Questions
ayuda
option
My Daypo

ERASED TEST, YOU MAY BE INTERESTED ONDiritto privato e dello sport

COMMENTS STATISTICS RECORDS
TAKE THE TEST
Title of test:
Diritto privato e dello sport

Description:
Scienze motorie Columbus Academy

Author:
AVATAR

Creation Date:
05/04/2024

Category:
Others

Number of questions: 181
Share the Test:
Facebook
Twitter
Whatsapp
Share the Test:
Facebook
Twitter
Whatsapp
Last comments
No comments about this test.
Content:
Il diritto privato si basa: sui doveri sugli obblighi sulle norme sulla giustizia.
Il diritto scaturisce da alcune fonti: nessuna delle tre fonti di cognizione e fonti economiche fonti di produzione e fonti di cognizione fonti di produzione e fonti di distribuzione.
Le fonti di produzione: da esse deriva solo l'abrogazione di una norma vigente costituiscono un'espressione dinamica per l'ordinamento da esse non derivano la modifica o l'abrogazione di una norma vigente da esse deriva solo la modifica di una norma.
Le fonti di produzione si distinguono in: atti giuridici e fatti giuridici atti giuridici e atti parlamentari atti giuridici e fatti economici esistono solo fatti giuridici.
Le fonti di cognizione: sono i documenti e le pubblicazioni ufficiali da cui si può prendere conoscenza dell’esistenza e del contenuto delle norme giuridiche da esse deriva solo la modifica di una norma costituiscono un'espressione dinamica per l'ordinamento non sono documenti e pubblicazioni ufficiali.
Secondo quanto disposto dall’art. 1 delle Disposizioni Preliminari al Codice Civile, quali sono le fonti del diritto? le leggi, i regolamenti, le norme corporative e gli usi gli usi e i regolamenti le leggi e i regolamenti le norme corporative e gli usi.
Il Codice Civile, in vigore dal 21 aprile 1942: è una legge ordinaria contenente un insieme di prescrizioni volte a disciplinare un intero settore dell’attività giuridica è un testo organico teso a regolamentare tutta la materia privatistica è un corpo organico di disposizioni di diritto civile e di norme giuridiche di diritto processuale civile, di rilievo generale tutte le risposte sono corrette.
Il Codice Civile: è composto da 2969 articoli ed è suddiviso in 6 libri è composto da 4387 articoli ed è suddiviso in 8 libri è composto da 3529 articoli ed è suddiviso in 10 libri è composto da 2009 articoli ed è suddiviso in 5 libri.
In un rapporto giuridico si individuano: contenuto e oggetto soggetti (parti), contenuto, oggetto contenuto e parti soggetto e oggetto.
Sono situazioni giuridiche attive: dovere, obbligo, soggezione, onere diritto soggettivo, aspettativa, diritto potestativo, potestà, facoltà, interesse legittimo potestà, facoltà, interesse legittimo diritto soggettivo, aspettativa, diritto potestativo.
Sono situazioni giuridiche passive: diritto soggettivo, aspettativa, diritto potestativo, potestà, facoltà, interesse legittimo dovere, obbligo, soggezione dovere, obbligo, soggezione, onere soggezione e onere.
I diritti soggettivi assoluti: sono quei diritti che non assicurano al titolare un potere che egli può far valere nei confronti della generalità dei consociati sui quali grava un dovere generico sono quei diritti che assicurano al titolare un potere ma che egli non può far valere nei confronti della generalità dei consociati sono quei diritti che assicurano al titolare un potere che egli può far valere nei confronti della generalità dei consociati sui quali grava un dovere generico di non interferire nel pacifico godimento del suddetto diritto.
I diritti soggettivi relativi: sono i diritti di obbligazione tutte le risposte sono corrette sono i diritti di credito quei diritti che garantiscono al titolare un potere che egli può far valere esclusivamente nei confronti di soggetti determinati che sono obbligati a tenere un determinato comportamento finalizzato alla realizzazione dell’interesse del titolare.
Sono diritti reali: quei diritti che attribuiscono al loro titolare un potere assoluto (proprietà) o limitato (diritti reali su cosa altrui) sulla cosa (res) quei diritti che garantiscono al titolare un potere che egli può far valere esclusivamente nei confronti di soggetti determinati che sono obbligati a tenere un determinato comportamento finalizzato alla realizzazione dell’interesse del titolare quei diritti che attribuiscono al titolare, il potere di pretendere un determinato comportamento da parte di uno o più soggetti quei diritti che non attribuiscono al loro titolare un potere assoluto (proprietà).
Sono diritti di credito: quei diritti che non attribuiscono al titolare alcun potere di pretendere un determinato comportamento da parte di uno o più soggetti quei diritti che attribuiscono al loro titolare un potere assoluto (proprietà) o limitato (diritti reali su cosa altrui) sulla cosa (res) quei diritti che non attribuiscono al loro titolare un potere assoluto (proprietà) quei diritti che attribuiscono al titolare, il potere di pretendere un determinato comportamento da parte di uno o più soggetti.
Sono diritti patrimoniali: quelli che non hanno un contenuto economico quei diritti che hanno un contenuto economico mirano a tutelare la persona come soggetto di diritto e nei suoi rapporti di famiglia quei diritti che hanno ad oggetto la tutela della persona e dei suoi interessi morali e materiali.
I diritti non patrimoniali: attribuiscono al titolare una posizione di vantaggio suscettibile di valutazione economica non hanno contenuto economico, ma mirano a tutelare la persona come soggetto di diritto e nei suoi rapporti di famiglia hanno un contenuto economico sono sia i diritti reali che i diritti di credito.
Sono diritti trasmissibili: quei diritti che si estinguono con la morte del titolare quei diritti che non prevedono il trasferimento della cui titolarità da un soggetto all’altro quei diritti la cui titolarità può essere trasferita da un soggetto all’altro quei diritti che non possono trasferirsi ad altri soggetti e che si estinguono con la morte del titolare.
I diritti intrasmissibili: non possono trasferirsi ad altri soggetti e che si estinguono con la morte del titolare sono detti anche diritti patrimoniali sono detti anche diritti disponibili sono quei diritti la cui titolarità può essere trasferita da un soggetto all'altro.
Cos'è la potestà? è il potere di agire attribuito al singolo non nel suo interesse, ma per realizzare un interesse altrui manifestazioni del diritto soggettivo che non hanno carattere autonomo, ma sono in esso comprese manifestazioni del diritto soggettivo che hanno carattere autonomo è il potere di agire attribuito al singolo nel suo interesse.
La soggezione: si configura come la situazione in cui si trova un soggetto che subisce le conseguenze dell’esercizio di un potere altrui il titolare di tale posizione giuridica non deve sopportare e subire le modifiche alla sua sfera giuridica è la situazione in cui si trova un soggetto che non subisce le conseguenze dell’esercizio di un potere altrui nessuna delle tre.
Il rapporto giuridico è soggetto a: vicende costitutive, modificative ed estintive vicende costitutive ed estintive vicende costruttive e innovative vicende costitutive e modificative.
Sono presupposti per la prescrizione estintiva: l’esistenza di un diritto che poteva essere esercitato dal soggetto il mancato esercizio del diritto stesso da parte del titolare il decorso del periodo di tempo stabilito dalla legge tutte le risposte sono corrette.
Il termine di prescrizione ordinaria: è pari a 10 anni e trova applicazione in tutti i casi in cui la legge non disponga diversamente (art. 2946 c.c.) è pari a 25 anni e trova applicazione in tutti i casi in cui la legge non disponga diversamente (art. 2946 c.c.) è pari a 5 anni e trova applicazione in tutti i casi in cui la legge non disponga diversamente (art. 2946 c.c.) è pari a 2 anni e trova applicazione in tutti i casi in cui la legge non disponga diversamente (art. 2946 c.c.).
Quando il minore è di diritto emancipato? Quando il minore che ha compiuto 16 anni, viene ammesso al matrimonio su autorizzazione del giudice al compimento del diciottesimo anno di età in seguito al matrimonio e previa autorizzazione di entrambi i genitori al compimento del sedicesimo anno di età.
L’incapacità assoluta consegue ad un provvedimento di: inabilitazione emancipazione del minore nomina dell'amministratore di sostegno interdizione.
Gli atti compiuti dal minore sono annullabili (art. 1425 1 comma c.c.): sempre solo se il minore non abbia occultato con raggiri la sua minore età (art. 1426 c.c.) a meno che il minore non abbia occultato con raggiri la sua minore età (art. 1426 c.c.) mai.
L’interdizione giudiziale: è uno strumento di tutela solo per chi è capace serve a proteggere chi si trova in stato di permanente infermità mentale riguarda chi è capace di provvedere alla cura dei propri interessi non prevede alcun tutore per chi si trova in uno stato di infermità mentale.
