Questions
ayuda
option
My Daypo

ERASED TEST, YOU MAY BE INTERESTED ONFISIOLOGIA UMANA E DELLO SPORT

COMMENTS STATISTICS RECORDS
TAKE THE TEST
Title of test:
FISIOLOGIA UMANA E DELLO SPORT

Description:
E Campus Bruseghini Paolo

Author:
Anna
(Other tests from this author)

Creation Date:
07/07/2023

Category:
Others

Number of questions: 498
Share the Test:
Facebook
Twitter
Whatsapp
Share the Test:
Facebook
Twitter
Whatsapp
Last comments
No comments about this test.
Content:
La diminuzione della temperatura corporea: è causata dalla comparsa di brividi induce la comparsa di brividi non induce la comparsa di brividi provoca una tipica reazione anticipatoria.
L’omeostasi è un processo: legato esclusivamente alla regolazione della temperatura corporea sempre di tipo anticipatorio statico dinamico.
In una condizione di stato stazionario (steady state): è sinonimo di equilibrio raggiungo il VO2max non richiede la "fornitura" di energia sotto forma di calore la variabile in oggetto non è sottoposta a variazioni significative.
I meccanismi di termoregolazione rappresentano un tipico esempio di: risposta anticipatoria Feedback nullo feedback negativo FEEDFORWARD.
I circuiti a feedback negativo possono operare: solo a livello dei principali organi solo a livello di cellula a livello di organo, di cellula o di molecola. si attivano solo in presenza di stimoli termici.
I meccanismi di regolazione retroattiva positiva: non esistono sono sinonimo di feedback negativo si attivano durante il parto favoriscono la produzione di ATP.
I sistemi ad azione retroattiva: sono sinonimi di potenziale d'azione sono esclusivamente di tipo negativo sono un tipico esempio dei meccanismi omeostatici non sono coinvolti nei processi enzimatici.
Il termine feedforward indica: un sistema di controllo a feedback negativo un meccanismo basato sulla regolazione anticipatoria un movimento stereotipato un sistema di controllo a feedback positivo.
La regolazione anticipatoria: può essere associata ai fenomeni di apprendimento non è associata alla regolazione della temperatura è associata esclusivamente alla funzionalità del sistema gastrointestinale caratterizza le fasi di recupero post esercizio.
I brividi: si verificano con un temperatura corporea di 15°C permettono l'abbassamento della temperatura corporea sono un tipico esempio di risposta omeostatica sono preceduti da vasodilatazione.
Il controllo della concentrazione di glucosio nel sangue: non è regolato dal sistema endocrino dipende dai ritmi circadiani è regolato dai barocettori è un tipico esempio di omeostasi.
I meccanismi di regolazione retroattiva positiva (feedback positivo): gestiscono la comparsa di brividi in risposta alla basse temperature sono generalmente contrari al principio fisiologico generale di omeostasi sono assimilabili a una risposta anticipatoria non esistono nella fisiologia umana.
Un riflesso è: un movimento rapido una risposta premeditata un risposta innata e volontaria un risposta innata e involontaria.
I neurotrasmettitori: non si diffondono attraverso il liquido extracellulare sono rilasciati dalle terminazioni nervose sono prodotti e secreti dalle ghiandole endocrine viene rilasciato nel torrente circolatorio.
Le variazioni dell’ambiente esterno possono indurre: lo spostamento di una variabile rispetto al suo valore di riferimento una variazione dei valori di riferimento di una determinata variabile un malfunzionamento dei sistemi omeostatici l'inibizione delle risposte omeostatiche.
La temperatura corporea: può essere regolata da una variazione del flusso ematico non dipende dal flusso ematico sottocutaneo aumenta solo in presenza di febbre è gestita da un singolo sistema a feedback negativo.
Un recettore è: una via discendente un centro di integrazione di segnali chimici e elettrici sinonimo di stimolo una struttura deputata all’identificazione delle variazioni di uno specifico parametro.
La temperatura corporea: non varia in base ai ritmi circadiani rimane sempre costante è regolata sono con la variazione del flusso ematico è regolata da una molteplicità di sistemi.
Gli ormoni: vengono trasportati dal sistema linfatico vengono trasportati dal torrente ematico sono rilasciati dalle cellule muscolari sono rilasciati dalle terminazioni nervose.
Durante la fase febbrile, i sistemi di controllo omeostatico: inibiscono la risposta immunitaria sono inibiti non servono per contrastare l'infezione in corso regolano continuamente la temperatura corporea.
gli ormoni: sono secreti dagli organi e successivamente inviati alle ghiandole endocrine non interagiscono con le cellule bersaglio sono rilasciati dalle terminazioni nervose sono prodotti e secreti dalle ghiandole endocrine.
Una ghiandola endocrina: inibisce la ricezione di uno stimolo può essere considerata un recettore sensoriale non produce ormoni può essere considerata un centro di integrazione di segnali.
. I messaggeri chimici: inibiscono la comunicazione intercellulare sono un particolare tipo di ormoni non influiscono sull'omeostasi dell'organismo svolgono un ruolo fondamentali per la regolazione omeostatica dell'organismo.
Una via afferente: porta il segnale dal centro di integrazione al recettore non è un sistema di conduzione di segnale porta il segnale dal recettore al centro di integrazione porta il sangue all'atrio destro.
I ritmi biologici: sono indipendenti dalla presenza di segnali ambientali non sono influenzati dalla luce ambientale non sono modificabili sono determinati da sistemi pacemaker posti nel cervello.
Le principali categorie di messaggeri chimici sono: neurotrasmettitori e neuroni ormoni, neurotrasmettitori, agenti paracrini e autocrini ormoni e cellule bersaglio noradrenalina e cortisolo.
I riflessi: basati su una reazione anticipatoria non sono soggetti a modificazioni indotte dall'apprendimento possono essere soggetti a modificazioni indotte dall'apprendimento una risposta volontari.
. Le risposte omeostatiche locali: coinvolgono strutture cerebrali superiori sono confinate nella zona dello stimolo coinvolgono gli ormoni sono di tipo infiammatorio.
i ritmi biologici: costituiscono una componente di tipo anticipatorio (feedforward) dei sistemi di controllo omeostatico costituiscono una componente di tipo feedback negativo dei sistemi di controllo omeostatico costituiscono una componente di tipo feedback positivo dei sistemi di controllo omeostatico non sono determinati da sistemi pacemaker posti nel cervello.
Una regolazione di tipo feedforward: posticipa le modificazioni di un parametro fisiologico inibisce le risposte omeostatiche dell'organismo anticipa le modificazioni di un parametro fisiologico rallenta velocità delle risposte omeostatiche dell’organismo.
sistemi di controllo omeostatico: modificano la temperatura atmosferica enfatizzano le variazioni dell’ambiente interno minimizzano le variazioni dell’ambiente interno mantengono una assoluta costanza dell’ambiente interno.
. L'epifisi: non modifica la sua funzionalità in base alla luce solare fa parte del sistema nervoso periferico secerne corticotropina secerne melatonina.
. Le informazioni ambientali: non sono in grado di modificare "l'orologio interno" non sono necessarie per regolare il ciclo sonno-veglia sono necessarie per regolare il ciclo sonno-veglia influiscono sulla funzionalità del nucleo soprachiasmatico.
La temperatura corporea: si innalza prima del risveglio non è influenzata dai ritmi circadiani si abbassa prima del risveglio si alza durante il sonno.
I ritmi circadiani: sono basati su un sistema a feedback negativo non influiscono sulle concentrazioni ormonali nel sangue influiscono il ciclo sonno-veglia e la temperatura corporea sono un processo ritmico di tipo estrinseco.
. I processi di acclimatazione: sono solitamente reversibili sono mediati da un singola risposta cellulare sono predeterminati ereditariamente sono solitamente irreversibili.
La capacità individuale di rispondere a una particolare situazione di stress ambientale: non è rigidamente predeterminata non può venir migliorata dalla prolungata esposizione alla condizione di stress è rigidamente predeterminata non è influenzata da parametri ereditari.
La giunzione occludente: sono un sinonimo di desmosoma non permettono il passaggio dell'acqua non sono delle barriere di tipo selettivo sono tipiche delle cellule epiteliali.
Le giunzioni di membrane sono: barriere impermeabili divise in desmosomi, giunzioni occludente, e giunzioni comunicanti composta da catene di carboidrati contenute nel citosol.
. La giunzione comunicante: bloccano il passaggio del sodio non sono caratteristiche delle cellule del cuore mette in comunicazione il citosol di cellule adiacenti permette il passaggio di grosse proteine.
Le membrane cellulari: non hanno funzione strutturale costituiscono la maggior parte degli elementi strutturati all'interno delle cellule bloccano il passaggio di tutte le molecole sono costituite da carboidrati.
I desmosomi: sono tipici delle cellule epiteliali non sono implicate nel mantenere unite le cellule adiacenti sottoposta a stimoli meccanici si trovano nel nucleo cellulare sono caratterizzati dall’accumulo di proteine che formano placche dense situate lungo la superficie citoplasmatica.
Il colesterolo: si trova nel nucleo cellulare permette di mantenere un livello di fluidità intermedia della membrana a alte temperature, minimizza la riduzione della fluidità della membrana non è inserito nel doppio strato fosfolipidico.
I fosfolipidi: sono proteine si trovano nel nucleo cellulare nelle membrane cellulari sono organizzati in un singolo strato sono molecole anfipatiche.
. Le membrane sono costituite da: un doppio strato di proteine contenente all’interno delle molecole lipidiche un doppio strato di molecole lipidiche contenente all’interno delle proteine un singolo strato di molecole lipidiche un singolo strato di proteine.
Le cellule eucariote: differiscono dalle cellule procariotiche in base alla loro struttura non si trovano nel corpo umano sono tipiche dei batteri sono uguali alle cellule procariotiche.
. Una cellula è divisa in: organuli cellulari e citosol citosol e citoplasma due regioni, nucleo e citoplasma nucleo e citoscheletro.
Un organulo cellulare: contiene il citoplasma svolge funzioni specifiche che contribuiscono è sinonimo di cellula è circondato dalla membrana cellulare.
La membrana plasmatica: è all'interno della cellula circonda la cellula è esterna alla membrana cellulare circonda il nucleo cellulare.
Il citoscheletro cellulare: si trova nel nucleo cellulare contiene il citoplasma mantiene la forma della cellula e ne produce i movimenti ha le stesse funzioni del citosol.
I filamenti citoscheletrici sono: all'interno dei ribosomi suddivisi in microfilamenti, filamenti intermedi e i microtubuli strutture cellulari deputate alla sintesi proteica tutti delle stesse dimensioni.
Individua la risposta errata: La maggior parte dell’ATP utilizzata dalle cellule si forma nei mitocondri I mitocondri si trovano in tutto il citoplasma. la respirazione cellulare consuma anidride carbonica e produce ossigeno mitocondri hanno una forma sferica o allungata,.
I perossisomi: sono coinvolti nella digestione dei carboidrati sono sinonimi di lisosomi non sono circondati da membrana consumano molecole di ossigeno.
. Gli endosomi: si trovano nell'apparato di Golgi sono un tipo di giunzione di membrana si trovano nella membrana plasmatica sono coinvolti nella modifica del traffico vescicolare all’interno delle cellule.
Indica l'affermazione corretta: il nucleo, all'interno della cellula, ha principalmente una funzione strutturale il nucleo, all'interno della cellula, ha principalmente una funzione di trasporto i globuli rossi maturi contengono numerosi nuclei quasi tutte le cellule contengono un singolo nucleo.
Indica l'affermazione corretta: Intorno al nucleo è presente la membrana nucleare io nucleo cellulare si trova all'interno del nucleolo la cromatina si trova all'esterno del nucleo nucleolo è sinonimo di nucleo cellulare.
I ribosomi: sono la fabbrica dei lipidi di un cellula non sono costituite da molecole di RNA sono la fabbrica delle proteine di un cellula hanno un diametro di circa 5 mm.
