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ERASED TEST, YOU MAY BE INTERESTED ONestetica aggiornato 8-4-23

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Title of test:
estetica aggiornato 8-4-23

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estetica 6cfu ecampus

Author:
AVATAR

Creation Date:
13/03/2024

Category:
Others

Number of questions: 402
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Content:
Quale delle seguenti definizioni dell'estetica non è corretta? L'estetica è una filsofia del bello L'estetica è una filosofia dell'arte L'estetica è una filosofia dell'esperienza sensibile L'estetica è una filosofia morale.
Il primo autore a pubblicare un libro intitolato "Estetica" è Aristotele Kant Hegel Baumgarten.
L'estetica come disciplina filosofica autonoma nasce nell'antica Grecia nel XX secolo con Platone in età moderna.
La Repubblica è un dialogo platonico che appartiene all'epoca della maturità è l'opera in cui Platone espone la sua dottrina dell'eros e del bello è un dialogo platonico scritto intorno all'VIII sec. a.c. è un opera filosofica di Platone scritta probabiomente nel I sec. a.c.
Nella sua opera filosofica Platone sostiene che nessun mito può avere valore di verità critica il mito tragico ma nello stesso tempo celebra i miti omerici utilizza spesso il mito riutilizza i miti omerici.
Per Platone le idee sono entità mentali ricavate per atrazione sono pura apparenza sono più reali dal punto di vista ontologico delle cose sensibili sono meno vere delle cose sensibili che si vedono e che si toccano.
Proponendo l'esempio del letto e del tavolo, nella Repubblica Platone sottolinea che L'idea di tavolo e l'idea di letto sono imitazioni dei tavoli e dei letti reali L'artigiano è colui che inventa l'idea di tavolo e l'idea del letto L'artigiano fabbrica il tavolo e il letto reali mentre il pittore costruisce le idee del tavolo e del letto L'artigiano che fabbrica il tavolo non è però artefice dell'idea di tavolo.
Dal punto di vista gnoseologico per Platone La conoscenza più vera è la conoscenza delle idee Non è possibile conoscere veramente realtà immutabili; si possono conoscere solo le cose soggette al mutamento L'essenza delle cose è inconoscibile, possiamo conoscere solo l'apparenza La conoscenza più vera è la conoscenza delle cose sensibili.
Per Platone l'immagine è meno reale ma più vera dell'oggetto di cui è immagine è ontologicamente superiore all'idea coincide con l'idea di una cosa è un oggetto apparente che non ha effettiva realtà.
Nella gerarchia ontologica proposta da Platone L'immagine è inferiore rispetto alla realtà sensibile ma superiore rispetto all'idea L'idea e l'immagine sono inferiori rispetto alla cosa sensibile L'idea è inferiore rispetto alla cosa sensibile ma superiore ripetto all'immagine L'immagine è inferiore alla cosa sensibile e all'idea.
Platone nella Repubblica critica i pittori perché non sono in grado di riprodurre fedelmente le cose che vedono perché rappresentano le idee invece delle cose sensibili perché rappresentano le cose come appaiono e non come sono perché rappresentano le cose con le immagini invece che con le parole.
Cosa intende dire Platone quando afferma: "un letto, che tu lo guardi di lato o di fronte o in un modo qualsiasi, differisce forse da se stesso? " che l'idea di un letto è sempre diversa a seconda delle prospettive che i letti reali possono essere molto diversi uno dall'altro ma sarebbe meglio se fossero simili che ognuno è libero di vedere il letto secondo il suo punto di vista perché non esiste un'idea di letto che l'immagine di un letto può cogliere solo l'apparenza e non l'essenza del letto.
Dal punto di vista platonico la tragedia e l'epica sono sempre "imitazione di azioni" le immagini e le idee non sono "il vero essere" le opere d'arte e le immagini sono «lontane di tre gradi dall’essere» la tragedia e l'epica devono avere unità di tempo, luogo e azione.
Un'opera come il Doriforo di Policleto giudicata in base alle categorie platoniche deve essere rifiutata perché non è abbastanza fedele alla realtà appare come il tentativo di raffigurare l'ideale e non il reale è del tutto inaccettabile perché rappresenta una realtà sensibile e corporea è diseducativa perché rappresenta sentimenti e passioni che devono essere tenuti a freno.
Le opere più importanti di Platone sono principalmente trattati sistematici sono andate perdute sono L'apologia di Socrate, la Poetica, La Metafisica, La Repubblica, il Simposio, Il Timeo sono principalmente dialoghi filosofici.
La Repubblica di Platone non è un trattato di estetica è un trattato di estetica del periodo ellenistico è il primo trattato di estetica della storia occidentale è un dialogo il cui tema di fondo è la relazione tra arte e bellezza.
Platone è un filosofo greco del II secolo a.c. è stato discepolo di Aristotele è il fondatore della Accademia è il maestro di Socrate.
Per Platone non si può accettare che una poesia venga giudicata per la sua verità e non per la sua bellezza che uno stato pretenda di conrollare l'attività dei poeti che nei miti vengano rapresentate cose soprasensibili che i poeti raccontino che gli dei sono la causa dei mali degli uomini.
Il mito di Er è un racconto platonico sull'aldilà è un antico mito omerico è un racconto che Platone giudica immorale è un racconto di Esiodo che Platone critica duramente.
Al termine della Repubblica Platone racconta Il mito del carro alato Il mito del Demiurgo Il mito di Er Il mito della caverna.
Nella Repubblica Platone cita come esempio la vicenda di Crono e Urano perché il loro comportamento non gli appare degno dal punto di vista morale perché vuole dimostrare che gli dei non sono rensponsabili del male perché si tratta di una storia edificante dal punto di vista morale perché rappresentano due modi diversi di intendere la poesia.
Per Platone il controllo politico dell'arte è impossibile e dannoso c'è una separazione necessaria tra arte e politica l'arte deve essere giudicata dal punto di vista della sua utilità politica e morale l'arte non deve essere giudicata con criteri morali ma in base a criteri estetici.
Per Platone "dire che gli dèi si fanno guerra e si combattono tra loro" è moralmente sbagliato ma può essere utile dal punto di vista politico è falso ed è pericoloso è vero ma è diseducativo può essere vero solo dal punto di vista allegorico.
Nella Repubblica Platone critica Esiodo e Omero perché nei loro racconti negano l'esistenza degli dei nei loro racconti si dà una cattiva rappresentazione della natura degli dèi nei loro racconti ci sono troppi elementi religiosi hanno mescolato impropriamente religione e poesia.
Nella visione platonica il Bene è l'idea somma tutte le cose si generano dal conflitto tra il Bene e il Male la Verità è l'idea somma il Bene è un trascendentale.
Benché critichi la pretesa della poesia e delle arti di cogliere la verità, in un passagio importante Platone ammette che i miti e le opere letterarie comunicano valori morali sempre condivisibili i miti e le opere letterarie hanno una valenza educativa sempre positiva i miti e le opere letterarie sono menzogne che contengono un fondo di verità i miti e le opere letterarie hanno un contenuto del tutto razionale.
Per Platone c'è "un antico dissidio" tra poesia e filosofia tra la storia che racconta il particolare e la filosofia che racconta l'universale tra filosofia e politica tra Omero e i tragici.
Paragonando Omero e Pitagora, Platone sostiene che non esiste alcun "metodo di vita" pitagorico elogia Omero e critica Pitagora critica entrmabi in quanto poeti che "imitano le apparenze" sostiene che non esiste alcun "metodo di vita" omerico.
Per Platone Omero non è il poeta sommo non è un poeta tragico non deve essere un punto di riferimento per l'educazione dei giovani deve essere accolto all'interno dello stato ideale.
Per Platone i poeti tragici fanno diventare lo spettatore simpatetico nei confronti del destino altrui piagnucoloso coraggioso razionale.
Il mito del "carro alato" è raccontato nella Repubblica nel Simposio nel Fedro nel Timeo.
Nella Repubblica Platone afferma che i sentimenti dovrebbero essere "irrigati" e fatti crescere sono la parte più importante dell'anima umana dovrebbero essere dominati sono "disseccati" dalla poesia.
Per Platone la poesia "alimenta e fortifica" la parte irrazionale dell'anima la parte razionale dell'anima la ragione in quanto guida delle passioni le facoltà spirituali dell'uomo.
Nella Repubblica Platone afferma che il carattere che "diviene oggetto di una ricca e varia imitazione" è il carattere razionale il carattere calmo il carattere riflessivo il carattere emotivo.
Nella Reppublica di Platone A23le arti sono considerate come un modo per prcurare la catarsi tragica positivamente perché educano il cittadino alla moralità come uno strumento educativo pericoloso come un momento senza alcuna importanza nella storia della Grecia.
Per Platone la bellezza di una cosa dipende dalla sua prossimità all'idea è sempre qualcosa di immorale dipende dalla sua capacità di generare emozioni è sempre una menzogna.
Nel Timeo Platone afferma che l'origine dell'universo può essere raccontata in un mito verosimile non può essere raccontata in un mito perché i miti sono sempre falsi può essere conosciuta tramite un ragionamento esatto non esiste perché questo è il più bello del mondi possibili.
Per Platone le cose generate è impossibile che siano nel tempo sono necessariamente idee non possono essere raffigurate devono avere una casua.
Cosa intende dire Platone nel Timeo quando afferma: "si devono innanzitutto distinguere queste cose: che cos’è ciò che sempre è e non ha nascita, e che cos’è ciò che sempre si genera, e che mai non è?" che le cose che sono sempre si generano in continuazione che le immagini delle cose sensibii non sono vere, ma apparenti che l'universo è eterno e dunque non ha nascita che esistono due tipi di realtà diversi: le idee e le cose sensibili.
Per Platone la bellezza è oggettiva ed è legata alla struttura ontologica della realtà è un sentimento soggettivo che proviamo soprattutto di fronte all'ordine del cosmo è possibile solo nell'arte+F45 è qualcosa di sensibile e dunque è qualcosa di non vero e pericoloso.
Nel Timeo Platone afferma che se il mondo è bello vuol dire che è eterno se il mondo è bello significa che è stato plasmato sulla base di un modello ideale nello stato ideale non c'è posto per i miti di Omero e Esiodo la poesia tragica è sempre falsa.
Per Platone quello che viene realizzato quando un artefice rivolge "il suo sguardo verso ciò che è sempre allo stesso modo e servendosi di una tale entità come di un modello" è eterno è bello è un'immagine falsa perché apparente è immutabile.
Il Demiurgo è uno dei personaggi del Simposio di Platone è un artigiano divino è un dialogo platonico è un personaggio mitologico che Platone giudica come un cattivo esempio morale.
Il Timeo è un dialogo platonico in cui si parla della giustizia e dello stato ideale è il primo trattato di estetica della storia della filosofia è un dialogo di Platone in cui vengono affrontati problemi cosmologici è un dialogo platonico scritto intorno al VI sec. a.c.
Per Platone l'universo non è eterno non è eterno e non è bello è l'iperuranio è bello ed eterno.
La bellezza in sé per Platone è il termine ultimo dell'amore umano è disiteressata e dunque è indipendente dal desiderio coincide con la bellezza della conoscenza è un piacere mondano.
Per Platone la bellezza ha un significato politico più metafisico che estetico mitologico più estetico che metafisico.
Il Simposio è un'opera di Plotino in cui è raccontato un banchetto è un dialogo di Agostino il sui tema principale è la bellezza è un'opera di un'autore denominato Pseudo-Longino è un dialogo platonico il cui tema principale è l'amore.
Per Platone la bellezza dei corpi è una seduzione che può portare l'uomo alla dannazione non esiste perché la bellezza è solo ideale è il primo grado del cammino erotico non esiste perché i corpi sono materiali e la materia è male.
Per Platone la bellezza delle anime è superiore alla bellezza della conoscenza la bellezza delle anime non esiste perché l'anima è immateriale e non è sensibile la bellezza della conoscenza è superiore alla bellezza insita nelle anime la bellezza insita nelle anime è il grado più alto della bellezza.
Quale di queste affermazioni non rispecchia il pensiero di Platone la bellezza ha un significato metafisico la bellezza in sé è oggettiva la bellezza, essendo un'idea, non può apparire sensibilmente la bellezza dei corpi è inferiore alla bellezza della conoscenza.
Quale tragedia viene considerata da Aristotele come il modello per antonomasia? L'Edipo re di Eschilo L'Antigone di Sofocle L'Antigone di Eschilo L'Edipo re di Sofocle.
Zeusi e Parrasio sono i protagonisti di un importante aneddoto raccontato da Plinio il Vecchio sono due poeti tragici criticati da Platone sono due pittori criticati da Platone sono due poeti tragici citati da Aristotele.
Aristotele è l'autore della Poetica e del Trattato sul sublime è l'autore della Poetica e dell'Etica Nicomachea è l'autore del Simposio e della Poetica è l'autore de L'arte della mimesis e dell'Etica Nicomachea.
Aristotele ha fondato l'Accademia è stato allievo di Platone nel Peripato è stato il maestro di Platone è stato allievo di Platone nell'Accademia.
La Poetica di Aristotele tratta della poesia epica e della poesia tragica della tragedia, dell'epica, del romanzo della tragedia, dell'epica e della poesia lirica della poesa tragica e della poesia lirica.
Aristotele considera Omero il modello per antonomasia della poesia epica un poeta che ha corrotto gli animi dei giovani ateniesi il modello per antonomasia della poesia tragica un poeta che ha raccontato falsi miti.
Chi è l'autore della seguente affermazione: "è Omero soprattutto che ha insegnato a tutti gli altri a dire il falso come si deve" Aristotele, nella Poetica Aristotele, nella Repubblica Platone, nella Poetica Platone, nella Repubblica.
La mimesis in Aristotele non può essere ridotta ad una operazione passiva di riproduzione della realtà coincide con la nozione di imitazione intesa come copia non esiste perché la nozione di mimesis è platonica è una nozione fortemente criticata.
Il "verosimile" per Aristotele non è semplicemente il vero ma non è nemmeno semplicemente il falso coincide con ciò che è falso coincide con ciò che vero è antitetica alla nozione di mimesis.