L’interdizione legale: tutte le risposte sono corrette ha carattere di misura sanzionatoria dal momento che colpisce soggetti perfettamente in grado di intendere e volere ha natura di pena accessoria in quanto lo stato di incapacità è conseguenza diretta della condanna penale è prevista dall’art. 32 del Codice Penale.
L’emancipazione: indica lo status di capacità limitata in cui si trova il minore che non ha compiuto 16 anni indica lo status di capacità limitata in cui si trova il minore che ha compiuto 19 anni indica lo status di capacità limitata in cui si trova il minore che ha compiuto 16 anni indica lo status di capacità limitata in cui si trova il minore che ha compiuto 14 anni.
Quali atti può compiere il minore emancipato? qualsiasi atto purché con l'assistenza del curatore Atti eccedenti l'ordinaria amministrazione con il consenso del curatore e previa autorizzazione del giudice tutelare atti di ordinaria amministrazione soltanto con l’assistenza del curatore atti di straordinaria amministrazione da solo se autorizzato dal Tribunale.
Chi, abusando abitualmente di sostanze alcoliche o stupefacenti, espone sé o la propria famiglia a gravi pregiudizi economici, che conseguenze può subire? la nomina di un amministrazione di sostegno La dichiarazione di inabilitazione la dichiarazione di interdizione legale la dichiarazione di interdizione giudiziale.
Il domicilio è il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi; il domicilio può essere stabilito: esclusivamente dall'interessato dalle autorità amministrative per legge o per volontà dell'interessato esclusivamente dalla legge.
La morte della persona determina la perdita definitiva della capacità giuridica e della capacità di agire; ad essa consegue: L’estinzione soltanto dei diritti inerenti alla persona cd. Diritti intrasmissibili la trasmissione ai successori di tutti i diritti patrimoniali l’estinzione anche di alcuni diritti di natura patrimoniale l’estinzione di tutti i debiti del de cuis.
Come si definisce la residenza: il luogo in cui la persona stabilisce la sede principale dei propri affari e interessi il luogo in cui la persona si trova attualmente il luogo in cui la persona svolge in prevalenza le sue relazioni sociali Il luogo in cui la persona ha la sua volontaria ed abituale dimora.
Quale condizione soggettiva causa l'interdizione legale? una condizione di abituale infermità mentale tale da rendere la persona incapace di provvedere ai propri interessi sia patrimoniali che extra-patrimoniali l'abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti tale da esporre la persona o la famiglia a gravi pregiudizi economici sordomutismo e cecità dalla nascita Una condanna definitiva all’ergastolo ovvero alla reclusione per reati non colposi.
Il tutore, nominato dal giudice tutelare, ha la rappresentanza legale dell’incapace e può: compiere qualsiasi atto purché dimostri di aver agito per necessità o per utilità evidente dell’incapace Compiere anche gli atti di straordinaria amministrazione indicati dall’art 374 c.c. purché’ con l’autorizzazione del Giudice compiere esclusivamente gli atti necessari al mantenimento dell’incapace compiere esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione volti a salvaguardare il patrimonio dell’incapace.
Ai nascituri non concepiti, subordinatamente all'evento della nascita, viene riconosciuto dal nostro ordinamento: Il diritto di succedere per testamento purché figli di persona vivente al momento dell’apertura della successione. esclusivamente il diritto di ricevere per donazione il diritto di succedere per testamento senza alcuna condizione il diritto di succedere mortis causa esclusivamente per legge.
Si definisce incapace naturale: la persona non capace di compiere un determinato atto una persona capace di intendere e volere la persona che sebbene legalmente capace di compiere un determinato atto, si trovi, per qualsiasi causa, in una situazione di incapacità di intendere e/o volere nel momento in cui concretamente lo pone in essere la persona che si trova in una situazione di incapacità di intendere e/o volere.
I diritti della personalità: sono caratterizzati solo dalle particolarità etiche sono caratterizzati solo dalle particolarità etiche e comportamentali sono diritti soggettivi strettamente collegati al concetto di persona fisica sono caratterizzati solo dalle particolarità fisiche.
I diritti della personalità non sono: diritti personalissimi diritti assoluti diritti trasmissibili diritti imprescrittibili.
Quali sono i presupposti necessari per ottenere dal giudice la tutela del diritto all'immagine? che la riproduzione dell’immagine sia giustificata dalla necessità di giustizia o di polizia Che l’immagine della persona sia esposta o pubblicata fuori dei casi consentititi dalla legge o con pregiudizio della reputazione e del decoro della persona o dei suoi congiunti che la pubblicazione sia collegata ad eventi di interesse pubblico o svoltisi in pubblico che l'immagine ritragga un personaggio notorio.
In caso di violazione dei diritti della personalità l’ordinamento prevede la possibilità di esperire vari rimedi; non rientra in tali rimedi: l'azione petitoria l'azione inibitoria l'azione risarcitoria la pubblicazione della sentenza sui giornali.
Nei comitati si definiscono promotori: coloro che contribuiscono o si impegnano a contribuire alla raccolta fondi coloro che gestiscono i fondi raccolti coloro che organizzano la raccolta fondi coloro che promuovono le attività del comitato.
Le associazioni non riconosciute si distinguono da quelle riconosciute: solo per non aver chiesto o ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica per il perseguimento di uno scopo di natura diversa per essere dotate di un fondo comune per essere dotate di una organizzazione interna regolata da uno statuto.
La persona giuridica si estingue: per decisione del rappresentante legale dell’ente per le cause previste nell'atto costitutivo e nello statuto per le cause previste nella Costituzione per inattività.
Elemento caratteristico dell’associazione non riconosciuta è l’autonomia patrimoniale imperfetta, pertanto delle obbligazioni assunte rispondono: tutti gli associati con i loro patrimoni Oltre che l’associazione con il fondo comune, anche personalmente e solidalmente coloro che hanno agito in nome e per conto della stessa solo l’associazione con il fondo comune solo i fondatori dell'associazione.
Delle obbligazioni assunte dalla persona giuridica rispondono: soltanto l'ente con il proprio patrimonio anche gli associati con i loro patrimoni personali l'ente con il suo patrimonio, ma anche personalmente e solidalmente coloro che hanno agito in nome e per conto dello stesso soltanto i soggetti fondatori.
Si definiscono enti a struttura istituzionale: le fondazioni i comitati le associazioni le società.
Si definiscono astratti: quei negozi per la cui validità non è richiesta una forma determinata quei negozi che non corrispondono ai tipi previsti e disciplinati dalla legge quei negozi caratterizzati dalla causa quale elemento essenziale e costitutivo quei negozi i cui effetti si producono prescindendo dalla causa che resta per così dire svincolata.
Si definiscono atti giuridici in senso stretto o meri atti giuridici: l’operazione materiale che si traduce in modificazioni del mondo esterno quei comportamenti le cui conseguenze dipendono esclusivamente dalla volontà di chi li compie l’evento naturale che determina conseguenze giuridiche indipendentemente dalla volontà dell’uomo soltanto per il semplice fatto di essersi oggettivamente verificato i comportamenti consapevoli e volontari le cui conseguenze non dipendono dalla volontà di chi li compie, ma da una espressa disposizione di legge.
Si ha riserva mentale quando: la dichiarazione di volontà è emessa solo per non risultare sgraditi o per non ricevere rimproveri il soggetto intenzionalmente dichiara una cosa diversa da quella che vuole effettivamente, senza che l’altra parte possa accorgersi della divergenza la dichiarazione del soggetto ha apparente contenuto giuridico, ma in realtà è resa per scherzo la dichiarazione del soggetto ha apparente contenuto giuridico, ma in realtà è resa a scopo didattico.
L’errore ostativo, causa di annullabilità del contratto, si ha quando l’errore cade: sulla natura o sull'oggetto del contratto sulle qualità essenziali dei contraenti sulla dichiarazione o sulla trasmissione della volontà sul processo di formazione della volontà.
Quando si ha simulazione relativa? quando le parti fingono di porre in essere un negozio giuridico mentre in realtà il negozio produce i suoi effetti nella sfera giuridica di un altro soggetto quando le parti, d’accordo tra loro, dichiarano di porre in essere un negozio giuridico mentre in realtà vogliono un negozio diverso da quello che appare quando le parti, d’accordo tra loro, dichiarano di porre in essere un negozio giuridico mentre in realtà non vogliono alcun negozio quando i soggetti, per raggiungere l’effetto perseguibile attraverso un determinato negozio, si servono di un altro negozio che invece di regola è destinato ad uno scopo diverso.
In materia di negozio giuridico, qualora si rilevi una divergenza tra volontà e dichiarazione di volontà: il negozio è valido in quanto si ritiene sufficiente a dar vita al negozio la dichiarazione di volontà il negozio giuridico è sempre nullo in quanto frutto di una volontà manifestata dal dichiarante non conforme alla sua reale volontà il negozio è valido se colui al quale la dichiarazione è destinata non era in grado di conoscere la non corrispondenza della dichiarazione al volere del dichiarante il negozio giuridico è sempre annullabile.
