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Title of test:
Didattica della pedagogia interculturale

Description:
didattica della pedagogia interculturale

Author:
mermaid
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Creation Date:
21/01/2024

Category:
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Number of questions: 120
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Content:
1. Dove si sviluppò la pedagogia? Nell'antico Egitto In Mesopotamia Nell'antica Roma Nell'antica Grecia.
2. Chi era il "pedagogo"? Colui che studiava la pedagogia Colui che accompagnava i bambini a scuola Colui che insegnava i bambini a scuola Colui che si interessava di educazione.
3. Chi era il "didàskos"? Colui che apprendeva la pedagogia L'alunno che frequentava la scuola Colui che accompagnava i bambini a scuola Colui che insegnava a scuola.
4. La famiglia sviluppa un tipo di educazione che si definisce? Diretta Informale Libera Organizzata.
5. La scuola sviluppa un tipo di educazione che si definisce? Informale Diretta Collegata Formale.
6. Cosa si intende per educazione formale? Organizzata e programmata, vi è la consapevolezza di apprendere e far apprendere Libera da vincoli e strutture Che avviene con l'utilizzo di mezzi e strumenti specifici Che avviene in momenti predefiniti della vita dell'uomo.
7. Cosa si intende per educazione informale? Non segue programmi e organizzazioni ben precise, spesso non si ha la percezione di apprendere Che si apprende in situazioni di vita quotidiana Che avviene solo in età infantile Non vi è la presenza di adulti.
8. Com'era la scuola in passato? Molto simile a quella di adesso Era organizzata con più anni di studio e discipline Era aperta e accessibile a tutti Maggiormente garantita alle classi sociali più facoltose.
9. Oggi la scuola ha come obiettivo principale? Allo studio delle materie innovative come: tecnologia e arte immagine Dare maggiori competenze nella lingua inglese La creazione di un ambiente inclusivo Punta maggiormente sulla pratica laboratoriale non sullo studio delle materie.
10. La scuola negli ultimi anni è stata caratterizza da? Maggiore presenza di alunni stranieri L'utilizzo di nuovi metodi e strumenti Utilizzo di maggiori strumenti e metodi tecnologici Minore tolleranza verso le minoranze.
11. Negli ultimi anni, come dicono le Indicazioni Nazionali per il curricolo, la scuola è stata caratterizzata? Da minori stimoli e cambiamenti culturali Dalla diminuzione di alunni presenti nelle scuole Da una minore flessibilità verso le differenze Da maggiori stimoli e cambiamenti culturali.
12. Quali sono le principali finalità dell'educazione scolastica? Un tipo di educazione sensibile ai cambiamenti Promuovere lo sviluppo dell'identità di ogni persona avendo cura della sua unicità Promuovere un tipo di educazione standard, come modello comune a tutti Promuovere un tipo di educazione induvidualista, volto alla determinazione di sé stessi.
13. Al centro dell'educazione scolastica ora vi è? Le discipline scolastiche Il territorio L'alunno L'insegnante.
14. La scuola si propone di infondere un cittadinanza? Attiva e consapevole Razionale e ponderata Individualista e intropsettiva Chiusa e circoscritta al territorio di appartenenza.
15. Cosa si intende per cultura? Una costruzione sociale fatta di pratica e credenze condivise Un ideologia dell'uomo che non ha basi scientifiche Un caratteristica che riguarda alcuni popoli Una scienza che studia le caratteristiche dell'uomo.
16. Una caratteristica della cultura è? Non è qualcosa di fisso ma può cambiare nel corso degli anni Riguarda i popoli antichi, non più l'uomo moderno E' un qualcosa di fisso che non cambia negli anni Riguarda solo usi e tradizioni.
17. Per quanto riguarda la cultura, la globalizzazione ha contribuito nel? Creare modelli culturali sempre più diversi Standardizzare la cultura A prediligere le culture occidentali A creare culture nuove.
18. Quali sono gli effetti positivi della globalizzazione? Ridurre l'inquinamento Diminuire l'inquinamento globale Ridurre le distanze spazio-temporali Aumentare posti di lavoro.
19. Cosa si intende per "ibridazioni culturali? La presenza di diverse culture nello stesso territorio Il passaggio da una cultura all'altra L'omologazione delle diverse culture di base La creazione di nuove culture.
