1Le finalità delle Scienze dell'Artificiale sono principalmente di: Supporto alle decisioni
Comprensione e interpretazione
Previsione descrizione
. 1 I comportamenti di sistemi e soggetti artificiali sono:
Finalizzati
Deterministici
Stazionari
Dipendenti dalla loro struttura interna
. 1 Le scienze sociali, in quanto scienze dell'artificiale:
Analizzano caratteristiche immutabili dei comportamenti sociali
Possono utilizzare le stesse metodologie di ricerca delle scienze fisiche
Devono considerare l'evoluzione storica dei comportamenti
Sono pienamente integrate tra loro
. 1 Il libero arbitrio dei soggetti che interagiscono nei sistemi sociali:
Non limita la razionalità dei comportamenti
Determina risposte aleatorie agli stimoli
Rende prevalenti i comportamenti irrazionali
Rende irrilevante il ruolo del contesto ambientale
. 1 Nelle scienze dell'artificiale i legami causa-effetto che si vogliono individuare sono prevalentemente studiati:
A partire dalla osservazione e misura dei sistemi reali
Costruendo esperimenti
Potendo contare sulla piena riproducibilità dei risultati
Facendo evolvere un'unica teoria comunemente accettata
. 1 Prevalente oggetto di studio dell'economia sono:
La formulazione di suggerimenti operativi a manager e decisori
I processi sociali di allocazione di risorse scarse
L'elaborazione di procedure operative per affrontare problemi organizzativi
La proposta di nuove norme e modalità di interazione tra soggetti.
. 1 L'evoluzione storica delle società umane ha portato al cambiamento:
Dei problemi affrontati dai soggetti economici, a parità di organizzazione dei sistemi economici
Dei sistemi economici sviluppati per affrontare problemi che restano analoghi
Sia dei problemi che dei sistemi per affrontarli
Dei sistemi sociali, senza particolari riflessi sui sistemi economici
. 1 Una caratteristica dell'economia, condivisa con altre scienze dell'artificiale è quella di affrontare la complessità della realtà studiata proponendone una architettura semplificata basata su:
La derivazione degli obiettivi dei soggetti dall'analisi della loro struttura interna.
La tipizzazione di soggetti, strutture di interazione ed obiettivi semplificati
A parità di sistema, modelli diversi costruti in base alle caratteristiche specifiche dell'esempio analizzato
L'esclusione di modelli non basati sull'ipotesi di ottimizzazione dei compotamenti
. 1 Rispetto ad un modello di supporto alle decisioni gestionali, un modello economico si basa su una rappresentazione degli obbiettivi e del contesto decisionale di una impresa:
Meno dettagliata ma analoga per impostazione e fonti di informazione
Più semplice nella rappresentazione degli obbiettivi.
Più semplice nella rappresentazione delle decisioni che l'impresa deve prendere
Più semplice nel rappresentare obbiettivi decisioni da prendere e vincoli operativi
. 1 L'economia affronta l'analisi della interazione tra soggetti economici con modelli atomici a scatola nera dei singoli soggetti ma deve ricorrere a modelli non atomici quando:
Analizza i comportamenti delle imprese
Analizza i comportamenti delle famiglie
Analizza ruolo e problemi delle organizzazioni nell'ambito delle imprese
Analizza l'interazione tra pochi grandi soggetti distinti
. 2 Sono considerati scarsi e quindi vengono inclusi tra i beni economici beni che prima non lo erano perché:
E' aumentata la popolazione globale
La economia ha iniziato ad occuparsi degli effetti secondari delle attività economiche sui beni ambientali che riducono la disponibilità di beni ambientali di alta qualità
Esistono risorse naturali esauribili come quelle energetiche
Il lavoro qualificato è diventato scarso
. 2 L'impatto ambientale della produzione è considerato inevitabile perché:
I processi produttivi non inquinanti sono troppo costosi
Le fonti energetiche rinnovabili non sono in grado di sostituire i combustibili fossili
Anche se si controlla l'inquinamento e l'emissione di gas serra il secondo principio della termodinamica ci dice che le attività produttive non possono non aumentare l'entropia
I concimi chimici sono necessari per sfamare la popolazione globale
. 2 Un esempio di risorsa esauribile è:
Il terreno coltivabile
L'energia eolica
Il salmone selvaggio
Il metano
. 2 Un esempio di bene durevole è:
Un prodotto alimentare confezionato con scadenza lontana nel tempo
Una materia prima industriale immagazzinabile
Un prodotto software posseduto da chi lo ha sviluppato
La forza lavoro
. 2 Un esempio di bene di produzione intermedio è:
La farina acquistata da una famiglia
Una impastatrice utilizzata in una impresa dolciaria
Il latte a lunga conservazione acquistato da un gelataio
Un'automobile acquistata da un taxista
. 2 Un esempio di bene immateriale posseduto da una impresa è:
La competenza professionale dei dipendenti
I brevetti ottenuti per le invenzioni fatte
Le ore di lavoro contrattualmente disponibili
La reputazione tecnica
. 2 Un esempio di bene intangibile posseduto da una impresa è:
La notorietà e reputazione commerciale presso i clienti
Le licenze software
Le ore di lavoro contrattualmente disponibili
I brevetti ottenuti per le invenzioni fatte
. 2 Un appartamento è un bene distinto dal servizio che offre perché:
O possiedo un appartamento o lo affitto
Se possiedo un appartamento e lo abito, possiedo un bene e consumo un servizio
Un appartamento posseduto da una famiglia è un bene di investimento
Un appartamento può essere posseduto da una società immobiliare
. 2 La fruizione (consumo) di un servizio avviene nel momento in esso è fornito (prodotto) perché:
Il servizio è un bene deperibile
Fruire di un servizio significa occupare le risorse che lo forniscono per un determinato lasso di tempo
Un servizio infrastrutturale è un bene non rivale
Il servizio è un bene intangibile
. 2 Un pasto al ristorante è:
Un servizio
Un bene fisico
Un pacchetto di beni e servizi tra loro complementari
Un pacchetto di beni fisici e beni intangibili tra loro complementari
. 3 Uno dei problemi base che un sistema economico affronta è per chi produrre. Con questa domanda si intende:
Quali processi produttivi utilizzare
Quali beni produrre
Quale destinazione e ripartizione tra soggetti hanno i beni prodotti
In quali imprese i lavoratori verranno assunti
. 3 Oltre alla nascita di mestieri diversi svolti da artigiani indipendenti la divisione del lavoro ha portato a:
Differenziazione gerarchica basata sulla proprietà dei mezzi di produzione
Un abbassamento della produttività che ha richiesto di lavorare più a lungo
La nascita di società basate sull'agricoltura
La nascita di tirannie
. 3 Il capitalista ottiene profitti:
In misura proporzionale alla produzione
In misura definita contrattualmente con i dipendenti
In misura proporzionale al capitale investito
Se la vendita dei beni prodotti lascia un residuo dopo la remunerazione di altri soggetti
. 3 I profitti contabili differiscono dai profitti economici perché:
In particolare perché i primi non considerano diversi tipi di costo economico
La contabilità vieta di remunerare gli azionisti per il lavoro prestato.
La contabilità vieta di pagare agli azionisti interessi su prestiti fatti all'impresa
La contabiltà assimila i profitti ai dividendi
. 3 I salari:
Sono i redditi degli artigiani
Nascono con il superamento della schiavitù e la separazione tra lavoro e proprietà dei mezzi di produzione
Hanno natura residuale
Hanno origine nelle società schiavistiche
. 3 Il soggetto economico che attua le decisioni di consumo privato nella microeconomia neoclassica:
Ha solo redditi da lavoro
Usa in ciascun periodo esclusivamente i redditi di quel periodo
Utilizza redditi di diverse fonti in una sequenza di periodi
Ha ridotte possibilità di scelta per la scarsità dei suoi redditi.
. 3 L'impresa nella microeconomia neoclassica:
E' sempre soggetta a concorrenza da parte di altre imprese
Massimizza i profitti considerando la struttura di mercato in cui opera e i vincoli che legano output prodotti ed input usati
Consegue anche redditi da lavoro
Non sopporta costi economici per le risorse anticipate dai proprietari
. 3 Il livello della imposizione fiscale dipende soprattutto:
Dalla entità dei servizi e dei sussidi che lo Stato eroga
Dal deficit di bilancio che lo Stato decide di sopportare
Dai profitti conseguiti dalle imprese di proprietà statale
Dai costi della politica
. 3 Il possesso di imprese da parte dello Stato:
E' stata completamente superata con le privatizzazioni
Ha soltanto caratterizzato le economie a pianificazione centralizzata come l'URSS
E' stata completamente superata con la deregolamentazione
Continua ad esistere sia con possesso completo che con partecipazione al capitale
. 3 Nella Unione Europea gli Stati influenzano le scelte delle imprese che non possiedono soprattutto attraverso:
Sgravi fiscali ai dipendenti
Aiuti finanziari
Quadro giuridico e regolamentazione
Scelte discrezionali di acquisto di beni
. 4 Il circuito del reddito mostra:
La possibilità di riciclare beni già utilizzati
Le interazioni tra le diverse imprese operanti nel mercato
Il percorso fatto dai beni intermedi
La uguaglianza tra il valore degli acquisti di beni e servizi finali da parte della popolazione e quello degli acquisti di fattori della produzione da parte delle imprese
. 4 Il circuito del reddito evidenzia la possibilità di sottoutilizzazione delle risorse perché:
Una bassa domanda di beni e servizi determina una bassa domanda di fattori della produzione e quindi bassi redditi a disposizione di chi domanda i beni
Se c'è bassa domanda di beni e servizi la produzione viene ridotta riducendo i ritmi di produzione a parità di ore lavorate.
Se c'è bassa domanda di beni e servizi il salario viene ridotto a parità di produzione
Il valore degli scambi di beni e servizi non uguaglia quello dei fattori della produzione
. 4 L'aumento del prezzo di un bene di consumo a parità di altri prezzi:
Aumenta il potere d'acquisto
Cambia la convenienza relativa di beni di consumo diversi
Riduce il potere di acquisto
Riduce il potere di acquisto e favorisce la sostituzione del bene con altri
. 4 L'aumento del prezzo di un bene di produzione intermedio:
Aumenta soltanto il prezzo del prodotto che lo usa
Riduce la produzione del prodotto che lo utilizza e favorisce la sostituzione del bene con altri
Riduce la produzione e aumenta il prezzo del prodotto che lo utilizza e favorisce la sostituzione del bene con altri
Non ha conseguenze su prezzi e acquisti dei beni di consumo
. 4 L'aumento del tasso di interesse:
Diminuisce la disponibilità al risparmio
Diminuisce gli investimenti
Aumenta le vendite di beni di consumo durevoli
Aumenta la richiesta di prestiti
. 4 Oltre a operare sul mercato dei beni di consumo le famiglie sono attive:
Sui mercati finanziari e del lavoro
Solo nell'offerta di risparmio e del lavoro
Solo nella domanda di prestiti e nell'offerta di lavoro
Nell'offerta di lavoro
. 4 Oltre a operare sul mercato dei beni che producono le imprese sono attive
Sui mercati finanziari e del lavoro
In tutti i mercati dei fattori della produzione e in alcuni mercati dei beni di produzione primari e intermedi
Solo nella domanda di prestiti e nell'offerta di lavoro
Nella domanda di lavoro
. 4 La volontarietà degli scambi implica che:
La domanda uguagli comunque l'offerta
Essere parte di uno scambio aumenta i profitti di una famiglia
Le imprese non scambiano beni tra di loro
Lo scambio può avvenire solo se entrambe le parti lo considerano migliorativo della propria situazione
. 4 Perché il prezzo di equilibrio di un bene aumenti:
Deve aumentare la domanda o aumentare l'offerta
Deve diminuire la domanda
Deve aumentare la domanda o diminuire l'offerta
Deve aumentare l'offerta
. 4 Perché la quantità scambiata in equilibrio di un bene aumenti:
Deve aumentare la domanda o aumentare l'offerta
Deve diminuire la domanda
Deve aumentare la domanda o diminuire l'offerta
Deve aumentare l'offerta
. 5 La scuola economica neoclassica:
Sviluppa modelli dettagliati del comportamento dei soggetti economici, da usare anche in un contesto decisionale
Ritiene che modelli semplificati basati sull'ipotesi di ottimizzazione delle scelte consentano di trarre conclusioni qualitative sui fenomeni studiati
Sviluppa modelli semplificati in grado di prevedere con precisione i comportamenti dei singoli soggetti e le conseguenze sul sistema
Sostiene che le conclusioni tratte ipotizzando comportamenti ottimizzanti non sono una ragionevole approssimazione dei comportamenti reali a causa della inadeguatezza delle ipotesi di partenza
. 5 Herbert Simon ritiene che:
Le decisioni dei soggetti economici siano prevalentemente irrazionali
La carenza di informazioni e capacità di calcolo impediscano le decisioni
Alcune decisioni siano prese velocemente e prevalentemente in base ad intuito ed esperienza mente altre sono prese lentamente in base a ragionamento esplicito
I soggetti economici usino le informazioni e la capacità di calcolo disponibili per prendere decisioni semplificate approssimativamente razionali
. 5 Kahneman ritiene che:
Le ipotesi neoclassiche sul processo decisionale sono corrette
I soggetti economici adottano decisioni semplificate basate sul principio di razionalità limitata
Alcune decisioni siano prese velocemente e prevalentemente in base ad intuito ed esperienza mente altre sono prese lentamente in base a ragionamento esplicito
Le decisioni rapide sono irrazionali
. 5 La funzione di costo di una impresa ha come argomenti le quantità dei beni prodotti da una impresa in un prefissato intervallo di tempo ed i prezzi degli input produttivi perché:
Non è necessario conoscere le quantità utilizzate degli input produttivi
E' il risultato della scelta della combinazione di input produttivi che, dati i prezzi e le quantità da produrre, minimizza i costi.
La combinazione degli input produttivi è nota a priori.
I prezzi degli input sono tali da minimizzare i costi
. 5 Una funzione di costo si dice di breve periodo quando:
L'intervallo di tempo di riferimento per il calcolo è non superiore al mese
L'intervallo di tempo di riferimento per il calcolo consente di considerare costanti i prezzi degli input.
Si suppone che l'impresa non abbia avuto la possibilità di modificare la disponibilità di alcuni input produttivi
La funzione è calcolata prevedendo i prezzi degli input in un prossimo futuro.
. 5 I beni durevoli utilizzati contribuiscono al costo:
Ripartendo il prezzo e il costo finanziario di possesso tra i periodi in cui il bene verrà utilizzato e i diversi usi.
Per l'intero ammontare speso per l'acquisto
Con la stessa modalità dei beni non durevoli
Tenendo conto del fatto che sono considerati beni fisici e non servizi
. 5 I costi quasi-fissi:
Derivano dalla impossibilità di modificare la dotazione di input fissi nel breve periodo
Hanno un andamento crescente a scalino.
Sono presenti nel lungo e hanno un ammontare costante che è presente per qualsiasi valore maggiore di 0 della produzione
Sono esclusivamente derivanti dall'utilizzo di beni non rivali.
. 5 Quando una famiglia sta decidendo se abitare un appartamento di sua proprietà o pagare un affitto per un altro appartamento:
Deve considerare nullo il costo di utilizzo dell'appartamento di proprietà
Deve confrontare, a parità di altre caratteristiche, l'affitto che incasserebbe affittando il proprio appartamento, al netto delle tasse, con quello che pagherebbe per l'altro e scegliere il minore
Deve vendere l'appartamento di proprietà e poi decidere se affittare quello o l'altro
Deve confrontare, a parità di altre caratteristiche, l'affitto che incasserebbe affittando il proprio appartamento, al netto delle tasse, con quello che pagherebbe per l'altro e scegliere l'appartamento per cui il valore è maggiore
. 5 La restituzione di un debito su cui si paga un tasso di interesse del 10% può essere considerata un investimento profittevole:
Se il soggetto che la sta ipotizzando non ha a disposizione progetti di investimento privi di rischio con redditività superiore al 10%
No perché i debiti non sono investimenti
Se il soggetto che la sta ipotizzando ha carenza di liquidità e non ha a disposizione opportunità di finanziamento con tasso di interesse inferiore al 10%
Se il costo opportunità del capitale del soggetto in questione è superiore al 10%
. 5 Nel breve periodo è profittevole conseguire perdite se:
Non ci sarebbero perdite se si ignorasse il costo della manodopera stagionale
Le perdite sono inferiori ai costi fissi
Ci sono costi fissi
I costi contabili sono superiori ai costi economici
. 6 Perché, nel modello neoclassico, il consumatore può essere definito egoista:
Per la proprietà di non sazietà
Perché le preferenze sono unicamente basate sulle quantità che la famiglia consuma
Perché le preferenze sono strettamente convesse
Perché si suppone che ogni decisore non imiti altri
. 6 Le preferenze del consumatore sono dette complete perché:
Sono transitive
Sono consistenti con l'ipotesi di non sazietà
Il consumatore è in grado di confrontare qualsiasi coppia di panieri di beni
E' possibile esprimere anche valutazioni di equivalenza tra panieri
. 6 L'ipotesi di stretta convessità:
Traduce matematicamente l'ipotesi che un paniere C con quantità di tutti i beni intermedie tra quelle dei panieri A e B sia preferito ad entrambi
E' una conseguenza della ipotesi di completezza.
E' una conseguenza della ipotesi di non sazietà
E' adottata unicamente per comodità ai fini dell'analisi matemetica del problema
. 6 I comportamenti imitativi non sono rappresentabili nel modello base delle preferenze perché:
Non hanno natura ostensiva
Contraddicono necessariamente l'ipotesi di non sazietà
Sono incompatibili con l'ipotesi di completezza delle preferenze
Valutano la somiglianza tra il proprio consumo e quello di altri.
. 6 Le utilità marginali sono tutte positive perché:
Le preferenze sono convesse
La funzione di utilità è strettamente quasi-concava
Ciò traduce l'ipotesi di non sazietà
Ciò è necessario per spendere tutto il reddito
. 6 Non è in generale possibile attribuire un valore univoco alla utilità perché:
La funzione di utilità traduce solo un ordinamento e resta equivalente in caso di trasformazioni monotone crescenti
E' definita indipendentemente dai prezzi
Non è confrontabile l'utilità raggiunta da soggetti diversi che consumano lo stesso paniere.
Non è possibile valutare l'incremento di utilità derivante da un aumento dei consumi
. 6 La funzione di utilità è strettamente quasiconcava se:
Il forte aumento del consumo di un bene , a fronte di una forte diminuzione di un altro, aumenta il grado di utilità
Le preferenze sono strettamente convesse
Almeno una utilità marginale è crescente
Vale l'ipotesi di non-sazietà
. 6 Si può supporre che il vincolo di reddito sia soddisfatto come uguaglianza se:
Le quantità acquistabili variano con continuità e almeno una utilità marginale resta sempre positiva
Non vale l'ipotesi di non-sazietà
Il consumatore non risparmia
I prezzi sono sufficientemente bassi
. 6 Dati i prezzi, al crescere del reddito, il vincolo di reddito:
Cessa di essere soddisfatto come uguaglianza
E' una famiglia di iperpiani tra loro paralleli
E' tangente a superfici a utilità costante più bassa
E' tangente in diversi punti della stessa superficie ad utilità costante
. 6 La scatola di Edgeworth
E' utilizzata considerando dati i prezzi relativi dei due beni
Non permette di tener conto del potere di acquisto dei consumatori quando ci si trova in una situazione di solo scambio
Consente di ottenere entrambi i prezzi dei beni considerati
Consente di caratterizzare il prezzo relativo di equilibrio compatibile con scambi ottimali per entrambi i consumatori.