Per Aristotele l'imitazione non è naturale per l'uomo è naturale per l'uomo è propria dell'uomo e degli animali è una capacità che si acquisisce solo dopo un lungo apprendistato.
Per Aristotele la mimesis ha un valore conoscitivo ha valore consocitivo solo se è imitazione del vero e non del verosimile ha un valore conoscitivo è un gioco che produce piacere ma che non ha alcun valore etico.
Per Aristotele il racconto è unitario quando ha per oggetto la vicenda di una singola persona non deve essere unitario deve essere compiuto non unitario non è necessariamente unitario quando ha per oggetto la vicenda di una singola persona.
Per Aristotele l'imitazione non produce piacere ma conoscenza è un piacere distinteressato produce nello stesso tempo piacere e conoscenza produce piacere ma non conoscenza.
Aristotele nella Poetica definisce la tragedia come l'imitazione di un'idea verosimile l'imitazione di una azione triste l'imitazione del vero e del verosimile l’imitazione di un’azione compiuta e intera.
Aristotele ritiene che l'elemento più importante di una tragedia sia la recitazione il racconto la metafora la messa in scena.
Chi è l'autore della seguenete affermazione: «I poeti si propongono di giovare o di dare piacere, oppure di dire a un tempo cose piacevoli e utili alla vita»? Aristotele Platone Plotino Orazio.
L'Odissea per Aristotele è incompiuta perché presenta episodi non necessari è unitaria perché non racconta tutto quello che accadde ad Ulisse è unitaria perché racconta tutte le vicende di cui Ulisse fu protagonista non è unitaria e quindi non è un buon modello.
Il racconto per Aristotele Il quesito è mal posto perché Aristotele si occupa di poesia e non di racconto deve essere ricco di colpi di scena e imprevedibile deve essere compiuto e unitario deve essere vario e compiuto.
Per Aristotele in piacere estetico non ha valore etico non ha un valore conoscitivo è immorale ha un valore conoscitivo.
Per Aristotele "le immagini particolarmente esatte di quello che in sé ci dà fastidio vedere, come per esempio le figure degli animali più spregevoli e dei cadaveri, ci procurano piacere" perché guardandole impariamo qualcosa solo se sono vere perché sono verosimili e necessarie perché sono utili dal punto di vista etico ed esistenziale.
In quale testo possiamo leggere la seguente definizione: "«Tragedia è dunque imitazione di un’azione seria e compiuta, avente una propria grandezza, con parola ornata, distintamente per ciascun elemento nelle sue parti, di persone che agiscono e non tramite una narrazione"? Il Sublime La Poetica Il Simposio La Repubblica.
Per Aristotele i sentimenti propri della tragedia sono pietà e paura pietà e piacere piacere e paura pietà e tristezza.
Nell'intepretazione prosposta nel corso, la catarsi nel senso aristotelico implica l'eliminazione rituale delle passioni impica una concezione ascetica implica la purificazione da tutti i desideri implica un'deucazione delle passioni.
Nella Politica Aristotele afferma che "l'abitudine, poi, di addolorarsi o di gioire di fronte alle rappresentazioni" produce la catarsi della pietà e della paura è un pericolo per l'educazione dei cittadini produce un piacere e una catarsi è un po' come il comportarsi allo stesso modo nella realtà.
Per Aristotele l'arte è diseducativa per i giovani non ha unvalore educativo educa la ragione eliminando le passioni negative ha un valore educativo.
Per Aristotele due elementi fondamentali dell'azione tragica sono il sublime e il rovesciamento il sublime e la catarsi il riconoscimento e il rovesciamento il rovisciamento e la catarsi.
L'eroe tragico secondo Aristotele cade in disgrazia per sua "colpa" per via di un "errore" senza alcuna colpa non per errore, ma per colpa.
L'eroe tragico nella Poetica nessuna delle risposte elencate è corretta deve essere un uomo giusto che soffre immeritatamente deve essere un uomo corrotto e malvagio che soffre giustamente non deve essere un uomo giusto che soffre del tutto immeritatamente.
Per Aristotele l'effetto tragico aumenta quando la sciagura si produce all'interno dei rapporti affettivi più intimi nella tragedia non si devono mai rappresentare sciagure che si producono all'interno dei rapporti affettivi più intimi la pietà e la paura si producono solo all'interno dei rapporti affettivi più intimi la pietà e la paura no hanno a che fare con i rapporti affettivi più intimi.
Nella sua opera intitolata Trattato di estetica Aristotele definisce il racconto come un elemento imprenscindbile della tragedia e della commedia come una trama di eventi legati da una logica nessuna delle risposte elencate è corretta come un resoconto di eventi interrelati.
Nella Poetica Aristotele afferma che la storia ha un valore conoscitivo rispetto alla storia storia e poesia hanno eguale valore conoscitivo storia e poesia non possono essere paragonate la poesia ha un valore conoscitivo superiore rispetto alla storia.
Per Aristotele la storia ci fa conoscere gli universali la poesia ci fa conoscere i particolari la poesia ci fa conoscere gli universali nessuna delle risposte elencate è corretta.
La vicenda di Alcibiade nella Poetica viene presentata come esempio di una vicenda tragica viene presentata come esempio di vicenda verosimile viene presentata come esempio di una vicenda che ha valore universale viene presentata come esempio di una vicenda che non ha valore universale.
Nella Poetica la messa in scena è considerata un elemento centrale del teatro tragico una seduzione estranea all'arte poetica in senso stretto un elemento che non è presente nel teatro tragico l'elemento che distingue teatro e letteratura.
Nella concezione aristotelica la metafora non può allargare gli orizzonti del linguaggio è un modo falso di dire qualcosa di bello è un modo bello di dire il falso può servire per nominare qualcosa che non ha un nome proprio.
Nell'interpretazione proposta dal prof. Feyles nel corso entro certi limiti si può dire che Aristotele anticipa l'idea moderna di genio entro certi limiti è lecito affermare che Aristotele anticipa l'idea moderna di una autonomia dell'esperienza estetica Aristotele è un autore che ha già una concezione moderna del bello non è lecito dire che Aristotele anticipa l'idea moderna dell'autonomia della sfera estetica.
Per Aristotele la capacità di comporre metafore si apprende grazie alla catarsi delle passioni non ha importanza per il poeta, perché il poeta è principalmente un compositore di racconti è un talento innato è frutto di un lungo lavoro di apprendimento.
Nella Poetica Aristotele non analizza in modo approfondito la nozione di imitazione analizza in modo approfondito la nozione di sublime non analizza in modo approfondito la nozione di bellezza analizza in modo approfondito la nozione di espressione.
Per Aristotele le arti devono essere giudicate anche in base a criteri morali non devono essere giudicate in base a criteri estrinseci devono essere giudicate in base a criteri etici ma non in base a criteri conoscitivi devono essere giudicate anche in base a criteri teoretico-scientifici.
Per Aristotele il poeta non può rappresentare situazioni eticamente verosimili può rappresentare solo le cose realmente accadute non può rappresentare situazioni non vere dal punto di vista conoscitivo è autorizzato a rappresentare situazioni non vere dal punto di vista strettamente conoscitivo.
Per Aristotele un pittore che dipinge un cervo femmina con le corna commette un errore accidentale dipinge il possibile non il vero commette un errore essenziale sbaglia perché la pittura si fonda sulla conoscenza.
Per Aristotele quando un artista comunica qualcosa di sbagliato o falso dal punto di vista scientifico o etico si tratta di un "errore essenziale" si tratta di un "errore accidentale" si tratta di un "errore imperdonabile" si tratta di un "errore tragico".
Quale filosofo afferma che "la correttezza non è la stessa per la poetica e per la politica né per la poetica e per qualche altra arte"? Agostino Plotino Aristotele Platone.
Nella Poetica Aristotele afferma che saper comporre metafore vuol dire sapere scorgere il vero «saper comporre metafore vuol dire saper scorgere l'idea» «saper comporre metafore vuol dire saper scorgere il simile» «saper comporre metafore vuol dire saper scorgere il verosimile».
Aristotele definisce la metafora: nessuna delle risposte, perché Aristotele non si occupa della metafora il cambiamento di significato di un nome il trasferimento ad una cosa di un nome proprio di un’altra il mutamento di significato di un concetto.
Nel Protagora Platone cerca di demolire l'autorità della sofistica e della retorica, mostrando che non sono delle vere arti cerca di confermare l'autorità della sofistica e della retorica, mostrando che sono solo delle arti cerca di confermare l'autorità della sofistica e della retorica, mostrando che non sono soltanto delle arti cerca di demolire l'autorità della sofistica e della retorica, mostrando sono solo delle arti e non delle scienze.
Nei Memorabili Socrate sostiene che vi sia un'identità tra il bello e l'utile, ma non tra il bello e il buono che vi sia un'identità tra il bello, il buono e l'utile che vi sia un'identità tra il bello e il buono, ma non tra il bello e l'utile che vi sia un'identità tra il buono e l'utile, ma non tra il bello e il buono.
Il mito di Prometeo ed Epimeteo mostra che l'umanità può sopravvivere solo grazie alla filosofia mostra che l'umanità può sopravvivere solo grazie alla retorica mostra che l'umanità può sopravvivere solo grazie alla tecnica mostra che l'umanità può sopravvivere solo grazie all'arte in senso estetico.
Il mito di Prometeo ed Epimeteo viene raccontato nella Repubblica di Platone viene raccontato nel Timeo di Platone viene raccontato nel Protagora di Platone viene raccontato nello Ione di Platone.
Nel Protagora Platone sostiene che i poeti siano i primi sofisti sostiene che i poeti siano i primi filosofi sostiene che i sofisti siano i primi veri poeti sostiene che i sofisti siano i primi veri filosofi.
Nei Memorabili Socrate sostiene che la bellezza di un uomo che deve dedicarsi alla corsa sia diversa dalla bellezza di un uomo che deve dedicarsi alla lotta che la bellezza di un uomo che deve dedicarsi alla corsa sia uguale alla bellezza di un uomo che deve dedicarsi alla lotta che la bellezza di un uomo non possa essere raffigurata dall'arte che la bellezza di un uomo non possa essere oggettiva.
Nello Ione Platone spiega che i poeti non sono veramente artisti perché non agiscono razionalmente, ma seguendo l'ispirazione spiega che i poeti sono veramente artisti perché agiscono razionalmente, seguendo delle regole spiega che i poeti sono veramente artisti, perché non agiscono razionalmente, ma seguendo l'ispirazione spiega che i poeti non sono veramente artisti, perché agiscono razionalmente, seguendo delle regole.
Nello Ione Platone non distingue tra arte e tecnica distingue l'arte in senso estetico e la tecnica non distingue tra poesia e arte nessuna delle risposte indicate è corretta.
Nello Ione Platone sostiene che la poesia sia a tutti gli effetti un'arte perché l'arte è un produrre non determinato da regole oggettive la poesia non sia veramente un'arte perché l'arte è un produrre secondo regole oggettive la poesia non sia veramente un'arte perché l'arte è un produrre senza regole la poesia sia a tutti gli effetti un'arte perché l'arte è un produrre secondo regole oggettive.
Nell'omonimo dialogo platonico, Ione sostiene di essere capace di recitare in modo convincente ogni genere di poesia; Platone da ciò trae la conclusione che la poesia non è veramente un'arte ammette di essere capace di recitare in modo convincente solo i poemi di Omero; Platone da ciò trae la conclusione che la poesia è un'arte e non una scienza sostiene di essere capace di recitare in modo convincente ogni genere di poesia; Platone da ciò trae la conclusione che la poesia è veramente un'arte e non una scienza ammette di essere capace di recitare in modo convincente solo i poemi di Omero; Platone da ciò trae la conclusione che la poesia non è veramente un'arte.
Lo Ione è un dialogo in cui Platone mette discussione l'autorità educativa della pittura è un dialogo in cui Platone mette discussione l'autorità educativa della filosofia è un dialogo in cui Platone conferma l'autorità educativa della poesia è un dialogo in cui Platone mette discussione l'autorità educativa della poesia.
Nella Repubblica Platone è un dialogo in cui Platone mette discussione l'autorità educativa della poesia sostiene che l'arte non abbia come scopo la produzione di qualcosa di utile sostiene che la tecnica abbia come scopo la produzione di qualcosa di bello nessuna delle risposte indicate è corretta.
Nel Protagora Platone sembra sostenere che l'uomo sia un'animale essenzialmente mimetico sembra sostenere che l'uomo sia un'animale essenzialmente malvagio sembra sostenere che l'uomo sia un'animale essenzialmente tecnico sembra sostenere che l'uomo sia un'animale essenzialmente buono.
Nel Protagora Platone distingue due specie di tecniche: le tecniche produttive e le tecniche politiche non distignue le tecniche artistiche e le tecniche politiche distingue due specie di tecniche: le tecniche produttive e le tecniche artistiche non distingue le tecniche produttive e le tecniche politiche.
I Memorabili di Senofonte non sono una fonte attendibile per ricostruire il pensiero di Socrate sono una fonte attendibile per ricostruire il pensiero di Socrate sono una fonte attendibile per ricostruire il pensiero di Platone non sono una fonte attendibile per ricostruire il pensiero di Platone.
Nei Memorabili Socrate sostiene che anche una cesta per il letame può essere bella, se è adeguata al suo scopo che anche una cesta per il letame può essere bella, ma solo se è inutile che ci sono oggetti, come per esempio la cesta per il letame, che non possono in nessun caso essere belli che ci sono oggetti, come per esempio la cesta per il letame, che non possono in nessun caso essere utili.
Nei Memorabili Socrate sostiene che uno scudo di ferro è meno bello di uno scudo d'oro, perché è meno luminoso che non si può decidere se uno scudo d'oro è più o bello o meno bello di uno scudo di ferro, perché la bellezza è relativa che uno scudo d'oro è brutto perché non è adatto al suo scopo che uno scudo d'oro è bello perché la bellezza è indipendente dall'utilità.
Nell'estetica platonica c'è una sostanziale identità tra bellezza e perfezione c'è una sostanziale differenza tra bellezza e perfezione nessuna delle risposte indicate è corretta c'è una sostanziale identità tra bellezza e piacere.