20. Qual è la caratteristica principale della globalizzazione? La possibilità di dare nuovi orizzonti e possibilità nello scenario globale Dare maggiori opportunità ed esperienza Valorizzare l'unicità delle singole culture Intensificare e migliorare i rapporti e le connessioni tra le varie parti del mondo e i suoi abitanti.
21. Cosa ha intensificato il fenomeno della globalizzazione? L'uso della tecnologia La televisione Nuovi mezzi di trasporto I social media.
22. Quando nacquw la "World Trade Organization"? Nel 1996 Nel 1995 1998 Nel 1994.
23. Con quale scopo naque la "World Trade Organization"? Per incentivare migliorare il settore agricolo Migliorare i sistemi dei trasporti e delle infrastrutture Per incentivare gli scambi culturali Per incentivare gli scambi economici.
24. Come vengono soprannominati coloro che non trovano la globalizzazione positiva? Not for global Inglobal No global Global finish.
25. Cosa sostengono principalmente coloro i quali sono contrari alla globalizzazione? Di procurare inquinamento La globalizzazione aumenti il divario tra ricchi e poveri Che la globalizzazione si basa su principi negativi Che la globalizzazione va contro le religioni.
26. Cosa si intende per delocalizzazione? Flussi migratori di persone che abbandonano il loro luogo d'orgine Rivalutare le parti del mondo più sfruttate Sposare sedi agiendali o parti di esse dal luogo d'origine verso posti ritenuti più vantaggiosi Spostare le industrie nelle periferie delle città.
27. Perché avviene la delocalizzazione? Per avere minori costi nel processo produttivo Per trovare materi prime migliori Per riqualificare alcuni territori Per trovare mano d'opera maggiormente qualificata.
28. Nel periodo del 2015-2017 quante industrie hanno "delocalizzato" le loro sedi? Il 4,4% Il 3,3% Il 2,2% Il 5,5%.
29. Tra il 2001 e il 2006, quante aziende italiane hanno "delocalizzato" le loro sedi? Il 16% Il 14% Il 15% Il 13%.
30. Cosa si intende per "cultura di massa"? Un modello culturale che abbia importanti valori alla base Un modello culturale unico per la popolazione mondiale La presenza di diverse culture su un unico territorio La cultura di massa si riferisce a: preferenze, attitudini, consumi, pratiche o comportamenti adottate da molte persone.
31. Relativamente agli impati della globalizzazione gli studiosi hanno rintracciato tre parole-chiave? Omogeneizzazione, ambientalizzazione, strutturalizzazione Omologazzione, polarizzazione, standardizzazione Omologazzione, collocazione, differenzazione Omogeneizzazione, polarizzazione, glocalizzazione.
32. Cosa si intende per intercultura? L'unione di più culture La creazione di nuove culture L'affermazione di culture occidentali L'interazione e l'incontro tra diverse culture.
33. Quali sono i principi fondamentali dell'intercultura? Separazione e individualismo Collettività e collaborazione Tolleranza, apertura e dialogo Chiusura e individualismo.
34. L'intercultura propone di vedere le diversità come? Elemento di ostacolo e divisone sociale Opportunità di crescità e di scambio Elemento positivo ma solo in alcuni contesti Come fattore problematico.
35. L'educazione intercultura a scuola su quali valori si basa? Tolleranza e uguaglianza sociale Individualismo per preservare l'unicità della persona Semplice conoscenza delle diverse culture Partecipazione e ascolto.
36. Cosa si intense per "xenofobia"? La paura di persone con colore di pelle diversa dalla propria La paura dello straniero La paura di relgioni diverse dalla propria La paura di culture diverse dalla propria.
37. Da cosa è incentivata la "cultura di massa"? Dalle nuove industrie Dalle nuovi mezzi di trasporto Dai flussi migratori Dall'utilizzo dei mass media.
38. Cosa si intende per "flussi migratori"? Spostamenti di persone che avvenivano solo in passato Lo spostamento di popolazioni straniere che non hanno un abitazione fissa Lo spostamento del singolo o di un gruppo dal paese d'origine verso quello d'arrivo I cambiamenti dele culture presenti nel mondo.
39. Quali tipi di migrazioni distinguiamo? Migrazioni forzate e migrazioni volontarie Migrazioni volontarie e migrazione collegate Migrazioni collegate e migrazione diversificate Migrazione permanenti e brevi.
40. I flussi migratori verso l'Italia negli anni 80-90 erano interessati principalemente da? Marocchini Tunisini Egiziani Albanesi.
