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Title of test:
Economia e gestione dei sistemi industriali

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Economia e gestione dei sistemi industriali

Author:
AVATAR

Creation Date:
11/03/2024

Category:
Others

Number of questions: 430
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Content:
1Le finalità delle Scienze dell'Artificiale sono principalmente di: Supporto alle decisioni Comprensione e interpretazione Previsione descrizione .
1 I comportamenti di sistemi e soggetti artificiali sono: Finalizzati Deterministici Stazionari Dipendenti dalla loro struttura interna .
1 Le scienze sociali, in quanto scienze dell'artificiale: Analizzano caratteristiche immutabili dei comportamenti sociali Possono utilizzare le stesse metodologie di ricerca delle scienze fisiche Devono considerare l'evoluzione storica dei comportamenti Sono pienamente integrate tra loro .
1 Il libero arbitrio dei soggetti che interagiscono nei sistemi sociali: Non limita la razionalità dei comportamenti Determina risposte aleatorie agli stimoli Rende prevalenti i comportamenti irrazionali Rende irrilevante il ruolo del contesto ambientale .
1 Nelle scienze dell'artificiale i legami causa-effetto che si vogliono individuare sono prevalentemente studiati: A partire dalla osservazione e misura dei sistemi reali Costruendo esperimenti Potendo contare sulla piena riproducibilità dei risultati Facendo evolvere un'unica teoria comunemente accettata .
1 Prevalente oggetto di studio dell'economia sono: La formulazione di suggerimenti operativi a manager e decisori I processi sociali di allocazione di risorse scarse L'elaborazione di procedure operative per affrontare problemi organizzativi La proposta di nuove norme e modalità di interazione tra soggetti. .
1 L'evoluzione storica delle società umane ha portato al cambiamento: Dei problemi affrontati dai soggetti economici, a parità di organizzazione dei sistemi economici Dei sistemi economici sviluppati per affrontare problemi che restano analoghi Sia dei problemi che dei sistemi per affrontarli Dei sistemi sociali, senza particolari riflessi sui sistemi economici .
1 Una caratteristica dell'economia, condivisa con altre scienze dell'artificiale è quella di affrontare la complessità della realtà studiata proponendone una architettura semplificata basata su: La derivazione degli obiettivi dei soggetti dall'analisi della loro struttura interna. La tipizzazione di soggetti, strutture di interazione ed obiettivi semplificati A parità di sistema, modelli diversi costruti in base alle caratteristiche specifiche dell'esempio analizzato L'esclusione di modelli non basati sull'ipotesi di ottimizzazione dei compotamenti .
1 Rispetto ad un modello di supporto alle decisioni gestionali, un modello economico si basa su una rappresentazione degli obbiettivi e del contesto decisionale di una impresa: Meno dettagliata ma analoga per impostazione e fonti di informazione Più semplice nella rappresentazione degli obbiettivi. Più semplice nella rappresentazione delle decisioni che l'impresa deve prendere Più semplice nel rappresentare obbiettivi decisioni da prendere e vincoli operativi .
1 L'economia affronta l'analisi della interazione tra soggetti economici con modelli atomici a scatola nera dei singoli soggetti ma deve ricorrere a modelli non atomici quando: Analizza i comportamenti delle imprese Analizza i comportamenti delle famiglie Analizza ruolo e problemi delle organizzazioni nell'ambito delle imprese Analizza l'interazione tra pochi grandi soggetti distinti .
2 Sono considerati scarsi e quindi vengono inclusi tra i beni economici beni che prima non lo erano perché: E' aumentata la popolazione globale La economia ha iniziato ad occuparsi degli effetti secondari delle attività economiche sui beni ambientali che riducono la disponibilità di beni ambientali di alta qualità Esistono risorse naturali esauribili come quelle energetiche Il lavoro qualificato è diventato scarso .
2 L'impatto ambientale della produzione è considerato inevitabile perché: I processi produttivi non inquinanti sono troppo costosi Le fonti energetiche rinnovabili non sono in grado di sostituire i combustibili fossili Anche se si controlla l'inquinamento e l'emissione di gas serra il secondo principio della termodinamica ci dice che le attività produttive non possono non aumentare l'entropia I concimi chimici sono necessari per sfamare la popolazione globale .
2 Un esempio di risorsa esauribile è: Il terreno coltivabile L'energia eolica Il salmone selvaggio Il metano .
2 Un esempio di bene durevole è: Un prodotto alimentare confezionato con scadenza lontana nel tempo Una materia prima industriale immagazzinabile Un prodotto software posseduto da chi lo ha sviluppato La forza lavoro .
2 Un esempio di bene di produzione intermedio è: La farina acquistata da una famiglia Una impastatrice utilizzata in una impresa dolciaria Il latte a lunga conservazione acquistato da un gelataio Un'automobile acquistata da un taxista .
2 Un esempio di bene immateriale posseduto da una impresa è: La competenza professionale dei dipendenti I brevetti ottenuti per le invenzioni fatte Le ore di lavoro contrattualmente disponibili La reputazione tecnica .
2 Un esempio di bene intangibile posseduto da una impresa è: La notorietà e reputazione commerciale presso i clienti Le licenze software Le ore di lavoro contrattualmente disponibili I brevetti ottenuti per le invenzioni fatte .
2 Un appartamento è un bene distinto dal servizio che offre perché: O possiedo un appartamento o lo affitto Se possiedo un appartamento e lo abito, possiedo un bene e consumo un servizio Un appartamento posseduto da una famiglia è un bene di investimento Un appartamento può essere posseduto da una società immobiliare .
2 La fruizione (consumo) di un servizio avviene nel momento in esso è fornito (prodotto) perché: Il servizio è un bene deperibile Fruire di un servizio significa occupare le risorse che lo forniscono per un determinato lasso di tempo Un servizio infrastrutturale è un bene non rivale Il servizio è un bene intangibile .
2 Un pasto al ristorante è: Un servizio Un bene fisico Un pacchetto di beni e servizi tra loro complementari Un pacchetto di beni fisici e beni intangibili tra loro complementari .
3 Uno dei problemi base che un sistema economico affronta è per chi produrre. Con questa domanda si intende: Quali processi produttivi utilizzare Quali beni produrre Quale destinazione e ripartizione tra soggetti hanno i beni prodotti In quali imprese i lavoratori verranno assunti .
3 Oltre alla nascita di mestieri diversi svolti da artigiani indipendenti la divisione del lavoro ha portato a: Differenziazione gerarchica basata sulla proprietà dei mezzi di produzione Un abbassamento della produttività che ha richiesto di lavorare più a lungo La nascita di società basate sull'agricoltura La nascita di tirannie .
3 Il capitalista ottiene profitti: In misura proporzionale alla produzione In misura definita contrattualmente con i dipendenti In misura proporzionale al capitale investito Se la vendita dei beni prodotti lascia un residuo dopo la remunerazione di altri soggetti .
3 I profitti contabili differiscono dai profitti economici perché: In particolare perché i primi non considerano diversi tipi di costo economico La contabilità vieta di remunerare gli azionisti per il lavoro prestato. La contabilità vieta di pagare agli azionisti interessi su prestiti fatti all'impresa La contabiltà assimila i profitti ai dividendi .
3 I salari: Sono i redditi degli artigiani Nascono con il superamento della schiavitù e la separazione tra lavoro e proprietà dei mezzi di produzione Hanno natura residuale Hanno origine nelle società schiavistiche .
3 Il soggetto economico che attua le decisioni di consumo privato nella microeconomia neoclassica: Ha solo redditi da lavoro Usa in ciascun periodo esclusivamente i redditi di quel periodo Utilizza redditi di diverse fonti in una sequenza di periodi Ha ridotte possibilità di scelta per la scarsità dei suoi redditi. .
3 L'impresa nella microeconomia neoclassica: E' sempre soggetta a concorrenza da parte di altre imprese Massimizza i profitti considerando la struttura di mercato in cui opera e i vincoli che legano output prodotti ed input usati Consegue anche redditi da lavoro Non sopporta costi economici per le risorse anticipate dai proprietari .
3 Il livello della imposizione fiscale dipende soprattutto: Dalla entità dei servizi e dei sussidi che lo Stato eroga Dal deficit di bilancio che lo Stato decide di sopportare Dai profitti conseguiti dalle imprese di proprietà statale Dai costi della politica .
3 Il possesso di imprese da parte dello Stato: E' stata completamente superata con le privatizzazioni Ha soltanto caratterizzato le economie a pianificazione centralizzata come l'URSS E' stata completamente superata con la deregolamentazione Continua ad esistere sia con possesso completo che con partecipazione al capitale .
3 Nella Unione Europea gli Stati influenzano le scelte delle imprese che non possiedono soprattutto attraverso: Sgravi fiscali ai dipendenti Aiuti finanziari Quadro giuridico e regolamentazione Scelte discrezionali di acquisto di beni .
4 Il circuito del reddito mostra: La possibilità di riciclare beni già utilizzati Le interazioni tra le diverse imprese operanti nel mercato Il percorso fatto dai beni intermedi La uguaglianza tra il valore degli acquisti di beni e servizi finali da parte della popolazione e quello degli acquisti di fattori della produzione da parte delle imprese .
4 Il circuito del reddito evidenzia la possibilità di sottoutilizzazione delle risorse perché: Una bassa domanda di beni e servizi determina una bassa domanda di fattori della produzione e quindi bassi redditi a disposizione di chi domanda i beni Se c'è bassa domanda di beni e servizi la produzione viene ridotta riducendo i ritmi di produzione a parità di ore lavorate. Se c'è bassa domanda di beni e servizi il salario viene ridotto a parità di produzione Il valore degli scambi di beni e servizi non uguaglia quello dei fattori della produzione .
4 L'aumento del prezzo di un bene di consumo a parità di altri prezzi: Aumenta il potere d'acquisto Cambia la convenienza relativa di beni di consumo diversi Riduce il potere di acquisto Riduce il potere di acquisto e favorisce la sostituzione del bene con altri .
4 L'aumento del prezzo di un bene di produzione intermedio: Aumenta soltanto il prezzo del prodotto che lo usa Riduce la produzione del prodotto che lo utilizza e favorisce la sostituzione del bene con altri Riduce la produzione e aumenta il prezzo del prodotto che lo utilizza e favorisce la sostituzione del bene con altri Non ha conseguenze su prezzi e acquisti dei beni di consumo .
4 L'aumento del tasso di interesse: Diminuisce la disponibilità al risparmio Diminuisce gli investimenti Aumenta le vendite di beni di consumo durevoli Aumenta la richiesta di prestiti .
4 Oltre a operare sul mercato dei beni di consumo le famiglie sono attive: Sui mercati finanziari e del lavoro Solo nell'offerta di risparmio e del lavoro Solo nella domanda di prestiti e nell'offerta di lavoro Nell'offerta di lavoro .
4 Oltre a operare sul mercato dei beni che producono le imprese sono attive Sui mercati finanziari e del lavoro In tutti i mercati dei fattori della produzione e in alcuni mercati dei beni di produzione primari e intermedi Solo nella domanda di prestiti e nell'offerta di lavoro Nella domanda di lavoro .
4 La volontarietà degli scambi implica che: La domanda uguagli comunque l'offerta Essere parte di uno scambio aumenta i profitti di una famiglia Le imprese non scambiano beni tra di loro Lo scambio può avvenire solo se entrambe le parti lo considerano migliorativo della propria situazione .
4 Perché il prezzo di equilibrio di un bene aumenti: Deve aumentare la domanda o aumentare l'offerta Deve diminuire la domanda Deve aumentare la domanda o diminuire l'offerta Deve aumentare l'offerta .
4 Perché la quantità scambiata in equilibrio di un bene aumenti: Deve aumentare la domanda o aumentare l'offerta Deve diminuire la domanda Deve aumentare la domanda o diminuire l'offerta Deve aumentare l'offerta .
5 La scuola economica neoclassica: Sviluppa modelli dettagliati del comportamento dei soggetti economici, da usare anche in un contesto decisionale Ritiene che modelli semplificati basati sull'ipotesi di ottimizzazione delle scelte consentano di trarre conclusioni qualitative sui fenomeni studiati Sviluppa modelli semplificati in grado di prevedere con precisione i comportamenti dei singoli soggetti e le conseguenze sul sistema Sostiene che le conclusioni tratte ipotizzando comportamenti ottimizzanti non sono una ragionevole approssimazione dei comportamenti reali a causa della inadeguatezza delle ipotesi di partenza .
5 Herbert Simon ritiene che: Le decisioni dei soggetti economici siano prevalentemente irrazionali La carenza di informazioni e capacità di calcolo impediscano le decisioni Alcune decisioni siano prese velocemente e prevalentemente in base ad intuito ed esperienza mente altre sono prese lentamente in base a ragionamento esplicito I soggetti economici usino le informazioni e la capacità di calcolo disponibili per prendere decisioni semplificate approssimativamente razionali .
5 Kahneman ritiene che: Le ipotesi neoclassiche sul processo decisionale sono corrette I soggetti economici adottano decisioni semplificate basate sul principio di razionalità limitata Alcune decisioni siano prese velocemente e prevalentemente in base ad intuito ed esperienza mente altre sono prese lentamente in base a ragionamento esplicito Le decisioni rapide sono irrazionali .
5 La funzione di costo di una impresa ha come argomenti le quantità dei beni prodotti da una impresa in un prefissato intervallo di tempo ed i prezzi degli input produttivi perché: Non è necessario conoscere le quantità utilizzate degli input produttivi E' il risultato della scelta della combinazione di input produttivi che, dati i prezzi e le quantità da produrre, minimizza i costi. La combinazione degli input produttivi è nota a priori. I prezzi degli input sono tali da minimizzare i costi .
5 Una funzione di costo si dice di breve periodo quando: L'intervallo di tempo di riferimento per il calcolo è non superiore al mese L'intervallo di tempo di riferimento per il calcolo consente di considerare costanti i prezzi degli input. Si suppone che l'impresa non abbia avuto la possibilità di modificare la disponibilità di alcuni input produttivi La funzione è calcolata prevedendo i prezzi degli input in un prossimo futuro. .
5 I beni durevoli utilizzati contribuiscono al costo: Ripartendo il prezzo e il costo finanziario di possesso tra i periodi in cui il bene verrà utilizzato e i diversi usi. Per l'intero ammontare speso per l'acquisto Con la stessa modalità dei beni non durevoli Tenendo conto del fatto che sono considerati beni fisici e non servizi .
5 I costi quasi-fissi: Derivano dalla impossibilità di modificare la dotazione di input fissi nel breve periodo Hanno un andamento crescente a scalino. Sono presenti nel lungo e hanno un ammontare costante che è presente per qualsiasi valore maggiore di 0 della produzione Sono esclusivamente derivanti dall'utilizzo di beni non rivali. .
5 Quando una famiglia sta decidendo se abitare un appartamento di sua proprietà o pagare un affitto per un altro appartamento: Deve considerare nullo il costo di utilizzo dell'appartamento di proprietà Deve confrontare, a parità di altre caratteristiche, l'affitto che incasserebbe affittando il proprio appartamento, al netto delle tasse, con quello che pagherebbe per l'altro e scegliere il minore Deve vendere l'appartamento di proprietà e poi decidere se affittare quello o l'altro Deve confrontare, a parità di altre caratteristiche, l'affitto che incasserebbe affittando il proprio appartamento, al netto delle tasse, con quello che pagherebbe per l'altro e scegliere l'appartamento per cui il valore è maggiore .
5 La restituzione di un debito su cui si paga un tasso di interesse del 10% può essere considerata un investimento profittevole: Se il soggetto che la sta ipotizzando non ha a disposizione progetti di investimento privi di rischio con redditività superiore al 10% No perché i debiti non sono investimenti Se il soggetto che la sta ipotizzando ha carenza di liquidità e non ha a disposizione opportunità di finanziamento con tasso di interesse inferiore al 10% Se il costo opportunità del capitale del soggetto in questione è superiore al 10% .
5 Nel breve periodo è profittevole conseguire perdite se: Non ci sarebbero perdite se si ignorasse il costo della manodopera stagionale Le perdite sono inferiori ai costi fissi Ci sono costi fissi I costi contabili sono superiori ai costi economici .
6 Perché, nel modello neoclassico, il consumatore può essere definito egoista: Per la proprietà di non sazietà Perché le preferenze sono unicamente basate sulle quantità che la famiglia consuma Perché le preferenze sono strettamente convesse Perché si suppone che ogni decisore non imiti altri .
6 Le preferenze del consumatore sono dette complete perché: Sono transitive Sono consistenti con l'ipotesi di non sazietà Il consumatore è in grado di confrontare qualsiasi coppia di panieri di beni E' possibile esprimere anche valutazioni di equivalenza tra panieri .
6 L'ipotesi di stretta convessità: Traduce matematicamente l'ipotesi che un paniere C con quantità di tutti i beni intermedie tra quelle dei panieri A e B sia preferito ad entrambi E' una conseguenza della ipotesi di completezza. E' una conseguenza della ipotesi di non sazietà E' adottata unicamente per comodità ai fini dell'analisi matemetica del problema .
6 I comportamenti imitativi non sono rappresentabili nel modello base delle preferenze perché: Non hanno natura ostensiva Contraddicono necessariamente l'ipotesi di non sazietà Sono incompatibili con l'ipotesi di completezza delle preferenze Valutano la somiglianza tra il proprio consumo e quello di altri. .
6 Le utilità marginali sono tutte positive perché: Le preferenze sono convesse La funzione di utilità è strettamente quasi-concava Ciò traduce l'ipotesi di non sazietà Ciò è necessario per spendere tutto il reddito .
6 Non è in generale possibile attribuire un valore univoco alla utilità perché: La funzione di utilità traduce solo un ordinamento e resta equivalente in caso di trasformazioni monotone crescenti E' definita indipendentemente dai prezzi Non è confrontabile l'utilità raggiunta da soggetti diversi che consumano lo stesso paniere. Non è possibile valutare l'incremento di utilità derivante da un aumento dei consumi .
6 La funzione di utilità è strettamente quasiconcava se: Il forte aumento del consumo di un bene , a fronte di una forte diminuzione di un altro, aumenta il grado di utilità Le preferenze sono strettamente convesse Almeno una utilità marginale è crescente Vale l'ipotesi di non-sazietà .
6 Si può supporre che il vincolo di reddito sia soddisfatto come uguaglianza se: Le quantità acquistabili variano con continuità e almeno una utilità marginale resta sempre positiva Non vale l'ipotesi di non-sazietà Il consumatore non risparmia I prezzi sono sufficientemente bassi .
6 Dati i prezzi, al crescere del reddito, il vincolo di reddito: Cessa di essere soddisfatto come uguaglianza E' una famiglia di iperpiani tra loro paralleli E' tangente a superfici a utilità costante più bassa E' tangente in diversi punti della stessa superficie ad utilità costante .
6 La scatola di Edgeworth E' utilizzata considerando dati i prezzi relativi dei due beni Non permette di tener conto del potere di acquisto dei consumatori quando ci si trova in una situazione di solo scambio Consente di ottenere entrambi i prezzi dei beni considerati Consente di caratterizzare il prezzo relativo di equilibrio compatibile con scambi ottimali per entrambi i consumatori. .
7 Quando i beni di consumo sono due, le superfici ad utilità costante diventano curve sul piano avente per ascisse Q1 ordinate Q2 e il vincolo di reddito; Una retta passante per l'origine di pendenza P1/P2 Una retta di pendenza -P1/P2 che interseca l'asse delle ordinate nel punto Y/P2 Una retta di pendenza -P2/P1 che interseca l'asse delle ordinate nel punto Y/P1 Una retta passante per l'origine di pendenza P2/P1 .
7 Le la funzione di utilità è Cobb-Douglas: la quota di reddito spesa per acquistare il bene 1, considerando le altre grandezze date: cresce al crescere di P1 cresce al crescere di q2 cresce al crescere di Y resta costante al variare di prezzi e reddito .
7 Data la funzione di utilità lineare U= aq1+ bq2, qualsiasi allocazione del reddito porta alla stessa utilità se: p1= p2 Il reddito è speso per intero La curva ad utilità costante è parallela al vincolo di reddito aY/p2 = bY/p1 .
7 Data la funzione di utilità lineare U= aq1+ bq2, conviene spendere tutto il reddito nell'acquisto del bene 1 se: a/p1 > b/p2 Ya/p2 >Y b/p1 p1/p2 > a/b ap1=bp2 .