. 7 Quando i beni di consumo sono due, le superfici ad utilità costante diventano curve sul piano avente per ascisse Q1 ordinate Q2 e il vincolo di reddito;
Una retta passante per l'origine di pendenza P1/P2
Una retta di pendenza -P1/P2 che interseca l'asse delle ordinate nel punto Y/P2
Una retta di pendenza -P2/P1 che interseca l'asse delle ordinate nel punto Y/P1
Una retta passante per l'origine di pendenza P2/P1
. 7 Le la funzione di utilità è Cobb-Douglas: la quota di reddito spesa per acquistare il bene 1, considerando le altre grandezze date:
cresce al crescere di P1
cresce al crescere di q2
cresce al crescere di Y
resta costante al variare di prezzi e reddito
. 7 Data la funzione di utilità lineare U= aq1+ bq2, qualsiasi allocazione del reddito porta alla stessa utilità se:
p1= p2
Il reddito è speso per intero
La curva ad utilità costante è parallela al vincolo di reddito
aY/p2 = bY/p1
. 7 Data la funzione di utilità lineare U= aq1+ bq2, conviene spendere tutto il reddito nell'acquisto del bene 1 se:
a/p1 > b/p2
Ya/p2 >Y b/p1
p1/p2 > a/b
ap1=bp2
. 7 Se la funzione di utilità è U = min(aq1, bq2), il reddito è usato in modo ottimale se:
bY/p1=aYp2
q1=q2
aq1 = bq2
q1/a = q2/b
. 7 Due curve di livello di una funzione di utilità quasi-lineare del tipo U(n,q)=n+u(q)
Intersecano rette q=c in punti equidistanti per tutti i valori di c
Detto p il prezzo del bene q, sono tangenti ad una retta di pendenza -p1 in punti caratterizzati da valori diversi di q
Intersecano una retta n = c in punti aventi uguale valore di q
hanno la stessa pendenza nei punti in cui intersecano una retta passante per l'origine
. 7 Detto p il prezzo del bene q, con una funzione di utilità quasi-lineare del tipo U(n,q)=n+u(q) la domanda del bene q è nulla se
p > 1
L'utilità marginale di q è inferiore a p per q=0
Il reddito è troppo basso
L'utilità marginale di q è superiore a p per q=0
. 7 Data una funzione di utilità quasi-lineare del tipo U(n,q)=n+u(q), per redditi tali che il consumo ottimo di n sia positivo, il consumo di q:
Non dipende né da p né da Y
Non dipende da p
Cresce al crescere di Y
Non dipende da Y
. 7 In un problema di scelte biperiodali di consumo, se, a parità di altri fattori, cresce la preferenza temporale rho:
Aumenta il risparmio nel primo periodo
Aumenta il risparmio nel secondo periodo
Aumenta il consumo futuro
Aumenta il consumo nel primo periodo
. 7 In un problema di scelte biperiodali di consumo, se, a parità di altri fattori, cresce il tasso di interesse r:
Aumenta il risparmio nel primo periodo
Aumenta il risparmio nel secondo periodo
Diminuisce il consumo futuro
Aumenta il consumo nel primo periodo
. 8 Il motivo per cui la elasticità è definita come rapporto di variazioni percentuali (o derivate logaritmiche) è che:
Il calcolo risulta più agevole
Diventa possibile presentare i risultati per intervalli più ampi dei valori assunti dalle grandezza
Gli indicatori divengono numeri puri, indipendenti dalla scelta delle unità di misura e più confrontabili tra beni e livelli di consumo diversi
Ciò consente un'analisi differenziale per ciascun valore della domanda
. 8 Quando la elasticità rispetto al proprio prezzo vale -1:
La quantità domandata cala percentualmente in misura maggiore dell'aumento del prezzo
La spesa sopportata per l'acquisto del bene resta localmente invariata al variare del prezzo
Il bene viene detto necessario
Ciò indica che è in atto la sostituzione del bene con un altro
. 8 Quando la elasticità rispetto al proprio prezzo è maggiore, in valore assoluto, di 1:
La quantità domandata cresce con l'aumento del prezzo
La domanda si dice anelastica
La spesa decresce con l'aumento del prezzo
La spesa cresce con l'aumento del prezzo
. 8 L'elasticità incrociata della domanda di un bene rispetto al prezzo di un altro è:
Positiva quando i due beni sono sostituti
Positiva quando i due beni sono complementari
Bassa in modulo nel caso di beni di lusso
Bassa in modulo nel caso di
. 8 Quando l'elasticità al reddito della domanda di un bene è positiva ma inferiore a 1:
La quantità domandata del bene diminuisce con il reddito
La quantità domandata del bene cresce con il reddito, ma la quota del reddito spesa per l'acquisto del bene diminuisce
Il bene è inferiore
Il bene è di lusso
. 8 Si definisce effetto di sostituzione:
La parte del mutamento della domanda di un bene, a seguito dell'aumento del suo prezzo, che si produrrebbe se l'utilità del consumatore rimanesse costante
L'effetto di una elasticità incrociata negativa
La parte del mutamento della domanda di un bene, a seguito dell'aumento del suo prezzo, assimilabile a un cambiamento di reddito
Il cambiamento delle preferenze del consumatore che gli fa preferire prodotti innovativi a prodotti obsoleti
. 8 Si definisce effetto di reddito:
Il cambiamento delle quantità consumate che deriva da un cambiamento del reddito monetario
Il cambiamento del potere di acquisto che deriva dal mutamento di un prezzo
La parte del mutamento della domanda di un bene, a seguito dell'aumento del suo prezzo, che comporta lo spostamento da una curva ad utilità costante ad un'altra
Il valore della compensazione del reddito necessaria a rimanere sulla precedente curva di utilità, dopo un cambiamento nei prezi relativi
. 8 Nelle funzioni di domanda compensate, gli argomenti delle funzioni sono, in generale:
Utilità e prezzi
Utilità e reddito monetario
Prezzi e reddito monetario
Soltanto i prezzi
. 8 Il problema di ottimizzazione vincolato che conduce al calcolo delle funzioni di domanda compensata:
Prevede come vincolo l'eguaglianza tra spesa e reddito monetario
Prevede come vincolo il livello di utilità da raggiungere
Ha come obiettivo la massimizzazione della utilità
E' un problema di massimizzazione
. 8 Per funzioni di utilità del tipo U(N,q) = N+ u(q), con vincolo di reddito N+pq=Y, il Surplus del consumatore derivante dal consumo di q misura:
L'aumento della utilità ottenibile con il consumo ottimale di q rispetto al livello Y raggiungibile se N=Y
Il costo opportunità del consumo di q unità del bene
L'utilità totale derivante dalla spesa del reddito Y
La spesa sostenuta dal consumatore per il bene q
. 9 Una configurazione tecnicamente efficiente degli input produttivi, per una data quantità prodotta, è tale che:
Minimizza i costi
Non può essere aumentata la produzione se non aumentando la quantità utilizzata di almeno un input, dati gli altri
Non esistano modi per ottenere lo stesso livello di produzione usando diverse combinazioni in cui almeno un input sia usato in misura ridotta
Non appartiene alla frontiera delle possibilità produttive, per quel volume di produzione
. 9 L'approccio neoclassico allo studio delle possibilità di sostituzione tra input produttivi è motivato tra l'altro:
Dallo studio della ripartizione del reddito prodotto tra lavoratori e capitalisti.
Dal perseguimento dell'obiettivo di individuare combinazioni di input tecnicamente efficienti
Dalla convinzione che non esistano più processi produttivi per ottenere un bene e che il processo di fatto disponibile usi gli input in proporzioni fisse
Dalla volontà di utilizzare le competenze ingegneristiche nel processo di minimizzazione dei costi.
. 9 Gli argomenti della funzione di produzione sono spesso solo i servizi dei beni capitale ed i servizi del lavoro perché:
L'energia non può sostituirsi né al capitale né al lavoro
Non si ritiene che le quantità di input intermedi utilizzati possa cambiare significativamente
Si vuole semplificare la trattazione
Si usa il valore aggiunto come misura dell'output
. 9 In una funzione di produzione Cobb Douglas si ottiene una produttività marginale dei fattori decrescente con la quantità del fattore assumendo:
Che gli esponenti α e β siano inferiori a 1
Che gli esponenti α e β siano positivi
Che la somma gli esponenti α + β sia minore di 1
Che i rendimenti di scala non siano crescenti
. 9 In una funzione di produzione Cobb Douglas si ottengono rendimenti di scala crescenti assumendo:
Che gli esponenti α e β siano entrambi maggiori di 1
Che la produttività marginale dei fattori sia crescente
Che la somma gli esponenti α + β sia maggiore di 1
Che la produttività totale dei fattori ω sia crescente
. 9 La produttività totale dei fattori ω può cambiare nel tempo perché:
Cambia la proporzione in cui sono utilizzati K ed L
I cambiamenti della produzione nel tempo possono dipendere non da cambiamenti di K ed L ma da altri fattori come il progresso tecnico
I valori di K ed L di periodi diversi non sono confrontabili
Cambiano le unità di misura utilizzate
. 9 Una funzione di utilità U(q) e una funzione g(U(q)), con g(.) funzione monotonamente crescente, rappresentano le stesse preferenze.. Nel caso di una funzione di produzione, una analoga trasformazione attraverso una funzione monotonamente crescente:
Permette di rappresentare la stessa tecnologia
Determina un cambiamento di unità di misura
E' possibile solo nel caso di rendimenti di scala costanti
Distorce il legame tra input e output
. 9 Le economie dimensionali di tipo geometrico riguardano principalmente:
Le tecnologie informatiche
Le industrie di processo, come quelle chimiche
L'utilizzo di input non rivali
I casi di condivisione di impianti nella produzione di diversi output.
. 9 Quando in un impianto si producono più beni:
La funzione di produzione non può essere utilizzata e si ricorre alla frontiera delle possibilità di produzione
E' in generale possibile utilizzare funzioni di produzione separate
Si generano sempre sinergie che riducono i costi di produzione
Gli input utilizzati sono la somma di quelli necessari producendo un output alla volta
. 9 Quando la capacità produttiva di una impresa viene aumentata aggiungendo via via impianti della scala minima efficiente:
Si ottengono rendimenti di scala crescenti
I rendimenti di scala sono ovunque decrescenti
I rendimenti di scala sono ovunque costanti
I rendimenti di scala sono costanti se l'ultimo impianto aggiunto viene pienamente utilizzato
. 10 Il concetto di costo economico di una risorsa:
E' basato su somme effettivamente pagate per utilizzare una risorsa
Non è soggetto a cambiamenti se valutato prima o dopo l'acquisto di una risorsa
Corrisponde al valore del risultato a cui rinuncio quando decido di utilizzare la risorsa ad un certo fine invece che per un altro
E' un concetto che si applica solo a risorse per cui si può fare riferimento ad un prezzo di mercato
. 10. Il valore 1/w ∂f(q)/∂L
indica la produttività marginale del fattore L
rappresenta l'incremento di produzione ottenibile se si aggiunge una unità monetaria a quanto speso per ottenere il fattore L
deve azzerarsi all'ottimo
Deve essere all'ottimo uguale alla produttività marginale del fattore K
. 10. Data una funzione di produzione con due input, la pendenza di un isoquanto della funzione di produzione e la pendenza di una retta a sesa costante sono uguali all'ottimo:
Sempre
Mai
Se per minimizzare i costi un input non deve essere utilizzato
Se entrambi gli input sono utilizzati in quantità positive
. 10. La funzione di costo di lungo periodo ha per argomenti;
I prezzi e le quantità utilizzate degli input
I prezzi degli input e la quantità di output prodotta
I prezzi di input ed output
I prezzi degli input, la quantità di output prodotta e le quantità degli input che si considerano prefissati
. 10. Le funzioni di domanda dei fattori sono omogenee di grado 0 nei prezzi degli input:
Perché se tutti i prezzi mutano nella stessa proporzione, non cambia la convenienza relativa e quindi la domanda degli input
Perché i costi sono proporzionali ai prezzi
Perché se aumentano i prezzi degli input si riduce la quantità da produrre
Perché sono indipendenti dai rendimenti di scala
. 10. Le funzioni di costo sono omogenee di grado 1 nei prezzi degli input:
Solo nel caso di rendimenti di scala costanti
Nel caso di funzioni di produzione lineari
Perché se aumentano i prezzi degli input si riduce la quantità da produrre
Perché se tutti i prezzi mutano nella stessa proporzione, non cambiano le quantità utilizzate e il costo cresce nella stessa proporzione
. 10. Le funzioni di costo sono concave nei prezzi degli input
Se i rendimenti di scala sono decrescenti
Perché sarebbero una funzione lineare se data la quantità prodotta le quantità di input usate non cambiassero ed è possibile fare meglio
Perché le funzioni di produzione sono convesse
Perché le funzioni di costo sono omogenee di grado 1 nei prezzi degli input
. 10. Il sentiero di espansione non è lineare, ad esempio:
Se la funzione di produzione non è omogenea
Se la funzione di produzione è omotetica
Se la domanda dei diversi input è indipendente dai prezzi e presenta rendimenti di scala diversi
Se i rendimenti di scala sono crescenti
. 10. La elasticità di sostituzione della funzione di produzione determina la curvatura delle curve a produzione costante e di conseguenza:
L'entità dei rendimenti di scala
L'incidenza percentuale della spesa per l'acquisto dei diversi input al variare dei loro prezzi
La forma del sentiero di espansione
La pendenza delle rette a spesa costante
. 10. Il lemma di Shepard
Mostra che la funzione di costo non dipende dalla funzione di produzione
Mostra una rappresentazione alternativa ma equivalente della funzione di costo
Mostra un modo alternativo per derivare le funzioni di costo dalle funzioni di produzione
Ci permette di derivare le funzioni di domanda dei fattori direttamente dalle funzioni di costo
. 11. Abbiamo introdotto inizialmente la funzione di costo totale di lungo periodo che si riferisce:
Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta in un intervallo di tempo elementare, con piena libertà di scelta degli input produttivi
Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta durante la vita dell'impresa , con piena libertà di scelta degli input produttivi
Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta in un intervallo di tempo elementare, considerando prefissata la quantità di alcuni input produttivi
Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta durante la vita dell'impresa , considerando prefissata la quantità di alcuni input produttivi
. 11. La funzione di costo totale di lungo periodo è convessa nella quantità prodotta:
Se si considera prefissata la quantità di alcuni input produttivi
Se i rendimenti di scala sono crescenti
Se i rendimenti di scala sono costanti
Se i rendimenti di scala sono decrescenti
. 11. Nel breve periodo si definisce costo fisso:
Solo il costo quasi-fisso che deriva da decisioni di breve periodo
Il costo economicamente rilevante nel breve che non cambia con la quantità prodotta
Il costo economicamente rilevante attribuito agli input fissi
Il costo, non economicamente rilevante, attribuito alla disponibilità degli input produttivi che non possono essere variati
. 11. Le funzioni di costo totale di breve periodo sono:
con riferimento alla quantità prodotta, concave se la funzione di lungo periodo è concava, convesse nel caso contrario.
Sempre Convesse rispetto alla quantità prodotta
Convesse rispetto alla quantità se i rendimenti di scala nel lungo periodo sono decrescenti, concave se sono crescenti
Sempre concave rispetto alla quantità prodotta
. 11. Un esempio di costo fisso di breve che può essere eliminato con successive decisioni di lungo periodo è
Il costo di una infrastruttura ferroviaria non più utilizzata
Il canone annuo di noleggio di una automobile
I consumi di energia elettrica per un capannone non utilizzato
La retribuzione di lavoratori stagionali non ancora assunti
. 11. Se la funzione di produzione è omogenea e di grado superiore a 1:
Le funzioni di costo unitario e marginale sono crescenti
Le funzioni di costo unitario e marginale sono decrescenti
La funzione di costo marginale assume ovunque valori superiori a quelli della funzione di costo unitario
La funzione di costo totale è convessa nella quantità prodotta.
. 11. Le funzioni di costo unitario e marginale coincidono se:
Sempre, nel breve periodo
I rendimenti di scala sono costanti e siamo nel breve periodo
I rendimenti di scala sono costanti e siamo nel lungo periodo
Sempre, se i rendimenti di scala sono costanti
. 11. Nel breve periodo , costi unitari e costi marginali coincidono:
In un punto di minimo della funzione di costo unitario
In un punto di minimo della funzione di costo marginale
Mai
Se sono costanti
. 11. Indicare quale delle seguenti affermazioni è errata:
Le funzioni di costo unitario ad U si adattano a rappresentare situazioni in cui sono inefficienti sia imprese che non sfruttano pienamente risorse indivisibili, sia imprese in cui il management non è più in grado di gestire le problematiche organizzative legate alle dimensioni
Se le funzioni di costo unitario sono ad U i costi marginali e quelli unitari sono uguali in un solo punto, quello in cui i costi unitari sono minimi.
