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Title of test:
DIRITTO PRIVATO

Description:
Laurea Triennale in Lettere, sapere umanistico e formazione L-10

Author:
ANTONIO GARGANO
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Creation Date:
02/04/2024

Category:
University

Number of questions: 360
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Le fonti del diritto sono solo le regole sia le regole che i principi solo le norme positive solo le norme morali.
La norma giuridica: è una regola morale la cui osservanza è lasciata al libero e prudente apprezzamento dei consociati è una regola che proibisce uno o più comportamenti è uno strumento di valutazione del comportamento da parte della Autorità statuale descrive un fatto o una pluralità di fatti e stabilisce quali conseguenze giuridiche si producono al verificarsi di quel fatto o di quei fatti .
I caratteri della norma giuridica sono: bilateralità generalità e astrattezza generalità, astrattezza, cogenza, bilateralità la coercibilità.
La fattispecie concreta è: un determinato fatto o complesso di fatti realmente verificatisi, rispetto ai quali la norma descrive gli effetti giuridici che ne derivano «un modello» di evento configurato ipoteticamente il complesso delle norme da cui è costituito ciascun ordinamento giuridico la struttura della norma giuridica.
La fattispecie astratta è: la descrizione normativa di un fatto ipotetico la conseguenza ricollegabile al verificarsi di un fatto o di più fatti un determinato fatto o complesso di fatti realmente verificatisi, rispetto ai quali la norma descrive gli effetti giuridici che ne derivano un avvenimento rilevate da un punto di vista giuridico.
Il principio è: un proposito giuridico norma che impone la massima realizzazione di un valore un comportamento ripetuto nel tempo dai consociati con la convinzione di rispettare un comando giuridico esistente un fatto giuridicamente irrilevante.
La ragionevolezza: è il criterio del bilanciamento che consente di esprimere una preferenza sulla regola da applicare lascia all'interprete la piena libertà di individuare la disciplina applicabile non si fonda sulla gerarchia dei valori non è un criterio di gurdizio giurdicamente rilevante.
Il confillo tra principi: non è mai possibile è sempre possibile si verifica quando il principio presenta un'unica intensità di attuazione si risolve con il criterio cronologico.
Il rispetto della regola di condotta è garantito da: da sanzioni positive e negative da sanzioni negative da sanzioni esclusivamente positive dal fatto che essa è dettata per un grupo ben identificato di consociati.
I regolamenti nella gerarchia delle fonti: sono fonti «secondarie», sottordinate alla legge non rientrano tra le fonti in quanto provenienti da autorità amministrative non possono essere considerate delle vere e proprie fonti del diritto in quanto emanate da organi diversi dal Parlamento sono fonti terziarie.
La norma derogabile: è definita anche cogente è quella la cui applicazione è imposta dall'ordinamento prescindendo dalla volontà dei singoli è quella la cui applicazione può essere evitata mediante un accordo contrario è sempre suppletiva.
Le fonti del diritto sono: documenti e pubblicazioni ufficiali dai quali si può prendere conoscenza del testo di un atto normativo un metodo di ricerca di una regola di condotta regole obbligatorie e facoltative tutti quegli atti o fatti considerati dall'ordinamento idonei a creare, modificare o estinguere norme giuridiche.
La pluralità di fonti: spezza l'unitarietà dell'ordinamento implica la necessità di regolarne il rapporto gerarchico non implica la necessità di regolarne il rapporto gerarchico riguarda solo le norme europee.
Rispetto alla gerarchia delle fonti la Costituzione è: sottordinata solo ai regolamenti sottordinata solo alle fonti internazionali fonte extra ordinem all'apice della gerarchia.
. Le fonti europee nella gerarchia delle fonti sono: sottordinate alla legge ordinaria dello Stato indipendenti dal sistema delle fonti in quanto parte di un sistema diverso e autonomo in concorrenza con i regolamenti subordinate alle fonti costituzionali.
La costituzione è: rigida flessibile in ogni caso immodifcabile fonte terziaria.
Le norme costituzionali sono direttamente applicabili nei rapporti di diritto civile: no, in quanto devono essere recepite si,in quanto non occorre che una legge ordinaria le recepisca solo se non violano i trattati dell'Unione Europea o di altri organismi sovranazioanli se superano il vaglio della Corte Costituzionale.
. Le norme del diritto internazionale consuetudinario: appartengono alle fonti di rango costituzionale il cui fondamento risiede nell'art. 10 della Costituzione sono escluse dalla nostra Carta Costituzionale sono fonti terziarie per essere recepite nel nostro ordinamento devono essere ratificate.
Le direttive europee: hanno portata generale e sono sempre direttamemnte applicabili sono obblgatorie in tutti i loro elementi hanno efficacia diretta in quanto sono frutto di trattati e dunque non devono essere sottoposti a nuovo vaglio di legittimità non sono immediatamente applicabili, ma richiedono che ciascuno Stato le attui, emanando norme interne corrispondenti.
La consuetudine: è una fonte fatto è una fonte atto non può essere considerata una fonte del diritto in quanto essa è un mero comportamento reiterato o costante dei consociati non rientra nel decalogo delle fonti del diritto in quanto essa non è presidiata da una sanzione in caso di inosservanza.
L'interesse: è sempre lecito costituisce il fondamento giustificativo della situazione soggettiva non costituisce il fondamento giustificativo della situazione soggettiva non è mai un criterio di individuazione e di configurazione della situazione soggettiva.
La situazione giuridica soggettiva: sorge in presenza di interessi giuridicamente rilevanti è sempre configurabile in capo ad un solo titolare attribuisce un diritto potestativo si configura sempre come relazione tra soggetti.
La titolarità potenziale/virtuale di una situazione giuridica soggettiva: si esprime in termini di appartenenza indica che il titolare della situazione non è fungibile indica l'appartenenza o la spettanza di una situazione a più soggetti contestualmente si esprime in termini di spettanza.
Il rapporto giuridico: è sempre una relazione tra soggetti può essere momentaneamente privo di soggetti esistenti ma dovrà trattarsi di un periodo transitorio è una relazione tra situazioni soggettive correlate e complesse è una relazione tra soggetto e cosa.
Le situazioni giuridiche passive: sono sempre in capo a una singola parte del rapporto giuridico possono attribuire anchediritti e facoltà al titolare consistono nella titolarità di poteri e facoltà sorgono in capo al portatore dell'interesse protetto.
La situazione soggettiva ha un contenuto complesso: solo talvolta, ove la legge lo preveda espressamente no, mai si, in quanto povere e potere non sono assoluti: in ogni situazione vi è una prevalenza di momenti di dovere o di potere no, perché dovere e potere sono assoluti.
Il diritto soggettivo: è una situazione giuridica attiva è rappresentato dai soli diritti relativi si esingue al venir meno delle connesse facoltà trattasi di istituto sorto su base giurisprudenziale.
I diritti di credito: sono relativi la loro realizzazione non presuppone la cooperazione del soggetto obbligato fanno sorgere una relazione immediata tra soggetto e bene sono opponibili erga omnes.
La buona fede: è sempre oggettiva è sempre soggettiva è un limite esreno delle situazioni soggettive si ricava direttamente dai principi costituzionali limitando dal'interno le situaizoni soggettive.
L'elemento distintivo tra abuso del diritto ed eccesso di potere è: la volontarietà l'abuso realizza un esercizio deviato di un potere che si ha soltanto in potenza, l'eccesso è l'esercizio di un potere che si ha già l'abuso realizza un esercizio deviato/anomalo di un potere che si ha, l'eccesso è l'esercizio di un potere che non si ha l'eccesso di potere è sempre lecito.
Si definisce fatto giuridico: l'evento o lo stato voluto dalla norma cui l'ordinamento fa discendere effetti unicamente modificativi delle situazioni soggettive già esistenti il solo evento a cui la legge collega conseguenze giuridiche l'evento o lo stato voluto dalla norma e al quale l'ordinamento collega conseguenze giuridiche il fatto lecito.
La conseguenza giuridica del fatto è: l'effetto la situazione giuridica soggettiva il diritto potestativo il rapporto giuridico.
Il rapporto giuridico: rappresenta la conseguenza giuridica che si ricollega al fatto è un contratto è la relazione tra due soggetti dell'ordinamento, purché dotati di personalità giuridica di tipo privatistico è la relazione tra due situazioni soggettive correlate (e complesse).
Le omissioni sono: fatti in senso ampio fatti materiali fatti naturali fatti interni o psicologici.
Cosa differenzia i negozi giuridici dagli atti giuridici: la liceità la volontarietà la patrimonialità l'internazionalità.
Una dichiarazione di volontà si può esprimere: solo verbalmente unicamente per iscritto, a pena di nullità anche tramite comportamenti concludenti mai tacitamente.
Un fatto meritevole di tutela è: spesso lecito, salvo eccezioni un fatto cui l'ordinamento fa seguire conseguenze giuridiche il fatto cui sono collegabili effetti giuridici (nascita/modificazione/estinzione di situazioni soggettive) sempre rispettoso dei principi fondamentali dell'ordinamento e dei valori che lo caratterizzano.
Un negozio plurilaterali: prevede la presenza massima di due parti è sempre un fatto periodico non sempre è recettizio presuppone la partecipazione di (almeno) tre parti portatrici di autonome posizioni di interesse.
Secondo la teoria della cd. variabilità della struttura negoziale: è irrilevante la funzione dei fatti, giacché fondamentale risulta la sola analisi della loro struttura la stessa funzione può realizzarsi con una pluralità di strutture diverse, a seconda degli interessi coinvolti la struttura negoziale predisposta dalle parti varia ex lege nel tempo, al variare dei principi fondamentali dell'ordinamento e dei valori che lo caratterizzano la struttura è sempre variabile sia in astratto che in concreto.
I cd. effetti riflessi dell'atto: concorrono sempre all'individuazione della disciplina del fatto sono effetti essenziali non qualificano il fatto giacché scaturiscono da norme che disciplinano conseguenze ulteriori dell'effetto voluto si producono esclusivamente in modo differito.
Il diritto potestativo: attribuisce al suo titolare il potere unilaterale di produrre effetti (costitutivi, estintivi, modificativi) nella propria sfera giuridica è un diritto soggettivo degradato genera una posizione di soggezione in capo ad un soggetto è un interesse legittimo.
La potestà: è un potere libero è un diritto/dovere non si esercita nell'interesse altrui si concredizza in un potere ma non in un dovere.
L'aspettativa: è sempre giuridicamente tutelata l'ordinamento non ne prevede una tutela realizza una tutela durevole realizza una tutela provvisioria.
Lo status: indica la situazione giuridica soggettiva che esprime la posizione di un soggetto nei confronti di altri soggetti nell'ambito di una collettività organizzata non è una situazione giuridica esprime la posizione di un soggetto nei confronti di una osa non attribuisce nè diritti né doveri.
L'interesse legittimo: sorge in capo alla Pubblica Amministrazione la sua lesione non è risarcibile sorge in capo al privato leso da un atto pubblico viziato tutela l'interesse del singolo a scapito di quello della comunità.
All'impugnazione giurisdizionale dell'atto illegittimo consegue: la possibile eliminazione dell'atto viziato la facoltà del giudice amminstrativo di sositutirsi alla PA, redigendo un nuovo atto privo di vizi un'automatica sanzione disciplinare in capo al Responsabile del procedimento un ricorso gerarchico.
Prima del mutamento giurisprudenziale operato dalla Cassazione: il risarcimento del danno presupponeva unicamente la lesione di un diritto soggettivo l'interesse legittimo era sempre risarcibile a fini risarcitori rilevava unicamente l'ingiustizia del danno il giudice amministrativo non aveva la facoltà di rimuovere gli atti illegittimi.
L'onere: appartiene alla categoria delle situazioni giuridiche attive indica un comportamento necessitato per la soddisfazione di un interesse altrui indica un comportamento necessitato per la soddisfazione di un interesse proprio non è un obbligo potestativo.