Secondo il disposto dell’art. 1429 c.c. l'errore è essenziale ai fini dell'annullabilità del contratto, quando cade: anche su un errore di calcolo quando cade sulla forma del contratto sull’identità o sulle qualità della persona dell’altro contraente purché l’una e l’altra siano state determinanti per il consenso su un errore di diritto purché non sia stata la ragione unica o principale che ha indotto il soggetto a compiere il negozio.
Ai sensi dell’art. 1427 c.c. un negozio affetto dai vizi relativi alla volontà sarà: inefficace, perché la volontà è viziata pertanto non idonea a produrre effetti comunque valido, perché la volontà è conforme alla dichiarazione nullo, perché manca la volontà annullabile, perché la volontà seppur conforme alla dichiarazione, risulta viziata nel suo procedimento di formazione.
A norma del l’art. 1429 del Codice Civile in quali casi l’errore di diritto è essenziale ai fini dell’annullabilità del contratto? quando verte su un elemento o circostanza che è stata la ragione unica o principale che ha indotto il soggetto a stipulare il contratto quando cade sull'identità della persona dell'altro contraente, ancorché non sia stata determinante del consenso quando cade sulla natura o sull'oggetto del contratto quando cade su una qualità dell'oggetto della prestazione che, secondo il comune apprezzamento in relazione alle circostanze, deve ritenersi determinante del consenso.
La violenza psichica o morale per determinare l’annullabilità del contratto deve: consistere nella minaccia di un male ingiusto e notevole rivolta soltanto alla persona allo scopo di spingerla a concludere un negozio giuridico consistere nella minaccia di un male ingiusto e notevole rivolta esclusivamente ai beni della persona allo scopo di spingerla a concludere un negozio giuridico consistere nella minaccia di un male ingiusto e notevole rivolta alla persona e ai suoi beni allo scopo di spingerla a concludere un negozio giuridico consistere nella necessità, nota alla controparte, di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona.
Il negozio giuridico posto in essere da un rappresentante incapace naturale: è annullabile salvo che il contenuto del negozio sia predeterminato dal rappresentato è nullo è sempre annullabile è inefficace.
Si ha rappresentanza indiretta quando: quando un soggetto, formalmente estraneo al contratto concluso da terzi, ne diviene tuttavia parte sostanziale un soggetto compie un’attività giuridica per conto, ma non in nome di un altro soggetto un soggetto agisce non solo per conto, ma anche in nome di un altro soggetto un soggetto svolge una mera attività di trasmissione del volere altrui senza manifestare una volontà negoziale propria.
Qual è la condizione giuridica del contratto che il rappresentante conclude con se stesso svolgendo contemporaneamente il ruolo delle due parti contraenti? il contratto è, di regola, annullabile tranne quando il rappresentato abbia autorizzato specificatamente il rappresentante a contrarre il contratto è valido nel solo caso in cui il contenuto sia stato predeterminato dal rappresentante il contratto è nullo il contratto è inefficace.
Il diritto di proprietà NON è un diritto: esclusivo prescrittibile pieno perpetuo.
In materia di diritti reali, quale di questa affermazione risulta non corretta? i diritti reali sono diritti che hanno ad oggetto un bene valutabile economicamente i privati hanno la facoltà di costituire anche diritti reali diversi da quelli espressamente previsti dalla legge il diritto reale può essere opposto dal suo titolare nei confronti di chiunque possieda la cosa o vanti un diritto sulla stessa il titolare di un diritto reale esercita direttamente il suo potere sulla cosa, soddisfacendo il proprio interesse senza il tramite dell’altrui cooperazione.
I beni demaniali possono essere alienati? no, ma possono essere usucapiti Si ma solo con le modalità stabilite dalle leggi di diritto pubblico si, ma solo a determinati soggetti no, in nessun caso.
Per essere considerate beni, le cose devono essere entità: disponibili in natura in quantità illimitata rispetto ai bisogni dell'uomo alle quali non necessariamente è attribuibile un valore non suscettibili di appropriazione cioè cose di cui tutti possono fruire senza impedirne la fruizione agli altri soggetti da cui è possibile trarre utilità e quindi idonee a soddisfare un bisogno umano.
Tra le azioni petitorie a difesa del diritto di proprietà, qual è l’azione negatoria? l’azione a cui si ricorre per rivendicare il confine tra due fondi che risulta incerto l’azione concessa a chi si afferma proprietario di un bene, ma non ne ha il possesso al fine di ottenere l’accertamento del suo diritto e la conseguente condanna di chi lo possiede alla sua restituzione l’azione con cui i proprietari dei fondi confinanti agiscono in giudizio per ottenere l’apposizione dei termini l’azione esercitata dal proprietario del bene per far dichiarare l’inesistenza di diritti vantati da terzi sul bene stesso.
Il proprietario di un fondo può impedire le immissioni di fumo o di calore derivanti dal fondo del vicino? sì, in ogni caso Si se superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi nei casi espressamente previsti dalla legge no, in nessun caso.
Il diritto di servitù si caratterizza per: essere stabilito a vantaggio di un fondo e non a vantaggio personale del proprietario del fondo stesso il fatto che i fondi necessariamente devono essere distanti il fatto che i fondi devono appartenere allo stesso proprietario poter essere trasferito separatamente dalla proprietà dello stesso fondo dominante.
Qual è il limite massimo di durata dell'usufrutto costituito dal proprietario in favore di una persona fisica? la vita del nudo proprietario non ci sono limiti, in quanto il diritto di usufrutto può essere trasmesso agli eredi dell’usufruttuario 30 anni la vita dell'usufruttuario.
Si definisce usucapione? la perdita del diritto per rinuncia espressa del titolare un modo di acquisto della proprietà tramite il possesso protratto per un certo periodo di tempo e la corrispondente inerzia del precedente titolare la preclusione dell’esercizio di un diritto in virtù del fatto che il titolare dello stesso non ha posto in essere una determinata attività l'istituto in cui l’inerzia del titolare protratta per un certo periodo di tempo determina l’estinzione del diritto stesso.
Il possesso non può essere acquistato: mediante consegna di un bene da parte del precedente possessore al nuovo mediante atti di apprensione fisica della cosa compiuti per mera tolleranza altrui a titolo originario mediante apprensione fisica della cosa accompagnata dall'animus possidenti per successione mortis causa a titolo universale o particolare.
Ai sensi dell’art. 1140 c.c., il possesso viene definito: uno stato di diritto riconosciuto e protetto dall'ordinamento giuridico una situazione caratterizzata dalla sola intenzione del soggetto di comportarsi, in riferimento al bene, come il proprietario o il titolare di un altro diritto reale, senza la disponibilità del bene che spetta ad altro soggetto un mero potere di fatto sulla cosa non accompagnato dalla volontà del soggetto di compiere un’attività corrispondente all'esercizio del diritto di proprietà o di un altro diritto reale un potere sulla cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all'esercizio del diritto di proprietà o di un altro diritto reale.
Il principio "possesso vale titolo" si applica: anche ai beni mobili registrati solo ai beni mobili anche alle universalità di mobili solo ai beni immobili.
Come si definiscono le obbligazioni solidali attive? Obbligazioni con pluralità di creditori caratterizzate dal fatto che ciascuno creditore può pretendere dall'unico debitore l’intero adempimento le obbligazioni con pluralità di creditori nel caso in cui ciascuno creditore può pretendere dall'unico debitore soltanto la propria parte le obbligazioni con pluralità di debitori caratterizzate dal fatto che ciascuno dei debitori è obbligato ad effettuare una parte soltanto della prestazione unitaria.
L’adempimento di una obbligazione naturale cioè di una obbligazione che nasce in virtù di un dovere morale e sociale: comporta la ripetibilità della prestazione soltanto nel caso in cui sia stata effettuata a favore di un soggetto incapace comporta la non ripetibilità della prestazione eseguita spontaneamente e da un soggetto capace non è obbligatorio dal momento che il debitore non è giuridicamente obbligato ad eseguire la prestazione.
Gli interessi convenzionali stabiliti ad un tasso superiore a quello legale: sono vietati dalla legge richiedono la forma scritta ad substantiam devono essere determinati con scrittura privata autenticata possono essere determinati dalle parti senza alcuna formalità.
Si dicono interessi compensativi: gli interessi dovuti quale corrispettivo per il godimento del denaro del creditore da parte del debitore gli interessi previsti nel caso di obbligazioni di valore aventi cioè originariamente per oggetto una prestazione diversa dal pagamento gli interessi dovuti dal debitore come risarcimento del danno derivante al creditore dal ritardo nel pagamento di una somma di denaro gli interessi stabiliti dalle parti a compensazione di reciproche posizione di credito.
Quando l’obbligazione ha per oggetto due o più prestazioni e il debitore si libera eseguendone interamente una sola, siamo in presenza di un’obbligazione: alternativa cumulativa divisibile facoltativa.