Al crescere del volume della produzione, se i costi unitari sono ad U, i costi marginali sono prima inferiori e poi superiori ai costi unitari
Se i costi unitari sono ad U, nel punto di minimo dei costi marginali i costi marginali sono più alti dei costi unitari
. 11. Se la funzione di costo totale è 10*Q^3 -400*Q^2 + 5000*Q
I costi marginali sono decrescenti per Q <= 40
I costi unitari sono decrescenti per Q < =20
I costi unitari sono uguali ai costi marginali se Q = 40
I costi unitari sono uguali ai costi marginali se Q = 50
. 12. Una analisi di equilibrio parziale:
Ignora la situazione di mercati diversi da quelli del bene considerato
Considera il formarsi simultaneo di un equilibrio su tutti i mercati
Considera prefissati i prezzi di tutti i beni diversi da quello considerato
Considera i feedback tra prezzi che si formano per il bene considerato e i prezzi di equilibrio degli altri beni
. 12. Nella massimizzazione dei profitti di lungo periodo in un mercato concorrenziale si suppone:
Di poter scegliere i prezzi dei prodotti
Si considerano dati e fissi i prezzi sugli altri mercati e si considera un parametro e non una variabile di decisione il prezzo del bene considerato
Si ignora il prezzo del bene considerato
Si considerano parametri le quantità
. 12. La condizione di ottimalità del primo ordine, per una soluzione interna impone:
L'uguaglianza tra prezzo e costo marginale
L'uguaglianza tra prezzo e costo unitario
Che il costo marginale sia uguale al costo unitario
Che il costo marginale sia crescente
. 12. La condizione di ottimalità del secondo ordine, per una soluzione interna impone:
Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo unitario abbia un minimo
Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo marginale abbia un minimo
Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo marginale sia crescente
Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo marginale sia decrescente
. 12. Individuare l'unica affermazione errata:
La funzione di offerta di breve periodo è crescente
L'offerta si annulla per valori di prezzo inferiori o uguali a quello per cui curva di costo marginale attraversa quella di costo unitario
L'offerta si annulla per valori di prezzo inferiori o uguali a quello per cui curva di costo marginale attraversa quella di costo unitario variabile
La quantità offerta può crescere con la quantità degli input fissi disponibili
. 12. Individuare l'unica affermazione errata, se la funzione di produzione è Cobb-Douglas:
A parità di altre condizioni la quantità offerta cresce con il prezzo dell'output
A parità di altre condizioni la quantità offerta decresce con il prezzo dell'input
A parità di altre condizioni la quantità offerta decresce con la disponibilità di input fisso
Il prezzo di chiusura è nullo
. 12. Individuare l'unica affermazione errata. Nel breve periodo, in un mercato concorrenziale, imprese diverse che producono lo stesso bene:
Possono avere funzioni di offerta diverse
Possono avere prezzi di chiusura diversi
hanno tutte funzioni di offerta crescenti con il prezzo del prodotto
Fronteggiano domande di mercato diverse
. 12. Individuare l'unica affermazione errata. Il prezzo di mercato di equilibrio:
E' individuato in equilibrio parziale dalla intersezione tra curve di domanda e di offerta di mercato
Cresce se, a parità di condizioni, cresce il numero di imprese nel mercato
E' di equilibrio di lungo periodo se nessuna impresa ha convenienza ad entrare o uscire dal mercato
E' di equilibrio di lungo periodo se tutte le imprese presenti sul mercato hanno profitti nulli
. 12. Se, a partire da una situazione di equilibrio di lungo periodo, fattori esterni portano ad uno spostamento verso destra della curva di domanda
L'equilibrio di lungo periodo viene ripristinato con l'uscita di alcune imprese
Si produce un transitorio aumento dei prezzi
Si produce un permanente aumento dei prezzi
Si produce un transitorio calo dei prezzi
. 12. All'offerta su un mercato concorrenziale in equilibrio di lungo periodo, con curve di costo unitario ad U partecipano solo imprese che:
Al livello di produzione scelto hanno il costo variabile unitario uguale al prezzo
Al livello di produzione scelto hanno il costo unitario uguale al prezzo
Al livello di produzione scelto hanno costo marginale superiore al costo unitario
Al livello di produzione scelto hanno costo marginale inferiore al costo unitario
. 13. Data una funzione di utilità quasi lineare del tipo U(N,q)=N+u(q) con u(0)=0 e un vincolo di reddito dato da N+pq=Y, se p>(du(q))/dq la scelta ottima del consumatore è tale che:
Tutto il reddito viene speso per q
Tutto il reddito è destinato a N
Vengono consumati entrambi i beni solo se (du(q))/dq è decrescente
Esiste un q che annulla la derivata prima
. 13. Data una funzione di utilità quasi lineare del tipo U(N,q)=N+u(q) con u(0)=0 e un vincolo di reddito dato da N+pq=Y, il surplus del consumatore CS(p):
Indica, se positivo, che il consumo di q(p) porta al consumatore un miglioramento del benessere
Mostra al variare di p il contributo che il consumo che il numerario dà al benessere del consumatore
È positivo se pq(p) è maggiore di u(q(p))
Può essere misurato come l'intera area sottostante la curva di domanda fino alla quantità ottima q(p*)
. 13. Considerando una curva di domanda inversa lineare del tipo p=24-2q, al prezzo di mercato p*=18 il surplus del consumatore è pari a:
54
63
9
Le informazioni fornite non sono sufficienti per calcolare il surplus del consumatore
. 13. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Il surplus del consumatore è utile per valutare l'effetto di interventi pubblici che influenzano il prezzo di mercato
L'economia del benessere dimostra che qualsiasi allocazione delle risorse è efficiente se il surplus del consumatore è positivo
L'economia del benessere analizza la relazione tra l'allocazione delle risorse e il benessere economico
Il surplus del consumatore varia in direzione opposta rispetto alla variazione del prezzo
. 13. Il surplus del consumatore:
Fornisce una misura monetaria esatta del cambiamento di utilità derivante da variazioni di prezzo se l'effetto reddito non è molto grande
A livello aggregato è dato dalla somma del surplus di tutti i consumatori ma non è esprimibile in termini monetari
Non può essere calcolato nemmeno in modo approssimato in presenza di effetto reddito
A livello aggregato è dato dalla somma del surplus di tutti i consumatori
. 13. Considerando una funzione di domanda inversa P(q)=(du(q))/dq, derivante da una funzione di utilità quasi-lineare:
L'utilità aggiuntiva derivante dall'acquisto dell'ultima unità del bene deve essere inferiore al prezzo
Il prezzo di riserva (du(0))/dq è pari a zero
Il prezzo di riserva (du(0))/dq indica la disponibilità a pagare per l'acquisto della prima unità
Il surplus del consumatore si ottiene integrando la somma tra utilità marginale e prezzo per tutti i consumatori che acquistano il bene
. 13. Si immagini il mercato di un elettrodomestico dove i potenziali consumatori e le rispettive disponibilità a pagare sono: Maria (20), Luca (12) e Andrea (4). Se il prezzo dell'elettrodomestico è p=14, il surplus del consumatore a livello aggregato è pari a:
20
8
12
6
. 13. Si consideri un insieme di consumatori la cui disponibilità a pagare per un pacchetto viaggio è la seguente: Giulio (120), Silvia (100), Carla (60), Matteo (40). Se il prezzo di mercato aumenta passando da 60 a 80:
Il surplus del consumatore aggregato aumenta in misura pari a 60
Il surplus del consumatore aggregato diminuisce in misura pari a 40
Il benessere di Matteo, misurato dal surplus del consumatore, si riduce
Il benessere di Giulio, misurato dal surplus del consumatore, non è influenzato dalla variazione del prezzo
. 13. Quale dei seguenti non è un indicatore per stimare il valore monetario della variazione di utilità indotta dal cambiamento dei prezzi:
Variazione compensativa
Variazione equivalente
Surplus del consumatore (variazione)
Quota del reddito speso per il bene il cui prezzo varia
. 13. Grazia spende il suo reddito in pizza (P) e cinema (C), ottenendo un'utilità pari a 6. In seguito a una riduzione del prezzo del cinema, il cambiamento del consumo porta ad un nuovo livello di utilità pari a 10. In questa situazione:
La variazione equivalente misura la riduzione del reddito che si renderebbe necessaria per mantenere il livello di utilità a 6 dopo il cambiamento del prezzo
La variazione compensativa misura la variazione del reddito necessaria per portare il livello di utilità a 12 dopo il cambiamento del prezzo
La variazione compensativa misura la riduzione del reddito che si renderebbe necessaria mantenere il livello di utilità a 6 dopo il cambiamento del prezzo
La variazione equivalente misura la riduzione del reddito che si rende necessaria per portare il livello di utilità a 12 dopo il cambiamento del prezzo
. 14. Quale tra i seguenti elementi non va preso in considerazione nel calcolo del surplus del produttore?:
Costi fissi
Costi variabili di produzione
Disponibilità a vendere
Tutti i precedenti rientrano nel calcolo del surplus del produttore
. 14. Si consideri un mercato con 4 venditori, i cui costi opportunità sostenuti per offrire un servizio sono di seguito elencati: Marco (700), Giovanni (750), Mario (650), Ettore (500). Al prezzo di mercato P=670, il surplus del produttore a livello aggregato è:
190
170
1150
500
. 14. Si consideri un mercato con 4 venditrici, i cui costi opportunità sostenuti per offrire un servizio sono di seguito elencati: Elena (75), Marta (70), Giulia (70), Alice (65). Se il prezzo di mercato aumenta passando da 71 a 72:
Il surplus del produttore di mercato non cambia perché il numero di venditrici disposte a vendere non cambia
Il surplus del produttore di mercato aumenta passando da 213 a 216
Il surplus del produttore di mercato aumenta in misura pari a 3
Il surplus del produttore aumenta solo per una venditrice
. 14. L'impresa Alpha entra in un mercato concorrenziale sostenendo un costo fisso pari a 15. La sua curva di costo totale è data da TC(q)=2q+(1/2)q2+15. Se il prezzo di mercato è p*=8 , il surplus del produttore dell'impresa Alpha è:
3
18
22
12
. 14. L'impresa Beta opera nel breve periodo con costi variabili e costi fissi ottenendo un profitto economico pari a 1500. Se il prezzo di mercato diminuisce, portando il profitto economico a 1200:
Il surplus del produttore dell'impresa diminuisce di 300
Il surplus del produttore è pari a 300
Non si può calcolare la variazione di surplus perché non sono specificati i costi fissi
Il surplus del produttore aumenta in misura pari all'aumento dei ricavi
. 14. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Nel breve periodo il surplus del produttore di una singola impresa è uguale a (profitto + costi fissi)
Nel breve periodo il surplus del produttore di una singola impresa è uguale a (profitto + costi variabili)
Nel lungo periodo surplus del produttore a livello di impresa e profitto economico coincidono
Nel lungo periodo la variazione del surplus del produttore indotta da un cambiamento del prezzo è equivalente alla variazione del profitto
. 14. Nel lungo periodo:
La curva di offerta di mercato si trova sommando le quantità offerte dalle singole imprese
Il surplus del produttore è pari a zero solo se l'industria opera o costi costanti
Il surplus del produttore è pari a zero solo anche in presenza di una curva di offerta aggregata inclinata positivamente
Il surplus del produttore può differire dal profitto economico
. 14. Un'allocazione delle risorse è efficiente se:
Tutte le possibilità di guadagno derivanti dallo scambio sono state sfruttate
Se il bene viene prodotto dalle imprese con costi più bassi, indipendentemente da come la produzione è allocata tra i consumatori
Se i beni vengono consumati dalle persone che li valutano maggiormente, non importa come viene allocata la produzione
Massimizza i profitti delle imprese
. 14. Dato un equilibrio concorrenziale nel mercato del bene X, dove la curva di domanda è inclinata negativamente e la curva di offerta è inclinata positivamente, una riduzione della domanda determinata dalla diminuzione del prezzo di un bene sostituto (bene Y):
Provoca una riduzione del surplus totale causato dalla riduzione del surplus del consumatore, ma il surplus del produttore resta invariato
Fa aumentare il surplus del produttore
Non ha effetto sul surplus totale
Provoca una riduzione del surplus del consumatore e del surplus del produttore
. 14. Si consideri un mercato concorrenziale nel breve periodo in cui il numero di imprese è fisso, la domanda è data da P(q)=14-q e l'offerta è data da P(q)=2+3q. In questo mercato:
Il surplus totale è pari a 4,5
Il surplus del produttore è pari a zero
Il surplus totale è pari a 18
Il surplus del produttore è pari a 4.5
. 15. In presenza di esternalità:
Il mercato porta ad un equilibrio efficiente solo se l'esternalità è positiva
Il mercato non è in grado di massimizzare il benessere sociale
L'intervento dello Stato può aumentare l'efficienza solo se l'esternalità è negativa
Non è in alcun modo possibile raggiungere l'efficienza
. 15. Un sistema di protezione dei brevetti:
Consente di internalizzare ogni tipo di esternalità
Non ha nessun effetto sul benessere sociale perché gli individui non tengono in considerazione gli effetti delle proprie scelte sul resto della società
Non è implementabile in presenza di esternalità
Può contribuire ad internalizzare l'esternalità positiva legata alla produzione di nuova conoscenza
. 15. In un mercato caratterizzato da elevati livelli di inquinamento legati alla produzione:
La quantità prodotta dal mercato in assenza di interventi è inferiore a quella socialmente ottima
La curva del valore sociale si trova al di sopra della curva del valore privato
Il costo dell'inquinamento è dato dalla differenza tra valore sociale e costo sociale
La curva del costo privato giace al di sotto della curva del costo sociale
. 15. Un intervento volto a mitigare gli effetti di un'esternalità negativa:
Sposta la curva di offerta verso l'alto
Aumenta la quantità di equilibrio scambiata sul mercato
Sposta la curva di offerta verso il basso
Non influenza mai il prezzo di equilibrio
. 15. In un mercato caratterizzato da esternalità positive di consumo:
Un intervento volto a spostare verso l'alto la curva di domanda può aumentare l'efficienza
La curva associata al valore sociale del bene è più bassa della curva di domanda
La quantità scambiata sul mercato in assenza di interventi è eccessiva rispetto a quella socialmente desiderabile
Il costo sociale è maggiore del costo privato
. 15. Le esternalità possono essere internalizzate:
Tassando i beni che generano esternalità positive
Sussidiando i beni che generano esternalità negative
Tassando i beni che generano esternalità negative
Solo con soluzioni private
. 15. Quali tra i seguenti non sono esempi di soluzioni private al problema delle esternalità:
Integrazione di attività di impresa
Contratti
Sussidi per attività di Ricerca e Sviluppo
Codici etici e sanzioni sociali
. 15. Secondo il teorema di Coase:
Il mercato è sempre in grado di generare un equilibrio più efficiente rispetto a quanto ottenibile con l'intervento pubblico
Il mercato può raggiungere un equilibrio efficiente, data l'assunzione di assenza di costi di transazione e negoziazione
La distribuzione inziale dei diritti non è rilevante ai fini del raggiungimento di una equa distribuzione del benessere economico
Una equa distribuzione iniziale dei diritti è fondamentale per il raggiungimento dell'efficienza
. 15. Le tasse pigoviane:
Sono classificabili come provvedimenti di disposizione e controllo per affrontare il problema delle esternalità
Creano incentivi che consentono di ridurre l'inquinamento, ma ad un costo sociale maggiore rispetto alla regolazione dei comportamenti
Permettono di raggiungere un livello di riduzione delle emissioni non ottenibile con altri strumenti di regolamentazione
Permettono di raggiungere una riduzione delle emissioni ottenibile anche tramite l'imposizione di un tetto alle emissioni, ma in modo più efficiente
. 15. Con l'emissione di un certo numero di permessi di inquinamento negoziabili, lo Stato:
Fissa la quantità totale di inquinamento e la domanda di mercato ne determina il prezzo
Fissa il prezzo per l'inquinamento e la domanda di mercato determina la quantità di inquinamento
Può ottenere una riduzione delle emissioni simile a quella ottenibile con una tassa pigoviana, ma il "prezzo per inquinare" risulta sempre maggiore
Può allocare le risorse in modo efficiente perché le imprese che possono ridurre le emissioni a basso costo sono disposte a pagare di più per acquistare permessi
. 16. Un'impresa con potere di mercato:
È sempre l'unica impresa a servire tutta la domanda
Viola le norme a tutela della concorrenza
Può modificare il prezzo di mercato con variazioni della produzione
Prende il prezzo di mercato come dato
. 16. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Per un monopolista con domanda inversa P=a-bQ, massimizzare il profitto rispetto al prezzo o rispetto alla quantità porta allo stesso equilibrio di mercato
Se un monopolista aumenta il prezzo del suo prodotto, il profitto necessariamente aumenta
L'elasticità della domanda è una componente rilevante nelle scelte strategiche di un monopolista
Per un monopolista che applica un prezzo uniforme, aumentare il numero di consumatori serviti richiede di applicare un prezzo più basso ai 'vecchi clienti'
. 16. Fissata la quantità che massimizza il profitto di un monopolista:
Il prezzo di mercato è determinato dalla curva del ricavo marginale
Il prezzo di mercato è determinato dalla curva del costo marginale
Il prezzo di mercato si trova in corrispondenza del punto in cui i costi totali sono uguali ai ricavi totali
Il prezzo di mercato è determinato dalla curva di domanda
. 16. Si consideri un monopolista con domanda lineare e costi quadratici. Sia QM la quantità in corrispondenza della quale il profitto è massimo. Questo implica che:
In corrispondenza di QM ridurre la produzione aumenta il profitto perché il ricavo marginale è maggiore del costo marginale
In corrispondenza di QM aumentare la produzione aumenta il profitto perché il ricavo marginale è maggiore del costo marginale
In corrispondenza di QM aumentare la produzione aumenta il profitto perché il ricavo marginale è inferiore al costo marginale
In corrispondenza di QM aumentare la produzione riduce il profitto perché il ricavo marginale è inferiore al costo marginale
. 16. Si consideri un mercato monopolistico con prezzo e quantità di equilibrio dati da PM e QM. Se uno shock nel mercato delle materie prime utilizzate nel processo di produzione porta ad un aumento del costo marginale per il monopolista, nel nuovo equilibrio di mercato si avrà:
Una riduzione del surplus del consumatore
Una diminuzione del prezzo e della quantità prodotta
Un aumento della quantità prodotta per compensare l'aumento del costo di produzione
Un aumento del benessere sociale se la domanda è sufficientemente elastica
. 16. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è valida nel modello di monopolio:
Il ricavo marginale è inferiore al prezzo
Se si aumenta la produzione, l'effetto sui ricavi derivanti dalle unità infra-marginali è negativo
Il ricavo medio è uguale al ricavo marginale
La curva del ricavo marginale non può stare sopra la curva di domanda
. 16. Nel modello di monopolio, l'elasticità della domanda:
E' negativamente correlata con la differenza tra prezzo e costo marginale
E' positivamente correlata con la differenza tra prezzo e costo marginale
Non influisce sulla capacità del monopolista di fissare un prezzo superiore al costo marginale
Se molto bassa, avvicina il prezzo di monopolio al prezzo di concorrenza
. 16. Si ipotizzi che in un mercato monopolistico il prezzo di equilibrio sia PM=12 e la quantità di equilibrio sia QM=4. Sapendo che l'elasticità della domanda nel punto di equilibrio è pari a ε=-(3/2), dalla regola dell'elasticità inversa il costo marginale dell'impresa risulta essere:
MC=8
MC=1
MC=4
MC=3
. 16. Data una curva di domanda inversa P=a-bQ, un monopolista che massimizza il profitto produce una quantità QM tale che:
QM≤a/(2b)
QM>a/(2b)
QM>a/(b)
I dati forniti non sono sufficienti per rispondere
. 16. Dato un prezzo di equilibrio:
Maggiore è il costo marginale, maggiore è il potere di mercato dell'impresa
Maggiore è il costo marginale, minore è il potere di mercato dell'impresa
Il potere di mercato non dipende dalla struttura dei costi
Il potere di mercato può essere misurato dalla differenza tra il prezzo stesso e i costi totali
. 17. In assenza di esternalità prezzi uguali ai costi marginali:
massimizzano il surplus sociale
sono incompatibili con un equilibrio di concorrenza perfetta
sono incompatibili con la profittabilità di imprese con rendimenti di scala decrescenti
vengono scelti da un monopolista non soggetto a vincoli
. 17. Se un soggetto trasforma un mercato in monopolio acquistando tutte le imprese del preesistente mercato competitivo, senza operare alcuna riorganizzazione:
i rendimenti di scala divengono crescenti
se i prezzi di chiusura erano nulli la sua curva di costo marginale coincide con la preesistente funzione di offerta del mercato concorrenziale
il prezzo scelto rimane il preesistente prezzo di equilibrio.
i profitti del monopolista sono pari alla somma dei profitti di tutte le imprese dl preesistente mercato concorrenziale
. 17. Se un soggetto trasforma un mercato in monopolio acquistando tutte le imprese del preesistente mercato competitivo, senza operare alcuna riorganizzazione:
il surplus del consumatore cresce e quello del produttore rimane invariato
il surplus del consumatore decresce e quello del produttore rimane invariato
il surplus del consumatore decresce più di quanto cresca quello del produttore
La somma del surplus di produttore e consumatori resta invariata
. 17. La perdita secca di monopolio:
cresce al crescere della elasticità della domanda
misura l'aumento dei profitti che si ha in monopolio rispetto ad un mercato concorrenziale
misura la riduzione del surplus totale che si ha in monopolio rispetto ad un mercato concorrenziale
misura la riduzione del surplus del consumatore che si ha in monopolio rispetto ad un mercato concorrenziale
. 17. Le caratteristiche della tecnologia produttiva adottata possono rendere preferibile un mercato di monopolio perché:
l'efficienza allocativa prevale su quella produttiva
la riduzione delle pressioni competitive facilita la riduzione dei costi
se i rendimenti di scala sono crescenti non si produce inefficienza allocativa
ripartire la produzione tra più imprese in competizione può comportare un aumento dei prezzi derivante da un aumento dei costi unitari.