7 Se la funzione di utilità è U = min(aq1, bq2), il reddito è usato in modo ottimale se: bY/p1=aYp2 q1=q2 aq1 = bq2 q1/a = q2/b .
7 Due curve di livello di una funzione di utilità quasi-lineare del tipo U(n,q)=n+u(q) Intersecano rette q=c in punti equidistanti per tutti i valori di c Detto p il prezzo del bene q, sono tangenti ad una retta di pendenza -p1 in punti caratterizzati da valori diversi di q Intersecano una retta n = c in punti aventi uguale valore di q hanno la stessa pendenza nei punti in cui intersecano una retta passante per l'origine .
7 Detto p il prezzo del bene q, con una funzione di utilità quasi-lineare del tipo U(n,q)=n+u(q) la domanda del bene q è nulla se p > 1 L'utilità marginale di q è inferiore a p per q=0 Il reddito è troppo basso L'utilità marginale di q è superiore a p per q=0 .
7 Data una funzione di utilità quasi-lineare del tipo U(n,q)=n+u(q), per redditi tali che il consumo ottimo di n sia positivo, il consumo di q: Non dipende né da p né da Y Non dipende da p Cresce al crescere di Y Non dipende da Y .
7 In un problema di scelte biperiodali di consumo, se, a parità di altri fattori, cresce la preferenza temporale rho: Aumenta il risparmio nel primo periodo Aumenta il risparmio nel secondo periodo Aumenta il consumo futuro Aumenta il consumo nel primo periodo .
7 In un problema di scelte biperiodali di consumo, se, a parità di altri fattori, cresce il tasso di interesse r: Aumenta il risparmio nel primo periodo Aumenta il risparmio nel secondo periodo Diminuisce il consumo futuro Aumenta il consumo nel primo periodo .
8 Il motivo per cui la elasticità è definita come rapporto di variazioni percentuali (o derivate logaritmiche) è che: Il calcolo risulta più agevole Diventa possibile presentare i risultati per intervalli più ampi dei valori assunti dalle grandezza Gli indicatori divengono numeri puri, indipendenti dalla scelta delle unità di misura e più confrontabili tra beni e livelli di consumo diversi Ciò consente un'analisi differenziale per ciascun valore della domanda .
8 Quando la elasticità rispetto al proprio prezzo vale -1: La quantità domandata cala percentualmente in misura maggiore dell'aumento del prezzo La spesa sopportata per l'acquisto del bene resta localmente invariata al variare del prezzo Il bene viene detto necessario Ciò indica che è in atto la sostituzione del bene con un altro .
8 Quando la elasticità rispetto al proprio prezzo è maggiore, in valore assoluto, di 1: La quantità domandata cresce con l'aumento del prezzo La domanda si dice anelastica La spesa decresce con l'aumento del prezzo La spesa cresce con l'aumento del prezzo .
8 L'elasticità incrociata della domanda di un bene rispetto al prezzo di un altro è: Positiva quando i due beni sono sostituti Positiva quando i due beni sono complementari Bassa in modulo nel caso di beni di lusso Bassa in modulo nel caso di .
8 Quando l'elasticità al reddito della domanda di un bene è positiva ma inferiore a 1: La quantità domandata del bene diminuisce con il reddito La quantità domandata del bene cresce con il reddito, ma la quota del reddito spesa per l'acquisto del bene diminuisce Il bene è inferiore Il bene è di lusso .
8 Si definisce effetto di sostituzione: La parte del mutamento della domanda di un bene, a seguito dell'aumento del suo prezzo, che si produrrebbe se l'utilità del consumatore rimanesse costante L'effetto di una elasticità incrociata negativa La parte del mutamento della domanda di un bene, a seguito dell'aumento del suo prezzo, assimilabile a un cambiamento di reddito Il cambiamento delle preferenze del consumatore che gli fa preferire prodotti innovativi a prodotti obsoleti .
8 Si definisce effetto di reddito: Il cambiamento delle quantità consumate che deriva da un cambiamento del reddito monetario Il cambiamento del potere di acquisto che deriva dal mutamento di un prezzo La parte del mutamento della domanda di un bene, a seguito dell'aumento del suo prezzo, che comporta lo spostamento da una curva ad utilità costante ad un'altra Il valore della compensazione del reddito necessaria a rimanere sulla precedente curva di utilità, dopo un cambiamento nei prezi relativi .
8 Nelle funzioni di domanda compensate, gli argomenti delle funzioni sono, in generale: Utilità e prezzi Utilità e reddito monetario Prezzi e reddito monetario Soltanto i prezzi .
8 Il problema di ottimizzazione vincolato che conduce al calcolo delle funzioni di domanda compensata: Prevede come vincolo l'eguaglianza tra spesa e reddito monetario Prevede come vincolo il livello di utilità da raggiungere Ha come obiettivo la massimizzazione della utilità E' un problema di massimizzazione .
8 Per funzioni di utilità del tipo U(N,q) = N+ u(q), con vincolo di reddito N+pq=Y, il Surplus del consumatore derivante dal consumo di q misura: L'aumento della utilità ottenibile con il consumo ottimale di q rispetto al livello Y raggiungibile se N=Y Il costo opportunità del consumo di q unità del bene L'utilità totale derivante dalla spesa del reddito Y La spesa sostenuta dal consumatore per il bene q .
9 Una configurazione tecnicamente efficiente degli input produttivi, per una data quantità prodotta, è tale che: Minimizza i costi Non può essere aumentata la produzione se non aumentando la quantità utilizzata di almeno un input, dati gli altri Non esistano modi per ottenere lo stesso livello di produzione usando diverse combinazioni in cui almeno un input sia usato in misura ridotta Non appartiene alla frontiera delle possibilità produttive, per quel volume di produzione .
9 L'approccio neoclassico allo studio delle possibilità di sostituzione tra input produttivi è motivato tra l'altro: Dallo studio della ripartizione del reddito prodotto tra lavoratori e capitalisti. Dal perseguimento dell'obiettivo di individuare combinazioni di input tecnicamente efficienti Dalla convinzione che non esistano più processi produttivi per ottenere un bene e che il processo di fatto disponibile usi gli input in proporzioni fisse Dalla volontà di utilizzare le competenze ingegneristiche nel processo di minimizzazione dei costi. .
9 Gli argomenti della funzione di produzione sono spesso solo i servizi dei beni capitale ed i servizi del lavoro perché: L'energia non può sostituirsi né al capitale né al lavoro Non si ritiene che le quantità di input intermedi utilizzati possa cambiare significativamente Si vuole semplificare la trattazione Si usa il valore aggiunto come misura dell'output .
9 In una funzione di produzione Cobb Douglas si ottiene una produttività marginale dei fattori decrescente con la quantità del fattore assumendo: Che gli esponenti α e β siano inferiori a 1 Che gli esponenti α e β siano positivi Che la somma gli esponenti α + β sia minore di 1 Che i rendimenti di scala non siano crescenti .
9 In una funzione di produzione Cobb Douglas si ottengono rendimenti di scala crescenti assumendo: Che gli esponenti α e β siano entrambi maggiori di 1 Che la produttività marginale dei fattori sia crescente Che la somma gli esponenti α + β sia maggiore di 1 Che la produttività totale dei fattori ω sia crescente .
9 La produttività totale dei fattori ω può cambiare nel tempo perché: Cambia la proporzione in cui sono utilizzati K ed L I cambiamenti della produzione nel tempo possono dipendere non da cambiamenti di K ed L ma da altri fattori come il progresso tecnico I valori di K ed L di periodi diversi non sono confrontabili Cambiano le unità di misura utilizzate .
9 Una funzione di utilità U(q) e una funzione g(U(q)), con g(.) funzione monotonamente crescente, rappresentano le stesse preferenze.. Nel caso di una funzione di produzione, una analoga trasformazione attraverso una funzione monotonamente crescente: Permette di rappresentare la stessa tecnologia Determina un cambiamento di unità di misura E' possibile solo nel caso di rendimenti di scala costanti Distorce il legame tra input e output .
9 Le economie dimensionali di tipo geometrico riguardano principalmente: Le tecnologie informatiche Le industrie di processo, come quelle chimiche L'utilizzo di input non rivali I casi di condivisione di impianti nella produzione di diversi output. .
9 Quando in un impianto si producono più beni: La funzione di produzione non può essere utilizzata e si ricorre alla frontiera delle possibilità di produzione E' in generale possibile utilizzare funzioni di produzione separate Si generano sempre sinergie che riducono i costi di produzione Gli input utilizzati sono la somma di quelli necessari producendo un output alla volta .
9 Quando la capacità produttiva di una impresa viene aumentata aggiungendo via via impianti della scala minima efficiente: Si ottengono rendimenti di scala crescenti I rendimenti di scala sono ovunque decrescenti I rendimenti di scala sono ovunque costanti I rendimenti di scala sono costanti se l'ultimo impianto aggiunto viene pienamente utilizzato .
10 Il concetto di costo economico di una risorsa: E' basato su somme effettivamente pagate per utilizzare una risorsa Non è soggetto a cambiamenti se valutato prima o dopo l'acquisto di una risorsa Corrisponde al valore del risultato a cui rinuncio quando decido di utilizzare la risorsa ad un certo fine invece che per un altro E' un concetto che si applica solo a risorse per cui si può fare riferimento ad un prezzo di mercato .
10. Il valore 1/w ∂f(q)/∂L indica la produttività marginale del fattore L rappresenta l'incremento di produzione ottenibile se si aggiunge una unità monetaria a quanto speso per ottenere il fattore L deve azzerarsi all'ottimo Deve essere all'ottimo uguale alla produttività marginale del fattore K .
10. Data una funzione di produzione con due input, la pendenza di un isoquanto della funzione di produzione e la pendenza di una retta a sesa costante sono uguali all'ottimo: Sempre Mai Se per minimizzare i costi un input non deve essere utilizzato Se entrambi gli input sono utilizzati in quantità positive .
10. La funzione di costo di lungo periodo ha per argomenti; I prezzi e le quantità utilizzate degli input I prezzi degli input e la quantità di output prodotta I prezzi di input ed output I prezzi degli input, la quantità di output prodotta e le quantità degli input che si considerano prefissati .
10. Le funzioni di domanda dei fattori sono omogenee di grado 0 nei prezzi degli input: Perché se tutti i prezzi mutano nella stessa proporzione, non cambia la convenienza relativa e quindi la domanda degli input Perché i costi sono proporzionali ai prezzi Perché se aumentano i prezzi degli input si riduce la quantità da produrre Perché sono indipendenti dai rendimenti di scala .
10. Le funzioni di costo sono omogenee di grado 1 nei prezzi degli input: Solo nel caso di rendimenti di scala costanti Nel caso di funzioni di produzione lineari Perché se aumentano i prezzi degli input si riduce la quantità da produrre Perché se tutti i prezzi mutano nella stessa proporzione, non cambiano le quantità utilizzate e il costo cresce nella stessa proporzione .
10. Le funzioni di costo sono concave nei prezzi degli input Se i rendimenti di scala sono decrescenti Perché sarebbero una funzione lineare se data la quantità prodotta le quantità di input usate non cambiassero ed è possibile fare meglio Perché le funzioni di produzione sono convesse Perché le funzioni di costo sono omogenee di grado 1 nei prezzi degli input .
10. Il sentiero di espansione non è lineare, ad esempio: Se la funzione di produzione non è omogenea Se la funzione di produzione è omotetica Se la domanda dei diversi input è indipendente dai prezzi e presenta rendimenti di scala diversi Se i rendimenti di scala sono crescenti .
10. La elasticità di sostituzione della funzione di produzione determina la curvatura delle curve a produzione costante e di conseguenza: L'entità dei rendimenti di scala L'incidenza percentuale della spesa per l'acquisto dei diversi input al variare dei loro prezzi La forma del sentiero di espansione La pendenza delle rette a spesa costante .
10. Il lemma di Shepard Mostra che la funzione di costo non dipende dalla funzione di produzione Mostra una rappresentazione alternativa ma equivalente della funzione di costo Mostra un modo alternativo per derivare le funzioni di costo dalle funzioni di produzione Ci permette di derivare le funzioni di domanda dei fattori direttamente dalle funzioni di costo .
11. Abbiamo introdotto inizialmente la funzione di costo totale di lungo periodo che si riferisce: Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta in un intervallo di tempo elementare, con piena libertà di scelta degli input produttivi Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta durante la vita dell'impresa , con piena libertà di scelta degli input produttivi Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta in un intervallo di tempo elementare, considerando prefissata la quantità di alcuni input produttivi Al costo sopportato per produrre tutta la quantità di output ottenuta durante la vita dell'impresa , considerando prefissata la quantità di alcuni input produttivi .
11. La funzione di costo totale di lungo periodo è convessa nella quantità prodotta: Se si considera prefissata la quantità di alcuni input produttivi Se i rendimenti di scala sono crescenti Se i rendimenti di scala sono costanti Se i rendimenti di scala sono decrescenti .
11. Nel breve periodo si definisce costo fisso: Solo il costo quasi-fisso che deriva da decisioni di breve periodo Il costo economicamente rilevante nel breve che non cambia con la quantità prodotta Il costo economicamente rilevante attribuito agli input fissi Il costo, non economicamente rilevante, attribuito alla disponibilità degli input produttivi che non possono essere variati .
11. Le funzioni di costo totale di breve periodo sono: con riferimento alla quantità prodotta, concave se la funzione di lungo periodo è concava, convesse nel caso contrario. Sempre Convesse rispetto alla quantità prodotta Convesse rispetto alla quantità se i rendimenti di scala nel lungo periodo sono decrescenti, concave se sono crescenti Sempre concave rispetto alla quantità prodotta .
11. Un esempio di costo fisso di breve che può essere eliminato con successive decisioni di lungo periodo è Il costo di una infrastruttura ferroviaria non più utilizzata Il canone annuo di noleggio di una automobile I consumi di energia elettrica per un capannone non utilizzato La retribuzione di lavoratori stagionali non ancora assunti .
11. Se la funzione di produzione è omogenea e di grado superiore a 1: Le funzioni di costo unitario e marginale sono crescenti Le funzioni di costo unitario e marginale sono decrescenti La funzione di costo marginale assume ovunque valori superiori a quelli della funzione di costo unitario La funzione di costo totale è convessa nella quantità prodotta. .
11. Le funzioni di costo unitario e marginale coincidono se: Sempre, nel breve periodo I rendimenti di scala sono costanti e siamo nel breve periodo I rendimenti di scala sono costanti e siamo nel lungo periodo Sempre, se i rendimenti di scala sono costanti .
11. Nel breve periodo , costi unitari e costi marginali coincidono: In un punto di minimo della funzione di costo unitario In un punto di minimo della funzione di costo marginale Mai Se sono costanti .
11. Indicare quale delle seguenti affermazioni è errata: Le funzioni di costo unitario ad U si adattano a rappresentare situazioni in cui sono inefficienti sia imprese che non sfruttano pienamente risorse indivisibili, sia imprese in cui il management non è più in grado di gestire le problematiche organizzative legate alle dimensioni Se le funzioni di costo unitario sono ad U i costi marginali e quelli unitari sono uguali in un solo punto, quello in cui i costi unitari sono minimi. Al crescere del volume della produzione, se i costi unitari sono ad U, i costi marginali sono prima inferiori e poi superiori ai costi unitari Se i costi unitari sono ad U, nel punto di minimo dei costi marginali i costi marginali sono più alti dei costi unitari .
11. Se la funzione di costo totale è 10*Q^3 -400*Q^2 + 5000*Q I costi marginali sono decrescenti per Q <= 40 I costi unitari sono decrescenti per Q < =20 I costi unitari sono uguali ai costi marginali se Q = 40 I costi unitari sono uguali ai costi marginali se Q = 50 .
12. Una analisi di equilibrio parziale: Ignora la situazione di mercati diversi da quelli del bene considerato Considera il formarsi simultaneo di un equilibrio su tutti i mercati Considera prefissati i prezzi di tutti i beni diversi da quello considerato Considera i feedback tra prezzi che si formano per il bene considerato e i prezzi di equilibrio degli altri beni .
12. Nella massimizzazione dei profitti di lungo periodo in un mercato concorrenziale si suppone: Di poter scegliere i prezzi dei prodotti Si considerano dati e fissi i prezzi sugli altri mercati e si considera un parametro e non una variabile di decisione il prezzo del bene considerato Si ignora il prezzo del bene considerato Si considerano parametri le quantità .
12. La condizione di ottimalità del primo ordine, per una soluzione interna impone: L'uguaglianza tra prezzo e costo marginale L'uguaglianza tra prezzo e costo unitario Che il costo marginale sia uguale al costo unitario Che il costo marginale sia crescente .
12. La condizione di ottimalità del secondo ordine, per una soluzione interna impone: Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo unitario abbia un minimo Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo marginale abbia un minimo Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo marginale sia crescente Che nel punto che soddisfa la condizione del primo ordine la curva di costo marginale sia decrescente .
12. Individuare l'unica affermazione errata: La funzione di offerta di breve periodo è crescente L'offerta si annulla per valori di prezzo inferiori o uguali a quello per cui curva di costo marginale attraversa quella di costo unitario L'offerta si annulla per valori di prezzo inferiori o uguali a quello per cui curva di costo marginale attraversa quella di costo unitario variabile La quantità offerta può crescere con la quantità degli input fissi disponibili .
12. Individuare l'unica affermazione errata, se la funzione di produzione è Cobb-Douglas: A parità di altre condizioni la quantità offerta cresce con il prezzo dell'output A parità di altre condizioni la quantità offerta decresce con il prezzo dell'input A parità di altre condizioni la quantità offerta decresce con la disponibilità di input fisso Il prezzo di chiusura è nullo .
12. Individuare l'unica affermazione errata. Nel breve periodo, in un mercato concorrenziale, imprese diverse che producono lo stesso bene: Possono avere funzioni di offerta diverse Possono avere prezzi di chiusura diversi hanno tutte funzioni di offerta crescenti con il prezzo del prodotto Fronteggiano domande di mercato diverse .
12. Individuare l'unica affermazione errata. Il prezzo di mercato di equilibrio: E' individuato in equilibrio parziale dalla intersezione tra curve di domanda e di offerta di mercato Cresce se, a parità di condizioni, cresce il numero di imprese nel mercato E' di equilibrio di lungo periodo se nessuna impresa ha convenienza ad entrare o uscire dal mercato E' di equilibrio di lungo periodo se tutte le imprese presenti sul mercato hanno profitti nulli .
12. Se, a partire da una situazione di equilibrio di lungo periodo, fattori esterni portano ad uno spostamento verso destra della curva di domanda L'equilibrio di lungo periodo viene ripristinato con l'uscita di alcune imprese Si produce un transitorio aumento dei prezzi Si produce un permanente aumento dei prezzi Si produce un transitorio calo dei prezzi .
12. All'offerta su un mercato concorrenziale in equilibrio di lungo periodo, con curve di costo unitario ad U partecipano solo imprese che: Al livello di produzione scelto hanno il costo variabile unitario uguale al prezzo Al livello di produzione scelto hanno il costo unitario uguale al prezzo Al livello di produzione scelto hanno costo marginale superiore al costo unitario Al livello di produzione scelto hanno costo marginale inferiore al costo unitario .
13. Data una funzione di utilità quasi lineare del tipo U(N,q)=N+u(q) con u(0)=0 e un vincolo di reddito dato da N+pq=Y, se p>(du(q))/dq la scelta ottima del consumatore è tale che: Tutto il reddito viene speso per q Tutto il reddito è destinato a N Vengono consumati entrambi i beni solo se (du(q))/dq è decrescente Esiste un q che annulla la derivata prima .
13. Data una funzione di utilità quasi lineare del tipo U(N,q)=N+u(q) con u(0)=0 e un vincolo di reddito dato da N+pq=Y, il surplus del consumatore CS(p): Indica, se positivo, che il consumo di q(p) porta al consumatore un miglioramento del benessere Mostra al variare di p il contributo che il consumo che il numerario dà al benessere del consumatore È positivo se pq(p) è maggiore di u(q(p)) Può essere misurato come l'intera area sottostante la curva di domanda fino alla quantità ottima q(p*) .
13. Considerando una curva di domanda inversa lineare del tipo p=24-2q, al prezzo di mercato p*=18 il surplus del consumatore è pari a: 54 63 9 Le informazioni fornite non sono sufficienti per calcolare il surplus del consumatore .
13. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta: Il surplus del consumatore è utile per valutare l'effetto di interventi pubblici che influenzano il prezzo di mercato L'economia del benessere dimostra che qualsiasi allocazione delle risorse è efficiente se il surplus del consumatore è positivo L'economia del benessere analizza la relazione tra l'allocazione delle risorse e il benessere economico Il surplus del consumatore varia in direzione opposta rispetto alla variazione del prezzo .
13. Il surplus del consumatore: Fornisce una misura monetaria esatta del cambiamento di utilità derivante da variazioni di prezzo se l'effetto reddito non è molto grande A livello aggregato è dato dalla somma del surplus di tutti i consumatori ma non è esprimibile in termini monetari Non può essere calcolato nemmeno in modo approssimato in presenza di effetto reddito A livello aggregato è dato dalla somma del surplus di tutti i consumatori .
13. Considerando una funzione di domanda inversa P(q)=(du(q))/dq, derivante da una funzione di utilità quasi-lineare: L'utilità aggiuntiva derivante dall'acquisto dell'ultima unità del bene deve essere inferiore al prezzo Il prezzo di riserva (du(0))/dq è pari a zero Il prezzo di riserva (du(0))/dq indica la disponibilità a pagare per l'acquisto della prima unità Il surplus del consumatore si ottiene integrando la somma tra utilità marginale e prezzo per tutti i consumatori che acquistano il bene .
13. Si immagini il mercato di un elettrodomestico dove i potenziali consumatori e le rispettive disponibilità a pagare sono: Maria (20), Luca (12) e Andrea (4). Se il prezzo dell'elettrodomestico è p=14, il surplus del consumatore a livello aggregato è pari a: 20 8 12 6 .
13. Si consideri un insieme di consumatori la cui disponibilità a pagare per un pacchetto viaggio è la seguente: Giulio (120), Silvia (100), Carla (60), Matteo (40). Se il prezzo di mercato aumenta passando da 60 a 80: Il surplus del consumatore aggregato aumenta in misura pari a 60 Il surplus del consumatore aggregato diminuisce in misura pari a 40 Il benessere di Matteo, misurato dal surplus del consumatore, si riduce Il benessere di Giulio, misurato dal surplus del consumatore, non è influenzato dalla variazione del prezzo .
13. Quale dei seguenti non è un indicatore per stimare il valore monetario della variazione di utilità indotta dal cambiamento dei prezzi: Variazione compensativa Variazione equivalente Surplus del consumatore (variazione) Quota del reddito speso per il bene il cui prezzo varia .
13. Grazia spende il suo reddito in pizza (P) e cinema (C), ottenendo un'utilità pari a 6. In seguito a una riduzione del prezzo del cinema, il cambiamento del consumo porta ad un nuovo livello di utilità pari a 10. In questa situazione: La variazione equivalente misura la riduzione del reddito che si renderebbe necessaria per mantenere il livello di utilità a 6 dopo il cambiamento del prezzo La variazione compensativa misura la variazione del reddito necessaria per portare il livello di utilità a 12 dopo il cambiamento del prezzo La variazione compensativa misura la riduzione del reddito che si renderebbe necessaria mantenere il livello di utilità a 6 dopo il cambiamento del prezzo La variazione equivalente misura la riduzione del reddito che si rende necessaria per portare il livello di utilità a 12 dopo il cambiamento del prezzo .
14. Quale tra i seguenti elementi non va preso in considerazione nel calcolo del surplus del produttore?: Costi fissi Costi variabili di produzione Disponibilità a vendere Tutti i precedenti rientrano nel calcolo del surplus del produttore .
14. Si consideri un mercato con 4 venditori, i cui costi opportunità sostenuti per offrire un servizio sono di seguito elencati: Marco (700), Giovanni (750), Mario (650), Ettore (500). Al prezzo di mercato P=670, il surplus del produttore a livello aggregato è: 190 170 1150 500 .
14. Si consideri un mercato con 4 venditrici, i cui costi opportunità sostenuti per offrire un servizio sono di seguito elencati: Elena (75), Marta (70), Giulia (70), Alice (65). Se il prezzo di mercato aumenta passando da 71 a 72: Il surplus del produttore di mercato non cambia perché il numero di venditrici disposte a vendere non cambia Il surplus del produttore di mercato aumenta passando da 213 a 216 Il surplus del produttore di mercato aumenta in misura pari a 3 Il surplus del produttore aumenta solo per una venditrice .
14. L'impresa Alpha entra in un mercato concorrenziale sostenendo un costo fisso pari a 15. La sua curva di costo totale è data da TC(q)=2q+(1/2)q2+15. Se il prezzo di mercato è p*=8 , il surplus del produttore dell'impresa Alpha è: 3 18 22 12 .
14. L'impresa Beta opera nel breve periodo con costi variabili e costi fissi ottenendo un profitto economico pari a 1500. Se il prezzo di mercato diminuisce, portando il profitto economico a 1200: Il surplus del produttore dell'impresa diminuisce di 300 Il surplus del produttore è pari a 300 Non si può calcolare la variazione di surplus perché non sono specificati i costi fissi Il surplus del produttore aumenta in misura pari all'aumento dei ricavi .
14. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta: Nel breve periodo il surplus del produttore di una singola impresa è uguale a (profitto + costi fissi) Nel breve periodo il surplus del produttore di una singola impresa è uguale a (profitto + costi variabili) Nel lungo periodo surplus del produttore a livello di impresa e profitto economico coincidono Nel lungo periodo la variazione del surplus del produttore indotta da un cambiamento del prezzo è equivalente alla variazione del profitto .
14. Nel lungo periodo: La curva di offerta di mercato si trova sommando le quantità offerte dalle singole imprese Il surplus del produttore è pari a zero solo se l'industria opera o costi costanti Il surplus del produttore è pari a zero solo anche in presenza di una curva di offerta aggregata inclinata positivamente Il surplus del produttore può differire dal profitto economico .
14. Un'allocazione delle risorse è efficiente se: Tutte le possibilità di guadagno derivanti dallo scambio sono state sfruttate Se il bene viene prodotto dalle imprese con costi più bassi, indipendentemente da come la produzione è allocata tra i consumatori Se i beni vengono consumati dalle persone che li valutano maggiormente, non importa come viene allocata la produzione Massimizza i profitti delle imprese .
14. Dato un equilibrio concorrenziale nel mercato del bene X, dove la curva di domanda è inclinata negativamente e la curva di offerta è inclinata positivamente, una riduzione della domanda determinata dalla diminuzione del prezzo di un bene sostituto (bene Y): Provoca una riduzione del surplus totale causato dalla riduzione del surplus del consumatore, ma il surplus del produttore resta invariato Fa aumentare il surplus del produttore Non ha effetto sul surplus totale Provoca una riduzione del surplus del consumatore e del surplus del produttore .
14. Si consideri un mercato concorrenziale nel breve periodo in cui il numero di imprese è fisso, la domanda è data da P(q)=14-q e l'offerta è data da P(q)=2+3q. In questo mercato: Il surplus totale è pari a 4,5 Il surplus del produttore è pari a zero Il surplus totale è pari a 18 Il surplus del produttore è pari a 4.5 .
15. In presenza di esternalità: Il mercato porta ad un equilibrio efficiente solo se l'esternalità è positiva Il mercato non è in grado di massimizzare il benessere sociale L'intervento dello Stato può aumentare l'efficienza solo se l'esternalità è negativa Non è in alcun modo possibile raggiungere l'efficienza .
15. Un sistema di protezione dei brevetti: Consente di internalizzare ogni tipo di esternalità Non ha nessun effetto sul benessere sociale perché gli individui non tengono in considerazione gli effetti delle proprie scelte sul resto della società Non è implementabile in presenza di esternalità Può contribuire ad internalizzare l'esternalità positiva legata alla produzione di nuova conoscenza .
15. In un mercato caratterizzato da elevati livelli di inquinamento legati alla produzione: La quantità prodotta dal mercato in assenza di interventi è inferiore a quella socialmente ottima La curva del valore sociale si trova al di sopra della curva del valore privato Il costo dell'inquinamento è dato dalla differenza tra valore sociale e costo sociale La curva del costo privato giace al di sotto della curva del costo sociale .
15. Un intervento volto a mitigare gli effetti di un'esternalità negativa: Sposta la curva di offerta verso l'alto Aumenta la quantità di equilibrio scambiata sul mercato Sposta la curva di offerta verso il basso Non influenza mai il prezzo di equilibrio .
15. In un mercato caratterizzato da esternalità positive di consumo: Un intervento volto a spostare verso l'alto la curva di domanda può aumentare l'efficienza La curva associata al valore sociale del bene è più bassa della curva di domanda La quantità scambiata sul mercato in assenza di interventi è eccessiva rispetto a quella socialmente desiderabile Il costo sociale è maggiore del costo privato .
15. Le esternalità possono essere internalizzate: Tassando i beni che generano esternalità positive Sussidiando i beni che generano esternalità negative Tassando i beni che generano esternalità negative Solo con soluzioni private .
15. Quali tra i seguenti non sono esempi di soluzioni private al problema delle esternalità: Integrazione di attività di impresa Contratti Sussidi per attività di Ricerca e Sviluppo Codici etici e sanzioni sociali .
15. Secondo il teorema di Coase: Il mercato è sempre in grado di generare un equilibrio più efficiente rispetto a quanto ottenibile con l'intervento pubblico Il mercato può raggiungere un equilibrio efficiente, data l'assunzione di assenza di costi di transazione e negoziazione La distribuzione inziale dei diritti non è rilevante ai fini del raggiungimento di una equa distribuzione del benessere economico Una equa distribuzione iniziale dei diritti è fondamentale per il raggiungimento dell'efficienza .
15. Le tasse pigoviane: Sono classificabili come provvedimenti di disposizione e controllo per affrontare il problema delle esternalità Creano incentivi che consentono di ridurre l'inquinamento, ma ad un costo sociale maggiore rispetto alla regolazione dei comportamenti Permettono di raggiungere un livello di riduzione delle emissioni non ottenibile con altri strumenti di regolamentazione Permettono di raggiungere una riduzione delle emissioni ottenibile anche tramite l'imposizione di un tetto alle emissioni, ma in modo più efficiente .
15. Con l'emissione di un certo numero di permessi di inquinamento negoziabili, lo Stato: Fissa la quantità totale di inquinamento e la domanda di mercato ne determina il prezzo Fissa il prezzo per l'inquinamento e la domanda di mercato determina la quantità di inquinamento Può ottenere una riduzione delle emissioni simile a quella ottenibile con una tassa pigoviana, ma il "prezzo per inquinare" risulta sempre maggiore Può allocare le risorse in modo efficiente perché le imprese che possono ridurre le emissioni a basso costo sono disposte a pagare di più per acquistare permessi .
16. Un'impresa con potere di mercato: È sempre l'unica impresa a servire tutta la domanda Viola le norme a tutela della concorrenza Può modificare il prezzo di mercato con variazioni della produzione Prende il prezzo di mercato come dato .
16. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta: Per un monopolista con domanda inversa P=a-bQ, massimizzare il profitto rispetto al prezzo o rispetto alla quantità porta allo stesso equilibrio di mercato Se un monopolista aumenta il prezzo del suo prodotto, il profitto necessariamente aumenta L'elasticità della domanda è una componente rilevante nelle scelte strategiche di un monopolista Per un monopolista che applica un prezzo uniforme, aumentare il numero di consumatori serviti richiede di applicare un prezzo più basso ai 'vecchi clienti' .
16. Fissata la quantità che massimizza il profitto di un monopolista: Il prezzo di mercato è determinato dalla curva del ricavo marginale Il prezzo di mercato è determinato dalla curva del costo marginale Il prezzo di mercato si trova in corrispondenza del punto in cui i costi totali sono uguali ai ricavi totali Il prezzo di mercato è determinato dalla curva di domanda .
16. Si consideri un monopolista con domanda lineare e costi quadratici. Sia QM la quantità in corrispondenza della quale il profitto è massimo. Questo implica che: In corrispondenza di QM ridurre la produzione aumenta il profitto perché il ricavo marginale è maggiore del costo marginale In corrispondenza di QM aumentare la produzione aumenta il profitto perché il ricavo marginale è maggiore del costo marginale In corrispondenza di QM aumentare la produzione aumenta il profitto perché il ricavo marginale è inferiore al costo marginale In corrispondenza di QM aumentare la produzione riduce il profitto perché il ricavo marginale è inferiore al costo marginale .
16. Si consideri un mercato monopolistico con prezzo e quantità di equilibrio dati da PM e QM. Se uno shock nel mercato delle materie prime utilizzate nel processo di produzione porta ad un aumento del costo marginale per il monopolista, nel nuovo equilibrio di mercato si avrà: Una riduzione del surplus del consumatore Una diminuzione del prezzo e della quantità prodotta Un aumento della quantità prodotta per compensare l'aumento del costo di produzione Un aumento del benessere sociale se la domanda è sufficientemente elastica .
16. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è valida nel modello di monopolio: Il ricavo marginale è inferiore al prezzo Se si aumenta la produzione, l'effetto sui ricavi derivanti dalle unità infra-marginali è negativo Il ricavo medio è uguale al ricavo marginale La curva del ricavo marginale non può stare sopra la curva di domanda .
16. Nel modello di monopolio, l'elasticità della domanda: E' negativamente correlata con la differenza tra prezzo e costo marginale E' positivamente correlata con la differenza tra prezzo e costo marginale Non influisce sulla capacità del monopolista di fissare un prezzo superiore al costo marginale Se molto bassa, avvicina il prezzo di monopolio al prezzo di concorrenza .
16. Si ipotizzi che in un mercato monopolistico il prezzo di equilibrio sia PM=12 e la quantità di equilibrio sia QM=4. Sapendo che l'elasticità della domanda nel punto di equilibrio è pari a ε=-(3/2), dalla regola dell'elasticità inversa il costo marginale dell'impresa risulta essere: MC=8 MC=1 MC=4 MC=3 .
16. Data una curva di domanda inversa P=a-bQ, un monopolista che massimizza il profitto produce una quantità QM tale che: QM≤a/(2b) QM>a/(2b) QM>a/(b) I dati forniti non sono sufficienti per rispondere .
16. Dato un prezzo di equilibrio: Maggiore è il costo marginale, maggiore è il potere di mercato dell'impresa Maggiore è il costo marginale, minore è il potere di mercato dell'impresa Il potere di mercato non dipende dalla struttura dei costi Il potere di mercato può essere misurato dalla differenza tra il prezzo stesso e i costi totali .
17. In assenza di esternalità prezzi uguali ai costi marginali: massimizzano il surplus sociale sono incompatibili con un equilibrio di concorrenza perfetta sono incompatibili con la profittabilità di imprese con rendimenti di scala decrescenti vengono scelti da un monopolista non soggetto a vincoli .
17. Se un soggetto trasforma un mercato in monopolio acquistando tutte le imprese del preesistente mercato competitivo, senza operare alcuna riorganizzazione: i rendimenti di scala divengono crescenti se i prezzi di chiusura erano nulli la sua curva di costo marginale coincide con la preesistente funzione di offerta del mercato concorrenziale il prezzo scelto rimane il preesistente prezzo di equilibrio. i profitti del monopolista sono pari alla somma dei profitti di tutte le imprese dl preesistente mercato concorrenziale .
17. Se un soggetto trasforma un mercato in monopolio acquistando tutte le imprese del preesistente mercato competitivo, senza operare alcuna riorganizzazione: il surplus del consumatore cresce e quello del produttore rimane invariato il surplus del consumatore decresce e quello del produttore rimane invariato il surplus del consumatore decresce più di quanto cresca quello del produttore La somma del surplus di produttore e consumatori resta invariata .
17. La perdita secca di monopolio: cresce al crescere della elasticità della domanda misura l'aumento dei profitti che si ha in monopolio rispetto ad un mercato concorrenziale misura la riduzione del surplus totale che si ha in monopolio rispetto ad un mercato concorrenziale misura la riduzione del surplus del consumatore che si ha in monopolio rispetto ad un mercato concorrenziale .
17. Le caratteristiche della tecnologia produttiva adottata possono rendere preferibile un mercato di monopolio perché: l'efficienza allocativa prevale su quella produttiva la riduzione delle pressioni competitive facilita la riduzione dei costi se i rendimenti di scala sono crescenti non si produce inefficienza allocativa ripartire la produzione tra più imprese in competizione può comportare un aumento dei prezzi derivante da un aumento dei costi unitari. .
17. In un mercato di monopolio può prodursi inefficienza produttiva perché: in assenza di pressioni competitive si riduce l'attenzione alla riduzione dei costi i rendimenti di scala sono sfruttati in modo eccessivo essa è necessariamente associata alla inefficienza allocativa secondo Schumpeter le grandi imprese sono più innovative delle piccole imprese .
17. Una struttura di mercato concorrenziale potrebbe ridurre gli incentivi all'innovazione perché: le imprese sono più attente a gestire la rivalità sui mercati dei prodotti esistenti le imprese potrebbero non mantenere il controllo nel tempo su un livello adeguato di profitti generati dall'innovazione le imprese hanno interesse a preservare lo status quo per definizione un mercato concorrenziale genera sempre profitti nulli .
17. Secondo la teoria dei mercati contendibili il monopolista è disincentivato a praticare prezzi alti quando: il monopolio è protetto dalla minaccia di nuove entrate i beni venduti sono durevoli l'elasticità della domanda è alta C'è libertà di entrata nel settore e l'assenza di costi di entrata irreversibili consente a chi è entrato di uscire senza perdite appena i prezzi si abbassano .
17. Quando il contenimento dei costi rende opportuno che un mercato sia servito da un monopolista e il mercato non è contendibile l'intervento pubblico è principalmente basato su: politiche antitrust che evitino pratiche anticompetitive regolamentazione dei prezzi e delle caratteristiche qualitative dei prodotti offerti riduzione delle barriere all'entrata in modo che sia possibile la coesistenza di più imprese interventi giudiziari per la punizione ex-post di abusi riscontrati .
17. Quando il perseguimento dell'efficienza dinamica non renda opportuno che un mercato sia servito da un monopolista l'intervento pubblico è principalmente basato su: politiche di tutela della concorrenza che colpiscano gli abusi di posizione dominante e gli accordi tra imprese introduzione di vincoli che impediscano eccessive riduzioni di prezzo che potrebbero impedire la coesistenza di più imprese sul mercato provvedimenti di suddivisione del mercato tra le imprese presenti riduzione della protezione della proprietà intellettuale derivante dai brevetti .
18. Quale tra i seguenti casi non si configura come discriminazione di prezzo: Fissare un prezzo diverso a seconda della fascia di età del consumatore per l'ingresso a un museo Fissare un prezzo diverso per la tratta ferroviaria ad alta velocità Roma-Napoli a seconda che il viaggio avvenga nei giorni feriali o festivi Includere nel prezzo pagato da un consumatore di un mercato estero i costi di trasporto e le tariffe doganali Fissare un prezzo diverso per la tratta ferroviaria ad alta velocità Firenze-Bologna in base alla richiesta o meno di viaggiare in carrozza silenzio .
18. La possibilità di rivendere in Germania, al fine di trarne profitto, un farmaco acquistato in Italia ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo praticato in Germania si definisce: Group pricing Potere di mercato Arbitraggio Assenza di arbitraggio .
18. Quale tra i seguenti punti non è compatibile con la pratica della discriminazione di prezzo: Alti costi di transazione per la rivendita del prodotto Possibilità di rivendita del prodotto senza costi aggiuntivi Offrire lezioni individuali di pianoforte a persone che non si conoscono tra di loro Possibilità di richiedere un documento all'ingresso di uno spettacolo teatrale .
18. Un monopolista che applica discriminazione di prezzo di terzo grado: Identifica possibili gruppi di consumatori le cui caratteristiche non sempre sono osservabili Applica prezzi unitari diversi a gruppi di consumatori diversi sulla base delle quantità acquistate Potrebbe osservare una riduzione del profitto se in precedenza applicava un prezzo uniforme Vende un prodotto o servizio la cui rivendita non è possibile o conveniente .
18. Il termine 'prezzi lineari' nell'ambito della discriminazione di prezzo indica che: Il prezzo di una unità del bene per un determinato consumatore è lo stesso qualunque sia il numero di unità acquistate Il prezzo medio unitario cresce linearmente con le quantità acquistate Il prezzo medio unitario decresce linearmente con le quantità acquistate I prezzi applicati a gruppi diversi di consumatori sono legati da una relazione lineare .