Per Agostino la natura non è bella perché la bellezza è spirituale può apparire bella solo agli uomini che non hanno ancora incontrato la fede è bella, perché è opera di Dio è bella solo per gli uomini che hanno la fede.
In quale secolo è vissuto Agostino di Ippona? tra l'VIII secolo d.C. e il IX tra il XII e il XIII secolo d.C. IV d.C. e inizio del V I secolo d.c. e inizio del II.
Quale filosofia greca esercitò una grande influenza su Agostino di Ippona? Arsitotelismo Neoplatonismo Stoicismo la teologia elaborata da Socrate.
Rispetto a Plotino Agostino di Ippona la domanda è mal posta perché Plotino è un autore posteriore ha una visione meno negativa della corporeità ha una visione più negativa della ragione ignora la corporeità perché è interessato ai valori spirituali.
Per Agostino nel corpo umano si manifesta la bontà e la provvidenza di Dio il principio formale della natura la tentazione che viene da Maligno la casualità della materia.
Chi è l'autore della seguente affermazione: "possiamo notare che nulla è stato creato nel corpo per motivo di utilità che non abbia anche una nota di bellezza"? Agostino Nietzsche Hegel Plotino.
Quale delle seguenti opere non è di Agostino? Lo spirito del cristianesimo e il suo destino De Musica Confessioni La città di Dio.
Per Agostino la bellezza terrena è sempre un inganno non esiste, perché la bellezza è solo ultraterrena è radicalmente opposta alla bellezza ultraterrena è presagio della bellezza ultraterrena.
La teologia di Agostino è chiaramente opposta ad ogni dimensione estetica è successiva alla sua estetica ha un impostazione etica e non estetica ha una specifica dimensione estetica.
In Agostino la dimensione estetica è negata in nome della fede è subordinata alla dimensione religiosa e morale è concepita come autonoma non ha alcun legame con la dimensione religiosa.
La bellezza per Agostino è sempre una tentazione pericolosa in realtà è pura apparenza è un bene in sé, che però può essere amato male sarebbe in sé un male, ma può diventare un bene grazie all'amore.
La bellezza fisica per Agostino è sempre una seduzione che svia da Dio non può essere oggetto di un amore autentico è amata male quando si sostituisce a Dio è il bene supremo, perché è opera della provvidenza divina.
Agostino pensa che gli artisti producono solo idoli pericolosi non sono in grado di produrre la bellezza, perché la vera bellezza è Dio la domanda è mal posta perché Agostino non si occupa mai dell'arte e degli artisti ma solo della bellezza producono una bellezza che è riflesso della bellezza di Dio.
Per quale autore la bellezza esteriore può diventare un "laccio" in cui ci si "impiglia"? Aristotele Hegel Kant Agostino.
Per Agostino Dio è contrapposto alla bellezza è la bellezza più alta è soprasensibile e dunque non può avere alcuna bellezza è superiore alla bellezza.
Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Questa celebre affermazione è contenuta in un testo fondamentale di Baudelaire sulla moda e la bellezza è una preghiera con cui Agostino si rivolge a Dio è il segno dell'estetismo di Baudelaire è di Schlegel, uno dei fondatori del Romanticismo.
A quale delle seguenti arti Agostino ha dedicato un trattato? Musica Pittura Teatro Architettura.
Ne La città di Dio Agostino raccomanda ai cristiani di produrre alcuna opera artistica critica la pretesa degli artisti di raffigurare temi religiosi paragona Dio a un Artista onnipotente critica la pretesa degli artisti di raffigurare la verità.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La nozione agostiniana di "ars" comprende anche l'arte della navigazione La nozione agostiniana di "ars" comprende la pittura e la scultura ma anche l'agricoltura e la navigazione La nozione agostiniana di "ars" comprende la pittura e la scultura ma esclude l'architettura La noziona agostiniana di "ars comprende la pittura e la scultura, ma anche la geometria e l'astronomia.
Per quale autore la pietà che lo spetattore prova a teatro «sgorga dalla stessa vena dell’amicizia» Platone Tommaso d'Aquino Agostino Aristotele.
Nelle Confessioni Agostino racconta di aver subito in giovinezza il fascino della pittura di aver sempre detestato la pittura di aver sempre detestato il teatro di aver subito in giovinezza il fascino del teatro.
La nozione medioevale di "ars" è più ampia della nozione antica di "tecnica" è più ampia della nozione moderna di "arte" non ha più alcun legame con l'idea greca di tecnica è più specifica della nozione moderna di "arte".
Per Agostino Dio crea ma anche l'artista il fatto che l'artista possa creare è il segno della sua somiglianza a Dio solo Dio crea nessuna delle risposte elencate è corretta.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? in età antica non esiste l'idea di creazione in età medioevale viene elaborata l'idea di creazione ma non l'idea di creatività in età antica non esiste l'idea di creatività in età antica esiste l'dea di creatività ma non l'idea di creazione.
Per Agostino la forma interna nessuna delle risposte elencate è corretta coincide con la materia è plasmata dall'artista coincide con la forma esterna.
La creazione artistica per Agostino è possibile solo agli angeli è possibile solo guardando alle idee dell'Iperuranio nessuna delle risposte elencate è corretta si realizza nella musica e nella poesia ma non nell'architettura.
Per Agostino la creazione significa produrre dal nulla si realizza a partire da una materia preesistente non può implicare il passaggio dal nulla all'essere è opera tanto di Dio quanto della Natura.
Quale delle seguenti affermazioni per Agostino è falsa? la creazione coincide con il passaggio della materia dall'informe alla forma L'universo creato da Dio è un ordine e non un caos informe la creazione implica che la materia derivi dal nulla assoluto la creazione e la formazione dell'universo avvengono in due momenti simultanei.
Il Demiurgo platonico plasma una materia preesistente crea prima le idee e poi l'unierso è un dio onnipotente crea l'universo.
Tra il mito platonico del Demiurgo e l'idea agostiniana di creazione c'è una continuità teorica molto forte perché il Demiurgo è un Dio onnipotente non vi sono sostanziali differenze vi è una differenza sostanziale perché per Platone le idee sono create vi è una differenza sostanziale, perché per Platone la materia non è creata.
Per Agostino l'uomo può manipolare solo la materia e non la forma solo la forma esterna delle cose solo la forma interna delle cose la forma esterna ma anche la forma interna delle cose.
In quale periodo storico viene elaborata compiutamente la nozione di creatività in età contemporanea in età moderna in età medioevale in età antica.
Per Parmenide la creazione spiega il passaggio dall'informe alla forma spiega il passaggio dal non essere all'essere sarebbe un'idea assurda è possibile solo a Dio.
L'imperatrice Teodora convoca il Concilio di Hieria convoca il Concilio di Nicea si schiera dalla parte degli iconoclasti mette fine alle lotte iconoclaste.
L'Antico testamento contiene diversi passaggi che possono essere interpretati in senso iconoclasta stablisce inequivocabilmente la liceità dell'arte sacra non contiene alcun passaggio che possa dare adito ad una itepretazione in senso iconoclasta distingue tra arte sacra e arte profana, legittimando la prima e vietando la seconda.
Prima del secondo Concilio di Nicea tutti i cristiani occidentali sono iconofili non vi sono testimonianze di immagini nelle chiese cristiane il problema della liceità delle immagini sacre non si pone vi sono diverse testimonianze di immagini nelle chiese cristiane.
Il secondo Concilio di Nicea contesta la liceità delle immagini richiamandosi alla tradizione della chiesa contesta la liceità delle immagini richiamandosi alla tradizione della chiesa sostiene la liceità delle immagini richiamandosi alla tradizione della chiesa sostiene la liceità delle immagini andando contro la tradizione della chiesa.
Con il termine "iconoclastia" si indica una forma di distruzione pianificata e organizzata delle immagini si indica una forma di legittimazione teologica delle immagini si indica una forma di legittimazione politica delle immagini nessuna delle risposte indicate è corretta.
Il Concilio di Hieria viene convocato dal patriarca bizantino per condannare l'iconoclastia viene convocato dal papa per rispondere al Concilio di Nicea si oppone alla politica iconoclasta dell'imperatore bizantino legittima la politica iconoclasta dell'imperatore bizantino.
La Chiesa di Roma nel VIII secolo appoggia gli iconoduli e sostiene l'imperatore Leone III rimane estranea alla lotta a proposito delle immagini che coinvolge invece la Chiesa bizantina appoggia gli iconoduli contro gli iconoclasti appoggia gli iconoclasti a causa dell'influenza dell'imperatore Leone III.
L'imperatore Leone III attua una politica iconoclasta per favorire la Chiesa di Roma attua una politica iconofila per favorire la Chiesa bizantina attua una politica iconofila per ragioni politiche e religiose attua una politica iconoclasta per ragioni politiche e religiose.
In quale secolo si svolse il secondo Concilio di Nicea? VIII VI IV X.
Il secondo Concilio di Nicea si svolge nello Stato Pontificio nell'impero romano d'occidente nell'impero bizantino nel Sacro romano impero.
Il secondo Concilio di Nicea viene convocato da Irene da papa Adriano I dal patriarca bizantino Adriano I da Leone III.
Il secondo Concilio di Nicea distingue tra arte sacra e arte pagana rivaluta l'arte pagana nega che sia possibile un'arte sacra ma autorizza l'uso non religioso delle immagini non fa alcuna distinzione tra arte sacra e arte pagana.
Il secondo Concilio di Nicea ribadisce che Cristo non è il logos ma l'immagine perfetta di Dio è il logos ma non l'immagine di Dio è il logos ma anche l'immagine perfetta di Dio non è il logos ma l'immagine umana di Dio che è invisibile.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? L'arte sacra per il secondo Concilio di Nicea ha come scopo di aumentare la bellezza e lo splendore degli edifici di culto L'arte sacra per il secondo Concilio di Nicea ha come scopo di insegnare la verità della fede L'arte sacra per il secondo Concilio di Nicea ha come scopo di destare nel fedele il desiderio di emulazione L'arte sacra per il secondo Concilio di Nicea ha come scopo di mantenere viva nel fedele la memoria.
Per gli iconofili negare la possibilità delle immagini sacre significa negare l'infinità e la trascendenza di Dio l'incarnazione di Dio è determinante e di conseguenza le immagini sacre non sono lecite l'incarnazione di Dio non è importante, quello che conta è la sua natura divina negare la possibilità delle immagini sacre significa negare l'incarnazione.
Il secondo Concilio di Nicea stabilisce che non c'è distinzione tra idolo e icona le icone bizantine devono essere distinte dalle immagini sacre occidentali c'è una distinzione fondamentale tra idolatria e peccato c'è una distinzione fondamentale tra idolo e icona.
Papa Adriano I, nella sua lettera all'imperatrice Irene nega che esista un peccato di idolatria ricorda che il racconto del Vangelo non è una immagine ma un fatto storico ricorda che nel Vangelo anche Gesù si esprime attraverso immagini si schiera a favore degli iconoclasti.
Il secondo Concilio di Nicea cerca di conciliare la negazione delle immagini presente nel Nuovo Testamento con la necessità di produrre immagini sacre cerca di conciliare la liceità delle immagini con il divieto veterotestamentario di farsi idoli stabilisce che il divieto veterotestamentario di farsi idoli implica la proibizione di ogni immagina sacra nega il divieto veterotestamentario di farsi idoli.
Quale delle seguenti affermazioni è vera? nessuna delle risposte indicate è corretta per gli iconoclasti Dio ha circoscritto se stesso e dunque può essere rappresentato per gli iconifili Dio ha circoscritto se stesso incarnandosi e dunque è possibile rappresentarlo per gli iconfili Dio è incircosrivibile e dunque non può essere rappresentato.
Quale delle seguenti affermazioni è vera? Gli iconofili non considerano importante il peccato di idolatria Per gli iconoclasti la venerazione delle immagini è idolatria Per gli iconofili la venerazione delle immagini è idolatria Per gli iconoclasti le immagini pagane sono idolatriche mentre quelle cristiane non lo sono.
Quale delle seguenti affermazioni è vera? Per gli iconoclasti l'Eucarestia è la sola "icona" di Cristo adeguata Per gli iconoclasti l'Eucarestia non è un immagine di Cristo Per gli iconofili l'Eucarestia è un'immagine di Cristo Per gli iconofili l'Eucarestia è la sola "icona" di Cristo adeguata.
Per gli iconoclasti la raffigurazione di Cristo può essere venerata ma non adorata implica necessariamente una riduzione della sua natura divina implica necessariamente una riduzione della sua natura umana può essere adorata ma non venerata.
Il secondo Concilio di Nicea stabilisce che solo Dio deve essere adorato, mentre alle immagini non deve essere tributata alcuna venerazione Dio solo deve essere adorato, mentre le immagini possono essere venerate Dio solo deve essere venerato, mentre le immagini devono essere adorate bisogna adorare Dio ma si possono adorare anche le immagini.
Il secondo Concilio di Nicea stabilisce che nessuna delle risposte indicate è corretta c'è una distinzione fondamentale tra adorazione della creatura e idolatria c'è una distinzione fondamentale tra adorazione e venerazione non c'è alcuna distinzione tra adorazione e venerazione.
La Somma Teologica è un'opera di Agostino di Ippona in cui vengono affrontati principalmente problemi filosofici e teologici è l'opera di Tommaso d'Aquino in cui vengono affrontati principalmente problemi estetici è un'opera di Tommaso d'Aquino in cui vengono affrontati principalmente problemi filosofici e teologici è un'opera di Agostino in cui vengono affrontati principalmente problemi filosofici ed estetici.
In che secolo vive Tommaso d'Aquino XII XI XIII X.
Quali sono le principali opere di Tommaso d'Aquino? Somma teologica e Somma contro i Gentili Somma Teologica e De doctrina cristiana Somma teologica e Somma filosofica De doctrina cristiana e Somma filosofica.
Per Tommaso d'Aquino la creazione non implica necessariamente l'esistenza della cosa creata è la produzione di una forma nuova non coincide con la produzione di un essere nuovo non coincide con la produzione di una forma nuova.
