Lezione 062
01. I pronomi liberi «lui» e «loro»:
sia in fiorentino antico, sia in italiano moderno spesso hanno funzione di soggetto
in fiorentino antico raramente avevano funzione di soggetto
in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto
in italiano moderno hanno soltanto funzione di soggetto
. Lezione 062
02. Nella formazione dei composti, l'italiano:
presenta l'ordine MODIFICATORE-TESTA, come il latino
presenta l'ordine TESTA-MODIFICATORE, come il latino
presenta l'ordine MODIFICATORE-TESTA, diversamente dal latino
presenta l'ordine TESTA-MODIFICATORE, diversamente dal latino. Lezione 063
01. Il passaggio di un verbo da una coniugazione all'altra è detto: cataplasmo
metatesi
metaplasmo
metalessi. Lezione 064
01. Il congiuntivo imperfetto italiano: deriva dal congiuntivo imperfetto latino
deriva dall'indicativo piuccheperfetto latino
deriva dal congiuntivo piuccheperfetto latino
deriva dal congiuntivo presente latino. Lezione 065
01. Il futuro e il condizionale italiano sono diventati forme sintetiche a causa: di composizione e derivazione
di un processo di rianalisi e grammaticalizzazione
di livellamento analogico
di coalescenza. Lezione 066
01. In italiano si ha la proclisi: con tutti i modi non-finiti del verbo
con tutti i modi finiti del verbo tranne che coll'imperativo
con tutti i modi finiti del verbo
con tutti i modi non-finiti del verbo tranne che coll'infinito, che ammette anche l'enclisi. Lezione 067
01. Il cambiamento semantico si attua attraverso tre passaggi: associazione, neoformazione, lessicalizzazione
associazione, innovazione, lessicalizzazione
associazione, innovazione, neoformazione
associazione, innovazione, polisemia. Lezione 069
01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?
l'articolo definito «lo» deriva dalla seconda sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM»
la forma più arcaica dell'articolo in fiorentino è «lo»
l'articolo definito «il» deriva dalla prima sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM»
la /i/ di «il» deriva da un fenomeno di prostesi. Lezione 070
01. La forma «isperate» nel verso dantesco «non isperate mai veder lo cielo» è un caso di: epentesi di /i/
epitesi di /i/
aferesi di /i/
prostesi di /i/. Lezione 073
01. L'Indovinello veronese: è il primo documento del volgare veronese
è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale
è il primo documento del volgare italiano
è un testo latino risalente all'VIII secolo
. Lezione 073
02. Il Graffito della Catacomba di Commodilla:
si trova a Viterbo e risale all'VIII secolo d.C.
si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C.
si trova a Roma e risale all'VIII secolo d.C.
sii trova a Roma e risale al IX secolo d.C. Lezione 074
01. I poeti della scuola siciliana scrissero: in un volgare genericamente meridionale
in un siciliano illustre, privo di tratti dialettali locali
in una lingua recante una patina grafico-linguistica già toscanizzata
nel siciliano di Palermo, la sede della corte di Federico II. Lezione 075
01. Il vero protagonista della svolta stilnovistica fu: Guido Cavalcanti
Dante Alighieri
Guido Guinizzelli
Bonagiunta Orbicciani da Lucca. Lezione 076
01. L'obiettivo che Dante persegue nel «De vulgari eloquentia» è quello: di tratteggiare la storia della poesia volgare, dai provenzali ai suoi giorni
di creare una lingua adatta al discorso filosofico
di creare un'«arte poetica» del volgare
di rivendicare la dignità del volgare nell'uso colto. Lezione 077
01. 2 Nel verso petrarchesco «vo mesurando a passi tardi e lenti», nel sintagma «tardi e lenti» che procedimento retorico troviamo? dittologia sinonimica
polisindeto
consonanza
anafora. LEZIONE 077
02. La forma «aura» del primo verso del sonetto petrarchesco «Erano i capei d'oro a l'aura sparsi» è un: provenzalismo
sicilianismo latinismo
francesismo
. Lezione 077
03. La lingua del «Decameron» si presenta:
maggiormente polimorfica di quella della coeva poesia
meno polimorfica di quella della coeva poesia, ma solo nelle ballate che concludono le giornate
meno polimorfica di quella della coeva poesia
altrettanto polimorfica di quella della coeva poesia. Lezione 078
01. La grammatica di Leon Battista Alberti è: una grammatica del fiorentino contemporaneo
una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio
una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione
una grammatica del fiorentino Trecentesco
. Lezione 078
02. Tra le opere di Poliziano ricordiamo:
Le «Stanze per la giostra» e la «Favola di Orfeo»
Le «Stanze per la giostra» e il «Commento alla Commedia»
La «Favola di Orfeo» e i «Canti carnascialeschi»
Le «Stanze per la giostra» e i «Canti carnascialeschi». Lezione 079