Sono parti del contratto di accollo: il creditore, il debitore e il terzo estraneo il creditore e il debitore, ma non il terzo il creditore e un soggetto terzo estraneo al rapporto obbligatorio originario il debitore e il soggetto terzo estraneo al rapporto obbligatorio originario.
Nella cessione del credito, il creditore cedente è tenuto a garantire la solvibilità del debitore ceduto cioè la realizzabilità del credito? si, il creditore cedente in caso di inadempimento del debitore ceduto risponderà sempre nei confronti del cessionario restituendo quanto aveva eventualmente ricevuto come corrispettivo della cessione si, salvo che tale garanzia sia esclusa con apposito patto tra le parti no, salvo che le parti con apposito patto stabiliscano che il cedente debba prestare tale garanzia no, il rischio di insolvenza grava sempre sul cessionario.
Quando la cessione del credito ha efficacia nei riguardi del debitore ceduto? soltanto nel caso in cui il debitore ceduto l’abbia accettata soltanto se il debitore ceduto ha dato il proprio consenso partecipando alla stipulazione del contratto soltanto nel caso in cui sia stata notificata al debitore dal cedente o dal cessionario quando il debitore ceduto l’ha accettata o gli è stata notificata dal cedente o dal cessionario.
Quando si ha estinzione dell’obbligazione per remissione del debito? quando le parti sostituiscono all’obbligazione originaria una nuova obbligazione con oggetto o titolo diverso quando due persone sono obbligate reciprocamente l’una verso l’altra quando il creditore con atto unilaterale dichiara di rinunciare al suo credito quando la prestazione viene adempiuta da un soggetto diverso dal debitore originario che viene liberato.
Non rientra nei modi di estinzione dell’obbligazione a carattere non satisfattorio: l’impossibilità sopravvenuta della prestazione la compensazione la remissione del debito la novazione.
Quando si ha mora del creditore? quando, ricevuto il pagamento, il creditore rifiuta di rilasciare idonea documentazione attestante l’avvenuto adempimento quando il creditore, senza motivo legittimo, rifiuti di ricevere l'esatto adempimento o non compie quanto è necessario affinché il debitore possa adempiere l'obbligazione quando il creditore, scaduto il termine per l'adempimento, non intima per iscritto al debitore di adempiere l'obbligazione quando il creditore contesta il corretto adempimento al debitore, non accettando la sua prestazione.
Ai sensi dell’art. 1175 c.c., il creditore e il debitore, nell'esercizio dei propri diritti e nell'adempimento dei propri doveri, devono comportarsi: secondo le regole della correttezza con la diligenza del buon padre di famiglia secondo gli usi secondo quanto previsto nel titolo costitutivo dell’obbligazione.
Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno? sì, ma solo se si tratta di grave inadempimento sì, se il creditore prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa imputabile al debitore sì, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile si, sempre.
Si ha inadempimento relativo del debitore: quando la prestazione è stata effettuata in modo inesatto quando il debitore non ha ancora eseguito la prestazione dovuta, ma l’adempimento, sebbene in ritardo, può ancora attuarsi quando la prestazione è mancata totalmente quando la prestazione non può essere più adempiuta.
La costituzione in mora del debitore si verifica automaticamente senza alcuna attività da parte del creditore (mora ex re) quando: l’obbligazione è sorta in virtù della conclusione di un contratto l’obbligazione ha per oggetto una somma di denaro l’obbligazione è sorta in virtù di una disposizione di legge l’obbligazione deriva da fatto illecito.
La costituzione del pegno, non riconosce al creditore: il diritto di usare e di compiere atti di disposizione sulla la cosa oggetto del pegno il diritto di chiedere al giudice l’assegnazione in pagamento del bene pignorato fino alla concorrenza del suo credito il diritto di preferenza rispetto agli altri creditori in ordine alla distribuzione del ricavato dall'esecuzione forzata il diritto di trattenere la cosa oggetto del pegno.
Il privilegio generale si caratterizza per il fatto che: richiede un titolo costitutivo che trova esclusivamente la sua fonte nella volontà delle parti si esercita solo su determinati beni mobili o su beni immobili ai quali è collegato il diritto di credito non riconosce il diritto di sequela con la conseguenza che può essere esercitato fintanto che i beni mobili fanno parte del patrimonio del debitore riconosce il diritto di sequela che può esercitarsi anche in pregiudizio dei diritti acquistati dai terzi posteriormente al sorgere del privilegio.
Quali tra questi beni non possono costituire oggetto di ipoteca: diritti reali immobiliari beni mobili registrati beni immobili beni mobili.
Tra i mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale, l’azione revocatoria riconosce al creditore: il diritto di far sequestrare uno o più beni del debitore quando abbia fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito. il diritto di ottenere dal giudice la dichiarazione di inefficacia nei suoi confronti degli atti di disposizione lesivi delle sue ragioni posti in essere dal debitore il diritto di chiedere al giudice l’assegnazione in pagamento del bene fino alla concorrenza del suo credito il diritto di sostituirsi al debitore inattivo nell'esercizio dei singoli diritti o azioni che gli spettano verso terzi a diretto vantaggio del suo patrimonio.
Tra i mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale, come si definisce l’istituto che, in attesa di una sentenza che accerti il diritto del creditore, ha lo scopo di sottrarre materialmente e giuridicamente un bene alla libera disponibilità del debitore per tutta la durata del processo? Sequestro conservativo pignoramento azione surrogatoria azione revocatoria.
Nel nostro ordinamento vige il principio della libertà della forma, esistono però una serie di contratti che richiedono, a pena di nullità, una particolare forma; così secondo il disposto dell’art. 1350 c.c. richiedono la forma scritta: i contratti di locazione di beni immobili per una durata superiore a 3 anni i contratti che costituiscono, modificano o trasferiscono il diritto di usufrutto su beni mobili i contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili qualsiasi contratto che trasferisce un diritto di proprietà.
Salvo diverse disposizione di legge, le norme che regolano i contratti in generale previste nel Titolo II del Libro IV del Codice Civile sono applicabili agli atti unilaterali? no, tali disposizioni sono applicabili esclusivamente ai contratti Soltanto agli atti unilaterali tra vivi aventi contenuto patrimoniale e purché’ tali norme siano compatibili si, sempre solo agli atti unilaterali mortis causa e solo in quanto tali norme siano compatibili.
Si definiscono contratti collegati: i contratti nei quali concorrono gli elementi di più contratti tipici che si fondono in un unico contratto contratti con i quali le parti perseguono un risultato economico comune attraverso il ricorso ad una pluralità di contratti tra loro interdipendenti i contratti di per sé leciti che vengono manipolati per conseguire un risultato vietato da una norma imperativa i contratti che ricorrono quando i soggetti per raggiungere un effetto perseguibile attraverso un determinato contratto seguono una via indiretta.
Si definiscono contratti ad efficacia reale: i contratti che richiedono per il loro perfezionamento, oltre al consenso delle parti, anche la consegna materiale della cosa contratti che determinano il trasferimento da un soggetto ad un altro della proprietà su un bene oppure la costituzione o trasferimento di un altro diritto reale i contratti che hanno ad oggetto un diritto reale i contratti produttivi di soli effetti obbligatori.
Quando il verificarsi dell’evento dedotto in condizione dipende dalla volontà di terzi, la condizione si definisce: casuale mista meramente potestativa potestativa.
Quali effetti produce l’apposizione ad un contratto di una condizione illecita cioè contraria a norme imperative, all'ordine pubblico e al buon costume? il contratto è nullo se la condizione è sospensiva, mentre è valido se la condizione è risolutiva il contratto è annullabile se la condizione è sospensiva, mentre è valido e definitivamente efficace se la condizione è risolutiva il contratto è valido ed efficace se la condizione è sospensiva, mentre è nullo se la condizione è risolutiva il contratto è nullo sia nel caso di condizione sospensiva sia nel caso di condizione risolutiva.
Quali effetti produce l’apposizione ad un contratto di una condizione risolutiva impossibile? rende sempre nullo il contratto rende nullo il contratto soltanto se è potestativa rende annullabile il contratto nessun effetto, si da per non apposta.
Nella pendenza della condizione cioè nel periodo di tempo in cui è incerto il verificarsi dell’evento che costituisce la condizione medesima, la legge disciplina tale fase stabilendo che: chi ha acquistato il diritto sotto condizione sospensiva non può compiere alcun atto fino all'avverarsi della condizione chi ha acquistato il diritto sotto condizione risolutiva può esercitare il diritto stesso impedendo all'altro contraente la possibilità di compiere qualsiasi atto Chi ha acquistato il diritto sotto condizione sospensiva può’ compiere atti conservativi i diritti sottoposti sia a condizione sospensiva che risolutiva non possono essere oggetto di atti di disposizione.