. I ribosomi sono formati: da 3 sub unità da 3 sub unità da più di 200 sub unità da 2 sub unità.
. Una cellula può contenere: al massimo un singolo ribosoma al massimo 2 ribosomi fino a 10 milioni di ribosomi un ribosoma per ogni nucleo.
Indica l'affermazione corretta: il reticolo endoplasmatico può essere di 2 tipi: ruvido e liscio Il reticolo endoplasmatico liscio è coinvolto nella formazione di proteine Il reticolo endoplasmatico ruvido non possiede ribosomi Il reticolo endoplasmatico ruvido è coinvolto nella formazione di lipidi.
I mitocondri si trovano: nel citoplasma nelle giunzione di membrana nei ribosomi nel nucleo cellulare .
L'apparato di Golgi: è una membrana selettiva è composto da una serie di sacche piatte che formano una struttura a forma di scodella ricopre il nucleo cellulare è un organo cellulare adibito alla modifica dei lipidi.
Il ciclo di Krebs: avviene sulla membrana cellulare è sinonimo di fosforilazione ossidativa è un processo che precede la glicolisi è sinonimo di ciclo dell'acido citrico.
Il ciclo di Krebs: è un processo fondamentale per la produzione e lo smaltimento del lattato ematico è un processo chiave per la successiva fosforilazione ossidativa non produce ATP è un processo chiave per la successiva glicolisi.
L'ATP è costituito da: tre gruppi fosfato. una molecola di ossigeno e tre gruppi fosfato. una molecola di adenina, una di ribosio e tre gruppi fosfato. una molecola di adenina, una di anidride carbonica e tre gruppi fosfato.
In assenza di ossigeno si può avere: la fosforilazione ossidativa la fosforilazione ossidativa e il ciclo di krebs la glicolisi e il ciclo di Krebs la glicolisi.
La glicolisi catabolizza principalmente: lipidi proteine glucosio vitamine.
L'energia derivante dall'idrolisi dell'ATP non viene utilizzata : per la trascrizione dell'RNA messaggero per la sintesi di molecole organiche utilizzate per le strutture cellulari per il trasporto attivo di molecole attraverso le membrane per la produzione di forza e movimento.
La glicolisi avviene: nel citosol nel nucleo sulla membrana cellulare sul citoscheletro.
La gluconeogenesi può avvenire: nel muscolo scheletrico nell'intestino tenue nel fegato e nei muscoli nel fegato e nei reni.
Gli amminoacidi possono derivare da: secrezioni pancreatiche ciclo di krebs sintesi di aminoacidi non essenziali a partire dai chetoacidi derivati dai carboidrati e dai lipidi sintesi del glicogeno.
Il termine proteasi è riferito a: enzimi coinvolti nella sintesi proteica nella digestione degli amminoacidi enzimi coinvolti nel catabolismo proteico nell'assorbimento gastro intestinale delle proteine.
Gli amminoacidi: non possono essere metabolizzati per fornire energia per la sintesi di ATP non contengono atomi di azoto possono essere metabolizzati per fornire energia per la sintesi di ATP vengono sintetizzati con la gluconeogenesi.
L’ammoniaca prodotta dalla deaminazione ossidativa: viene trasportata al fegato senza oltrepassare le membrane cellulari viene trasformata in piruvato è molto tossica per le cellule se viene accumulata. si unisce all'ossigeno per formare urea.
Gli amminoacidi possono derivare da: secrezioni pancreatiche proteine ingerite e successiva degradazione nel tratto intestinale ciclo di krebs sintesi del glicogeno.
La deaminazione ossidativa: è coinvolta nella gluconeogenesi crea proteine a partire dall'ammoniaca è coinvolta nella sintesi lipidica rimuove i gruppi aminici.
L'acido folico è: una vitamina liposolubile un acido grasso una vitamina idrosolubile un amminoacido essenziale.
La vitamina C è: una vitamina idrosolubile un amminoacido essenziale una vitamina liposolubile un acido grasso.
La vitamina D: una vitamina liposolubile una vitamina idrosolubile un amminoacido essenziale un acido grasso.
Il triptofano è: una vitamina liposolubile una vitamina idrosolubile un acido grasso un amminoacido essenziale.
La tirosina è: una vitamina liposolubile una vitamina idrosolubile un amminoacido essenziale un acido grasso.
L'acido linoleico è: una vitamina idrosolubile un acido grasso un amminoacido essenziale una vitamina liposolubile.
Il catabolismo delle vitamine: produce amminoacidi essenziali fornisce direttamente energia chimica non fornisce direttamente energia chimica avviene negli adipociti.
Le vitamine idrosolubili: sono ad esempio Vitamina A e K non funzionano come coenzimi formano parte dei coenzimi come Fad e NAD+ entrano nella prima reazione del ciclo di Krebs.
L’ingestione di notevoli quantità di vitamine idrosolubili: ha effetti tossici provoca un accumulo di vitamine nel tessuto adiposo viene immagazzinata nel fegato porta a una loro rapida escrezione nelle urine.
Una contrazione muscolare isotonica è caratterizzata da : un allungamento del muscolo stesso un accorciamento del muscolo stesso una concentrazione di ioni calcio costante la presenza di tetano muscolare.
Una contrazione muscolare comincia con: L'avvio di un potenziale d'azione la rimozione del calcio dalla troponina con lo scorrimento dei filamenti sottili su quelli spessi la scissione dell'ATP.
I tubuli T: si trovano sulle teste globulari interagiscono con le cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico interagiscono con il nucleo cellulare soni i dotti principali del pancreas.
Non è una componente del muscolo scheletrico: Linea M Banda A Linea Z Linea T.
Non è una componente del muscolo scheletrico: Banda A Linea M Banda Y Linea Z.
Non è una componente del muscolo scheletrico: Linea M Linea Z Banda A Banda F.
Nel muscolo scheletrico il ponte trasverso ha: 2 teste globulari 5 teste globulari 4 teste globulari 3 teste globulari.
Il sito di legame per l'actina si trova: sulla troponina sulla tropomiosina su una testa globulare di un ponte trasverso sul filamento sottile.
Il sito di legame per l'ATP si trova: su una testa globulare di un ponte trasverso sul filamento sottile sulla troponina sulla tropomiosina.
Ciascuna fibra muscolare è innervata da un ramo proveniente da: placca motrice due motoneuroni un solo motoneurone tre motoneuroni.
Nella contrazione muscolare, l'acetilcolina : ripolarizza la membrane della placca motrice chiude i canali ionici per il sodio viene rilasciata da un potenziale d’azione in un motoneurone chiude i canali ionici per il potassio.
La contrazione muscolare comincia con: l'aumento della concentrazione citosolica di ossigeno l'aumento della concentrazione citosolica di potassio l'aumento della concentrazione citosolica di ioni calcio la presenza di ATP.
Il termine contrazione muscolare: si riferisce all'apertura dei canali ionici pre il potassio è sinonimo di ripolarizzazione si riferisce all'avvio del ciclo dei ponti trasversi si riferisce all'apertura dei canali del calcio.
L’aumento del reclutamento delle unità motorie: diminuisce la velocità di accorciamento muscolare aumenta la velocità con cui un muscolo sposta un determinato carico inibisce l'apertura dei canali per il sodio definisce il grado di affaticamento.
il rilassamento di una fibra muscolare, dopo la contrazione, è il risultato: del trasporto attivo di ioni calcio dal citosol nuovamente nel reticolo sarcoplasmatico. del trasporto mediato di ioni sodio dal citosol nuovamente nel reticolo sarcoplasmatico. la deplezione delle molecole di ATP del trasporto attivo di ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico alla membrana cellulare.
Nella contrazione muscolare: gli ioni sodio si legano alla troponina gli ioni calcio si legano alla tropomiosina gli ioni calcio si legano alla actina gli ioni calcio si legano alla troponina.
La tensione tetanica isometrica massima viene prodotta: alla minima lunghezza del sarcomero alla massima lunghezza del sarcomero alla lunghezza ottimale del sarcomero solo nei muscoli agonisti.
La velocità di accorciamento della fibra muscolare: aumenta linearmente all'aumentare del carico aumenta esponenzialmente all'aumentare del carico non può essere variata si riduce con aumenti di carico.
Quale tra le seguenti non è un tipo di fibra muscolare: glicolitiche lente glicolitiche ossidative rapide ossidative lente glicolitiche rapide.
Le fibre glicolitiche rapide, rispetto alle fibre ossidative: producono una tensione maggiore hanno un diametro medio più piccolo si affaticano più lentamente producono una tensione minore.
Le fibre glicolitiche rapide, rispetto alle fibre ossidative: si affaticano più lentamente hanno un diametro medio più piccolo producono una tensione minore hanno un diametro medio più grande.
La diminuzione delle capacità muscolari con l'invecchiamento è dovuto a: denervazione periferica rigidità tendinea aumento delle fibre glicolitiche principalmente a un calo del diametro medio delle fibre muscolari.
L'aumento di forza muscolare: si può verificare senza un contestuale significativo aumento dell'ipertrofia muscolare è limitato nelle donne è indipendente da fattori nervosi è legato a un aumento degli input inibitori afferenti dei recettori sensoriali tendinei.
L'ipertrofia è causata da: aumento della dimensione della placca motrice aumentata lunghezza dei sarcomeri diminuzione del diametro delle cellule muscolari aumentata sintesi dei filamenti di actina e miosina.
Un esercizio aerobico induce generalmente: una diminuzione del numero di mitocondri una diminuzione della capillarizzazione un'atrofia localizzata un aumento del numero di mitocondri.
Con atrofia da disuso si intende: un muscolo denervato presenza di un muscolo atrofizzato ma con apporto nervoso intatto presenza di un muscolo normale ma con perdita di tessuto nervoso rigidità muscolare indotta da eccessivo allenamento.
Le proprietà del muscolo: possono essere influenzate dalla regolarità con cui un muscolo viene usato non possono essere influenzate dalla regolarità con cui un muscolo viene usato sono innate sono geneticamente predeterminate.
i crampi muscolari: sono contrazioni tetaniche volontarie non sono legati a squilibri elettrolitici sono contrazioni tetaniche involontarie sono contrazioni tetaniche sottomassimali.
Le fibre glicolitiche ossidative rapide sono caratterizzate da: pochi capillari molti capillari elevato contenuto di glicogeno elevata velocità di contrazione.
Le fibre ossidative lente hanno: grande diametro delle fibre elevata velocità di affaticamento molti mitocondri pochi capillari.
La maggior parte dei muscoli contiene: solo fibre ossidative lente solo fibre glicolitiche rapide solo fibre glicolitiche ossidative rapide tutti e tre i tipi di fibre.
Nel muscolo cardiaco: troponina e tropomiosina hanno la stessa funzione che possiedono nel muscolo scheletrico troponina e tropomiosina sono situate sul filamento spesso non troviamo la tropomiosina non troviamo la troponina.
Il muscolo scheletrico: produce spontaneamente potenziali d'azione possiede filamenti spessi e sottili non possiede tubuli trasversi non viene eccitato della stimolazione nervosa.
La contrazione delle cellule muscolari cardiache avviene: in risposta a un potenziale d’azione di membrana che si propaga attraverso i tubuli L in risposta a un processo osmotico in risposta a un potenziale d’azione di membrana che si propaga attraverso i tubuli T indipendentemente dell'arrivo di un potenziale d'azione.
Il muscolo liscio: ha un alto rimo di scissione dell'ATP si contrae a una velocità superiore rispetto al muscolo striato si contrae alla stessa velocità muscolo striato ha un basso rimo di scissione dell'ATP.
Il muscolo cardiaco: non è striato combina caratteristiche della muscolatura scheletrica e di quella liscia. non contiene filamenti sottili di troponina possiede cellule con più nuclei.
Le cellule muscolari lisce: sono anche striate non contengono filamenti di actina e miosina contengono filamenti di actina e miosina hanno 2 nuclei.