L'efficacia dell'atto: può avere effetti reali o obbligatori non può mai avere effetti obbligatori si sostanzia nel principio del consenso traslativo è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice.
L'acquisto di un diritto: richiede sempre un contratto a prestazioni corrispettive è necessariamente a titolo derivativo e oneroso non interviene mai mortis causa è possibile anche a titolo originario.
Soggetti di diritto sono: sia le persone fisiche che gli enti collettivi sia le persone fisiche che gli enti collettivi riconosciuti solo le persone fisiche solo le persone giuridiche.
La capacità giuridica: è l'idoneità del soggetto a svolgere l'attività giuridica è l'astratta idoneità di un soggetto ad essere titolare di diritti e doveri presuppone la capacità di agire è l'idoneità di un soggetto a compiere efficacemente un atto con riguardo ad un determinato rapporto.
La capacità giuridica: si acquista al momento della nascita presuppone la cd. vitalità non si acquista se il neonato è morto subito dopo la nascita si acquista alla maggiore età.
Il concepito: non ha mai capacità giuridica ha la capacità di succedere per causa di morte e di ricevere per donazione non ha diritto al risarcimento del danno alla salute ed all'integrità fisica eventualmente cagionato dalla condotta imperita dell'ostetrico ha la capacità di agire.
La capacità di agire: non presuppone la capacità giuridica si identifica con la legittimazione è l'astratta idoneità di un soggetto ad essere titolare di diritti e doveri presuppone la capacità giuridica e si acquista al compimento della maggiore età.
La capacità di agire è: relativa assoluta totale parziale.
Il domicilio: presuppone il solo elemento materiale, cioè l'aver effettivamente stabilito in quel luogo il centro delle proprie relazioni è un quid facti presuppone la sola volontà di costituire e mantenere in un luogo la sede principale dei propri interessi è un quid iuris, caratterizzato da un elemento intenzionale e uno materiale.
La residenza: è il luogo ove la persona si trova temporaneamente e occasionalmente è il luogo in cui la persona intenzionalmente stabilisce la propria abitazione e le proprie relazioni non è compatibile con assenze periodiche, piú o meno prolungate non richiede la ricorrenza dell'abitualità e della prevalenza.
La scomparsa: consegue all'allontanamento della persona dall'ultimo suo domicilio o residenza, unitamente alla mancanza di notizie è dichiarata quando l'incertezza sull'esistenza dello scomparso si è protratta da oltre due anni dal giorno dell'ultima notizia si dichiara in caso di scomparsa di un soggetto dall'ultimo suo domicilio o residenza per un periodo di almeno 10 anni si dichiara in caso di scomparsa di un soggetto dall'ultimo suo domicilio o residenza per un periodo di almeno 5 anni.
In seguito alla dichiarazione di assenza: i possessori temporanei possono compiere gli atti di straordinaria amministrazione sui beni dell'assente i possessori temporanei possono compiere sia gli atti di ordinaria sia gli atti di straordinaria amministrazione sui beni dell'assente si determina la immissione nel possesso temporaneo dei beni (previa cauzione o garanzia) non si determina la immissione nel possesso temporaneo dei beni.
I diritti patrimoniali sono: indisponibili e intrasmissibili prescrittibili e indissolubili irrinunziabili disponbili e prescrittibili.
I diritti personali: ineriscono strettamente alla persona e soltanto da questa sono esercitabili sono sempre indisponibili sono prescrittibili sono sempre rinunziabili.
I diritti della personalità: realizzano esigenze di carattere esistenziale e, mai, materiale realizzano esigenze di carattere esistenziale e, mediatamente, anche materiale appartengono sia alle persone fisiche sia alle persone giuridiche ono caratterizzati dalla scissione tra la titolarità e relativo esercizio.
Per la teoria monistica: esistono tanti distinti diritti della personalità i diritti della personalità sarebbero sempre tipici è configurabile un unico diritto della personalità l'art. 2 cost. ha natura meramente riassuntiva e programmatica.
I diritti inviolabili dell'uomo: non trovano riconoscimento nelle norme europee sono unicamente quelli indicati nell'art. 2 cost sono espressamente elencati nel codice civile e in quello penale sono parte integrante dell'ordine pubblio sia interno sia europeo.
Il potere di disposizione delle situazioni personali: è illimitato attribuisce al titolare un vero e proprio diritto su sé stesso trova un limite invalicabile nel rispetto del valore della dignità umana attribuisce al titolare un vero e proprio diritto dominicale.
Per la teoria atomistica: i diritti della personalità sarebbero sempre tipici non è ammessa l'interpretazione estensiva o analogica delle norme che disciplinano i diritti della personalità esiste un unico diritto della personalità i diritti inviolabili sono prescrittibili.
Per "assolutezza" si intende che: i diritti della personalità competono a tutte le persone fisiche i diritti della personalità non si estinguono per non uso i diritti della personalità sono tutelabili erga omnes i diritti della personalità non sono suscettibili di valutazione economica.
Il nascituro: può essere titolare di situazioni esistenziali non può mai essere titolare di situazioni esistenziali può "azionare" i diritti della personalità può essere titolare solo del diritto a nascere sano.
Il principio di reciprocità: non riguarda anche i diritti inviolabili della persona riguarda anche i diritti inviolabili della persona impedisce di riconoscere i diritti della personalità in capo al nascituro non consente di equiparare lo straniero al cittadino per il godimento di diritti inerenti allo status civitatis.
Il diritto alla vita: è espressamente contemplato nell'art. 32 della Cotituzione si identifica nel diritto alla salute è il primo dei diritti inviolabili dell'uomo è inteso come diritto sul proprio corpo.
Il diritto alla vita: spetta anche al concepito non spetta al concepito spetta anche al nascituro non concepito si configura quale diritto a nascere.
Il diritto alla salute: si esaurisce nel diritto alla integrità fisica si esaurisce nel diritto alla integrità psichica è inscindibile unità psicofisica si traduce in assenza di malattia.
Il diritto alla salute: si identifica nel diritto all'assistenza sanitaria nei confronti dello Stato si esaurisce nel diritto alla salubrità dell'ambiente non ha rilievo anche nei rapporti civili ha rilievo anche nei rapporti civili quale parametro della liceità e della illiceità dei comportamenti.
Il c.d. diritto di non nascere se non sano: è riconsciuto nel nostro ordinamento non è riconsciuto nel nostro ordinamento è un aspetto del diritto alla salute è un diritto risarcitorio (per impossibilità di un'esistenza sana e dignitosa) nei confronti della madre.
Per libertà del trattamento sanitario si intende che: il diritto alla salute è rimesso all'autodeterminazione del suo titolare la legge può sempre prevedere l'obbligo di un determinato accertamento o trattamento sanitario la legge non può mai prevedere l'obbligo di un determinato accertamento o trattamento sanitario non sono ammesse le vaccinazioni obbligatorie, ma solo quelle raccomandate.
Il nome: è immodificabile è modificabile non può essere oggetto di atti dispositivi può essere concesso a terzi solo a titolo gratuito.
Onore e reputazione: vanno valutati in relazione alla personalità dell'interessato vanno valutati in relazione alla personalità dell'interessato non mutano in base al contesto storico mutano solo in base al contesto sociale di riferimento.
Una notizia lesiva dell'altrui reputazione: non può mai essere pubblicata è pubblicabile solo se già di dominio pubblico è pubblicabile solo se "utile socialmente" è pubblicabile solo se vera, "utile socialmente" e "continente".
La lesione dell'altrui integrità morale: non è risarcibile è tutelabile sia con tecniche risarcitorie sia con tecniche inibitorie si specifica nel riconoscimento del diritto al risarcimento del solo danno patrimoniale non è risarcibile mediante il diritto di rettifica.
La pubblicazione dell'immagine altrui: è sempre vietata è sempre possibile è ammessa solo se vi è l'assenso della persona ritratta è ammessa solo a fini di sfruttamento economico.
Il consenso: deve sempre essere esplicito non è richiesto se la riproduzione è giustificata dalla notorietà o dalla carica pubblica della persona ritratta è necessario anche quando ricorrono finalità di giustizia è necessario anche se la riproduzione è connessa ad eventi pubblici.
Il consenso alla pubblicazione della propria immagine: è irrevocabile è revobaile solo per giusta causa ha ad oggetto il diritto, personalissimo ed inalienabile, all'immagine può essere manifestato in forma espressa o tacita.
Il diritto all'immagine: è una specificazione del diritto alla riservatezza è una specificazione del diritto all'identità personale ha autonoma rilevanza non ha autonoma rilevanza.
L'immagine: è un bene giuridico anche patrimoniale non può essere oggetto di atti dispositivi a contenuto patrimoniale è un bene giuridico non patrimoniale può essere oggetto solo di contratti a titolo gratuito.
Il diritto all'identità personale: si identifica con il diritto al nome e all'immagine comprende tutti i profili caratterizzanti la personalità dell'individuo è definito dal legisltarore come il diritto ad essere sé stessi è contemplato solo nella legislazione speciale.
Il diritto all'identità personale: è il diritto a non vedere rappresentati all'esterno profili della propria vita privata si identifica nel diritto all'integrità morale implica che i profili della propria personalità siano divulgati nel rispetto del principio di verità non è violato quando il travisamento della personalità risulti "migliorativo".
L'identità digitale: è l'identità informatica che ciascun soggetto crea, talvolta anche con dati di fantasia corrisponde sempre all'indetità "reale" di ciascun individuo non ha un espresso riconoscimento legislativo si identifica con il diritto all'onore e alla reputazione.
La tutela dell'identità si realizza: sempre con l'azione di risarcimento del danno solo con l'azione inibitoria con tecniche extra-processuali verificando in concreto lo strumento più adeguato al tipo di lesione.
Il diritto di rettifica: non è un diritto fondamentale opera solo rispetto ai giornali tradizionali e non quelli telematici è strumento di tutela della persona e ha portata generale ha natura eccezionale.
La norma: è esclusivamente il Codice Civile presuppone il ferreo rispetto del principio del formalismo giuridico è il risultato dell'interpretazione del testo è il processo conoscitivo in quanto tale.
Il metodo giuridico è: lo strumento utilizzato dai consociati per regolare i propri rapporti dettato dalla legge e immutabile, giacché minuziosamente prescritto nel testo costituzionale un metodo inerpretativo che non risente del contesto culturale, sociale e politico di riferimento lo strumento per l'individuazione della norma.
L'interpretazione: si opera per il tramite della tecnica del sillogismo e della sussunzione contribuisce alla staticità nel tempo del diritto, al fine di rendere immutabili i valori e i principi su cui si fonda. non può essere operata senza adottare un metodo giuridico neutrale rispetto ai valori dell'ordinamento di riferimento non può operare un giudizio di ragionevolezza e proporzionalità fondato sui principi e valori costituzionali.
Ai sensi del'art. 12, c. 2, preleggi, per risolvere un caso di cui è stato investito, il giudice: in primis ricorre al metodo analogico ricorre esclusivamente ai principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato, quindi decide secondo equità procede ad una interpretazione per gradi non può mai applicare l'analogia per colmare una lacuna normativa.
Una disposizione chiara: non necessita di interpretazione richiede unicamente un'opera di coordinamento con i principi generali del diritto per essere valutata come chiara presuppone un'attività ermeneutica vincola il giudice al rispetto del tenore letterale del testo.
I criteri interpretativi letterale e funzionale: operano sempre disgiuntamente operano congiuntamente non consentono un'interpretazione evolutiva in grado di adeguare le norme alle nuove esigenze il criterio letterale deve essere sempre preferito.
I soggetti dell'attività interpretativa sono: unicamente i consociati la giurisprudenza e il legislatore i giudici ordinari ma non i giudici speciali, salvo eccezioni tipizzate la giurisprudenza, la dottrina e il legislatore stesso.
L'interpretazione analogica in ambito penale: è sempre vietata, in malam partem presuppone che vi siano due fattispecie il cui elemento comune sia quello corrispondente alla ratio della disciplina della prima fattispecie presuppone gli stessi requisiti previsti per l'ambito civile presuppone unicamente la presenza di una lacuna.