18. In caso di discriminazione di prezzo di terzo grado applicata a due gruppi di consumatori, il gruppo di consumatori a cui viene applicato il prezzo più alto è caratterizzato da: Elasticità della domanda maggiore Possibilità di acquistare, senza costi aggiuntivi, il bene da un consumatore dell'altro gruppo Impossibilità di essere identificato come appartenente a quel gruppo al momento dell'acquisto Elasticità della domanda minore .
18. Un monopolista è in grado di separare i suoi potenziali acquirenti in due gruppi in base a caratteristiche facilmente osservabili, e stima che le funzioni domanda dei due gruppi siano Q1=160-5(P1) per il gruppo 1 e Q2=120-5(P2). Se non ci sono motivi che impediscono la discriminazione di prezzo: Il monopolista applica un prezzo pari a 17 per il primo gruppo e pari a 13 per il secondo gruppo Il monopolista serve solo il gruppo 1 applicando un prezzo pari a 20 Il monopolista applica un prezzo pari a 15 per il primo gruppo e pari a 19 per il secondo gruppo Il monopolista potrebbe trovare più profittevole servire entrambi i gruppi applicando un prezzo uniforme .
18. L'insieme dei potenziali acquirenti di un farmaco è composto da due gruppi con diversa funzione di domanda. Le funzioni di domanda sono Q1=16-2(P1) e Q2=20-2(P2), rispettivamente per il gruppo 1 e per il gruppo 2. Il mercato è servito da un monopolista al quale è vietato fare discriminazione di prezzo. Se la scelta ottima del monopolista implica un prezzo pari a 9: Entrambi i gruppi di consumatori sono serviti Solo alcuni consumatori del gruppo 1 acquistano il farmaco Solo il gruppo 2 è servito dal monopolista Tutti i consumatori del gruppo 1 acquistano il farmaco .
18. L'insieme dei potenziali acquirenti di un farmaco è composto da due gruppi con diversa funzione di domanda. Le funzioni di domanda sono Q1=16-2(P1) e Q2=20-2(P2), rispettivamente per il gruppo 1 e per il gruppo 2. Il mercato è servito da un monopolista al quale è vietato fare discriminazione di prezzo. Se la funzione di costo del monopolista è data da TC (Q)=4Q, la quantità consumata dal gruppo 1: È nulla in quanto il gruppo 1 non viene servito È pari a 3 È uguale alla quantità consumata dal gruppo 2 perché il prezzo è uniforme È pari a 7 .
18. Indicare quale tra le seguenti affermazioni non è corretta: Se la discriminazione di prezzo di terzo grado rende profittevole servire un secondo mercato (mercato 2), non servito in caso di prezzo uniforme, il surplus totale del consumatore (mercato 1 + mercato 2) è maggiore in caso di discriminazione di prezzo Se la discriminazione di prezzo di terzo grado rende profittevole servire un secondo mercato (mercato 2), non servito in caso di prezzo uniforme, il surplus del consumatore relativo al mercato 1 è minore in caso di discriminazione di prezzo Se la discriminazione di prezzo di terzo grado rende profittevole servire un secondo mercato (mercato 2), non servito in caso di prezzo uniforme, il surplus del consumatore relativo al mercato 1 resta invariato in caso di discriminazione di prezzo La discriminazione di prezzo di terzo grado non può aumentare il benessere totale se, rispetto al prezzo uniforme, non genera un aumento della quantità prodotta e venduta sul mercato .
19. Quando un'impresa applica prezzi non lineari: Il prezzo a cui viene venduta ciascuna unità è costante Il prezzo a cui viene venduta ciascuna unità è costante all'interno dello stesso segmento di mercato Riesce a fissare un prezzo che si avvicina maggiormente alla disponibilità a pagare di ogni consumatore rispetto al prezzo uniforme Ottiene sempre un profitto minore rispetto alla possibilità di applicare prezzi lineari .
19. La parte variabile di una tariffa a due parti: Cresce all'aumentare della quantità consumata È legata a costi che vengono sostenuti anche in caso di mancato consumo È sempre maggiore della parte fissa È l'unica parte della tariffa che consente all'impresa di estrarre surplus del consumatore .
19. Si consideri un monopolista che vuole fissare una tariffa a due parti per l'uso del servizio che offre. Il costo marginale di produzione è pari a 1. I consumatori sono identici e ciascuno ottiene un'utilità lorda U(q)=2*sqrt(q) dal consumo di q unità. Al fine di massimizzare il profitto, il monopolista: Fissa un prezzo per unità consumata (parte variabile della tariffa) pari a 1 un prezzo di iscrizione (parte fissa) pari a 2 Fissa un prezzo per unità consumata (parte variabile della tariffa) pari a 1 un prezzo di iscrizione (parte fissa) pari a 1 Fissa un prezzo per unità consumata (parte variabile della tariffa) pari a 2 un prezzo di iscrizione (parte fissa) pari a 1 Non è possibile determinare la tariffa a partire dai dati del problema .
19. Quando un monopolista determina la tariffa a due parti da applicare a un consumatore rappresentativo, con l'obiettivo di massimizzare il profitto: È soggetto a un vincolo tale per cui l'utilità lorda che il consumatore deriva dal consumo non può eccedere il costo di iscrizione al servizio (parte fissa) La sua funzione obiettivo equivale al surplus totale Ottiene un valore per la parte fissa della tariffa uguale al costo marginale Cerca di ridurre quanto più possibile l'utilità lorda che il consumatore deriva dal consumo .
19. Rispetto all'applicazione del prezzo uniforme, la discriminazione di prezzo di primo grado: Aumenta il surplus del produttore e il surplus del consumatore Non è efficiente da un punto di vista allocativo Permette a un monopolista di estrarre tutto il surplus del consumatore Riduce la quantità prodotta e consumata .
19. Una tariffa a due parti ottima è composta: Da una parte fissa e da una parte variabile la cui somma equivale al prezzo uniforme di monopolio Da una parte fissa e da una parte variabile che eccedono la disponibilità a pagare dei consumatori Da una parte fissa e da una parte variabile superiore al prezzo di monopolio Da una parte fissa e da una parte variabile inferiore al prezzo di monopolio .
19. La discriminazione di prezzo di secondo grado: Permette di fissare prezzi diversi a consumatori appartenenti a gruppi diversi, suddivisi in base a caratteristiche osservabili Permette di fissare prezzi diversi a consumatori appartenenti a gruppi diversi, suddivisi in base a caratteristiche non osservabili Garantisce al monopolista l'estrazione di tutto il surplus del consumatore Si applica quando è possibile assumere che tutti i consumatori sono omogenei .
19. Con il termine 'menu pricing' si fa riferimento: A una strategia di discriminazione di prezzo finalizzata a identificare il segmento di appartenenza di ciascun consumatore tramite l'offerta di combinazioni diverse di prezzi e quantità A una tecnica di discriminazione di prezzo di terzo grado A una strategia di discriminazione di prezzo applicabile quando le caratteristiche dei consumatori sono facilmente osservabili A una tecnica di discriminazione di prezzo che massimizza il surplus totale .
19. Il 'vincolo di compatibilità degli incentivi' nella definizione di una tariffa a due parti: Garantisce che tutti i consumatori acquisteranno il bene o servizio, indipendentemente dal gruppo cui appartengono Garantisce che i consumatori appartenenti al gruppo con disponibilità a pagare maggiore non ottengono un'utilità maggiore acquistando il pacchetto ideato per il gruppo con disponibilità a pagare minore Garantisce che tutti i consumatori appartenenti al gruppo con disponibilità a pagare minore acquisteranno il bene o servizio Implica che il pacchetto ideato per i consumatori con domanda bassa aumenta la capacità del monopolista di estrarre surplus dai clienti con domanda elevata .
19. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta: Il raggruppamento dei prodotti (bundling) favorisce un'auto-selezione dei clienti in base al valore attribuito a singoli prodotti Quando un'impresa offre un pacchetto di prodotti (che possono essere venduti singolarmente), i consumatori che comprano il pacchetto sono quelli che attribuiscono un valore minore ai singoli beni che compongono il pacchetto La tecnica del raggruppamento dei prodotti (bundling) presenta caratteristiche tali per cui può essere equiparata a una strategia di discriminazione di prezzo Il raggruppamento dei prodotti (bundling) rende profittevole per l'impresa non vendere a nessun consumatore i beni singolarmente .
20. Per poter identificare l'offerta di prodotti differenziati come discriminazione di prezzo occorre valutare: Il grado di potere di mercato dell'impresa che offre i prodotti differenziati Il profitto aggiuntivo derivante dalla diversificazione del prodotto I costi di produzione delle diverse versioni La disponibilità a pagare dei consumatori .
20. Se una stessa impresa offre due versioni diverse dello stesso bene a prezzi diversi, allora: L'impresa non sta operando discriminazione di prezzo perché i due beni sono diversi L'impresa sta usando una strategia di discriminazione di prezzo di primo grado L'impresa sta assumendo che i suoi potenziali clienti sono omogenei L'impresa potrebbe aver adottato una strategia di discriminazione di prezzo .
20. Un'impresa vende due beni differenziati: il bene 1 al prezzo p1=48 e il bene 2 al prezzo p2=30. Siano c1 e c2 il costo marginale di produzione del bene 1 e del bene 2, rispettivamente. Applicando il test proposto da Philips (1983), in quale delle seguenti situazioni non si può parlare di discriminazione di prezzo: c1=20, c2=2 c1=c2=5 c1=c2=12 c1=20, c2=12 .
20. Un'impresa che offre due versioni di un bene caratterizzate da un diverso livello di qualità: Può individuare la tipologia dell'acquirente in base all'acquisto effettuato Sa che la scelta della versione del prodotto non può fornire informazioni sull'acquirente Sta operando una discriminazione di prezzo di terzo grado Evita che i clienti si auto-selezionino .
20. L'impresa Beta produce software per elaborazione dati e sa che i suoi potenziali acquirenti si dividono in due gruppi, studenti (S) e manager (M), caratterizzati da diversa disponibilità a pagare per il prodotto: VS=50 e VM=80. Al momento dell'acquisto non è possibile identificare il gruppo di appartenenza dell'utilizzatore finale. Quale tra le seguenti opzioni può essere parte di una strategia ottimale per l'impresa? Offrire una versione del software con funzionalità ridotte ad un prezzo pari a 80 Offrire una versione del software con funzionalità ridotte ad un prezzo pari a 50 Offrire una versione del software con funzionalità ridotte ad un prezzo p<40 Non offrire versioni diversificate del software dal momento che i consumatori non sono identificabili prima dell'acquisto .
20. Quando un'impresa offre due versioni di un bene caratterizzate da diversa qualità, indirizzate a due gruppi (A e B) con diversa disponibilità a pagare (VA>VB): Riesce a estrarre tutto il surplus dal gruppo A, ma solo parte del surplus del gruppo B Il surplus del consumatore relativo al gruppo A è sempre inferiore rispetto al caso in cui l'impresa non opera differenziazione del prodotto Riesce a estrarre tutto il surplus dal gruppo B, ma solo parte del surplus del gruppo A Il surplus del consumatore relativo al gruppo A è sempre inferiore rispetto al surplus del consumatore del gruppo B .
20. Se un'impresa vende un prodotto identico in due mercati geograficamente separati, applicando un prezzo diverso nei due mercati: L'impresa sta operando una discriminazione di prezzo di secondo grado La strategia dell'impresa non può mai essere considerata una strategia di differenziazione di prezzo L'impresa sta operando una discriminazione di prezzo se la differenza di prezzo è riconducibile a differenze nei costi di trasporto L'impresa sta operando una discriminazione di prezzo se la differenza di prezzo non è riconducibile a differenze nei costi di trasporto .
20. L'impresa Gamma vende lo stesso prodotto sul mercato locale (L) e sul mercato estero (E). Il costo marginale di produzione è costante e pari a 1, mentre i costi di trasporto per il mercato estero sono pari a t=2 per unità di prodotto. La domanda per il mercato locale è QL=40-10PL, mentre quella per il mercato estero è QE=100-20PE. Applicando una strategia di discriminazione di prezzo, l'impresa fissa: PL=2.5, PE=4 PL=3, PE=5 PL=2.5, PE=4.5 PL=5, PE=5.5 .
20. Un'impresa che offre due versioni di un prodotto, identificate come "qualità alta" e "qualità bassa": Sostiene necessariamente costi più alti per produrre la versione "qualità alta" Può avere come obiettivo quello separare due gruppi di consumatori con diversa disponibilità a pagare Rispetto all'assenza di differenziazione aumenta il suo profitto ma non può produrre alcun cambiamento nel surplus del consumatore Cerca di indurre i consumatori con bassa disponibilità a pagare ad acquistare la "qualità alta" .
20. In quale dei seguenti casi un'impresa sta utilizzando uno strumento di screening: Discriminazione di prezzo operata su mercati geograficamente separati Applicazione di prezzi diversi a uomini e donne per l'ingresso in un club Vendita dello stesso prodotto su mercati geograficamente separati a prezzi la cui differenza è riconducibile a differenze di costi di trasporto Applicazione di prezzi diversi per lo stesso volo aereo A/R a seconda del tempo di permanenza nel luogo di destinazione .
21. Un monopolista che produce e vende 3 beni: Può sempre massimizzare il profitto totale considerando i mercati dei tre beni come completamente separati Per massimizzare il profitto totale deve considerare la possibilità che il prezzo del bene 1 influenzi la domanda di mercato per il bene 3 Per massimizzare il profitto totale deve dividere equamente i costi di produzione tra i tre beni Può ottenere un profitto positivo solo se i costi di prodizione dei tre beni sono separabili .
21. In quale caso un monopolista multiprodotto massimizza il profitto applicando la regola dell'elasticità inversa per ogni singolo bene che produce: Costi separabili e domande indipendenti Costi separabili e domande interdipendenti Costi non separabili e domande interdipendenti Costi non separabili e domande indipendenti .
21. Un monopolista multiprodotto che produce 2 beni (bene 1 e bene 2) caratterizzati da domande indipendenti e costi separabili: Applica sempre lo stesso mark-up sui due beni perché le domande sono indipendenti Applica sempre lo stesso mark-up sui due beni perché i costi sono separabili Applica un mark-up maggiore sul bene 1 se ε11> ε22 Applica un mark-up maggiore sul bene 1 se ε11< ε22 .
21. Si consideri un monopolista che produce due beni complementi (bene 1 e bene 2). La funzione di costo totale è data dalla somma dei costi relativi al bene 1 e al bene 2: C(q)=C(q1)+C(q2). La massimizzazione del profitto aggregato implica: (p1-MC1)/p1=1/ ε11 (p1-MC1)/p1 > 1/ ε11 (p1-MC1)/p1 < 1/ ε11 (p1-MC1)/p1=1/ ε21 .
21. Si consideri un monopolista che produce due beni sostituti (bene 1 e bene 2). La funzione di costo totale è data dalla somma dei costi relativi al bene 1 e al bene 2: C(q)=C(q1)+C(q2). Al fine di massimizzare il profitto aggregato: Il monopolista fissa entrambi i prezzi ad un livello più basso rispetto al caso in cui due beni fossero prodotti da due divisioni indipendenti Il monopolista fissa entrambi i prezzi ad un livello più alto rispetto al caso in cui due beni fossero prodotti da due divisioni indipendenti Il monopolista fissa gli stessi prezzi che fisserebbero due divisioni indipendenti Il monopolista fissa entrambi i prezzi uguali al relativo costo marginale .
21. Un monopolista che vende un bene in due periodi temporali diversi (t1 e t2) e che opera con costi separabili fissa il prezzo del bene nel secondo periodo uguale a quello che fisserebbe un generico monopolista monoprodotto se: Il prezzo nel secondo periodo influenza la domanda nel primo periodo Il prezzo nel secondo periodo non influenza la domanda nel primo periodo Al crescere del prezzo nel secondo periodo si riduce la domanda nel primo periodo Al crescere del prezzo nel secondo periodo aumenta la domanda nel primo periodo .
21. Si consideri un monopolista che vende un bene in due periodi temporali diversi (t1 e t2) e che opera con costi separabili. Se il prezzo nel secondo periodo non influenza la domanda nel primo periodo, mentre la domanda nel secondo periodo diminuisce al crescere del prezzo nel primo periodo: Il prezzo nel primo periodo che massimizza il profitto intertemporale è uguale a quello che applicherebbe un monopolista monoprodotto Il prezzo nel primo periodo che massimizza il profitto intertemporale è maggiore di quello che applicherebbe un monopolista monoprodotto Il prezzo nel primo periodo che massimizza il profitto intertemporale è inferiore rispetto a quello che applicherebbe un monopolista monoprodotto Il monopolista non è in grado di internalizzare l'effetto che il prezzo nel primo periodo ha sulla domanda nel secondo periodo .
21. Il fatto che nella produzione di un determinato bene sia possibile ridurre i costi nel tempo grazie al processo di apprendimento (learning-by-doing) può essere espresso come: Aumentare la produzione oggi contribuisce a ridurre i costi futuri Una maggior produzione programmata per il futuro consente di sostenere costi minori oggi Un minor prezzo oggi favorisce l'aumento della domanda futura Produrre meno oggi consente di sostenere costi minori in futuro .
21. Per un'impresa che opera in un settore caratterizzato da learning-by-doing, la funzione di profitto intertemporale: Ha funzioni di costo separabili È decrescente nella quantità corrente Non dipende dai costi futuri Ha funzioni di costo dipendenti .
21. Un monopolista che massimizza un profitto intertemporale relativo a una produzione caratterizzata da learning-by-doing: Fissa un prezzo iniziale superiore rispetto al prezzo che applicherebbe se operasse in un solo periodo Fissa un prezzo iniziale inferiore rispetto al prezzo che applicherebbe se operasse in un solo periodo Produce una quantità iniziale inferiore rispetto a quella che produrrebbe se operasse in un solo periodo Produce la stessa quantità iniziale che produrrebbe se operasse in un solo periodo .
22. Quale dei seguenti concetti non viene utilizzato per identificare la presenza di un monopolio naturale: Economie di scala Economie di varietà Subadditività dei costi Elasticità della domanda .
22. Si consideri un mercato in cui vengono prodotti due beni (bene 1 e bene 2). La tecnologia corrente determina la funzione di costo per la produzione dei due beni, C(q1, q2). Relativamente alla produzione di q1=10 e q2=20, la funzione di costo è subadditiva se: Il costo di produrre q1=10 e q2=20 all'interno di un'unica impresa è maggiore del totale dei costi sostenuti da più imprese che si dividono la produzione delle stesse quantità Il costo di produrre q1=10 e q2=20 all'interno di un'unica impresa è minore del totale dei costi sostenuti da più imprese che si dividono la produzione delle stesse quantità È efficiente che un'impresa si dedichi alla sola produzione del bene 1 e l'altra impresa alla sola produzione del bene 2 È efficiente che la produzione di ogni bene sia divisa equamente tra due imprese .
22. Una funzione di costo subadditiva per ogni livello di produzione possibile: Implica l'esistenza di un monopolio naturale Rende necessario l'ingresso di nuove imprese sul mercato Rende inefficace ogni tipo di intervento pubblico per contenere gli effetti del potere di mercato Non è sufficiente per identificare la presenza di un monopolio naturale .
22. La presenza di economie di scala: È sufficiente per identificare un monopolio naturale nel caso di impresa multiprodotto ma non nel caso di imprese monoprodotto Non è in generale sufficiente per identificare un monopolio naturale È sufficiente per identificare un monopolio naturale nel caso di impresa monoprodotto ma non nel caso di imprese multiprodotto È sufficiente per identificare un monopolio naturale sia nel caso di impresa monoprodotto che di impresa multiprodotto .
22. Nel contesto di imprese monoprodotto: La presenza di monopolio naturale può essere esclusa se i costi medi non sono ovunque decrescenti È possibile trovarsi in situazione di monopolio naturale anche se i costi medi non son ovunque decrescenti Costi medi ovunque decrescenti non possono garantire di trovarsi in presenza di monopolio naturale Costi medi ovunque decrescenti sono sufficienti per incentivare l'ingresso di nuove imprese .
22. Quale tra i seguenti esemplifica un caso di monopolio naturale non sostenibile: La possibilità di ingresso di nuove imprese porta ad una situazione in cui la quantità domandata dal mercato viene prodotta da più di una impresa con un costo totale maggiore rispetto alla produzione della stessa quantità da parte di una sola impresa È efficiente che la quantità domandata dal mercato venga prodotta da una sola impresa e nessun potenziale entrante trova profittevole entrare nel mercato È efficiente che la quantità domandata dal mercato venga prodotta da un numero elevato di imprese ma nessun potenziale entrante trova profittevole entrare nel mercato L'ingresso di nuove impresa porta un miglioramento in termini di efficienza .