Le cellule muscolari lisce: hanno più nuclei sono fusiformi contengono striature non sono innervate.
Ormoni e neurotrasmettitori provenienti dal sistema nervoso autonomo: modulano la quantità di Ca2+ liberato durante l’accoppiamento eccitazione-contrazione modulano la quantità di sodio liberato durante l’accoppiamento eccitazione-contrazione possono provocare una contrazione tetanica del muscolo cardiaco non permettono di variare la forza espressa dalle cellule cardiache.
La refrattarietà della membrana plasmatica del cuore: provoca una contrazione tetanica cardiaca permette al muscolo cardiaco di lavorare in maniera intermittente alternando rilassamento e contrazione permette di alternare una contrazione atriale e una ventricolare permette l'invio di potenziali d'azione multipli durante una singola contrazione.
Nei dischi intercalari del muscolo cardiaco troviamo: il citoscheletro il calcio disciolto e libero i ribosomi gap junctions.
Nel muscolo cardiaco: un potenziale d'azione avviato da una cellula pacemaker viene inibito da una gap junction non ci sono potenziali d'azione che nascono spontaneamente un potenziale d'azione non è sufficiente a stimolare le cellule limitrofe un potenziale d'azione avviato da una cellula pacemaker si propaga rapidamente in tutto il cuore.
La contrazione cardiaca dipende dallo spostamento: nel citosol del sodio extracellulare del calcio dal reticolo sarcoplasmatico allo spazio extracellulare nel citosol del Ca2+ extracellulare del calcio extracellulare nel sarcolemma.
Nel muscolo cardiaco il potenziale d'azione : viene inibito da una gap junction ha una durata relativamente lunga rispetto al muscolo scheletrico ha una durata uguale a quella del muscolo scheletrico ha una durata inferiore a quella del muscolo scheletrico.
Il muscolo cardiaco: può raggiungere una contrazione tetanica non possiede gap junctions non possiede delle striature e dei sarcomeri possiede delle striature e dei sarcomeri.
Seleziona l'affermazione corretta Tutte le cellule muscolari lisce possono generare potenziali d’azione nella loro membrana plasmatica La fase crescente del potenziale d’azione del muscolo liscio è dovuta all’entrata di ioni sodio nella cellula le due fonti degli ioni calcio citosoliche che avviano la contrazione del muscolo liscio sono il reticolo sarcoplasmatico e il calcio extracellulare. la muscolatura liscia non si contrae tramite un meccanismo di scorrimento dei filamenti.
I muscoli lisci: possono generare potenziali d'azione spontaneamente non possono essere classificati come muscoli unitari non possono generare potenziali d'azione spontaneamente hanno una placca motrice specializzata.
Il muscolo liscio: possiede i tubuli trasversi ha una struttura striata non è influenzato da ormoni o neurotrasmettitori può essere unitario o multiunitario.
Durante le contrazioni isometriche di una fibra muscolare scheletrica: la tensione generata è la risposta a stimoli multipli la tensione generata è la risposta a stimoli singoli la tensione generata è la risposta a stimoli accoppiati il singolo potenziale d'azione dura 100ms.
La velocità di accorciamento di una singola fibra muscolare in assenza di carico : dipende dalla concentrazione di sodio del citoplasma è determinata dalla velocità di idrolisi dell'ATP è determinata dalla capacità del calcio di entrare nel citosol non è determinata dalla velocità cui i singoli ponti trasversi vanno incontro alla loro attività ciclica.
In una fibra muscolare scheletrica il tetano incompleto si verifica: a basse frequenze di stimolazione ogni qual volta viene generato un potenziale d'azione se vien applicato un carico sottomassimale a elevate frequenze di stimolazione.
In una fibra muscolare scheletrica il tetano completo si verifica: a basse frequenze di stimolazione a elevate frequenze di stimolazione ogni qual volta viene generato un potenziale d'azione se vien applicato un carico massimale.
Per sommazione si intende: una sequenza di potenziali d’azione una sequenza di potenziali post sinaptici una contrazione coordinata dei muscoli agonisti una contrazione coordinata dei muscoli antagonisti.
La velocità di accorciamento di una fibra muscolare è massima: con l'applicazione di un carico equivalente al 50% del massimale quando non vi è applicato nessun carico con l'applicazione di un carico equivalente al 10% del massimale quando il carico è uguale alla tensione isometrica massimale.
Durante contrazioni isotoniche, il tempo trascorso dalla stimolazione all'inizio dell'accorciamento: aumenta con l'aumentare del carico diminuisce con l'aumentare del carico è sempre costante è indipendente dal carico.
Durante contrazioni isotoniche, la velocità di accorciamento delle singole fibre: aumenta all'aumentare del carico diminuisce all'aumentare del carico è indipendente dal carico è sempre costante.
La velocità di accorciamento di una singola fibra muscolare in assenza di carico : è determinata dalla velocità cui i singoli ponti trasversi vanno incontro alla loro attività ciclica è determinata dalla capacità del calcio di entrare nel citosol dipende dalla concentrazione di sodio del citosol non è determinata dalla velocità di idrolisi dell'ATP.
La velocità di accorciamento di una fibra muscolare è nulla: quando il carico corrisponde al 50% della tensione isometrica massimale quando il carico corrisponde al 10% della tensione isometrica massimale quando il carico corrisponde alla tensione isometrica massimale quando il carico corrisponde è inferiore alla tensione isometrica massimale.
La tensione passiva in una fibra muscolare rilassata aumenta a causa: dell'accorciamento dei filamenti di titina dell'allungamento dei filamenti di titina dell'aumentata concentrazione di calcio extracellulare degli spostamenti attivi dei ponti trasversi.
La fatica muscolare durante sforzi a bassa intensità ma di lunga durata dipende da: l'ingresso del calcio nel reticolo sarcoplasmatico l'ingresso del sodio nel reticolo sarcoplasmatico cambiamenti nella regolazione dei canali recettori per la rianodina un aumento della disponibilità del glicogeno muscolare.
La maggior parte delle proprietà elastiche passive delle fibre muscolari rilassate dipende: dalla titina dai filamenti di actina dalla concentrazione di ioni calcio dai filamenti spessi.
La lunghezza alla quale la fibra muscolare sviluppa la maggiore tensione isometrica attiva è detta: lunghezza massima lunghezza ottimale lunghezza minima lunghezza neutra.
La relazione fra la lunghezza della fibra e la sua capacità di sviluppare tensione attiva durante la contrazione: dalla lunghezza del muscolo stesso non dipende dal meccanismo di scorrimento dei filamenti dalla lunghezza del sarcomero dipende dal meccanismo di scorrimento dei filamenti.
La lunghezza ottimale di una fibra muscolare: non permette ai ponti trasversi di legarsi con l'actina corrisponde alla sua lunghezza minima corrisponde a una sovrapposizione di due linee Z permette il legame tra i ponti trasversi e l'actina.
La velocità di comparsa di fenomeni di fatica muscolare: non dipende dal tipo di fibra muscolare attivata è indipendente dall'intensità dell'attività contrattile dipende dal tipo di fibra muscolare attivata è indipendente dalla durata dell'attività contrattile.
La fatica muscolare acuta può essere indotta da: aumento della concentrazione di ATP diminuzione della concentrazione di ADP diminuzione della concentrazione di ATP diminuzione dei radicali liberi dell'ossigeno.
Il neurone è: un insieme di cellule nervose la parte distale del SNC l'unità di base del sistema nervoso una unità motoria complessa.
Un neurone: presenta delle terminazioni assonali un insieme di cellule nervose non presenta delle terminazioni assonali non possiede un corpo cellulare.
Sono elementi di un neurone: la cellula bersaglio assoni, corpo cellulare e dendridi la mielina placca motrice e canali ionici.
I neuroni efferenti: trasmettono informazioni dal SNC a cellule effettrici. trasmettono informazioni al SNC da recettori posti alle loro estremità periferiche. trasmettono informazioni dalle cellule effettrici al SNC trasmettono informazioni dalle cellule effettrici al SNP.
I neurotrasmettitori: non si combinano con recettori proteici sono rilasciati da un neurone postsinaptico si combinano solo con recettori lipidici sono rilasciati da un neurone presinaptico.
I neuroni: nascono da cellule bersaglio. si sviluppano da cellule staminali non inviano segnali alle cellule bersaglio non si sviluppano da cellule staminali.
I neuroni periferici danneggiati: vanno generalmente incontro a rigenerazione funzionale non possono far crescere di nuovo l’assone verso l’organo bersaglio. possono far crescere di nuovo l’assone verso l’organo bersaglio. si trasformano da via efferente a via afferente.
neuroni afferenti: trasmettono informazioni tra neuroni dello stesso tipo trasmettono informazioni al SNC da recettori posti alle loro estremità periferiche. trasmettono informazioni dal SNC ai recettori posti alle loro estremità periferiche. trasmettono informazioni dal SNP al SNC.
i potenziali di membrana: si verificano solo in condizioni di riposo sono generati da gradienti pressori non sono implicati nella contrazione muscolare sono generati principalmente dalla diffusione di ioni.
Seleziona l'affermazione errata: un potenziale d'azione può essere sommato ad un altro potenziale d'azione Una membrana è refrattaria per un breve periodo in seguito a un potenziale d'azione Nelle fibre nervose mieliniche, i potenziali d'azione manifestano una conduzione saltatoria un potenziale d'azione si innesca solo quando il potenziale di membrana supera il potenziale soglia.
Un potenziale d'azione: vien condotto con un decremento di segnale è una breve depolarizzazione del tipo tutto o nulla non ha periodo refrattario non ha soglia.
Il potenziale d'azione è: è sempre di tipo inibitorio un cambiamento rapido del potenziale di membrana durante il quale la membrana si depolarizza e ripolarizza velocemente. un cambiamento lento del potenziale di membrana durante il quale la membrana si depolarizza e ripolarizza lentamente. sinonimo di potenziale graduato.
I potenziali di membrana: non sono determinati dalla permeabilità relativa della membrana a ioni differenti. si riferiscono alla capacità dell'acqua di oltrepassare una barriera proteica inibisce la pompa sodio-potassio sono determinati dalle differenze di concentrazione ionica transmembrana.
La differenza di potenziale tra l'interno e l'esterno della cellula è definito come: potenziale graduato potenziale sinaptico potenziale di equilibrio potenziale di membrana.
La differenza di voltaggio tra due punti è definita come: potenziale soglia potenziale graduato differenza di potenziale potenziale sinaptico.
Un potenziale graduato: non ha soglia o periodo refrattario è di durata costante ha soglia e periodo refrattario è una breve depolarizzazione del tipo tutto o nulla.
Il potenziale graduato: è di durata costante indipendentemente dalle condizioni che lo hanno scatenato può essere sommato ha una soglia di attivazione ha un periodo refrattario molto lungo.
Il potenziale d'azione, rispetto a un potenziale graduato: può essere sommato ha un 'ampiezza variabile non può essere sommato non ha periodo refrattario.
Una sinapsi eccitatoria: è sinonimo di sinapsi inibitoria stabilizza il potenziale di membrana porta la membrana della cellula pre-sinaptica più vicina alla soglia porta la membrana della cellula post-sinaptica più vicina alla soglia.
Le sinapsi chimiche sono caratterizzate: dalla presenza di vescicole sinaptiche dall'assenza di una cellula post sinaptica dall'assenza di una cellula pre sinaptica un flusso di corrente.
In una sinapsi chimica, a seguito dell'arrivo di un potenziale d'azione: si chiudono i canali del calcio voltaggio dipendenti si chiudono i canali del sodio voltaggio dipendenti si aprono i canali del calcio voltaggio dipendenti si blocca il passaggio del neurotrasmettitore.
La forza sinaptica: è modificata da eventi pre e post sinaptici è sinonimo di sinapsi eccitatoria è inversamente proporzionale alla quantità di ioni calcio liberati non è influenzata da farmaci.
