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Title of test:
LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA(60-66)

Description:
SCIENZE PEDAGOGICHE

Author:
AVATAR

Creation Date:
27/03/2024

Category:
Others

Number of questions: 49
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Content:
In base all'analisi chiarificatrice di A. Einstein, tutte le asserzioni scientifiche in cui occorre il concetto di tempo sono asserzioni in cui è implicito il riferimento alla nozione di simultaneità in cui è implicita una determinata filosofia del tempo in cui non è presente alcun riferimento, né implicito né esplicito, alla nozione di tempo non verificabili direttamente.
In che modo Einstein giunge alla formulazione della sua teoria della relatività ristretta, risolvendo un conflitto giudicato dai fisici del suo tempo irrimediabile? Mediante un'analisi chiarificatrice dei concetti di tempo e spazio, e in particolare del modo in cui vengono impiegati negli asserti scientifici Mediante il «buon senso» (nell'accezione stabilita da Pierre Duhem) Mediante un'analisi metafisica dei concetti di spazio e tempo, e in particolare del modo in cui essi sono in sé Mediante il ricorso al Talmud (testo filosofico-religioso dell'ebraismo).
Nella teoria della relatività ristretta di Einstein, quale tra queste affermazioni esprime la condizione di «relatività della simultaneità»? Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono anche per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto accellerato rispetto al primo Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono anche per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto al primo Coppie di eventi che non risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono necessariamente per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto accellerato o rettilineo uniforme rispetto al primo Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale non lo sono per altri osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto al primo .
Quale tra queste è una conseguenza della teoria della relatività ristretta di Einstein? Natura "assoluta" del tempo Relatività della verità Relatività delle opinioni Relatività della simultaneità.
Per Einstein, quale tra questi tipi di simultaneità è effettivamente osservabile? La simultaneità locale La simultaneità tra eventi così distanti da non poter esserre "afferrata" da un unico atto percettivo Nessuna delle precedenti La simultaneità non-locale.
Che cos'è un «esperimento mentale»? Un esperimento di laboratorio che riguarda I meccanismi di funzionamento della mente umana Una congettura arbitraria su come stiano effettivamente le cose al di là dell'esperienza che ne potremmo mai averne Una congettura metafisica che ha luogo nella" mente" dei filosofi Un esperimento effettivamente eseguibile (nel mondo naturale), ma che non viene realizzato nella pratica.
Stando alla teoria della relatività, la meccanica classica ha una validità piena e assoluta approssimativa e non-assoluta inconfutabile e irrefutabile metafisica e verificabile .
Che cosa NON possiamo ottenere da un «esperimento mentale»? L'appurare le proprietà metafisiche di un oggetto fisico o le conseguenze metafisiche di una teoria scientifica Una proficua chiarificazione dei concetti impiegati nelle scienze sperimentali L'appurare una serie di conseguenze derivanti da una teoria scientifica Il mettere alla prova le previsioni o la coerenza di una determinata teoria scientifica.
Quale domanda è alla base dell'analisi chiarificatrice di Einstein sulla natura del tempo? "Come è possibile che talvolta il tempo passi lentamente e talaltra velocemente?" "Che rapporto c'è tra la nostra esistenza individuale e il fluire del tempo?" "Come viene impiegato il concetto di "tempo" quando formuliamo asserti (scientifici) temporali?" "Che cos'è il tempo?".
Nella teoria della relatività generale di Einstein, quale tra queste entità fisiche prende il posto della «forza gravitazionale» per la spiegazione dei fenomeni gravitazionali? Forza di gravità Campo gravitazionale Campo elettromagnetico Ipotesi del continuo .
Per Newton lo spazio è una componente «materiale» del mondo una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»).
Quale da queste affermazioni è una conseguenza del Paradosso dei due gemelli? Non è possibile costruire una scienza fisica basandosi esclusivamente su asserti temporali l tempo non "scorre" ugualmente per tutti, e dipende dalla velocità del sistema di riferimento in cui si è collocati Il tempo "scorre" allo stesso modo per tutti, e non dipende in alcun modo dalla velocità del sistema di riferimento in cui si è collocati Il tempo è una mera entità mentale priva di valore fisico oggettivo.