Analogia legis e analogia iuris: consentono di colmare lacune sono strumenti utilizzati esclusivamente dalla dottrina rappresentano un pericolo per l'uniforme applicazione del diritto nell'ordinamento di riferimento sono disciplinate dall'art. 25 c.2 Cost.
La distinzione tra interpretazione analogica e interpretazione estensiva: costituisce un principio di rango costituzionale rappresenta costruzione dottrinale considerata errata si fonda sul diverso modo di applicare i principi consiste nel fatto che 'interpretazione analogica è sempre vietata e l'interpretazione estensiva è sempre consentita.
I beni ai sensi dell'art 810 c.c. sono: tutte le cose solo le cose che possono formare oggetto di diritti solo le cose materiali solo le cose immateriali.
Le energie naturali dotate di valore economico: sono beni pubblici sono beni mobili non sono considerati beni sono res communes omnium.
La fungibilità e l'infungibilità di un bene: è determinata dalla legge è determianta esclusivamente dalla natura del bene è determinata dalla natura del bene, ma anche dalla volontà delle parti dipende dalla volontà delle parti.
Le universalità di mobili: sono beni risultanti dalla connessione fisica sono beni che non possono circolare separatamente gli uni dagli altri sono beni che possono essere considerati singolarmente o nell'insieme sono beni che se divisi perdono la loro utilità.
Per beni composti si intendono: i beni costituiti da più cose per volontà della legge i beni risultanti dalla connessione di più beni una pluralità di cose che appartengono alla stessa persona ed hanno una destinazione unitaria pluralità di beni che non possono essere oggetto di utilizzazione singolarmente.
La pertinenza: è un bene necessariamente unito ad un altro bene può essere oggetto di trasferimento può essere trasferita solo unitamente al bene principale è un bene destinato ad essere a servizio di un altro bene per volontà di legge.
La relazione pertinenziale tra due cose determina che: si estendono alla pertinenza le vicende che riguardano il bene principale il proprietario della pertinenza può essere un soggetto diverso dal titolare del bene principale il bene principale non può essere trasferito senza la pertinenza la pertinenza può circolare solo unitamente al bene principale.
I frutti naturali di un bene possono costituire oggetto di diritto di proprietà: non appena vengono ad esistenza anche prima della separazione essendo considerati 'cosa mobile futura' mai perché ppartengono solo al proprietario della cosa madre solo a seguito della separazione dalla cosa madre.
In tema di divisione ereditaria i frutti naturali della cosa comune: se già separati al momento della divisione sono di proprietà esclusiva del condividente cui sia stato assegnato il bene che li ha prodotti se già separati al momento della divisione sono di prorpietà di tutti i partecipanti se ancora non separati al momento della divisione sono di proprietà di tutti i partecipanti sia che siano già separati sia che non siano ancora separati al momento della divisione spettano al titolare del bene che li ha prodotti.
Sono beni pubblici: i beni appartenenti alla collettività solo i beni demaniali i beni che appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato i beni appartenenti allo Stato o ad un altro ente pubblico, destinati a soddisfare interessi generali della collettività.
I beni demaniali: sono i beni appartenenti allo Stato, ma che possono essere trasferiti anche ai privati sono beni assolutamente inalienabili sono beni che possono formare oggetti di diritti a favore di terzi sono beni inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalla legga.
I diritti reali sono: diritti che riguardano tutti i consociati diritti che conferiscono un potere mediato e indiretto su una cosa diritti che riguardano il godimento dei beni diritti che conferiscono un potere immediato e diretto su una cosa.
I diritti reali sono assoluti perché: solo un soggetto può esseretitolare di un diritto reale su un bene i diritti reali possono essere fatti valere senza la necessaria cooperazione di altri il titolare del diritto reale può agire in giudizio nei confronti di chiunque contesti o pregiudichi il suo diritto sono diritti che non sono suscettibili di estinzione.
Cosa si intende per elasticità del diritto di proprietà: che la proprietà si modella sul bene sul quale insiste che possono esserci più proprietà su un medesimo bene che i poteri che spettano al proprietario possono essere limitati da diritti che altri vantano sullo stesso bene che il proprietario può decidere come utilizzare il bene.
Se il proprietario non usa il bene: il diritto di proprietà non si prescrive ma si può perdere per usucapione dopo un certo decorso di tempo il diritto si prescrive il diritto di proprietà non si estingue mai e non si può mai perdere il diritto di proprietà si estingue per non uso.
L'espropriazione è: l'atto con cui si trasferisce volontariamente la proprietà di un bene da un privato alla pubblica amministrazione l'atto attraverso il quale si priva il privato della proprietà per un pubblico interesse l'atto attraverso il quale la pubblica amministrazione acquista il bene da un privato l'atto attraverso il quale si pone un vincolo alla proprietà privata.
Cosa si intende per atto emulativo: l'atto attraverso il quale il proprietario arreca un danno al proprietario del fondo vicinil'atto che mira a manifestare all'esterno l'esercizio del potere su un bene l'atto che non ha altro scopo se non quello di nuocere o arrecare molestia ad altri l'atto attraverso il quale il proprietario per raggiungere uno scopo, nuoce o arreca molestia ad altri.
Le immissioni provenienti da immobili industriali: non devono mai superare la "normale tollerabilità" se superano la "normale tollerabilità" il proprietario del fondo vicino deve chiederne la cessazione sono sempre giustificate da esigente produttive se superano la "normale tollerabilità" il proprietario del fondo vicino ha diritto ad un indennizzo.
Secondo il principio di prevenzione: chi costruisce per primo deve rispettare le distanze legali chi costruisce per primo non può costruire a ridosso del confine chi cotruisce per primo può costruire finanche sul confine chi costruisce per primo può estendere la propria proprietà anche oltre i confini .
I modi di acquisto a titolo originario: permettono di acquistare la proprietà del bene da chi ne era precedentemente proprietario trasferiscono il bene da un proprietario all'altro fanno nascere un diritto di proprietà pieno ed esente da vizi riguardano solo i beni che non appartengono a nessuno.
L'accessione invertita: comporta che il proprietario del suolo diventa proprietario di tutto ciò che viene edificato sul suolo comporta che il proprietario della costruzione può chiedere al giudice il trasferimento della proprietà del suolo occupato si ha quando il proprietario della costruzione acquista la proprietà del suolo riguarda i frutti dei beni che si attribuiscono al proprietario della cosa madre.
Il diritto di superficie è: diritto di costruire e mantenere la costruzione sul suolo altrui il diritto di proprietà sul fondo altrui un diritto personale di godimento il diritto di costruire sul bene e alienare la proprietà al proprietario del fondo.
Cosa si intende per proprietà superficiaria: il contenuto del diritto di superficie la proprietà della costruzione separata dalla proprietà del suolo la proprietà del suolo sulla quale si conferisce il diritto di superficie la limitazione al diritto di proprietà del suolo.
Il diritto di edificare: è perpetuo è un diritto sempre a termine per non limitare la proprietà altrui è un diritto che si estingue per non uso se non lo si esercita per vent'anni è un diritto imprescrittibile.
L'enfiteuta: ha l'obbligo di migliorare il fondo e pagare il canone enfiteutico ha il dovere di comportarsi nei confronti del bene come se fosse il proprietario non può disporre del suo diritto non può percepire i frutti dal bene.
Con il diritto di affrancazione: il proprietario del fondo può recuperare la proprietà del bene si estingue l'enfiteusi per inadempimento dell'enfiteuta l'enfiteuta può acquistare la proprietà del fondo il concedente revoca il diritto di enfiteusi.
Se l'enfiteuta deteriora il fondo: deve pagare al concedente un risarcimento del danno il concedente può chiedere la devoluzione del fondo il suo diritto non subisce modifiche l'enfiteusi si estingue.
Il nudo proprietario è: colui che ha il diritto di proprietà, ma non il diritto di goderne l'uso colui che ha alienato il diritto di godere e disporre del bene a terzi colui che ha il godimento del bene, ma non il diritto di proprietà colui che per motivi transitori non si trovi nella disponibilità del bene.
Il 'quasi usufrutto' è: un diritto di usufrutto con più limitazioni il diritto di usufrutto su beni consumabili il diritto di usufrutto su beni non fruttiferi il diritto di usufrutto perpetuo.
Il diritto di abitazione può essere ceduto ad un terzo: si, al pari del diritto di usufrutto si, ma con delle limitazioni al godimento del bene no, ma il bene può essere concesso in locazione no, alla luce del carattere personale del diritto non può essere ceduto e il bene non può essere concesso in locazione.
. Il diritto d'uso: permette al titolare di usare il bene solo per la finalità indicata nel titolo limita il titolare del diritto nel godimento del bene nel caso di abitazione, permette al titolare del diritto di utilizzare il bene anche per finalità diversa da quella abitativa (es. ufficio) riguarda solo i beni mobili.
La predialità consiste: nel rapporto tra fondo servente e fondo dominante nella vicinanza tra i fondi nel peso imposto sul fondo servente nell'utilità del fondo dominante.
Un presupposto della servitù prediale è che: i fondi appartengano a due proprietari diversi il fondo dominante deve essere più grande del fondo servente il fondo servente è tenuto a compiere attività a favore del fondo dominante i fondi non siano tra loro vicini.
Cosa si intende per "rapporto di servizio": l'utilità che deve ricavare il fondo dominante la deve procurare il proprietario del fondo servente il fondo dominante deve servire al fondo servente il proprietario del fondo servente è tenuto a compiere attività utili per il fondo dominante al vantaggio del fondo dominante deve corrispondere una limitazione di quello servente.
La servitù può imporre un dovere di fare: se disposto dal titolo o dalla legge, ma costituisce soltanto l'oggetto di un rapporto obbligatorio sempre mai; la servitù può imporre solo un dovere negativo solo se previsto dalla legge o dal titolo.
Le servitù affermative: consistono in servitù che impongono un dovere di fare conferiscono il potere di svolgere un'attività sul fondo non sono soggette a prescrizione conferiscono un beneficio al titolare del fondo servente.
Le servitù irregolari: sono le servitù non disciplinate dalla legge Le servitù irregolari non costituiscono servitù prediali in quanto non instaurano una relazione tra due fondi, ma il servizio è prestato a favore di una persona sono servitù ammesse solo dalla legge perché idonee a determinare un vincolo fondiario perpetuo determinano una situazione di vantaggio a favore del proprietario del fondo nonché una utilità per il fondo.
Le servitù coattive si costituiscono: per volontà della legge per sentenza per contratto o sentenza per contratto.
La servitù per destinazione del padre di famiglia: è un modo di acquisto della servitù determinato dalla volontà del padre di famiglia è un modo di acquisto della servitù che si ha quando il precedente ed unico proprietario aveva destinato una parte del fondo a servizio di un'altra parte del medesimo si ha quando il proprietario del fondo decide che una parte di esso è a servizio di un'altra ha come presupposto che due fondi appartengono a due proprietari diversi, ma uno determina la destinazione di un fondo a servizio dell'altro.
Il diritto di servitù: comprende solo quanto strettamente necessario all'esercizio della servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne ed è comprensivo anche di facoltà accessori comprende solo le facoltà senza le quali l'utilitas non potrebbe ricevere attuazione comprende anche il diritto del proprietario del fondo servente di opporsi alla servitù.
L'azione confessoria: è l'azione che può eservitare il proprietario del fondo servente per estinguere la servitù è l'azione attraverso la quale il titolare del diritto di servitù può far cessare impedimenti o turbative al suo diritto è l'azione volta solo all'accertamento del diritto di servitù è l'azione volta al recupero del bene.
Le azioni reali sono: azioni volte alla tutela della proprietà azioni volte a far valere un diritto reale azioni volte a proteggere il proprietario da atti di molestie o spoglio azioni volte a tutelare un diritto di credito.
L'azione di rivendicazione: mira a far riottenere al proprietario il possesso del bene mira a far accertare il diritto di proprietà controverso mira a far cessare il comportamento antigiuridico altrui è l'azione con la quale il proprietario accerta il suo diritto di proprietà.