In una sinapsi, il rilascio del neurotrasmettitore è causato da: ripolarizzazione della terminazione assonale depolarizzazione della terminazione assonale aumento della concentrazione di ioni potassio chiusura della fessura sinaptica.
In una sinapsi eccitatoria, la risposta elettrica della cellula postsinaptica è chiamata: potenziale postsinaptico eccitatorio risposta mediata ripolarizzazione depolarizzazione.
Tra i neurotrasmettitori troviamo: actina acetilcolina troponina tropomiosina.
Quale tra le seguenti sostanze non è un neurotrasmettitore: glutammato troponina dopamina istamina.
Nelle sinapsi inibitorie, la risposta elettrica della cellula postsinaptica è chiamata: potenziale d'azione potenziale postsinaptico eccitatorio potenziale di soglia potenziale postsinaptico inibitorio.
La sostanza bianca contiene assoni mielinici contiene i corpi cellulari neuronali contiene la radice ventrale contiene i corpi cellulari neuronali.
La sostanza grigia del midollo spinale: contiene assoni mielinici contiene i corpi cellulari neuronali contiene assoni mielinici ascendenti contiene la sostanza bianca.
Il cervello è costituito da: 7 regioni 6 regioni 5 regioni 4 regioni.
Talamo e ipotalamo fanno parte del: telencefalo ponte bulbo diencefalo.
Il tronco encefalico è formato da: telencefalo e diencefalo talamo e ipotalamo mesencefalo, il ponte e il bulbo cervelletto e bulbo.
La corteccia cerebrale: è coinvolta nella creazione di movimenti specializzati Controlla l'ipofisi anteriore; Regola l'assunzione di cibo Regola il bilancio idrico.
Il cervelletto: controlla postura e movimenti regola la temperatura corporea regola lo stato di coscienza Contiene i nervi cranici.
i nuclei sottocorticali: controllano l'ipofisi anteriore contengono i nervi cranici regolano i fenomeni percettivi coordinano l'attività muscolare scheletrica.
i neuroni postgangliari simpatici rilasciano principalmente: acetil-coenzima A cortisolo noradrenalina acetilcolina.
Il sistema nervoso simpatico: contrae la muscolatura bronchiale riduce la frequenza cardiaca riduce la contrattilità cardiaca dei ventricoli rilassa la muscolatura bronchiale.
I neuroni postgangliari parasimpatici rilasciano principalmente: serotonina acetilcolina noradrenalina cortisolo.
Il sistema nervoso simpatico: aumenta la motilità intestinale rilassa lo sfintere urinario stimola le secrezioni dello stomaco regola la glicogenolisi.
Il sistema nervoso simpatico: aumenta la contrattilità cardiaca riduce la contrattilità cardiaca degli atri riduce la velocità di conduzione dello stimo elettrico nel nodo atrioventricolare riduce la frequenza cardiaca.
Il sistema nervoso simpatico: riduce la frequenza cardiaca riduce la contrattilità cardiaca degli atri riduce la velocità di conduzione dello stimo elettrico nel nodo atrioventricolare aumenta la frequenza cardiaca.
Il sistema nervoso parasimpatico: stimola la secrezione acquosa delle ghiandole salivari rilassa i muscoli ciliari aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale aumenta la contrattilità dei ventricoli.
Il sistema nervoso parasimpatico: rilassa la parete vescicale contrae la parete vescicale contrae gli sfinteri urinari contrae i muscoli piloerettori.
sistema nervoso parasimpatico: aumenta la secrezione di renina riduce la motilità dello stomaco aumenta la motilità intestinale inibisce le secrezioni intestinali.
I neuroni pregangliari simpatici rilasciano principalmente: cortisolo acetilcolina serotonina noradrenalina.
Il sistema nervoso autonomo: innerva la muscolatura liscia e cardiaca è diviso in tre parti parasimpatica , ortosimpatico e simpatico fa parte del telencefalo innerva il muscolo scheletrico.
La divisione autonoma del SNP: è costituita da un singolo neurone innerva la muscolatura scheletrica può essere solo eccitatoria può essere eccitatoria o inibitoria.
La divisione somatica del SNP: innerva la muscolatura cardiaca può essere eccitatoria o inibitoria innerva la muscolatura scheletrica innerva le ghiandole gastrointestinali.
I nervi cranici sono: 12 paia 43 paia 31 paia 18 paia.
I nervi spinali sono: 30 paia 32 paia 31 paia 33 paia.
sistema nervoso periferico è costituito da: 43 nervi appaiati 12 nervi cranici 12 nervi appaiati 43 neuroni appaiati.
Un singolo neurone afferente con tutte le sue estremità recettoriali costituisce: un motoneurone un pool neuronale un'unità sensoriale il sistema nervoso autonomo.
Nell'ambito della fisiologia sensoriale, l 'aumento dell'intensità di uno stimolo provoca generalmente: una diminuzione della frequenza dei potenziali d'azioni un aumento della frequenza dei potenziali d'azioni un aumento della soglia di attivazione di un potenziale d'azione una diminuzione della soglia di attivazione di un potenziale d'azione.
L'ampiezza del potenziale del recettore sensoriale: non dipende dalla dimensione dello stimolo applicato è del tipo "tutto o nulla" è il potenziale d'azione tende ad essere graduata a seconda della dimensione dello stimolo applicato.
Con il termine "percezione" si intende: uno stimolo visivo la consapevolezza di uno stimolo combinata alla sua comprensione un stimolo percepito in consciamente un stimolo percepito consciamente.
Con il termine "sensazione" si intende: un stimolo percepito in consciamente la comprensione di uno stimolo la consapevolezza di uno stimolo un stimolo percepito consciamente.
L’elaborazione sensoriale inizia generalmente con: a trasformazione dell’energia dello stimolo in potenziali d'azione l'apertura dei canali ionici l'invio di uno stimolo efferente la trasformazione dell’energia dello stimolo in potenziali graduati.
L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da: sommazione temporale di potenziali recettoriali successivi temperatura dello stimolo tempi di reazione del soggetto tempo di latenza dello stimolo.
L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da: tempi di reazione del soggetto velocità di cambiamento dell’applicazione dello stimolo temperatura dello stimolo tempo di latenza dello stimolo.
L’ampiezza di un potenziale recettoriale dipende da: l’intensità dello stimolo tempi di reazione del soggetto tempo di latenza dello stimolo temperatura dello stimolo.
I canali ionici su una membrana recettoriale: trasducono il segnale dello stimolo senza alterazioni del flusso ionico alterano il flusso ionico e inibiscono la conduzione di uno stimolo alterano il flusso ionico e danno inizio alla conduzione di uno stimolo sono sensibili solamente a stimoli termici.
Indica l'affermazione corretta tra le seguenti: Tutte le attivazioni sensoriali conducono ad uno stimolo cosciente I recettori sensoriali possono essere terminazioni specializzate di neuroni afferenti o cellule distinte I recettori sensoriali non rispondono se l’intensità dello stimolo è abnormemente elevata. I recettori sensoriali rispondono solo a un unico tipo di stimolo.
I meccanocettori cutanei a lento adattamento danno origine: alla percezione delle vibrazioni alla sensazione del tatto alla sensibilità pressoria alla sensazione di calore.
Il fuso neuromuscolare: è coinvolto nella discriminazione termica della cute da origine a una stimolazione dolorifica è un recettore da stiramento non è coinvolto nel mantenimento e gestione della postura.
Individua l'affermazione errata: l’analgesia prodotta da stimolazione, esempio l’agopuntura, controllano il dolore bloccando la trasmissione nelle vie dolorifiche i recettori cutanei con piccoli campi recettivi sono coinvolti nella discriminazione spaziale poco precisa e grossolana Le informazioni riguardanti la sensibilità somatica entrano in vie ascendenti sia specifiche, sia non specifiche I meccanocettori cutanei a rapido adattamento danno origine a sensazioni come vibrazione e tatto.
recettori cutanei con piccoli campi recettivi sono coinvolti: nella discriminazione delle basse temperature nella discriminazione spaziale grossolana, nella discriminazione spaziale fine, nella discriminazione delle alte temperature.
I canali semicircolari nell'orecchio interno rilevano: la velocità lineare i movimenti di flessione laterale del capo i movimento di flesso estensione l’accelerazione angolare.
Durante una flesso estensione del capo, le cellule ciliate del sistema vestibolare vengono curvate: dei canali semicircolari dal sacculo dall'utricolo dalla forza di gravità.
L'apparato vestibolare è composto da: 2 canali semicircolari orecchio interno e un utricolo tre canali semicircolari, un utricolo e un sacculo timpano e 3 canali semicircolari.
Gli otoliti: rilevano i movimenti stereotipati del capo stimolano i canali semicircolari rilevano l’accelerazione angolare del capo si muovono in risposta a cambiamenti dell’accelerazione lineare del capo.
Le stereociglia sulle cellule ciliate: comunicano direttamente con i fusi neuromuscolari per controllare la postura attivano i canali semicircolari recepiscono i toni bassi sono stimolate dagli otoliti.
Le vie olfattive conducono i segnali: ai fusi neuromuscolari all'ipotalamo alla corteccia olfattiva e al sistema limbico al talamo.
colori percepiti a livello visivo sono correlati a : lunghezza del chiasmo ottico vascolarizzazione dell'umore vitreo lunghezza d'onda della luce trasparenza del cristallino.
L’energia sonora è trasmessa dai movimenti: della membrana della finestra ovale mi masse di aria a differenti temperature di onde a bassa frequenza di onde pressorie.
Nel sistema uditivo, il movimento delle stereociglia delle cellule ciliate: provoca il movimento dei tre ossicini dell’orecchio medio mette in vibrazione la membrana della finestra ovale attiva recettori sulle estremità periferiche delle fibre nervose afferenti fa vibrare la membrana timpanica.
Nel sistema uditivo, quando la staffa vibra contro la membrana della finestra ovale: vengono generate onde pressorie nella rampa vestibolare si crea una vibrazione nella membrana timpanica si crea il movimento delle cellule ciliate vengono attivati i tre ossicini dell'orecchio medio.
L’ampiezza delle onde sonore determina: la provenienza spaziale di un suono il tono di un suono l'intensità di un suono il timbro di un suono.
La frequenza delle onde sonore determina: il tono di un suono il volume di un suono il timbro di un suono l'intensità di un suono.
Nel sistema visivo, gli assoni delle cellule gangliari formano: il bulbo oculare la retina i nervi ottici i bastoncelli.
Non fanno parte della struttura dell'occhio umano: umore vitreo sacculo cellule bipolari fovea centrale.
Non fanno parte della struttura dell'occhio umano: cellule bipolari fovea centrale sclera utricolo.
Individua l'affermazione errata: I fotorecettori inviano informazioni anche ad aree cerebrali correlate ai ritmi biologici I bastoncelli formano sinapsi sulle cellule gangliari, che formano a loro volta sinapsi sulle cellule bipolari I colori che percepiamo sono correlati alla lunghezza d’onda della luce La cecità ai colori (daltonismo) è dovuta ad anomalie dei pigmenti dei coni conseguenti a mutazioni genetiche.
La messa a fuoco sulla retina di oggetti vicini o distanti è permessa da : iperpolarizzazione dei fotorecettori attivazione del nervo ottico attivazione del disco ottico il cambiamento della forma del cristallino.
Dei movimenti saddici degli occhi è possibile modificare volontariamente: l'ampiezza e la direzione solo la direzione la velocità lineare la velocità.
I muscoli che fanno ruotare il globo oculare all'interno dell'orbita sono: quattro muscoli retti e quattro obliqui due muscoli retti quattro muscoli retti e due obliqui quattro muscoli obliqui.
I movimenti di inseguimento: permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina. permettono di muovere gli occhi in direzione opposta in modo da proiettare l'immagine su entrambe le fovee. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea sono attivati da movimenti prolungati del capo.
Il movimento di vergenza degli occhi: è un movimento disgiunto è un movimento stereotipato provoca movimenti coniugati dei due occhi permette di calcolare la velocità di un oggetto in movimento per seguirlo.