Tommaso d'Aquino riprende la metafora agostiniana del Dio Artista contrappone bellezza e finalità contrappone bellezza e verità rifiuta la metafora agostiniana del Dio Artista.
Per Tommaso d'Aquino le metafore non sono inadeguate per esprimere l'essenza di Dio devono essere alte e sublimi quando servono a descrivere Dio non hanno alcun contenuto di verità possono aiutare il popolo a comprendere verità astratte e difficili.
Per Tommaso d'Aquino c'è una differenza tra le metafore usate nelle Sacre Scritture e le metafore usate dai poeti non c'è differenza tra le metafore usate dai poeti e le metafore usate nelle Sacre Scritture i poeti usano le metafore "per necessità e utilità" la Sacra Scrittura usa le metafore per rendere più "piacevole" la verità della fede.
Per Tommaso d'Aquino non è opportuno che la Sacra scrittura utilizzi metafore La Sacra Scrittura deve sempre essere intesa in senso metaforico la Sacra Scrittura è la verità e dunque non mai intesa in senso metaforico è opportuno che la Sacra Scrittura utilizzi delle metafore.
In che modo Tommado d'Aquino definisce l'arte poetica? arte somma scienza infima arte infima scienza somma.
Per Tommaso d'Aquino nessuna delle risposte indicate è corretta Dio crea le creature le quali a loro volta possono creare altre creature in teoria sarebbe possibile che una creatura crei qualcosa ma di fatto questo non accade non è per principio possibile che una creatura crei qualcosa.
Per Tommaso d'Aquino non è possible collaborare alla creazione divina solo gli angeli possono colaborare alla creazione divina è possibile collaborare alla creazione divina solo la natura può collaborare alla creazione divina.
L'"atto creativo" per Tommaso è un'azione propria di Dio e degli artisti è la produzione dell'essere e quindi e un'azione propria solo di Dio non è la produzione dell'essere e quindi è un'azione propria solo di Dio è un'azione propria di Dio e della Natura.
Quale delle seguenti affermazioni è falsa? L'estetica della luce è legata al grande sviluppo dell'arte della vetrata L'estetica medioevale della luce ebbe grande importanza nello sviluppo dell'impressionismo l'estetica medioevale fu influenzata dall'uso della metafora della luce nei Vangeli l'estetica della luce è legata al grande sviluppo dell'arte del mosaico.
La metafora della luce è centrale nel prologo del Vangelo di Matteo è centrale nel prologo del Vangelo di Marco è centrale nel prologo del Vangelo di Giovanni è centrale nel prologo del Vangelo di Luca.
In quale periodo storico, a giudizio di Umberto Eco, viene elaborata un'"estetica della luce" Medioevo Antichità classica Rinascimento Modernità.
Quale delle seguenti affermazioni, per Tommaso d'Aquino, è falsa? Lo splendore è una delle proprietà oggettive della bellezza La perfezione è una delle proprietà oggettive della bellezza La proporzione è una delle proprietà oggettive della bellezza L'universalità è una delle proprietà oggettive della bellezza.
Le proprietà oggettive del bello per Tommaso sono perfezione, proporzione, semplicità perfezione, proporzione, unità perfezione, proporzione, splendore perfezione, proporzione, universalità.
Le arti per Tommaso d'Aquino sono pericolose dal punto di vista etico sono pericolose dal punto di vista pedagogico ed educativo sono uno strumento per conoscere gli "universali pratici" nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Tommasod'Aquino la vista e l'udito sono i sensi maggiormente capaci di cogliere la bellezza la vista, l'udito e l'immaginazione sono le facoltà sensibili maggiormente capaci di cogliere la bellezza i sensi non possono cogliere la bellezza che è divina e quindi soprasensibile la vista, l'udito e il tatto sono i sensi maggriomente capaci di cogliere la bellezza.
Per Tommaso d'Aquino il bello ha una relazione essenziale con le facoltà conoscitive il bello non ha alcuna relazione con le facoltà conoscitive il bello è la manifestazione di un'idea in senso platonico il bello è "ciò che tutti gli esseri desiderano" e implica "l'aquietarsi in esso dell'appetito".
Per Tommaso d'Aquino il bene e il bello si identificano dal punto di vista ontologico e concettuale sono diversi dal punto di vista ontologico e concettuale si identificano dal punto di vista ontologico, anche se differiscono dal punto di vista concettuale nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Agostino bisogna distinguere tra segni intenzionali e segni convenzionali le parole sono segni naturali i segni sono naturali cioè non istituiti dall'uomo i segni intenzionali sono quelli istituiti dall'uomo.
Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architettori è un'opera di Vasari Alberti Piero della Francesca Leonardo da Vinci.
La scoperta delle regole della prospettiva avviene in età antica ed è fondamentale per la rivalutazione della pittura, dopo le critiche platoniche avviene in età antica e porta ad una svalutazione della pittura intesa come mera scienza avviene durante il Rinascimento e porta ad una rivalutazione delle arti liberali avviene durante il Rinascimento ed è fondamentale per la rivalutazione dello statuto della pittura.
Le Accademie di belle arti nascono nel Medioevo nascono solo in età contemporanea nascono nell'antichità nascono in età moderna.
Vasari ha una concezione del ruolo dell'artista molto simile a quella platonica sostanzialmente negativa che è già per molti versi moderna che è ancora legata alla mentalità medioevale.
Durante l'età medioevale i pittori e gli scultori sono concepiti come artigiani e non come artisti i pittori e gli scultori sono artisti che praticano un'arte liberale non ci sono opere d'arte di grande livello e dunque non vi sono veri e propri artisti nessuna delle risposte indicate è corretta.
Secondo Vasari, Giotto aveva appreso la tecnica del disegno da Cimabue aveva insegnato la tecnica del disegno a Cimabue non aveva appreso la tecnica del disegno dal alcun maestro aveva appreso la tecnica del disegno dai modelli antichi.
Le arti del Trivio sono grammatica, retorica, dialettica aritmetica, geometria, astronomia scultura, pittura, musica scultura, pittura, architettura.
Le arti meccaniche si distinguono dalle arti liberali perché implicano un rifeirmento al piacere si distinguono dalle arti liberali perché sono disinteressate si distinguono dalle arti liberali perché implicano un lavoro manuale nessuna delle risposte indicate è corretta.
La distinzione tra arti meccaniche e arti liberali viene sviluppata da Platone viene sviluppata da Aristotele viene sviluppata nell'età medioevale viene sviluppata in età moderna.
Nell'interpretazione proposta dal prof. Feyles, la concezione della poesia di Dante è analoga alla concezione agostiniana della poesia è analoga alla concezione tomista della poesia è completamente diversa da quella tomista nessuna delle risposte indicate è corretta.
Nell'interpretazione proposta dal prof. Feyles, il Rinascimento italiano riprende la concezione dell'arte e dell'artista propria del mondo romano riprende la concezione dell'arte e dell'artista propria dell'età greca può essere considerato come l'inizio della concezione estetica moderna può essere considerato come l'ultimo esito della mentalità medioevale.
Nell'interpretazione proposta dal prof. Feyles la vita di Giotto raccontata da Vasari riprende l'idea medioevale di arte sacra riprende l'idea medioevale di artista anticipa l'idea moderna di disinteresse estetico anticipa l'idea moderna di genio.
Per D'Alembert è sbagliato il fatto che la storia conservi i nomi dei grandi inventori e non conservi, invece, la memoria dei grandi filosofi è sbagliato il fatto che la storia conservi i nomi dei grandi filosofi e dei grandi matematici e non conservi, invece, la memoria dei grandi inventori nessuna delle risposte indicate è corretta è sbagliato il fatto che la storia conservi i nomi dei grandi inventori e non conservi, invece, la memoria dei grandi scienziati.
Nell'intepretazione proposta dal prof. Feyles la concezione della pittura di Leonardo pone le basi per l'idea moderna della separazione tra sfera estetica e sfera scientifica è ancora legata alla concezione medioevale del rapporto tra sfera estetica e sfera scientifica pone le basi per l'idea moderna di creatività è in linea di continuità con la concezione medioevale della creatività.
Per Leonardo da Vinci le arti meccaniche sono superiori alle altre arti perché sono indipendenti dall'esperienza le scienze meccaniche non sono inferiori alle scienze puramente intelletuali le scienze puramente intellettuali sono superiori alle scienze meccaniche le arti meccaniche sono inferiori alle arti liberali.
Quale filosofo sostiene che il filosofo abbia qualcosa da imparare dall'artigiano? Socrate Kant Platone D'Alembert.
Per Leonardo da Vinci nessuna delle risposte indicate è corretta la pittura è una scienza e dunque si può imparare la pittura non si può imparare come le altre arti o scienze la pittura non si può imparare e per questo è inferiore alle scienze.
Secondo Leonardo da Vinci una grande opera pittorica, proprio come una grande opera poetica, è inimitabile e irriproducibile una grande opera pittorica può essere imitata e riprodotta solo da un grande maestro una grande opera pittorica, proprio come una grande opera di scultura, è irriproducibile una grande opera pittorica, a differenza di un'opera poetica, è inimitabile e irriproducibile.
Per D'Alembert e Diderot le rivoluzioni tecnologiche sono meno importanti delle rivoluzioni culturali le rivoluzioni politiche non hanno alcuna importanza, a differenza delle rivoluzioni tecnologiche le rivoluzioni tecnologiche sono importanti tanto quanto le rivoluzioni politiche e culturali le rivoluzioni tecnologiche sono meno importanti delle rivoluzioni politiche.
La voce "arte" dell'Encyclopédie è stata scritta da Batteux Kant Baumgarten Diderot.
Per Diderot non c'è affatto una comunanza tra arti e scienze c'è una comunanza essenziale tra arti e filosofia non c'è alcun legame tra filosofia e scienza c'è una comunanza essenziale tra arti e scienze.
Per Diderot il sapere tecnico non ha la medesima dignità del sapere contemplativo il sapere tecnico non ha la medesima dignità del sapere teorico la distinzione tra arti liberali e arti meccaniche ha prodotto pessimi effetti è necessario stabilire una netta distinzione tra arti liberali e arti meccaniche.
Quale autore ha sostenuto provocatoriamente che c'è più ingenio in un telaio che non in un sistema metafisico? Baumgarten Diderot Batteux Kant.
Secondo Leonardo da Vinci la pittura è superiore alla poesia e a tutte le altre scienze la pittura non è una scienza ma è superiore alle scienze la pittura è superiore a tutte le altre arti ma non alle scienze matematiche la pittura non è una scienza e dunque non può essere paragonata alle scienze ma solo alle arti.
Quale secolo può essere definito "il secolo dell'estetica"? Il XXVIII secolo il XIV secolo il XIII secolo il XX secolo.
Alexander Gottlieb Baumgarten è un filosofo tedesco vissuto nel XVII secolo è un filosofo russo vissuto nel XVII secolo è un filosofo tedesco vissuto nel XVIII secolo è un filosofo tedesco vissuto nel XIX secolo.
Il primo autore a pubblicare un libro intitolato "Estetica" fu Burke Baumgarten Batteaux Kant.
Quale delle seguenti formulazioni non è compatibile con la definizione di estetica data da Baumgarten l'estetica è una "gnoseologia inferiore" l'estetica è "una critica d'arte" l'estetica è una "teoria delle arti liberali" l'estetica è "l'arte dell'analogo della ragione".
Per Baumgarten l'estetica è nello stesso tempo teoria dell'arte e scienza della conoscenza sensibile una teoria del bello ma non una teoria dell'arte una teoria dell'arte ma non una scienza della conoscenza sensibile una teoria del bello ma non una scienza della conoscenza sensibile.
Per Baumgarten la sensibilità è una facoltà inferiore rispetto all'intelletto ma che merita di essere studiata dal punto di vista filosofico è una facoltà inferiore all'intelletto che non merita di essere studiata dal punto di vista filosofico è equivalente all'intelletto dal punto di vista conoscitivo è una facoltà superiore all'intelletto che merita di essere studiata dal punto di vista filosofico.
Per Baumgarten la bellezza è la perfezione della conoscenza sensibile è la perfezione della conoscenza razionale è legata alla perfezione morale è il libero gioco di immaginazione e intelletto.
Per Baumgarten nessuna delle risposte indicate è corretta esiste una verità estetica ma non una verità logica esiste una verità logica ma non una verità estetica esiste una verità logica ma esiste anche una verità estetica.
Quale autore secondo il professor Feyles ha sostenuto un punto di vista che in parte può essere ricondotto all'idea di un relativismo estetico? Hume Kant Batteux Burke.
Chi è l'autore del saggio La regola del gusto? Diderot Batteux Hume Burke.
Secondo il prof. Feyles nel saggio di Hume sul gusto è evidente una soggettivizzazione della bellezza nel saggio di Batteux sul gusto è evidente una soggettivizzazione della bellezza nel saggio di Hume sul gusto è evidente una ontologizzazione della bellezza nel saggio di Batteux sul gusto è evidente una ontologizzazione della bellezza.
Quale autore ha sostenuto che "I sentimenti degli uomini differiscono sovente riguardo alla bellezza e alla bruttezza di ogni genere anche quando il loro discorso generale è lo stesso"? Kant Hume Aristotele Platone.
Secondo Hume non esiste alcuna regola del gusto, perché il gusto è storico ed empirico esiste una regola del gusto, ma si tratta di una regola storica ed empirica non esiste alcuna regola del gusto, perché il gusto è a priori e sovrastorico esiste una regola del gusto e si tratta di una regola a priori e sovrastorica.
Il relativismo estetico è quella posizione per cui, come scrive Kant, "La bellezza non è una qualità delle cose: essa esiste soltanto nella mente che la contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza" è quella posizione per cui, come scrive Kant, "La bellezza è una qualità delle cose: essa esiste oggettivamente e ogni mente percepisce al medesimo modo" è quella posizione per cui, come scrive Hume, "La bellezza è una qualità delle cose: essa esiste oggettivamente e ogni mente la percepisce al medesimo modo" è quella posizione per cui, come scrive Hume, "La bellezza non è una qualità delle cose: essa esiste soltanto nella mente che la contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza".