41. Tra la fine del 800 e l'inizio del 900, molti italiani emigrarono verso? Gli Stati Uniti La Grecia La Polonia La Svizzera.
42. Uno dei fenomeni negativi attuali della globalizzazione? Incidenti sul lavoro Nascita di nuove malattie Minor numero di nascite La disoccupazione giovanile.
43. Come vengono chiamati quegli elementi che contibruiscono le persone a migrare? Spinta attrazione Molla e spinta Input e stimolo Opportunità e possibilità.
44. Negli ultimi anni le persone straniere sono sempre di più? Indiani Profughi e clandestini Cinesi e giapponesi Europei.
45. Chi sono i "minori non accompagnati"? Bambini che viaggiano da soli I figli di persone nomadi Sono bambini senza genitori o adulti di riferimento che vivono in Italia Bambini che vivono in Italia solo con la madre.
46. A cosa si fa riferimento con "ambiente non italofono"? Un contesto in cui non si farla l'italiano Un ambiente straniero dove si parlano altre lingue Un contesto in cui non si parla la lingua italiana ma si ascolta Contesto in cui si hanno poche conoscenze della lingua italiana.
47. Cosa si intende per strumenti "compensativi o dispensativi"? Sono strumenti che facilitano il processo di insegnamento Sono strumenti di nuova tecnologia Riguardano i finanziamenti per comprare materiale didattico Sono strumenti che facilitano e sostengono il processo di apprendimento.
48. Quanti alunni con cittadinanza non italiana sono presenti a scuola? Il 14% della popolazione totale Il 15% della popolazione totale Il 10% della popolazione totale Il 9% della popolazione totale.
49. La didattica interculturare ha come principale obiettivo? Vedere nelle diversità opportunità di crescità personale Mera conoscenza di diverse culture presenti nella terra Fornire conoscenze utile per vivere insieme all'altro Accrescere il sentimento di appartenenza verso la propria cultura affichè non si perda a contatto con le altre.
50. L'approccio interculturale permette di? Valorizzare le culture più moderne Creare un modello culturale unico Rafforzere le proprie ideologie Superare pregiudizi e stereotipi.
51. Qual è uno dei principali obiettivi del modello educativo interculturale? Diminuire la presenza di persone straniere Abbandonare la propria cultura per acquisire quella del paese ospitante Evitare l'abbandono scolastico Fornire maggiore materiale scolastico.
52. Quale figura aiuta e supporta l'inserimento degli stranieri? Il mediatore linguistico e culturale Gli psicologi L'assistente sociale Gli interpreti.
53. Qual è il compito princialpe del mediatore linguistico? Farsi da tramite tra la scuole e le famiglie Formare delle comunità con persone della stessa provenienza Assistere all'inserimento degli aluni stranieri Affermare la cultura d'origine degli stranieri.
54. Affinchè la figura del mediatore linguistico e culturale sia efficace è importante? Che gradualmente si allontani dalle persone straniere Che valorizzi la cultura d'origine delle persone straniere Che rimanda una figura fissa sempre a disposizione delle persone straniere Che valorizzi la cultura del paese ospitante.
55. In cosa consistono i laboratori linguistici? Laboratori in cui si imoara ad utilizzare strumenti tecnologici Corsi di lingua per le persone straniere Attività scolastiche durante l'ora di lingua italiana Laboratori per conoscere gli aspetti culturali più importanti della cultura del paese ospietante.
56. Attività a sfondo interculturale hanno lo scopo di? Far conoscere nuove culture Affermare la cultura del paese ospitante Incentivare l'inclusione e l'interazione con le persone straniere Incentivare irapporti tra i bambini poiché condividono il percorso scolastico.
57. Come favorire l'interazione con persone straniere? Attraverso lo studio di nuove culture Attraverso attività conviviali Rafforzando le ideologie e le convizioni culturali Studiando le lingue straniere.
58. La dichiarazione di Maastricht nacque per? Per promuovere la conoscenza delle culture dei paesi d'origine A conferire un modello educativo interculturale unico nello scenario europee Per accogliere gli alunni stranieri Affermare i modelli educativi tradizionali.
59. L'educazione interculturale si contrappone a modelli? Tradizionalisti Individualisti Conservagori Moderni.
60. Qual è uno dei principali fattori che inventivano l'intercultura? La serenità L'ascolto La conoscenza L'accoglienza.
61. L'apprendimento cooperativo su cosa si basa? Sull'interazione di diversi ruoli Sulla cooperazione tra pari Imparare facendo Nell'interpretazione di alcuni ruoli.