22. In presenza di un monopolista multiprodotto: Non è possibile definire se il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale Per definire se il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale l'analisi dell'effetto di scala non è sufficiente Per definire se il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale occorre escludere dall'analisi eventuali economie di varietà (scope economies) Si può dire che il monopolista opera in un contesto di monopolio naturale quando la produzione di uno dei beni prodotti presenta costi medi crescenti .
22. In relazione alla produzione di due beni (bene 1 e bene 2) da parte di un monopolista: Il costo medio incrementale definisce la presenza di monopolio naturale Il segno del costo medio incrementale serve per identificare eventuali economie di varietà Il costo medio incrementale decrescente per il bene 1 e per il bene 2 è sufficiente per definire la funzione di costo come subadditiva Il costo medio incrementale decrescente per il bene 1 e per il bene 2 identifica la presenza di economie di scala nella produzione dei singoli prodotti .
22. Quando il processo di produzione di un bene "i" genera un bene "j" che è un input nella produzione del bene "z": Si è in presenza di economie di scala Assegnare la produzione di "i" e "z" a due imprese distinte porta ad un aumento di efficienza Si possono identificare economie di varietà nella produzione di "i" e "z" da parte di una singola impresa Si può escludere la presenza di monopolio naturale .
22. Partendo da una situazione in cui un monopolista monoprodotto opera in un contesto di monopolio naturale, quale tra i seguenti fattori può portare ad una situazione in cui l'ingresso di nuove imprese è efficiente? Aumento della domanda Innovazione tecnologica da parte del monopolista Regolamentazione del settore Riduzione dei costi da parte del monopolista .
23. La regolamentazione: È giustificata da considerazioni di equità ma non può portare benefici in termini di efficienza economica Permette di azzerare le distorsioni nel funzionamento del mercato Può avere come effetto indiretto una riduzione degli incentivi a innovare Mira a ridurre la concorrenza potenziale .
23. La concorrenza potenziale: Si può manifestare solo in presenza di bassi costi sunk È in grado di limitare il potere di mercato Causa come effetto indiretto la cattura del regolatore Genera un innalzamento dei prezzi .
23. Si parla di "contendibilità dei mercati": Quando i costi sunk sono elevati al punto da impedire l'ingresso di nuove imprese Quando la posizione del monopolista può essere compromessa solo in seguito all'innovazione tecnologica Quando una riduzione del prezzo di monopolio porta ad un profitto negativo Quando è verosimile supporre che prezzi di monopolio molto elevati attirino l'ingresso di nuove imprese nel mercato, creando quindi un incentivo a tenere i prezzi bassi .
23. Quando sul mercato opera un monopolista, l'ingresso di nuove imprese: Può essere dannoso in termini di surplus totale se richiede la duplicazione di ingenti costi sunk Va sempre favorito in quanto la riduzione dei prezzi indotta dalla concorrenza beneficia l'intero sistema economico Va favorito solo se i nuovi entranti adottano la pratica di cream skimming Assicura che venga servita una parte non remunerativa della domanda .
23. Nel caso in cui considerazioni di tipo politico pongano la redistribuzione tra gli obiettivi da perseguire: È sufficiente attuare politiche che inducano l'efficienza allocativa in quanto quest'ultima garantisce un'equa distribuzione È preferibile adottare politiche che influenzino i prezzi in quanto meno distorsive dell'efficienza allocativa Dal un punto di vista dell'efficienza allocativa è preferibile adottare strumenti di trasferimento del reddito piuttosto che agire sui prezzi L'efficienza allocativa può essere preservata con la tassazione .
23. Quale può essere una conseguenza indiretta di una politica di regolamentazione orientata a ridurre i costi del monopolista: Riduzione dell'efficienza produttiva Riduzione della qualità del prodotto Riduzione delle esportazioni Riduzione del profitto .
23. Nell'ambito di un'attività svolta in regime di monopolio, quale tra i seguenti non rientra tra i potenziali svantaggi derivanti dalla gestione pubblica (piuttosto che privata) dell'attività: Minor incentivo al contenimento dei costi Perseguimento di obiettivi politici Minori informazioni sui costi effettivi sostenuti Minore attenzione all'equilibrio economico dell'impresa .
23. La competizione "per" il mercato: Si basa sull'idea che la competizione per una posizione di monopolio temporaneo, vincolata alle condizioni stabilite in sede di gara, crei un incentivo a contenere i costi ed evitare extra-profitti Si basa sull'idea che la competizione per una posizione di monopolio legale aumenti gli incentivi ad investire in R&S in seguito all'ottenimento della posizione Consente all'impresa più efficiente di ottenere una posizione di monopolio legale permanente Consente l'ingresso di nuove imprese nel mercato con conseguente riduzione del prezzo al consumo .
23. Si consideri un sistema di regolamentazione del tasso di rendimento, in cui "s" rappresenta il tasso di rendimento riconosciuto sul capitale investito. In questo contesto: "s" coincide necessariamente con il costo opportunità del capitale investito Se "s" è maggiore del costo opportunità effettivo del capitale investito, l'impresa ha incentivo a investire al di sotto del livello efficiente Se "s" coincide con l'effettivo costo opportunità del capitale investito, il sistema non consente di coprire i costi operativi Se "s" è maggiore del costo opportunità effettivo del capitale investito, l'impresa ha incentivo a investire al di sopra del livello efficiente .
23. La regolamentazione basata sul price-cap: Genera minori incentivi a ridurre i costi rispetto ad una regolamentazione cost-based Permette al monopolista di aumentare temporaneamente i profitti se egli è in grado di ridurre i costi più velocemente rispetto alla riduzione fissata per i prezzi Si basa su un indice aggregato dei prezzi che comprende sia quelli offerti in concorrenza che quelli offerti in monopolio Assegna al regolatore il compito di decidere, nell'ambito dei beni e servizi forniti dall'azienda in regime di monopolio, quali prezzi modificare e in quale misura .
24. La RAB (Regulatory Asset Base) E' valutata a partire da informazioni ingegneristiche E' valutata bottom-up Deriva dalla diretta e automatica rilevazione di informazioni di bilancio Deriva da dati contabili, valutati, in termini di rilevanza, dal regolatore .
24. L'utilizzo dell'approccio TSLRIC Elimina la necessità di allocare costi comuni Fornisce una metodologia di allocazione di costi comuni Limita l'entità dei costi da allocare perché individua costi incrementali specifici anche fissi Si basa idealmente solo su costi contabili .
24. In un monopolio naturale La somma dei costi incrementali di tutti i servizi è inferiore ai costi totali La somma dei costi incrementali di tutti i servizi eguaglia i costi totali I costi marginali superano i costi medi incrementali (AIC) La somma dei costi incrementali di tutti i servizi supera i costi totali .
24. Se il monopolista fornisce solo il servizio A ed il servizio B i costi Stand Alone del servizio A Sono minori dei costi incrementali del servizio A Vengono utilizzati per definire i prezzi del servizio A Sommati ai costi stand-alone del servizio B eguagliano i costi totali Sommati ai costi incrementali del servizio B eguagliano i costi totali .
24. I prezzi di Ramsey Massimizzano il profitto, con il vincolo che il surplus del consumatore sia non-negativo Hanno mark-up inversamente proporzionali a quelli di monopolio non regolato Sono detti di second-best perché le tariffe in due parti sono più efficienti Massimizzano il surplus del consumatore con il vincolo che il profitto sia non-negativo .
24. Se invece di essere subadditiva la funzione di costo evidenziasse rendimenti costanti I prezzi di ramsey non potrebbero essere calcolati I prezzi di Ramsey sarebbero inferiori ai costi marginali I prezzi di Ramsey coinciderebbero con i costi marginali I prezzi di Ramsey sarebbero superiori ai costi marginali .
24. Utilizzare prezzi di Ramsey per attuare una discriminazione di prezzo di terzo tipo condurrebbe a Prezzi minori per il segmento con maggiore disponibilità a pagare Prezzi maggiori per il segmento con maggiore disponibilità a pagare Prezzo comunque uguale al costo marginale per il segmento con minore disponibilità a pagare La necessaria esclusione dal mercato del segmento con minore disponibilità a pagare .
24. Applicando un solo schema tariffario in due parti a un monopolista regolato monoprodotto con utenti tutti uguali Si otterrebbe lo stesso schema tariffario del caso non regolato Si otterrebbe la stessa efficienza allocativa ma una diversa distribuzione dei benefici Si otterrebbe una parte fissa maggiore ed una variabile minore Ilprezzo della componente variabile sarebbe superiore ai costi marginali .
24. Se è applicabile una discriminazione di terzo tipo (sconti a utenti a bassa disponibilità a spendere) Lo schema tariffario preferibile è basato su diversi prezzi per la parte variabile Lo schema tariffario preferibile è basato su diversi prezzi per la parte fissa E' comunque necessario escludere dalla fornitura gli utenti che non sono in grado di coprire i costi incrementali del servizio che utilizzano E' comunque necessario permettere la fornitura agli utenti che non sono in grado di coprire i costi incrementali del servizio che utilizzano .
24. Se non è applicabile una discriminazione di terzo tipo (sconti a utenti a bassa disponibilità a spendere) e si consente all'utente di scegliere tra opzioni tariffarie diverse Agli utenti con bassa disponibilità a spendere viene suggerita una tariffa con più alta componente variabile Agli utenti con bassa disponibilità a spendere viene suggerita una tariffa con più bassa componente variabile Gli utenti con bassa disponibilità a spendere si sentono danneggiati rispetto agli altri Gli utenti con alta disponibilità a spendere si sentono danneggiati rispetto agli altri .
25. Nei modelli per l'analisi dei mercati oligopolistici: Si assume che la numerosità delle imprese non consente a nessuna di esse di influenzare le variabili di mercato Si assume che vi sia interazione strategica tra le imprese solo quando queste possono accordarsi per coordinare le proprie azioni Ogni impresa viene trattata come un monopolista monoprodotto e le quantità prodotte vengono poi sommate per ottenere l'equilibrio di mercato Si prende in considerazione il fatto che il risultato che un'impresa può ottenere non dipende solo dalle sue scelte ma anche dalle strategie delle imprese rivali .
25. La teoria dei giochi: Permette di analizzare con l'uso di modelli stilizzati il comportamento delle imprese nelle situazioni in cui le azioni di ciascuna possono influenzano i risultati delle altre Rappresenta un modello alternativo all'analisi dell'interazione strategica per studiare i mercati oligopolistici Permette di analizzare con l'uso di modelli stilizzati il comportamento delle imprese nelle situazioni in cui un'impresa non conosce il funzionamento del mercato in cui opera È uno strumento di analisi che permette di annullare gli effetti dell'interazione strategica .
25. Quale dei seguenti elementi non è essenziale per la definizione di un gioco: Payoff Giocatori Informazione perfetta Regole .
25. Assumere che le imprese siano razionali, in un contesto di interazione strategica: Implica che tutte otterranno lo stesso payoff in equilibrio Implica che le imprese conoscono la propria funzione obiettivo e cercano di massimizzarla, sapendo che gli altri giocatori agiranno nello stesso modo Significa che ogni impresa agisce massimizzando il proprio profitto senza alcuna assunzione sul comportamento delle imprese rivali Non è necessario se tutte le imprese hanno la stessa funzione di profitto .
25. L'equilibrio di Nash: È dato da un profilo di strategie, tali che nessun giocatore è incentivato a cambiare la propria strategia, qualunque sia la strategia adottata dagli altri giocatori È dato dall'insieme delle strategie di tutti i giocatori, tali che nessun giocatore può ottenere un payoff maggiore cambiando strategia, dato che nessun altro giocatore cambia la propria Rappresenta l'azione migliore che un'impresa può adottare in risposta ad ogni azione che le altre imprese possono adottare Rappresenta l'azione migliore che un'impresa può adottare quando non può osservare le mosse degli altri giocatori .
25. Un gioco in cui un'impresa (A) decide se iniziare la produzione di un bene dopo aver osservato le scelte di investimento e produzione dell'impresa già presente sul mercato (B) si definisce: Gioco sequenziale Gioco statico Gioco simultaneo Gioco dominato .
25. Si consideri un gioco simultaneo con due giocatori (1 e 2). Entrambi hanno due possibili azioni (A e B). Se entrambi scelgono A, ognuno ottiene 10; se entrambi scelgono B, ognuno ottiene 5; se i giocatori scelgono azioni diverse, quello che ha scelto A ottiene 0 mentre quello che ha scelto B ottiene 15. In questo gioco: Il profilo di strategie (AA) rappresenta un equilibrio di Nash Nessun giocatore razionale sceglierà B La scelta di B è una strategia dominante per entrambi i giocatori L'equilibrio di Nash prevede scelte asimmetriche .
25. Si consideri un gioco simultaneo con due giocatori (1 e 2). Entrambi hanno due possibili azioni (A e B). Se entrambi scelgono A, ognuno ottiene 15; se entrambi scelgono B, ognuno ottiene 20; se i giocatori scelgono azioni diverse, il giocatore 1 ottiene sempre 7, mentre il giocatore 2 ottiene 0 scegliendo B (quando 1 sceglie A) e 25 scegliendo A (quando 1 sceglie B). In questo gioco: Il profilo di strategie (AA) rappresenta un equilibrio di Nash Il profilo di strategie (BB) rappresenta un equilibrio di Nash Per entrambe le imprese scegliere A è una strategia dominante La scelta di A è una strategia dominata per il giocatore 2 .
25. In un gioco sequenziale: Non possono esistere equilibri di Nash multipli La backward induction consente di eliminare equilibri che si basano su minacce non credibili La backward induction consente di trovare equilibri che non sono equilibri di Nash È possibile applicare la backward induction partendo dal nodo iniziale e incorporando le relative strategie ottimali nel problema relativo al nodo successivo .
25. Si consideri un gioco con due imprese, A e B. Inizialmente l'impresa A sceglie L o R. In seguito ad ognuna delle due scelte, le due imprese giocano un gioco simultaneo i cui payoff dipendono dalla scelta effettuata in precedenza da A. In questo gioco: Per trovare un subgame-perfect equilibrium è sufficiente definire l'equilibrio di Nash in uno dei due sottogiochi Non è possibile applicare la backward induction In un subgame-perfect equilibrium, la scelta iniziale di A non dipende dall'equilibrio di Nash che caratterizza i successivi sottogiochi Per trovare un subgame-perfect equilibrium occorre trovare l'equilibrio di Nash in ognuno dei giochi simultanei che seguono la scelta inziale di A .
26. Quale delle seguenti ipotesi non è presente nel modello di Cournot omogeneità dei prodotti Le variabili di decisione sono le quantità prodotte da ciascuna impresa considerando data la produzione delle altre La soluzione di equilibrio è un equilibrio di Nash L'obiettivo è la massimizzazione del surplus sociale .
26. In un modello statico, come quello di Cournot ipotizzare che le imprese scelgano le quantità da produrre E' equivalente a ipotizzare che scelgano i prezzi E' equivalente a ipotizzare che scelgano la capacità produttiva E' equivalente ad affermare che le decisioni di produzione possono essere modificate facilmente E' equivalente ad affermare che le imprese producano senza prevedere il punto di equilibrio .
26. L'omogeneità del prodotto è rappresentata nel modello dal fatto che Il prezzo dipende dalla somma delle quantità prodotte Le funzioni di costo delle imprese sono uguali Tutte le imprese offrono quantità positive di prodotto La soluzione di equilibrio è simmetrica .
26. In un duopolio di Cournot a curva di domanda residua per una impresa E' la famiglia di curve che si ottiene sottraendo alla domanda di mercato tutte le possibili ipotesi di produzione decisa dall'altra impresa E' la curva che si ottiene sottraendo alla domanda di mercato la produzione ottima decisa dall'altra impresa E' la curva che dà prezzo e quantita di equilibrio in base all'uguaglianza di prezzo e costo marginale Coincide con la sua funzione di reazione .
26. Se la funzione di domanda è lineare le curve di reazione q1(q2) e q2(q1) Lineari e parallele Parallele agli assi coordinati Lineari ed entrambe con pendenza -1/2 Non lineari ma con una sola intersezione .
26. La curva di reazione q1(q2) assume per q2=0 il valore Che l'impresa 1 sceglierebbe in concorrenza perfetta al prezzo di equilibrio Di equilibrio di nash Un valore comunque uguale a q2(0) Che l'impresa 1 sceglierebbe in monopolio .
26. Se in un duopolio di Cournot le imprese hanno gli stessi costi marginali c, supposti costanti e l'impresa 1 produce D( c ) L'impresa 2 produce la quantità di monopolio L'impresa 2 produce la stessa quantità D( c ) L'impresa 2 produce una quantità nulla L'impresa 2 produce la quantità aggiuntiva necessaria a raggiungere la quantità di equilibrio di Nash .
26. Se in un duopolio di Cournot i costi marginli delle imprese sono costanti e c1 < c2 All'equilibrio q1 > q2 All'equilibrio q2 > q1 Le imprese producono le stesse quantità ma l'impresa 1 guadagna di più L'impresa 2 annulla la sua produzione .
26. Se a partire da valori uguali, i costi marginali delle due imprese aumentano dello stesso valore Le quote di mercato restano uguali, ma i prezzi aumentano e la quantità prodotta diminuisce I profitti aumentano Il prezzo cresce in misura maggiore ai costi La variazione del prezzo è uguale alla variazione di costo .
26. Se a partire da valori uguali, solo il costo marginale dell'impresa 1 diminuisce Il profitto dell'impresa 1 diminuisce Il profitto dell'impresa 1 aumenta Il prezzo aumenta La produzione complessiva diminuisce .
27. Quale delle seguenti assunzioni non si applica nel modello base di Bertrand Le imprese decidono simultaneamente e una sola volta I prodotti delle imprese sono sostituti imperfetti La variabile di decisione è il prezzo In assenza di vincoli di capacità, gli acquirenti si rivolgono a chi fissa il prezzo più basso e si dividono equamente tra le imprese che fissino lo stesso prezzo .
27. Il modello di Bertrand è adatto a rappresentare situazioni in cui, all'interno di eventuali vincoli di capacità, La produzione può essere modificata rapidamente e facilmente La produzione è poco flessibile La produzione complessiva è simile a quella che sceglierebbe un monopolista I costi variabili sono trascurabili rispetto ai costi fissi .
27. Ciascuna impresa sa che se la situazione di partenza è quella in cui tutte le imprese praticano lo stesso prezzo, maggiore del costo marginale Nell'ipotesi che le altre imprese non modifichino il loro prezzo, a ciascuna impresa conviene non modificare il proprio Nell'ipotesi che le altre imprese non modifichino il loro prezzo, a ciascuna impresa conviene alzare lievemente il proprio Nell'ipotesi che le altre imprese non modifichino il loro prezzo, a ciascuna impresa conviene abbassare lievemente il proprio Il modello di Bertrand prevede che le imprese si accordino per modificare il prezzo in modo da massimizzare i profitti congiunti .
27. Quale delle seguenti quattro affermazioni non è corretta per il modello di Bertrand La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è maggiore del prezzo di monopolio p1 è scelto uguale al prezzo di monopolio La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è minore o uguale al costo marginale dell'impresa 1 quest'ultima fissa un prezzo uguale al suo costo marginale La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è minore del prezzo di monopolio ma maggiore del costo marginale dell'impresa 1 p1 è fissato appena più basso di p2 La funzione di reazione p1(p2) prevede che se p2 è minore del prezzo di monopolio ma maggiore del costo marginale dell'impresa 1 p1 è fissato appena più alto di p2 .
27. In un duopolio di Bertrand con costi marginali costanti e uguali tra loro Sono di equilibrio tutte le coppie di prezzzo uguali tra loro e comprese tra il costo marginale e il prezzo di monopolio Le curve di reazione si intersecano per prezzi uguali al costo marginale Non esiste un equilibrio di Nash Le funzioni di reazione non si intersecano .
27. Nel modello di Bertrand le imprese non riescono a ottenere profitti perché Assumono comportamenti non razionali Ritengono di poter conquistare tutto il mercato con piccole riduzioni di prezzo rispetto a quello del concorrente Si comportano come un'impresa di concorrenza perfetta Non sono pienamente informate sui comportamenti delle altre imprese .