. 17. In un mercato di monopolio può prodursi inefficienza produttiva perché:
in assenza di pressioni competitive si riduce l'attenzione alla riduzione dei costi
i rendimenti di scala sono sfruttati in modo eccessivo
essa è necessariamente associata alla inefficienza allocativa
secondo Schumpeter le grandi imprese sono più innovative delle piccole imprese
. 17. Una struttura di mercato concorrenziale potrebbe ridurre gli incentivi all'innovazione perché:
le imprese sono più attente a gestire la rivalità sui mercati dei prodotti esistenti
le imprese potrebbero non mantenere il controllo nel tempo su un livello adeguato di profitti generati dall'innovazione
le imprese hanno interesse a preservare lo status quo
per definizione un mercato concorrenziale genera sempre profitti nulli
. 17. Secondo la teoria dei mercati contendibili il monopolista è disincentivato a praticare prezzi alti quando:
il monopolio è protetto dalla minaccia di nuove entrate
i beni venduti sono durevoli
l'elasticità della domanda è alta
C'è libertà di entrata nel settore e l'assenza di costi di entrata irreversibili consente a chi è entrato di uscire senza perdite appena i prezzi si abbassano
. 17. Quando il contenimento dei costi rende opportuno che un mercato sia servito da un monopolista e il mercato non è contendibile l'intervento pubblico è principalmente basato su:
politiche antitrust che evitino pratiche anticompetitive
regolamentazione dei prezzi e delle caratteristiche qualitative dei prodotti offerti
riduzione delle barriere all'entrata in modo che sia possibile la coesistenza di più imprese
interventi giudiziari per la punizione ex-post di abusi riscontrati
. 17. Quando il perseguimento dell'efficienza dinamica non renda opportuno che un mercato sia servito da un monopolista l'intervento pubblico è principalmente basato su:
politiche di tutela della concorrenza che colpiscano gli abusi di posizione dominante e gli accordi tra imprese
introduzione di vincoli che impediscano eccessive riduzioni di prezzo che potrebbero impedire la coesistenza di più imprese sul mercato
provvedimenti di suddivisione del mercato tra le imprese presenti
riduzione della protezione della proprietà intellettuale derivante dai brevetti
. 18. Quale tra i seguenti casi non si configura come discriminazione di prezzo:
Fissare un prezzo diverso a seconda della fascia di età del consumatore per l'ingresso a un museo
Fissare un prezzo diverso per la tratta ferroviaria ad alta velocità Roma-Napoli a seconda che il viaggio avvenga nei giorni feriali o festivi
Includere nel prezzo pagato da un consumatore di un mercato estero i costi di trasporto e le tariffe doganali
Fissare un prezzo diverso per la tratta ferroviaria ad alta velocità Firenze-Bologna in base alla richiesta o meno di viaggiare in carrozza silenzio
. 18. La possibilità di rivendere in Germania, al fine di trarne profitto, un farmaco acquistato in Italia ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo praticato in Germania si definisce:
Group pricing
Potere di mercato
Arbitraggio
Assenza di arbitraggio
. 18. Quale tra i seguenti punti non è compatibile con la pratica della discriminazione di prezzo:
Alti costi di transazione per la rivendita del prodotto
Possibilità di rivendita del prodotto senza costi aggiuntivi
Offrire lezioni individuali di pianoforte a persone che non si conoscono tra di loro
Possibilità di richiedere un documento all'ingresso di uno spettacolo teatrale
. 18. Un monopolista che applica discriminazione di prezzo di terzo grado:
Identifica possibili gruppi di consumatori le cui caratteristiche non sempre sono osservabili
Applica prezzi unitari diversi a gruppi di consumatori diversi sulla base delle quantità acquistate
Potrebbe osservare una riduzione del profitto se in precedenza applicava un prezzo uniforme
Vende un prodotto o servizio la cui rivendita non è possibile o conveniente
. 18. Il termine 'prezzi lineari' nell'ambito della discriminazione di prezzo indica che:
Il prezzo di una unità del bene per un determinato consumatore è lo stesso qualunque sia il numero di unità acquistate
Il prezzo medio unitario cresce linearmente con le quantità acquistate
Il prezzo medio unitario decresce linearmente con le quantità acquistate
I prezzi applicati a gruppi diversi di consumatori sono legati da una relazione lineare
. 18. In caso di discriminazione di prezzo di terzo grado applicata a due gruppi di consumatori, il gruppo di consumatori a cui viene applicato il prezzo più alto è caratterizzato da:
Elasticità della domanda maggiore
Possibilità di acquistare, senza costi aggiuntivi, il bene da un consumatore dell'altro gruppo
Impossibilità di essere identificato come appartenente a quel gruppo al momento dell'acquisto
Elasticità della domanda minore
. 18. Un monopolista è in grado di separare i suoi potenziali acquirenti in due gruppi in base a caratteristiche facilmente osservabili, e stima che le funzioni domanda dei due gruppi siano Q1=160-5(P1) per il gruppo 1 e Q2=120-5(P2). Se non ci sono motivi che impediscono la discriminazione di prezzo:
Il monopolista applica un prezzo pari a 17 per il primo gruppo e pari a 13 per il secondo gruppo
Il monopolista serve solo il gruppo 1 applicando un prezzo pari a 20
Il monopolista applica un prezzo pari a 15 per il primo gruppo e pari a 19 per il secondo gruppo
Il monopolista potrebbe trovare più profittevole servire entrambi i gruppi applicando un prezzo uniforme
. 18. L'insieme dei potenziali acquirenti di un farmaco è composto da due gruppi con diversa funzione di domanda. Le funzioni di domanda sono Q1=16-2(P1) e Q2=20-2(P2), rispettivamente per il gruppo 1 e per il gruppo 2. Il mercato è servito da un monopolista al quale è vietato fare discriminazione di prezzo. Se la scelta ottima del monopolista implica un prezzo pari a 9:
Entrambi i gruppi di consumatori sono serviti
Solo alcuni consumatori del gruppo 1 acquistano il farmaco
Solo il gruppo 2 è servito dal monopolista
Tutti i consumatori del gruppo 1 acquistano il farmaco
. 18. L'insieme dei potenziali acquirenti di un farmaco è composto da due gruppi con diversa funzione di domanda. Le funzioni di domanda sono Q1=16-2(P1) e Q2=20-2(P2), rispettivamente per il gruppo 1 e per il gruppo 2. Il mercato è servito da un monopolista al quale è vietato fare discriminazione di prezzo. Se la funzione di costo del monopolista è data da TC (Q)=4Q, la quantità consumata dal gruppo 1:
È nulla in quanto il gruppo 1 non viene servito
È pari a 3
È uguale alla quantità consumata dal gruppo 2 perché il prezzo è uniforme
È pari a 7
. 18. Indicare quale tra le seguenti affermazioni non è corretta:
Se la discriminazione di prezzo di terzo grado rende profittevole servire un secondo mercato (mercato 2), non servito in caso di prezzo uniforme, il surplus totale del consumatore (mercato 1 + mercato 2) è maggiore in caso di discriminazione di prezzo
Se la discriminazione di prezzo di terzo grado rende profittevole servire un secondo mercato (mercato 2), non servito in caso di prezzo uniforme, il surplus del consumatore relativo al mercato 1 è minore in caso di discriminazione di prezzo
Se la discriminazione di prezzo di terzo grado rende profittevole servire un secondo mercato (mercato 2), non servito in caso di prezzo uniforme, il surplus del consumatore relativo al mercato 1 resta invariato in caso di discriminazione di prezzo
La discriminazione di prezzo di terzo grado non può aumentare il benessere totale se, rispetto al prezzo uniforme, non genera un aumento della quantità prodotta e venduta sul mercato
. 19. Quando un'impresa applica prezzi non lineari:
Il prezzo a cui viene venduta ciascuna unità è costante
Il prezzo a cui viene venduta ciascuna unità è costante all'interno dello stesso segmento di mercato
Riesce a fissare un prezzo che si avvicina maggiormente alla disponibilità a pagare di ogni consumatore rispetto al prezzo uniforme
Ottiene sempre un profitto minore rispetto alla possibilità di applicare prezzi lineari
. 19. La parte variabile di una tariffa a due parti:
Cresce all'aumentare della quantità consumata
È legata a costi che vengono sostenuti anche in caso di mancato consumo
È sempre maggiore della parte fissa
È l'unica parte della tariffa che consente all'impresa di estrarre surplus del consumatore
. 19. Si consideri un monopolista che vuole fissare una tariffa a due parti per l'uso del servizio che offre. Il costo marginale di produzione è pari a 1. I consumatori sono identici e ciascuno ottiene un'utilità lorda U(q)=2*sqrt(q) dal consumo di q unità. Al fine di massimizzare il profitto, il monopolista:
Fissa un prezzo per unità consumata (parte variabile della tariffa) pari a 1 un prezzo di iscrizione (parte fissa) pari a 2
Fissa un prezzo per unità consumata (parte variabile della tariffa) pari a 1 un prezzo di iscrizione (parte fissa) pari a 1
Fissa un prezzo per unità consumata (parte variabile della tariffa) pari a 2 un prezzo di iscrizione (parte fissa) pari a 1
Non è possibile determinare la tariffa a partire dai dati del problema
. 19. Quando un monopolista determina la tariffa a due parti da applicare a un consumatore rappresentativo, con l'obiettivo di massimizzare il profitto:
È soggetto a un vincolo tale per cui l'utilità lorda che il consumatore deriva dal consumo non può eccedere il costo di iscrizione al servizio (parte fissa)
La sua funzione obiettivo equivale al surplus totale
Ottiene un valore per la parte fissa della tariffa uguale al costo marginale
Cerca di ridurre quanto più possibile l'utilità lorda che il consumatore deriva dal consumo
. 19. Rispetto all'applicazione del prezzo uniforme, la discriminazione di prezzo di primo grado:
Aumenta il surplus del produttore e il surplus del consumatore
Non è efficiente da un punto di vista allocativo
Permette a un monopolista di estrarre tutto il surplus del consumatore
Riduce la quantità prodotta e consumata
. 19. Una tariffa a due parti ottima è composta:
Da una parte fissa e da una parte variabile la cui somma equivale al prezzo uniforme di monopolio
Da una parte fissa e da una parte variabile che eccedono la disponibilità a pagare dei consumatori
Da una parte fissa e da una parte variabile superiore al prezzo di monopolio
Da una parte fissa e da una parte variabile inferiore al prezzo di monopolio
. 19. La discriminazione di prezzo di secondo grado:
Permette di fissare prezzi diversi a consumatori appartenenti a gruppi diversi, suddivisi in base a caratteristiche osservabili
Permette di fissare prezzi diversi a consumatori appartenenti a gruppi diversi, suddivisi in base a caratteristiche non osservabili
Garantisce al monopolista l'estrazione di tutto il surplus del consumatore
Si applica quando è possibile assumere che tutti i consumatori sono omogenei
. 19. Con il termine 'menu pricing' si fa riferimento:
A una strategia di discriminazione di prezzo finalizzata a identificare il segmento di appartenenza di ciascun consumatore tramite l'offerta di combinazioni diverse di prezzi e quantità
A una tecnica di discriminazione di prezzo di terzo grado
A una strategia di discriminazione di prezzo applicabile quando le caratteristiche dei consumatori sono facilmente osservabili
A una tecnica di discriminazione di prezzo che massimizza il surplus totale
. 19. Il 'vincolo di compatibilità degli incentivi' nella definizione di una tariffa a due parti:
Garantisce che tutti i consumatori acquisteranno il bene o servizio, indipendentemente dal gruppo cui appartengono
Garantisce che i consumatori appartenenti al gruppo con disponibilità a pagare maggiore non ottengono un'utilità maggiore acquistando il pacchetto ideato per il gruppo con disponibilità a pagare minore
Garantisce che tutti i consumatori appartenenti al gruppo con disponibilità a pagare minore acquisteranno il bene o servizio
Implica che il pacchetto ideato per i consumatori con domanda bassa aumenta la capacità del monopolista di estrarre surplus dai clienti con domanda elevata
. 19. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
Il raggruppamento dei prodotti (bundling) favorisce un'auto-selezione dei clienti in base al valore attribuito a singoli prodotti
Quando un'impresa offre un pacchetto di prodotti (che possono essere venduti singolarmente), i consumatori che comprano il pacchetto sono quelli che attribuiscono un valore minore ai singoli beni che compongono il pacchetto
La tecnica del raggruppamento dei prodotti (bundling) presenta caratteristiche tali per cui può essere equiparata a una strategia di discriminazione di prezzo
Il raggruppamento dei prodotti (bundling) rende profittevole per l'impresa non vendere a nessun consumatore i beni singolarmente
. 20. Per poter identificare l'offerta di prodotti differenziati come discriminazione di prezzo occorre valutare:
Il grado di potere di mercato dell'impresa che offre i prodotti differenziati
Il profitto aggiuntivo derivante dalla diversificazione del prodotto
I costi di produzione delle diverse versioni
La disponibilità a pagare dei consumatori
. 20. Se una stessa impresa offre due versioni diverse dello stesso bene a prezzi diversi, allora:
L'impresa non sta operando discriminazione di prezzo perché i due beni sono diversi
L'impresa sta usando una strategia di discriminazione di prezzo di primo grado
L'impresa sta assumendo che i suoi potenziali clienti sono omogenei
L'impresa potrebbe aver adottato una strategia di discriminazione di prezzo
. 20. Un'impresa vende due beni differenziati: il bene 1 al prezzo p1=48 e il bene 2 al prezzo p2=30. Siano c1 e c2 il costo marginale di produzione del bene 1 e del bene 2, rispettivamente. Applicando il test proposto da Philips (1983), in quale delle seguenti situazioni non si può parlare di discriminazione di prezzo:
c1=20, c2=2
c1=c2=5
c1=c2=12
c1=20, c2=12
. 20. Un'impresa che offre due versioni di un bene caratterizzate da un diverso livello di qualità:
Può individuare la tipologia dell'acquirente in base all'acquisto effettuato
Sa che la scelta della versione del prodotto non può fornire informazioni sull'acquirente
Sta operando una discriminazione di prezzo di terzo grado
Evita che i clienti si auto-selezionino
. 20. L'impresa Beta produce software per elaborazione dati e sa che i suoi potenziali acquirenti si dividono in due gruppi, studenti (S) e manager (M), caratterizzati da diversa disponibilità a pagare per il prodotto: VS=50 e VM=80. Al momento dell'acquisto non è possibile identificare il gruppo di appartenenza dell'utilizzatore finale. Quale tra le seguenti opzioni può essere parte di una strategia ottimale per l'impresa?
Offrire una versione del software con funzionalità ridotte ad un prezzo pari a 80
Offrire una versione del software con funzionalità ridotte ad un prezzo pari a 50
Offrire una versione del software con funzionalità ridotte ad un prezzo p<40
Non offrire versioni diversificate del software dal momento che i consumatori non sono identificabili prima dell'acquisto
. 20. Quando un'impresa offre due versioni di un bene caratterizzate da diversa qualità, indirizzate a due gruppi (A e B) con diversa disponibilità a pagare (VA>VB):
Riesce a estrarre tutto il surplus dal gruppo A, ma solo parte del surplus del gruppo B
Il surplus del consumatore relativo al gruppo A è sempre inferiore rispetto al caso in cui l'impresa non opera differenziazione del prodotto
Riesce a estrarre tutto il surplus dal gruppo B, ma solo parte del surplus del gruppo A
Il surplus del consumatore relativo al gruppo A è sempre inferiore rispetto al surplus del consumatore del gruppo B
. 20. Se un'impresa vende un prodotto identico in due mercati geograficamente separati, applicando un prezzo diverso nei due mercati:
L'impresa sta operando una discriminazione di prezzo di secondo grado
La strategia dell'impresa non può mai essere considerata una strategia di differenziazione di prezzo
L'impresa sta operando una discriminazione di prezzo se la differenza di prezzo è riconducibile a differenze nei costi di trasporto
L'impresa sta operando una discriminazione di prezzo se la differenza di prezzo non è riconducibile a differenze nei costi di trasporto
. 20. L'impresa Gamma vende lo stesso prodotto sul mercato locale (L) e sul mercato estero (E). Il costo marginale di produzione è costante e pari a 1, mentre i costi di trasporto per il mercato estero sono pari a t=2 per unità di prodotto. La domanda per il mercato locale è QL=40-10PL, mentre quella per il mercato estero è QE=100-20PE. Applicando una strategia di discriminazione di prezzo, l'impresa fissa:
PL=2.5, PE=4
PL=3, PE=5
PL=2.5, PE=4.5
PL=5, PE=5.5
. 20. Un'impresa che offre due versioni di un prodotto, identificate come "qualità alta" e "qualità bassa":
Sostiene necessariamente costi più alti per produrre la versione "qualità alta"
Può avere come obiettivo quello separare due gruppi di consumatori con diversa disponibilità a pagare
Rispetto all'assenza di differenziazione aumenta il suo profitto ma non può produrre alcun cambiamento nel surplus del consumatore
Cerca di indurre i consumatori con bassa disponibilità a pagare ad acquistare la "qualità alta"
. 20. In quale dei seguenti casi un'impresa sta utilizzando uno strumento di screening:
Discriminazione di prezzo operata su mercati geograficamente separati
Applicazione di prezzi diversi a uomini e donne per l'ingresso in un club
Vendita dello stesso prodotto su mercati geograficamente separati a prezzi la cui differenza è riconducibile a differenze di costi di trasporto
Applicazione di prezzi diversi per lo stesso volo aereo A/R a seconda del tempo di permanenza nel luogo di destinazione
. 21. Un monopolista che produce e vende 3 beni:
Può sempre massimizzare il profitto totale considerando i mercati dei tre beni come completamente separati
Per massimizzare il profitto totale deve considerare la possibilità che il prezzo del bene 1 influenzi la domanda di mercato per il bene 3
Per massimizzare il profitto totale deve dividere equamente i costi di produzione tra i tre beni
Può ottenere un profitto positivo solo se i costi di prodizione dei tre beni sono separabili
. 21. In quale caso un monopolista multiprodotto massimizza il profitto applicando la regola dell'elasticità inversa per ogni singolo bene che produce:
Costi separabili e domande indipendenti
Costi separabili e domande interdipendenti
Costi non separabili e domande interdipendenti
Costi non separabili e domande indipendenti
. 21. Un monopolista multiprodotto che produce 2 beni (bene 1 e bene 2) caratterizzati da domande indipendenti e costi separabili:
Applica sempre lo stesso mark-up sui due beni perché le domande sono indipendenti
Applica sempre lo stesso mark-up sui due beni perché i costi sono separabili
Applica un mark-up maggiore sul bene 1 se ε11> ε22
Applica un mark-up maggiore sul bene 1 se ε11< ε22
. 21. Si consideri un monopolista che produce due beni complementi (bene 1 e bene 2). La funzione di costo totale è data dalla somma dei costi relativi al bene 1 e al bene 2: C(q)=C(q1)+C(q2). La massimizzazione del profitto aggregato implica:
(p1-MC1)/p1=1/ ε11
(p1-MC1)/p1 > 1/ ε11
(p1-MC1)/p1 < 1/ ε11
(p1-MC1)/p1=1/ ε21
. 21. Si consideri un monopolista che produce due beni sostituti (bene 1 e bene 2). La funzione di costo totale è data dalla somma dei costi relativi al bene 1 e al bene 2: C(q)=C(q1)+C(q2). Al fine di massimizzare il profitto aggregato:
Il monopolista fissa entrambi i prezzi ad un livello più basso rispetto al caso in cui due beni fossero prodotti da due divisioni indipendenti
Il monopolista fissa entrambi i prezzi ad un livello più alto rispetto al caso in cui due beni fossero prodotti da due divisioni indipendenti
Il monopolista fissa gli stessi prezzi che fisserebbero due divisioni indipendenti
Il monopolista fissa entrambi i prezzi uguali al relativo costo marginale
. 21. Un monopolista che vende un bene in due periodi temporali diversi (t1 e t2) e che opera con costi separabili fissa il prezzo del bene nel secondo periodo uguale a quello che fisserebbe un generico monopolista monoprodotto se:
Il prezzo nel secondo periodo influenza la domanda nel primo periodo
Il prezzo nel secondo periodo non influenza la domanda nel primo periodo
Al crescere del prezzo nel secondo periodo si riduce la domanda nel primo periodo
Al crescere del prezzo nel secondo periodo aumenta la domanda nel primo periodo
. 21. Si consideri un monopolista che vende un bene in due periodi temporali diversi (t1 e t2) e che opera con costi separabili. Se il prezzo nel secondo periodo non influenza la domanda nel primo periodo, mentre la domanda nel secondo periodo diminuisce al crescere del prezzo nel primo periodo:
Il prezzo nel primo periodo che massimizza il profitto intertemporale è uguale a quello che applicherebbe un monopolista monoprodotto
Il prezzo nel primo periodo che massimizza il profitto intertemporale è maggiore di quello che applicherebbe un monopolista monoprodotto
Il prezzo nel primo periodo che massimizza il profitto intertemporale è inferiore rispetto a quello che applicherebbe un monopolista monoprodotto
Il monopolista non è in grado di internalizzare l'effetto che il prezzo nel primo periodo ha sulla domanda nel secondo periodo
. 21. Il fatto che nella produzione di un determinato bene sia possibile ridurre i costi nel tempo grazie al processo di apprendimento (learning-by-doing) può essere espresso come:
Aumentare la produzione oggi contribuisce a ridurre i costi futuri
Una maggior produzione programmata per il futuro consente di sostenere costi minori oggi
Un minor prezzo oggi favorisce l'aumento della domanda futura
Produrre meno oggi consente di sostenere costi minori in futuro
. 21. Per un'impresa che opera in un settore caratterizzato da learning-by-doing, la funzione di profitto intertemporale:
Ha funzioni di costo separabili
È decrescente nella quantità corrente
Non dipende dai costi futuri
Ha funzioni di costo dipendenti
. 21. Un monopolista che massimizza un profitto intertemporale relativo a una produzione caratterizzata da learning-by-doing:
Fissa un prezzo iniziale superiore rispetto al prezzo che applicherebbe se operasse in un solo periodo
Fissa un prezzo iniziale inferiore rispetto al prezzo che applicherebbe se operasse in un solo periodo
Produce una quantità iniziale inferiore rispetto a quella che produrrebbe se operasse in un solo periodo
Produce la stessa quantità iniziale che produrrebbe se operasse in un solo periodo
. 22. Quale dei seguenti concetti non viene utilizzato per identificare la presenza di un monopolio naturale:
Economie di scala
Economie di varietà
Subadditività dei costi
Elasticità della domanda
. 22. Si consideri un mercato in cui vengono prodotti due beni (bene 1 e bene 2). La tecnologia corrente determina la funzione di costo per la produzione dei due beni, C(q1, q2). Relativamente alla produzione di q1=10 e q2=20, la funzione di costo è subadditiva se:
Il costo di produrre q1=10 e q2=20 all'interno di un'unica impresa è maggiore del totale dei costi sostenuti da più imprese che si dividono la produzione delle stesse quantità
Il costo di produrre q1=10 e q2=20 all'interno di un'unica impresa è minore del totale dei costi sostenuti da più imprese che si dividono la produzione delle stesse quantità
È efficiente che un'impresa si dedichi alla sola produzione del bene 1 e l'altra impresa alla sola produzione del bene 2
È efficiente che la produzione di ogni bene sia divisa equamente tra due imprese
. 22. Una funzione di costo subadditiva per ogni livello di produzione possibile:
Implica l'esistenza di un monopolio naturale
Rende necessario l'ingresso di nuove imprese sul mercato
Rende inefficace ogni tipo di intervento pubblico per contenere gli effetti del potere di mercato
Non è sufficiente per identificare la presenza di un monopolio naturale
. 22. La presenza di economie di scala:
È sufficiente per identificare un monopolio naturale nel caso di impresa multiprodotto ma non nel caso di imprese monoprodotto
Non è in generale sufficiente per identificare un monopolio naturale
È sufficiente per identificare un monopolio naturale nel caso di impresa monoprodotto ma non nel caso di imprese multiprodotto
È sufficiente per identificare un monopolio naturale sia nel caso di impresa monoprodotto che di impresa multiprodotto
. 22. Nel contesto di imprese monoprodotto:
La presenza di monopolio naturale può essere esclusa se i costi medi non sono ovunque decrescenti
È possibile trovarsi in situazione di monopolio naturale anche se i costi medi non son ovunque decrescenti
Costi medi ovunque decrescenti non possono garantire di trovarsi in presenza di monopolio naturale
Costi medi ovunque decrescenti sono sufficienti per incentivare l'ingresso di nuove imprese
. 22. Quale tra i seguenti esemplifica un caso di monopolio naturale non sostenibile:
La possibilità di ingresso di nuove imprese porta ad una situazione in cui la quantità domandata dal mercato viene prodotta da più di una impresa con un costo totale maggiore rispetto alla produzione della stessa quantità da parte di una sola impresa
È efficiente che la quantità domandata dal mercato venga prodotta da una sola impresa e nessun potenziale entrante trova profittevole entrare nel mercato
È efficiente che la quantità domandata dal mercato venga prodotta da un numero elevato di imprese ma nessun potenziale entrante trova profittevole entrare nel mercato
L'ingresso di nuove impresa porta un miglioramento in termini di efficienza
. 22. In presenza di un monopolista multiprodotto:
Non è possibile definire se il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale
Per definire se il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale l'analisi dell'effetto di scala non è sufficiente
Per definire se il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale occorre escludere dall'analisi eventuali economie di varietà (scope economies)
Si può dire che il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale quando la produzione di uno dei beni prodotti presenta costi medi crescenti
. 22. In relazione alla produzione di due beni (bene 1 e bene 2) da parte di un monopolista:
Il costo medio incrementale definisce la presenza di monopolio naturale
Il segno del costo medio incrementale serve per identificare eventuali economie di varietà
Il costo medio incrementale decrescente per il bene 1 e per il bene 2 è sufficiente per definire la funzione di costo come subadditiva
Il costo medio incrementale decrescente per il bene 1 e per il bene 2 identifica la presenza di economie di scala nella produzione dei singoli prodotti
. 22. Quando il processo di produzione di un bene "i" genera un bene "j" che è un input nella produzione del bene "z":
Si è in presenza di economie di scala
Assegnare la produzione di "i" e "z" a due imprese distinte porta ad un aumento di efficienza
Si possono identificare economie di varietà nella produzione di "i" e "z" da parte di una singola impresa
Si può escludere la presenza di monopolio naturale
. 22. Partendo da una situazione in cui un monopolista monoprodotto opera in un contesto di monopolio naturale, quale tra i seguenti fattori può portare ad una situazione in cui l'ingresso di nuove imprese è efficiente?