62. Perché è importante l'apprendimento coperativo nel contento interculturale? Perché stimola i bambini nel "fare" Perché permette di vedere nuovi punti di vista Perché favorisce l'interazione e lo scambio sociale Perché stimola i bambini nel trovare nuove soluzioni.
63. La risoluzione dei problemi su cosa si basa? Cercare soluzioni creative e innovative Attività laboratoriali in cui si apprende facendo Nella collaborazione tra diverse figure Assumere ruoli differenti da propri.
64. Il dibattito è importante per? Per esercitarsi nella conversazione Per assumere dei ruoli Per favorire determinati pensieri e ideologie Favorire uno scambio sano di opinioni.
65. Perché è importante trattare temi principali che hanno caratterizzato la storia dell'uomo? Per avere maggiori conoscenza sulle civiltà passate Per studiare il passato degli uomini Perché ciò che l'uomo è oggi è frutto del suo passato Per valorizzare la storia di ogni civiltà.
66. L'educazione interculturale evita di vedere le diversita come? Elemento di svantaggio ed emarginazione Chiusura e individualismo Omologazione e standadizzazione Opportunità e crescità.
67. L'acronimo BES a cosa fa riferimento? Bambini Emarginati Stranieri Bisogni Essenziali Sociali Bambini Educati Stranieri Ai Bisogni Educativi Speciali.
68. A cosa si fa riferimento con "bisogni educativi speciali"? Sono dei bisogni dettati da condizioni fisiche e sociali Sono dei bisogni che richiedono i bambini stranieri per adattarsi nell'ambiente del paese d'arrivo Sono delle necessità particolari che i bambini richiedono a scuola Qualsiasi difficoltà evolutiva permanente o transitoria che può verificarsi in qualsiasi momento nella vita del bambino.
69. I bambini con bisogni educativi speciali sono presenti maggiormente nella scuola? Estera Superiore Primaria Dell'infanzia.
70. L'acronimo PDP sta per? Piano Diverso Personalizzato Piano Didattico Personalizzato Percorso Didattico Indicativo Percorso Differenziale Programmato.
71. A cosa serve il PDP? Un percorso didattico scelto in base alle attitudini dell'alunno Percorso didattico per i bambini stranieri Percorso strutturato e personalizzato secondo le necessità dell'alunno Un percorso con materie alternative per alunni stranieri.
72. La famiglia costituisce? E' l'unico luogo in cui il bambino si forma e si educa Ha un ruolo variabile nell'educazione del bambino Il primo luogo insostituibile e irripetibile in cui il bambino si forma Ha un ruolo marginale nella vita del bambino.
73. Cosa si intende per famiglia "patriarcale"? Un sistema familiare in cui il padre a un ruolo marginale Una famiglia composta da diverse generazioni in cui ha il controllo la persona più anziana di sesso maschile In cui vi sono genitori e figli e le decisioni vengono prese principalmente dal padre Sistemi moderni in cui i genitori sono separati.
74. Quale evento contribuì nel cambiare il sistema familiare? L'introduzione della televisione e dei mass media in generale L'invenzione dei moderni mezzi di trasporto La Prima Guerra Mondiale Le rivoluzioni industriali.
75. Il modello familiare attuale è chiamato? Nucleare Moderno Essenziale Modulare.
76. Perché ultimamente si parla di "famiglie mononucleari"? Perché sono famiglie con persone della stessa cultura Perché è in aumento l'età in cui si ha il primo figlio Perché le persone scelgono di avere solo un figlio Perché sono in aumento i divorzi.
77. Cosa si intende per sistema? Fa riferimento alle differenze sociali e culturali organizzati secondo sistemi ben precisi Un luogo in cui diverse culture possono interagire e confrontarsi Un ambiente circoscritto da confini Si fa riferimento a un insieme di oggetti e che fanno capo a regole e sistemi organizzativi che ne determinano l’interazione.
78. Urie Bronfenrbrenner per quanto riguarda di sistemi parla di? Sistema ambientale Sistema ecologico Sistema collegato Sistema unico.
79. Per Urie Bronfenrbrenner l'individuo si trova in un contesto sociale? In cui vi è un unico sistema in cui l'individuo cresce e si forma In cui vi sono diversi sistemi separati e non collegati tra loro In cui vi sono sistemi principali e altri meno importanti In cui i diversi sistemi sonoorganizzate secondo una struttura precisa.