Si ha avveramento della condizione quando la situazione di incertezza che caratterizza il contratto condizionato, cessa perché l’evento dedotto in condizione si è verificato; ai sensi dell’art. 1360 c.c.: gli effetti dell’avveramento della condizione si verificano dal momento in cui si è verificato l’evento dedotto in giudizio gli effetti dell’avveramento della condizione si verificano dal momento concordato dalle parti nel contratto gli effetti dell’avveramento sono stabiliti di volta in volta dal giudice Gli effetti dell’avveramento della condizione retroagiscono al tempo in cui è stato concluso il contratto.
L’accettazione della proposta può essere revocata? l’accettazione è irrevocabile se proviene da un imprenditore purché non piccolo e fatta nell'esercizio dell’impresa l’accettazione una volta trasmessa al proponente dal destinatario della proposta non può essere revocata l’accettazione può essere revocata purché la revoca giunga a conoscenza del proponente prima che vi giunga l’accettazione l’accettazione una volta emessa dal destinatario della proposta non può essere revocata.
Nel caso di morte o sopravvenuta incapacità del proponente, l’altra parte può ancora comunicare la sua accettazione perfezionando il contratto? sì, la proposta rimane efficace entro i termini previsti dalla natura dell’affare e dagli usi sì, purché il proponente sia un piccolo imprenditore sì, nel caso di proposta ferma o irrevocabile ed entro il termine di validità della proposta no, la proposta diventa inefficace.
Ai fini della validità della proposta contrattuale, si richiedono i seguenti requisiti: la proposta deve essere completa la proposta deve essere sottoscritta dal proponente o effettuata alla presenza di testimoni la proposta deve essere effettuata in forma scritta la proposta deve essere tempestiva cioè deve essere inviata al destinatario in un congruo termine normalmente reso necessario dalla natura dell’affare o dagli usi.
La proposta contrattuale può essere revocata? dagli aventi diritto in caso di morte o incapacità del proponente si, solo in presenza di una giusta causa no, la proposta contrattuale è sempre irrevocabile si, purché la revoca sia emessa prima che il proponente abbia avuto conoscenza dell’accettazione.
Quando, di regola, un contratto si considera concluso? quando l’accordo viene sottoscritto dalle parti nel momento in cui chi ha fatto la proposta viene a conoscenza dell'accettazione dell'altra parte nel momento in cui la proposta è stata accettata nel momento in cui la proposta è pervenuta a conoscenza del destinatario.
Nel nostro ordinamento è previsto un tipo di responsabilità a carico dei soggetti coinvolti nel processo di formazione del contratto? no, al di fuori della responsabilità contrattuale, l'ordinamento riconosce soltanto una responsabilità extracontrattuale o aquiliana no, perché in tale momento non è ancora sorto un vincolo tra le parti e non può configurarsi alcun tipo di responsabilità sì, tale responsabilità si configura a carico della parte che ha violato l’obbligo di agire secondo buona fede sì, nel caso in cui una delle parti non adempia le obbligazioni dedotte in contratto.
Si definisce contratto preliminare il contratto che ha per oggetto l’obbligo per le parti di concludere un successivo contratto detto definitivo; in riferimento al contratto preliminare quali delle seguenti affermazioni risulta corretta? il contratto preliminare deve contenere tutti gli elementi essenziali del contratto che le parti si obbligano a concludere il contratto preliminare può essere redatto con qualsiasi forma il contratto preliminare produce sia effetti reali che effetti obbligatori il contratto preliminare non necessariamente deve contenere tutti gli elementi essenziali del contratto che le parti si obbligano a concludere dal momento che tali elementi potranno essere integrati al momento della conclusione del contratto definitivo.
Con il patto di prelazione: le parti si impegnano a stipulare un successivo contratto il cui contenuto essenziale deve essere già determinato le parti restano libere di decidere se stipulare o meno il contratto, vincolando il proponente soltanto, a parità di condizioni, nella scelta del contraente il proponente riconosce al destinatario della proposta contrattuale il diritto di decidere, entro un lasso di tempo determinato, se concludere o meno il contratto con la certezza di non vedersi modificati i termini della proposta ricevuta le parti convengono che una di esse si vincoli a mantenere ferma la sua dichiarazione per un determinato periodo di tempo, attribuendo all’altra parte la facoltà di accettare o meno la proposta.
La facoltà di esercitare il recesso può essere concessa a fronte di un corrispettivo costituito di solito da una somma di denaro; tale corrispettivo si definisce caparra penitenziale quando: le parti stabiliscono che la somma di denaro dovrà essere versata dal recedente solo se e quando sarà esercitato il diritto di recesso una parte consegna all'altra una somma di denaro o cose fungibili al solo fine di dimostrare la serietà con la quale si è stipulato il contratto la somma di denaro viene versata da un soggetto terzo a garanzia dell’impegno sottoscritto da un contraente qualora quest’ultimo eserciti la facoltà di recesso senza giustificato motivo le parti stabiliscono che la somma di denaro deve essere consegnata fin dal momento della conclusione del contratto.
Il principio della relatività egli effetti del contratto stabilendo l’impossibilità per il contratto di produrre effetti sulla sfera giuridica dei soggetti terzi si riferisce: solamente ai cd. effetti diretti del contratto cioè quelli che trovano la loro causa produttiva direttamente nel contratto soltanto agli effetti vantaggiosi per i terzi sia agli effetti diretti che indiretti solamente ai cd. effetti indiretti o riflessi cioè quelli riconducibili al contratto indirettamente.
Quando nonostante l’applicazione delle regole previste nel Codice Civile (artt. 1362-1370 c.c.), il contratto a titolo oneroso rimanga oscuro, esso deve essere interpretato: nel senso che realizzi l'equo contemperamento degli interessi delle parti nel senso meno gravoso per l'obbligato nel senso meno conveniente agli interessi comuni dei contraenti secondo equità.
Si definiscono cause di nullità virtuali del contratto: le nullità comminate dai giudici sulla base di una valutazione meramente discrezionale le nullità che derivano dalla violazione di norme imperative le nullità che derivano da difetti strutturali del contratto le nullità specificatamente comminate dalla legge.
In quale caso il contratto è nullo: in caso di violenza morale posta in essere da un soggetto terzo quando è concluso da un soggetto sottoposto a provvedimento di interdizione giudiziale quando è concluso da un soggetto incapace di intendere e di volere quando l’oggetto del contratto è indeterminato o indeterminabile.
E’ un carattere tipico dell’annullabilità del contratto: la natura dichiarativa della sentenza di annullamento la sanabilità l'imprescrittibilità dell'azione di annullamento la legittimazione assoluta dell'azione di annullamento.
Le cause di annullabilità del contratto possono essere: solo virtuali solo strutturali in quanto l'annullabilità deriva sempre da difetti strutturali del contratto anche virtuali in quanto l'annullabilità può derivare dalla violazione di una qualsiasi norma imperativa che l'ordinamento ha stabilito come inderogabile per le parti solo testuali cioè l’annullabilità sussiste solo nei casi previsti espressamente dal legislatore.
Non è causa di annullabilità del contratto: la violenza psichica la mancanza della volontà l'incapacità naturale l'incapacità legale.
La sentenza che accerta l’annullabilità del contratto ha: natura dichiarativa in quanto non modifica la situazione giuridica preesistente, ma si limita ad accertarla natura risolutiva in quanto elimina gli effetti del contratto natura costitutiva in quanto non si limita ad accertare la situazione giuridica preesistente, ma la modifica natura esecutiva perché costituisce titolo per far valere un diritto.
L’annullabilità del contratto può essere sanata: solo in seguito a prescrizione dell’azione di annullamento sia con la convalida che con la prescrizione dell’azione di annullamento con la ratifica solo con la convalida.
La risoluzione del contratto, ossia lo scioglimento del vincolo contrattuale e la cessazione degli effetti da esso derivanti, è un istituto che opera con riferimento: anche nei confronti dei terzi purché in buona fede sia nei confronti delle parti che dei terzi non distinguendo tra buona fede e mala fede solo tra le parti lasciando impregiudicati i diritti acquistati dai terzi solo nei confronti dei terzi.
Nei contratti a prestazioni corrispettive, se la prestazione di una parte è divenuta solo parzialmente impossibile, l’altra parte può: chiedere soltanto una equa riduzione della prestazione dovuta ottenere una corrispondente riduzione della prestazione da lei dovuta o recedere dal contratto, qualora non abbia un interesse apprezzabile parziale solo ottenere la risoluzione del contratto richiedere lo scioglimento del contratto per sopravvenuta ed eccessiva onerosità della prestazione.
La clausola risolutiva espressa è una clausola con la quale: i contraenti prevedono espressamente che il contratto dovrà considerarsi risolto qualora una determinata obbligazione non venga adempiuta o sia adempiuta con modalità diverse da quelle pattuite le parti stabiliscono ex post quanto la parte inadempiente dovrà pagare in caso di inadempimento le parti stabiliscono ex ante quanto la parte inadempiente dovrà pagare in caso di inadempimento le parti stabiliscono che il contratto si risolverà nel caso in cui una qualsiasi obbligazione non venga adempiuta.