Secondo la teoria della relatività generale di Einstein la geometria fisica dello spazio è di tipo newtoniano riemanniano a curvatura continua riemanniano a curvatura variabile euclideo.
Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, lo spazio è un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei») una componente «materiale» del mondo una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione.
Per Kant lo spazio è un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei») una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione una componente «materiale» del mondo.
Perché si può affermare che la teoria della relatività «generale» di Einstein è una generalizzazione della sua precedente teoria della relatività «ristretta»? Perché la teoria della relatività «generale» spiega meno fenomeni fisici della teoria della relatività «ristretta» Perché è stata avanza circa 10 anni dopo Perché il «principio di relatività» viene esteso a tutti i sistemi che possiedono un qualsiasi genere di moto Perché il postulato di «invarianza della velocità della luce» viene esteso soltanto relativamente si sistemi inerziali .
Qual è il nome "autentico" del «principio di indeterminazione» di Heisenberg? «Teoria degli invarianti» «Relazione di imprecisione» «Teorema di composizione delle velocità» «Principio dell'inerzia circolare».
In base all'interpretazione "standard" della meccanica quantistica gli elettroni esistono soltanto quando si crede alla loro esistenza per convenzione quando non interagiscono con un altro sistema fisico (ad es. se nessuno li osserva) quando interagiscono con un altro sistema fisico (ad es. quando qualcuno li osserva).
Tra le altre cose, la meccanica quantistica ha trasformato l'ordinario modo di intendere l'osservazione dei fenomeni fisici la realtà fisica macroscopica la logica formale lo statuto epistemologico delle teorie scientifiche .
Che cosa afferma esplicitamente il «principio di indeterminazione» di Heisenberg? Esso afferma che non è possibile stabilire con la medesima precisione e nello stesso momento alcune coppie di proprietà (come posizione-velocità o tempo-energia) dei sistemi fisici subatomici Esso afferma che la luce si propaga in uno spazio vuoto con la stessa velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore Esso afferma le leggi di natura sono le stesse in ogni sistema di riferimento inerziale Esso afferma che nella fisica atomica e sub-atomica non esiste determinismo.
Quale tra queste nozioni svolge un ruolo fondamentale in meccanica quantistica? Probabilità Deduzione Incompletezza Induzione.
La meccanica quantistica è un tipo di logica matematica paraconsistente una rigorosa teoria fisica che spiega come ogni concetto e ogni "verità" siano in ultima istanza riducibili a "quanti" di percezione una teoria scientifico-filosofica impiantata sulla nozione di "quanti" di percezione una teoria fisica formulata per descrivere e spiegare il comportamento di sistemi fisici di grandezza atomica o subatomica.
Stando all'argomento EPR che cosa sono le «variabili nascoste»? Una serie di variabili di una proposizione tali per cui essa risulterebbe vera per ogni combinazione di esse "Pezzi" di realtà fisica che la meccanica quantistica non prenderebbe in considerazione nella sua descrizione del mondo fisico Interazioni fisiche non-relativistiche predette come tali dalla meccanica quantistica Nessuna delle precedenti.
Quale situazione paradossale consegue dal «principio di indeterminazione» di Heisenberg? Se il tempo "scorre" in un certo modo per un determinato sistema inerziale, allora non è possibile stabilire con precisione come "scorrerà" per un altro sistema inerziale Se il tempo "scorre" in un certo modo per un determinato sistema inerziale, allora "scorrerà" in altro modo per un altro sistema inerziale Se osserviamo un sistema fisico subatomico, esso ha valori definiti per tutte le sue proprietà; se invece non lo osserviamo, allora non possiamo stabilire con la massima precisione alcune sue proprietà Se non osserviamo un sistema fisico subatomico, esso ha valori definiti per tutte le sue proprietà; se invece lo osserviamo, allora non possiamo stabilire con la massima precisione alcune sue proprietà.