Ai fini dell'esercizio dell'azione di rivendicazione si richiede che: il diritto del proprietario sia già stato accertato il possesso sia fondato su un titolo che il proprietario non sia nella disponibilità materiale del bene che il proprietario sia nella disponibilità materiale del bene.
Se il possessore ha trasferito il bene ad un terzo: il proprietario deve agire nei confronti del terzo il proprietario può ottenere solo un risarcimento del danno il proprietario può proseguire con l'azione di rivendicazione nei confronti del convenuto l'azione di rivendicazione non può essere proseguita.
Cosa si intende per "diritti autodeterminati": diritto che si sostanzia su un bene determinato diritti individuati in base alla sola indicazione del loro contenuto diritti che chiedono la prova del titolo sul quale si fondano diritti individuati sulla base del titolo che ne costituisce la fonte.
Cosa si intende per "probatio diabiolica": chi pretende di essere proprietario deve provare non soltanto di aver acquistato il diritto da un precedente titolare, ma anche che il diritto di questo trova un valido titolo in un precedente acquisto e così fino al primo originario proprietario chi pretende di essere proprietario deve provare non soltanto di aver acquistato il diritto da un precedente titolare, ma anche la validità del titolo chi pretende di essere proprietario deve provare di aver acquistato il diritto da chi ne era in precedenza titolarechi pretende di essere proprietario deve provare soltanto di avere in buona fede acquistato il diritto da un precedente titolare chi pretende di essere proprietario deve provare soltanto di avere in buona fede acquistato il diritto da un precedente titolare.
L'azione di restituzione è: l'equivalente dell'azione di rivendicaione un'azione reale un'azione personale un'azione esperibile erga omnes.
L'azione negatoria differisce dall'azione di rivendicaizone perché: mira ad ottenere la condanna del convenuto alla restituzione del bene mira ad accertare il proprio diritto sul bene mira a chiedere la condanna al rilascio del bene illegittimamente posseduto mira a far dichiarare giudizialmente l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa.
L'azione di regolamento dei confini: presuppone un conflitto di "titoli" di proprietà determinato dal convenuto presuppone un conflitto di "fondi" è l'azione attraverso il quale si chiede al giudice di segnalare i confini tra i fondi presuppone l'incertezza dei titoli di proprietà.
L'azione di apposizione di termini: è volta a far accertare giudizialmente l'esatta collocazione del confine tra due fond mira ad apporre o ristabilire (a spese comuni) segni di demarcazione dei confini tra fondi contigui è volta ad ottenere l'apposizone di termini sui confini ad opera del convenuto è volta a tutelare il proprietario dallo sconfinamento del vicino.
Il possesso è: l'esercizio del diritto di proprietà un diritto una situazione di fatto l'esercizio di diritti reali.
Per ius possidendi si intende: il diritto di possedere un bene il diritto del proprietario di possedere un bene il diritto di possesso l'esercizio del possesso.
Il possesso ha ad oggetto: cose materiali cose immateriali anche i beni demaniali anche i beni dei quali non è possibile acquistare la proprietà.
E' possessore colui che: detiene il bene nella propria sfera di controllo vuole comportarsi nei confronti del bene come se fosse il proprietario ha la disponibilità del bene e si comporta in relazione al bene come se fosse proprietario detiene il bene, sapendo di doverlo restituire al proprietario.
Il compossesso: non è previsto dal nostro ordinamento consiste nell'utilizzo turnario di un bene è il possesso esercitato su autorizzazione del possessore originario è il possesso esercitato congiuntamente da più soggetti ad un medesimo titolo.
Per la conservazione del possesso: occorre necessariamente che il bene sia nella disponibilità materiale del possessore è sufficiente che la cosa sia rimasta nella virtuale disponibilità del possessore, potendo il possesso essere mantenuto anche solo "animo" occorre che il potere sia esercitato animo et corpore è necessaria la materiale continuità dell'uso.
La distinzione tra possesso e detenzione: risiede nell'animus attraverso il quale si esercita il potere sul bene dipende dal titolo in forza del quale la situazione si acquista non è determinabile a priori ma dipende da più circostanze ha effetto solo con riguardo all'acquisto del bene per usucapione.
L'interversione del possesso è: l'atto attraverso il quale il detentore muta la detenzione in possesso l'atto attraverso il quale il possessore diventa detentore l'atto attraverso il quale il detentore acquista la proprietà del bene l'atto attraverso il quale il detentore muta l'animus da detinendi in possidendi.
Il possesso di buona fede: si ha quando il soggetto, anche per colpa grave, ignorava di ledere l'altrui diritto si deve sempre provare è sufficiente che sussista al momento dell'acquisto del possesso si ha quando proprietario e possessore coincidono.
Se il possesso spetti in comunione pro indiviso a più soggetti: ciascuno può possedere una parte del bene può mutare il compossesso in possesso esclusivo attraverso atti di interversione nel possesso per mutare il compossesso in possesso esclusivo deve porre in essere atti incompatibili con il permanere del compossesso altrui non può mai diventare possessore esclusivo.
L'acquisto del possesso in modo originario avviene: attraverso la consegna del bene attraverso l'apprensione del bene attraverso atti di interversione del possesso attraverso lo spossessamento.
La mera tolleranza: è un modo di acquisto del possesso costituisce una peculiare situazione possessoria essendo caratterizzata dalla transitorietà e saltuarietà, importa un godimento di modesta portata comporta l'acquisto del possesso da parte di amici e familiari.
La consegna: costituisce il modo attraverso il quale si acquista il possesso comporta l'acquisizione della situazione di detenzione sul bene può essere anche simbolica è sempre necessaria anche se il soggetto già si trovi nella disponibiltà del bene.
Il possesso viene meno quando: il soggetto conferisce il bene in locazione a terzi viene meno il corpus, seppure attraverso un distacco occasionale il soggetto rinuncia al suo diritto viene meno uno - o entrambi - degli elementi del possesso.
Cosa si intende con presunzione di possesso anteriore: che il possesso attuale fa presumere il possesso anteriore che se il possessore abbia un titolo a fondamento del suo possesso, si presume che possieda dalla data del titolo che chi ha posseduto più a lungo si considera possessore fin dall'inizio che si presume che il possessore attuale abbia posseduto anche nel periodo intermedio.
La successione nel possesso: permette che, in caso di morte del possessore, il possesso continui in capo all'erede permette che l'erede può aggiungere il suo possesso a quello del de cuius permette al successore a titolo particolare di unire al proprio possesso quello del suo dante causa permette al successore particolare di beneficiare degli effetti del possesso.
L'accessione nel possesso: opera per legge dipende dalla volontà del dante causa opera automaticamente in caso di successione a titolo particolare per operare richiede la manifestazione di volontà del successore a titolo particolare.
Il convenuto in un giudizio possessorio: non può mai proporre giudizio petitorio può proporre il giudizio petitorio anche prima che il giudizio possessorio si concluda non può proporre il giudizio petitorio fino a quando il primo non sia definito e la decisione non sia eseguita, anche se da ciò derivi un pregiudizio irreparabile non può proporre il giudizio petitorio fino a quando il primo non sia definito e la decisione non sia eseguita, salvo che dalla esecuzione della decisione possa derivargli un pregiudizio irreparabile.
Lo spoglio consiste: nella privazione parziale del bene la privazione anche soltanto parziale del possesso che riduca o renda difficolto l'esercizio del potere sulla cosa nella sottrazione totale o parziale del bene con il consenso del possessore in un atto attraverso il quale si turba il possesso.
L'animus turbandi: è un presupposto per l'esercizio dell'azione di reintegrazione è la volontà di ledere il possesso altrui consiste nella volontarietà del fatto che determina la diminuzione del godimento del bene da parte del possessore consiste nella consapevolezza dell'autore di acquisire la cosa contro la volontà espressa o tacita del possessore.
L'acquisto del possesso in buona fede: riguarda solo chi ha acquistato ignorando di ledere l'altrui diritto riguarda chi ha acquistato pensando di non ledere l'altrui diritto riguarda tutti, ad eccezione chi ha acquistato con dolo riguarda anche chi ha acquistato con colpa grave.
La buona fede: deve essere provata da chi vuole beneficarne gli effetti è presunta deve sussistere per tutta la durata del possesso riguarda solo i beni immobili.
Il possessore illegittimo: può sempre trattenere i frutti può trattenere il bene se in buona fede può fare propri i frutti fino al giorno della domanda giudiziale se in buona fede può trattenere tutti i frutti che il bene produce.
Per le spese relative ai miglioramenti: il diritto all'indennità dipende dalla buona fede o meno del possesso il possessore ha sempre diritto ad una indennità il possessore ha diritto all'indennità purché i miglioramenti recati alla cosa sussistano al tempo della restituzione il possessore non ha diritto all'indennità.
La regola del possesso vale titolo: ha la funzione di conferire tutela al venditore di un bene mobile ha la funzione di garantire la rapidità e la sicurezza della circolazione di beni mobili rende più incerto il traffico di beni mobili prescinde dalla buona fede del possessore.
Il titolo astrattamente idoneo consiste: in un contratto di compravendita viziato in un contratto potenzialmente idoneo al trasferimento della proprietà in un titolo viziato per difetto di forma in un contratto astrattamente idoneo al trasferimento della proprietà, ma posto in essere da chi non è proprietario del bene.
In caso di conflitto tra più acquirenti del medesimo bene: prevale chi ha acquistato per primo prevale chi ha conseguito prima la consegna del bene, anche se in mala fede prevale chi, in buona fede, ha conseguito per prima il possesso è l'acquirente a decidere chi dei due acquirenti è da considerarsi proprietario.
L'acquisto del bene per usucapione: vale solo se il possesso era in buona fede vale anche per il possessore in mala fede per il possesso violento e clandestino decorre dal momento in cui è stato conseguita la materiale disponibilità del bene vale solo per i beni mobili.
Il utile ad usucapire si interrompe: ogni volta in cui si perde, anche occasionalmente, la disponibilità del bene in caso di smarrimento del bene fino al ritrovamento nel caso in cui il possessore abbia riconosciuto il diritto altrui sul bene se viene meno il corpus.
Per l'usucapione abbreviata è - di regola - necessario: che l'acquisto sia avvenuto in buona fede che il possessore abbia esercitato correttamente il potere sulla cosa che il possesso sia stato acquistato sulla base di un titolo che il bene sia immobile.
L'obbligazione naturale: Non ha rilvenza giuridica Rileva ai fini della cd. soluti retentio Non richiede la spontaneità dell'esecuzione Non ha quale presupposto la capacità del soggetto che esegue la prestazione.
I diritti reali: Sono diritti sulla cosa Non sono opponibili erga omnes Sono caratterizzata da ssolutezza, immediatezza, inerenza, sequela, opponibilità erga omnes e preferenza Sono caratterizzati da relatività e mediatezza.
Il rapporto obbligatorio è: Relazione fra situazioni soggettive correlate e complesse Relazione tra soggetti Relazione tra soggetti determinati Relazione tra soggetti e res.
La buona fede è: Compatibile con una richiesta di adempimento frazionato del credito Mero criterio di valutazione della condotta dei contraenti Fonte di obblighi negativi in capo alle parti Espressione del principio di solidarietà con funzione di contemperamento dei contrapposti interessi.
L'interesse del creditore: Deve avere natura patrimoniale Impone al debitore di eseguire sempre personalmente la prestazione Non deve avere necessariamente natura patrimoniale Non deve permanere per tutto l'arco temporale di durata del rapporto obbligatorio, ma solo nel momento della sua costituzione.
La patrimonialità della prestazione: Dipende da una valutazione soggettiva Ha natura oggettiva e va determinata nell'ambito di un contesto giuridico-sociale Significa che il credito deve essere liquido ed esigibile E' il riflesso della sanzione per l'inadempimento.