Aumento della domanda
Innovazione tecnologica da parte del monopolista
Regolamentazione del settore
Riduzione dei costi da parte del monopolista
. 23. La regolamentazione:
È giustificata da considerazioni di equità ma non può portare benefici in termini di efficienza economica
Permette di azzerare le distorsioni nel funzionamento del mercato
Può avere come effetto indiretto una riduzione degli incentivi a innovare
Mira a ridurre la concorrenza potenziale
. 23. La concorrenza potenziale:
Si può manifestare solo in presenza di bassi costi sunk
È in grado di limitare il potere di mercato
Causa come effetto indiretto la cattura del regolatore
Genera un innalzamento dei prezzi
. 23. Si parla di "contendibilità dei mercati":
Quando i costi sunk sono elevati al punto da impedire l'ingresso di nuove imprese
Quando la posizione del monopolista può essere compromessa solo in seguito all'innovazione tecnologica
Quando una riduzione del prezzo di monopolio porta ad un profitto negativo
Quando è verosimile supporre che prezzi di monopolio molto elevati attirino l'ingresso di nuove imprese nel mercato, creando quindi un incentivo a tenere i prezzi bassi
. 23. Quando sul mercato opera un monopolista, l'ingresso di nuove imprese:
Può essere dannoso in termini di surplus totale se richiede la duplicazione di ingenti costi sunk
Va sempre favorito in quanto la riduzione dei prezzi indotta dalla concorrenza beneficia l'intero sistema economico
Va favorito solo se i nuovi entranti adottano la pratica di cream skimming
Assicura che venga servita una parte non remunerativa della domanda
. 23. Nel caso in cui considerazioni di tipo politico pongano la redistribuzione tra gli obiettivi da perseguire:
È sufficiente attuare politiche che inducano l'efficienza allocativa in quanto quest'ultima garantisce un'equa distribuzione
È preferibile adottare politiche che influenzino i prezzi in quanto meno distorsive dell'efficienza allocativa
Dal un punto di vista dell'efficienza allocativa è preferibile adottare strumenti di trasferimento del reddito piuttosto che agire sui prezzi
L'efficienza allocativa può essere preservata con la tassazione
. 23. Quale può essere una conseguenza indiretta di una politica di regolamentazione orientata a ridurre i costi del monopolista:
Riduzione dell'efficienza produttiva
Riduzione della qualità del prodotto
Riduzione delle esportazioni
Riduzione del profitto
. 23. Nell'ambito di un'attività svolta in regime di monopolio, quale tra i seguenti non rientra tra i potenziali svantaggi derivanti dalla gestione pubblica (piuttosto che privata) dell'attività:
Minor incentivo al contenimento dei costi
Perseguimento di obiettivi politici
Minori informazioni sui costi effettivi sostenuti
Minore attenzione all'equilibrio economico dell'impresa
. 23. La competizione "per" il mercato:
Si basa sull'idea che la competizione per una posizione di monopolio temporaneo, vincolata alle condizioni stabilite in sede di gara, crei un incentivo a contenere i costi ed evitare extra-profitti
Si basa sull'idea che la competizione per una posizione di monopolio legale aumenti gli incentivi ad investire in R&S in seguito all'ottenimento della posizione
Consente all'impresa più efficiente di ottenere una posizione di monopolio legale permanente
Consente l'ingresso di nuove imprese nel mercato con conseguente riduzione del prezzo al consumo
. 23. Si consideri un sistema di regolamentazione del tasso di rendimento, in cui "s" rappresenta il tasso di rendimento riconosciuto sul capitale investito. In questo contesto:
"s" coincide necessariamente con il costo opportunità del capitale investito
Se "s" è maggiore del costo opportunità effettivo del capitale investito, l'impresa ha incentivo a investire al di sotto del livello efficiente
Se "s" coincide con l'effettivo costo opportunità del capitale investito, il sistema non consente di coprire i costi operativi
Se "s" è maggiore del costo opportunità effettivo del capitale investito, l'impresa ha incentivo a investire al di sopra del livello efficiente
. 23. La regolamentazione basata sul price-cap:
Genera minori incentivi a ridurre i costi rispetto ad una regolamentazione cost-based
Permette al monopolista di aumentare temporaneamente i profitti se egli è in grado di ridurre i costi più velocemente rispetto alla riduzione fissata per i prezzi
Si basa su un indice aggregato dei prezzi che comprende sia quelli offerti in concorrenza che quelli offerti in monopolio
Assegna al regolatore il compito di decidere, nell'ambito dei beni e servizi forniti dall'azienda in regime di monopolio, quali prezzi modificare e in quale misura
. 24. La RAB (Regulatory Asset Base)
E' valutata a partire da informazioni ingegneristiche
E' valutata bottom-up
Deriva dalla diretta e automatica rilevazione di informazioni di bilancio
Deriva da dati contabili, valutati, in termini di rilevanza, dal regolatore
. 24. L'utilizzo dell'approccio TSLRIC
Elimina la necessità di allocare costi comuni
Fornisce una metodologia di allocazione di costi comuni
Limita l'entità dei costi da allocare perché individua costi incrementali specifici anche fissi
Si basa idealmente solo su costi contabili
. 24. In un monopolio naturale
La somma dei costi incrementali di tutti i servizi è inferiore ai costi totali
La somma dei costi incrementali di tutti i servizi eguaglia i costi totali
I costi marginali superano i costi medi incrementali (AIC)
La somma dei costi incrementali di tutti i servizi supera i costi totali
. 24. Se il monopolista fornisce solo il servizio A ed il servizio B i costi Stand Alone del servizio A
Sono minori dei costi incrementali del servizio A
Vengono utilizzati per definire i prezzi del servizio A
Sommati ai costi stand-alone del servizio B eguagliano i costi totali
Sommati ai costi incrementali del servizio B eguagliano i costi totali
. 24. I prezzi di Ramsey
Massimizzano il profitto, con il vincolo che il surplus del consumatore sia non-negativo
Hanno mark-up inversamente proporzionali a quelli di monopolio non regolato
Sono detti di second-best perché le tariffe in due parti sono più efficienti
Massimizzano il surplus del consumatore con il vincolo che il profitto sia non-negativo
. 24. Se invece di essere subadditiva la funzione di costo evidenziasse rendimenti costanti
I prezzi di ramsey non potrebbero essere calcolati
I prezzi di Ramsey sarebbero inferiori ai costi marginali
I prezzi di Ramsey coinciderebbero con i costi marginali
I prezzi di Ramsey sarebbero superiori ai costi marginali
. 24. Utilizzare prezzi di Ramsey per attuare una discriminazione di prezzo di terzo tipo condurrebbe a
Prezzi minori per il segmento con maggiore disponibilità a pagare
Prezzi maggiori per il segmento con maggiore disponibilità a pagare
Prezzo comunque uguale al costo marginale per il segmento con minore disponibilità a pagare
La necessaria esclusione dal mercato del segmento con minore disponibilità a pagare
. 24. Applicando un solo schema tariffario in due parti a un monopolista regolato monoprodotto con utenti tutti uguali
Si otterrebbe lo stesso schema tariffario del caso non regolato
Si otterrebbe la stessa efficienza allocativa ma una diversa distribuzione dei benefici
Si otterrebbe una parte fissa maggiore ed una variabile minore
Ilprezzo della componente variabile sarebbe superiore ai costi marginali
. 24. Se è applicabile una discriminazione di terzo tipo (sconti a utenti a bassa disponibilità a spendere)
Lo schema tariffario preferibile è basato su diversi prezzi per la parte variabile
Lo schema tariffario preferibile è basato su diversi prezzi per la parte fissa
E' comunque necessario escludere dalla fornitura gli utenti che non sono in grado di coprire i costi incrementali del servizio che utilizzano
E' comunque necessario permettere la fornitura agli utenti che non sono in grado di coprire i costi incrementali del servizio che utilizzano
. 24. Se non è applicabile una discriminazione di terzo tipo (sconti a utenti a bassa disponibilità a spendere) e si consente all'utente di scegliere tra opzioni tariffarie diverse
Agli utenti con bassa disponibilità a spendere viene suggerita una tariffa con più alta componente variabile
Agli utenti con bassa disponibilità a spendere viene suggerita una tariffa con più bassa componente variabile
Gli utenti con bassa disponibilità a spendere si sentono danneggiati rispetto agli altri
Gli utenti con alta disponibilità a spendere si sentono danneggiati rispetto agli altri
. 25. Nei modelli per l'analisi dei mercati oligopolistici:
Si assume che la numerosità delle imprese non consente a nessuna di esse di influenzare le variabili di mercato
Si assume che vi sia interazione strategica tra le imprese solo quando queste possono accordarsi per coordinare le proprie azioni
Ogni impresa viene trattata come un monopolista monoprodotto e le quantità prodotte vengono poi sommate per ottenere l'equilibrio di mercato
Si prende in considerazione il fatto che il risultato che un'impresa può ottenere non dipende solo dalle sue scelte ma anche dalle strategie delle imprese rivali
. 25. La teoria dei giochi:
Permette di analizzare con l'uso di modelli stilizzati il comportamento delle imprese nelle situazioni in cui le azioni di ciascuna possono influenzano i risultati delle altre
Rappresenta un modello alternativo all'analisi dell'interazione strategica per studiare i mercati oligopolistici
Permette di analizzare con l'uso di modelli stilizzati il comportamento delle imprese nelle situazioni in cui un'impresa non conosce il funzionamento del mercato in cui opera
È uno strumento di analisi che permette di annullare gli effetti dell'interazione strategica
. 25. Quale dei seguenti elementi non è essenziale per la definizione di un gioco:
Payoff
Giocatori
Informazione perfetta
Regole
. 25. Assumere che le imprese siano razionali, in un contesto di interazione strategica:
Implica che tutte otterranno lo stesso payoff in equilibrio
Implica che le imprese conoscono la propria funzione obiettivo e cercano di massimizzarla, sapendo che gli altri giocatori agiranno nello stesso modo
Significa che ogni impresa agisce massimizzando il proprio profitto senza alcuna assunzione sul comportamento delle imprese rivali
Non è necessario se tutte le imprese hanno la stessa funzione di profitto
. 25. L'equilibrio di Nash:
È dato da un profilo di strategie, tali che nessun giocatore è incentivato a cambiare la propria strategia, qualunque sia la strategia adottata dagli altri giocatori
È dato dall'insieme delle strategie di tutti i giocatori, tali che nessun giocatore può ottenere un payoff maggiore cambiando strategia, dato che nessun altro giocatore cambia la propria
Rappresenta l'azione migliore che un'impresa può adottare in risposta ad ogni azione che le altre imprese possono adottare
Rappresenta l'azione migliore che un'impresa può adottare quando non può osservare le mosse degli altri giocatori
. 25. Un gioco in cui un'impresa (A) decide se iniziare la produzione di un bene dopo aver osservato le scelte di investimento e produzione dell'impresa già presente sul mercato (B) si definisce:
Gioco sequenziale
Gioco statico
Gioco simultaneo
Gioco dominato
. 25. Si consideri un gioco simultaneo con due giocatori (1 e 2). Entrambi hanno due possibili azioni (A e B). Se entrambi scelgono A, ognuno ottiene 10; se entrambi scelgono B, ognuno ottiene 5; se i giocatori scelgono azioni diverse, quello che ha scelto A ottiene 0 mentre quello che ha scelto B ottiene 15. In questo gioco:
Il profilo di strategie (AA) rappresenta un equilibrio di Nash
Nessun giocatore razionale sceglierà B
La scelta di B è una strategia dominante per entrambi i giocatori
L'equilibrio di Nash prevede scelte asimmetriche
. 25. Si consideri un gioco simultaneo con due giocatori (1 e 2). Entrambi hanno due possibili azioni (A e B). Se entrambi scelgono A, ognuno ottiene 15; se entrambi scelgono B, ognuno ottiene 20; se i giocatori scelgono azioni diverse, il giocatore 1 ottiene sempre 7, mentre il giocatore 2 ottiene 0 scegliendo B (quando 1 sceglie A) e 25 scegliendo A (quando 1 sceglie B). In questo gioco:
Il profilo di strategie (AA) rappresenta un equilibrio di Nash
Il profilo di strategie (BB) rappresenta un equilibrio di Nash
Per entrambe le imprese scegliere A è una strategia dominante
La scelta di A è una strategia dominata per il giocatore 2
. 25. In un gioco sequenziale:
Non possono esistere equilibri di Nash multipli
La backward induction consente di eliminare equilibri che si basano su minacce non credibili
La backward induction consente di trovare equilibri che non sono equilibri di Nash
È possibile applicare la backward induction partendo dal nodo iniziale e incorporando le relative strategie ottimali nel problema relativo al nodo successivo
. 25. Si consideri un gioco con due imprese, A e B. Inizialmente l'impresa A sceglie L o R. In seguito ad ognuna delle due scelte, le due imprese giocano un gioco simultaneo i cui payoff dipendono dalla scelta effettuata in precedenza da A. In questo gioco:
Per trovare un subgame-perfect equilibrium è sufficiente definire l'equilibrio di Nash in uno dei due sottogiochi
Non è possibile applicare la backward induction
In un subgame-perfect equilibrium, la scelta iniziale di A non dipende dall'equilibrio di Nash che caratterizza i successivi sottogiochi
Per trovare un subgame-perfect equilibrium occorre trovare l'equilibrio di Nash in ognuno dei giochi simultanei che seguono la scelta inziale di A
. 26. Quale delle seguenti ipotesi non è presente nel modello di Cournot
omogeneità dei prodotti
Le variabili di decisione sono le quantità prodotte da ciascuna impresa considerando data la produzione delle altre
La soluzione di equilibrio è un equilibrio di Nash
L'obiettivo è la massimizzazione del surplus sociale
. 26. In un modello statico, come quello di Cournot ipotizzare che le imprese scelgano le quantità da produrre
E' equivalente a ipotizzare che scelgano i prezzi
E' equivalente a ipotizzare che scelgano la capacità produttiva
E' equivalente ad affermare che le decisioni di produzione possono essere modificate facilmente
E' equivalente ad affermare che le imprese producano senza prevedere il punto di equilibrio
. 26. L'omogeneità del prodotto è rappresentata nel modello dal fatto che
Il prezzo dipende dalla somma delle quantità prodotte
Le funzioni di costo delle imprese sono uguali
Tutte le imprese offrono quantità positive di prodotto
La soluzione di equilibrio è simmetrica
. 26. In un duopolio di Cournot a curva di domanda residua per una impresa
E' la famiglia di curve che si ottiene sottraendo alla domanda di mercato tutte le possibili ipotesi di produzione decisa dall'altra impresa
E' la curva che si ottiene sottraendo alla domanda di mercato la produzione ottima decisa dall'altra impresa
E' la curva che dà prezzo e quantita di equilibrio in base all'uguaglianza di prezzo e costo marginale
Coincide con la sua funzione di reazione
. 26. Se la funzione di domanda è lineare le curve di reazione q1(q2) e q2(q1)
Lineari e parallele
Parallele agli assi coordinati
Lineari ed entrambe con pendenza -1/2
Non lineari ma con una sola intersezione
. 26. La curva di reazione q1(q2) assume per q2=0 il valore
Che l'impresa 1 sceglierebbe in concorrenza perfetta al prezzo di equilibrio
Di equilibrio di nash
Un valore comunque uguale a q2(0)
Che l'impresa 1 sceglierebbe in monopolio
. 26. Se in un duopolio di Cournot le imprese hanno gli stessi costi marginali c, supposti costanti e l'impresa 1 produce D( c )
L'impresa 2 produce la quantità di monopolio
L'impresa 2 produce la stessa quantità D( c )
L'impresa 2 produce una quantità nulla
L'impresa 2 produce la quantità aggiuntiva necessaria a raggiungere la quantità di equilibrio di Nash
. 26. Se in un duopolio di Cournot i costi marginli delle imprese sono costanti e c1 < c2
All'equilibrio q1 > q2
All'equilibrio q2 > q1
Le imprese producono le stesse quantità ma l'impresa 1 guadagna di più
L'impresa 2 annulla la sua produzione
. 26. Se a partire da valori uguali, i costi marginali delle due imprese aumentano dello stesso valore
Le quote di mercato restano uguali, ma i prezzi aumentano e la quantità prodotta diminuisce
I profitti aumentano
Il prezzo cresce in misura maggiore ai costi
La variazione del prezzo è uguale alla variazione di costo
. 26. Se a partire da valori uguali, solo il costo marginale dell'impresa 1 diminuisce
Il profitto dell'impresa 1 diminuisce
Il profitto dell'impresa 1 aumenta
Il prezzo aumenta
La produzione complessiva diminuisce
. 27. Quale delle seguenti assunzioni non si applica nel modello base di Bertrand
Le imprese decidono simultaneamente e una sola volta
I prodotti delle imprese sono sostituti imperfetti
La variabile di decisione è il prezzo
In assenza di vincoli di capacità, gli acquirenti si rivolgono a chi fissa il prezzo più basso e si dividono equamente tra le imprese che fissino lo stesso prezzo
. 27. Il modello di Bertrand è adatto a rappresentare situazioni in cui, all'interno di eventuali vincoli di capacità,
La produzione può essere modificata rapidamente e facilmente
La produzione è poco flessibile
La produzione complessiva è simile a quella che sceglierebbe un monopolista
I costi variabili sono trascurabili rispetto ai costi fissi
. 27. Ciascuna impresa sa che se la situazione di partenza è quella in cui tutte le imprese praticano lo stesso prezzo, maggiore del costo marginale
Nell'ipotesi che le altre imprese non modifichino il loro prezzo, a ciascuna impresa conviene non modificare il proprio
Nell'ipotesi che le altre imprese non modifichino il loro prezzo, a ciascuna impresa conviene alzare lievemente il proprio
Nell'ipotesi che le altre imprese non modifichino il loro prezzo, a ciascuna impresa conviene abbassare lievemente il proprio
Il modello di Bertrand prevede che le imprese si accordino per modificare il prezzo in modo da massimizzare i profitti congiunti
. 27. Quale delle seguenti quattro affermazioni non è corretta per il modello di Bertrand
La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è maggiore del prezzo di monopolio p1 è scelto uguale al prezzo di monopolio
La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è minore o uguale al costo marginale dell'impresa 1 quest'ultima fissa un prezzo uguale al suo costo marginale
La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è minore del prezzo di monopolio ma maggiore del costo marginale dell'impresa 1 p1 è fissato appena più basso di p2
La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è minore del prezzo di monopolio ma maggiore del costo marginale dell'impresa 1 p1 è fissato appena più alto di p2