I movimenti dell'occhio sono di: abduzione, adduzione, elevazione e abbassamento rotazione abduzione e adduzione abbassamento e elevazione rotazione e elevazione.
I movimenti optocinetici: permettono di mantenere stabile l’immagine sulla fovea durante i movimenti del capo permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina. sono attivati da movimenti prolungati del capo.
Per una visione ottimale è necessario che l'immagine cada : nel cristallino sui bastoncelli nella pupilla nella fovea.
I movimenti saccadici: permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea sono attivati da movimenti prolungati del capo permettono di mantenere stabile l’immagine sulla fovea durante i movimenti del capo.
I movimenti di vergenza: permettono di mantenere un oggetto in movimento sulla retina. permettono di portare rapidamente il bersaglio che si trova nella periferia del campo visivo sulla fovea sono attivati da movimenti prolungati del capo permettono di muovere gli occhi in direzione opposta in modo da proiettare l'immagine su entrambe le fovee.
Gli organi tendinei del Golgi: attivano sinapsi inibitorie sui motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali sono un esempio di controllo da feedforward danno informazioni sulla lunghezza del sarcomero sono un esempio di controllo da feedback negativo.
Gli organi tendinei del Golgi rilevano: la lunghezza del sarcomero la tensione muscolare l'angolo articolare la temperatura interna.
Il riflesso estensore crociato: eccita i muscoli estensori controlaterali inibisce i muscoli estensori controlaterali eccita i muscoli flessori controlaterali inibisce i muscoli flessori ipsilaterali.
Il livello locale del controllo motorio determina: L'intenzione di svolgere una determinata azione il programma motorio da svolgere solo le azioni involontarie quali motoneuroni saranno attivati.
In merito al controllo motorio, non fa parte del livello intermedio: cervelletto corteccia associativa corteccia sensomotoria alcuni nuclei troncoencefalici.
merito al controllo motorio, non fa parte dei centri superiori: corteccia sensomotoria interneuroni midollari aree coinvolte in memoria e emozioni corteccia associativa.
I centri superiori del controllo motorio: DETERMINANO LA TENSIONE DI MUSCOLI SPECIFICI DETERMINANO L’ANGOLO DI ARTICOLAZIONI DISTINTE COMUNICANO CON IL LIVELLO INTERMEDIO TRAMITE NEURONI DI COMANDO CREANO PROGRAMMI MOTORI LIMITATI.
Il livello intermedio del controllo motorio: È composto da neuroni afferenti determina la tensione di muscoli specifici converte i piani ricevuti dai centri superiori crea piani complessi.
Il livello locale del controllo motorio: Non controlla l’angolo delle articolazioni Riceve sottoprogrammi trasmessi mediante le vie discendenti dal livello intermedio comunica direttamente con i centri superiori tramite neuroni di comando È composto dalla corteccia sensomotoria.
La corteccia sensomotoria: si trova nelle sinapsi Comprende le zone della corteccia cerebrale che agiscono insieme per controllare l'attività muscolare scheletrica gestisce solo i movimenti involontari determina il numero di motoneuroni da attivare.
I recettori da stiramento del fuso neuromuscolare: rilevano la tensione muscolare non sono in grado di avviare un riflesso da stiramento rilevano la lunghezza dei muscoli non sono in grado di rilevare la velocità delle variazioni della lunghezza del muscolo.
Il controllo motorio è strutturato secondo: un centro superiore e un livello intermedio un centro superiore e un centro inferiore un centro superiore, un livello intermedio e un livello locale un livello superiore e un livello locale.
Il riflesso da stiramento: inibisce i motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali inibisce i motoneuroni dei muscoli antagonisti controlaterali eccita i motoneuroni dei muscoli antagonisti ipsilaterali disattiva i motoneuroni dei muscoli sinergici.
Non è un'area della corteccia cerebrale: corteccia somatosensoriale nucleo sottocorticali motoria primaria corteccia motoria supplementare.
La corteccia cerebrale ha un ruolo fondamentale per: il controllo continuo dei movimenti involontari il controllo motorio a livello locale il controllo continuo dei movimenti volontari per l'apprendimento di movimenti molto specializzati.
I nuclei sottocorticali e troncoencefalici hanno un ruolo : nell' controllo delle informazioni inviate ai fusi neuromuscolari nell’apprendimento di movimenti più specializzati nella selezione delle informazioni sensoriali inviate a coni e bastoncelli solo nell’apprendimento di movimenti semplici.
La mappa somatotopica rappresenta: la struttura del lobo frontale la struttura di un motoneurone la suddivisione dei due emisferi cerebrali la distribuzione anatomica dei neuroni che controllano diversi gruppi muscolari.
Alla corteccia sensomotoria appartengono: corteccia motoria primaria e motoneurone alfa area premotoria e nuclei sottocorticali area premotoria e nuclei troncoencefalici corteccia motoria primaria e area premotoria.
Un danno ai nuclei sottocorticali può causare: eccessiva contrazione muscolare ritardi cognitivi inibizione dei motoneuroni controlaterali deficit visivi.
Un danno ai nuclei sottocorticali può causare: deficit visivi paralisi flaccida deficit uditivi inibizione dei motoneuroni ipsilaterali.
I gangli alla base sono: una parte del talamo le sinapsi di un motoneurone posizionati alla base della corteccia motoria due nuclei sottocorticali.
Il cervelletto è situato: anteriormente alla corteccia sensomotoria dorsalmente al tronco encefalico sul lobo frontale anteriormente al tronco encefalico.
Il cervelletto: è controllato dai nuclei troncoencefalici non riceve informazioni dal sistema vestibolare non riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria.
Individua l'affermazione errata: Il cervelletto svolge un ruolo fondamentale nel controllo dei movimenti il cervelletto non può inviare un segnale d’errore alla corteccia motoria e ai centri sottocorticali per correggere un programma motorio in atto Il cervelletto partecipa anche alla pianificazione dei movimenti Il cervelletto è situato dorsalmente al tronco encefalico.
Individua l'affermazione errata: Il cervelletto partecipa alla pianificazione dei movimenti Il cervelletto non riceve informazioni dalla corteccia sensomotoria il cervelletto influisce direttamente sulla postura Il cervelletto aiuta a coordinare i movimenti che coinvolgono numerose articolazioni.
Indica la struttura che fa parte delle "vie discendenti": vie sovraspinali vie corticospinali talamo corteccia premotoria.
L'effetto finale delle vie discendenti sui motoneuroni può essere: eccitatorio o inibitorio solo inibitorio sensoriale solo eccitatorio.
neuroni provenienti dalle vie discendenti terminano con sinapsi: sulla corteccia premotoria sui motoneuroni degli arti inferiori sul cervelletto sui motoneuroni alfa e gamma.
Le vie corticospinali originano da: midollo spinale corteccia cerebrale cervelletto talamo.
Il tono muscolare dipende da : grado di attività dei motoneuroni alfa in quel momento temperatura interna tipo di fibre che compongono il muscolo stesso vascolarizzazione.
meccanismi di controllo posturale: sono altamente adattabili sono poco efficaci nel mantenere l'equilibrio dinamico non sono attivi nelle persone ipovedenti sono innati e non adattabili.
Individua la risposta errata: I muscoli che mantengono la postura eretta sono controllati anche da meccanismi riflessi residenti nelle reti nervose del tronco encefalico La postura non è controllata anche dal riflesso da stiramento l riflesso estensore crociato è attivo nel controllo della postura La postura è controllata anche dal riflesso da stiramento.
L'ipotonia è solitamente accompagnata da: spasmi muscolari debolezza e atrofia contrazioni tetaniche ripetute spasticità.
Il movimento ritmico degli arti durante la marcia controllato anche da: motoneuroni alfa e gamma reti nervose midollari area premotoria gangli alla base.
Le vie afferenti dei riflessi posturali originano da: organi tendinei del Golgi e fusi neuromuscolari sensori pressori posizionati sulla cute apparato visivo, vestibolare e recettori propriocettivi apparato visivo e uditivo.
Gli input afferenti e le reti nervose del midollo spinale: non contribuiscono in maniera sostanziale alla coordinazione della marcia sono sempre di tipo inibitorio originano nel cervelletto contribuiscono in maniera sostanziale al controllo della marcia.
Il tono muscolare dipende da : massa muscolare rapporto tra fibre ossidative e fibre glicolitiche presenti in un muscolo proprietà elastiche passive di muscoli e articolazioni tipo di fibre che compongono il muscolo stesso.
Gli eritrociti: costituiscono meno del 5% delle cellule del sangue costituiscono più del 99% delle cellule del sangue sono sinonimo di piastrine formano il plasma.
L'eritropoietina: stimola la produzione di leucociti stimola il differenziamento e la produzione eritrocitaria da parte del midollo osseo è prodotta dal fegato è prodotta dal midollo osseo.
L'eritropoietina è prodotto dai reni: in risposta a elevate pressioni parziali di ossigeno in risposta a un calo di pressione arteriosa in presenza di leucociti basofili in risposta a basse pressioni parziali di ossigeno.
Gli eritrociti contengono: emoglobina plasma linfociti leucociti eusinofili.
L'aumento di secrezione di eritropoietina dai reni comporta: aumento della componente plasmatica del sangue una minor produzione di eritrociti un abbassamento della concentrazione di emoglobina un aumento della eritropoietina plasmatica.
L'aumento di produzione di eritrociti nei reni: diminuisce la capacità di trasporto dell'ossigeno aumenta la concentrazione di HB ematica aumenta la secrezioni di eritropoietina non può avvenire.
L'aumento di produzione di eritrociti nel midollo osseo: aumenta la secrezioni di eritropoietina non può avvenire diminuisce la capacità di trasporto dell'ossigeno aumenta la concentrazione di HB ematica.
A quale percentuale corrisponde circa la quantità di plasma nel sangue? 0.50% 55% 10% 99%.
Le vene polmonari sono: 2 3 4 10.
Fanno parte della circolazione sistemica: ventricolo destro e atrio destro ventricolo sinistro e ventricolo destro ventricolo sinistro e atrio destro ventricolo sinistro e atrio sinistro.
Il flusso tra due punti del sistema circolatorio è: direttamente proporzionale alla differenza di pressione tra quei due punti direttamente proporzionale alla differenza di temperatura tra quei due punti indipendente dalla differenza di pressione tra i due punti inversamente proporzionale alla differenza di pressione tra quei due punti.
Il flusso tra due punti del sistema circolatorio è: indipendente dalla resistenze dei condotti attraverso cui scorre inversamente proporzionale alla resistenza direttamente proporzionale alla resistenza direttamente proporzionale alla differenza di temperatura tra quei due punti.
La resistenza a un flusso è determinata principalmente: dalla temperatura del fluido dalla lunghezza del condotto dalla superficie più o meno liscia del condotto dove il flusso scorre dal raggio del condotto nel quale scorre il fluido stesso.
Le vene cave sono: 8 4 2 3.
La piccola circolazione è composta da: vene e venule arteriole, capillari e venule coronarie vena cava superiore e inferiore.
Fanno parte della circolazione polmonare : ventricolo destro e atrio sinistro ventricolo destro e atrio destro ventricolo sinistro e atrio sinistro ventricolo sinistro e atrio destro.
L'innervazione simpatica: diminuisce la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo senoatriale aumenta la frequenza cardiaca influendo sul nodo atrioventricolare aumenta la velocità di conduzione del segnale agendo sul nodo senoatriale.
L'innervazione parasimpatica: agisce sul nodo atrioventricolare aumentando la velocità di conduzione del segnale nervoso aumenta la contrattilità del tessuto muscolare degli atri agisce sul nodo senoatriale diminuendo la velocità di conduzione del segnale nervoso agisce sul nodo senoatriale.