27. Se in un duopolio di Bertrand l'impresa 2 avesse un costo marginale più alto di quello dell'impresa 1 Il prezzo di equilibrio sarebbe il costo marginale dell'impresa 2 Il prezzo di equilibrio sarebbe il costo marginale dell'impresa 1 Non esiste un equilibrio di Nash Le funzioni di reazione non si intersecano .
27. Le imprese hanno a disposizione diversi strumenti per sfuggire alla aggressiva competizione sul prezzo prevista dal modelli di Bertrand. Indicare quella delle seguenti ipotesi non può considerarsi utile a tal fine Rendere i prodotti offerti sostituti imperfetti in quanto differenziati qualitativamente Limitare la capacità produttiva Accordarsi per fissare prezzi alti Facilitare l'entrata sul mercato di altre imprese .
27. Quale delle seguenti affermazioni è falsa se in un duopolio di Bertrand le imprese hanno una capacità produttiva prefissata Per valori bassi della capacità produttiva le imprese possono soddisfare ciascuna una parte della domanda anche se fissano prezzi diversi Per valori bassi della capacità produttivail prezzo di equilibrio è lo stesso e superiore ai costi marginali Il prezzo a cui viene domandata una quantità pari alla somma delle capacità produttive è di equilibrio se maggiore o uguale ai costi marginali L' impresa i, con capacità ki, fissa il prezzo pi tale che ki =D(pi) ove D() è la funzione di domanda del mercato .
27. Se la capacità produttiva delle imprese fosse fissata uguale alla produzione di equilibrio di un oligopolio di Cournot, il modello di Bertrand determinerebbe un prezzo Uguale ai costi marginali Uguale al prezzo di monopolio Uguale al prezzo di Cournot Uguale ai prezzi di Bertrand senza vincoli di capacità .
28. La principale motivazione del modello di Stackelberg è mostrare che i risultati del modello di Cournot sono confermati anche nel caso di entrata sequenziale La teoria dei giochi non richiede decisioni simultanee L'impresa che entra per prima in un mercato ha forti vantaggi rispetto a una che entra successivamente L'impresa che entra successivamente può avere vantaggi perché ha più informazioni .
28. La sequenzialità delle decisioni consiste nel fatto che L'impresa 2 (follower) decide dopo che è passato un periodo di tempo significativo da quando l'impresa 1 (leader) ha deciso L'impresa leader sfrutta la conoscenza della funzione di reazione del follower nel decidere irrevocabilmente la sua produzione Il gioco è dinamico e le due imprese decidono alternativamente un periodo si ed uno no Si tiene conto dei tempi di costruzione degli impianti di produzione .
28. Con riferimento al modello di Stackelberg, quale è l'unica affermazione sbagliata tra le seguenti La funzione di reazione del follower è uguale a quella del modello di Cournot L'impresa leader non ha una funzione di reazione L'impresa leader sceglie una produzione pari a quella di un monopolista L'impresa leader produce di meno rispetto all'equilibrio di Cournot .
28. L'impresa follower Conosce la quantità prodotta dal leader prima di decidere quanto produrre Produce più che nel modello di Cournot Produce di meno ma vende ad un prezzo più alto rispetto al modello di Cournot Consegue profitti più elevati rispetto al modello di Cournot .
28. Il prezzo di equilibrio del modello di Stackelberg E' più alto di quello del modello di Cournot E' più basso di quello del modello di Cournot E' uguale a quello del modello di Cournot E' noto al leader solo dopo la decisione del follower .
28. Il surplus del consumatore E' maggiore nel modello di Cournot rispetto a quello di Stackelberg E' maggiore nel modello di Stackelberg rispetto a quello di Cournot E' maggiore nel modello di Stackelberg rispetto a quello di Bertrand E' maggiore nel modello di Cournot rispetto a quello di Bertrand .
28. Nel modello di Stackelbergil leader sa che un suo aumento di produzione Verrà imitato dal follower Riduce il prezzo previsto dalla sua funzione obiettivo quanto nel modello di Cournot Riduce il prezzo previsto dalla sua funzione obiettivo meno che nel modello di Cournot perché egli sa che il follower ridurrà la sua produzione Riduce il prezzo previsto dalla sua funzione obiettivo più che nel modello di Cournot perché egli sa che il follower aumenterà la sua produzione .
28. Il leader nel modello di Stackelberg Guadagna di più rispetto al caso di Cournot nonostante venda ad un prezzo più basso Guadagna di più rispetto al caso di Cournot perché vende ad un prezzo più alto Guadagna di meno rispetto al caso di Cournot perché vende ad un prezzo più basso Guadagna lo stesso rispetto al caso di Cournot perché il prezzo più basso è bilanciato dalla quantità maggiore .
28. Se in un modello sequenziale le imprese competono fissando i prezzi La sequenzialità delle decisioni evita le conseguenze che caratterizzano il modello di Bertrand Il leader sa che il follower potrà sottrargli tutto il mercato se egli fissa un prezzo superiore al costo marginale del follower Se i costi marginali sono uguali, il follower fissa lo stesso prezzo del leader anche se maggiore del costo marginale Il follower accetta il costo del leader se esso massimizza i profitti congiunti .
28. Se in un modello sequenziale le imprese competono fissando i prezzi e il Leader ha costo marginale inferiore a quello del Follower La sequenzialità delle decisioni evita le conseguenze che caratterizzano il modello di Bertrand Il prezzo è pari al costo marginale più basso Il leader massimizza i suoi profitti fissando un prezzo leggermente inferiore al costo marginale del follower Il leader massimizza i suoi profitti fissando un prezzo pari al minimo tra il prezzo di monopolio e un prezzo leggermente inferiore al costo marginale del follower .
29. I beni differenziati offerti in un oligopolio sono Beni complementari Beni la cui domanda dipende solo dal proprio prezzo Beni sostituti Beni con elasticità incrociata nulla .
29. Quale delle seguenti possibilià non è una motivazione per la scelta di un oligopolista di introdurre sul mercato prodotti differenziati rendere più vigorosa la concorrenza di prezzo servire meglio segmenti di clientela con esigenze diverse servire meglio segmenti di clientela con diversa attenzione alla qualità rendere meno aspra la concorrenza di prezzo .
29. Quale delle seguenti condizioni non individua un prodotto disponibile sul mercato come differenziato rispetto ad un altro Positività della derivata della domanda di un bene rispetto al prezzo dell'altro Negatività della derivata della domanda di un bene rispetto al prezzo dell'altro I due beni sono scelti da acquirenti diversi per soddisfare la stessa esigenza A parità di prezzo un bene viene scelto in alternativa all'altro per soddisfare una stessa esigenza .
29. Nel caso di duopolio beni differenziati verticalmente Un acquirente sceglie sempre e comunque di acquistare una unità di una sola varietà Un acquirente acquista al più una unità di una sola varietà le varietà a prezzo maggiore possono essere scelte da soggetti con minore preferenza per la qualità Se le imprese competono sui prezzi il prezzo di equilibrio eguaglia il costo marginale .
29. Nel caso di duopolio di beni differenziati verticalmente tutti i potenziali acquirenti scelgono di acquistare una varietà se L'utilità lorda conseguita dall'acquirente con la più bassa preferenza per la qualità è almeno uguale al costo marginale di produzione del bene Il prezzo del bene più caro effettivamente venduto è abbastanza basso da assicurare una utilità netta positiva all'acquirente con la minore preferenza per la qualità Il prezzo del bene meno caro effettivamente venduto è abbastanza basso da assicurare una utilità netta positiva all'acquirente con la minore preferenza per la qualità Gli acquirenti sono molto diversi per valutazione della qualità e le qualità dei beni offerti differiscono molto .
29. Nel caso di duopolio di beni differenziati verticalmente, a parità di costo di produzione la varietà a qualità più bassa viene effettivamente venduta se I due beni sono molto diversi I due beni sono molto simili I consumatori sono poco eterogenei nel valore assegnato alla qualità I consumatori sono sufficientemente eterogenei tra di loro nel valore assegnato alla qualità .
29. Nel caso di duopolio di beni differenziati verticalmente, a parità di costo di produzione l'impresa che produce la varietà a qualità più bassa Allinea il suo prezzo a queelo dell'altra impresa Abbassa il prezzo fino al costo marginale Vende a un prezzo tanto più basso rispetto all'altro quanto maggiore è la differenza di qualità Ha una quota di mercato maggiore di quella dell'altra impresa .
29. Individuare l'unica affermazione sbagliata tra le seguenti Se le differenza di qualità tra le due varietà si riduce i prezzi si riducono fino ad arrivare al costo marginale c L'impresa che vende il prodotto di migliore qualità fissa prezzi più alti e ottiene profitti più alti L'impresa che vende la varietà di minore qualità ha minori profitti ma maggiore quota di mercato rispetto all'altra Se si riduce l'eterogeneità dei consumatori si riducono prezzi, profitti e quota di mercato della impresa a qualità inferiore .
29. Se le imprese scelgono la qualità prima dei prezzi l'impresa che può scegliere per prima la sua qualità sceglie Il massimo valore possibile di qualità sceglie il minimo valore possibile di qualità sceglie un valore intermedio tra il minimo e il massimo preferisce attendere che l'altra impresa scelga per prima .
29. Se un'impresa non riesce a essere quella a qualità maggiore, a parità di costi, ha interesse a Avere un livello di qualità più alto possibile Avere un livello di qualità intermedio tra quello del rivale ed il minimo possibile Avere il minimo possibile livello di qualità Migliorare nel tempo il suo livello di qualità .
30. La differenziazione orizzontale dei prodotti riguarda situazioni In cui i consumatori concordano sulla valutazione di qualità relativa di due beni In cui beni diversi rispondono meglio alle esigenze diverse di diversi consumatori. In cui ciò che è rilevante è il costo sopportato dagli acquirenti per spostarsi dalla propria abitazione per effettuare l'acqisto La scelta parte dalla considerazione che i beni sono sullo stesso piano a parte il prezzo .
30. La distanza che caratterizza i modelli di differenziazione orizzontale E' quella tra acquirenti diversi E' quella tra ciascun acquirente e ciascuna varietà in vendita E' solo quella tra abitazione dell'acquirente e negozio di vendita E' l'unica variabile rilevante per la scelta dell'acquirente .
30. La distanza fisica tra punto di produzione e punto di utilizzo di un bene può influenzare la struttura di mercato perché Aumenta l'importanza delle economie di scala Determina una distribuzione perfettamente omogenea di piccoli punti di produzione sul territorio Limita l'estensione dell'area geografica che può essere economicamente servita da un unico punto di produzione Fa evolvere il mercato in senso perfettamente concorrenziale .
30. In un mercato con libertà di entrata La struttura di mercato non può discostarsi da quella di concorrenza perfetta. In presenza di costi di trasporto, le imprese possono competere fissando i prezzi che necessariamente scendono fino ai costi marginali In presenza di costi di trasporto, le imprese possono competere fissando i prezzi senza tener conto dei prezzi delle imprese adiacenti In equilibrio le imprese hanno profitti economici nulli .
30. In un duopolio spaziale à la Hotelling con costi di trasporto quadratici, data la posizione, le imprese competono sui prezzi e Servono quegli acquirenti per cui la somma di prezzo e costi di trasporto è non superiore rispetto a quelli che sopporterebbero scegliendo l'altra impresa Fissano prezzi uguali, all'equilibrio, a prescindere dalla posizione Ottiene profitti maggiori l'impresa più lontana dal centro I profitti delle imprese calano al crescere dei costi di trasporto sopportati dagli acquirenti .
30. In un duopolio spaziale à la Hotelling con costi di trasporto quadratici le imprese competono sui prezzi e se si collocano entrambre nello stesso punto del segmento su cui sono distribuiti gli acqurenti Conseguono profitti più elevati rispetto al caso in cui sono in posizioni diverse Rendono meno aggressiva la competizione sul prezzo Competono alla Cournot Fissano prezzi uguali ai costi marginali .
30. Quale delle seguenti affermazioni è l'unica sbagliata In un modello di Hotelling, data la posizione, le imprese competono sui prezzi Se le impese sono in posizioni diverse, e i costi di trasporto sono positivi, i prezzi di equilibrio sono superiori ai costi marginali A posizione data è più alto il prezzo dell'impresa più vicina al centro del segmento. A prezzi e posizioni date l'acquirente sceglie sempre l'impresa più vicina .
30. Esprimendo il profitto come prodotto del margine unitario per la quantità venduta si nota che La quantità venduta diminuisce avvicinandosi al centro, mentre il margine unitario cresce La quantità venduta cresce avvicinandosi al centro, mentre il margine unitario diminuisce I cambiamenti di margine e quantità si compensano e i profitti non variano con la posizione Le imprese sono inventivate a spostarsi verso il centro. .
30. Si definisce effetto strategico il cambiamento delle quantità vendute a margine invariato La coppia di prezzi di equilibrio delle imprese Il cambiamento del margine unitario, a domanda data La funzione di reazione delle imprese .
30. La posizione scelta dalle imprese resta quella di massima differenziazione anche se i prezzi sono limitati dal regolatore Massimizza i profitti ma non il suprlus sociale Minimizza i costi di trasporto sopportati dagli acquirenti E comunque asimmetrica .
31. L'approccio per caratteristiche differisce dai modelli spaziali à la Hotelling perché E' basato su misure di qualità su cui tutti gli acquirenti concordano deriva una misura unidimensionale di qualità dalla conoscenza di molte caratteristiche Considera unicamente le caratteristiche e non il prezzo Fornisce una misura multidimensionale delle caratteristiche che possono spiegare le preferenze diverse di acquirenti diversi .
31. L'approccio per caratteristiche risulta più adatto dei modelli spaziali à la Hotelling per L'analisi teorica del potere di mercato derivante dalla differenziazione L'analisi teorica della opportunità di offrire prodotti simili o molto diversi Analisi empiriche su mercati e prodotti effettivamente esistenti L'analisi di mercati in cui la presenza di molti prodotti diversi determina comportamenti vicini a quelli della concorrenza perfetta .
31. Quale delle seguenti analisi non può essere affrontata con l'approccio per caratteristiche Le scelte operate dai consumatori tra alternative descritte da prezzo e caratteristiche Il dimensionamento del budget pubblicitario di una impresa La valutazione della domanda di un bene in base a prezzo e caratteristiche La scelta del prezzo a cui offrire un prodotto, in base alle sue caratteristiche e a quelle di prodotti alternativi .
31. Nell'approccio per caratteristiche Ogni impresa offre una sola variante Il costo di produzione rientra tra le grandezze valutate dagli acquirenti Possiamo verificare se un'impresa presidia diversi segmenti di mercato possono essere valutati beni non caratterizzati quantitativamente come profumi o vestiti di alta moda. .
31. Quando di un bene si misura un vettore di caratteristiche quantitative misurate in modo che un aumento della misura determini un miglioramento della disponibilità a pagare per il bene Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche è pari al minimo prezzo tra quelli di tutte le varietà che per tutte le caratteristiche hanno livelli maggiori o uguali di quelli richiesti Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche è pari al massimo prezzo tra quelli di tutte le varietà che per tutte le caratteristiche hanno livelli minori o uguali di quelli richiesti Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche è pari ad una funzione lineare dei livelli richiesti Il costo di acquisto minimo di una varietà che abbia un livello minimo predefinito per tutte le caratteristiche può essere definito solo ignorando quelle caratteristiche che assumono valori diversi in almeno una varietà del bene .
31. Nel caso dell'automobile le caratteristiche misurate Permettono di verificare che il prezzo della varietà aumenta all'aumentare di ciascuna singola caratteristica Evidenziano che le automobili cambiano non solo per livello di qualità ma anche per tipologie più o meno adatte a diversi stili di vita Mostrano che le caratteristiche di prestazione misurabili sono pienamente in grado di spiegare le differenze di prezzo tra modelli di marche diverse Mostrano che l'incremento di prezzo che si osserva quando aumenta una singola caratteristica è lo stesso a prescindere dal livello delle altre caratteristiche .
31. L'analisi della presenza di modelli di una marca di automobile in segmenti di mercato diversi Mostra che ciò avviene sempre per tutte le marche Mostra che l'obiettivo di differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti non implica la rinuncia ad essere presenti nello stesso segmento Smentisce il principio della massima differenziazione Mostra che competenze e le risorse necessarie per far parte del settore non cambiano per i diversi segmenti .
31. L'approccio per caratteristiche applicato agli immobili Arriva alla conclusione che, a parità di altre caratteristiche, il prezzo a mq non cambia con la dimensione E' limitato dalla scarsa disponibilità di determinate tipologie edilizie in tutti i quartieri E' limitato dal cambiamento dei prezzi nel tempo E' limitato dal livello diverso dei prezzi in città diverse .
31. Le analisi basate su prezzi edonici presuppongono un mercato concorrenziale e stimano il contributo delle caratteristiche ai costi di produzione presuppongono un mercato non perfettamente concorrenziale e stimano il contributo delle caratteristiche alla disponibilità a pagare. Non approfondiscono i modi con cui i prezzi si formano sui mercati ma verificano che essi dipendono dalle caratteristiche dei beni Derivano esplicitamente la funzione di prezzo da stimare statisticamente da un modello di ottimizzazione delle scelte di un consumatore .
31. Individuare l'unica risposta sbagliata. I modelli RUM Formulano un modello di scelta tra un numero discreto di alternative come problema di massimizzazione dell'utilità considerando fattori aggiuntivi a quelli misurati come aleatori Presuppongono che le scelte compiute dagli acquirenti sono essenzialmente non razionalizzabili e quindi random Nel modello logit nessuna probabilità stimata di scelta di una alternativa è nulla Osservano i comportamenti di acquirenti eterogenei e stimano le probabilità di scelta di varianti differenziate per caratteristiche di prodotti e servizi .
32. Il potere di mercato in monopolio è misurato dagli extraprofitti che un'impresa consegue dalla differenza tra prezzo e costo marginale dalla elasticità della domanda al prezzo dal rapporto tra la differenza tra prezzo e costo marginale e il prezzo .
32. Il principale fattore strutturale di offerta che permette il potere di mercato di un monopolista è costituito da la fedeltà al marchio Le barriere all'entrata L'attribuzione della posizione di monopolio ad una impresa da parte di un potere pubblico La posizione di incumbent .
32. Individuare l'unica risposta sbagliata. In un oligopolio il potere di mercato è tanto più basso quanto più L'indice di Herfindahl-Hirschman è basso L'elasticità della domanda al prezzo è alta Le imprese sul mercato sono numerose e con costi simili Una impresa ha costi marginali molto più bassi rispetto alla altre .
32. Individuare l'unica risposta sbagliata. In un equilibrio oligopolistico può accadere che Un'impresa con costi marginali bassi faccia profitti di monopolio Il prezzo sia uguale al costo marginale Imprese diverse abbiano diverso potere di mercato Le imprese considerino il prezzo dato .
32. Se sussistono asimmetrie strutturali sul versante dell'offerta, tipicamente E' più facile che si sviluppino comportamenti cooperativi E' più facile che l'impresa più forte divenga aggressiva Possono essere facilmente evitati impegni irreversibili di cambiamento della capacità per gestire l'asimmetria L'incumbent reagisce sempre ad un tentativo di entrata .
32. Quale delle seguenti scelte non ha l'effetto di attenuare stabilmente il vigore della concorrenza Limitare la capacità produttiva Scegliere linee di prodotto molto differenziate rispetto a quelle dei concorrenti Premiare i propri manager per l'aumento delle quote di mercato Localizzare i punti vendita in siti non adiacenti .
32. Un entrante può limitare l'aggressività della reazione dell'incumbent Scegliendo una capacità produttiva bassa Cercando di sfruttare le economie di scala Puntando poco sulla differenziazione Premiando i propri manager per l'aumento delle quote di mercato .
32. Una impresa può aumentare il suo potere di mercato definendo politiche che sfruttano caratteristiche della domanda. Una sola delle seguenti non rientra tra queste caratteristiche Costi di acquisizione di informazioni Costi di passaggio ad altro fornitore Costi unitari di produzione decrescenti Differenziazione dei prodotti percepita .
32. Rispetto ad azioni basate su fattori strutturali di offerta lo sfruttamento delle caratteristiche della domanda richiede strumenti Più di lungo periodo Più irreversibili Basati su investimenti fissi Di orientamento delle scelte di mercato .