La gestione di affari altrui: E' un'obbligazione nascente da contratto Ricorre quando un soggetto, obbligato, si intromette negli affari di un altro che non è in grado di prevvedervi Ricorre quando un soggetto si intromette negli affari di un altro, anche se questi è in grado di prevvedervi Ricorre quando un soggetto, volontariamente e senza essevi obbligato, si intromette negli affari di un altro che non è in grado di prevvedervi.
Nelle obbligazioni di mezzi il debitore: E' tenuto a garantire il risultato Deve utilizzare mezzi propri per soddisfare l'interesse del creditore E' tenuto a svolgere una determinata attività, senza garanzia del risultato La prestazione si considera infungibile.
Le fonti dell'obbligazione: Solo solo quelle tipiche Sono individuate mediante un giudizio di virtuale idoneità che ricolleghi al singolo fatto la nascita del vincolo Sono il contratto, il delitto, il quasi contratto e il quasi delitto Non includono né il testmanto né i rapporti di fatto.
L'inerenza: Indica la relazione diretta ed immediata con la cosa e caratterizza le situazioni reali Non è mai configurabile nelle situazioni di credito E' il potere del titolare di far valere il suo diritto erga omnes Implica la cooperazione del debitore per il soddisfacimento del diritto del creditore.
Il principio nomilastico si applica: ai debiti di valore ai debiti di valuta a tutte le obbligazioni pecuniarie alle obbligazioni generiche.
Gli interessi: sono una obbligazione pecuniaria autonoma rispetto a quella principale sono sempre dovuti «di pieno diritto», indipendentemente da colpa del debitore e in mancanza di espressa pattuizione sono solo legali sono i frutti civili prodotti dal denaro.
L'art. 1277 c.c.: impone al debitore di pagare con denaro contante prevede le clausole di indicizzazione se interpretato estensivamente, consente il pagamento mediante consegna di assegno circolare vieta la c.d. capitalizzazione degli interessi.
Quale forma di solidarietà si presume: la solidarietà passiva la solidarietà attiva entrambe nessuna.
Nelle obbligazioni parziarie: ciascuno dei debitori è tenuto, nei confronti del creditore, ad una parte della prestazione il creditore non sopporta il rischio dell'insolvenza il creditore può pretedre l'intera prestazione da ciascun debitore unica è la fonte e il titolo dei vincoli.
Il beneficio di escussione: impone al creditore di chiedere preventivamente l'adempimento ad uno dei coobbligati determina la ripartizione del debito tra gli eredi in proporzione delle quote comporta l'estinzione automatica dell'obbligazione impone al creditore di «escutere» preventivamente il patrimonio di uno dei coobbligati.
Alle obbligazioni indivisibili si applica: la disciplina delle obbligazioni cumulative la disciplina delle obbligazioni fungibili la disciplina delle obbligazioni solidali la disciplina delle obbligazioni facoltative.
Nelle obbligazioni alternative: la scelta di quale prestazione eseguire compete al debitore la facoltà di scelta non trasforma l'obbligazione da alternativa a semplice l'oggetto è costituito da un'unica prestazione si configurano una pluralità dei rapporti obbligatori.
L'obbligazione facoltativa: ha ad oggetto una pluralità di prestazioni e' una obbligazione semplice non consente al debitore di eseguire una prestazione diversa da quella pattuita si identifica con la dazione in pagamento.
Nelle obbligazioni divisibili: la pluralità soggettiva deve essere originaria il concetto di divisibilità o indivisibilità non muove da una prospettiva teleologica la divisibilità del bene ha carattere oggettivo la pluralità soggettiva può sopravvenire alla costituzione del rapporto obbligatorio.
La capacità del solvens: è condizione di validità dell'adempimento non è condizione di validità dell'adempimento da diritto alla ripetizione di quanto pagato vincola il creditore ad accettare la prestazione.
L'adempimento: è atto dovuto non negoziale è caratterizzato dal c.d. animus solvendi è un fatto giuridico in senso stretto è un negozio giuridico unilaterale.
La buona fede: disegna i limiti del comportamento esigibile in concreto e assurge a criterio di determinazione della prestazione non ammettte alcuna discrezionalità in capo al debiore nella esecuzione della prestazione impone al debitore ogni sforzo possibile per realizzare l'interesse del creditore si identifica con la diligenza del buon padre di famiglia.
L'adempimento del terzo: è atto dovuto è atto negoziale qualificato dall'animus di adempiere l'obbligo altrui è ammesso solo per le prestazioni intuitus personale è possibile solo in presenza di accordo tra creditore e debitore.
L'adempimento effettuato al creditore apparente: produce contestualmente la realizzazione del diritto di credito e la liberazione dall'obbligo di prestazione non consente al creditore di esercitare l'azione di ripetizione dell'indebito nei confronti di chi ha ricevuto la prestazione presuppone sempre la mala fede del debitore ha effetto meramente liberatorio per il debitore in buona fede.
Se non è diversamente indicato, il termine si presume: a favore del creditore a favore di entrambi a favore del debitore né a favore del debitore né a favore del creditore.
Il debitore può eseguire una prestazione diversa da quella pattuita: no, mai si, sempre si, purchè si tratti di una prestazione più vantaggiosa per il creditore si, puchè il creditore acconsenta e la prestazione sia eseguita.
La datio in solutum: si identifica con la novazione consente al creditore di esigere il pagamento di quanto dovuto inizialmente non può mai avere ad oggetto un credito non libera il debitore.
Il pagamento al cerditore incapace libera il debitore: si, sempre si, purchè la prestazione sia quella originaria si, purchè il debitore era in buona fede si, purchè si risolva in un vantaggio per il creditore.
La causa solvendi: caratterizza l'adempiemento e la sua assenza giustifica l'azione di ripetizione dell'indebito si identifica con l'animus solvendi è il presupposto oggettivo dell'adempimento caratterizza solo l'adempimento del terzo.
La responsabilità contrattuale si configura: nella sola ipotesi di inadempimento di un'obbligazione che ha fonte contrattuale nell'ipotesi di violazione del principio del neminem laedere solo nelle ipotesi di violazione di un obbligo che ha fonte nella legge nell'ipotesi di violazione dell'obbligazione, qualunque ne sia la fonte.
Il danneggiante per esimersi dalla responsabilità risarcitoria prevista dall'art. 1218 c.c. deve provare: la impossibilità della prestazione derivante da causa non imputabile che ha adempiuto anche se non esattamente l'assenza di colpa l'assenza di dolo.
La responsabilità oggettiva: non è ammessa nel nostro sistema giuridico ricorre quando la mancanza di colpa dell'obbligato non è, di per sé, sufficiente ad esonerarlo dalla responsabilità per inadempimento riguarda solo la resposabilità extracontrattuale riguarda le ipotesi di responsabilità senza dolo.
Il risarcimento del danno: non presuppone la preventiva costituzione in mora del debitore presuppone la preventiva costituzione in mora del debitore comprende sia la perdita effettivamente subita (danno emergente) sia il mancato guadagno (lucro cessante) comprende solo la perdita effettivamente subita.
Il limite della prevedibilità del danno: opera solo nella responsabilità oggettiva opera solo nella responsabilità extracontrattuale non opera in caso di colpa non opera in caso di dolo.
Possono essere risarciti ai sensi dell'art. 1218 c.c. i danni non patrimoniali: mai, perché la responsabilità cd. contrattuale è limitata ai soli danni patrimoniali sempre, perché la responsabilità cd. contrattuale si estende anche ai danni non patrimoniali si, ma limitatamente alle ipotesi di dolo si, limitatamente all'ipotesi in cui l'inadempimento abbia determinato la lesione di diritti inviolabili della persona.
La mora del debitore: si definisce ritardo qualificato e presuppone un atto formale di costituzione in mora scatta in seguito al mero ritardo nella esecuzione della prestazione non presuppone che l'esecuzione della prestazione sia ancóra possibile e' esclusa dalla impossibilità sopravvenuta.
L'offerta non formale della prestazione: se interviene dopo la costituzione in mora del debitore non ne interrompe gli effetti riguarda solo le obbligazioni di non fare se interviene dopo la costituzione in mora del debitore ne interrompe gli effetti è un mero impegno ad adempiere.
L'offerta formale: è il presupposto della mora del creditore e deve assicurare la congruenza tra prestazione offerta e prestazione dovuta non è necessaria per la costituzione in mora del creditore deve essere sempre "reale" non legittima il creditore a rifiutare la prestazione.
L'intimazione: è una semplice sollecitazione ad adempiere da parte del creditore è sempre necessaria per la costituzione in mora è atto volontario di formale esercizio della pretesa creditoria, a carattere recettizio non ha natura recettizia.
I modi satisfattori di estinzione del rapporto obbligatorio: sono quelli nei quali non si soddisfa l'interesse del creditore sono quelli nei quali si soddisfa l'interesse del creditore sono la novazione, la remissione del debito e l'impossibilità sopravvenuta della prestazione sono la compensazione e la novazione.
La compensazione: opera in presenza di crediti e debiti reciproci facenti capo a due autonomi o separati centri d'interessi opera in presenza di crediti e debiti reciproci facenti capo a due soggetti diversi opera solo in presenza di obbligazioni pecuniarie opera anche tra un'obbligazione civile ed un'obbligazione naturale.
Nella compensazione legale la coesistenza dei crediti e debiti reciproci: rende superflua la eccezione di compensazione ai fini dell'effetto estintivo determina la estinzione automatica, ipso iure, delle obbligazioni reciproche crea una fase cd. di "compensabilità" che rende necessaria la eccezione della parte interessata alla compesazione determina l'estinzione automotica solo dei crediti e debiti liquidi.
La novazione: e' un contratto che richiede la volontà delle parti di estinguere l'obbligazione precedente e' un mero effetto giuridico e' un modo satisfattorio di estinzione del rapporto obbligaztotio diverso dall'adempimento opera in presenza di una modifica del termine del rapporto obbligatorio.
Nella novazione oggettiva: occorre una modifica del titolo occorre una modifica della fonte occorre sia una modifica della fonte sia del titolo occorre una modifica dei soggetti.
Affinchè la novazione sia efficace: l'obbligazione originaria può essere annullabile il debitore deve accettare la causa di invalidità del precedente rapporto le parti non devono agire con dolo l'obbligazione originaria non deve rivelarsi inesistente.
La remissione del debito: e' negozio a titolo oneroso e' sempre negozio unilaterale recettizio ha una struttura variabile in base agli interessi concreti delle parti ha sempre struttura bilaterale essendo un accordo tra debitore e creditore.
La rinunzia al credito: si identifa con la remissione al debito determina come effetto diretto ed essenziale l'estinzione dell'obbligazione determina soltanto la dismissione della situazione soggettiva comporta necessariamente la liberazione del debitore.
La impossibilità sopravvenuta: deve essere dimostrata dal creditore determina sempre l'estinzione del rapporto obbligatorio determina l'estinzione del rapporto obbligatorio, solo qualora dipenda da causa non imputabile al debitore richiede la ricorrenza del dolo affinchè sorga la responsabilità contrattuale.
La impossibilità parziale: libera il debitore non imputabile che esegue, anche contro la volontà del creditore, la prestazione per la parte rimasta possibile non libera mai il debitore impedisce completamente la realizzazione dell'interesse creditorio ha come conseguenza la c.d. perpetuatio obligationis.
. La cessione del credito: E' un negozio astratto E' un contratto a causa variabile Ha sempre struttura unilaterale Ha sempre struttura bilaterale.
Se la cessione è a titolo oneroso, il cedente deve: Garantire sempre la solvenza del debitore Garantire l'esistenza del credito al momento della cessione e non è ammesso patto contrario Garantire l'esistenza del credito al momento della cessione, salvo patto contrario Garantire sia l'esistenza del credito sia la solvenza del debitore.
In caso di conflitto tra più cessionari: Si applica la regola generale secondo la quale è valido l'atto compiuto anteriormente E' valido l'atto notificato o accettato per primo La cessione è nulla Prevale colui che ha acquistato per primo il credito.
La delegazione attiva: E' un atto unilaterale recettizio Non richiede la partecipazione del debitore Ha come effetto la sostituzione al creditore originario di un nuovo creditore E' un accordo trilaterale tra creditore, debitore ed un terzo.