Nel contratto di compravendita, di regola, quando si verifica il trasferimento del diritto di proprietà del bene? con la consegna del bene dal momento che la compravendita è un contratto reale con la trascrizione dell’atto se si tratta di beni immobili con il pagamento del prezzo del bene con lo scambio del consenso dal momento che la compravendita è un contratto consensuale.
Con il perfezionarsi del contratto di compravendita, sorge in capo al venditore l’obbligo di prestare garanzia al compratore per i vizi della cosa venduta cioè il venditore deve garantire: che la cosa consegnata sia la stessa di quella pattuita nella vendita l'acquirente per difetto delle qualità promesse che ricorre nell'ipotesi in cui la cosa venduta non ha le qualità promesse oppure le qualità essenziali per l’uso cui è destinata al compratore che la cosa venduta sia immune da imperfezioni o da alterazioni tali da rendere il bene inidoneo all’uso a cui è destinato all’acquirente che nessuno lo potrà privare del diritto oggetto del contratto né limitarlo nel suo godimento.
La permuta è un contratto: a prestazioni corrispettive ad effetti obbligatori reale a titolo gratuito.
Il contratto di locazione è: un contratto, di regola, a forma libera un contratto a titolo gratuito un contratto ad effetti reali un contratto reale.
Il contratto di comodato è: un contratto reale un contratto a forma vincolata un contratto ad effetti reali un contratto oneroso.
Il deposito è: il contratto col quale una parte riceve dall’altra una cosa mobile con l’obbligo di custodirla e restituirla in natura il contratto con il quale una parte consegna all'altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo ed un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta, ma senza essere tenuta a pagare alcun corrispettivo il contratto con il quale una parte si obbliga a far godere all’altra una cosa mobile o immobile per un dato tempo verso un determinato corrispettivo il contratto con il quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.
Il mutuo NON è: un contratto consensuale un contratto oneroso un contratto ad effetti reali un contratto a forma libera.
I contratti del consumatore sono quelli conclusi tra il consumatore e il professionista; può godere delle tutele specificatamente previste per il consumatore: la persona fisica che acquista un bene o un servizio necessario per l’esercizio della propria attività professionale un ente senza scopo di lucro purché acquisti un bene o un servizio al di fuori della sua attività istituzionale La persona fisica che compra un bene o un servizio al di fuori di una attività’ professionale eventualmente al solo fine di soddisfare un proprio bisogno personale qualsiasi soggetto, persona fisica o ente, purché agisca per scopi estranei all'attività imprenditoriale.
Una clausola contrattuale può definirsi vessatoria quando: determina a carico di terzi un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto determina uno squilibrio del valore delle prestazioni oggetto del contratto superiore al 50% determina a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto determina a carico del professionista un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto.
Al fine di determinare l'ambito di applicazione delle norme dettate dal Codice al Consumo, si definiscono contratti del consumatore quelli conclusi: tra il consumatore e il professionista anche tra soli professionisti esclusivamente tra consumatori anche tra soli consumatori.
Nella ipotesi di responsabilità aggravata l’onere della prova grava: sul danneggiante che potrà dimostrare con ogni mezzo la propria non colpevolezza sul danneggiante che dovrà liberarsi dalla responsabilità fornendo la cd. prova liberatoria sul danneggiato che dovrà dimostrare la colpa o il dolo del danneggiante sul danneggiato soltanto nel caso di colpa lieve del danneggiante.
La legge prevede alcune fattispecie in cui posizione del danneggiante risulta comunque “aggravata” dal momento che, per liberarsi dalla responsabilità per fatto illecito, dovrà fornire la cd. prova liberatoria; rientra nell'ipotesi di responsabilità aggravata: la responsabilità del proprietario di un edificio o altra costruzione per i danni provocati dalla loro rovina dovuta a difetto di costruzione la responsabilità del proprietario di un animale o di chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso per i danni cagionati dall'animale sia che fosse sotto la sua custodia sia che fosse smarrito o fuggito la responsabilità dei padroni e dei committenti per i danni arrecati da fatto illecito dei loro domestici o commessi nell'esercizio delle loro incombenze la responsabilità del conducente e del proprietario di un veicolo senza guida di rotaie per i danni derivanti da vizi di costruzione o da difetto di manutenzione del veicolo.
Nel caso della responsabilità extracontrattuale, il diritto al risarcimento del danno si prescrive: è imprescrittibile nel termine di dieci anni nel termine di tre anni nel termine di cinque anni.
La cambiale è un titolo di credito: nominativo all'ordine al portatore causale.
La promessa al pubblico è revocabile? si, sempre si, ma soltanto per giusta causa e purché la revoca sia resa pubblica nella stessa forma della promessa si, ma la revoca potrà avere effetto dopo l'avverarsi della situazione o il compimento dell'azione no, una volta resa pubblica la promessa è irrevocabile.
Non rientra nelle promesse unilaterali: l'offerta al pubblico la ricognizione del debito la promessa al pubblico la promessa di pagamento.
Si definiscono titoli di credito all'ordine: quei documenti che incorporano il diritto alla consegna di merci in essi specificate quei titoli nei quali è inserito il nome di una determinata persona-beneficiaria e che si trasferiscono mediante la consegna e la girata quei titoli che si trasferiscono con la semplice consegna del titolo quei titoli emessi in serie con un’unica operazione diretta a portare in circolazione più titoli di un medesimo contenuto.
Affinché la gestione di affari altrui possa considerarsi legittima, sono necessari i seguenti presupposti: deve sussistere a carico del gestore un obbligo giuridico all'adempimento l’interessato non deve essere in condizioni di poter provvedere personalmente alla gestione dell’affare la gestione deve essere vantaggiosa per l’interessato per tutta la sua durata il gestore deve avere la capacità di intendere e di volere.
Si ha indebito soggettivo quando: si paga un debito altrui, credendosi debitore per errore scusabile si esegue un pagamento già effettuato da un altro soggetto si esegue un pagamento non dovuto si esegue un pagamento, credendosi debitore in base ad un titolo nullo.
Le ipotesi di responsabilità per danni all'incolumità delle persone provocati nello svolgimento e nell'organizzazione di attività sportive possono riguardare: solo coloro che partecipano direttamente all'attività sportiva solo i soggetti terzi estranei alla competizione sportiva solo coloro che svolgono attività di organizzazione delle attività sportive anche coloro che svolgono compiti di organizzazione e promozione dell’attività sportiva.
Ai fini della determinazione della responsabilità dell’atleta per condotte lesive poste in essere durante lo svolgimento di un’attività sportiva, il discrimine tra condotte giustificate e condotte perseguibili sulla base del superamento del limite del “rischio consentito” viene determinato: convenzionalmente dagli atleti che partecipano alla competizione sportiva dal giudice di merito caso per caso in relazione alle caratteristiche tecniche e alle finalità dell’attività sportiva praticata dai regolamenti sportivi dal giudice sportivo in relazione alla volontarietà o meno della condotta posta in essere dall'atleta.
In riferimento agli eventi dannosi causati dall'atleta all'avversario durante una competizione sportiva, quale di queste affermazioni è corretta? l’atleta è responsabile per i danni arrecati all’avversario anche quando la condotta posta in essere dallo stesso sia funzionale alle finalità agonistiche e/o alle dinamiche del gioco nessuna responsabilità per danni subiti dall'avversario può essere addebitata all'atleta a prescindere dal rispetto delle regole tecniche se si tratta di uno sport violento l’atleta è sempre responsabile per i danni arrecati all'avversario quando viene violata una norma tecnica in quanto il mancato rispetto dei regolamenti determina automaticamente la responsabilità del danneggiante in sede civile nessuna responsabilità per i danni subiti dall'avversario può essere addebitata all'atleta se il comportamento tenuto risulta rispettoso delle "regole tecniche dello sport".
Il rispetto delle regole tecniche dello sport quale criterio per la determinazione del confine di liceità della pratica sportiva e quindi dell’antigiuridicità della condotta dell’atleta, presuppone: il rispetto delle sole regole di gara cioè delle regole che hanno lo scopo di regolamentare la condotta dello sportivo durante lo svolgimento della gara il rispetto sia delle regole di gioco che delle regole di gara il rispetto delle regole di natura sportiva che trovano fondamento e tutela anche nelle leggi dello Stato il rispetto delle sole regole di gioco cioè delle regole emanate dalle singole federazioni sportive con lo scopo di regolare lo svolgimento della singola disciplina.