80. La famiglia di quale sistema fa parte? Del microsistema Del sistema originario Del primo sistema Del sistema formativo.
81. Cosa si intende per mesosistema? Dei cambiamenti che possono avvenire tra i vari sistemi E' un sistema secondario alla famiglia L'interazione dei nucli del micro sistema E' costituito dal passaggio tra un sistema e un altro.
82. Perché si parla di "comunità educante"? Perché è importante che i diversi sistemi collaborino tra loro Perhcè è importante la comunità in cui si cresce Perché è importante valorizzare la comunità di appartenenza Perché i diversi sistemi della comunità devono svolgere il loro ruolo separatamente.
83. Quali sono i principi della "comunità educante"? Apertura e collaborazione Incentivare l'appartenenza alla propria comunità Chiusura e individualismo Sensibilità e tolleranza.
84. In un contesto sociale sempre pi dinamico è importante proporre attività di tipo? Significative e concrete Spontanee e non programmate Semplici e meno strutturate Più specifiche e disciplinari.
85. La presenza di una "comunità educante" può essere una risosrsa soprattutto per? Gli adolescenti che in questa fase dela loro vita tendono a chiudersi Per le famiglie Gli stranieri per le loro difficoltà linguistiche Per le persone del luogo per affermare la loro cultura d'origine.
86. Nell'ottica della "comunità educante", la scuola e la famiglia sono sistemi che? Collaborano tra loro Svolgono il loro ruolo separatamente La famiglia ha una maggiore importanza Si confrontano ma non collaborano.
87. Le relazioni possono sfociare in situazioni negative? No, è meglio mantenere sempre un clima positivo No, è opportuno evitare situazioni negative Si, è importante saperle gestire Si, in questo caso è importante far finta di niente per evitare ulteriori dissapori.
88. Le situazioni negative che sorgono nei rapporti possono essere viste come? Solo problematiche e inutili Evitabili proprio perchp non hanno risvolti positivi Fattori che rovinano le relazioni Opportunità di crescita ed emancipazione.
89. Per risolvere le situazioni negative è importante? Tollerare e far finta di nulla Privilegiare le proprie idee Evitare di dialogare e accettare le idee altrui Comunicare e comprendere.
90. Nelle situazioni negative è importante che il "problema" ? Evitarlo totalmente per non intensificare la situazione negativa Dargli maggiore enfasi affinchè venga risolto subito Sia risolto e non sminuito Cercare di sminuirlo in modo da renderlo meno "problematico".
91. Che ruolo ha la "comunicazione" nei rapporti sociali? Nelle società moderne non è più molto importante Sta alla base dei rapporti e' importante solo in alcuni contesti, in altri si può fare a meno E' solo un processo per scambiare informazioni.
92. Chi è l'emittente nella comunicazione? Colui che emette il messaggio Il mezzo con cui si emette il messaggio Colui che riceve il messaggio La voce che ci permette di formulare il messaggio.
93. Cos'è il "canale" nella comunicazione? I recenti mezzi di comunicazione tecnologica E' il contenuto del messaggio che si vuole trasmettere E' una modalità di comunicazione E' il mezzo con il quale viene espresso il messaggio.
94. Cosi si intende per "decodifica"? Strutturare il messaggio da trasmettere Utilizzare il canale più adeguato per trasmettere il messaggio L’attività di rielaborazione del messaggio e farlo proprio. Ascoltare il messaggio che viene trasmesso.
95. Nel processo comunicativo cosa si intende per "rumore"? Utilizzare un tono di voce non adeguato al contesto Quel elemento che può distorcere il significato del messaggio Elementi che rendono difficoltosa la comunicazione Quegli elementi che producono suoni fastidiosi e non permettono di comprendere il messaggio.
96. Come capire se la comunicazione è stata efficace? Parlare ad alta voce Utilizzare i mezzi tecnologici moderni molto diffusi Ripetendo più volte ciò che si è detto Con la restituzione di un feedback.
97. Cosa si intende per comunicazione efficace? Quando si formula un messaggio chiaro e in linea con i propri pensieri e viene recepito correttamente Quando si formula un messaggio breve e diretto Quando si fa riferimento al ricevente e alla sua comprensione Quando si da maggiore importanza a ciò che si vuole dire.