La cessione del contratto: È una successione mortis causa, a titolo universale, del cessionario nella intera posizione contrattuale del cedente E' una successione inter vivos, a titolo particolare, del cessionario nella intera posizione contrattuale del cededente Non richiede il consenso del contraente ceduto Determina il subingresso del cessionario solo nel lato attivo del rapporto ceduto.
La surrogazione: Può essere solo legale Può essere per volontà del creditore, per volontà del debitore, legale Può essere solo per volontà del creditore Può essere solo per volontà del debitore.
La surrogazione per pagamento: E' una forma di successione (a titolo particolare) nel credito E' una forma di successione (a titolo particolare) nel debito E' una forma di successione (a titolo universale) nel credito E' una forma di successione (a titolo universale) nel debito.
In base al principio di libera trasferibilità dei crediti: Qualunque credito può formare oggetto di cessione Non sono mai ammesse ipotesi di incedibilità Sono ammesse solo le ipotesi di incedibilità legale Sono ammesse solo le ipotesi di incedibilità volontaria.
Il patto di non cedibilità: E' sempre opponibile al cessionario Può riguardare solo i rapporti cdd. intuitus personae Non è mai opponibile al cessionario E' opponibile al cessionario solo se si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione.
La cessione a scopo di garanzia: E' sempre vietata E' sempre valida E' valida nei limiti in cui non incorre nel divieto del patto commissorio Può essere utilizzata per estinguere un rapporto obbligatorio tra cedente e cessionario.
La delegazione: è un unico negozio (cd. teoria unitaria) è una fattispecie complessa risultante da più negozi, distinti ma collegati (teoria atomistica) è un atto unilaterale è un contratto oneroso.
Il rapporto di valuta intercorre tra: delegante e delegatario delegato e delegante delegato, delegante e delegatario delegato e delegatario.
Nella delegazione causale: non vengono richiamati gli scopi sottostanti possono essere opposte solo le eccezioni tra delegato e delegatario possono essere opposte le eccezioni relative al rapporto di valuta richiamato e le eccezioni connesse al rapporto di provvista si ha nullità della doppia causa.
Nella delegazione di debito: di regola, il delegante resta solidalmente obbligato insieme al delegato non è previsto il c.d. «beneficium ordinis» il debitore origiario è sempre liberato il delegante invita il delegato a pagare immediatamente il debito.
La delegazione di pagamento: è sempre cumulativa è sempre liberatoria può essere sia cumulativa sia liberatoria non può mai essere revocata.
Nella espromissione: il debitore originario non è estraneo al contratto vi è una delega da parte dell'espromesso non ricorre il carattere della spontaneità il debitore originario è estraneo al contratto.
La espromissione: non può mai essere liberatoria ha come unico obbligato soltanto il terzo assuntore consente al creditore di liberare espressamente il debitore originario è sempre novativa.
L'accollo è: un contratto a favore di terzi un contratto a prestazioni corrispettive un atto unilaterale un mandato irrevocabile.
L'accollo interno: prevede la partecipazione del creditore originario non prevede la partecipazione del creditore originario è irrevocabile consente all'accollatario di rivolgersi all'accollante per ottenere il pagamento del suo credito.
L'accollo è cumulativo: quando il debitore originario non resta obbligato in solido con l'accollante quando non è previsto il c.d. beneficium ordinis quando è obbligato il solo accollante quando il debitore originario resta obbligato in solido con l'accollante.
Il negozio giuridico è: è una dichiarazione che può avere effetti solo risolutivi una dichiarazione di scienza diretta a produrre effetti naturali una dichiarazione di volontà diretta a produrre effetti giuridici che l'ordinamento riconosce e tutela un atto giuridico in senso stretto.
La nozione del negozio giuridico è stata originariamente elaborata e quindi nasce in: Germania Francia Italia Inghilterra.
"Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge" è una forma del principio di: autonomia patrimoniale libera manifestazione del pensiero autonomia contrattuale libertà della forma.
La scelta se concludere o meno il contratto: non è in alcun modo limitata dall'ordinamento giuridico trova un limite negli obblighi di contrarre di fonte legale è limitata sono per gli atti a titolo gratuiti trova un limite negli obblighi di contrarre di fonte consuetudinaria.
Il potere di esprimere liberamente la propria personalità secondo la propria volontà e determinazione: è una declinazione del principio dell'autonomia privata è una declinazione del principio della autonomia patrimoniale trova un limite negli obblighi di contrarre di fonte consuetudinaria è limitato sono per gli atti a titolo gratuiti.
Quale tra i seguenti non è un riferimento costituzione della autonomia negoziale: il principio della libertà di iniziativa economica privata il principio di uguaglianza il dovere inderogabile di solidarietà sociale il diritto alla salute.
L'art. 41 della Costituzione è stato modificato: con legge costituzionale del 2001 con legge costituzionale del 2003 con legge costituzionale del 2022 con legge costituzionale del 2021.
L'Unione Europea non interviene sul mercato unico non adotta normative che impattano sulla autonomia privata non riconosce la centralità della autonomia privata quale principio generale del diritto comunitario, fondato sia sulla libertà del singolo sia sulla libertà di impresa ha riconosciuto la centralità della autonomia privata quale principio generale del diritto comunitario, fondato sia sulla libertà del singolo sia sulla libertà di impresa.
La libertà contrattuale nelle pronunce della Corte di Giustizia: fa parte dei principi generali del diritto comunitario non fa parte dei principi generali del diritto comunitario è materia rimessa alla esclusiva autonomia normativa dei singoli Stati è materia rimessa alla esclusiva elaborazione delle Corti dei singoli Stati.
È un obiettivo strategico delle Istituzioni Europee: solo la libertà di stabilimento solo la libera circolazione delle merci e delle attività economiche solo la libera circolazione delle merci e delle attività economiche e la coesione territoriale solo la libertà di stabilimento, solo la libera circolazione delle merci e delle attività economiche, solo la libera circolazione delle merci e delle attività economiche e la coesione territoriale.
Sono aleatori i contratti incui: fin dal momento della conclusione, le parti possono valutare i vantaggi e i sacrifici che ne deriveranno una sola parte assume obbligazioni verso l'altra la valutazione dei vantaggi e dei sacrifici che ne deriveranno non è possibile, in quanto i vantaggi o i sacrifici per entrambe le parti dipendono dalla sorte non c'è attribuzione patrimoniale.
Causa del contratto di compravendita è: lo scambio della proprietà di un bene con il pagamento di una somma di danaro (prezzo) la custodia della cosa lo scambio del godimento di un immobile contro il pagamento di un canone astratta.
Nel contratto la causa: serve a verificare se esso sia meritevole di tutela per l'ordinamento è elemento accidentale è sempre astratta non può mai essere illecita.
Nel codice attualmente vigente, la causa: è espressamente definita designa oggettivamente la funzione che contrassegna quel singolo contratto nel contesto più generale delle operazioni contrattuali è riferita alle singole obbligazioni che da esso scaturiscono può anche mancare senza che ciò incida sul profilo della validità.
Secondo la teoria oggettiva della causa, questa è: la funzione economico-sociale del contratto lo scopo pratico del contratto l'interesse concreo che le parti perseguono nella conclusione del contratto la funzione economico individuale del contratto.
La causa in concreto: è espressione della teoria oggettiva identifica la causa con la funzione economico-sociale del contratto è espressione della teoria soggettiva è riferita alle singole obbligazioni che scaturiscono dal contratto.
Con lo stabilire che ogni contratto abbia una "causa" : si intende rafforzare il principio dell'efficacia del puro consenso si intende predisporre contratti tipici si intende esigere che le parti, nella conclusione del contratto, perseguono un interesse meritevole di tutela si intende rafforzare il controllo reciproco dei contraenti a tutela dei loro esclusivi interessi.
I motivi: non differiscono dalla causa sono rilevanti solo se contrari al buon costume sono sempre rilevanti in quanto rappresentazioni soggettive del contraente, sono destinati ad essere irrilevanti.
Possono le parti realizzare attribuzioni che in qualche modo si sottraggono al principio causale? si, in ossequio alla esigenza di economia degli scambi mai le prestazioni in un contratto possono essere collegate ad uno "scopo" ad esse esterno solo con riferimeto ai contratti tipici solo con riferimeto ai contratti atipici.
La causa è illecita: quando è contraria al buon senso quando è contraria norme derogabili quando è illecito il motivo quando è contraria a norme imperative, all'ordine pubblico al buon costume.
Il negozio giuridico: è una manifestazione di volontà rivolta ad uno scopo pratico che consiste nel costituire, modificare o estinguere una situazione giuridicamente rilevante; è lo strumento principale per mezzo del quale si attua nel diritto privato l'autonomia dei soggetti può essere solo a titolo gratuito è una manifestazione di volontà rivolta ad uno scopo pratico che consiste nel costituireuna situazione giuridicamente rilevante è una dichiarazione di scienza rivolta ad uno scopo pratico che consiste modificare o estinguere una situazione giuridicamente rilevante.
Il negozio presuppone l'esistenza: solo della capacità giuridica di chi lo pone in essere solo di un oggetto solo di uno o più soggetti che lo pongono in essere di uno o più soggetti che lo pongono in essere e di un oggetto.
Sono requisiti soggettivi del negozio: capacitò giuridica, di agire, legittimazione, solo la legittimazione solo la capacità di agire solo la capacità giuridica.
Sono requisiti oggettivi del negozio: capacitò giuridica, di agire, legittimazione, possibilità, leità, determinatezza o determinabilità solo la possibilità solo la liceità.
Affinché il negozio sia valido ed efficace: occorre che sia posto in essere da chi abbia la capacità naturale non occorre che esso sia posto in essere da chi abbia la capacità di agire occorre che esso sia posto in essere da chi abbia la capacità di agire occorre che esso sia posto in essere da chi abbia la capacità di intendere e di volere.
Li requisiti soggettivi: non assumono rilevanza ai fini della validità del contratto debbono sussistere al momento in cui il negozio comincia a produrre effetti debbono esistere al momento della conclusione del negozio attengo all'oggetto del contratto.
Requisiti essenziali del negozio sono: uno o più soggetti, partila volontà, una forma di manifestazione della volontà e una causa uno o più soggetti, partila volontà, una forma di manifestazione della volontà una causa e l'oggetto causa e oggetto oggetto e parti.
Sono elementi accidentali: quelli che gli autori del negozio sono liberi di apporre o meno, con l'avvertenza, però, che una volta apposti, essi diventano essenziali, cioè, diventano parte integrante della struttura dell'atto quelli che gli autori del negozio sono liberi di apporre o meno, e che anche se apposti non diventano parte integrante della struttura dell'atto quelli previsti ai fini della validità del negozio gli elementi naturali.
La volontà negoziale: deve essere portata all'esterno, cioè, dichiarata ad altri individui è elemento accidentale del negozio è elemento essenziale solo quando prescritto dalla legge rileva ai fini della validità solo quando è illecita.
Nel contratto, la volontà: è elemento accidentale è sempre irrilevante diventa accordo consenso si presume voluta ad substantiam.
La forma è: sempre un elemento essenziale del contratto lo strumento mediante il quale la volontà delle parti e l'intero contratto dalle stesse concluso viene manifestata all'esterno definita espressamente nel codice civile definita espressamente nella relazione al codice civile.
Nel nostro ordinamento: vige il principio della libertà della forma non vige il principio della libertà della forma il principio della libertà della forma vale solo per i contratti verbali il principio della libertà della forma vale solo per i contratti a titolo gratuiti.
Il principio della libertà della forma: non è espressione dell'autonomia privata è espressione del diritto alla libera manifestazione del pensiero è espressione dell'autonomia privata è espressamente definito nel codice civile.
La forma scritta, che si concretizza in un documento, quando richiesta dalla legge "sotto pena di nullità": può assumere solo la veste della scrittura privata può assumere la veste della scrittura privata e dell'atto pubblico può assumere solo la veste dell'atto pubblico può assumere solo la veste della scrittura privata.