La ricerca della bellezza e della bruttezza reale è altrettanto infeconda quanto la pretesa di determinare ciò che è realmente dolce o realmente amaro Con questa affermazione Kant vuole sostenere che le cose sono oggettivamente belle o brutte, proprio come i cibi sono oggettivamente dolci o amari Con questa affermazione Hume vuole sostenere che le cose sono oggettivamente belle o brutte, proprio come i cibi sono oggettivamente dolci o amari Con questa affermazione Hume vuole sostenere che le cose non sono oggettivamente belle o brutte, ma sono belle o brutte solo in reazione alle nostre facoltà sensibili Con questa affermazione Platone vuole sostenere che le cose non sono oggettivamente belle o brutte, ma sono belle o brutte solo in reazione alle nostre facoltà sensibili.
Secondo Hume la bellezza è una proprietà ontologica degli oggetti nessuna delle risposte indicate è corretta la bellezza non è una proprietà ontologica degli oggetti la bellezza è una proprietà oggettiva della realtà.
Per Batteux l'artista nessuna delle risposte indicate è corretta è un genio creatore, anche se la creatività umana non è una vera e propria creazione è un artigiano e non un genio, perché la creatività umana non è una vera e propria creazione è un genio creatore e la sua creatività è indisitinguibile dalla creatività divina.
Batteux definisce le arti riprendendo il concetto platonico di imitazione riprendendo il concetto aristotelico di imitazione rifiutando il concetto di imitazione nessuna delle risposte indicate è corretta.
Batteux elabora tre concetti che saranno molto importanti per il pensiero estetico moderno: genio, gusto, espressione genio, creatività, intuizione genio, espressione, immaginazione genio, gusto, intuizione.
Batteux propone una importante distinzione tra arti belle e arti liberali arti belle e arti meccaniche arti meccaniche e scienze meccaniche arti liberali e arti meccaniche.
L'architettura per Batteux è un'arte ibrida che unisce al piacere l'utile è un'arte bella è un'arte meccanica è un arte liberale perché si basa su un lavoro intellettuale.
Chi è l'autore del libro "Le belle arti ricondotte a un solo principio"? Batteux Hegel Burke Baumgarten.
Per Batteux la musica è imitazione di sentimenti, cioè espressione è imitazione e non espressione è un'imitazione di azioni come la poesia tragica è espressione e non imitazione.
Per Batteux le espressioni verbali sono convenzionali a differenza di quelle non verbali le espressioni non verbali sono convenzionali a differenza di quelle vebrali le espressioni verbali sono naturali nessuna delle risposte indicate è corretta.
Batteux considerava Il misantropo di Molière come il modello della commedia perfetta come un esempio paradigmatico di imitazione del vero e non del verosimile come un esempio paradigmatico di imitazione del verosimile e non del vero come una pessima commedia perché non costruita in base all'unità aristotelica di tempo.
Nell'intepretazione proposta dal prof. Feyles l'elaborazione progressiva di una teoria del gusto è un retaggio del modo oggettivo di concepire la bellezza proprio dell'estetica mediovale procede in parallelo con l'elaborazione della teoria del genio ed è il sintomo della progressiva soggettivizzazione dell'estetica anticipa l'elaborazione della teoria del genio ed è il sintomo della progressiv sogettivizzazione dell'estetica è una conseguenza di un modo moralistico di concepire la bellezza.
Che cos'è il diletto per Burke? un piacere positivo, che nasce dalla cessazione di uno stato di bisogno un piacere negativo, che viene provato in relazione ad un oggetto moralmente inaccettabile un piacere positivo che viene provato di fronte al bene un piacere negativo, che nasce dalla cessazione di un uno stato di dolore.
Chi è l'autore del saggio Un’indagine filosofica sull’origine delle nostre nozioni di sublime e bello? Kant Schopenhauer Burke Pseudo-longino.
Il sublime per Burke un piacere negativo che è legato all'atrattativa e al possesso dell'oggetto amato un dolore negativo che è legato alle passioni concernenti il pericolo e l'autoconservazione un piacere positivo che è legato all'attrattiva e al posesso dell'oggetto amato è un piacere negativo che è legato alle passioni concernenti il pericolo e l'autoconservazione.
Per Burke la bellezza è una forma di diletto e non di piacere è un piacere negativo che non implica il desiderio di possedere la cosa amata è un piacere positivo che nasce dall'amore è un piacere negativo che è determinato dal desiderio di possedere la cosa amata.
Per Kant l'intuizione empirica è un pensiero improvviso che ci fa conoscere qualcosa dell'esperienza deriva dall'unità di un concetto empirico e di un dato sensibile è la conoscenza percettiva di una realtà dell'esperienza non è una forma di conoscenza perché non è a priori.
L'Estetica trascendentale è una parte delle Lezioni di estetica di Kant è un'opera di Kant scritta nel 1790 è una parte della Critica della ragion pura di Kant è una parte della Critica della facoltà di giudizio di Kant.
Per Kant lo spazio e il tempo sono concetti a priori derivano dall'esperienza sensibile sono le forme pure della sensibilità sono concetti empirici.
Per Kant i concetti non ci fanno conoscere niente se non sono razionali i concetti dell'inteletto non hanno alcun rapporto con la sensibilità i concetti non ci fanno conoscere niente se non sono uniti alle intuizioni i concetti dell'intelletto derivano tutti dalla sensibilità.
Nella Critica della ragion pura Kant afferma che la conoscenza scaturisce da due "fonti fondamentali". Quali? ragione e intelletto intuizione e sensibilità immaginazione e sensibilità intelletto e sensibilità.
Per Kant il giudizio riflettente è il giudizio in cui è dato l'universale ma bisogna trovare il particolare il giudzio determinante è il giudizio in cui è dato l'universale e bisogna scoprire il particolare Il giudizio riflettente è il giudizio in cui è dato il particolare e bisogna trovare l'universale il giudizio determinante è il giudizio in cui è dato il particolare e bisogna trovare l'universale.
La Critica della facoltà di giudizio è un testo complesso che affronta diversi problemi: il problema estetico, il problema teleologico, il problema epistemologico della formazione dei concetti e delle leggi empiriche, il problema sistematico del collegamento tra natura e libertà il problema estetico, il problema teologico, il problema epistemologico del giudizio riflettente e il problema sistematico del collegamento tra natura e libertà il problema estetico, il problema morale, il problema epistemologico delle leggi empiriche e dei concetti empirici, il problema sistematico del collegamento tra natura e libertà il problema estetico, il problema teleologico, il problema morale e il problema pistemologico delle leggi empiriche e dei concetti empirici.
La Critica della facoltà di giudizio è divisa in Estetica trascendentale e Logica trascendentale è divisa in Estetica trascendentale, Logica trascendentale e Dottrina del metodo analizza il problema del bello, dell'arte, del sublime ma anche il problema dei giudizi determinanti analizza il problema del bello, dell'arte, del sublime, ma anche il problema della finalità della natura.
Il giudizio determinante per Kant è un giudizio estetico può essere un giudizio estetico o un giudizio teleologico è un giudizio puramente conoscitivo nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Kant la bellezza nessuna delle risposte indicate è corretta è una sensazione e non un sentimento è l'apparizione della verità in una rappresentazione sensibile è un concetto irrazionale.
Il giudizio di gusto per Kant è un giudizio estetico che ha una universalità sogettiva fondata su un concetto nessuna delle risposte indicate è corretta è un giudizio che ha una validità comune e non una universalità oggettiva fondata concettualmente è un giudizio estetico che non ha alcuna universalità perché non è fondato su concetti.
Per Kant il giudizio di gusto è reso possibile dal concetto di perfezione è del tutto indipendente dal concetto di perfezione è del tutto indipendente dal concetto di conformità a scopi della natura nessuna delle risposte indicate è corretta.
La concezione kantiana del gusto non è una concezione relativistica, per quanto il gusto sia soggettivo non è una concezione relativistica, perché il gusto è oggettivamente fondato non è una concezioen relativistica perché il gusto è un concetto che ha una validità comune è una concezione relativistica, dove ognuno ha il suo gusto.
Per Kant il giudizio estetico è un giudizio determinante è non ha valore conoscitivo il giudizio estetico è un giudizio determinante e ha valore conoscitivo è un giudizio riflettente e ha valore conoscitivo il giudizio estetico è un giudizio riflettente e non ha valore conoscitivo.
Per Kant il giudizio di gusto è relativo il giudizio di gusto è soggettivo il giudizio di gusto è oggettivo nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Kant la bellezza è una proprietà oggettiva delle cose è un'intuizione è un sentimento è un concetto.
Il piacere estetico per Kant è un sentimento di piacere disinteressato cioè moralmente buono è un sentimento di piacere che implica un riferimento al desiderio e all'amore è un sentimento di piacere disinteressato e libero da ogni riferimento all'inclinazione è un sentimento di piacere che implica un riferimento al desiderio e alla ragione.
Nella Critica della facoltà di giudizio il bello viene distinto dal piacevole e dal buono il bello viene distinto dal buono ma non dal piacevole il bello viene distinto dal piacevole ma non dal buono il bello viene distinto dal piacere e dal buono.
Il giudizio di gusto per Kant è puro solo se è conforme ad un concetto vero nessuna delle risposte indicate è corretta è puro solo se non implica alcun riferimento a valori morali è puro solo se implica un riferimento preciso ad un valore morale.
Quale dei seguenti autori, nell'interpretazione proposta dal prof. Feyles, ha contribuito in modo determinante a fondare l'autonomia della sfera estetica? Baudelaire Hegel Leonardo da Vinci Kant.
L'esperienza estetica per Kant è sempre un'esperienza singolare ma ha la pretesa di una universalità soggettiva è un'esperienza singolare e dunque privata è un'esperienza che una una universalità oggettiva non è un esperienza singolare e per questo pretende di avere una universalità soggettiva.
Per Kant la bellezza nessuna delle risposte indicate è corretta non deve avere alcune legame con la nozione di finalità, alrimenti il giudizio di gusto non è puro è legata alla percezione di una finalità oggettiva della natura è legata alla percezione di una finalità soggettiva semplicemente formale della natura.
Nella Critica della facoltà di giudizio Kant afferma che la bellezza ha sempre un implicazione politica muove una dura critica politica alle arti del suo tempo nessuna delle risposte indicate è corretta afferma che l'arte ha sempre un risvolto politico.
Gli schemi dell'immaginazione per Kant unificano in una sintesi conoscitiva i dati sensibili e i concetti della ragione consentono di applicare i concetti alle rappresentazioni sensibili sono immagini interne sono immagini mentali delle cose empiriche.
Per Kant l'immaginazione ha un uso conoscitivo e non un uso simbolico ha un uso simbolico ma non un uso conoscitivo ha un uso pratico ma non un uso conoscitivo ha un uso conoscitivo, ma anche un uso simbolico.
Per Kant le idee della ragione possono essere rappresentate in modo simbolico tramite idee estetiche sono idee vuote che derivano dall'esperienza nessuna delle risposte indicate è corretta sono idee a priori che producono conoscenza solo quando sono associate a rappresentazioni sensibili.
Un'idea estetica per Kant è un'idea dell'intelletto che è liberamente sentita come bella è una rappresentazione concettuale che dà da pensare molto senza che nessuna immagine le sia adeguata è un'idea della ragione che è liberamente sentita come bella o sublime è una rappresentazione dell'immaginazione che dà da pensare molto senza che nessun concetto determinato le sia adeguato.
Per Kant il giudizio di gusto implica la percezione del libero gioco di sensibilità e immaginazione implica la percezione del libero gioco di immaginazione e giudizio implica il sentimento del libero gioco di immaginazione e intelletto implica il sentimento del libero gioco di immaginazione e ragione.
Cosa per Kant è "un'arte celata nel profondo dell'anima umana"? lo schematismo il giudizio determinante la capacità di ragionare la capacità di pensare.
L'immaginazione trascendentale per Kant è una facoltà che ha un ruolo essenziale nel processo conoscitivo è la facoltà della ricettività è fonte di errori e dunque è inaffidabile dal punto di vista conoscitivo è semplicemente la facoltà dell'illusione, del sogno, della finzione.
Per Kant l'immaginazione empirica è una facoltà che non deve essere studiata dalla psicologia, ma dalla filosofia è indipendente dalle leggi dell'associazione è la facoltà di riprodurre un oggetto in assenza è la facoltà che ha una fondamentale funzione trascendentale.
Kant distingue due generi di sublime il sublime tragico, che è legato all'esperienza della morte e del dolore e il sublime matematico che è legato all'esperienza dell'infinito il sublime matematico, che è legato all'esperienza dell'assolutamente grande, e il sublime dinamico, che è legato all'esperienza dell'assolutamente potente il sublime matematico, che è legato all'esperienza dell'infinito, e il sublime dinamico, che è legato all'esperienza del finito il sublime tragico, che è legato all'esperienza della morte e il sublime patetico, che è legato all'esperienza del dolore.
Per Kant l'"arte in generale" è una tecnica naturale si distingue dall'artigianato si distingue dalla tecnica è distinta dalla natura.
Per Kant bello e sublime si distinguono perché il sublime implica una finalità oggettiva mentre il bello una finalità soggettiva si distinguono perché il bello implica una giudizio riflettente mentre il sublime un giudizio teleologico sono entrambi giudizi estetici ma si distinguono perché il sublime riguarda il brutto si distinguono perché il bello riguarda la forma dell'oggetto, mentre il sublime si può trovare anche nell'informe e nell'illimitato.
Per Kant il sublime implica un accordo tra immaginazione e intelletto in un libero gioco implica un disaccordo tra immaginazione e ragione implica un disaccordo di immaginazione e intelletto che però rende possibile un accordo tra immaginazione e ragione implica un disaccordo di immaginazione e ragione che però rende possibile un accordo tra intelletto e immaginazione.
L'arte bella per Kant è una forma di arte meccanica che mira al piacevole è distinta dal mestiere e non mira al piacevole è una forma di arte liberale che mira al piacevole nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Kant l'"arte in generale" è una prerogativa dell'uomo ma anche dell'animale è qualcosa di istintivo è distinta dal sapere scientifico implica sempre un sapere scientifico.