Le valvole atrioventricolari: limitano il flusso tra i due ventricoli favoriscono il flusso retrogrado dal ventricolo agli atri prevengono il flusso retrogrado dal ventricolo agli atri prevengono il flusso retrogrado dagli atri ai ventricoli.
Individua l'affermazione errata: nel cuore sono presenti due valvole semilunari La valvola polmonare previene r il reflusso dall’arteria polmonare nel ventricolo destro Le cellule muscolari cardiache sono connesse da giunzioni comunicanti le giunzioni comunicanti delle cellule cardiache permettono la conduzione dei potenziali di membrana da cellula a cellula.
Il nodo senoatriale: genera il potenziale d’azione che induce tutte le altre cellule cardiache a depolarizzarsi riceve un potenziale d'azione dal fascio di His riceve un potenziale d'azione dal nodo atrioventricolare inibisce l'attività del nodo atrioventricolare.
Il muscolo cardiaco: non può andare incontro alla contrazione tetanica è innervato dai motoneuroni può andare incontro alla contrazione tetanica lavora sempre in condizioni di contrazioni tetaniche.
L'aumento della stimolazione simpatica al cuore determina: una diminuzione della gittata cardiaca un aumento della gittata sistolica e un aumento della frequenza cardiaca un aumento della gittata cardiaca e una diminuzione della frequenza cardiaca una diminuzione della gittata sistolica e aumento frequenza cardiaca.
La gittata cardiaca è uguale a: prodotto tra gittata sistolica e volume telediastolico rapporto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca prodotto tra frequenza cardiaca e volume telediastolico prodotto tra gittata sistolica e frequenza cardiaca.
All’inizio della sistole ventricolare: . la pressione atriale supera velocemente quella ventricolare e la valvola atrioventricolare si chiude sia aprono la valvola polmonare la valvola aortica la pressione ventricolare supera velocemente quella atriale e la valvola atrioventricolare si chiude sia aprono la valvola atrioventricolare e la valvola aortica.
La quantità di sangue che rimane nei ventricoli al termine dell'eiezione è definito: volume residuo volume telesistolico ritorno venoso volume telediastolico.
Ha un ruolo fondamentale nella contrazione del muscolo cardiaco: i fosfato inorganico il potassio intracellulare ione calcio extracellulare sodio extracellulare.
La quantità di sangue nei ventricoli appena prima della contrazione è definita: gittate sistolica volume telediastolico volume residuo volume telesistolico.
Non sono elementi del sistema linfatico: timo plesso mammario linfonodo cervicale seno carotideo.
Il flusso linfatico è determinato: dall'azione di pompa della muscolatura liscia scheletrica dalla variazione della pressione arteriosa dalla pressione del circolo polmonare dalla contrazione della muscolatura liscia dei vasi linfatici.
Nelle vene, la vasocostrizione: è mediata dal sistema parasimpatico provoca un flusso eccessivo di sangue verso i capillari modifica il diametro venoso al fine di mantenere un’efficace pressione venosa e il ritorno venoso. è provocata dalla chiusura delle valvole venose.
Le valvole venose: evitano un flusso inverso tra vena polmonare e atrio permettono alla pressione di generare un flusso unidirezionale verso il cuore regolano la quantità di sangue in arrivo ai capillari bloccano il flusso ematico in caso di ipovolemia.
Identifica l'affermazione errata: Le proteine plasmatiche si muovono facilmente attraverso le pareti capillari Il flusso ematico capillare è determinato anche dalla resistenza delle arteriole lo scambio di nutrienti e tra il plasma contenuto nei capillari e il liquido interstiziale avviene per diffusione Nei capillari avvengono gli scambi di nutrienti e prodotti di scarto tra sangue e tessuti.
Identifica l'affermazione errata: Le vene costituiscono il principale distretto di resistenza del sistema vascolare le arteriole svolgono un ruolo essenziale nel determinare la pressione arteriosa Le arteriole costituiscono il principale distretto di resistenza del sistema vascolare la vasopressina determina la vasocostrizione a livello delle arteriole.
Il monossido di azoto modula: vasocostrizione nelle arteriole vasocostrizione nelle vene polmonari vasodilatazione nelle arteriole vasodilatazione nelle grandi arterie, tipo aorta.
Nelle arteriole la vasocostrizione è mediata da: temperatura cutanea recettori alfa-adrenergici canali del sodio gradiente tra temperatura ambientale e temperatura cutanea.
La pressione pulsatoria è: La differenza tra la pressione arteriosa massima e la gittata pulsatoria il prodotto tra la pressione sistolica e la pressione diastolica uguale alla pressione arteriosa media La differenza tra la pressione arteriosa massima e la pressione arteriosa minima.
Le arterie, rispetto alle vene , sono caratterizzate da: pochi strati di tessuto muscolare liscio e connettivo molti strati di tessuto muscolare liscio e connettivo lume più ampio pochi strati di tessuto elastico.
La pressione arteriosa media corrisponde a: il rapporto tra pressione massima e pressione minima la media tra pressione sistolica e pressione diastolica il polso pressorio più la pressione pulsatoria la pressione diastolica più un terzo del polso pressorio.
Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa sistolica è superiore a: 14mmHg 1,4mmHg 80mmHg 140mmHg.
barocettori principali sono localizzati: nel nodo senoatriale nel setto interventricolare nelle arteriole e nei capillari nel seno carotideo e nell'arco aortico.
pressione arteriosa è misurata in : ml/kg/min °C mmHg mmHg/min.
Il 1° tono di Korotkoff corrisponde a: pressione arteriosa massima pressione polmonare pressione arteriosa media pressione arteriosa minima.
Il 1° tono di Korotkoff corrisponde a: ripresa del passaggio di sangue in arteria chiusura valvole semilunari fine della sistole scomparsa di rumori provenienti dal flusso ematico.
Valori ottimali di pressione arteriosa sistolica sono: 10-40 mmHg 1-2 mmHg 110-180 mmHg 110-140 mmHg.
Valori ottimali di pressione arteriosa diastolica sono: 110-140 mmHg 170-190 mmHg/min 70-90 mmHg 0,5-1 mmHg.
Valori ottimali di pressione arteriosa media sono: 110-140 mmHg 70-90 mmHg 40-50 mmHg 40-50 mmHg/L.
Non influiscono sulle variazioni della pressione arteriosa durante la giornata: livelli di catecolamine circolanti attività delle valvole cardiache temperatura ambientale attività fisica.
In posizione ortostatica, la pressione arteriosa nell'arto inferiore, rispetto a quello superiore, è: superiore di circa 20 -30 mmHG inferiore di circa 20 -30 mmHG uguale superiore di circa 20 -30 mmHG/min.
La pressione arteriosa: ha valori fisiologicamente più alti durante il sonno non varia nel corso della giornata subisce fisiologicamente diverse oscillazioni nel corso della giornata non può essere misurata in posizione ortostatica.
Una stimolazione simpatica cardiaca: non influenza l'attività del nodo senoatriale modifica la viscosità del sangue modifica la gittata sistolica attiva la pompa muscolare scheletrica.
La variazione del volume di sangue: modifica la pressione venosa e il ritorno venoso modifica la viscosità del sangue modifica le resistenze periferiche totali modifica il raggio arteriolare.
La variazione dell'ematocrito: modifica la viscosità del sangue e modifica le resistenze periferiche totali non influisce sulla pressione arteriosa media aumenta il ritorno venoso modifica la viscosità del sangue e modifica la gittata cardiaca.
riflessi barocettivi: funzionano da regolatori a lungo termine della pressione arteriosa non sono soggetti a fenomeni di adattamento regolano il funzionamento delle valvole venose sono soggetti a fenomeni di adattamento.
In condizione di riposo il flusso ematico al cervello rappresenta circa il: 2% 33% 50% 13%.
Durante esercizio fisico, l'aumento di gettata sistolica e della frequenza cardiaca provoca: diminuzione delle resistenze muscolari aumento della gittata cardiaca aumento delle resistenze periferiche totali diminuzione del polso pressorio .
Un aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi: determina un aumento della pressione arteriosa è il primo dei processi che porta a una diminuzione della gittata cardiaca determina un aumento del tono simpatico una diminuzione del tono parasimpatico a livello del cuore.
Un aumento della pressione arteriosa determina: un aumento del tono simpatico alle arteriole un aumento della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi una diminuzione della frequenza di scarica dei barocettori arteriosi una diminuzione del tono parasimpatico al cuore.
La pressione arteriosa media è data da: rapporto tra pressione polmonare e pressione sistemica gittata sistolica per le resistenze periferiche totali gittata cardiaca per le resistenze periferiche totali pressione sistolica per frequenza cardiaca.
Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa diastolica è superiore a: 80mmHg 70mmHg 190mmHg 90mmHg.
Durante attività fisica sostenuta il flusso ematico viene redistribuito. Quale percentuale del flusso ematico totale viene indirizzato ai muscoli? circa 13% circa 40% circa 99% circa 70%.
Il flusso ematico al muscolo scheletrico si può misurare in: mmHg/min mL/min mL mL/kg/min.
Durante attività fisica sostenuta il flusso ematico viene redistribuito. Quale percentuale del flusso ematico totale viene indirizzato agli organi addominali? circa 50% circa 0,001% circa 3% circa 30%.
Quando un soggetto, da posizione seduta in condizioni di riposo, comincia a muoversi svolgendo un esercizio moderato, si verifica: aumento delle resistenze periferiche totali diminuzione del volume ventricolare telediastolico diminuzione della pressione arteriosa diastolica diminuzione delle resistenze periferiche totali.
Quando un soggetto, da posizione seduta in condizioni di riposo, comincia a muoversi svolgendo un esercizio moderato, si verifica: aumento delle resistenze periferiche totali diminuzione della gittata sistolica lieve aumento della pressione arteriosa media riduzione del flusso ematico al muscolo scheletrico.
Le contrazioni muscolari, all'inizio di un esercizio, provocano: dilatazione delle arteriole muscolari con aumento di flusso del sangue al muscolo stesso non influisce sul flusso di sangue ai muscoli stessi blocca gli stimoli afferenti al centro cardiovascolare bulbare aumento della stimolazione parasimpatica al cuore.
Durante un esercizio incrementale, la gittata sistolica: aumenta linearmente con l'aumentare della frequenza cardiaca rimane costante diminuisce aumenta significativamente solo fino a determinate intensità di lavoro.
In soggetti adeguatamente allenati: si ha una generalmente ridotta risposta vaccinale si ha una maggiore incidenza di infezioni respiratorie acute si ha una minore incidenza di infezioni respiratorie acute si ha una maggiore rischio di infezioni respiratorie acute.
In soggetti diabetici o obesi, è possibile riscontrare alcuni fattori di rischio che possono aggravare i sintomi da COVID-19 come: elevata differenza artero-venosa elevata capacità polmonare totale elevato VO2max alterata permeabilità vascolare polmonare.
Può essere considerato un fattore di rischio che può portare a complicanze severe da COVID-19: osteopenia disfunzione endoteliale insufficienza valvolare osteoporosi.
La popolazione obesa è maggiormente vulnerabile al COVID-19 a causa di: elevata espressione di ACE2 sistema linfatico compromesso ridotta espressione di ACE2 elevata carica virale.
Può essere considerato fattori di rischio per lo sviluppo di forme severe di Covid 19: osteoporosi scarsa salute metabolica osteopenia aritmia cardiaca.
Ipertensione e malattie cardiovascolari: non influiscono sulla gravità e sulla mortalità da COVID-19 aumentano la gravità e la mortalità da COVID-19 diminuiscono la gravità e la mortalità da COVID-19 sono, contrariamente a quanto immaginabile, fattori protettivi nei confronti della malattia da COVID-19.
Identifica i fattori non associati a una peggior prognosi di infezione da COVID-19: osteopenia e osteoporosi disordini della coagulazione e età del soggetto diabete di tipo2 e alterata risposta immunitaria obesità e sindrome metabolica.
I leucociti utilizzano come principale sistema di trasporto: la mioglobina l'acetilcolina il sangue il sistema linfatico.