98. Qual è il primo livello della comunicazione? Infra-verbale Verbale Dialogare Non vernale.
99. Cosa si intende per comunicazione non verbale? Alla comunicazione attraverso la scrittura Alla comunicazione che avveniene con:gesti, postura, mimica facciale, espressioni del volto A ciò che comunica il ricevente mentre ascolto l'emittente del messaggio Al momento in cui vi è silenzio durante una comunicazione.
100. Le espressioni facciali sono? Non hanno significato se non accompagnate dalla comunicazione verbale Sono poco usate Cambiano da cultura a cultura Spesso comuni e universali.
101. La comunicazione deve essere? Tenere conto del ricevente e della suo livello di comprensione Aduguata al contesto in cui avviene Principalmente verbale Semplice e con poche parole.
102. Il silenzio nella comunicazione che ruolo ha? Comunicativo, anche il silenzio comunica Serve solo per non creare fastidi o interferenze Non ha nessuna importanza poiché non comunica nulla Negativo in quanto comunica indifferenza.
103. I gesti "illustratori" a cosa si riferiscono? Enfatizzano una parte del discorso o una particolare parola Imitano un'azione Sono gesti che riproducono quancosa, tipo il saluto Servono per indicare qualcuno o qualcosa.
104. I gesti "emblemici" a cosa si riferiscono? Imitano un'azione Accompagnano il dialogo Servono per indicare qualcuno o qualcosa Segni con significato traducibili verbalmente.
105. I gesti "mimetici" a cosa si riferiscono? Imitano l'azione Indicano la postura della persona che parla Sono traducibii verbalmente Indicano quacuno o qualcosa.
106. Come viene chiamato lo "spazio" nella comunicazione? Confine Inter-spazio Pragmatica Prossemica.
107. Lo spazione nella comunicazione viene suddiviso in? Linee Confini Luoghi Zone.
108. A cosa si fa riferimento con zona di "spazio intima" Un luogo in cui non ha accesso nessuno Uno spazio con dei confini predefiniti a cui ha accesso solo la persona stessa E' lo spazio vicino all'avanbraccio, un contatto molto diretto con le persone solitamente della famiglia Lo spazio tra il proprio corpo e quello altrui.
109. Lo spazio "sociale" è circoscritto? No, perché varia dalla persona e dal contesto Si, non più di un metro di distanza dalla persona No, non ha confini ben precisi Si, va da un metre sino ai quattro metri di distanza dalla persona.
110. La zona più distante prende il nome di? Pubblica Relazionale Ultima Sociale.
111. Il terzo livello della comunicazione è chiamato? Visivo Paraverbale Sensoriale Dialogico.
112. Il tono di voce, i ghigni, i sospiri e il ritmo del tono di voce, a quale livello della comunicazione appartengono? Al primo livello Al quanto livello Al terzo livello Al secondo livello.
113. Nel processo comunicativo quale livello della comunicazione viene considerato maggiormente? Paraverbale Non verbale Verbale Extra verbale.
114. Cosa si intende per "asserività"? Fa valere sempre le proprie scelte Un modo di agire che rispetta le proprie scelte senza invadere o ostacolare quelle altrui Uno stile comunicativo alternativo Assecondare il volere degli altri.
115. Quali sono i vantaggi della comunicazione assertiva? Valorizzare il punto di vista degli altri anche se non si è d'accordo Privilegiare il proprio punto di vista Assumere un atteggiamento comprensivo verso l'altro di ascolto ed empatia Esprimere le proprie opinioni senza offendere gli altr.
116. Cosa si intende per stile passivo? Assumere comportamenti poco socievoli e volti al dialogo Rispettare l'opinione altrui senza contraddirlo L'individuo abdica i propri bisogni per accettare quelli dell'altro Aggredire coloro che hanno opinioni diversi.
117. Cosa si intende per comunicazione aggressiva? Assumere toni di voci alti e poco sereni Dare maggiore enfasi solo alle proprie opinioni Accettare le diverse opinioni Uno stile comunicativo basato sull'individualismo.
118. La comunicazione assertiva permette di? Evitare situazioni negative Prediligere opinioni e idee diverse dalle proprie Creare rapporti sani e pacifici Creare maggiore comprensione verso le opinioni diverse dalle proprie.
119. Quale fattore influenza le relazioni e la comunicazione? La differenza culturale Le differenze linguistiche Il proprio vissuto Il fattore emotivo.
120. Che cosìè l'emozione? E' qualcosa di prevedibile e controllabile E' un'esperienza multidimensionale E' un elemento che varia da cultura in cultura E' qualcosa difficile da esprimere.
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