. 27. In un duopolio di Bertrand con costi marginali costanti e uguali tra loro
Sono di equilibrio tutte le coppie di prezzzo uguali tra loro e comprese tra il costo marginale e il prezzo di monopolio
Le curve di reazione si intersecano per prezzi uguali al costo marginale
Non esiste un equilibrio di Nash
Le funzioni di reazione non si intersecano
. 27. Nel modello di Bertrand le imprese non riescono a ottenere profitti perché
Assumono comportamenti non razionali
Ritengono di poter conquistare tutto il mercato con piccole riduzioni di prezzo rispetto a quello del concorrente
Si comportano come un'impresa di concorrenza perfetta
Non sono pienamente informate sui comportamenti delle altre imprese
. 27. Se in un duopolio di Bertrand l'impresa 2 avesse un costo marginale più alto di quello dell'impresa 1
Il prezzo di equilibrio sarebbe il costo marginale dell'impresa 2
Il prezzo di equilibrio sarebbe il costo marginale dell'impresa 1
Non esiste un equilibrio di Nash
Le funzioni di reazione non si intersecano
. 27. Le imprese hanno a disposizione diversi strumenti per sfuggire alla aggressiva competizione sul prezzo prevista dal modelli di Bertrand. Indicare quella delle seguenti ipotesi non può considerarsi utile a tal fine
Rendere i prodotti offerti sostituti imperfetti in quanto differenziati qualitativamente
Limitare la capacità produttiva
Accordarsi per fissare prezzi alti
Facilitare l'entrata sul mercato di altre imprese
. 27. Quale delle seguenti affermazioni è falsa se in un duopolio di Bertrand le imprese hanno una capacità produttiva prefissata
Per valori bassi della capacità produttiva le imprese possono soddisfare ciascuna una parte della domanda anche se fissano prezzi diversi
Per valori bassi della capacità produttivail prezzo di equilibrio è lo stesso e superiore ai costi marginali
Il prezzo a cui viene domandata una quantità pari alla somma delle capacità produttive è di equilibrio se maggiore o uguale ai costi marginali
L' impresa i, con capacità ki, fissa il prezzo pi tale che ki =D(pi) ove D() è la funzione di domanda del mercato
. 27. Se la capacità produttiva delle imprese fosse fissata uguale alla produzione di equilibrio di un oligopolio di Cournot, il modello di Bertrand determinerebbe un prezzo
Uguale ai costi marginali
Uguale al prezzo di monopolio
Uguale al prezzo di Cournot
Uguale ai prezzi di Bertrand senza vincoli di capacità
. 28. La principale motivazione del modello di Stackelberg è mostrare che
i risultati del modello di Cournot sono confermati anche nel caso di entrata sequenziale
La teoria dei giochi non richiede decisioni simultanee
L'impresa che entra per prima in un mercato ha forti vantaggi rispetto a una che entra successivamente
L'impresa che entra successivamente può avere vantaggi perché ha più informazioni
. 28. La sequenzialità delle decisioni consiste nel fatto che
L'impresa 2 (follower) decide dopo che è passato un periodo di tempo significativo da quando l'impresa 1 (leader) ha deciso
L'impresa leader sfrutta la conoscenza della funzione di reazione del follower nel decidere irrevocabilmente la sua produzione
Il gioco è dinamico e le due imprese decidono alternativamente un periodo si ed uno no
Si tiene conto dei tempi di costruzione degli impianti di produzione
. 28. Con riferimento al modello di Stackelberg, quale è l'unica affermazione sbagliata tra le seguenti
La funzione di reazione del follower è uguale a quella del modello di Cournot
L'impresa leader non ha una funzione di reazione
L'impresa leader sceglie una produzione pari a quella di un monopolista
L'impresa leader produce di meno rispetto all'equilibrio di Cournot
. 28. L'impresa follower
Conosce la quantità prodotta dal leader prima di decidere quanto produrre
Produce più che nel modello di Cournot
Produce di meno ma vende ad un prezzo più alto rispetto al modello di Cournot
Consegue profitti più elevati rispetto al modello di Cournot
. 28. Il prezzo di equilibrio del modello di Stackelberg
E' più alto di quello del modello di Cournot
E' più basso di quello del modello di Cournot
E' uguale a quello del modello di Cournot
E' noto al leader solo dopo la decisione del follower
. 28. Il surplus del consumatore
E' maggiore nel modello di Cournot rispetto a quello di Stackelberg
E' maggiore nel modello di Stackelberg rispetto a quello di Cournot
E' maggiore nel modello di Stackelberg rispetto a quello di Bertrand
E' maggiore nel modello di Cournot rispetto a quello di Bertrand
. 28. Nel modello di Stackelbergil leader sa che un suo aumento di produzione
Verrà imitato dal follower
Riduce il prezzo previsto dalla sua funzione obiettivo quanto nel modello di Cournot
Riduce il prezzo previsto dalla sua funzione obiettivo meno che nel modello di Cournot perché egli sa che il follower ridurrà la sua produzione
Riduce il prezzo previsto dalla sua funzione obiettivo più che nel modello di Cournot perché egli sa che il follower aumenterà la sua produzione
. 28. Il leader nel modello di Stackelberg
Guadagna di più rispetto al caso di Cournot nonostante venda ad un prezzo più basso
Guadagna di più rispetto al caso di Cournot perché vende ad un prezzo più alto
Guadagna di meno rispetto al caso di Cournot perché vende ad un prezzo più basso
Guadagna lo stesso rispetto al caso di Cournot perché il prezzo più basso è bilanciato dalla quantità maggiore
. 28. Se in un modello sequenziale le imprese competono fissando i prezzi
La sequenzialità delle decisioni evita le conseguenze che caratterizzano il modello di Bertrand
Il leader sa che il follower potrà sottrargli tutto il mercato se egli fissa un prezzo superiore al costo marginale del follower
Se i costi marginali sono uguali, il follower fissa lo stesso prezzo del leader anche se maggiore del costo marginale
Il follower accetta il costo del leader se esso massimizza i profitti congiunti
. 28. Se in un modello sequenziale le imprese competono fissando i prezzi e il Leader ha costo marginale inferiore a quello del Follower
La sequenzialità delle decisioni evita le conseguenze che caratterizzano il modello di Bertrand
Il prezzo è pari al costo marginale più basso
Il leader massimizza i suoi profitti fissando un prezzo leggermente inferiore al costo marginale del follower
Il leader massimizza i suoi profitti fissando un prezzo pari al minimo tra il prezzo di monopolio e un prezzo leggermente inferiore al costo marginale del follower
. 29. I beni differenziati offerti in un oligopolio sono
Beni complementari
Beni la cui domanda dipende solo dal proprio prezzo
Beni sostituti
Beni con elasticità incrociata nulla
. 29. Quale delle seguenti possibilià non è una motivazione per la scelta di un oligopolista di introdurre sul mercato prodotti differenziati
rendere più vigorosa la concorrenza di prezzo
servire meglio segmenti di clientela con esigenze diverse
servire meglio segmenti di clientela con diversa attenzione alla qualità
rendere meno aspra la concorrenza di prezzo
. 29. Quale delle seguenti condizioni non individua un prodotto disponibile sul mercato come differenziato rispetto ad un altro
Positività della derivata della domanda di un bene rispetto al prezzo dell'altro
Negatività della derivata della domanda di un bene rispetto al prezzo dell'altro
I due beni sono scelti da acquirenti diversi per soddisfare la stessa esigenza
A parità di prezzo un bene viene scelto in alternativa all'altro per soddisfare una stessa esigenza
. 29. Nel caso di duopolio beni differenziati verticalmente
Un acquirente sceglie sempre e comunque di acquistare una unità di una sola varietà
Un acquirente acquista al più una unità di una sola varietà
le varietà a prezzo maggiore possono essere scelte da soggetti con minore preferenza per la qualità
Se le imprese competono sui prezzi il prezzo di equilibrio eguaglia il costo marginale
. 29. Nel caso di duopolio di beni differenziati verticalmente tutti i potenziali acquirenti scelgono di acquistare una varietà se
L'utilità lorda conseguita dall'acquirente con la più bassa preferenza per la qualità è almeno uguale al costo marginale di produzione del bene
Il prezzo del bene più caro effettivamente venduto è abbastanza basso da assicurare una utilità netta positiva all'acquirente con la minore preferenza per la qualità
Il prezzo del bene meno caro effettivamente venduto è abbastanza basso da assicurare una utilità netta positiva all'acquirente con la minore preferenza per la qualità
Gli acquirenti sono molto diversi per valutazione della qualità e le qualità dei beni offerti differiscono molto
. 29. Nel caso di duopolio di beni differenziati verticalmente, a parità di costo di produzione la varietà a qualità più bassa viene effettivamente venduta se
I due beni sono molto diversi
I due beni sono molto simili
I consumatori sono poco eterogenei nel valore assegnato alla qualità
I consumatori sono sufficientemente eterogenei tra di loro nel valore assegnato alla qualità
. 29. Nel caso di duopolio di beni differenziati verticalmente, a parità di costo di produzione l'impresa che produce la varietà a qualità più bassa
Allinea il suo prezzo a queelo dell'altra impresa
Abbassa il prezzo fino al costo marginale
Vende a un prezzo tanto più basso rispetto all'altro quanto maggiore è la differenza di qualità
Ha una quota di mercato maggiore di quella dell'altra impresa
. 29. Individuare l'unica affermazione sbagliata tra le seguenti
Se le differenza di qualità tra le due varietà si riduce i prezzi si riducono fino ad arrivare al costo marginale c
L'impresa che vende il prodotto di migliore qualità fissa prezzi più alti e ottiene profitti più alti
L'impresa che vende la varietà di minore qualità ha minori profitti ma maggiore quota di mercato rispetto all'altra
Se si riduce l'eterogeneità dei consumatori si riducono prezzi, profitti e quota di mercato della impresa a qualità inferiore
. 29. Se le imprese scelgono la qualità prima dei prezzi l'impresa che può scegliere per prima la sua qualità
sceglie Il massimo valore possibile di qualità
sceglie il minimo valore possibile di qualità
sceglie un valore intermedio tra il minimo e il massimo
preferisce attendere che l'altra impresa scelga per prima
. 29. Se un'impresa non riesce a essere quella a qualità maggiore, a parità di costi, ha interesse a
Avere un livello di qualità più alto possibile
Avere un livello di qualità intermedio tra quello del rivale ed il minimo possibile
Avere il minimo possibile livello di qualità
Migliorare nel tempo il suo livello di qualità
. 30. La differenziazione orizzontale dei prodotti riguarda situazioni
In cui i consumatori concordano sulla valutazione di qualità relativa di due beni
In cui beni diversi rispondono meglio alle esigenze diverse di diversi consumatori.
In cui ciò che è rilevante è il costo sopportato dagli acquirenti per spostarsi dalla propria abitazione per effettuare l'acqisto
La scelta parte dalla considerazione che i beni sono sullo stesso piano a parte il prezzo
. 30. La distanza che caratterizza i modelli di differenziazione orizzontale
E' quella tra acquirenti diversi
E' quella tra ciascun acquirente e ciascuna varietà in vendita
E' solo quella tra abitazione dell'acquirente e negozio di vendita
E' l'unica variabile rilevante per la scelta dell'acquirente
. 30. La distanza fisica tra punto di produzione e punto di utilizzo di un bene può influenzare la struttura di mercato perché
Aumenta l'importanza delle economie di scala
Determina una distribuzione perfettamente omogenea di piccoli punti di produzione sul territorio
Limita l'estensione dell'area geografica che può essere economicamente servita da un unico punto di produzione
Fa evolvere il mercato in senso perfettamente concorrenziale
. 30. In un mercato con libertà di entrata
La struttura di mercato non può discostarsi da quella di concorrenza perfetta.
In presenza di costi di trasporto, le imprese possono competere fissando i prezzi che necessariamente scendono fino ai costi marginali
In presenza di costi di trasporto, le imprese possono competere fissando i prezzi senza tener conto dei prezzi delle imprese adiacenti
In equilibrio le imprese hanno profitti economici nulli
. 30. In un duopolio spaziale à la Hotelling con costi di trasporto quadratici, data la posizione, le imprese competono sui prezzi e
Servono quegli acquirenti per cui la somma di prezzo e costi di trasporto è non superiore rispetto a quelli che sopporterebbero scegliendo l'altra impresa
Fissano prezzi uguali, all'equilibrio, a prescindere dalla posizione
Ottiene profitti maggiori l'impresa più lontana dal centro
I profitti delle imprese calano al crescere dei costi di trasporto sopportati dagli acquirenti
. 30. In un duopolio spaziale à la Hotelling con costi di trasporto quadratici le imprese competono sui prezzi e se si collocano entrambre nello stesso punto del segmento su cui sono distribuiti gli acqurenti
Conseguono profitti più elevati rispetto al caso in cui sono in posizioni diverse
Rendono meno aggressiva la competizione sul prezzo
Competono alla Cournot
Fissano prezzi uguali ai costi marginali
. 30. Quale delle seguenti affermazioni è l'unica sbagliata
In un modello di Hotelling, data la posizione, le imprese competono sui prezzi
Se le impese sono in posizioni diverse, e i costi di trasporto sono positivi, i prezzi di equilibrio sono superiori ai costi marginali
A posizione data è più alto il prezzo dell'impresa più vicina al centro del segmento.
A prezzi e posizioni date l'acquirente sceglie sempre l'impresa più vicina
. 30. Esprimendo il profitto come prodotto del margine unitario per la quantità venduta si nota che
La quantità venduta diminuisce avvicinandosi al centro, mentre il margine unitario cresce
La quantità venduta cresce avvicinandosi al centro, mentre il margine unitario diminuisce
I cambiamenti di margine e quantità si compensano e i profitti non variano con la posizione
Le imprese sono inventivate a spostarsi verso il centro.
. 30. Si definisce effetto strategico
il cambiamento delle quantità vendute a margine invariato
La coppia di prezzi di equilibrio delle imprese
Il cambiamento del margine unitario, a domanda data
La funzione di reazione delle imprese
. 30. La posizione scelta dalle imprese
resta quella di massima differenziazione anche se i prezzi sono limitati dal regolatore
Massimizza i profitti ma non il suprlus sociale
Minimizza i costi di trasporto sopportati dagli acquirenti
E comunque asimmetrica
. 31. L'approccio per caratteristiche differisce dai modelli spaziali à la Hotelling perché
E' basato su misure di qualità su cui tutti gli acquirenti concordano
deriva una misura unidimensionale di qualità dalla conoscenza di molte caratteristiche
Considera unicamente le caratteristiche e non il prezzo
Fornisce una misura multidimensionale delle caratteristiche che possono spiegare le preferenze diverse di acquirenti diversi
. 31. L'approccio per caratteristiche risulta più adatto dei modelli spaziali à la Hotelling per
L'analisi teorica del potere di mercato derivante dalla differenziazione
L'analisi teorica della opportunità di offrire prodotti simili o molto diversi
Analisi empiriche su mercati e prodotti effettivamente esistenti
L'analisi di mercati in cui la presenza di molti prodotti diversi determina comportamenti vicini a quelli della concorrenza perfetta
. 31. Quale delle seguenti analisi non può essere affrontata con l'approccio per caratteristiche
Le scelte operate dai consumatori tra alternative descritte da prezzo e caratteristiche
Il dimensionamento del budget pubblicitario di una impresa
La valutazione della domanda di un bene in base a prezzo e caratteristiche
La scelta del prezzo a cui offrire un prodotto, in base alle sue caratteristiche e a quelle di prodotti alternativi
. 31. Nell'approccio per caratteristiche
Ogni impresa offre una sola variante
Il costo di produzione rientra tra le grandezze valutate dagli acquirenti
Possiamo verificare se un'impresa presidia diversi segmenti di mercato
possono essere valutati beni non caratterizzati quantitativamente come profumi o vestiti di alta moda.
. 31. Quando di un bene si misura un vettore di caratteristiche quantitative misurate in modo che un aumento della misura determini un miglioramento della disponibilità a pagare per il bene
Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche è pari al minimo prezzo tra quelli di tutte le varietà che per tutte le caratteristiche hanno livelli maggiori o uguali di quelli richiesti
Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche è pari al massimo prezzo tra quelli di tutte le varietà che per tutte le caratteristiche hanno livelli minori o uguali di quelli richiesti
Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche è pari ad una funzione lineare dei livelli richiesti
Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche può essere definito solo ignorando quelle caratteristiche che assumono valori diversi in almeno una varietà del bene
. 31. Nel caso dell'automobile le caratteristiche misurate
Permettono di verificare che il prezzo della varietà aumenta all'aumentare di ciascuna singola caratteristica
Evidenziano che le automobili cambiano non solo per livello di qualità ma anche per tipologie più o meno adatte a diversi stili di vita
Mostrano che le caratteristiche di prestazione misurabili sono pienamente in grado di spiegare le differenze di prezzo tra modelli di marche diverse
Mostrano che l'incremento di prezzo che si osserva quando aumenta una singola caratteristica è lo stesso a prescindere dal livello delle altre caratteristiche
. 31. L'analisi della presenza di modelli di una marca di automobile in segmenti di mercato diversi
Mostra che ciò avviene sempre per tutte le marche
Mostra che l'obiettivo di differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti non implica la rinuncia ad essere presenti nello stesso segmento
Smentisce il principio della massima differenziazione
Mostra che competenze e le risorse necessarie per far parte del settore non cambiano per i diversi segmenti
. 31. L'approccio per caratteristiche applicato agli immobili
Arriva alla conclusione che, a parità di altre caratteristiche, il prezzo a mq non cambia con la dimensione
E' limitato dalla scarsa disponibilità di determinate tipologie edilizie in tutti i quartieri
E' limitato dal cambiamento dei prezzi nel tempo
E' limitato dal livello diverso dei prezzi in città diverse
. 31. Le analisi basate su prezzi edonici
presuppongono un mercato concorrenziale e stimano il contributo delle caratteristiche ai costi di produzione
presuppongono un mercato non perfettamente concorrenziale e stimano il contributo delle caratteristiche alla disponibilità a pagare.