L'atto pubblico , richiesto sotto pena di nullità per taluni contratti (es. la donazione ): consiste nella redazione per iscritto ad opera di un notaio di un documento e non richiede alla fine della redazione del documento che lo stesso sia sottoscritto anche dai testimoni se questi hanno partecipato all'atto non fa a piena prova, fino a querela di falso delle dichiarazioni delle parti, ivi contenute fa piena prova, fino a querela di falso, solo dei fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti l'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato.
La vendita di cosa futura: è assoggettata alla forma scritta ad substantiam non è assoggettata alla forma scritta ad substantiam è assoggettata alla forma scritta solo ad probationem è assoggettata alla forma scritta solo per la sual risoluzione.
La differenza tra forma essenziale e probatoria consiste nel fatto che: qualora non venga osservata la forma essenziale, il contratto è nullo ossia non produce gli effetti suoi propri;qualora non venga osservata la forma probatoria il contratto è tuttavia valido e può produrre tutti gli effetti suoi propri, ma se dovessero sorgere delle contestazioni tra le parti esso non potrebbe venire provato a mezzo di testimoni qualora non venga osservata la forma probatoria, il contratto è nullo ossia non produce gli effetti suoi propri;qualora non venga osservata la forma essenziale il contratto è tuttavia valido e può produrre tutti gli effetti suoi propri, ma se dovessero sorgere delle contestazioni tra le parti esso non potrebbe venire provato a mezzo di testimoni qualora non venga osservata la forma essenziale, il contratto produce comunque effetti;qualora non venga osservata la forma probatoria il contratto è nullo ossia non produce gli effetti suoi propri qualora non venga osservata la forma probatoria il contratto è nullo; qualora non venga osservata la forma essenziale il contratto è efficace.
La forma volontaria: rende sempre annullabile il contratto rende sempre nullo il contratto si presume voluta ad probationem si presume voluta ad substantiam.
L'oggetto del contratto: è da riferire alla prestazione, ovvero al contenuto del negozio, non al bene in sé è il bene dedotto deve essere solo giuridicamente possibile non è tra i requisiti essenziale del contratto individuati dall'art. 1325 c.c. .
I contratti posso essere distinti, quanto alla produzione degli effetti, in: solo risolutivi modificativi ed estintivi costitutivi ed estintivi costitutivi, modificativi ed estintivi.
L'oggetto del contratto deve essere: possibile, lecito, determinato o determinabile solo possibile solo lecito solo determinato.
Una prestazione che ha ad oggetto beni o attività che non possono essere dedotti in un rapporto giuridico: è giuridicamente impossibile è materialmente impossibile è illecita è sempre determinabile.
L'impossibilità che rileva ai fini della invalidità del contratto: puè essere solo oggettiva può essere solo soggettiva può essere solo assoluta assoluta (o oggettiva) o relativa (o soggettiva).
Il requisito della possibilità: deve essere valutato solo al momento della sua stipulazione debba essere valutato solo al momento dell'efficacia del negozio, al momento della produzione degli effetti e non della sua stipulazione non è richiesto dalla legge ai fini della validità del negozio attiene solo alla possibilità giuridica.
L'impossibiltà dell'oggetto: Non rileva ai fini della valutazione di illiceità dell'oggetto va valutata in modo oggettivo va valutata in modo soggettivo non riguarda l'astratta realizzabilità dell'impegno assunto dalle parti.
E' lecito l'oggetto che: è possibile e determinato non è contrario a norme imperative non è contrario al buon costume non è contrario a norme imperative, all'ordine pubblico o al buon costume.
La mancanza dei requisiti di abitabilità: è illiceità dell'oggetto è illiceità della causa è impossibilità dell'oggetto Non rileva ai fini della valutazione di illiceità dell'oggetto.
L'oggetto è determinato: se non è contrario a norme imperative, all'ordine pubblico o al buon costume quando è indicato dalle parti nella quantità in modo esauriente quando è indicato dalle parti nella qualità e nella quantità in modo esauriente quando è indicato dalle parti nella qualità in modo esauriente.
La prestazione dedotta nel contratto: può essere determinata solo per relationem può essere dalle parti congiuntamente rimessa alla determinazione di un terzo non può essere dalle parti congiuntamente rimessa alla determinazione di un terzo può essere rimessa alla determinazione di un terzo solo nei casi previsti dalla legge.
Gli elementi accidentali: sono tutte quelle clausole che le parti sono libere di apporre o meno al contratto al fine di precisarne le modalità o modificarne gli effetti sono gli elementi naturali del negozio sono necessari ai fini della validità del negozio sono accordo e causa.
La condizione è un avvenimento futuro e certo al al verificarsi del quale le parti fanno dipendere l'efficacia o la risoluzione del contratto intesa come cessazione degli effetti è sempre un elemento essenziale del contratto è un avvenimento certo al al verificarsi del quale le parti fanno dipendere l'efficacia è un avvenimento futuro e incerto al verificarsi del quale le parti fanno dipendere l'efficacia o la cessazione degli effetti.
La condicio iuris: è un elemento accidentale del negozio è un avvenimento futuro e certo al al verificarsi del quale le parti fanno dipendere l'efficacia o la risoluzione del contratto intesa come cessazione degli effetti è un elemento naturale del negozio costituisce un presupposto legale di efficacia.
Se l'evento dedotto nella condizione dipende dalla volontà del contraente: la condizione è mista la condizione è potestativa la condizione è causale la condizione è legale.
Quella la cui verificazione dipende per parte dal caso, per parte dalla volontà di una delle parti è una condizione: casuale legale potestativa mista.
L'alienazione di un diritto o l'assunzione di un obbligo subordinata ad una condizione sospensiva che la faccia dipendere dalla mera volontà dell'alienante o da quella del debitore: è nulla è valida ed efficace è efficace quando l'evento dedotto nella condizione si verifica è inesistente.
Quella apposta al negozio contrattuale nell'esclusivo interesse di una sola delle parti: è una condizione meramente potestativa è una condizione mista è una condizione unilaterale è una condizione causale.
La finzione di avveramento della condizione: vale solo per la condizione casuale o mista vale solo per la condizione legale vale solo per la condizione potestativa vale solo per la condizione meramente potestativa.
Il termine può essere: solo iniziale solo finale iniziale o finale apposto solo nei negozi a titolo gratuito.
Il modus: può essere apposto anche ai negozi a titolo oneroso è un peso, una limitazione dell'attribuzione a titolo gratuito, rispetto alla quale a carico del beneficiario graverà l'onere di farne un certo uso o di impiegare è un avvenimento futuro e certo al al verificarsi del quale le parti fanno dipendere l'efficacia o la risoluzione del contratto intesa come cessazione degli effetti è una condizione causale.
Nella formazione del consenso contrattuale le parti devono: comportarsi bene attenersi ad un contegno di correttezza attenersi ad un contegno di intelligenza attenersi ad un contegno di adempimento.
La responsabilità in caso di recesso ingiustificato dalle trattative prevista dall'art. 1337 c.c., comporta: solo un obbligo giudiziale a contrarre un obbligo a contrarre il dovere di attenersi alla buona fede precontrattuale, al fine di evitare di coinvolgere l'altra parte in trattative inutili la possibilità per la parte diligente a rispettare il contratto.
Per la giurisprudenza a Sezioni Unite n. 6596/2011 la natura della responsabilità precontrattuale è: di tipo extracontrattuale contrattuale ed aquiliana allo stesso tempo un tertium genus di responsabilità responsabilità di tipo contrattuale da contatto sociale, in considerazione del fatto che le parti sono indubbiamente entrate in contatto durante le trattative.
La responsabilità precontrattuale tutela: il solo interesse negativo a non essere coinvolti in trattative senza alcuna utilità sanziona la lesione dell'interesse, in questo caso positivo, a ricevere la prestazione dovuta lo stesso interesse che tutela quella contrattuale l'interesse positivo a non essere coinvolti in trattative senza alcuna utilità.
La responsabilità precontrattuale della Pubblica Amministrazione: non è ammissibile è esclusa per legge è ammessa solo per gli interesse nazionali è ammessa da parte della giurisprudenza di legittimità.
Il profilo oggettivo della responsabilità precontrattuale: ha ad oggetto la fase di formazione del contratto interessante la proposta e l'accettazione ed anche tutta la fase delle trattative che la precedono non comprende anche tutte le trattative infruttuose non comprende la fase di formazione del contratto interessante la proposta e l'accettazione ha ad oggetto la sola fase di formazione del contratto interessante la proposta e l'accettazione.
Il profilo soggettivo della responsabilità precontrattuale: ha ad oggetto la sola fase di formazione ha ad oggetto tutta la fase delle trattative che la precedono è esteso il suo ambito di operatività della responsabilità precontrattuale anche nei confronti dei terzi, quali un mediatore, un agente o un rappresentante che hanno inciso in maniera rilevante nel processo di formazione del contratto è escluso nei confronti dei terzi, quali un mediatore, un agente o un rappresentante che hanno inciso in maniera rilevante nel processo di formazione del contratto.
La responsabilità precontrattuale attiene: soltanto il contratto invalido soltanto il contratto annullabile non soltanto il contratto invalido, ma anche quello valido soltanto il contratto nullo.
Le ipotesi di responsabilità precontrattuale: Sono solo quelle previste dall'art. 1337 c.c. Sono solo quelle previste dall'art. 1338 c.c. Sono solo quelle previste dall'art. 1337 e 1338 c.c. Oltre alle ipotesi ex artt. 1337 e 1338 c.c. vi sono specifici obblighi di buona fede nella fase precontrattuale, da considerare sotto il profilo della lealtà.
La Suprema Cass. civile, sez. II, sentenza n. 4715 del 14.02.2022., in riferimento all'art. 1337 c.c., ha statuito che tale disposizione non si riferisce esclusivamente all'ipotesi di abbandono ingiustificato delle trattative o di conclusione di un contratto invalido o inefficace, ma ha valore di clausola generale che assume rilievo anche nel caso in cui il contratto concluso sia valido ma risulti pregiudizievole per la parte danneggiata dall'altrui comportamento scorretto che tale disposizione si riferisce esclusivamente all'ipotesi di abbandono ingiustificato delle trattative o di conclusione di un contratto invalido o inefficace, ma ha valore di clausola generale che assume rilievo anche nel caso in cui il contratto concluso sia valido ma risulti pregiudizievole per la parte danneggiata dall'altrui comportamento scorretto il risarcimento non deve essere comparato al minor vantaggio o al maggior aggravio economico determinato dal contegno scorretto di una delle parti è fondamentaleche la violazione del dovere di buona fede sia intervenuto cronologicamente a valle della conclusione del contratto, salvo la prova di ulteriori danni collegati a tale comportamento da un rapporto consequenziale e diretto.
La nascita del vincolo contrattuale: essere preceduta da vincoli di vario tipo e natura e che, quindi, incidono nella formazione del contratto non può essere preceduta da vincoli di vario tipo può derivare solo da una formazione istantanea del consenso può derivare solo da una formazione progressiva del consenso.
Durante le trattative e nelle fasi relative alla formazione del contratto: il comportamento assunto dalle parti non assume mai rilevanza giuridica le parti devono comportarsi secondo buona fede (art. 1337), salvo incorrere in responsabilità extracontrattuale le parti devono comportarsi secondo buona fede (art. 1337), salvo incorrere in responsabilità precontrattuale le parti devono comportarsi secondo buona fede (art. 1337), salvo incorrere in responsabilità contrattuale.
La cd. minuta: vincola alla conclusione del contratto rientra tra gli accordi preparatori che nelletrattative particolarmente elaborate possono precedere la formazione del consenso non assuma mai rilevanga giuridica può rilevare solo ai fini della responsabilità contrattuale.
Il patto con il quale le parti convengono che una di esse rimanga vincolata alla propria dichiarazione e l'altra, c.d. opzionario o oblato, abbia facoltà di accettarla o meno, entro un certo termineo: opzione prelazione contratto preliminare contratto imposto.