Si considera illecito sportivo: qualsiasi comportamento tenuto durante lo svolgimento di un avvenimento sportivo non rispettoso dei principi fondamentali dell’ordinamento sportivo purché integri gli estremi di un reato qualsiasi comportamento tenuto durante lo svolgimento di un avvenimento sportivo non rispettoso delle norme statali e accertato dal giudice ordinario qualsiasi condotta tenuta durante lo svolgimento di un avvenimento sportivo non rispettosa dei principi fondamentali dell’ordinamento sportivo purché tale da pregiudicare diritti riconosciuti dall’ordinamento statale qualsiasi comportamento tenuto durante lo svolgimento di un avvenimento sportivo, posto in essere in violazione delle regole previste nei singoli statuti e nei regolamenti federali e dei principi fondamentali dell’ordinamento sportivo.
Con riferimento all'art. 2050 c.c., per attività pericolose si intendono: anche quelle attività che, pur non essendo specificatamente indicate dal legislatore, si caratterizzano per la potenzialità lesiva superiore al normale insita nella loro natura o nei mezzi adoperati quelle attività nelle quali la pericolosità sociale è dovuta ad un cattivo utilizzo dei mezzi da parte di coloro che le esercitano quelle attività nelle quali la pericolosità può derivare da un comportamento rimproverabile alla condotta del soggetto agente soltanto quelle attività qualificate pericolose dalla legge sulla pubblica sicurezza e dalle varie leggi speciali.
Nell'ipotesi di responsabilità civile ai sensi dell’art. 2050 c.c., l’onere della prova grava: sul danneggiante che potrà limitarsi a dimostrare di non aver commesso alcuna violazione di legge o di comune prudenza sul danneggiante che dovrà dimostrare di aver adottato preventivamente ogni cautela o misura atta ad evitare l’evento dannoso. sul danneggiato che dovrà dimostrare la colpa o il dolo del danneggiante sul danneggiato soltanto nel caso di colpa lieve del danneggiante.
Ai fini della determinazione dei limiti del rischio consentito e del grado di responsabilità dell’atleta, viene fatto riferimento al concetto di "violenza sportiva di base"; tale concetto individua: la violenza ammessa e tollerata in virtù del livello base di esercizio previsto per quella specifica attività sportiva la violenza ammessa e tollerata in virtù di quanto previsto dal regolamento che disciplina una specifica pratica sportiva i comportamenti violenti convenzionalmente accettati dai partecipanti a quella determinata gara sportiva la violenza individuata, sulla base di un giudizio discrezionale, dal giudice sportivo in riferimento a ciascun caso concreto.
Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, per gli eventi dannosi causati all'avversario nell'esercizio di sport a violenza eventuale o necessaria, all'atleta autore della condotta lesiva: non può essere addebitata nessuna responsabilità anche in caso di condotta non rispettosa delle regole sportive, purché tale condotta sia funzionale alla finalità agonistica e alle dinamiche del gioco non viene addebitata alcuna responsabilità in virtù dell’esimente sportiva del rischio consentito a prescindere dal caso concreto viene sempre addebitata una responsabilità purché sussistano i presupposti previsti dall'art. 2043 c.c. non può essere addebitata nessuna responsabilità soltanto se il comportamento tenuto risulta rispettoso delle regole tecniche imposte dal regolamento della disciplina pratica.
Ai fini della determinazione della colpevolezza dell’atleta per eventi lesivi posti in essere nell'esercizio dell’attività sportiva, si definisce doloso un comportamento quando: la gara sia stata soltanto l’occasione in cui viene posta in essere l’azione volta a cagionare l’evento lesivo la condotta dell’atleta-danneggiante è caratterizzata dal mancato rispetto delle regole la condotta dell’atleta è finalizzata con raggiri e artifici ad alterare gli equilibri di gioco la condotta dell’atleta-danneggiante è caratterizzata dall'inosservanza dei principi di prudenza, diligenza e perizia commisurati agli standard dell’atleta medio.
Per gli eventi dannosi causati all'avversario durante una competizione sportiva non violenta, la condotta lesiva dell’atleta: non è punibile dalla giustizia ordinaria non è riconducibile alla responsabilità ex art 2043 c.c. se sussiste l’esimente sportiva del rischio consentito è riconducibile solo al mero illecito disciplinare è sempre riconducibile ai criteri di imputabilità ex art. 2043 c.c.
In materia di responsabilità civile, alle società e alle associazioni sportive: addebitabile esclusivamente una responsabilità diretta di natura contrattuale ed extracontrattuale nei confronti dei propri tesserati può essere addebitata una responsabilità indiretta verso i soggetti terzi per fatti posti in essere dai propri tesserati o incaricati non è addebitabile alcuna responsabilità per i fatti posti in essere dai propri tesserati che ne rispondono a titolo personale è addebitabile esclusivamente una responsabilità cd. presunta nel caso in cui gli autori dell’illecito siano persone estranee alla società stessa.
I maestri sportivi, gli istruttori e gli allenatori possono essere chiamati a rispondere del danno cagionato a soggetti terzi dall'allievo durante la pratica sportiva: ai sensi dell’art. 2047 c.c. se nell'illecito compiuto nel periodo di sorveglianza sia coinvolto un minore capace di intendere e di volere esclusivamente a titolo di responsabilità contrattuale ex art. 1218 c.c. ai sensi dell’art. 2048 c.c. anche se nell'illecito compiuto nel periodo di sorveglianza sia coinvolto un minore purché capace di intendere e di volere esclusivamente con riferimento ai generali principi del neminem laedere sanciti dall’art. 2043 c.c.
La responsabilità del gestore di impianti sportivi per i danni subiti da coloro che a vario titolo vi accedono, può configurarsi: esclusivamente come responsabilità contrattuale anche come responsabilità extracontrattuale speciale ex art. 2051 c.c. per i danni cagionati dalle cose che si hanno in custodia salvo che provi il caso fortuito esclusivamente come responsabilità extracontrattuale ai sensi dell’art. 2043 c.c. in virtù del principio secondo il quale chiunque svolga una determinata attività deve fare in modo che da questa non derivino danni a terzi anche come responsabilità extracontrattuale speciale ex art. 2054 c.c.
Nel caso in cui titolarità della gestione dell’impianto sportivo non coincida con la proprietà: al proprietario non potrà essere imputata alcuna responsabilità per danni subiti dai fruitori degli impianti sportivi se la gestione dell’impianto è stata ceduta a titolo gratuito il proprietario dell’impianto sportivo sarà comunque responsabile dal momento che grava su di lui anche l’obbligo di provvedere alla manutenzione periodica dell’impianto il proprietario risponderà comunque dei danni cagionati da un cedimento strutturale dell’impianto ai sensi dell’art. 2053 c.c. al proprietario non potrà essere imputata alcuna responsabilità per danni subiti dai fruitori degli impianti sportivi.
La gestione dell’impianto sportivo deve essere effettuata secondo i canoni di efficienza e funzionalità, al fine di garantirne lo svolgimento dell’attività sportiva in condizioni di sicurezza per tutti gli utenti; la responsabilità del mantenimento delle condizioni di sicurezza dell’impianto sportivo: può anche essere affidata dal titolare dell’impianto anche ad un sostituto purché abbia le competenze necessarie a svolgere tale incarico spetta esclusivamente al titolare della gestione può anche essere affidata dal titolare dell’impianto anche ad un sostituto purché abbia le competenze necessarie a svolgere tale incarico e sia presente durante lo svolgimento delle attività sportive può essere affidato a chiunque abbia il mandato dal titolare dell’impianto sportivo.
Si definisce gestore dell’impianto sportivo: esclusivamente la persona giuridica alla quale è riconducibile la responsabilità della gestione di un impianto sportivo la persona fisica addetta alla cura e alla manutenzione degli impianti destinati allo svolgimento di attività sportive colui che mette a disposizione degli atleti e degli spettatori spazi, locali e impianti destinati allo svolgimento di attività sportive aventi esclusivamente carattere agonistico la persona fisica o giuridica che mette a disposizione degli atleti e degli spettatori spazi, locali e impianti destinati allo svolgimento di attività sportive aventi carattere anche non agonistico.
Secondo l’orientamento dottrinale fortemente maggioritario, l’organizzatore di manifestazioni sportive quale titolare di tutte responsabilità civili, penali, amministrative può essere: anche una persona fisica esclusivamente una persona fisica esclusivamente un ente giuridico esclusivamente una persona giuridica.
L’organizzatore di eventi sportivi risponde dei danni subiti dagli spettatori: esclusivamente a titolo di responsabilità speciale ex art. 2050 c.c. esclusivamente a titolo di responsabilità contrattuale purché si tratti di spettatori paganti anche a titolo di responsabilità extracontrattuale o aquiliana a titolo di responsabilità contrattuale senza distinzione tra spettatori paganti e non paganti.