32. Un esempio di politiche volte ad amplificare i costi di passaggio degli aquirenti ad altro fornitore è costituito da Pubblicità informativa Riduzioni di prezzo Programmi mille miglia Saldi di gennaio .
33. Negli equilibri di Nash oligopolistici per giochi statici Le imprese massimizzano i profitti congiunti Le imprese non possono modificare le proprie decisioni Le imprese decidono congiuntamente se le variabili strategiche sono i prezzi o le quantità Anche gli acquirenti prendono decisioni strategiche .
33. In un duopolio di Cournot l'impresa con costi marginali più bassi Ha margini più bassi Ha quote di mercato inferiori Ha profitti pù bassi In determinate circostanze si comporta come un monopolista .
33. In un duopolio di Stackelberg l'impresa leader E' quella con costi più bassi Produce meno della follower Può produrre più della follower anche se ha costi marginali più alti Ottiene prezzi più alti che nel caso di Cournot .
33. Nella sua forma standard il dilemma del prigioniero Non ha equilibrio di Nash Ha equilibrio di Nash multipli Ha strategie dominanti ma non equilibri di Nash Ha un equilibrio di Nash con strategia dominante .
33. Nel dilemma del prigioniero un giocatore che tradisce l'accordo migliora la sua situazione mai Sempre Solo se l'altro lo mantiene Solo se anche l'altro lo tradisce .
33. Un gioco ripetuto differisce da un gioco statico in particolare perché Perché la matrice di Payoff cambia nel tempo L'esito è determinato dalla matrice di payoff dell'ultima ripetizione Il comportamento può variare nel tempo a seguito di eventi passati Il comportamento resta lo stesso in tutti i periodi ma il payoff è attualizzato .
33. Scegliere l'unica affermazione sbagliata tra le seguenti Una trigger strategy determina le condizioni per cui si cambia mossa strategica Nello studio della collusione la trigger strategy punisce la deviazione dall'accordo collusivo Perché la minaccia sia credibile il valore attualizzato dei profitti deve essere più alti se non si attiva la trigger strategy Nei modelli di oligopolio collusivo il numero di ripetizioni del gioco deve essere finito .
33. Affinché le imprese siano incentivate a cooperare I profitti di ciascuno stadio del gioco debbono crescere nel tempo Deve valere δ < 1/2 L'impresa deve tenere sufficientemente in conto i profitti futuri Il gioco deve interrompersi entro un dato numero di ripetizioni .
33. Se le imprese scelgono autonomamente di non competere aggressivamente La collusione è definita tacita ed è considerata illegale Il comportamento può essere autorizzato dall'Autorità Antitrust L'autorità Antitrust può decidere di indagare sui comportamenti e punire eventuali accordi espliciti scoperti Il comportamento è consentito solo nell'UE .
33. Nell'UE vengono autorizzati accordi tra imprese A condizione che vengano resi noti In particolare se giudicati in grado di promuovere il progresso tecnico ed economico senza dare alle imprese la possibilità di ridurre eccessivamente la concorrenza Se ripartiscono i mercati e le fonti di approvvigionamento Se limitano o controllano la produzione .
34. L'acquisizione di informazioni da parte dei consumatori prima di ciascun acquisto è più intensa Per i beni di marca ad acquisto frequente Per i beni acquistati nei canali della grande distribuzione organizzata Per i beni durevoli Per i prodotti alimentari freschi .
34. Criteri per prevedere l'intensità delle attività di ricerca effettuate dal consumatore sono ad esempio (selezionare la voce non rilevante) Un alto rapporto tra il costo dell'errore di acquisto e il costo di ricerca delle informazioni Prezzo elevato del bene da acquistare Alto costo o impossibilità di restituzione del bene acquistato Le spese pubblicitarie effettuate dal produttore .
34. Nel caso degli acquisti delle imprese quale di queste quattro affermazioni non è corretta L'impresa tende a instaurare rapporti stabili con fornitori che fanno molta pubblicità L'impresa tende a instaurare rapporti stabili con fornitori che hanno elevata reputazione tecnica L'impresa preferisce relazioni commerciali durature anche se non esclusive Quanto più l'impresa acquirente punta alla differenziazione verticale, tanto più antepone la qualità delle forniture al prezzo .
34. Un prodotto omogeneo disponibile in molti punti vendita indipendenti può essere venduto al massimo prezzo accettabile dall'acquirente , superiore al costo marginale del distributore Se è un prodotto essenziale Se è un prodotto deperibile Se il costo per visitare un secondo punto vendita e osservare il prezzo è superiore al risparmio possibile Se e solo se l'acquirente non si comporta in modo razionale .
34. Se un prodotto omogeneo è disponibile in molti punti vendita indipendenti, con libertà di entrata, e solo una parte dei consumatori sopporta costi di ricerca, mentre altri sono perfettamente informati Il prodotto può essere venduto solo al costo marginale Può accadere che alcuni venditori fissino un prezzo alto e servano solo i non informati mentre altri servono a prezzo minimo gli informati e i non informati capitati per caso L'omogeneità del prodotto impedisce la dispersione del prezzo La libertà di entrata costringe tutte le imprese a fissare un prezzo uguale e pari al costo unitario .
34. In presenza di switching costs degli acquirenti Se i prezzi praticati sono gli stessi per tutti gli acquirenti essi sono più bassi che in assenza di switching costs Se il venditore è in grado di individuare nuovi e vecchi clienti sembra che i nuovi ottengano sconti ma in realtà sono i vecchi che pagano troppo In un contesto fortemente competitivo i prezzi per vecchi e nuovi clienti tendono a coincidere Le barriere all'entrata sono più basse .
34. La pubblicità informativa (selezionare l'unica risposta sbagliata) Se riguarda il prezzo tende a rendere i prezzi più bassi Se riguarda il prezzo può facilitare la collusione Riduce i costi di ricerca Se riguarda le caratteristiche tecniche riducono la percezione della differenziazione .
34. La pubblicità persuasiva (selezionare l'unica risposta sbagliata) Tende a rafforzare il potere di differenziazione anche artificiosa del marchio Può avere effetti negativi sul welfare aumentando gli switching costs Poiché le imprese sono incentivate a farla solo su beni di qualità elevata essa può risultare utile in quanto veicola un segnale di qualità Rende più aggressiva la concorrenza di prezzo .
34. La pubblicità complementare Si rivolge a nuovi clienti In quanto bene complementare se ne fruisce congiuntamente alla fruizione del bene pubblicizzato Veicola messaggi incompatibili con quelli della pubblicità persuasiva Comunica che il bene ha successo tra un numero elevato di acquirenti .
34. La pubblicità favorisce la concentrazione del mercato perché (selezionare l'unica risposta sbagliata) Aumenta i costi di passaggio Incide meno sui costi unitari delle imprese grandi Sempre più è veicolata su Internet Può sostenere lo status quo in un oligopolio collusivo .
35. La libertà di entrata Esiste solo nei mercati perfettamente concorrenziali Esiste solo nei monopoli naturali contendibili E' incompatibile con la libertà di uscita E' possibile solo se c'è anche libertà di uscita .
35. Le barriere all'entrata sono più forti e stabili Quando si combinano fattori di costo e scarsa disponibilità a cambiare degli acquirenti Nei monopoli naturali contendibili Nei casi in cui esistono una pluralità di nicchie di prodotto e di localizzazione Nei settori con radicali innovazioni di prodotto .
35. L'associazione di economie di scala e alte quote di mercato consente Di praticare prezzi più alti Un vantaggio in termini di flussi di cassa rispetto a nuove imprese che consente di investire per rafforzare la propria posizione Un vantaggio competitivo solo di breve periodo Di spendere moltissimo in pubblicità .
35. Per vantaggi di costo assoluto si intende riferirsi a (indicare l'unica risposta sbagliata) Quelli che in un dato momento determinano le principali differenze di costo tra imprese Quelli che derivano dal controllo esclusivo di risorse e competenze non disponibili sul mercato perché difficilmente imitabili o riproducibili Quelli che derivano da controllo esclusivo, acquisito storicamente, di input produttivi disponibili a costo basso solo in modo limitato Quelli che derivano da un più prolungato apprendimento legato alla più lunga presenza sul mercato .
35. I fabbisogni di capitale operano come una distinta barriera all'entrata Nella fase iniziale di sviluppo di una idea imprenditoriale A prescindere dalle caratteristiche dell'impresa entrante Quando l'impresa, date le sue dimensioni non ha accesso a crediti sufficienti e il progetto non è sufficientemente innovativo da attirare venture capital A prescindere dalle caratteristiche del progetto da sviluppare .
35. In presenza di investimenti irreversibili e costi affondati Anche l'incumbent subisce una barriera all'entrata Un incumbent può continuare a produrre a prezzi che, prima di entrare, altre imprese non sarebbero disposte ad applicare Anche l'entrante subisce una barriera all'uscita L'entrante non rinuncia al suo progetto perché sa che non potrà tornare indietro .
35. La teoria dei mercati contendibili afferma che non sono di per sé le economie di scala a costituire una barriera all'entrata perché (indicare l'unica risposta sbagliata) L'incumbent può preferire abbandonare senza costo il mercato piuttosto che praticare prezzi inferiori ai costi unitari L'entrante può abbandonare senza costo il mercato se esso diviene non profittevole In un mercato contendibile è possibile cogliere occasioni di profitto temporaneo (hit and run) La vera barriera è il fabbisogno di capitale necessario a sfruttare le economie di scala .
35. Il lock in, anche se superabile con investimenti pubblicitari, prezzi scontati ed altre misure, è una barriera all'entrata perché Il concetto di costo di passaggio si applica a imprese presenti sul mercato Assorbe risorse finanziarie scarse Le azioni per superare o difendere il lock in richiedono investimenti e costi per unità di prodotto venduto superiori per l'entrante rispetto all'incumbent La storia dei settori ad alta tecnologia mostra che le posizioni di dominanza sostenute da lock-in non sono mai superabili .
35. Per esternalità di rete si intende che l'utilizzo di determinati beni o servizi ha effetti su terzi, spesso negativi come la congestione o l'inquinamento Il deterioramento delle prestazioni nell'uso della infrastruttura condivisa nell'ambito di servizi a rete come i trasporti e le comunicazioni I vantaggi che una invenzione può apportare a soggetti diversi da quelli che ne detengono i diritti di sfruttamento Il vantaggio che utenti di un servizio di comunicazione o interazione tra utenti hanno se se aderiscono alla stessa piattaforma usata dai propri contatti .
35. Esempi di lock-in generato artificiosamente con i prezzi sono (individuare l'unica alternativa sbagliata) Abbonamenti alla pay-tv invece che prezzi per singoli spettacoli Biglietti aerei gratuiti per i frequent flyers Servizio Prime per consegne gratuite in Amazon Prezzi diversi per biglietti aerei Business ed Economy .
36. Il concetto di costo di entrata Si applica al caso di barriere non sormontabili come quelle legali Rappresenta la riduzione dei profitti di cui l'incumbent soffre a seguito dell'entrata E' associato tra l'altro ai costi sunk dell'incumbent si applica nella stessa misura a entrante e incumbent .
36. In un duopolio con costi marginali uguali un entrante e prodotto omogeneo Produce quanto l'incumbent Può essere indotto a non entrare anche con costi di entrata nulli in determinate condizioni conquista tutto il mercato In generale produce meno dell'incumbent in quanto follower .
36. A parità di costi marginali la deterrenza dell'entrata può prodursi A prescindere dai costi di entrata Agendo sul prezzo invece che sulla capacità Con azioni irreversibili e costose in presenza di costi di entrata Comunque se le decisioni sono sequenziali .
36. In un duopolio di Stackelberg se il leader aumenta la produzione Diminuiscono comunque i profitti di entrambe le imprese Diminuiscono i profitti del follower e restano invariati quelli del leader Diminuiscono i profitti del follower mentre quelli del leader diminuiscono se la sua produzione eccede quella di monopolio La produzione del follower diminuisce nella stessa misura .
36. In un duopolio con costi marginali uguali un entrante e prodotto omogeneo l'entrata è bloccata Se l'entrante ha profitti negativi quando l'incumbent produce la quantità di monopolio Se i costi di entrata sono sufficientemente bassi Se i costi di entrata sono superiori ai profitti di monopolio Quando il modello di Stackelberg prevede produzione nulla del follower in assenza di costi di entrata .
36. In un duopolio con costi marginali nulli e domanda p=2(1-k1-k2) l'entrata è bloccata se il costo di entrata è Maggiore o uguale di 1/16 Maggiore o uguale di 1/8 Maggiore o uguale di 1/4 Maggiore o uguale ai profitti dell'incumbent .
36. Dal punto di vista dell'incumbent L'entrata bloccata è preferibile alla deterrenza dell'entrata La deterrenza dell'entrata è preferibile all'entrata bloccata L'accomodamento dell'entrata è preferibile all'entrata bloccata L'entrata bloccata comporta più investimenti .
36. A parità di costi marginali la deterrenza dell'entrata può prodursi e conviene Solo con costi di entrata superiori a quelli che determinano entrata bloccata Solo in presenza di di costi di entrata sufficientemente alti Se i costi di entrata sono troppo bassi per consentire l'accomodamento dell'entrata A prescindere dai costi di entrata .
36. Se la situazione ipotizzata fa scegliere all'incumbent l'accomodamento o la deterrenza dell'entrata, un aumento dei costi di entrata Non modifica mai i suoi comportamenti Determina un aumento della sua produzione Determina un aumento della sua produzione se l'entrata resta accomodata Aumenta comunque i suoi profitti .
36. All'interno dell'intervallo di valori dei costi di entrata per cui c'è deterrenza di entrata, all'aumentare di questi costi La produzione resta costante La produzione aumenta all'aumentare dei costi di entrata La produzione diminuisce all'aumentare dei costi di entrata I profitti aumentano al ridursi dei costi di entrata .
37. Individuare l'unica affermazione sbagliata relativamente alla architettura hardware di un personal computer tradizionale basato su Windows: All'interno del computer possono essere montati componenti quali schede grafiche, interfacce di rete, hard disk prodotti da imprese diverse Il sistema operativo Windows può essere sostituito da un altro sistema operativo Il sistema operativo windows può essere sostiuito da un sistema operativo Apple Il sistema può eseguire programmi Java .
37. La possibilità di utilizzare un modulo hardware come un componente di un sistema informatico: Dipende dal fatto che esso si interfacci con altri componenti nel modo da essi previsto e descritto dettagliatamente nelle specifiche di progetto Dipende dalla struttura interna del modulo Dipende dalle caratteristiche dell'alimentazione elettrica Dipende dalle dimensioni fisiche del modulo .
37. La possibilità di collegare un computer ad una rete di calcolatori: Dipende dalla disponibilità di un modem-router idoneo Dipende dalle caratteristiche della scheda di rete, di dispositivi di rete esterni e dalla disponibilità di un ambiente software compatibile con i protocolli di comunicazione usati nella rete Dalle caratteristiche dei cavi di connessione Dalla disponibilità di adeguate applicazioni antivirus .
37. La motivazione principale delle imprese che scelgono di rendere i propri sistemi incompatibili con componenti prodotti da altri è: Lo sfruttamento delle economie di scala La differenziazione La gestione delle application barrier to entry La riduzione dei costi di progettazione .
37. Quando gli standard tecnici sono proposti dalle imprese: Raramente essi divengono universali Può accadere che la competizione per assicurarne la prevalenza sul mercato dissipi i profitti futuri E' più facile che vengano accettati dalle altre imprese in assenza di esternalità di rete. E' più facile che vengano accettati dalle altre imprese se ci si aspetta che la competizione tra i prodotti che li usano sarà basata sul prezzo. .
37. Perché Apple ha approvato l'utilizzo di un componente software che consente di utilizzare Windows sui Macintosh: Per aumentare la differenziazione Perché ha ritenuto di poterlo fare senza perdere in immagine e differenziazione ma acquisendo la compatibilità con un numero maggiore di applicazioni Per consentire agli utenti l'acquisto di software applicativo meno costoso Per consentire agli utenti l'acquisto di sistemi Windows meno costosi .
37. Perché la Comunità Europea ha reso obbligatorio lo standard GSM per telefoni mobili di seconda generazione: Per contrapporsi ad una analoga scelta fatta dagli USA Per recuperare ritardi nella diffusione della telefonia mobile Per assicurare l'interoperabilità dei terminali con le reti nazionali e lo sfruttamento di economie di scala dei fornitori Per consentire la sperimentazione di soluzioni tecniche diverse rispetto a quelle di USA e Giappone. .
37. Un sistema può essere commercializzato soltanto usando due componenti prodotti ciascuno da un monopolista. L'equilibrio con scelta simultanea dei prezzi che ne deriva Massimizza i profitti congiunti Migliora la situazione dei consumatori rispetto alla fusione delle due imprese Peggiora la situazione dei consumatori e delle imprese rispetto alla fusione delle due imprese Non può essere modificato perché l'antitrust non consentirebbe soluzioni alternative .
37. In alternativa alla fusione, un prezzo regolamentato per uno dei due componenti che condurrebbe alla massimizzazione dei profitti congiunti dovrebbe essere Quello dell'equilibrio di Nash Uguale al costo marginale (cioè nullo nel caso analizzato) Quello di monopolio Quello derivante da scelte sequenziali .
37. Se una impresa accettasse di lasciare all'altra la scelta della somma dei prezzi in cambio di metà dei profitti complessivi Ciascuna impresa peggiorerebbe i suoi profitti rispetto all'equilibrio di Nash Ciascuna impresa migliorerebbe i suoi profitti a spese dei consumatori Ciascuna impresa conseguirebbe la metà dei profitti di monopolio, migliorando la propria situazione e quella dei consumatori rispetto all'equilibrio di Nash Le scelte sarebbero le stesse dell'equilibrio di Nash .
38. Solo una delle seguenti affermazioni relative alle esternalità dirette è errata La congestione di una infrastruttura ha le caratteristiche di una esternalità di rete diretta negativa L'utilizzazione di uno stesso sistema operativo per PC dà luogo ad una esternalità di rete diretta Una esternalità di rete diretta può avere effetti positivi non solo in caso di uso effettivo simultaneo ma anche perché c'è una possibilità di utilizzo L'esternalità che deriva dall'utilizzo di una qualsiasi rete sociale è commisurata alla numerosità totale degli utenti di tutte le reti sociali .
38. Solo una delle seguenti affermazioni relative alle esternalità indirette è errata L'utilizzo di un determinato formato di scambio per documenti scritti con un word processor dà luogo ad esternalità indirette La televisione sostenuta dalla pubblicità dà luogo ad esternalità di rete indiretta perché chi paga la pubblicità è interessato al numero di spettatori del programma a cui è associata Nelle piattaforme non è necessario che entrambe le categorie di utenti siano interessate alla numerosità dell'altra. Nelle piattaforme non è necessario che entrambe le categorie di utenti paghino un prezzo almeno pari ai costi che generano .
38. Se in un servizio è caratterizzato da esternalità di rete dirette e gli appartenenti potenziali alla rete valutano diversamente la misura in cui la loro utilità dipende dal numero di aderenti Le esternalità non hanno effetto Il punto di equilibrio è quello in cui la rete non ha aderenti Esiste comunque un punto di equilibrio unico Possono esistere diverse dimensioni di equilibrio della rete, una con pochi utenti che valutano molto la partecipazione, un altro con molti utenti di alcuni danno poca importanza alla partecipazione .
38. In un modello di esternalità dirette in cui la relazione tra prezzo e dimensione di equilibrio è p=n(A-n) e in cui quindi per p sufficientemente basso la relazione è soddisfatta da due valori di n nl e nh>nl, quale delle seguenti previsioni è errata Se n Se n>nl n tenderà ad aumentare Se n>nh n tenderà ad aumentare Se n>nh n tenderà a diminuire .
38. Se il servizio con esternalità dirette è offerto in una successione di periodi da un'impresa in monopolio che può fissare il prezzo e inizialmente ci sono pochi utenti Il prezzo ottimo sarà costante nel tempo Il prezzo sarà prima basso e poi più alto Il prezzo sarà prima alto e poi più basso Il prezzo sarà comunque sempre superiore al costo unitario di erogazione del servizio .
38. In un modello di esternalità dirette in cui la relazione tra prezzo e dimensione di equilibrio è p=n(A-n) e in cui quindi per p sufficientemente basso la relazione è soddisfatta da due valori di n nl e nh>nl La massa critica è nh La massa critica è nl La massa critica potrà essere sia nl che nh La massa critica non dipende dal prezzo .