L'arte bella per Kant è fine a se stessa e per questo è piacevole è piacevole, ma promuove la cultura delle facoltà conoscitive non è fine a se stessa, perché mira a favorire la cultura e le facoltà conoscitive è fine a se stessa come il gioco, ma promuove la cultura della facoltà conoscitive.
Per Batteux le arti belle hanno per oggetto l'utile le arti belle hanno per oggetto il vero le arti belle hanno per oggetto il piacere le arti belle hanno per oggetto l'utile e il dilettevole.
Il gusto per Batteux è una percezione è un concetto è un'intuizione è un sentimento.
Per Batteux nessuna delle risposte indicate è corretta il gusto è oggettivo e dunque non si può mai sbagliare in un giudizio di gusto il gusto è sogettivo e dunque non ha senso domndare se un giudizio di gusto è vero il gusto sta al bello come l'intelligenza sta al vero.
Per Batteux il gusto è soggettivo e non ha regole è relativo e non ha regole è relativo ma ha delle regole è oggettivo e ha delle regole.
Il gusto per Batteux è la capacità di giudicare l'arte è la capacità di imitare la natura è la capacità di creare l'arte è la capacità di creare la bellezza.
L'imitazione per Batteux deve essere una copia del vero e non semplicemente del verosimile consiste nella riproduzione il più possibile esatta della realtà è segno di una mancanza di originalità non deve essere la semplice riproduzione della realtà esistente.
Chi ha affermato che: «La natura era bella, quando aveva apparenza d’arte; e l’arte può dirsi bella solo quando, pur essendo consapevoli che si tratta d’arte, ci appare come natura»? Hegel Kant Batteux Burke.
Per Kant l'arte bella è necessariamente arte del genio il genio è il talento innato mediante cui l'arte dà la regola alla natura il genio è un talento che si può imparare, mediante cui la natura dà la regola all'arte l'arte bella non sempre è opera di un genio.
Per Kant il genio non imita nessuno e non è imitato nessuna delle risposte indicate è corretta deve essere originale ma anche esemplare deve essere originale non esemplare.
Per Kant il genio nessuna delle risposte indicate è corretta è possibile solo nel campo delle arti è possibile nel campo delle arti, nel campo delle scienze e nel campo dell'agire pratico è possibile nel campo delle arti e nel campo delle scienze.
Per Burke la bellezza nessuna delle risposte indicate è corretta è il sentimento della finalità della natura è il libero gioco di immaginazione e intelletto è il libero gioco di immaginazione e ragione.
Secondo Kant l'uomo non agisce mai in base a scopi, ma la natura sì possiamo applicare alla natura il concetto di tecnica intenzionale, ma non il concetto di tecnica non intenzionale, perché anche la natura agisce secondo scopi possiamo applicare alla natura il concetto di tecnica non intenzionale, ma non il concetto di tecnica intenzionale, perché la natura non agisce mai secondo scopi la natura agisce in base a scopi, proprio come l'uomo.
Per Kant la tecnica è il tratto che accomuna l'uomo e l'animale nessuna delle risposte indicate è corretta l’uomo si distingue dagli altri viventi perché un’animale tecnico, non solo perché è una persona morale. la disposizione morale è il tratto che accomuna l'uomo e l'animale.
Nell’Antropologia dal punto di vista pragmatico Gropius sostiene che la tecnica non sia un tratto specie-specifico che distingue l'essere umano da tutti gli altri viventi Gropius sostiene che la tecnica sia un tratto specie-specifico che distingue l'essere umano da tutti gli altri viventi Diderot sostiene che la tecnica sia un tratto specie-specifico che distingue l'essere umano da tutti gli altri viventi Kant sostiene che la tecnica sia un tratto specie-specifico che distingue l'essere umano da tutti gli altri viventi.
Qual autore sostiene che: «Fra i viventi che abitano la terra si può facilmente distinguere che l’essere umano si differenzia da tutti gli altri esseri naturali per la sua disposizione tecnica (cioè l’attitudine meccanica unita a coscienza) a maneggiare le cose, per la sua disposizione pragmatica (a utilizzare abilmente altri esseri umani per altri scopi) e per la disposizione morale intrinseca nel suo essere"? Tommaso d'Aquino Kant Aristotele Baudelaire.
Nell'interpretazione di Kant proposta dal prof. Feyles Kant distinguendo tra bellezza e perfezione contesta la validità epistemologica dell'idea di una tecnica della natura è significativo che Kant identificando bellezza e perfezione, radicalizzi l'antica idea di una tecnica della natura nessuna delle risposte indicate è corretta è significativo che Kant distingua bellezza e perfezione, tracciando un confine tra estetica e tecnica, ma nello stesso tempo radicalizzi l'antica idea di una tecnica della natura.
Nell'interpretazione di Kant proposta dal prof. Feyles il giudizio teleologico è un giudizio tecnico e in questo senso si può dire che la terza Critica getta le basi per una filosofia della tecnica il giudizio teleologico deve essere chiaramente distinto dal giudizio tecnico, perché non implica il riferimento ad alcuna idea di finalità il problema della tecnica è del tutto estraneo all'orizzonte della filosofia kantiana il problema della scienza è del tutto estraneo all'orizzonte della filosofia kantiana.
Quale autore distingue tra tecnica intenzionale e tecnica non intenzionale? Kant Aristotele Diderot Platone.
Per Kant nel giudizio riflettente il concetto è sempre dato e per questo il giudizio teleologico non è un giudizio riflettente nel giudizio riflettente il concetto è sempre dato e per questo il giudizio teleologico è un giudizio riflettente nel giudizio determinante il concetto non è dato e per questo il giudizio teleologico è un giudizio determinante nel giudizio riflettente il concetto non è dato e per questo il giudizio teleologico è un giudizio riflettente.
Per Kant noi non possiamo mai sapere veramente (se non in modo puramente analogico) qual è lo scopo di un oggetto naturale noi possiamo sempre indicare, in modo oggettivo e non analogico, uno scopo determinato per ogni oggetto bello nessuna delle risposte indicate è corretta noi possiamo sempre indicare, in modo oggettivo e non analogico, uno scopo determinato per ogni oggetto naturale.
Nell'intepretazione del pensiero kantiano proposta dal pfo. Feyles non è possibile conoscere lo scopo di un oggetto tecnico non è possibile conoscere lo scopo di un oggetto tecnico anche se possiamo averne un concetto ben determinato avere il concetto di un oggetto tecnico significa sapere quale è il suo scopo non è possibile avere il concetto di un oggetto tecnico, anche se possiamo conoscerne lo scopo.
Secondo il prof. Feyles c'è una sostanziale differenza tra il giudizio telologico riferito agli oggetti artificiali e il giudizio teleologico riferito agli oggetti belli, perché solo nel secondo caso noi possediamo un concetto determinato di ciò che la cosa deve essere nessuna delle risposte indicate è corretta c'è una sostanziale differenza tra il giudizio teleologico riferito agli oggetti artificiali e il giudizio teleologico riferito agli oggetti naturali perché nel primo caso possediamo un concetto di ciò che l'oggetto deve essere nel secondo caso no non c'è alcuna differenza tra il giudizio teleologico riferito agli oggetti naturali e il giudizio teleologico riferito agli oggetto artificiali.
Per Gropius la bellezza è esattamente l'opposto della funzionalità la bellezza coincide in tutto e per tutto con la funzionalità nessuna delle risposte indicate è corretta la funzionalità è esattamente l'opposto della perfezione tecnica.
Per Gropius l'arte fine a se stessa è superflua e sbagliata come il denaro fine a se stesso bisogna tornare alla nozione di arte fine a se stessa teorizzata da Batteux l'arte, come il denaro, è uno scopo ultimo dell'esistenza umana l'arte bella deve essere fine a se stessa, a differenza del denaro che è sempre utile per uno scopo.
Per Gropius un oggetto standardizzato è sempre legato ad un'epoca e diventa presto fuori moda un ogetto standardizzato è un oggetto che eprime la personalità individuale del progettista o dell'autore nessuna delle risposte indicate è corretta un oggetto standardizzato è un oggetto al di fuori dei mutamenti della moda, che non contiene nulla di non essenziale e che individua un tipo perfetto il cui valore è sovrapersonale.
Secondo il prof. Feyles nessuna delle risposte indicate è corretta nella concezione di Gropius del valore positivo della standardizzazione si può vedere il riemergere di una concezione estetica tipicamente moderna lo standard di cui parla Gropius è esattamente l'opposto dell'idea platonica nella concezione di Gropius del valore positivo della standardizzazione si può vedere il riemergere di una concezione estetica platonizzante.
Per Gropius bisogna superare l'individualismo dell'artista moderno, ma non l'elitismo del pubblico degli intenditori tipico della modernità nessuna delle risposte indicate è corretta bisogna superare l'individualismo dell'artista moderno e l'elitismo del pubblico degli intenditori tipico della modernità bisogna superare l'elitismo del pubblico degli intenditori tipico della modernità, ma non l'individualismo dell'artista moderno.
Per Gropius dal punto di vista della qualità estetica la produzione artigianale ha una superiorità di principio sulla produzione industriale dal punto di vista della qualità estetica la produzione industriale ha una superiorità di principio sulla produzione artigianale la produzione industriale a differenza della produzione artigianale non può essere opera del singolo, ma deve sempre essere opera di un gruppo la produzione artigianale a differenza della produzione industriale non può essere opera del singolo, ma deve sempre essere opera di un gruppo.
Per Gropius la tecnica industriale produce oggetti brutti ma economici, mentre la tecnica artigianale produce oggetti belli ma non economici la tecnica industriale è necessariamente condannata a produrre oggetti che sono economici, ma anche antiestetici la tecnica industriale non è necessariamente condannata a produrre oggetti che sono economici, ma anche antiestetici la tecnica artigianale è necessariamente condannata a produrre oggetti che sono economici, ma anche antiestetici.
Per Gropius la meccanizzazione dell'arte è positiva, ma l'industrializzazione della produzione artistica è negativa l'industrializzazione dell'arte è positiva, mentre la meccanizzazione della produzione artistica è negativa l'industrializzazione e la meccanizzazione sono strutturalmente nemiche dell'arte e della creatività l'industrializzazione e la meccanizzazione sono dati di fatto inaggirabili, con cui i creativi e gli artisti devono necessariamente fare i conti.
Il Bauhaus è una un'accademia di belle arti tedesca che nasce nel Settecento e rimane attiva fino al XX secolo è probabilmente la più importante scuola di architettura e design dell'Ottocento è probabilmente la più importante scuola di architettura e design del Novecento è la Scuola di alta formazione filosofica nella quale si forma Baumgarten.
Gropius si propone di separare una volta per tutte arte e tecnica, salvaguardando l'autonomia dell'estetica sostiene che l'arte sia tale solo se produce opere non utili si propone di riunire arte e tecnica, ricomponendo un'antica frattura sostiene che l'arte sia un lusso inutile in una società dove tutto si misura con il metro dell'utilità.
Gropius nessuna delle risposte indicate è corretta è convinto che l'artista originale non possa non essere del tutto avulso dalla vita sociale del proprio tempo è convinto che sia necessario tornare alla separazione medioevale tra l'arte e i bisogni sociali e politici critica le tradizionali Accademie di belle arti perché propongono un'arte del tutto avulsa dalla vita sociale contemporanea.
Gropius è convinto che l'umanesimo sia un retaggio negativo di una civiltà fondata su ideali non più condivisibili è convinto che l'umanesimo abbia reso impossibile l'evoluzione della tecnologia è convinto che sia necessario un nuovo umanesimo tecnologico e che l'architetto debba lavorare per umanizzare le metropoli è convinto che la tecnica renda impossibile ogni forma di umanesimo.
Gropius ha una visione positiva della tecnica ed è convinto che non vi sia alcuna minaccia incombente di una robotizzazione dell'individuo ha una visione ultimamente positiva della tecnica, anche se è preoccupato dalla minaccia incombente di una robotizzazione dell'individuo è convinto che sia necessario arrivare a una vera e propria robotizzazione dell'individuo è convinto che la civiltà basata sulla produzione artigianale debba organizzare forme di resistenza contro l'industrializzazione della produzione.
Le Officine Fagus sono state per lungo tempo la sede della Scuola di Francoforte sono state progettate da Gropius e Meyer e sono caratterizzate dalla ricerca dell’essenzialità e della funzionalità sono state progettate da Gropius e Meyer e sono caratterizzate da un marcato decorativismo barocco sono state per lungo tempo la sede del Bauhaus.
Walter Gropius è un architetto e designer tedesco, fondatore del Bauhaus è un architetto e designer tedesco, che lavora in Germania nel XIX secolo è un architetto e designer francese, fondatore del movimento Art Nouveau è un architetto e designer tedesco, che lavora in Germania nel XVIII secolo.
Quale dei seguenti concetti psicoanalitici è centrale nel paradigma teorico proposto da P. Montani il concetto freudiano di lapsus il concetto freudiano di rileborazione il concetto freudiano di super-io il concetto freudiano di associazione libera.
Nell'interpretazione proposta dal prof. Feyles del pensiero di Montani il lavoro psicoanalitico di reintepretazione delle immagini del passato ha effetti a livello sociale ma non a livello individuale non c'è alcun parallelismo possibile tra il lavoro di rielaborazione del passato che è tipico della psicoanalisi e il lavoro di rielaborazione intermediale delle immagini di archivio che è proprio di certi film nessuna delle risposte indicate è corretta c'è un parallelismo tra il lavoro di rielaborazione del passato che è tipico della psicoanalisi e il lavoro di rielaborazione intermediale delle immagini di archivio che è proprio di certi film.
Pietro Montani è autore di un libro che si intitola L'immaginazione critica. Perlustrare, testimoniare, rifigurare il mondo visibile L'immaginazione ipomediale. Perlustrare, testimoniare, rifigurare il mondo visibile L'immaginazione ipermediale. Perlustrare, testimoniare, rifigurare il mondo visibile L'immaginazione ipermediale. Perlustrare, testimoniare, rifigurare il mondo visibile.