L’organizzatore della manifestazione sportiva è tenuto a tutelare l’atleta; quale di queste affermazioni non è corretta? l’organizzatore è tenuto a controllare la sicurezza e l’idoneità dei luoghi e degli impianti dove viene svolta la manifestazione sportiva l’organizzatore ha l’obbligo di predisporre gare tra atleti del medesimo tipo in modo da evitare che lo squilibrio tra competitori possa causare eventi lesivi l’organizzatore è tenuto a sottoporre l’atleta a specifici controlli sanitari prima della gara per accertarsi che l’atleta sia in condizioni psico-fisiche idonee ad affrontare l’impegno sportivo l’organizzatore è tenuto a controllare l’idoneità dei mezzi tecnici utilizzati dall'atleta per l’esercizio della pratica sportiva anche se tali mezzi sono di proprietà dell'atleta.
La posizione di coloro che riconoscono natura autonoma al rapporto di lavoro sportivo, trova fondamento: nella corresponsione all'atleta di somme di denaro versate periodicamente quale mezzo di sostentamento nell'obbligo di collaborazione da parte dell’atleta in vista del perseguimento degli obiettivi sportivi comuni nell'assoggettamento dell’atleta-lavoratore alle direttive, al controllo e alla vigilanza da parte della società-datore di lavoro nella considerazione dei diversi scopi cui tendono l’atleta e la società presso la quale lo sportivo presta la sua attività.
Ai sensi del secondo comma dell’art. 3, si riconosce al rapporto di lavoro sportivo degli atleti professionisti, natura autonoma: esclusivamente nel caso in cui la prestazione oggetto del contratto abbia carattere continuativo qualora la prestazione che è oggetto del contratto non superi 10 ore settimanali oppure sette giorni ogni mese ovvero quaranta giorni ogni anno esclusivamente nel caso in cui l'atleta non sia contrattualmente vincolato in riferimento alla frequenza a sedute di preparazione od allenamento qualora l'attività sia svolta nell'ambito di una singola manifestazione sportiva o di più manifestazioni tra loro collegate in un breve periodo di tempo.
La legge n. 91 del 23 marzo 1981, recante “Norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti”, qualifica il rapporto di lavoro intercorrente tra gli sportivi professionisti e le società: esclusivamente come rapporto di lavoro subordinato di regola come lavoro subordinato salvo considerarlo come lavoro autonomo in presenza di particolari circostanze di regola come lavoro autonomo salvo considerarlo come lavoro subordinato in presenza di particolari circostanze esclusivamente come rapporto di lavoro autonomo.
Ai sensi dell’art. 2 della legge 81 del 23 marzo del 1991, sono sportivi professionisti: anche i massaggiatori gli allenatori anche se svolgono la loro attività nell’ambito di discipline non regolamentate dal CONI anche i direttori tecnico sportivi esclusivamente gli atleti.
Il contratto di lavoro sportivo professionistico non è un contratto: a prestazioni corrispettive atipico formale consensuale.
L’art. 3 della legge 91/81 configura, tranne alcune ipotesi eccezionali, la prestazione dell’atleta nello schema del lavoro subordinato; sono caratteristiche della prestazione oggetto del contratto di lavoro sportivo: anche l'occasionalità purché la prestazione sia a titolo oneroso l’onerosità e la continuità esclusivamente la continuità in quanto l’atleta deve mettere a disposizione della società le sue energie fisiche e le sue capacità inserendosi all'interno dell’organizzazione societaria per il conseguimento degli scopi agonistici esclusivamente l’onerosità in quanto la prestazione sportiva deve essere remunerata con un corrispettivo proporzionato alla sua quantità e qualità.
Possono stipulare contratti con atleti professionisti: anche le società di persone esclusivamente le società per azioni anche le società per azioni solo le società a responsabilità limitata.
In considerazione del fatto che la legge 91/1981 esclude l'applicabilità al rapporto di lavoro sportivo delle norme limitative del potere di licenziamento del datore di lavoro, il contratto di lavoro sportivo a tempo indeterminato: può essere sciolto per recesso unilaterale se ricorre una giusta causa purché sia rispettato l’obbligo del preavviso non può essere sciolto unilateralmente prima della scadenza del termine può essere sciolto per recesso unilaterale ad nutum e cioè senza giusta causa o giustificato motivo con il solo obbligo di preavviso può essere sciolto solo per mutuo consenso.
Tra i requisiti previsti dall'art. 4 della legge 91/81 per la costituzione del rapporto di lavoro sportivo subordinato, non è previsto: la stipulazione del contratto in forma libera l’assunzione diretta la conformità del contratto al contratto tipo il deposito del contratto presso la Federazione sportiva nazionale per l'approvazione.
La costituzione del rapporto di lavoro sportivo avviene con la stipulazione tra lo sportivo e la società destinataria delle prestazioni sportive di un contratto: in forma scritta a pena di annullabilità in forma scritta a pena di nullità in forma scritta a pena di inefficacia in qualsiasi forma secondo il principio della libertà della forma contrattuale.
In riferimento alla durata, il contratto di lavoro sportivo: può contenere l’apposizione di un termine risolutivo non superiore a cinque anni dalla data di inizio del rapporto si configura esclusivamente come contratto a tempo determinato si configura esclusivamente come contratto a tempo indeterminato deve contenere l’apposizione di un termine risolutivo non inferiore a cinque anni dalla data di inizio del rapporto.
Il contratto di lavoro sportivo, prima della scadenza, può essere ceduto da una società sportiva ad un’altra sì, purché siano osservate le modalità fissate dalle singole federazioni sì, è sufficiente il consenso dello sportivo sì, purché vi sia il consenso dello sportivo e siano osservate le modalità fissate dalle singole federazioni sportive nazionali no, salvo che la società acquirente paghi l’indennità di formazione e addestramento.
Sono considerate sostanze dopanti: solo quelle somministrate prima della competizione sportiva e durante la preparazione per aumentare la massa muscolare e la forza fisica solo quelle somministrate durante la gara per stimolare il sistema nervoso centrale o per ridurre il livello di ansia anche quelle somministrate dopo la gara per riacquistare più velocemente possibile le energie solo quelle somministrate durante la gara per tentare di aumentare il trasporto di ossigeno e quindi la resistenza fisica alla fatica.
Nell'ambito dei controlli antidoping, l’esame sulle urine: è utilizzabile quale unica tecnica per individuare l’uso delle sostanze dopanti deve essere confermato con l’esame ematico serve esclusivamente per cercare parametri riconducibili all'uso di EPO e/o analoghi costituisce l’unico test valido al fine di una eventuale applicazione di sanzione.
Secondo il disposto degli articoli 2.1-2.10 del Codice Mondiale Antidoping, non sono comportamenti disciplinarmente perseguibili nella lotta contro il doping: il possesso di sostanze vietate e il ricorso a metodi proibiti da parte del personale di supporto dell’atleta l'uso o il tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito da parte dell’atleta il rifiuto o l’omissione di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici l’adempimento all'obbligo di notifica dei luoghi di permanenza.
L’Ufficio di procura antidoping (UPA) è un organismo indipendente di giustizia, nominato dal CONI con mandato quadriennale; L’UPA: attua il piano di distribuzione dei controlli antidoping che annualmente è elaborato dalla giunta nazionale del CONI tenuto conto del rischio doping correlato a ciascuna disciplina sportiva elabora il gruppo registrato ai fini dei controlli nazionali (RTP ossia Registered Testing Pool) in cui si elencano i nominativi degli atleti soggetti a controlli antidoping e l’effettuazione di tali controlli pianifica e organizza i controlli antidoping in competizione e fuori competizione ai sensi dell’art. 5 del Codice WADA compie in via esclusiva gli atti necessari all'accertamento delle violazioni delle norme sportive antidoping (NSA) da parte di soggetti sui quali la NADO in Italia ha giurisdizione.
Ai sensi dell’art. 2 della legge 376/2000, l’elenco delle classi dei farmaci e delle sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e delle pratiche mediche il cui impiego è considerato doping: è di competenza esclusiva del Ministero della Sanità è approvato dalla Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive su proposta del Ministero della Sanità è approvato con decreto del Ministero della Sanità, d'intesa con il Ministero per i beni e le attività culturali, su proposta della Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive approvato dal Ministero per i beni e le attività culturali, d’intesa con il Ministero della Sanità e su proposta della Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive.
Il rilascio dell’esenzione a fini terapeutici da parte del CEFT, è sottoposto a rigorose condizioni, così: la domanda di esenzione a fini terapeutici, corredata della prescritta documentazione, dovrà essere presentata dall'atleta, per il tramite della Commissione federale antidoping, almeno quindici giorni prima della partecipazione alla gara la domanda di esenzione a fini terapeutici, corredata della prescritta documentazione, dovrà essere presentata dall'atleta personalmente non deve esistere un'alternativa terapeutica ragionevole all'uso della sostanza o del metodo normalmente vietati deve essere dimostrato che la mancata somministrazione della sostanza vietata o del metodo proibito non produrrà un significativo danno alla salute dell’atleta.
Report abuse Consent Terms of use