Sono tra le principali cellule del sistema immunitario: leucociti, macrofagi, cellule dendritiche e i mastociti mioglobuline e actina serotonina e cortisolo globuli bianchi e rossi.
Identifica tra le seguenti affermazioni quella che non corrisponde a una fase della risposta immunitaria adattiva: I linfociti attivati iniziano un attacco in tutto l’organismo contro gli antigeni specifici che hanno stimolato la loro produzione Un linfocita è programmato per riconoscere un antigene specifico al quale si lega attraverso recettori presenti sulla membrana plasmatica Il linfocita va incontro ad attivazione un ciclo di divisione cellulare e differenziamento i linfociti stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera aspecifica.
Le immunoglobuline sono: linfociti basofili anticorpi aspecifici anticorpi specifici linfociti eusinofili.
Le risposte immunitarie adattive sono mediate da: antibiotici e farmaci antigeni linfonodi linfociti.
Sono classificati come organi linfoidi primari: linfonodi fegato e linfonodi milza e tonsille midollo osseo e timo.
Il processo infiammatorio è caratterizzato da: vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare alle proteine vasocostrizione e aumento dell'osmolarità del tessuto epistassi aumento della temperatura locale.
Gli interferoni: stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera specifica stimolano la produzione delle proteine intracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera aspecifica stimolano la produzione delle proteine extracellulari che inibiscono la replicazione virale in maniera specifica svolgono il ruolo di macrofagi.
Individua l'affermazione errata: I leucociti utilizzano il sangue come mezzo di trasporto, ma la loro funzione è svolta principalmente nei tessuti Le cellule del sistema immunitario sono collettivamente chiamate citochine Le cellule del sistema immunitario secernono messaggeri lipidici Le cellule del sistema immunitario secernono messaggeri proteici.
Quale tra le seguenti non è una cellula del sistema immunitario prodotta dall'osso: macrofagi leucociti eusinofili plasmacellule leucociti basofili.
Gli effetti della microgravità durante le missioni spaziali: non possono essere contrastati si manifestano solo nelle prime ore di volo possono essere contrastati con esercizio di resistenza e forza muscolare non possono essere riprodotti con nessun modello sperimentale sulla terra.
Tra i principali effetti di una breve missione spaziale sull'organismo umano non troviamo: perdite di peso nell'ordine di qualche punto percentuale spostamento del centro di massa corporea verso gli arti inferiori lieve aumento della statura riduzione del volume corporeo totale.
Tra i principali effetti di una missione spaziale sull'organismo umano non troviamo: aumentata densità ossea aumentata suscettibilità alla fatica riduzione del volume degli arti ridotta forza muscolare.
Il bed rest è: la fase di recupero post esercizio la fase di rientro da un volo suborbitale una metodica di sperimentazione per studiare gli effetti della microgravità sull'uomo il metabolismo basale a riposo.
L'uso dell'autorespiratore in immersione permette di mantenere all'interno dei polmoni: una pressione leggermente inferiore a quella dell'aria ambiente una pressione inferiore a quella idrostatica che agisce sulla gabbia toracica una pressione uguale all'aria ambiente una pressione uguale a quella idrostatica che agisce sulla gabbia toracica.
Quale disturbo non è causato alle immersioni subacquee? sinusite pneumotorace otite broncopneumopatia cronico ostruttiva.
Un'embolia gassosa durante immersione: si può verificare solo a profondità ridotte si previene utilizzando gli autorespiratori si può verificare solo a grandi profondità si può verificare anche a profondità ridotte.
Identifica quale aspetto non caratterizza il riflesso da immersione: vasocostrizione periferica bradicardia accumulo di lattato nei muscoli perfusi aumentata gittata cardiaca.
L'iperventilazione prima di un'apnea: può causare una possibile riduzione del flusso cerebrale, producendo vertigini e perdita di coscienza non serve per prolungare il tempo di apnea mantiene costante la concentrazione di ioni H+ previene il rischio di ipossia.
Il rapporto tra capacità polmonare totale e volume residuo in superficie: non si modifica durante un'immersione in apnea determina la profondità critica che si può raggiungere in apnea prima di avere una compressione toracica in aria ambiente è inferiore a 1 determina il tempo di apnea.
Non è possibile avere un boccaglio da snorkeling lungo 1m perché: alla bocca arriverebbe aria con un pressione parziale di ossigeno troppo alta alla bocca arriverebbe aria con un pressione parziale di ossigeno troppo bassa lo spazio morto respiratorio sarebbe eccessivo sarebbe troppo pesante.
In immersione, alla profondità di 10 m: non è possibile respirare aria ambiente senza che ne sia aumentata la pressione si può respirare aria ambiente utilizzando un lungo boccaglio pressione parziale di ossigeno inibisce lo scambio polmonare con l'anidride carbonica la pressione parziale di anidride carbonica è troppo bassa per poter permettere gli scambi gassosi all'interno degli alveoli polmonari.
Nel ritornare in superficie, un sub ha bisogno di espellere i gas presenti nei polmoni: per evitare danni a carico dei tessuti polmonari a causa dell'espansione dei gas stessi per ridurre la pressione idrostatica per bilanciare la pressione parziale di ossigeno per aumentare la pressione arteriosa.
Le forze che producono un aumento della pressione esterna durante un'immersione sono: pressione idrostatica e temperatura dell'acqua pressione idrostatica e "peso" dell'atmosfera sulla superficie dell'acqua correnti marine e pressione idrostatica pressione atmosferica e temperatura dell'acqua.
La riduzione del volume polmonare durante immersione è dovuta a: dall'aumento della pressione parziale di azoto aumento della pressione idrostatica che agisce sull’aria contenuta nella cavità toracica dall'aumento della pressione parziale di ossigeno dall'aumento della pressione idrostatica sugli arti e sul sistema circolatorio periferico.
Identifica l'affermazione errata: le cavità corporee subiscono gli effetti della pressione idrostatica i tessuti corporei sono sostanzialmente incomprimibili l'acqua è sostanzialmente incomprimibile le cavità dell'orecchio medio non subiscono variazioni a causa dell'aumento di pressione.
Il grasso sottocutaneo: contrariamente a quanto si possa pensare, aumenta la conducibilità termica del corpo con l'ambiente limita la sudorazione svolte un ruolo protettivo di isolante termico nei confronti delle basse temperature non influisce sulla termoregolazione del corpo in acqua.
La comparsa di brividi: abbassa la temperatura interna permette di aumentare il livello metabolico permette un aumento della gittata sistolica senza aumento della gittata cardiaca permette un aumento della gittata cardiaca senza aumento della gittata sistolica.
Quale temperatura dell'acqua permette generalmente un'adeguata termodispersione? 25°C 31-34°C 36,5°C 26-30°C.
L'elevato rapporto tra superficie e massa corporea nei bambini: limita la dispersione del calore in ambiente caldo facilita la dispersione del calore in ambiente caldo non influisce sulla dispersione di calore in acqua limita la dispersione di calore in ambiente freddo.
Durante una prolungata esposizione la freddo, viene favorito il consumo di : vitamine carboidrati proteine lipidi.
La comparsa di brividi: è una risposta di adattamento alle alte temperature non si ha in acqua permette di attenuare il calo della temperatura interna è una risposta patologica.
Il processo di acclimatazione al caldo provoca: aumento della perdita di sodio dai reni la produzione di sudore meno diluito riduzione della perdita di sodio dai reni un aumento della perdita di sali con la sudorazione.
L'invecchiamento: permette di reintegrare più velocemente i liquidi anticipa l'inizio della sudorazione aumenta la sensibilità dei termocettori ritarda l’inizio della sudorazione.
Quale fattore non influisce sulla tolleranza al caldo? stato di allenamento acclimatazione composizione corporea pressione arteriosa.
Un crampo da calore può essere causato da: sbilancio della concentrazione degli elettroliti ipervolemia abbassamento della temperatura interna iperidratazione.
Non sono sintomi dell'ipertermia: difficoltà d’equilibrio elevata produzione di urine disturbi visivi affaticamento e senso di stordimento.
Le donne, rispetto agli uomini: hanno una maggiore capacità di termoregolazione a parità di condizione fisica e di carico di lavoro la produzione di sudore è superiore hanno minor numero di ghiandole sudoripare attivate dal calore per unità di superficie sarebbero maggiormente protette dal rischio di disidratazione durante esercizi in ambienti caldi.
Una perdita di fluidi superiore al 4% della massa corporea: riduce la dissipazione del calore non compromette la funzione cardiovascolare non influisce sulla capacità a compiere esercizio aumenta la capacità a compiere esercizio.
In presenza di colpo di calore, si può avere una temperatura interna centrale: superiore ai 41,5°C inferiore ai 41,5°C superiore ai 47,5°C superiore ai 38,5°C.
Individui ben idratati producono: grandi volumi di urina piccoli volumi di urina una minima quantità di urina perché il liquidi vengono persi tramite intensa sudorazione urina di colore giallo scuro.
Il reintegro dei liquidi durante esercizio deve: favorire la termoregolazione mirare al mantenimento del volume plasmatico favorire i processi di convezione favorire la sudorazione.
Effettuare un "iperidratazione" prima di un esercizio in ambiente caldo: causa decremento della forza muscolare non influisce sulla termoregolazione migliora la digestione offre una maggiore protezione termoregolatoria.
Per nuotatori e subacquei, la perdita di acqua avviene: per convezione tramite la sudorazione attraverso un incremento di produzione di urina per irraggiamento.
In ambienti caldi, con la disidratazione e la riduzione del volume plasmatico, il flusso ematico periferico: diminuisce aumenta viene aumentato di circa il 50% rimane costante.
Rispetto a soggetti non allenati, a parità di intensità dell'esercizio, i soggetti allenati: sviluppano una temperatura centrale maggiore hanno una ridotta sudorazione sviluppano una temperatura centrale minore possono arrivare a temperature interne di 43-44°C.
L’attività fisica in ambiente caldo comporta per l’organismo: vasodilatazione sistemica vasocostrizione sistemica determina necessità di deviare sangue arterioso verso la superficie cutanea determina necessità di deviare sangue dalla superficie cutanea agli organi.
Una sudorazione eccessiva porta a una grave perdita di liquidi e provoca: un annullamento del volume plasmatico una alcalinizzazione del volume plasmatico una riduzione del volume plasmatico un aumento del volume plasmatico.
Il sudore è: una soluzione neutra ipotonico privo di sodio ipertonico.
L’esercizio moderato per un’ora in condizioni ambientali normali produce una perdita di sudore di circa: 5,5 litri 0,1 Litri 0,5-1,0 litri 2°C.
La fatica può sopraggiungere nel caso di una temperatura corporea interna di: 44°C 33° C 40-42° C 38-40°C.
Identifica i fattori che non influenzano l'evaporazione del sudore dalla superficie cutanea o polmonare: pressione barometrica temperatura dell'aria ambientale superficie esposta correnti convettive d'aria.
Se la produzione di calore endogeno uguaglia la dispersione termica la temperatura corporea: aumenta diminuisce molto lentamente rimane costante diminuisce.
Una prima risposta dell'organismo all'esposizione al freddo è: vasodilatazione periferica con una aumento del flusso ematico cutaneo vasocostrizione periferica con una riduzione del flusso ematico cutaneo vasocostrizione periferica con una aumento del flusso ematico cutaneo vasodilatazione periferica con una riduzione del flusso ematico cutaneo.
Si considera ipotermia leggera, un temperatura interna inferiore a: 15°C 32°C 35°C 28°C.
Si considera ipotermia moderata un temperatura interna inferiore a: 36,5°C 32°C 35°C 98°F.
Caratterizzano un'ipotermia severa: pupille dilatate atassia apatia perdita di riflessi e movimento volontario.
Caratterizzano un'ipotermia severa: edema polmonare brividi aumento pressione sanguigna apatia.
Caratterizzano un'ipotermia leggera: diminuzione gittata cardiaca ipotensione ipoventilazione amnesia.