01. Per evitare le forma dialettali, le «lingue di koiné» elaborate nelle cancellerie del Quattrocento fanno in genere ricorso: ad arcaismi
a latinismi
a toscanismi
a neologismi
. Lezione 079
02. L'imporsi del modello petrarchesco alla fine del Quattrocento è dimostrato:
dall'«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dagli «Amorum libri» di Boiardo
dall'«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dalle «Stanze per la giostra» di Poliziano
dagli «Amorum libri» e dall'«Orlando innamorato» di Boiardo
dall'«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dall'«Orlando innamorato» di Boiardo. Lezione 080
01. Quali sono le date delle tre edizioni dell'«Orlando furioso» di Ludovico Ariosto? 1516, 1521, 1532
1516, 1521, 1525
1516, 1525, 1532
1521, 1525, 1532
. Lezione 080
02. La teoria linguistica di Bembo:
teneva conto anche – seppur cautamente – del fiorentino vivo
era ispirata ai principi del classicismo cinquecentesco
si fondava sull'idea dell'indipendenza della lingua dalla letteratura
venne espressa organicamente nelle «Prose della volgar lingua», pubblicate nel 1515. Lezione 081
01. L'uso del dialetto nella commedia del Cinquecento:
prosegue la tradizione dei volgari medievali
deriva solo dall'esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei diseredati
prosegue la tradizione delle lingue di koiné
deriva da un rifiuto del classicismo bembiano
. Lezione 081
02. La lingua della «Mandragola» di Machiavelli: fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane
è un limpido esempio di fiorentino vivo
è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva
è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del Trecento. Lezione 082
01. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo:
prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento
prendendo in considerazione anche la lingua di Dante
ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento
prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo
. Lezione 082
02. La prima grammatica dell'italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a:
Pietro Bembo
Giovan Francesco Fortunio
Pierfrancesco Giambullari
Lionardo Salviati. Lezione 083
01. L'uso del volgare da parte di Galileo dipende, tra l'altro, dalla volontà:
di staccarsi polemicamente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino
di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino
di dare valore letterario alle sue opere scientifiche
di rivolgersi ai membri dell'aristocrazia fiorentina
. Lezione 083
02. Il Concilio di Trento:
vietò il possesso di Bibbie volgari
propugnò il principio del libero esame delle scritture
contribuì all'unificazione linguistica d'Italia
favorì la traduzione in volgare della Bibbia. Lezione 084
01. I più importanti oppositori della Crusca nel Seicento furono: Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi
Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli
Paolo Beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi
Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi
. Lezione 084
02. Il melodramma:
vede la luce con il «Pastor fido» di Battista Guarini
viene teorizzato all'interno della fiorentina Camerata dei Bardi
vede la luce con l'«Aminta» di Tasso
vede la luce con l'«Orfeo» di Claudio Monteverdi. Lezione 085
01. Quale di queste idee non rientra tra quelle avanzate da Melchiorre Cesarotti nel «Saggio sulla filosofia delle lingue»? l'idea di istituire un «Consiglio nazionale» della lingua al posto della Crusca
l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di arcaismi
l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di termini regionali
l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano ricco di termini delle arti e delle scienze
. Lezione 085
02. La sintassi della «Scienza nuova» di Giambattista Vico è:
abbondantemente ipotattica, perché ispirata al modello boccacciano
lineare e limpida, come quella dei suoi contemporanei
lineare e limpida, diversamente da quella dei suoi contemporanei
abbondantemente ipotattica, sebbene non ispirata al modello boccacciano. Lezione 086
01. Sul piano della lingua, l'Accademia dell'Arcadia propone:
il ritorno al modello petrarchesco
il ritorno al classicismo barocco
il ritorno al modello petrarchesco e boccacciano
il ritorno al modello della poesia barocca
. Lezione 086
02. La lingua delle commedie di Goldoni è caratterizzata:
dalla presenza di latinismi, aulicismi e arcaismi
dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi
da una sintassi abbondantemente ipotattica
da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico. Lezione 087
01. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate a:
allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei
recuperare il modello petrarchesco
recuperare il modello arcadico
avvicinare la lingua delle sue tragedie all'uso vivo
. Lezione 087
02. Quale di questi procedimenti non appare caratteristico della poesia neoclassica?
uso di perifrasi dotte
uso di riferimenti mitologici
uso di latinismi e grecismi
uso di francesismi
. Lezione 087
03. Ugo Foscolo:
coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica
coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica
coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica
coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica. Lezione 088
01. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di: riportare il linguaggio poetico alla dignità dell'antica lingua letteraria
imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento
allontanare il linguaggio poetico dall'uso quotidiano
conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche
. Lezione 088
02. La sintassi della «Quiete dopo la tempesta» di Leopardi è caratterizzata:
dalla paratassi e dall'asindeto
dall'ipotassi e dal polisindeto
dall'ipotassi e dall'asindeto
dalla paratassi e dal polisindeto. Lezione 089
01. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione «Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla»?
l'unificazione linguistica doveva procedere «sostituendo» a ciascun dialetto la lingua fiorentina
ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello Il fiorentino «dell'uso colto»
la diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnanti elementari toscan
l'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea
. Lezione 089
02. La lingua del «Fermo e Lucia» è caratterizzata:
da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi
da un fondo di toscano letterario e da vari elementi lombardi e francesi
da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi
da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi
. Lezione 089
03. La revisione che porta dalla Ventisettana alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione:
di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine
di forme arcaiche e letterarie con cultismi
di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo
di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto. Lezione 090
01. Il «Dizionario della lingua italiana» di Tommaseo-Bellini:
ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, come il Giorgini-Broglio
ha come modello il fiorentino vivo, come il Giorgini-Broglio
ha come modello il fiorentino vivo, diversamente dal Giorgini-Broglio,
ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, diversamente dal Giorgini-Broglio
. Lezione 090
02. Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica:
doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico
dipendeva da fattori extralinguistici
doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina
doveva essere raggiunta attraverso un intervento pilotato dalle istituzioni. Lezione 091
01. I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali:
l'impegno politico e la scientificità della letteratura
la scientificità della letteratura e la regressione del narratore
l'impersonalità e la regressione del narratore
l'impegno politico e l'impersonalità
. Lezione 091
02. La lingua del romanzo «I Malavoglia»:
è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato
è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato
è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato
è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato
. Lezione 091
03. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di una «oralità popolare»?
il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici
la dislocazione e destra e a sinistra
il discorso indiretto libero
il ricorso a sicilianismi lessicali. Lezione 092
01. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana «L'assiuolo»?
anastrofe
enclisi pronominale
asindeto
iperbato
. Lezione 092
02. Il progetto linguistico di D'Annunzio è quello:
di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana
di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca
di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti
di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale
. Lezione 092
03. La forma «pèrsica» che si incontra nella lirica dannunziana «Nella belletta» è un:
allofono di «pèsca»
allomorfo di «pèsca»
allotropo di «pèsca»
una variante dialettale di «pèsca»
. Lezione 092
04. La lirica dannunziana «Nella belletta» presenta già nel titolo una citazione di un testo di:
Virgilio
Orazio
Petrarca
Dante. Lezione 093
01. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista?
la difesa delle minoranze linguistiche
il sostegno dell'attività lessicografica della Crusca
il rifiuto delle parole straniere
la promozione e la valorizzazione dei dialetti
. Lezione 093
02. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell'italiano nella prima metà del Novecento?
l'innalzamento dell'obbligo scolastico
il regime fascista
la Grande guerra (1915-1918)
la mobilitazione delle masse popolari
. Lezione 093
03. Don Lorenzo Milani contestava:
gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati
il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario
la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti
il ruolo avuto dalla classe dominante nell'annosa questione della lingua. Lezione 094
01. Quale di queste caratteristiche è tipica dell'«italiano aziendale»?
precisione e univocità dei termini
uso di lessico prevalentemente denotativo
uso di lessico tecnico-scientifico
uso di tecnicismi collaterali. Lezione 095
01. Quale di queste affermazioni è falsa?
un elemento che distingue la lingua di Montale da quella dei contemporanei è la sua evidente letterarietà
in Saba, aulicismi e lingua quotidiana convivono armonicamente in un tono medio
il linguaggio poetico dei futuristi appare caratterizzato dal «cozzo dell'aulico col prosaico»
Ungaretti persegue l'isolamento della parola al fine di recuperarne la «purezza originaria»
. Lezione 095
02. Quale autore sfruttò al massimo le potenzialità della lingua in senso espressionista?
Carlo Emilio Gadda
Italo Calvino
Italo Svevo
Umberto Saba
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