38. La domanda di smartphone Dipende unicamente da fenomeni di esternalità diretta Dipende unicamente da fenomeni di esternalità indiretta E' alimentata sia da fenomeni di esternalità diretta che indiretta E' alimentata dalla disponibilità di app e quindi non da esternalità .
38. Indichiamo con il numero di utenti della tecnologia i.Per gli utenti di tipo A la tecnologia A determina una utilità u + na, mentre la tecnologia B determina una utilità n. Invece per gli utenti di tipo B la tecnologia B determina una utilità u + nb, mentre la tecnologia A determina una utilità na. Quale relazione deve esserci tra na e nb perché la tecnologia A sia preferita da tutti gli utenti? na-nb > u na-nb < u nb-na < u nb-na>u .
38. Per path dependence si intende che Per comprendere il successo di una tecnologia occorre comprendere il processo decisionale di chi adotta Una tecnologia prevale se è quella tecnicamente più performante al momento della sua introduzione sul mercato Il motivo del successo di una tecnologia risiede in quanto avvenuto storicamente e particolarmente nelle fasi iniziali di adozione Una tecnologia di successo può essere sostituita da un'altra che ripeta lo stesso percorso di adozione .
38. Per switching cost collettivi si intendono I costi da sopportare per vincere l'effetto delle esternalità di rete e coordinare il passaggio di una comunità di utenti ad una nuova rete La penale pagata da tutti coloro che scelgono di abbandonare una rete per un'altra L'effetto di politiche di fidelizzazione che il gestore di una rete applica a tutti gli utenti Gli switching cost individuali quando tutti gli utenti li sopportano. .
39. La scarsità dello spazio espositivo nei supermercati aumenta il potere contrattuale Delle imprese che producono i beni Delle imprese che vendono i beni al dettaglio Dei consumatori Dei nuovi entranti nella produzione dei beni .
39. La liberalizzazione della fornitura di servizi elettrici in Italia Ha mantenuto la piena integrazione verticale dell'ex-monopolista Ha assegnato la fornitura di servizi di bottleneck a società separate Ha introdotto la competizione nella distribuzione locale Ha mantenuto in monopolio le attività di vendita al dettaglio .
39. La liberalizzazione della fornitura di servizi di telecomunicazione in Italia Ha mantenuto l'integrazione societaria dell'ex-monopolista Ha reso pienamente sostituibili i servizi di bottleneck Ha superato per tutte le imprese la necessità di acquistare servizi da propri competitor Ha superato la necessità di regolamentare i prezzi all'ingrosso .
39. La liberalizzazione della fornitura di servizi ferroviari in Italia Ha mantenuto l'integrazione societaria dell'ex-monopolista Ha reso pienamente sostituibili i servizi di bottleneck Ha mantenuto in un regime di separazione societaria la stessa proprietà del gruppo che operava precedentemente in monopolio Ha superato la necessità di regolamentare i prezzi all'ingrosso .
39. Supponiamo che, in assenza di accordi e regolamentazione, un monopolista a monte produca un prodotto intermedio con costo marginale nullo e un monopolista a valle lo venda al dettaglio su un mercato in cui la domanda finale è p=1-q Il prezzo al dettaglio è 1/2 Il prezzo a monte è 1/3 Il prezzo al dettaglio è 3/4 La somma dei profitti è 1/4 .
39. Supponiamo che si verifichi una integrazione verticale tra un monopolista a monte che produce un prodotto intermedio con costo marginale nullo e un monopolista a valle che lo vende al dettaglio su un mercato in cui la domanda finale è p=1-q Il prezzo al dettaglio è 1/2 Il prezzo al dettaglio sarebbe lo stesso che, se le imprese restassero indipendenti, si otterrebbe se il prezzo a monte fosse 1/4 Il prezzo al dettaglio è 3/4 La somma dei profitti è 3/16 .
39. La doppia marginalizzazioni in una relazione verticale tra monopolisti, se confrontata con un monopolio integrato Giova all'impresa a monte e nuoce agli altri soggetti Giova all'impresa a valle e nuoce agli altri soggetti Giova alle imprese e nuoce ai consumatori Nuoce a tutti .
39. Individuare l'unica affermazione sbagliata: Se un monopolista a monte si untegra con una delle imprese che precedentemente operava in un duopolio a valle simmetrico nei costi Il prezzo a valle si riduce L'impresa integrata aumenta i suoi profitti complessivi L'impresa integrata, in assenza di regolamentazione, può decidere se rendere non profittevole l'impresa restata indipendente I consumatori sono danneggiati .
39. Una tassa di franchising ha effetti migliorativi sui consumatori, rispetto a un prezzo uniforme fissato da un monopolista a monte perché Il costo incrementale sopportato dalle imprese a valle è lo stesso sopportato dall'impresa a monte ha effetti equivalenti alla doppia marginalizzazione Determina un prezzo a valle minore di quello determinato dalla integrazione verticale Lascia immutati i profitti a valle .
39. La normativa antitrust vede con sospetto la fissazione di vincoli sui prezzi al dettaglio da parte dell'impresa a monte e tuttavia Ammette sempre limiti al valore minimo dei prezzi Consente che diversi dettaglianti siano tenuti a fissare prezzi uguali Ammette comunque limiti al valore massimo dei prezzi Consente che i dettaglianti si accordino sul valore del prezzo a valle .
40. Quale dei seguenti tipi di costo non è considerato un costo di transazione costo di ricerca e selezione del partner costi di controllo dell'esecuzione dell'acquisto la somma pagata al venditore (prezzo x quantità) costi di negoziazione .
40. Per transazione si intende una compravendita il passaggio di un bene attraverso una interfaccia tra attività elementari tecnologicamente separabili Uno scambio di messaggi Un ordine di un manager .
40. Una transazione avviene all'interno di una impresa quando è relativamente poco complessa quando è relativamente poco soggetta a incertezza quando il costo d'uso del mercato è elevato quando l'alternativa è servirsi di un mercato perfettamente concorrenziale .
40. Un alto valore degli investimenti necessari a eseguire transazioni sul mercato Ne riduce i rischi Ne riduce i costi Aumenta i costi di transazione Determina un aumento della frequenza di esecuzione .
40. Un investimento relazionale irreversibile fatto da una impresa la espone al rischio di una rinegoziazione opportunistica del prezzo pagato da una impresa a valle perché L'impresa a valle sa che l'impresa a monte accetterebbe di non recuperare i costi sunk In presenza di investimenti relazionali irreversibili non vengono usualmente stipulati contratti di lungo periodo Ciò è quanto entrambe le imprese prevedono e si aspettano L'opportunismo è previsto e accettato nei contratti .
40. Il costo derivante dall'opportunismo è unicamente quello dei costi sunk per gli impianti utilizzati unicamente quello dell'addestramento e delle competenze del personale utilizzato unicamente quello delle necessarie rinegoziazioni legato ad un insieme di fattori tra cui tutti quelli precedentemente citati .
40. La costituzione di una joint-venture per gestire la relazione consente Di sostituire alla relazione un rapporto di mercato Di ripartire a priori il contributo delle parti all'investimento soggetto a rischio Di eliminare alla radice la necessità di contratti di costruire una soluzione strettamente equivalente alla integrazione .
40. Un contratto può riguardare Unicamente singole transazioni Unicamente relazioni di lungo periodo Situazioni diverse per cui è progettato, sia di breve che di lungo periodo Esclusivamente regole che definiscono importi da pagare in relazione alle circostanze che si presentano .
40. Un contratto completo Prevede con certezza le circostanze che si realizzeranno durante il periodo di validità Consente di accertare le circostanze che si sono realizzate in una fase del periodo di validità e che erano già state prefigurate come possibili Elenca le forme di opportunismo accettabili dalle parti Può essere in molti casi elaborato con semplici adattamenti di contratti standard .
40. In assenza di contratti completi comportamenti opportunistici possono essere prevenuti Facendo leva sul costo della perdita della reputazione e adottando un'ottica di lungo periodo Rinunciando a relazioni di lungo periodo Esclusivamente con l'integrazione delle parti Semplificando il contenuto dei contratti .
41. In situazioni di rischio le scelte devono tener conto di tutti i possibili esiti perché L'esito che effettivamente si realizzerà sarà una media pesata per le probabilità degli esiti possibili Anche se uno solo si realizzerà tutti gli esiti sono possibili I diversi esiti si produrranno tutti, in successione, a partire dai più probabili Conoscendo le alternative sarà sempre possibile evitare gli esiti peggiori .
41. In un contesto con informazione asimmetrica, quali di queste situazioni sarebbe da escludere Una parte della transazione attribuisce probabilità ad una serie di esiti alternativi mentre l'altra parte ne considera uno certo Le parti di una transazione hanno probabilità soggettive diverse per gli eventi alternativi possibili Tutte parti accettano le probabilità soggettive comunicate da un soggetto terzo Una parte nasconde azioni o informazioni alle altre .
41. In un contesto di scelte rischiose Prende comunque decisioni che rendono più alto l'esito monetario migliore. Il soggetto può preferire una decisione che rende impossibile l'esito con il massimo valore monetario Il soggetto economico è in grado di eliminare completamente gli effetti di possibili danni Il soggetto considera solo le probabilità degli esiti .
41. Se un soggetto economico aumenta l'importo della sua copertura assicurativa contro un danno Aumenta il consumo possibile se il danno non avverrà Aumenta il consumo possibile se il danno avverrà Lascia comunque inalterato il valore atteso del consumo possibile Aumenta il valore atteso del consumo possibile .
41. Se un soggetto economico aumenta l'importo della sua copertura assicurativa contro un danno Riduce la differenza tra il minimo e il massimo consumo che potrà fare Aumenta il massimo consumo che potrà fare Diminuisce il minimo consumo che potrà fare Aumenta il consumo in caso danno e lascia invariato quello in caso di assenza di danno .
41. Se un soggetto economico acquista un biglietto della lotteria Aumenta la differenza tra il minimo e il massimo consumo che potrà fare Diminuisce il massimo consumo che potrà fare Aumenta il minimo consumo che potrà fare Aumenta il consumo in caso di vincita e lo lascia invariato quello opposto .
41. Detto X l'insieme dei possibili esiti e P l'insieme delle distribuzioni di probabilità ammissibili di questi esiti, una funzione di utilità attesa Descrive le preferenze del soggetto economico rappresentando un ordinamento degli x appartenenti a X Descrive le preferenze del soggetto economico rappresentando un ordinamento delle distribuzioni di probabilità p appartenenti a P Rappresenta le stesse preferenze se subisce una qualsiasi trasformazione monotona crescente Se scelta opportunamente può rappresentare arbitrarie preferenze di un soggetto economico .
41. Dato un vettore di esiti monetari possibili si può sicuramente affermare che tra tutti i vettori p di distribuzione di probabilità degli esiti sarà preferibile Un vettore con componenti tutte uguali. Un vettore che attribuisce probabilità nulla all'esito monetario peggiore Un vettore con probabilità proporzionali al valore monetario degli esiti Un vettore che attribuisce probabilità 1 all'esito monetario migliore. .
41. Quali di queste affermazioni non rappresenza adeguatamente l'avversione al rischio Funzione di utilità di Bernouilli concava Equivalente certo inferiore al valore atteso dell'esito monetario Coefficiente di Arrow-Pratt di avversione al rischio assoluta positivo Funzione di utilitù di Bernouilli lineare .
41. Supponiamo che in tutti i casi in cui un soggetto A preferisce una somma certa ad una lotteria anche un soggetto B la preferisce I due soggetti hanno la stessa avversione al rischio Il soggetto A è più avverso al rischio del soggetto B Il soggetto B è più avverso al rischio del soggetto A Occorrono ulteriori informazioni per individuare il soggetto maggiormente avverso al rischio .
42. Quale è il significato della equità attuariale Che tutti gli assicurati pagano lo stesso prezzo Che il prezzo non dipende da caratteristiche del contratto che modificano la probabilità del danno Che ciascun assicurato paga per ottenere il servizio scelto una somma uguale al valore atteso del rimborso cui avrà diritto Che l'impresa di assicurazione è avversa al rischio .
42. Un soggetto economico cui viene offerto un servizio assicurativo attuarialmente equo Si assicura anche se propenso al rischio Se è avverso al rischio sceglie di sottoscrivere un contratto che copra completamente il rischio In base al grado di avversione al rischio sceglie se coprire totalmente o parzialmente il rischio Non si assicura se il danno è piccolo rispetto al patrimonio .
42. Un investitore avverso al rischio Sceglie unicamente investimenti con redditività certa Investe in progetti rischiosi una somma che è funzione del rendimento atteso ed è indipendente dal coefficiente di avversione al rischio Investe in progetti rischiosi una somma che è funzione del rendimento atteso ed è indipendente dal patrimonio Investe in progetti rischiosi una somma che è funzione del rendimento atteso e cresce con il patrimonio, se il coefficiente di avversione al rischio è decrescente .
42. Supponendo che un investimento rischioso consegua un rendimento negativo R1 con probabilità p e un rendimento positivo R0 con probabilità 1-p Condizione necessaria perché esso possa essere scelto da un investitore avverso al rischio è che sia R1p+R0(1-p) >0 Condizione sufficiente perché esso sia scelto da un investitore avverso al rischio è che sia R1p+R0(1-p) >1 Condizione necessaria perché esso possa essere scelto da un investitore avverso al rischio è che sia R0 > - R1 Condizione necessaria perché esso possa essere scelto da un investitore avverso al rischio è che sia p<1/2 .
42. Un investitore neutrale al rischio con patrimonio w deve scegliere la somma A da investire in un progetto che ha un rendimento negativo R1 con probabilità p e un rendimento positivo R0 con probabilità 1-p, con R1p+R0(1-p) >0. La somma A investita sarà Nulla Una quantità positiva indipendente da w, R0 e R1 Una quantità positiva crescente con R1p+R0(1-p) L'intero patrimonio w .
42. Un investitore può scegliere tra: comprare una azione A e una azione B; comprare due azioni A; comprare due azioni B; non comprare nessuna azione; rinviare la decisione sapendo che il nuovo prezzo rimarrà stabile. Oggi ciascuna azione può essere acquistata a 1000€. Con probabilità 1/2 il nuovo prezzo (dopo l'eventuale acquisto) sarà 800 per l'azione A e 1300€ per l'azione B.Con probabilità 1/2 il nuovo prezzosarà 1300 per l'azione A e 800€ per l'azione B. Non sono previsti dividendi. Quale sarà la decisione ottimale? Comprare due azioni A o, equivalentemente, due azioni B. Aspettare per l'acquisto che il prezzo si sia stabilizzato Non acquistare nessuna azione Acquistare una azione A e una azione B .
42. Supponiamo che un investitore investa l'80% del suo patrimonio in un investimento privo di rischio che ha un rendimento dell'1% e il restante patrimonio in un fondo di investimento azionario che ha un rendimento atteso del 10% e varianza pari a 0,01. Quale saranno rendimento atteso e deviazione standard per il portafoglio complessivo? r=2% , s=0,2% r=10% , s=10% r=2,8% , s=2% r=2,8% , s=0,2% .
42. Supponiamo che tre investimenti alternativi abbiano rendimenti distribuiti in modo equiprobabile rispettivamente nell'intervallo 8%-12%, 6%-14%, 4%-16%. Considerando applicabile il modello media varianza Non possiamo affermare quale dei tre sia preferibile Sappiamo che è preferibile l'investimento con rendimenti nell'intervallo 8%-12% Sappiamo che è preferibile l'investimento con rendimenti nell'intervallo 6%-14% Sappiamo che è preferibile l'investimento con rendimenti nell'intervallo 4%-16% .
42. Siano rm e sm rendimento atteso e corrispondente deviazione standard di un portafoglio diversificato rappresentativo del mercato azionario e sia in equilibrio si =bism la deviazione standard di un titolo i. Se bi>1 il valore di equilibrio di ri sarà Maggiore di bi rm Minore di rm Pari a bi rm Minore di bi rm .
42. Tenendo conto del fatto che se un titolo finanziario ha un aumento di prezzo il suo rendimento atteso futuro scende e viceversa, il modello CAPM implica che la condizione di allineamento di rischi e rendimenti attesi lungo una retta viene assicurato all'equilibrio da Gli acquisti netti sul mercato di borsa dei titoli a rendimento maggiore di quello di equilibrio e le vendite nette di quelli con rendimento minore Gli acquisti netti sul mercato di borsa dei titoli a rendimento minore di quello di equilibrio e le vendite nette di quelli con rendimento maggiore Gli interventi sul mercato di investitori con elevata propensione al rischio Lo spostamento degli investimenti verso strumenti privi di rischio. .
43. Nell'esempio di Akerlof relativo al mercato delle auto usate, il loro valore di mercato cala immediatamente dopo l'acquisto da parte del primo proprietario perché Un utilizzo anche breve produce un deterioramento certo L'acquisto di usato implica più burocrazia impegno di tempo e imposte Perché acquistare un'auto nuova conferisce prestigio Perché per quanto breve l'utilizzo da darte dell'acquirente originale fa si che chi subentra possa temere informazioni nascoste .
43. Perché nel modello di Akerlof ci sia equilibrio Debbono cessare le offerte di auto di bassa qualità I prezzi debbono riflettere la qualità media delle automobili in circolazione Debbono essere scambiate, esclusivamente a prezzo basso, solo auto di bassa qualità Dovrebbero essere prese in considerazione caratteristiche dei mercati reali che il modello trascura .
43. Nel modello di Akerlof la problematica che si verifica può essere classificata come Rischio Morale Opportunismo post-contrattuale Azione nascosta Selezione Avversa .
43. In un mercato non regolamentato di servizi assicurativi sanitari la selezione avversa deriva dal fatto che I giovani si ammalano meno dei vecchi Né gli utenti né le imprese possono predire il costo delle cure future La domanda del servizio proviene principalmente da chi ritiene di essere in un cattivo stato di salute Gli assicurati non hanno comportamenti tali da prevenire le malattie .
43. Un sistema privato di assicurazioni sanitarie potrebbe salvaguardare i suoi risultati economici con comportamenti contrari all'interesse collettivo. Quale dei seguenti non ha invece effetti negativi Sospendere i contratti con gli utenti più fragili Praticare prezzi crescenti a chi si manifesta fragile Non accettare contratti con chi ha avuto precedenti malattie Non rifiutare il servizio a nessuno, a condizione che tutti, senza eccezione siano assicurati .
43. Considerando la diversità degli obiettivi, quale dei seguenti comportamenti non si manifesta in un sistema di assicurazioni sanitario pubblico Partecipazione dell'utente al costo delle prestazioni richieste Sospensione del servizio agli utenti più costosi Mancata erogazione delle cure più costose Limiti alla età massima per l'erogazione di alcune prestazioni .
43. In un contratto di assicurazione automobilistico, quale delle seguenti misure non è motivata da rischio morale Franchigia su danni per incidenti Bonus-Malus Canoni più alti per i neo-patentati Sconti per chi installa scatola nera .
43. In un contratto di agenzia, il vincolo di compatibilità degli incentivi impone Che il principal assicura all'agent incentivi sufficienti a rendere la sua utilità maggiore o uguale a quella minima accettabile nel 100% dei casi Che l'agent sia incentivato in modo sufficiente a fargli scegliere di comportarsi come il principal preferisce Che il principal convinca l'agent a stipulare un contratto Che l'agent sia retribuito solo se il suo sforzo ha sortito l'effetto desiderato dal principal .
43. Se lo sforzo non è misurabile e l'agent viene retribuito in base al raggiungimento dell'obiettivo del principal L'agent rischia di effettuare lo sforzo richiesto e non essere premiato L'agent riceve un valore atteso del premio inferiore I profitti attesi del principal sono maggiori Il caso non ricade più nel moral hazard .
43. Supponiamo che il proprietario di una abitazione sospenda un servizio di sorveglianza a distanza della abitazione dopo averla assicurata contro il furto. Come va classificata la situazione e come dovrebbe prevenire questo comportamento l'assicuratore? Si tratta di adverse selection e il comportamento non può essere prevenuto Si tratta di moral hazard e il comportamento non può essere prevenuto Si tratta di adverse selection e il comportamento è prevenibile rendendo obbligatoria la sorveglianza a distanza. Si tratta di moral hazard e il comportamento può essere prevenuto facendo sì che il danno atteso derivante dal furto per l'utente sia minore per chi esercita precauzioni, ad esempio introducendo franchigie .
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