In base alla meccanica quantistica, l'osservazione diretta di alcuni parametri di un sistema fisico subatomico produce un cambiamento del nostro stato cognitivo è indifferente per esso ne altera lo stato non produce alcun cambiamento di stato.
Per quali ragioni epistemologiche Einstein non era disposto ad accettare la meccanica quantistica come "descrizione vera della realtà fisica"? Perché la meccanica quantistica considera la «verità» come assoluta Perché la meccanica quantistica confligge con la fisica "classica" di Newton Per l'idea che non esista una realtà fisica indipendente dall'interazione con un osservatore e per il ruolo della "probablità" nella meccanica quantistica Perché la meccanica quantistica estende anche alla meccanica ciò che per Galilei valeva soltanto per i fenomeni elettromagnetici.
Con quale battuta di spirito Einstein liquidò il ruolo del "caso" in fisica e in meccanica quantistica? «L'iente non è più del niente» «È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio» «Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana» «Dio non gioca a dadi con l'universo».
La meccanica quantistica e la teoria della relatività di Einstein sono considerate inconciliabili perché entrambe incomplete entrambe hanno a loro fondamento assunzioni epistemologiche differenti e alternative la meccanica quantistica prevede interazioni fisiche che vìolano il «principio di relatività» a differenza della teoria della relatività la meccanica quantistica non rispetta il principio di non-contraddizione.
Che cosa afferma l'argomento di Einstein-Podolski-Rosen (EPR)? Poiché la meccanica quantistica o è incompleta o è in conflitto con la teoria della relatività; (allora se ne conclude che) è incompleta Poiché la meccanica quantistica o è incompleta o è in conflitto con la relatività; (allora se ne conclude che) è completa Poiché la meccanica quantistica o è completa o è in conflitto con la teoria della relatività; (allora se ne conclude che) è completa Poiché la meccanica quantistica o è incompleta o è in conflitto con la relatività; (allora se ne conclude che) non è in conflitto con la teoria della relatività .
Che cosa afferma il Teorema di Bell? Esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente relativistiche Esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente non-relativistiche Non esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente relativistiche Non esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente non-relativistiche.
In filosofia della scienza, che cosa si intende per «problema della demarcazione»? La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «logica» da ciò che è «scienza» La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «matematica» da ciò che è «filosofia» La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «scienza» da ciò che è «metafisica» o «pseudoscienza» La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «fisica» da ciò che è «filosofia».
Per i neopositivisti logici in quali condizioni un asserto è «verificabile»? Un asserto è «verificabile» quando è possibile in linea di principio indicare le condizioni esclusivamente logiche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso) Un asserto è «verificabile» quando è possibile in linea di principio indicare le condizioni metafisiche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso) Un asserto è «verificabile» quando è possibile in linea di principio indicare le condizioni empiriche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso) Un asserto è «verificabile» quando non è possibile in linea di principio indicare le condizioni empiriche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso) .
Per il neopositivismo logico gli asserti della metafisica sono «insensati» perché sono "verità sperimentali" e non "verità logiche" sono "verità logiche" e non "verità sperimentali" sono sia "verità sperimentali" che "verità logiche" sono una conseguenza dell'uso incorretto del nostro linguaggio o asserti privi di contenuto empirico e verificabile.
Per Wittgenstein, i princìpi della logica sono falsi verificabili privi di senso insensati .
Per i neopositivisti logici la «metafisica» è un ingrediente indispensabile della pratica scientifica vi è una rigida separazione tra «scienza» e «metafisica» «scienza» e «metafisica» sono contrari, ma complementari non vi è una rigida separazione tra «scienza» e «metafisica».
Per il neopositivismo logico gli asserti della metafisica sono sempre falsi privi di senso veri insensati .
Quale tra questi asserti esprime il criterio della «verificazione» avanzato dai neopositivisti logici? Sono ammissibili solo e soltanto due mezzi per la conoscenza scientifica, tra loro eterogenei: la logica e la percezione diretta Ogni asserto non-insensato o appartiene al dominio della percezione diretta o appartiene al dominio della logica. Ogni asserto dotato di senso è in ultima istanza «riducibile» a qualche costrutto logico in termini che si riferiscono all'esperienza immediata Una proposizione ha senso se e solo se è possibile indicare le condizioni empiriche tali per cui essa risulterebbe vera (o falsa).