Quale dei seguenti film non è analizzato nel libro di P. Montani in programma Redacted di Brian De Palma (2007) Fahrenheit 9/11 di Micheal Moore (2004) Grizzly man di Werner Herzog (2005) Vincere di M. Bellocchio (2009).
Nel libro che abbiamo analizzato, P. Montani riprende e rielabora la concezione dell'immaignazione di Baumgarten Hegel Husserl Kant.
Nel delineare il problema della "elaborazione" delle immagini Montani riprende le tesi di Freud Husserl Platone Baumgarten.
Per Freud la rielaborazione del proprio passato è condizione perché il paziente passi finalmente dal lutto alla melanconia è un lavoro che può e deve avere un termine definitivo è un lavoro sempre aperto e potenzialmente interminabile è condizione perché il paziente passi finalmente dal lutto alla coazione a ripetere.
Nel suo libro sull'immaginazione intermediale P. Montani riprende in particolare tre testi di Freud: Ricordare, ripetere, rielaborare; "L'io e l'es"; "L'intepretazione dei sogni" Ricordare, ripetere, rielaborare; "Lutto e malinconia"; "Costruzioni dell'analisi" Ricordare, ripetere, rielaborare; "Lutto e malinconia"; "L'intepretazione dei sogni" L'io e l'es; "Lutto e malinconia"; "Costruzioni dell'analisi".
Dal punto di vista di Freud la "coazione a ripetere" è un comportamento ripetitivo ma "normale" può essere superata solo insegnando al soggetto a non ricordare gli eventi dolorosi è legata alla memoria inconscia del soggetto è determinata da una rieborazione del proprio passato.
Per Freud il lavoro del lutto è un fenomeno patologico che può essere superato solo con la coazione a ripetere è un lavoro di elaborazione che consente al soggetto di reinvestire le proprie energie pulsionali nella realtà è un fenomeno psichico normale che si manifesta necessariamente in un uno stato d'animo melanconico è un lavoro di elaborazione che consente al soggetto di investire le proprie energie pulsionali nel ricordo dell'oggetto amato.
Per Freud le costruzioni immaginarie che lo psicoanalista propone al paziente non possono mai corrispondere in modo assolutamente esatto agli eventi passati che il soggetto non è più in grado di ricordare non hanno alcun valore terapeutico perché solo ricordando ci possiamo liberare del nostro passato devono corrispondere in modo esatto al ricordo degli eventi traumatici che il soggetto ha rimosso non hanno alcun valore terapeutico perché l'inconscio è una memoria e non una fantasia.
Nel paradigma freudiano la ricostruzione del passato del paziente è possibile solo grazie ad un lavoro immaginativo che è del tutto indipendente dalla ogettività delle registrazioni mnestiche nessuna delle risposte indicate è corretta è impossibile perché il passato è sempre inconscio è possibile solo in un lavoro che è costruttivo, ma che rispetta l'oggettività delle registrazioni mnestiche.
Per P. Montani il lavoro dell'immaginazione intermediale deve necessariamente condurre alla realizzazione di un'opera d'arte il lavoro dell'immaginazione intermediale non deve necessariamente condurre alla realizzazione di un'opera d'arte il lavoro dell'immaignazione intermediale è incompatibile con la produzione di un'opera d'arte il lavoro dell'immaginazione intermediale è incompatibile con la produzione di un film.
Per P. Montani l'autenticazione delle immagini ha un "effetto anestetico" sullo spettatore l'autenticazione delle immagini implica una de-estetizzazione delle immagini stesse l'autenticazione delle immagini implica una ri-estetizzazione delle immagini stesse l'autenticazione delle immagini è resa possibile dall'"effetto anestetico" delle immagini stesse.
Per P. Montani nessuna delle risposte indicate è corretta la proliferazione dei media può avere un "effetto anestetico", riqualificando la capacità testimoniale delle immagini la proliferazione dei media può avere un "effetto anestetico", cioè disabilitare la capacità dello spettatore di lasciarsi toccare dalle immagini la proliferazione dei media riduce l'"effetto anestetico" delle immagini.
Per P. Montani le immagini possono essere autenticate grazie ad un supplemento di mediazione le immagini non devono essre autenticate, ma estetizzate le immagini non devono essere autenticate, ma documentate le immagini possono essere autenticate grazie ad un supplemento di immediatezza.
La tesi di Montani circa il rapporto tra immagine e realtà rientra nel quadro di un "realismo" metafisico è una tesi relativista non è riconducibile al realismo metafisico, ma non è nemmeno una tesi relativista è una tesi antikantiana.
La tesi di Montani circa il rapporto tra immagine e realtà è una tesi platonica è una tesi hegeliana nessuna delle risposte indicate è corretta è una tesi irrealista.
Nell'interpetazione proposta dal prof. Feyles l'attentato alle Twin Towers può essere considerato come il momento culminante di un processo di "spettacolarizzazione del terrore" l'attentato alle Twin Towers dimostra che le tesi di Guy Debord erano deboli, se non false nessuna delle risposte indicate è corretta l'attenato alle Twin Towers può essere considerato come un evento chiave, un evento che segna "la morte dell'arte".
Per P. Montani l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre 2001 segna la fine della "società dello spettacolo" l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre 2001 segna l'inizio della "società dello spettacolo" l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre 2001 è un evento in cui l'irreale e lo spettacolare sono intrecciati in un "impasto confusivo" l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre 2001 è un evento in cui il fattuale e lo spettacolare sono intrecciati in un "impasto confusivo".
Il regista del film "Fahrenheit 9/11" (2004) è M. Bellocchio W. Herzog B. De Palma M. Moore.
Nella sua intepretazione del film "Fahrenheit 9/11" (2004), Montani sostiene che la scelta del regista di non mostrarci dirette le immagini della caduta delle Torri Gemelle è legata alla necessità di contrastare la riduzione spettacolarizzante di quell'evento sostiene che la scelta del regista di non mostrarci dirette le immagini della caduta delle Torri Gemelle è determinata da una volontà di rimozione, in senso freudiano, di un passato doloroso mette in evidenza come l'utilizzo di immagini documentarie abbia di per sé un effetto di autenticazione mette in evidenza come l'utilizzo di immagini di finzione tolga ogni valore di realtà al film.
Per P. Montani nessuna delle risposte indicate è corretta il lavoro dell'immaginazione intermediale implica una rottura della logica dell'immagine illusionistica e l'assunzione di una prospettiva distanziata il lavoro dell'immaginazione intermediale implica una rottura della logica dell'immagine illusionistica e dunque l'assunzione di una prospettiva acritica il lavoro dell'immaginazione intermediale implica una accentuazione della logica dell'immagine illusionistica e l'assunzione di una prospettiva distanziata.
Per P. Montani lo straordinario sviluppo delle tecnologie dell'immagine produce un incremento esponenziale dell'"effetto di reale" lo straordinario sviluppo delle tecnologie dell'immagine produce paradossalmente degli "effetti di derealizzazione" lo straordinario sviluppo delle tecnologie dell'immagine rende possibile un "effetto documentario", cioè una "autenticazione" delle immagini stesse lo straordinario sviluppo delle tecnologie dell'immagine produce necessariamente un effetto di "autenticazione".
Ne "L'immaginazione intermediale" Montani mette in relazione il tratto negativo può caratterizzare le immagini intermediali con la nozione di sublime elaborata da Freud Montani mette in relazione il tratto negativo può caratterizzare le immagini intermediali con la nozione di bello elaborata da Freud Montani mette in relazione il tratto negativo che può caratterizzare le immagini intermediali con la nozione kantiana di sublime Montani mette in relazione il tratto negativo che può caratterizzare le immagini intermediali con la nozione kantiana di bello.
Ne "L'immaginazione intermediale" la nozione di "esibizione indiretta" indica la possibilità di esbire in modo adeguato una immagine un evento irrapresentabile la nozione di "esibizione indiretta" è collegata ai limiti della capacità umana di immaginare e comprendere l'irrapresentabile presenta il film "Avatar" di J. Cameron come un esempio di rappresentazione che tende oltre i limiti del rappresentabile presenta in il film "Avatar" di J. Cameron come un esempio di "esibizione indiretta".
La nozione di rimediazione viene proposta per la prima volta da Debord Montani Bolter e Grusin Kant.
Ne "L'immaginazione intermediale" Montani presenta il film "Grizzly man" di W. Herzog come esempio di una immagine di finzione che mira a sostituirsi complemente alla realtà Montani presenta il film "Grizzly man" di W. Herzog come esempio di immagine anestetizzante Montani presenta il film "Grizzly man" di W. Herzog come esempio di spettacolarizzazione del dolore Montani presenta il film "Grizzly man" di W. Herzog come esempio di immaginazione intermediale.
Ne "L'immaginazione intermediale" Montani presenta il film "Avatar" di J. Cameron come esempio di un'immagine di finzione che mira ad opacizzare il suo carattere di immagine Montani presenta il film "Avatar" di J. Cameron come esempio di rimediazione Montani presenta il film "Avatar" di J. Cameron come esempio di un'immagine di finzione che mira ad eguagliare l'immediatezza propria della realtà Montani presenta il film "Avatar" di J. Cameron come esempio di un'immagine intermediale.
Per P. Montani le immagini intermediali sono trasparenti perché si mostrano nel loro carattere di mediazione le immagini intermediali sono opache perché non rappresentano alcuna realtà la rielaborazione intermediale delle immagini implica un incremento del carattere di trasparenza delle immagini stesse la rielaborazione intermediale delle immagini implica un incremento del carattere di opacità delle immagini stesse.
Per Bolter e Grusin i media contemporanei sono intermediali e dunque immediati tendono all'immediatezza e dunque non sono ipermediati tendono all'ipermediazione e dunque non sono immediati tendono nello stesso tempo all'immediatezza e all'ipermediazione.
Per P. Montani l'intermedialità è una specifica declinazione della nozione di rimediazione nessuna delle risposte indicate è corretta è collegata alla nozione di rimediazione proposta da Debord non ha alcun nesso con la nozione di rimediazione.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani sostiene che sia necessario recuperare il significato più autentico della nozione aristotelica di mimesis sostiene che sia necessario recuperare il significato più autentico della nozione platonica di mimesis prende risolutamente le distanze dalla nozione aristotelica di mimesis prende risolutamente le distanze dalla nozione aristotelica di catarsi.
Per Montani la capacità referenziale dell'immagine è del tutto distinta dalla capacità testimoniale dell'immagine il recupero della prestazione referenziale dell’immagine è possibile solo all’interno di un orizzonte etico riqualificare la capacità testimoniale dell'immagine è possibile solo nell'orizzonte di un estetica completamente indipendente da ogni preoccuopazione etica il recupero della prestazione referenziale dell’immagine non è possibile all’interno di un orizzonte etico.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani riprende le analisi della narrazione sviluppate da Kant in "Tempo e racconto" riprende le analisi della narrazione sviluppate da P. Ricoeur in "Tempo e racconto" riprende le analisi della narrazione sviluppate da Freud in "Tempo e racconto" critica l'analisi della narrazione sviluppata da P. Ricoeur in "Tempo e racconto".
Per Ricoeur storia e finzione sono del tutto diverse e indipendenti perché la storia mira alla realtà, mentre la finzione all'irrealtà storia e finzione si costituiscono sempre in modo incrociato le immagini dei film storici non sono in grado di raccontare veramente la realtà del passato le immagini dei film storici sono in grado di raccontare veramente la realtà del passato.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani Montani riprende la nozione di rifigurazione proposta da Ricoeur Montani prende le distanze dalla nozione di rifigurazione proposta da Bolter e Grusin Montani riprende la nozione di rifigurazione proposta da Bolter e Grusin Montani prende le distanze dalla nozione di rifigurazione proposta da Ricoeur.
La nozione di rifigurazione indica la capacità che la finzione ha di modificare il modo di vedere il mondo del lettore o dello spettatore è applicabile alla narrazione per immagini ma non alla narrazione verbale è applicabile alla narrazione verbale ma non alla narrazione per immagini indica la capacità che ha la narrazione storica, a differenza della narrazione di finzione, di modificare il mondo reale del lettore.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani riprende l'idea del sentirsi in "debito" nei confronti del passato elaborata da Ricoeur prende le distanze dall'idea del sentirsi in "debito" nei confronti del passato elaborata da Ricoeur riprende l'idea del sentirsi in "debito" nei confronti del passato elaborata da Kant prende le distanze dall'idea del sentirsi in "debito" nei confronti del passato elaborata da Kant.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani sostiene che sia necessario riprendere le idee di R. Barthes, che può essere considerato come il rappresentante più autorevole di una concezione che sottolinea il carattere costruttivo dell'immagine critica duramente le idee di R. Barthes, che viene indicato come il rappresentante più autorevole di una concezione che sottolinea il carattere costruttivo dell'immagine sostiene che sia necessario integrare le idee di I. Kant sulla capacità documentaria dell'immagine, tenendo insieme in il carattere riproduttivo e il carattere costruttivo dell'immagine sostiene che sia necessario integrare le idee di R. Barthes sulla capacità documentaria dell'immagine, tenendo insieme in il carattere riproduttivo e il carattere costruttivo dell'immagine.
Secondo P. Montani è necessario riqualificare la capacità referenziale dell'immagine, cioè la capacità dell'immagine di costruire mondi fittizi è necessario riqualificare la capacità referenziale dell'immagine, cioè la capacità dell'immagine di indicare la realtà le immagini hanno una capacità referenziale mentre le parole no l'elaborazione intermediale implica una negazione della capacità referenziale dell'immagine.
Per Montani la funzione referenziale coincide con la funzione metalinguistica la funzione referenziale e la funzione metalinguistica sono antitetiche e contrapposte la funzione referenziale coincide con la funzione metalinguistica, ma è distinta dalla funzione autoreferenziale la funzione referenziale e la funzione metalinguistica sono distinte ma non contrapposte.