Non approfondiscono i modi con cui i prezzi si formano sui mercati ma verificano che essi dipendono dalle caratteristiche dei beni
Derivano esplicitamente la funzione di prezzo da stimare statisticamente da un modello di ottimizzazione delle scelte di un consumatore
. 31. Individuare l'unica risposta sbagliata. I modelli RUM
Formulano un modello di scelta tra un numero discreto di alternative come problema di massimizzazione dell'utilità considerando fattori aggiuntivi a quelli misurati come aleatori
Presuppongono che le scelte compiute dagli acquirenti sono essenzialmente non razionalizzabili e quindi random
Nel modello logit nessuna probabilità stimata di scelta di una alternativa è nulla
Osservano i comportamenti di acquirenti eterogenei e stimano le probabilità di scelta di varianti differenziate per caratteristiche di prodotti e servizi
. 32. Il potere di mercato in monopolio è misurato
dagli extraprofitti che un'impresa consegue
dalla differenza tra prezzo e costo marginale
dalla elasticità della domanda al prezzo
dal rapporto tra la differenza tra prezzo e costo marginale e il prezzo
. 32. Il principale fattore strutturale di offerta che permette il potere di mercato di un monopolista è costituito da
la fedeltà al marchio
Le barriere all'entrata
L'attribuzione della posizione di monopolio ad una impresa da parte di un potere pubblico
La posizione di incumbent
. 32. Individuare l'unica risposta sbagliata. In un oligopolio il potere di mercato è tanto più basso quanto più
L'indice di Herfindahl-Hirschman è basso
L'elasticità della domanda al prezzo è alta
Le imprese sul mercato sono numerose e con costi simili
Una impresa ha costi marginali molto più bassi rispetto alla altre
. 32. Individuare l'unica risposta sbagliata. In un equilibrio oligopolistico può accadere che
Un'impresa con costi marginali bassi faccia profitti di monopolio
Il prezzo sia uguale al costo marginale
Imprese diverse abbiano diverso potere di mercato
Le imprese considerino il prezzo dato
. 32. Se sussistono asimmetrie strutturali sul versante dell'offerta, tipicamente
E' più facile che si sviluppino comportamenti cooperativi
E' più facile che l'impresa più forte divenga aggressiva
Possono essere facilmente evitati impegni irreversibili di cambiamento della capacità per gestire l'asimmetria
L'incumbent reagisce sempre ad un tentativo di entrata
. 32. Quale delle seguenti scelte non ha l'effetto di attenuare stabilmente il vigore della concorrenza
Limitare la capacità produttiva
Scegliere linee di prodotto molto differenziate rispetto a quelle dei concorrenti
Premiare i propri manager per l'aumento delle quote di mercato
Localizzare i punti vendita in siti non adiacenti
. 32. Un entrante può limitare l'aggressività della reazione dell'incumbent
Scegliendo una capacità produttiva bassa
Cercando di sfruttare le economie di scala
Puntando poco sulla differenziazione
Premiando i propri manager per l'aumento delle quote di mercato
. 32. Una impresa può aumentare il suo potere di mercato definendo politiche che sfruttano caratteristiche della domanda. Una sola delle seguenti non rientra tra queste caratteristiche
Costi di acquisizione di informazioni
Costi di passaggio ad altro fornitore
Costi unitari di produzione decrescenti
Differenziazione dei prodotti percepita
. 32. Rispetto ad azioni basate su fattori strutturali di offerta lo sfruttamento delle caratteristiche della domanda richiede strumenti
Più di lungo periodo
Più irreversibili
Basati su investimenti fissi
Di orientamento delle scelte di mercato
. 32. Un esempio di politiche volte ad amplificare i costi di passaggio degli aquirenti ad altro fornitore è costituito da
Pubblicità informativa
Riduzioni di prezzo
Programmi mille miglia
Saldi di gennaio
. 33. Negli equilibri di Nash oligopolistici per giochi statici
Le imprese massimizzano i profitti congiunti
Le imprese non possono modificare le proprie decisioni
Le imprese decidono congiuntamente se le variabili strategiche sono i prezzi o le quantità
Anche gli acquirenti prendono decisioni strategiche
. 33. In un duopolio di Cournot l'impresa con costi marginali più bassi
Ha margini più bassi
Ha quote di mercato inferiori
Ha profitti pù bassi
In determinate circostanze si comporta come un monopolista
. 33. In un duopolio di Stackelberg l'impresa leader
E' quella con costi più bassi
Produce meno della follower
Può produrre più della follower anche se ha costi marginali più alti
Ottiene prezzi più alti che nel caso di Cournot
. 33. Nella sua forma standard il dilemma del prigioniero
Non ha equilibrio di Nash
Ha equilibrio di Nash multipli
Ha strategie dominanti ma non equilibri di Nash
Ha un equilibrio di Nash con strategia dominante
. 33. Nel dilemma del prigioniero un giocatore che tradisce l'accordo migliora la sua situazione
mai
Sempre
Solo se l'altro lo mantiene
Solo se anche l'altro lo tradisce
. 33. Un gioco ripetuto differisce da un gioco statico in particolare perché
Perché la matrice di Payoff cambia nel tempo
L'esito è determinato dalla matrice di payoff dell'ultima ripetizione
Il comportamento può variare nel tempo a seguito di eventi passati
Il comportamento resta lo stesso in tutti i periodi ma il payoff è attualizzato
. 33. Scegliere l'unica affermazione sbagliata tra le seguenti
Una trigger strategy determina le condizioni per cui si cambia mossa strategica
Nello studio della collusione la trigger strategy punisce la deviazione dall'accordo collusivo
Perché la minaccia sia credibile il valore attualizzato dei profitti deve essere più alti se non si attiva la trigger strategy
Nei modelli di oligopolio collusivo il numero di ripetizioni del gioco deve essere finito
. 33. Affinché le imprese siano incentivate a cooperare
I profitti di ciascuno stadio del gioco debbono crescere nel tempo
Deve valere δ < 1/2
L'impresa deve tenere sufficientemente in conto i profitti futuri
Il gioco deve interrompersi entro un dato numero di ripetizioni
. 33. Se le imprese scelgono autonomamente di non competere aggressivamente
La collusione è definita tacita ed è considerata illegale
Il comportamento può essere autorizzato dall'Autorità Antitrust
L'autorità Antitrust può decidere di indagare sui comportamenti e punire eventuali accordi espliciti scoperti
Il comportamento è consentito solo nell'UE
. 33. Nell'UE vengono autorizzati accordi tra imprese
A condizione che vengano resi noti
In particolare se giudicati in grado di promuovere il progresso tecnico ed economico senza dare alle imprese la possibilità di ridurre eccessivamente la concorrenza
Se ripartiscono i mercati e le fonti di approvvigionamento
Se limitano o controllano la produzione
. 34. L'acquisizione di informazioni da parte dei consumatori prima di ciascun acquisto è più intensa
Per i beni di marca ad acquisto frequente
Per i beni acquistati nei canali della grande distribuzione organizzata
Per i beni durevoli
Per i prodotti alimentari freschi
. 34. Criteri per prevedere l'intensità delle attività di ricerca effettuate dal consumatore sono ad esempio (selezionare la voce non rilevante)
Un alto rapporto tra il costo dell'errore di acquisto e il costo di ricerca delle informazioni
Prezzo elevato del bene da acquistare
Alto costo o impossibilità di restituzione del bene acquistato
Le spese pubblicitarie effettuate dal produttore
. 34. Nel caso degli acquisti delle imprese quale di queste quattro affermazioni non è corretta
L'impresa tende a instaurare rapporti stabili con fornitori che fanno molta pubblicità
L'impresa tende a instaurare rapporti stabili con fornitori che hanno elevata reputazione tecnica
L'impresa preferisce relazioni commerciali durature anche se non esclusive
Quanto più l'impresa acquirente punta alla differenziazione verticale, tanto più antepone la qualità delle forniture al prezzo
. 34. Un prodotto omogeneo disponibile in molti punti vendita indipendenti può essere venduto al massimo prezzo accettabile dall'acquirente , superiore al costo marginale del distributore
Se è un prodotto essenziale
Se è un prodotto deperibile
Se il costo per visitare un secondo punto vendita e osservare il prezzo è superiore al risparmio possibile
Se e solo se l'acquirente non si comporta in modo razionale
. 34. Se un prodotto omogeneo è disponibile in molti punti vendita indipendenti, con libertà di entrata, e solo una parte dei consumatori sopporta costi di ricerca, mentre altri sono perfettamente informati
Il prodotto può essere venduto solo al costo marginale
Può accadere che alcuni venditori fissino un prezzo alto e servano solo i non informati mentre altri servono a prezzo minimo gli informati e i non informati capitati per caso
L'omogeneità del prodotto impedisce la dispersione del prezzo
La libertà di entrata costringe tutte le imprese a fissare un prezzo uguale e pari al costo unitario
. 34. In presenza di switching costs degli acquirenti
Se i prezzi praticati sono gli stessi per tutti gli acquirenti essi sono più bassi che in assenza di switching costs
Se il venditore è in grado di individuare nuovi e vecchi clienti sembra che i nuovi ottengano sconti ma in realtà sono i vecchi che pagano troppo
In un contesto fortemente competitivo i prezzi per vecchi e nuovi clienti tendono a coincidere
Le barriere all'entrata sono più basse
. 34. La pubblicità informativa (selezionare l'unica risposta sbagliata)
Se riguarda il prezzo tende a rendere i prezzi più bassi
Se riguarda il prezzo può facilitare la collusione
Riduce i costi di ricerca
Se riguarda le caratteristiche tecniche riducono la percezione della differenziazione
. 34. La pubblicità persuasiva (selezionare l'unica risposta sbagliata)
Tende a rafforzare il potere di differenziazione anche artificiosa del marchio
Può avere effetti negativi sul welfare aumentando gli switching costs
Poiché le imprese sono incentivate a farla solo su beni di qualità elevata essa può risultare utile in quanto veicola un segnale di qualità
Rende più aggressiva la concorrenza di prezzo
. 34. La pubblicità complementare
Si rivolge a nuovi clienti
In quanto bene complementare se ne fruisce congiuntamente alla fruizione del bene pubblicizzato
Veicola messaggi incompatibili con quelli della pubblicità persuasiva
Comunica che il bene ha successo tra un numero elevato di acquirenti
. 34. La pubblicità favorisce la concentrazione del mercato perché (selezionare l'unica risposta sbagliata)
Aumenta i costi di passaggio
Incide meno sui costi unitari delle imprese grandi
Sempre più è veicolata su Internet
Può sostenere lo status quo in un oligopolio collusivo
. 35. La libertà di entrata
Esiste solo nei mercati perfettamente concorrenziali
Esiste solo nei monopoli naturali contendibili
E' incompatibile con la libertà di uscita
E' possibile solo se c'è anche libertà di uscita
. 35. Le barriere all'entrata sono più forti e stabili
Quando si combinano fattori di costo e scarsa disponibilità a cambiare degli acquirenti
Nei monopoli naturali contendibili
Nei casi in cui esistono una pluralità di nicchie di prodotto e di localizzazione
Nei settori con radicali innovazioni di prodotto
. 35. L'associazione di economie di scala e alte quote di mercato consente
Di praticare prezzi più alti
Un vantaggio in termini di flussi di cassa rispetto a nuove imprese che consente di investire per rafforzare la propria posizione
Un vantaggio competitivo solo di breve periodo
Di spendere moltissimo in pubblicità
. 35. Per vantaggi di costo assoluto si intende riferirsi a (indicare l'unica risposta sbagliata)
Quelli che in un dato momento determinano le principali differenze di costo tra imprese
Quelli che derivano dal controllo esclusivo di risorse e competenze non disponibili sul mercato perché difficilmente imitabili o riproducibili
Quelli che derivano da controllo esclusivo, acquisito storicamente, di input produttivi disponibili a costo basso solo in modo limitato
Quelli che derivano da un più prolungato apprendimento legato alla più lunga presenza sul mercato
. 35. I fabbisogni di capitale operano come una distinta barriera all'entrata
Nella fase iniziale di sviluppo di una idea imprenditoriale
A prescindere dalle caratteristiche dell'impresa entrante
Quando l'impresa, date le sue dimensioni non ha accesso a crediti sufficienti e il progetto non è sufficientemente innovativo da attirare venture capital
A prescindere dalle caratteristiche del progetto da sviluppare
. 35. In presenza di investimenti irreversibili e costi affondati
Anche l'incumbent subisce una barriera all'entrata
Un incumbent può continuare a produrre a prezzi che, prima di entrare, altre imprese non sarebbero disposte ad applicare
Anche l'entrante subisce una barriera all'uscita
L'entrante non rinuncia al suo progetto perché sa che non potrà tornare indietro
. 35. La teoria dei mercati contendibili afferma che non sono di per sé le economie di scala a costituire una barriera all'entrata perché (indicare l'unica risposta sbagliata)
L'incumbent può preferire abbandonare senza costo il mercato piuttosto che praticare prezzi inferiori ai costi unitari
L'entrante può abbandonare senza costo il mercato se esso diviene non profittevole
In un mercato contendibile è possibile cogliere occasioni di profitto temporaneo (hit and run)
La vera barriera è il fabbisogno di capitale necessario a sfruttare le economie di scala
. 35. Il lock in, anche se superabile con investimenti pubblicitari, prezzi scontati ed altre misure, è una barriera all'entrata perché
Il concetto di costo di passaggio si applica a imprese presenti sul mercato
Assorbe risorse finanziarie scarse
Le azioni per superare o difendere il lock in richiedono investimenti e costi per unità di prodotto venduto superiori per l'entrante rispetto all'incumbent
La storia dei settori ad alta tecnologia mostra che le posizioni di dominanza sostenute da lock-in non sono mai superabili
. 35. Per esternalità di rete si intende
che l'utilizzo di determinati beni o servizi ha effetti su terzi, spesso negativi come la congestione o l'inquinamento
Il deterioramento delle prestazioni nell'uso della infrastruttura condivisa nell'ambito di servizi a rete come i trasporti e le comunicazioni
I vantaggi che una invenzione può apportare a soggetti diversi da quelli che ne detengono i diritti di sfruttamento
Il vantaggio che utenti di un servizio di comunicazione o interazione tra utenti hanno se se aderiscono alla stessa piattaforma usata dai propri contatti
. 35. Esempi di lock-in generato artificiosamente con i prezzi sono (individuare l'unica alternativa sbagliata)
Abbonamenti alla pay-tv invece che prezzi per singoli spettacoli
Biglietti aerei gratuiti per i frequent flyers
Servizio Prime per consegne gratuite in Amazon
Prezzi diversi per biglietti aerei Business ed Economy
. 36. Il concetto di costo di entrata
Si applica al caso di barriere non sormontabili come quelle legali
Rappresenta la riduzione dei profitti di cui l'incumbent soffre a seguito dell'entrata
E' associato tra l'altro ai costi sunk dell'incumbent
si applica nella stessa misura a entrante e incumbent
. 36. In un duopolio con costi marginali uguali un entrante e prodotto omogeneo
Produce quanto l'incumbent
Può essere indotto a non entrare anche con costi di entrata nulli
in determinate condizioni conquista tutto il mercato
In generale produce meno dell'incumbent in quanto follower
. 36. A parità di costi marginali la deterrenza dell'entrata può prodursi
A prescindere dai costi di entrata
Agendo sul prezzo invece che sulla capacità
Con azioni irreversibili e costose in presenza di costi di entrata
Comunque se le decisioni sono sequenziali
. 36. In un duopolio di Stackelberg se il leader aumenta la produzione
Diminuiscono comunque i profitti di entrambe le imprese
Diminuiscono i profitti del follower e restano invariati quelli del leader
Diminuiscono i profitti del follower mentre quelli del leader diminuiscono se la sua produzione eccede quella di monopolio
La produzione del follower diminuisce nella stessa misura
. 36. In un duopolio con costi marginali uguali un entrante e prodotto omogeneo l'entrata è bloccata
Se l'entrante ha profitti negativi quando l'incumbent produce la quantità di monopolio
Se i costi di entrata sono sufficientemente bassi
Se i costi di entrata sono superiori ai profitti di monopolio
Quando il modello di Stackelberg prevede produzione nulla del follower in assenza di costi di entrata
. 36. In un duopolio con costi marginali nulli e domanda p=2(1-k1-k2) l'entrata è bloccata se il costo di entrata è
Maggiore o uguale di 1/16
Maggiore o uguale di 1/8
Maggiore o uguale di 1/4
Maggiore o uguale ai profitti dell'incumbent
. 36. Dal punto di vista dell'incumbent
L'entrata bloccata è preferibile alla deterrenza dell'entrata
La deterrenza dell'entrata è preferibile all'entrata bloccata
L'accomodamento dell'entrata è preferibile all'entrata bloccata
L'entrata bloccata comporta più investimenti
. 36. A parità di costi marginali la deterrenza dell'entrata può prodursi e conviene
Solo con costi di entrata superiori a quelli che determinano entrata bloccata
Solo in presenza di di costi di entrata sufficientemente alti
Se i costi di entrata sono troppo bassi per consentire l'accomodamento dell'entrata
A prescindere dai costi di entrata
. 36. Se la situazione ipotizzata fa scegliere all'incumbent l'accomodamento o la deterrenza dell'entrata, un aumento dei costi di entrata
Non modifica mai i suoi comportamenti
Determina un aumento della sua produzione
Determina un aumento della sua produzione se l'entrata resta accomodata
Aumenta comunque i suoi profitti
. 36. All'interno dell'intervallo di valori dei costi di entrata per cui c'è deterrenza di entrata, all'aumentare di questi costi
La produzione resta costante
La produzione aumenta all'aumentare dei costi di entrata
La produzione diminuisce all'aumentare dei costi di entrata
I profitti aumentano al ridursi dei costi di entrata
. 37. Individuare l'unica affermazione sbagliata relativamente alla architettura hardware di un personal computer tradizionale basato su Windows:
All'interno del computer possono essere montati componenti quali schede grafiche, interfacce di rete, hard disk prodotti da imprese diverse
Il sistema operativo Windows può essere sostituito da un altro sistema operativo
Il sistema operativo windows può essere sostiuito da un sistema operativo Apple
Il sistema può eseguire programmi Java
. 37. La possibilità di utilizzare un modulo hardware come un componente di un sistema informatico:
Dipende dal fatto che esso si interfacci con altri componenti nel modo da essi previsto e descritto dettagliatamente nelle specifiche di progetto
Dipende dalla struttura interna del modulo
Dipende dalle caratteristiche dell'alimentazione elettrica
Dipende dalle dimensioni fisiche del modulo
. 37. La possibilità di collegare un computer ad una rete di calcolatori:
Dipende dalla disponibilità di un modem-router idoneo
Dipende dalle caratteristiche della scheda di rete, di dispositivi di rete esterni e dalla disponibilità di un ambiente software compatibile con i protocolli di comunicazione usati nella rete
Dalle caratteristiche dei cavi di connessione
Dalla disponibilità di adeguate applicazioni antivirus
. 37. La motivazione principale delle imprese che scelgono di rendere i propri sistemi incompatibili con componenti prodotti da altri è:
Lo sfruttamento delle economie di scala
La differenziazione
La gestione delle application barrier to entry
La riduzione dei costi di progettazione
. 37. Quando gli standard tecnici sono proposti dalle imprese:
Raramente essi divengono universali
Può accadere che la competizione per assicurarne la prevalenza sul mercato dissipi i profitti futuri
E' più facile che vengano accettati dalle altre imprese in assenza di esternalità di rete.
E' più facile che vengano accettati dalle altre imprese se ci si aspetta che la competizione tra i prodotti che li usano sarà basata sul prezzo.
. 37. Perché Apple ha approvato l'utilizzo di un componente software che consente di utilizzare Windows sui Macintosh:
Per aumentare la differenziazione
Perché ha ritenuto di poterlo fare senza perdere in immagine e differenziazione ma acquisendo la compatibilità con un numero maggiore di applicazioni
Per consentire agli utenti l'acquisto di software applicativo meno costoso
Per consentire agli utenti l'acquisto di sistemi Windows meno costosi
. 37. Perché la Comunità Europea ha reso obbligatorio lo standard GSM per telefoni mobili di seconda generazione:
Per contrapporsi ad una analoga scelta fatta dagli USA
Per recuperare ritardi nella diffusione della telefonia mobile
Per assicurare l'interoperabilità dei terminali con le reti nazionali e lo sfruttamento di economie di scala dei fornitori
Per consentire la sperimentazione di soluzioni tecniche diverse rispetto a quelle di USA e Giappone.
. 37. Un sistema può essere commercializzato soltanto usando due componenti prodotti ciascuno da un monopolista. L'equilibrio con scelta simultanea dei prezzi che ne deriva
Massimizza i profitti congiunti
Migliora la situazione dei consumatori rispetto alla fusione delle due imprese
Peggiora la situazione dei consumatori e delle imprese rispetto alla fusione delle due imprese
Non può essere modificato perché l'antitrust non consentirebbe soluzioni alternative
. 37. In alternativa alla fusione, un prezzo regolamentato per uno dei due componenti che condurrebbe alla massimizzazione dei profitti congiunti dovrebbe essere
Quello dell'equilibrio di Nash
Uguale al costo marginale (cioè nullo nel caso analizzato)
Quello di monopolio
Quello derivante da scelte sequenziali
. 37. Se una impresa accettasse di lasciare all'altra la scelta della somma dei prezzi in cambio di metà dei profitti complessivi
Ciascuna impresa peggiorerebbe i suoi profitti rispetto all'equilibrio di Nash
Ciascuna impresa migliorerebbe i suoi profitti a spese dei consumatori
Ciascuna impresa conseguirebbe la metà dei profitti di monopolio, migliorando la propria situazione e quella dei consumatori rispetto all'equilibrio di Nash
Le scelte sarebbero le stesse dell'equilibrio di Nash
. 38. Solo una delle seguenti affermazioni relative alle esternalità dirette è errata
La congestione di una infrastruttura ha le caratteristiche di una esternalità di rete diretta negativa
L'utilizzazione di uno stesso sistema operativo per PC dà luogo ad una esternalità di rete diretta
Una esternalità di rete diretta può avere effetti positivi non solo in caso di uso effettivo simultaneo ma anche perché c'è una possibilità di utilizzo
L'esternalità che deriva dall'utilizzo di una qualsiasi rete sociale è commisurata alla numerosità totale degli utenti di tutte le reti sociali
. 38. Solo una delle seguenti affermazioni relative alle esternalità indirette è errata
L'utilizzo di un determinato formato di scambio per documenti scritti con un word processor dà luogo ad esternalità indirette
La televisione sostenuta dalla pubblicità dà luogo ad esternalità di rete indiretta perché chi paga la pubblicità è interessato al numero di spettatori del programma a cui è associata
Nelle piattaforme non è necessario che entrambe le categorie di utenti siano interessate alla numerosità dell'altra.
Nelle piattaforme non è necessario che entrambe le categorie di utenti paghino un prezzo almeno pari ai costi che generano
. 38. Se in un servizio è caratterizzato da esternalità di rete dirette e gli appartenenti potenziali alla rete valutano diversamente la misura in cui la loro utilità dipende dal numero di aderenti
Le esternalità non hanno effetto
Il punto di equilibrio è quello in cui la rete non ha aderenti
Esiste comunque un punto di equilibrio unico
Possono esistere diverse dimensioni di equilibrio della rete, una con pochi utenti che valutano molto la partecipazione, un altro con molti utenti di alcuni danno poca importanza alla partecipazione
. 38. In un modello di esternalità dirette in cui la relazione tra prezzo e dimensione di equilibrio è p=n(A-n) e in cui quindi per p sufficientemente basso la relazione è soddisfatta da due valori di n nl e nh>nl, quale delle seguenti previsioni è errata
Se n
Se n>nl n tenderà ad aumentare
Se n>nh n tenderà ad aumentare
Se n>nh n tenderà a diminuire
. 38. Se il servizio con esternalità dirette è offerto in una successione di periodi da un'impresa in monopolio che può fissare il prezzo e inizialmente ci sono pochi utenti
Il prezzo ottimo sarà costante nel tempo
Il prezzo sarà prima basso e poi più alto
Il prezzo sarà prima alto e poi più basso
Il prezzo sarà comunque sempre superiore al costo unitario di erogazione del servizio
. 38. In un modello di esternalità dirette in cui la relazione tra prezzo e dimensione di equilibrio è p=n(A-n) e in cui quindi per p sufficientemente basso la relazione è soddisfatta da due valori di n nl e nh>nl
La massa critica è nh
La massa critica è nl
La massa critica potrà essere sia nl che nh
La massa critica non dipende dal prezzo
. 38. La domanda di smartphone
Dipende unicamente da fenomeni di esternalità diretta
Dipende unicamente da fenomeni di esternalità indiretta
E' alimentata sia da fenomeni di esternalità diretta che indiretta
E' alimentata dalla disponibilità di app e quindi non da esternalità
. 38. Indichiamo con il numero di utenti della tecnologia i.Per gli utenti di tipo A la tecnologia A determina una utilità u + na, mentre la tecnologia B determina una utilità n. Invece per gli utenti di tipo B la tecnologia B determina una utilità u + nb, mentre la tecnologia A determina una utilità na. Quale relazione deve esserci tra na e nb perché la tecnologia A sia preferita da tutti gli utenti?
na-nb > u
na-nb < u
nb-na < u
nb-na>u
. 38. Per path dependence si intende che
Per comprendere il successo di una tecnologia occorre comprendere il processo decisionale di chi adotta
Una tecnologia prevale se è quella tecnicamente più performante al momento della sua introduzione sul mercato
Il motivo del successo di una tecnologia risiede in quanto avvenuto storicamente e particolarmente nelle fasi iniziali di adozione
Una tecnologia di successo può essere sostituita da un'altra che ripeta lo stesso percorso di adozione
. 38. Per switching cost collettivi si intendono
I costi da sopportare per vincere l'effetto delle esternalità di rete e coordinare il passaggio di una comunità di utenti ad una nuova rete
La penale pagata da tutti coloro che scelgono di abbandonare una rete per un'altra
L'effetto di politiche di fidelizzazione che il gestore di una rete applica a tutti gli utenti
Gli switching cost individuali quando tutti gli utenti li sopportano.