Per il neopositivismo logico le leggi della logica Non sono vere né false derivano induttivamente dall'esperienza sono vere se «verificate» dalla percezione diretta sono (convenzionalmente) vere indipendentemente da un riscontro con la percezione diretta.
Per il neopositivismo logico "verità logiche" e "verità sperimentali" sono omogenee distinte convenzionali identiche.
Secondo Kant, che cos'è un giudizio «sintetico a priori»? Una contraddizione in termini Un giudizio in cui il «predicato» non solo non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, ma la cui necessaria connessione con esso non è derivabile da alcuna esperienza determinata Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, e la cui connessione con esso può venir confermata o smentita dall'esperienza Un giudizo in cui il «predicato» è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria.
Secondo Kant, che cos'è un giudizio «sintetico a posteriori»? Un giudizio in cui il «predicato» non solo non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, ma la cui necessaria connessione con esso non è derivabile da alcuna esperienza determinata Un giudizo in cui il «predicato» è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, e la cui connessione con esso può venir confermata o smentita dall'esperienza Per il neopositivismo logico logica e percezione diretta sono mezzi di retta conoscenza.
Per il neopositivismo logico logica e percezione diretta sono mezzi di retta conoscenza eterogenei identici omogenei di grado diverso, ma di stessa natura.
Qual è la definizione di Frege di «proposizione "analitica"»? «Analitica» è una proposizione che può essere ricondotta a una "verità logica" per mezzo di definizioni esplicite «Analitica» è una proposizione che può essere ricondotta a una "verità logica" per mezzo di definizioni implicite «Analitica» è una proposizione che è fondamento dell'esperienza oggettiva «Analitica» è una proposizione che è fondamento dell'esperienza oggettiva, e che ha statuto a posterior.
Per il neopositivismo logico le proposizioni sintetiche a priori sono illegittime e inammisibili il fondamento della scienza ciò su cui si basa l'effettiva pratica scientifica legittime e ammissibili, ma solo nel campo della scienza.
In filosofia della scienza, che cosa si intende per «riduzionismo»? La tesi in base alla quale è possibile operare una «riduzione» per tutti gli asserti dotati di senso La tesi in base alla quale gli asserti della metafisica devono essere «ridotti» ad asserti sul mondo naturale La tesi in base alla quale gli asserti della metafisica non devono essere «ridotti» ad asserti sul mondo natural La tesi in base alla quale non è possibile operare una simile «riduzione» per tutti gli asserti dotati di senso.
Per il neopositivismo logico, che cosa si intende esattamente con «percezione diretta»? Tutto ciò che può essere "intuito" direttamente Tutto e solo ciò che viene percepito direttamente da un soggetto, ma in determinate condizioni Tutto ciò che è in linea di principio direttamente constatabile mediante l'apparato sensoriale di cui dispone la nostra specie o mediante le sue propaggini tecniche Tutto e solo ciò che viene percepito direttamente da un soggetto, quali che siano le sue condizioni.
Quale tra questi asserti esprime esattamente il metodo della «riducibilità»? Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- deve contenere al suo interno solo termini appartententi al dominio della logica, senza alcun riferimento all'esperienza diretta Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- deve poter essere "traducibile" in asserti che contengono solo e soltanto termini direttamente verificabili Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- deve poter essere direttamente verificabile Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- non deve essere un asserto della metafisica, ma una verità logica o un asserto di contenuto empirico.
Secondo Kant, che cos'è un giudizio «analitico»? Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria Un giudizio in cui il «predicato» non solo non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, ma la cui necessaria connessione con esso non è derivabile da alcuna esperienza determinata Un giudizo in cui il «predicato» è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, e la cui connessione con esso può venir confermata o smentita dall'esperienza.
Per Kant, i giudizi analitici sono sia a posteriori che a priori sempre a priori solo a posteriori sempre a posteriori.
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