L'opzione: può essere solo a titolo gratuito può essere solo a titolo onerso può essere anche a titolo oneroso è identica all'stituto della proposta irrevocabile.
L'opzione consiste: in un contratto con cui le parti si obbligano alla stipulazione di un contratto definitivo nel contratto attraverso cui una parte si obbliga a tener ferma la proposta e l'altra ha la facoltà di accettarla o meno nella volontà del proponente di mantenere ferma la proposta in un onere a carico del proponente di mantenere ferma la proposta.
Se il proponente revoca la proposta dopo che si era obbligato a mantienerla ferma per un certo tempo, e si era obbliganto a non revocarla o dichiarandola senz'altro ferma: la revoca è senza effetto la revoca produce effetto solo nei confronti dei terzi la revoca è nulla la revoca è annullabile su istanza degli interessati.
La prelazione consiste: nel patto con il quale le parti convengono che una di esse rimanga vincolata alla propria dichiarazione e l'altra, c.d. opzionario o oblato, abbia facoltà di accettarla o meno, entro un certo termine: in una proposta destinata a mantenersi stabile per il tempo fissato dal proponente nell'attribuzione ad un soggetto del diritto ad essere preferito ad altri a parità di condizioni ove si decida di concludere un determinato contratto in un contratto a formazione progressiva.
La prelazione: è espressamente definita e disciplinata nel codice civile è espressamente definita e disciplinata nel codice del consumatore non è espressamente definita nel codice civile è istituto di elaborazione giurisprudenziale.
Oggetto del contratto preliminare: è l'oggetto dedotto nel rapporto contrattuale è l'obbligo di concludere il contratto definitivo è il vincolo assunto da una sola parte è il vincolo assunto da entrambe le parti.
La nullità è: lo scopo di dare rilievo a interessi del contratto è uno strumento di controllo pattizio è uno strumento di controllo normativo ha lo scopo di negare rilievo a interessi che siano coerenti con determinati principi dell'ordinamento.
Ciò che distingue un atto invalido da un atto inesistente è: la possibilità di annullarlo o renderlo nullo il primo è nullo il secondo annullabile non vi è alcuna differenza essendo gli stessi gli effetti di caducazione dell'atto la possibilità o meno di ricondurlo ad una fattispecie legale.
Il primo comma dell'art. 1418 c.c. prevede: l'annullabilità quando il contratto è contrarip a norme imperative l'annullabilità del contratto per difetto degli elementi essenziali la nullità del contratto quando è contrario a norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente. la nullità del contratto quando è contrario a norme di legge discrezionali.
Le nullità indicate nel primo comma dell'art. 1418 c.c. sono: nullità virtuali Il comma si riferisce alle c.d. nullità strutturali nullità in cui la legge individua un tipo ma rimanda alle norme imperative violate nullità che incidono sugli elementi costitutivi del negozio.
Il secondo comma dell'art. 1418 c.c. fa riferimento: alle annullabilità strutturali alle nullità strutturali alle nullità virtuali alle nullità testuali.
Il terzo comma dell'art. 1418 c.c. si riferisce: alle nullità virtuali alle nullità strutturali alle nullità virtuali alle nullità testuali.
Il contratto nullo: non può produrre alcun effetto può produrre alcun effetto può produrre alcun effetto solo parziali non può produrre alcun effetto salvo diversa pattuizione delle parti.
La sentenza con cui si dichiara la nullità ha natura: di mero accertamento costitutiva identica a quella prevista per l'azione di annullamento abrogativa, andando a cancellare gli effetti del contratto.
Il contratto nullo : può essere sempre convalidato non può essere convalidato, salvo che la legge disponga altrimenti (art. 1423 c.c.) è per sua natira convalidabile per il principi di conservazione degli effetti del contratto la convalida non è mai ammissibile.
La nullità parziale: è la nullità di una sola clausola del contratto, ovvero della nullità nei contratti plurilaterali, ossia nei contratti con più di due parti comporta la nullità dell'intero contratto è stata dichiarata costituizionalmente illegittima la nullità del contratto per sua natura comporta la caducazione dell'intero contratto e, quindi, l'ipotesi di nullità parziale prevista dalla dottrina è negata dalla giurisprudenza.
Forme di invalidità negoziale sono: le nullità e le inesistenze l'ordinamento ricomprende le due ipotesi della nullità e dell'annullabilità l'ordinamento ricomprende le due ipotesi tassative solo di nullità esclusivamente l'annullabilità.
Tra le caratteristiche dell'annullabilità non rientra: legittimazione relativa rinunziabilità l'irretroattività della pronuncia di annullamento la prescrittibilità dell'azione.
Rientrano nella nozione di incapacità a contrarre: tanto l'incapacità legale (minore età, interdizione giudiziale e legale, inabilitazione), quanto l'incapacità naturale (incapacità di intendere e di volere) solo l'incapacità legale esclusivamente l'incapacità naturale solo i casi di incapacità di intendere e di volere, altre forme sono contra ius.
Al fine dell'invalidità del negozio per incapacità naturale: non è necessaria la prova che il soggetto, nel momento del compimento dell'atto, versava in uno stato patologico tale da far venir meno, in modo totale e assoluto, le facoltà psichiche, essendo sufficiente accertare che tali facoltà erano perturbate al punto da impedire al soggetto una seria valutazione del contenuto e degli effetti del negozio, e quindi il formarsi di una volontà cosciente è necessaria la prova che il soggetto, nel momento del compimento dell'atto, versava in uno stato patologico tale da far venir meno, in modo totale e assoluto, le facoltà psichiche, essendo sufficiente accertare che tali facoltà erano perturbate al punto da impedire al soggetto una seria valutazione del contenuto e degli effetti del negozio, e quindi il formarsi di una volontà cosciente non è sufficiente accertare che tali facoltà erano perturbate al punto da impedire al soggetto una seria valutazione del contenuto e degli effetti del negozio, e quindi il formarsi di una volontà cosciente è che il soggetto, nel momento del compimento dell'atto, versava in uno stato patologico tale da far venir meno, in modo totale e assoluto, le facoltà psichiche.
Il contratto non è annullabile, se il minore… ha dichiarato di essere maggiorenne ha espresso il desiderio che il contratto non sia annullabile con la semplice dichiarazione di essere maggiorenne è creduta senza controlli dalla controparte ha con raggiri occultato la sua minore età, ma la semplice dichiarazione da lui fatta di essere maggiorenne non è di ostacolo all'impugnazione del contratto.
L'errore è causa di annullamento del contratto quando… è essenziale ed è riconoscibile dall'altro contraente. solo se essenziale solo se riconoscibile non è essenziale, ma al contempo riconoscibile dall'altro contraente.
Per errore comune si intende ... quel particolare errore che integra un doppio errore asimmetrico, e va risolta in termini di dissenso palese ricorre nell'ipotesi in cui i contraenti sono incorsi ciascuno in un diverso errore quello in cui siano incorsi entrambi i contraenti ed avente (per entrambi) il medesimo contenuto quello in cui sia incorso solo uno dei contraenti ed avente per entrambi i contraenti il medesimo contenuto.
L'annullabilità, al contrario della nullità, è… imprescrittibilità, assoluta, insanabile e irrilevabile d'ufficio è caratterizzata da prescrittibilità, relatività, insanabilità e rilevabilità d'ufficio è caratterizzata da prescrittibilità, relatività, sanabilità e irrilevabilità d'ufficio è caratterizzata da imprescrittibilità, relatività, sanabilità e irrilevabilità d'ufficio.
Legittimato ad agire per l'annullamento del contratto … solo il Pubblico Ministero solo il giudice solo chi ha causato l'annullabilità il soggetto nel cui interesse è stata prevista l'annullabilità ovvero chi potrà ottenere un effetto favorevole, patrimoniale o non, dalla sentenza che accolga la sua azione.
Il contratto annullabile… può essere convalidato dal contraente al quale spetta l'azione di annullamento, mediante un atto che contenga la menzione del contratto e del motivo di annullabilità, e la dichiarazione che s'intende convalidarlo non può essere convalidato dal contraente al quale spetta l'azione di annullamento, mediante un atto che contenga la menzione del contratto e del motivo di annullabilità, e la dichiarazione che s'intende convalidarlo non può essere convalidato, se il contraente al quale spettava l'azione di annullamento vi ha dato volontariamente esecuzione conoscendo il motivo di annullabilità. non è in alcun modo convalidabile.
L'istituto della rescissione risponde ad una esigenza: di non equità nelle contrattazioni che prestazioni e controprestazioni non richiedano un equilibrio tra di loro di equità nelle contrattazioni, in ossequio alla quale si impone che prestazioni e controprestazioni siano in equilibrio tra di loro di contrattazioni che possono essere eque o non eque.
Costituisce principio fondamentale dei contratti a prestazioni corrispettive quello: della corrispondenza e stabilità tra prestazione e controprestazione, sia in fase genetica che funzionale della corrispondenza e stabilità tra prestazione e controprestazione solo nella fase genetica della corrispondenza e stabilità tra prestazione e controprestazione solo nella fase funzionale della stabilità tra prestazione e controprestazione, ma non anche della corrispondenza che è richiesta solo in fase di trattazione.
Lo stato di pericolo è una prima ipotesi di rescissione e richiede: è identica alla nozione di cui all'art. 54 c.p. può essere ignoto alla controparte sussiste indipendentemente dal fatto che la controparte ne trae un lucro deve essere non solo noto alla controparte ma questa deve anche trarne un lucro.
L'art. 1447 c.c. è: può essere applicata ad ipotesi non previste dal legislatore norma eccezionale e come tale non è possibile un'applicazione analogica è suscettibile di interpretazione analogica è norma ordinaria.
La risoluzione: comporta che il contratto non è valido non rappresenta una ipotesi di invalidità negoziale rappresenta una ipotesi di invalidità negoziale nel contratto invalido interviene una turbativa.
La distinzione tra risoluzione giudiziale e risoluzione legale consiste: si deve al fatto che la prima presuppone l'intervento del giudice, la seconda invece opera automaticamente si deve al fatto che la prima è stragiudiziale e la seconda legale solo la prima è ipso iure solo la seconda richiede l'intervento di un giudice.
La risoluzione per inadempimento: ben può essere richiesta dal contraente che ha inizialmente chiesto giudizialmente l'adempimento non può essere richiesta dal contraente che ha inizialmente chiesto giudizialmente l'adempimento si identifica con la cd. manutenzione del contratto si identifica nella cd. eccezione di inadempimento.
L'inadempimento, per giustificare la risoluzione, deve essere: di scarsa importanza di qualunque natura anche di scarsa importanza di non scarsa importanza.
Ai sensi dell'art. 1256 c.c. … l'obbligazione si estingue se l'impossibilità è solo temporanea l'obbligazione si estingue se l'impossibilità perdura fino a quando, in relazione al titolo dell'obbligazione o alla natura dell'oggetto, il debitore non può più essere ritenuto obbligato a eseguire la prestazione ovvero il creditore non ha più interesse a conseguirla l'impossibilità idonea ad estinguere l'obbligazione, ex art. 1256 c.c., deve intendersi in senso relativol'impossibilità consiste consiste nella sopravvenienza di una causa, imputabile al debitore, che impedisce definitivamente l'adempimento l'impossibilità consiste consiste nella sopravvenienza di una causa, imputabile al debitore, che impedisce definitivamente l'adempimento.
La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta: scatta quando la prestazione per una delle parti sia divenuta eccessivamente onerosa a causa del verificarsi di avvenimenti straordinari ed imprevedibili che non possono rientrare, in quanto tale, nella normale incertezza economica di un assetto contrattuale (cd. alea del contratto) scatta quando la prestazione per una delle parti sia divenutaonerosa a causa del verificarsi di avvenimenti che rientrano nell' alea del contratto scatta quando la prestazione per una delle parti sia divenuta eccessivamente onerosa a causa del verificarsi di avvenimenti che rientrano nell'alea del contratto scatta quando non si è rispettato il termine essenziale in modo sopravvenuto.
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