. 39. La scarsità dello spazio espositivo nei supermercati aumenta il potere contrattuale
Delle imprese che producono i beni
Delle imprese che vendono i beni al dettaglio
Dei consumatori
Dei nuovi entranti nella produzione dei beni
. 39. La liberalizzazione della fornitura di servizi elettrici in Italia
Ha mantenuto la piena integrazione verticale dell'ex-monopolista
Ha assegnato la fornitura di servizi di bottleneck a società separate
Ha introdotto la competizione nella distribuzione locale
Ha mantenuto in monopolio le attività di vendita al dettaglio
. 39. La liberalizzazione della fornitura di servizi di telecomunicazione in Italia
Ha mantenuto l'integrazione societaria dell'ex-monopolista
Ha reso pienamente sostituibili i servizi di bottleneck
Ha superato per tutte le imprese la necessità di acquistare servizi da propri competitor
Ha superato la necessità di regolamentare i prezzi all'ingrosso
. 39. La liberalizzazione della fornitura di servizi ferroviari in Italia
Ha mantenuto l'integrazione societaria dell'ex-monopolista
Ha reso pienamente sostituibili i servizi di bottleneck
Ha mantenuto in un regime di separazione societaria la stessa proprietà del gruppo che operava precedentemente in monopolio
Ha superato la necessità di regolamentare i prezzi all'ingrosso
. 39. Supponiamo che, in assenza di accordi e regolamentazione, un monopolista a monte produca un prodotto intermedio con costo marginale nullo e un monopolista a valle lo venda al dettaglio su un mercato in cui la domanda finale è p=1-q
Il prezzo al dettaglio è 1/2
Il prezzo a monte è 1/3
Il prezzo al dettaglio è 3/4
La somma dei profitti è 1/4
. 39. Supponiamo che si verifichi una integrazione verticale tra un monopolista a monte che produce un prodotto intermedio con costo marginale nullo e un monopolista a valle che lo vende al dettaglio su un mercato in cui la domanda finale è p=1-q
Il prezzo al dettaglio è 1/2
Il prezzo al dettaglio sarebbe lo stesso che, se le imprese restassero indipendenti, si otterrebbe se il prezzo a monte fosse 1/4
Il prezzo al dettaglio è 3/4
La somma dei profitti è 3/16
. 39. La doppia marginalizzazioni in una relazione verticale tra monopolisti, se confrontata con un monopolio integrato
Giova all'impresa a monte e nuoce agli altri soggetti
Giova all'impresa a valle e nuoce agli altri soggetti
Giova alle imprese e nuoce ai consumatori
Nuoce a tutti
. 39. Individuare l'unica affermazione sbagliata: Se un monopolista a monte si untegra con una delle imprese che precedentemente operava in un duopolio a valle simmetrico nei costi
Il prezzo a valle si riduce
L'impresa integrata aumenta i suoi profitti complessivi
L'impresa integrata, in assenza di regolamentazione, può decidere se rendere non profittevole l'impresa restata indipendente
I consumatori sono danneggiati
. 39. Una tassa di franchising ha effetti migliorativi sui consumatori, rispetto a un prezzo uniforme fissato da un monopolista a monte perché
Il costo incrementale sopportato dalle imprese a valle è lo stesso sopportato dall'impresa a monte
ha effetti equivalenti alla doppia marginalizzazione
Determina un prezzo a valle minore di quello determinato dalla integrazione verticale
Lascia immutati i profitti a valle
. 39. La normativa antitrust vede con sospetto la fissazione di vincoli sui prezzi al dettaglio da parte dell'impresa a monte e tuttavia
Ammette sempre limiti al valore minimo dei prezzi
Consente che diversi dettaglianti siano tenuti a fissare prezzi uguali
Ammette comunque limiti al valore massimo dei prezzi
Consente che i dettaglianti si accordino sul valore del prezzo a valle
. 40. Quale dei seguenti tipi di costo non è considerato un costo di transazione
costo di ricerca e selezione del partner
costi di controllo dell'esecuzione dell'acquisto
la somma pagata al venditore (prezzo x quantità)
costi di negoziazione
. 40. Per transazione si intende
una compravendita
il passaggio di un bene attraverso una interfaccia tra attività elementari tecnologicamente separabili
Uno scambio di messaggi
Un ordine di un manager
. 40. Una transazione avviene all'interno di una impresa
quando è relativamente poco complessa
quando è relativamente poco soggetta a incertezza
quando il costo d'uso del mercato è elevato
quando l'alternativa è servirsi di un mercato perfettamente concorrenziale
. 40. Un alto valore degli investimenti necessari a eseguire transazioni sul mercato
Ne riduce i rischi
Ne riduce i costi
Aumenta i costi di transazione
Determina un aumento della frequenza di esecuzione
. 40. Un investimento relazionale irreversibile fatto da una impresa la espone al rischio di una rinegoziazione opportunistica del prezzo pagato da una impresa a valle perché
L'impresa a valle sa che l'impresa a monte accetterebbe di non recuperare i costi sunk
In presenza di investimenti relazionali irreversibili non vengono usualmente stipulati contratti di lungo periodo
Ciò è quanto entrambe le imprese prevedono e si aspettano
L'opportunismo è previsto e accettato nei contratti
. 40. Il costo derivante dall'opportunismo è
unicamente quello dei costi sunk per gli impianti utilizzati
unicamente quello dell'addestramento e delle competenze del personale utilizzato
unicamente quello delle necessarie rinegoziazioni
legato ad un insieme di fattori tra cui tutti quelli precedentemente citati
. 40. La costituzione di una joint-venture per gestire la relazione consente
Di sostituire alla relazione un rapporto di mercato
Di ripartire a priori il contributo delle parti all'investimento soggetto a rischio
Di eliminare alla radice la necessità di contratti
di costruire una soluzione strettamente equivalente alla integrazione
. 40. Un contratto può riguardare
Unicamente singole transazioni
Unicamente relazioni di lungo periodo
Situazioni diverse per cui è progettato, sia di breve che di lungo periodo
Esclusivamente regole che definiscono importi da pagare in relazione alle circostanze che si presentano
. 40. Un contratto completo
Prevede con certezza le circostanze che si realizzeranno durante il periodo di validità
Consente di accertare le circostanze che si sono realizzate in una fase del periodo di validità e che erano già state prefigurate come possibili
Elenca le forme di opportunismo accettabili dalle parti
Può essere in molti casi elaborato con semplici adattamenti di contratti standard
. 40. In assenza di contratti completi comportamenti opportunistici possono essere prevenuti
Facendo leva sul costo della perdita della reputazione e adottando un'ottica di lungo periodo
Rinunciando a relazioni di lungo periodo
Esclusivamente con l'integrazione delle parti
Semplificando il contenuto dei contratti
. 41. In situazioni di rischio le scelte devono tener conto di tutti i possibili esiti perché
L'esito che effettivamente si realizzerà sarà una media pesata per le probabilità degli esiti possibili
Anche se uno solo si realizzerà tutti gli esiti sono possibili
I diversi esiti si produrranno tutti, in successione, a partire dai più probabili
Conoscendo le alternative sarà sempre possibile evitare gli esiti peggiori
. 41. In un contesto con informazione asimmetrica, quali di queste situazioni sarebbe da escludere
Una parte della transazione attribuisce probabilità ad una serie di esiti alternativi mentre l'altra parte ne considera uno certo
Le parti di una transazione hanno probabilità soggettive diverse per gli eventi alternativi possibili
Tutte parti accettano le probabilità soggettive comunicate da un soggetto terzo
Una parte nasconde azioni o informazioni alle altre
. 41. In un contesto di scelte rischiose
Prende comunque decisioni che rendono più alto l'esito monetario migliore.
Il soggetto può preferire una decisione che rende impossibile l'esito con il massimo valore monetario
Il soggetto economico è in grado di eliminare completamente gli effetti di possibili danni
Il soggetto considera solo le probabilità degli esiti
. 41. Se un soggetto economico aumenta l'importo della sua copertura assicurativa contro un danno
Aumenta il consumo possibile se il danno non avverrà
Aumenta il consumo possibile se il danno avverrà
Lascia comunque inalterato il valore atteso del consumo possibile
Aumenta il valore atteso del consumo possibile
. 41. Se un soggetto economico aumenta l'importo della sua copertura assicurativa contro un danno
Riduce la differenza tra il minimo e il massimo consumo che potrà fare
Aumenta il massimo consumo che potrà fare
Diminuisce il minimo consumo che potrà fare
Aumenta il consumo in caso danno e lascia invariato quello in caso di assenza di danno
. 41. Se un soggetto economico acquista un biglietto della lotteria
Aumenta la differenza tra il minimo e il massimo consumo che potrà fare
Diminuisce il massimo consumo che potrà fare
Aumenta il minimo consumo che potrà fare
Aumenta il consumo in caso di vincita e lo lascia invariato quello opposto
. 41. Detto X l'insieme dei possibili esiti e P l'insieme delle distribuzioni di probabilità ammissibili di questi esiti, una funzione di utilità attesa
Descrive le preferenze del soggetto economico rappresentando un ordinamento degli x appartenenti a X
Descrive le preferenze del soggetto economico rappresentando un ordinamento delle distribuzioni di probabilità p appartenenti a P
Rappresenta le stesse preferenze se subisce una qualsiasi trasformazione monotona crescente
Se scelta opportunamente può rappresentare arbitrarie preferenze di un soggetto economico
. 41. Dato un vettore di esiti monetari possibili si può sicuramente affermare che tra tutti i vettori p di distribuzione di probabilità degli esiti sarà preferibile
Un vettore con componenti tutte uguali.
Un vettore che attribuisce probabilità nulla all'esito monetario peggiore
Un vettore con probabilità proporzionali al valore monetario degli esiti
Un vettore che attribuisce probabilità 1 all'esito monetario migliore.
. 41. Quali di queste affermazioni non rappresenza adeguatamente l'avversione al rischio
Funzione di utilità di Bernouilli concava
Equivalente certo inferiore al valore atteso dell'esito monetario
Coefficiente di Arrow-Pratt di avversione al rischio assoluta positivo
Funzione di utilitù di Bernouilli lineare
. 41. Supponiamo che in tutti i casi in cui un soggetto A preferisce una somma certa ad una lotteria anche un soggetto B la preferisce
I due soggetti hanno la stessa avversione al rischio
Il soggetto A è più avverso al rischio del soggetto B
Il soggetto B è più avverso al rischio del soggetto A
Occorrono ulteriori informazioni per individuare il soggetto maggiormente avverso al rischio
. 42. Quale è il significato della equità attuariale
Che tutti gli assicurati pagano lo stesso prezzo
Che il prezzo non dipende da caratteristiche del contratto che modificano la probabilità del danno
Che ciascun assicurato paga per ottenere il servizio scelto una somma uguale al valore atteso del rimborso cui avrà diritto
Che l'impresa di assicurazione è avversa al rischio
. 42. Un soggetto economico cui viene offerto un servizio assicurativo attuarialmente equo
Si assicura anche se propenso al rischio
Se è avverso al rischio sceglie di sottoscrivere un contratto che copra completamente il rischio
In base al grado di avversione al rischio sceglie se coprire totalmente o parzialmente il rischio
Non si assicura se il danno è piccolo rispetto al patrimonio
. 42. Un investitore avverso al rischio
Sceglie unicamente investimenti con redditività certa
Investe in progetti rischiosi una somma che è funzione del rendimento atteso ed è indipendente dal coefficiente di avversione al rischio
Investe in progetti rischiosi una somma che è funzione del rendimento atteso ed è indipendente dal patrimonio
Investe in progetti rischiosi una somma che è funzione del rendimento atteso e cresce con il patrimonio, se il coefficiente di avversione al rischio è decrescente
. 42. Supponendo che un investimento rischioso consegua un rendimento negativo R1 con probabilità p e un rendimento positivo R0 con probabilità 1-p
Condizione necessaria perché esso possa essere scelto da un investitore avverso al rischio è che sia R1p+R0(1-p) >0
Condizione sufficiente perché esso sia scelto da un investitore avverso al rischio è che sia R1p+R0(1-p) >1
Condizione necessaria perché esso possa essere scelto da un investitore avverso al rischio è che sia R0 > - R1
Condizione necessaria perché esso possa essere scelto da un investitore avverso al rischio è che sia p<1/2
. 42. Un investitore neutrale al rischio con patrimonio w deve scegliere la somma A da investire in un progetto che ha un rendimento negativo R1 con probabilità p e un rendimento positivo R0 con probabilità 1-p, con R1p+R0(1-p) >0. La somma A investita sarà
Nulla
Una quantità positiva indipendente da w, R0 e R1
Una quantità positiva crescente con R1p+R0(1-p)
L'intero patrimonio w
. 42. Un investitore può scegliere tra: comprare una azione A e una azione B; comprare due azioni A; comprare due azioni B; non comprare nessuna azione; rinviare la decisione sapendo che il nuovo prezzo rimarrà stabile. Oggi ciascuna azione può essere acquistata a 1000€. Con probabilità 1/2 il nuovo prezzo (dopo l'eventuale acquisto) sarà 800 per l'azione A e 1300€ per l'azione B.Con probabilità 1/2 il nuovo prezzosarà 1300 per l'azione A e 800€ per l'azione B. Non sono previsti dividendi. Quale sarà la decisione ottimale?
Comprare due azioni A o, equivalentemente, due azioni B.
Aspettare per l'acquisto che il prezzo si sia stabilizzato
Non acquistare nessuna azione
Acquistare una azione A e una azione B
. 42. Supponiamo che un investitore investa l'80% del suo patrimonio in un investimento privo di rischio che ha un rendimento dell'1% e il restante patrimonio in un fondo di investimento azionario che ha un rendimento atteso del 10% e varianza pari a 0,01. Quale saranno rendimento atteso e deviazione standard per il portafoglio complessivo?
r=2% , s=0,2%
r=10% , s=10%
r=2,8% , s=2%
r=2,8% , s=0,2%
. 42. Supponiamo che tre investimenti alternativi abbiano rendimenti distribuiti in modo equiprobabile rispettivamente nell'intervallo 8%-12%, 6%-14%, 4%-16%. Considerando applicabile il modello media varianza
Non possiamo affermare quale dei tre sia preferibile
Sappiamo che è preferibile l'investimento con rendimenti nell'intervallo 8%-12%
Sappiamo che è preferibile l'investimento con rendimenti nell'intervallo 6%-14%
Sappiamo che è preferibile l'investimento con rendimenti nell'intervallo 4%-16%
. 42. Siano rm e sm rendimento atteso e corrispondente deviazione standard di un portafoglio diversificato rappresentativo del mercato azionario e sia in equilibrio si =bism la deviazione standard di un titolo i. Se bi>1 il valore di equilibrio di ri sarà
Maggiore di bi rm
Minore di rm
Pari a bi rm
Minore di bi rm
. 42. Tenendo conto del fatto che se un titolo finanziario ha un aumento di prezzo il suo rendimento atteso futuro scende e viceversa, il modello CAPM implica che la condizione di allineamento di rischi e rendimenti attesi lungo una retta viene assicurato all'equilibrio da
Gli acquisti netti sul mercato di borsa dei titoli a rendimento maggiore di quello di equilibrio e le vendite nette di quelli con rendimento minore
Gli acquisti netti sul mercato di borsa dei titoli a rendimento minore di quello di equilibrio e le vendite nette di quelli con rendimento maggiore
Gli interventi sul mercato di investitori con elevata propensione al rischio
Lo spostamento degli investimenti verso strumenti privi di rischio.
. 43. Nell'esempio di Akerlof relativo al mercato delle auto usate, il loro valore di mercato cala immediatamente dopo l'acquisto da parte del primo proprietario perché
Un utilizzo anche breve produce un deterioramento certo
L'acquisto di usato implica più burocrazia impegno di tempo e imposte
Perché acquistare un'auto nuova conferisce prestigio
Perché per quanto breve l'utilizzo da darte dell'acquirente originale fa si che chi subentra possa temere informazioni nascoste
. 43. Perché nel modello di Akerlof ci sia equilibrio
Debbono cessare le offerte di auto di bassa qualità
I prezzi debbono riflettere la qualità media delle automobili in circolazione
Debbono essere scambiate, esclusivamente a prezzo basso, solo auto di bassa qualità
Dovrebbero essere prese in considerazione caratteristiche dei mercati reali che il modello trascura
. 43. Nel modello di Akerlof la problematica che si verifica può essere classificata come
Rischio Morale
Opportunismo post-contrattuale
Azione nascosta
Selezione Avversa
. 43. In un mercato non regolamentato di servizi assicurativi sanitari la selezione avversa deriva dal fatto che
I giovani si ammalano meno dei vecchi
Né gli utenti né le imprese possono predire il costo delle cure future
La domanda del servizio proviene principalmente da chi ritiene di essere in un cattivo stato di salute
Gli assicurati non hanno comportamenti tali da prevenire le malattie
. 43. Un sistema privato di assicurazioni sanitarie potrebbe salvaguardare i suoi risultati economici con comportamenti contrari all'interesse collettivo. Quale dei seguenti non ha invece effetti negativi
Sospendere i contratti con gli utenti più fragili
Praticare prezzi crescenti a chi si manifesta fragile
Non accettare contratti con chi ha avuto precedenti malattie
Non rifiutare il servizio a nessuno, a condizione che tutti, senza eccezione siano assicurati
. 43. Considerando la diversità degli obiettivi, quale dei seguenti comportamenti non si manifesta in un sistema di assicurazioni sanitario pubblico
Partecipazione dell'utente al costo delle prestazioni richieste
Sospensione del servizio agli utenti più costosi
Mancata erogazione delle cure più costose
Limiti alla età massima per l'erogazione di alcune prestazioni
. 43. In un contratto di assicurazione automobilistico, quale delle seguenti misure non è motivata da rischio morale
Franchigia su danni per incidenti
Bonus-Malus
Canoni più alti per i neo-patentati
Sconti per chi installa scatola nera
. 43. In un contratto di agenzia, il vincolo di compatibilità degli incentivi impone
Che il principal assicura all'agent incentivi sufficienti a rendere la sua utilità maggiore o uguale a quella minima accettabile nel 100% dei casi
Che l'agent sia incentivato in modo sufficiente a fargli scegliere di comportarsi come il principal preferisce
Che il principal convinca l'agent a stipulare un contratto
Che l'agent sia retribuito solo se il suo sforzo ha sortito l'effetto desiderato dal principal
. 43. Se lo sforzo non è misurabile e l'agent viene retribuito in base al raggiungimento dell'obiettivo del principal
L'agent rischia di effettuare lo sforzo richiesto e non essere premiato
L'agent riceve un valore atteso del premio inferiore
I profitti attesi del principal sono maggiori
Il caso non ricade più nel moral hazard
. 43. Supponiamo che il proprietario di una abitazione sospenda un servizio di sorveglianza a distanza della abitazione dopo averla assicurata contro il furto. Come va classificata la situazione e come dovrebbe prevenire questo comportamento l'assicuratore?
Si tratta di adverse selection e il comportamento non può essere prevenuto
Si tratta di moral hazard e il comportamento non può essere prevenuto
Si tratta di adverse selection e il comportamento è prevenibile rendendo obbligatoria la sorveglianza a distanza.
Si tratta di moral hazard e il comportamento può essere prevenuto facendo sì che il danno atteso derivante dal furto per l'utente sia minore per chi esercita precauzioni, ad esempio introducendo franchigie
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