Per Montani l'autoriflessività delle immagini deve tramutarsi in autoriferimento grazie alla rielaborazione intermediale autoriflessività e autoriferimento sono due modi profondamente distinti di intensificare il versante riflessivo delle immagini l'autoriferimento è una caratteristica essenziale del linguaggio e delle immagini l'autoriflessività delle immagini coincide con il loro autoriferimento.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani riprende la nozione di riflessività elaborata da P. Ricoeur, applicandola alla teoria delle immagini riprende la nozione di riflessività elaborata da R. Jakobson, applicandola alla teoria delle immagini prende le distanze dalla nozione di riflessività elaborata da P. Ricoeur, perché la considera inapplicabile alle immagini prende le distanze dalla nozione di riflessività elaborata da R. Jakobson, perché la considera inapplicabile alle immagini.
Nel suo libro "L'immaginazione intermediale" Montani propone una critica dell'arte contemporanea che si è ripiegata su se stessa fino a diventare autoreferenziale valorizza l'arte contemporanea perché ha avuto la capacità di superare la tentazione autoreferenziale propone una critica dell'arte contemporanea che si è ripiegata su se stessa fino a diventare autoriflessiva valorizza l'arte contemporanea perché ha avuto la capacità di superare la tentazione autoriflessiva.
Nell'intepretazione proposta dal prof. Feyles si può affermare che una fotografia di una scarpa è generalmente un'immagine più riflessiva di un dipinto di Van Gogh che rappresenta delle scarpe una fotografia di una scarpa è generalmente un'immagine meno riflessiva di un dipinto di Van Gogh che rappresenta delle scarpe una fotografia di una scarpa è generalmente un'immagine meno referenziale di un dipinto di Van Gogh che rappresenta delle scarpe una fotografia di una scarpa è generalmente un'immagine più autoreferenziale di un dipinto di Van Gogh che rappresenta delle scarpe.
Per Montani la dimensione riflessiva è una dimensione assente nel linguaggio ordinario e nelle opere d'arte non autoreferenziali la dimensione riflessiva è una dimensione assente nel linguaggio ordinario e tematizzata, invece, in modo originale nelle opere d'arte la dimensione transitiva e referenziale è una dimensione essenziale del linguaggio ordinario ma assente nelle opere d'arte la dimensione riflessiva è una dimensione essenziale del linguaggio ordinario che viene tematizzata in modo originale nelle opere d'arte .
Per Montani l'opera di Duchamp è un'opera esemplare di rielaborazione intermediale può essere considerata come il momento di svolta grazie al quale l'arte contemporanea ritrova la sua capacità referenziale può essere considerata come il momento di inizio della crisi dell'arte contemporanea può essere considerata come il momento di svolta grazie al quale l'arte contemporanea ritrova la sua dimensione riflessiva autentica.
Per Montani la chiusura autoreferenziale del mondo dell'arte contemporanea non ha alcun legame con la nozione moderna di autonomia la chiusura autoreferenziale del mondo dell'arte contemporanea è il risultato di una esasperazione della nozione moderna di autonomia la capacità testimoniale dell'arte contemporanea è il risultato di una rielaborazione della nozione moderna di autonomia la capacità testimoniale dell'arte contemporanea è il risultato del rifiuto della nozione moderna di autonomia.
Per Montani il circuito positivo arte-estetica si è rotto a causa delle crescente autoreferenzialità dell'arte contemporanea il circuito positivo arte-estetica si è rotto a causa delle crescente autoreferenzialità della filosofia il circolo vivioso arte-estetica si è rotto finalmente grazie al lavoro di Duchamp il circolo vivioso arte-estetica si è rotto finalmente grazie all'intermedialità.
Il regista del film "Buongiorno Notte" (2003) è M. Moore W. Herzog B. De Palma M. Bellocchio.
Il regista del film "Redacted" (2007) è B. De Palma W. Herzog M. Bellocchio M. Moore.
Per Montani il film "Buongiorno Notte" (2003) è un film che rifigura le immagini dell'11 settembre è un film che spettacolarizza l'attentato dell'11 settembre nessuna delle risposte indicate è corretta è un film molto autorefenziale.
I ready-made sono opere d'arte di M. Duchamp che esemplificano la capacità testimoniale dell'arte contemporanea nessuna delle risposte indicate è corretta sono opere d'arte di W. Herzog che testimoniano la svolta autoreferenziale dell'arte contemporanea sono opere d'arte di W. Herzog che testimoniano la svolta autoriflessiva dell'arte contemporanea.
Nell'intepretazione proposta dal prof. Feyles quali sono gli indicatori principali che attestano l'attendibilità dell'esperienza percettiva la concordanza e la soggettività la coerenza e la soggettività la coerenza e l'oggettività la coerenza e la concordanza.
L'approccio fenomenologico all'esperienza è sempre un'approccio oggettivo e in "terza persona" implica una critica dei limiti della naturalizzazione della sfera psichica è un'approccio soggettivo e dunque relativistico implica una naturalizzazione della sfera psichica.
Dal punto di vista husserliano la fenomenologia si basa sull'intuizione e sull'esperimento la fenomenologia si basa sull'osservazione e sulla misurazione dei fatti coscienti è corretto affermare che la fenomenologia si basa sull'intuizione, mentre la psicologia sperimentale si basa sull'esperimento e sulla misurazione nessuna delle risposte indicate è corretta.
Con il termine "fenomenologia" si indica generalmente un movimento filosofico che ha inizio nei primi decenni del XIX secolo con il lavoro di E. Husserl si indica generalmente un movimento filosofico che ha inizio nei primi decenni del XX secolo con il lavoro di P. Ricoeur si indica generalmente un movimento filosofico che ha inizio nei primi decenni del XX secolo con il lavoro di E. Husserl si indica generalmente un movimento filosofico che ha inizio nei primi decenni del XIX secolo con il lavoro di I. Kant.
Dal punto di vista fenomenologico la realtà si manifesta sempre fenomenicamente, cioè in modo illusorio i fenomeni sono pura apparenza e non hanno nulla di reale i fenomeni sono soggettivi e dunque non possono essere descritti in modo rigoroso non possiamo conoscere la realtà se non attraverso le sue manifestazioni fenomeniche soggettive.
Dal punto di vista fenomenologico la realtà in sé e per sé delle cose non può mai essere conosciuta andando al di là della loro manifestazione fenomenica non è possibile pensare un tipo di esperienza diversa da quella umana per conoscere la realtà in sé e per sé delle cose è necessario attingere ad un'esperienza diversa da quella umana la realtà in sé e per sé delle cose, può essere conosciuta andando al di là della loro manifestazione fenomenica, attraverso l'intuizione.
Dal punto di vista fenomenologico affermare che l'esperienza è sempre soggettiva, non significa sostenere un punto di vista relativistico affermare che l'esperienza è sempre soggettiva è sbagliato perché noi possiamo anche fare esperienza in modo non soggettivo affermare che l'esperienza è sempre soggettiva, significa che ognuno è libero di interpretare la realtà a modo suo affermare che l'esperienza è sempre soggettiva, significa sostenere un punto di vista relativistico.
Nell'intepretazione proposta dal prof. Feyles la concordanza dello schema sensoriale ci consente di mettere in relazione i dati provenienti da diversi registri sensoriali nessuna delle risposte indicate è corretta è ciò che attesta in modo più chiaro la realtà di una esperienza percettiva ci consente di costituire in una sintesi figurale elementi sensoriali diversi ma legati da una regolarità.
Dal punto di vista di Husserl una figura visiva, se è concordante dal punto di vista dello schema sensoriale non può mai apparire come un mero "fantasma" una figura visiva, se corrisponde ad una cosa reale, anche fuori da ogni contesto si manifesta nella sua realtà tutti i fenomeni sono in un certo senso "fantasmi" una figura visiva considerata fuori da ogni contesto sarebbe indistinguibile da un mero "fantasma".
La fenomenologia può essere definita come una filosofia estetica sperimentale come una scienza dell'esperienza come una scienza non rigorosa come una scienza sperimentale.
Fenomenologia e psicologia sono entrambe scienze sperimentali, perché analizzano l'esperienza vissuta sono simili dal punto di vista metodologico ma hanno oggetti diversi sono distinte dal punto di vista metodologico e incompatibili nei risultati sono chiaramente distinte dal punto di vista metodologico, anche se hanno spesso il medesimo oggetto, cioè i vissuti coscienti.
Secondo il prof. Feyles i quadri di Monet che raffigurano la cattedrale di Rouen ci testimoniano che la variazione del colore apparente non è correlata in modo coerente e concordante con la variazione della luce nel cotesto percettivo ci dimostrano che il colore reale di un edificio può essere determinato in modo del tutto oggettivo ci testimoniano che la variazione del colore apparente è correlata in modo coerente e concordante con la variazione della luce nel cotesto percettivo ci dimostrano che il colore reale di un edificio non è mai determinabile.
Nell'interpretazione di Husserl proposta dal prof. Feyles, il rapporto tra illuminazione e colore può essere considerato come un esempio pertinente della concordanza cosa-circostanze contestuali può essere considerato come un esempio pertinente della concordanza cinestetica può essere considerato come un esempio pertinente della concordanza intersensoriale può essere considerato come un esempio pertinente della concordanza sensoriale.
Per Husserl la percezione cinestetica è la percezione che abbiamo del rapporto cosa-circostanze è una percezione intersoggettiva non è la percezione che abbiamo del nostro corpo ma è una forma di auto-percezione è la percezione che abbiamo del nostro corpo e quindi è una forma di auto-percezione.
Nell'interpretazione di Husserl proposta dal prof. Feyles la concordanza intersensoriale si produce quando i dati che provengono da canali sensoriali diversi si accordano dipende dall'accordo tra i diversi canali sensoriali e la percezione del proprio corpo è possibile tra il campo visivo e uditivo, ma non tra il campo visivo e il campo tattile non si produce mai, perché i dati che provengono dai diversi canali sensoriali sono del tutto eterogenei.
Nell'interpretazione di Husserl proposta dal prof. Feyles la concordanza intersensoriale è causata dal malfuzionamento di un organo sensoriale è il criterio a cui facciamo appello per determinare il malfuzionamento di un organo sensoriale si produce nella realtà virtuale grazie ad un disallineamento delle immagini e dei dati tattili si produce nel cinema grazie ad un disallineamento del sonoro e delle immagini.
Dal punto di vista husserliano è necessario risolvere completamente il problema della corrispondenza tra esperienza percettiva e realtà in una prospettiva solipsistica nessuna delle risposte indicate è corretta non è possibile risolvere completamente il problema della corrispondenza tra esperienza percettiva e realtà in una prospettiva solipsistica l'esperienza solipsistica è un'esperienza intersoggettiva.
Nell'inrepretazione di Husserl proposta dal prof. Feyles la concordanza intersoggettiva si produce quando un oggetto si mantiene identico nella molteplicità della manifestazioni di una pluralità di canali sensoriali non si produce mai perché l'esperienza fenomenologica, a differenza di quella scientifica è sempre soggettiva si produce quando un oggetto si mantiene identico nella molteplicità della manifestazioni di una pluralità di soggetti non si produce mai perché l'esperienza fenomenologica, a differenza di quella scientifica, è sempre relativa.
Secondo il prof. Feyles le immagini intermediali mirano a produrre un effetto di realtà attraverso la replica dei meccanismi percettivi della concordanza e della coerenza le immagini intermediali sono immagini illusionistiche, che mettono in evidenza il processo di costituzione della realtà percettiva le immagini intermediali sono immagini antillusionistiche che mirano a produrre effetti di realtà attraverso la replica dei meccanismi di coerenza e concordanza prori della percezione le immagini illusionistiche mirano a produrre un effetto di realtà, mentre le immagini intermediali mirano a mettere in evidenza il processo attraverso cui l'effetto di realtà si produce.
Secondo il prof. Feyles le immagini multimediali producono una rottura dei meccanismi ci concordanza su cui si basa l'effetto di realtà le immagini intermediali produono un effetto illusionistico le immagini intermediali e le immagini multimediali lavorano sugli stessi meccanismi percettivi ma con intenti opposti le immagini intermediali sono sempre immagini multimediali.
Per Husserl la percezione del proprio corpo è impossibile perché il corpo non è un oggetto esterno e dunque non può essere percepito non ha alcun ruolo nel processo grazie al quale la percezione di un oggetto esterno si costituisce come percezione reale è fondamentale affinché la percezione di un oggetto esterno si costituisca come percezione reale coincide con la percezione di un oggetto esterno che si costituisce come percezione reale.
Il film di Iñárritu analizzato dal prof. Feyles è un film finzionale anche se ci racconta un evento reale è un film testimonianza e dunque può essere considerato come un film documento non è riconducibile all'opposizione classica tra documento e finzione dimostra l'attualità dell'oppisiozne classica tra documento e finzione.
Secondo il prof. Feyles il lavoro intermediale sulle immagini consente una esibizione negativa che è riconducibile alla nozione classica di arte simbolica nessuna delle risposte indicate è corretta il lavoro intermediale sulle immagini consente una esibizione negativa che non è riconducinile all'altenrativa classica tra simbolico e mimetico il lavoro intermediale sulle immagini consente una esibizione negativa che è riconducibile alla nozione classica di mimesis.
Quale dei seguenti autori ha partecipato al film collettivo "11'09"01 - September 11" (2002) W. Herzog M. Moore B. De Palma A. Iñárritu.
Per A. Bazin l'11 settembre rappresenta l'epilogo tragico della parabola di progressiva spettacolarizzazione della realtà l'11 settembre è uno "spettacolo intollerabile", che il cinema non può mostrare se non in modo indiretto la morte è uno "spettacolo intollerabile" che non può e non deve essere messo in scena nel cinema la narrazione di finzione e la narrazione storica si costituiscono sempre un una zona di intersezione.
Nel film di Iñárritu analizzato dal prof. Feyles il brutale stupro di un'adolescente iraquena viene raccontato attraverso una serie di iscrizioni mediali diverse il rapimento di Aldo Moro viene raccontato attraverso immagini di finzioni, immagini documentarie, immagini del cinema classico italiano e immagini il cui statuto è allucinatorio l'audio della brutale uccisione del naturalista Timothy Treadwell non viene inserito per non cadere nella trappola della spettacolarizzazione della morte l'attenato alle Torri Gemelle viene raccontato ricorrendo ad una strategia di "esbizione negativa".
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