Quale dei seguenti meccanismi fornisce la maggior difesa fisiologica contro il surriscaldamento in un ambiente con alte temperature e durante esercizi intensi? convezione conduzione irraggiamento evaporazione.
L’evaporazione del sudore dalla superficie cutanea o polmonare dipende da: pressione atmosferica vasodilatazione periferica superficie esposta e temperatura dell’aria ambientale frequenza cardiaca.
Le ghiandole sudoripare sono controllate da: innervazione parasimpatica colinergica innervazione parasimpatica adrenergica innervazione simpatica adrenergica innervazione simpatica colinergica.
L’abbigliamento bagnato: migliora le proprietà isolanti perde le proprietà isolanti limita la dispersione del calore dal corpo non influisce sulla dispersione di calore.
Il “termostato” per la regolazione della temperatura corporea risiede: nel nuclei alla base nel midollo spinale nell'ipotalamo nel talamo.
Quando il sudore gocciola e non evapora: si ha elevata dispersione termica si verifica il fenomeno della convezione si ha una perdita eccessiva di sali minerali non si ha termodispersione.
Con umidità ambientale relativamente bassa: il processo di evaporazione è molto efficace i processi convettivi sono favoriti il processi di evaporazione è poco efficace il processo di irraggiamento perde efficacia.
meccanismi che regolano la temperatura corporea sono attivati da: i cambiamenti della temperatura ematica che perfonde direttamente l’ipotalamo recettori a livello endoteliale termorecettori a livello dei seni carotidei termorecettori a livello del talamo.
I meccanismi che regolano la temperatura corporea sono attivati da: fusi neuromuscolari i termocettori localizzati nella cute, che provvedono a mandare input ai centri di controllo organi tendinei del Golgi termorecettori a livello dei seni carotidei.
Sono fattori che permettono di aumentare la temperatura corporea: conduzione convezione evaporazione termogenesi indotta dall'alimentazione.
L’efficienza della perdita di calore per evaporazione, dipende essenzialmente da temperatura ambientale umidità ambientale relativa gradiente termico tra cute e ambiente vasocostrizione periferica.
Gli adattamenti all'alta quota a breve termine comprendono: aumento della gittata e frequenza cardiaca a intensità di lavoro submassimali ipoventilazione aumento della gettata cardiaca massimale aumento della frequenza cardiaca massima teorica.
Gli adattamenti all'alta quota a lungo termine comprendono: aumento della gittata cardiaca massimale diminuzione della densità mitocondriale diminuzione della concentrazione dell'emoglobina riduzione del volume ematico e aumento dell'ematocrito.
Nelle prime fasi di adattamento all’altitudine, si assiste a: diminuzione della gittata cardiaca durante esercizi submassimali nessun cambiamento della frequenza cardiaca aumento della pressione ematica sistemica aumento del volume sistolico.
La difficoltà nel raggiungere quote elevate dipende da: aumentata pressione parziale della CO2 ridotta pressione parziale di ossigeno nell'ambiente ridotta pressione barometrica totale bassa percentuale di ossigeno nell'aria inspirata.
Nel nuoto, rispetto alla corsa: Non sia effetto scia L'efficienza meccanica è più alta Il costo energetico è più basso È presente un'elevata resistenza all'avanzamento.
Identifica l'affermazione errata: La temperatura dell'acqua influisce sul costo energetico del nuoto A parità di velocità lo stile libero è più efficiente dello stile farfalla I nuotatori di alto livello hanno un consumo di ossigeno inferiore, a parità di velocità, rispetto a nuotatori non allenati L'utilizzo delle pinne aumenta il costo energetico del nuoto.
Nel nuoto, le donne rispetto agli uomini hanno: Minore isolamento termico minore galleggiamento migliore galleggiamento Maggiore drag.
Non sono fattori che influenzano la resistenza all'avanzamento di un nuotatore: Resistenza della cute Resistenza viscosa Resistenza d'onda Temperatura cutanea.
Il costo energetico della marcia: è superiore negli adulti rispetto ai bambini è superiore nei bambini rispetto agli adulti non varia con l'età è indipendente dalla massa corporea.
L'effetto scia si ottiene: anche nella corsa solo in acqua a altitudini superiori al 2400m solo in assenza di vento.
L'abbigliamento nella corsa: influisce sulla resistenza all'avanzamento È una variabile trascurabile nei corridori di élite influisce sulla frequenza del passo Modifica il consumo di ossigeno.
L'efficienza di un gesto atletico: è indipendente dalla resistenza all'avanzamento si esprime in ml/kg/min può essere superiore al 80% può essere inferiore al 20%.
La combinazione più economica di lunghezza e frequenza del passo: viene scelta inconsciamente Prevede una frequenza del passo di 2Hz può essere determinata in base alla lunghezza delle leve corporee si ottiene solo correndo.
Il dispendio energetico si distingue in: Totale e netto Aerobico e anaerobico Basale e a riposo Lattacido e alattacido.
Generalmente, mantenendo la stessa velocità di corsa, è meno dispendioso dal punto di vista energetico: alzare il centro di massa abbassare la frequenza del passo accorciare il passo allungare il passo.
A parità di velocità di corsa, un soggetto allenato, rispetto a un non allenato, ha: Minor costo energetico Maggiore frequenza cardiaca maggior consumo di ossigeno Minor consumo di ossigeno.
Il costo energetico per km della corsa: varia significativamente in relazione alla velocità di corsa aumenta proporzionalmente con l'aumento del peso corporeo dipende esclusivamente dalla massa magra del soggetto non varia in base peso corporeo.
L'esposizione alla microgravità, a livello polmonare, provoca: aumento del volume corrente diminuzione della ventilazione alveolare aumento della ventilazione alveolare diminuzione della frequenza respiratoria.
Lunghezza e frequenza del passo: non influiscono sul costo energetico della marcia competitiva dipendono dal costo energetico non influiscono sul costo energetico della corsa influiscono sul costo energetico della corsa.
Il costo energetico di una corsa a navetta, rispetto alla corsa in linea è: indipendente dal peso del soggetto più elevato minore uguale.
Nella marcia competitiva, il costo energetico aumenta: modificando il ritmo respiratorio allargando la base d'appoggio aumentando la lunghezza del passo diminuendo la lunghezza del passo.
Il costo energetico della marcia: è indipendente dalla pendenza del terreno su cui si cammina è uguale per tutti i soggetti non è influenzato dal tipo di terreno su cui si cammina può essere influenzato dal tipo di terreno su cui si cammina.
Il costo energetico della marcia in discesa, rispetto a quello della marcia in salita è: uguale il doppia inferiore superiore.
Nella marcia, il rendimento è uguale a 1 dipendente dalla velocità di spostamento indipendente dalla velocità di spostamento sempre costante.
Nella marcia agonistica: il miglior costo energetico si ha intorno ai 22km/h i marciatori possono raggiungere un costo energetico molto più alto rispetto alla camminata normale il costo energetico è minore rispetto alla camminata "normale" non è possibile valutare l'economia del gesto.
Il rendimento meccanico è: la somma del metabolismo basale e del rendimento netto il rapporto tra il lavoro effettuato e la CO2 prodotta uguale al quoziente respiratorio il rapporto tra il lavoro effettuato e l'energia spesa.
Per il calcolo del rendimento meccanico: è necessario misurare il consumo di ossigeno durante l'attività che si vuole misurare non serve la misura del consumo di ossigeno è necessario eseguire un test al treadmill è necessario conoscere la massa magra del soggetto.
L'economia di un esercizio fisico è solitamente misurata: nel recupero post esercizio in base alla concentrazione di lattato ematico al termine dell'esercizio durante esercizi in stato stazionario durante esercizi incrementali.
Nella performance sportiva, il rendimento meccanico viene espresso in: ml/min ml/kg/min calorie %.
Il rendimento meccanico nell'uomo durante un esercizio fisico, ad esempio durante la pedalata , è di circa: 20-25% 82.00% 0.10% 20ml/h.
Il dispendio calorico giornaliero medio di un adulto di corporatura media è indicativamente di: 2500kCal/h 0,5 kCal 2500kCal 700kCal.
Il metabolismo basale: non dipende dalla massa magra varia con l'età È indipendente dall'età non può essere misurato.
Il metabolismo basale è: inversamente proporzionale alla massa corporea inversamente proporzionale alla superficie corporea. uguale alla superficie corporea. direttamente proporzionale alla superficie corporea.
Per un soggetto in condizioni di vita normali, il metabolismo basale rappresenta quale percentuale del dispendio energetico giornaliero? 60-75% 99% 15-30% 33%.
Il metabolismo a riposo si misura in posizione: Seduta Ortostatica Supina Prona.
Tra i principali fattori che determinano la spesa energetica giornaliera non troviamo: Il dispendio energetico dovuto all'attività fisica e al recupero L'azione termogenica degli alimenti metabolismo basale il catabolismo del tessuto osseo.
Un soggetto allenato, rispetto a un non allenato, ha un debito di ossigeno: minore massimale uguale maggiore.
La bilirubina: Deriva dalla rottura dell'emoglobina Viene prodotta nello stomaco È implicata nella digestione delle proteine viene secreta dal pancreas.
La parte esocrina del pancreas secerne: Pepsina Enzimi digestivi Glucagone Insulina.
Il cibo viene spostato verso lo stomaco attraverso l'esofago: da onde peristaltiche dalle secrezioni mucose per osmosi grazie alla forza di gravità.
La digestione e l'assorbimento dei lipidi è a carico di : Fegato Colon ascendente Stomaco Intestino tenue.
Pepsina, tripsina e chimotripsina sono enzimi che catalizzano la digestione di: Zuccheri Glucosio Proteine Lipidi.
La cellulosa: è un polisaccaride Viene digerita nell'intestino tenue è un monosaccaride Viene digerita nello stomaco.
Durante esercizio fisico si verifica: Diminuzione della secrezione di insulina Diminuzione della secrezione del cortisolo Diminuzione della produzione epatica di glucosio Diminuzione della secrezione di glucagone.
La concentrazione di glucosio durante un esercizio fisico di breve durata e moderata intensità: Si azzera Segue l'andamento della frequenza cardiaca Cambia di poco Raddoppia.
Il pancreas: Produce bicarbonato Secerne la bile ha funzioni sia esocrine che endocrine Digerisce macro molecole.
I Sali biliari sono prodotti: Nello stomaco Nel fegato Nel pancreas Nella cistifellea.
Quale sostanza inizia il processo di digestione delle proteine nello stomaco? Pepsina Amilasi Sali biliari Carbonato.
Durante esercizio fisico il glucosio plasmatico aggiuntivo è fornito da: Appositi extra cellulari Depositi lipidici Intestino Fegato.
La motilità è una caratteristica: La fibra muscolare Del muscolo cardiaco Dell'apparato gastrointestinale Del sistema nervoso centrale.
Una diartrosi è: Una patologia scheletrica La patologia delle articolazioni Sinonimo di sinartrosi Un tipo di articolazione.
Il rachitismo è una patologia collegata a un inadeguato apporto o assorbimento di: potassio Calcio Vitamina B Vitamina D.
L'osso è formato da: Solo tessuto cartilagineo Solo tessuto connettivo Tessuto connettivo e midollo osseo Tessuto connettivo e cartilagineo.
I costituenti fondamentali dell'osso sono: Matrice e parte organica non cellulare Il minerale e parte inorganica Parte organica cellulare e non cellulare e parte inorganica Parte organica cellulare e collagene.
Non è una funzione del sistema scheletrico: Metabolica Meccanica Vaso pressoria Protettiva.
Identifica l'affermazione errata: L'osteoporosi è caratterizzata dalla compromissione della resistenza dell'osso L'osteoporosi predispone un soggetto a un aumento del rischio di fratture Una frattura aumenta il rischio di osteoporosi Esistono osteoporosi primarie e secondarie.
La mineralizzazione del tessuto osseo si caratterizza da: Calcificazione e plasticità Cristallizzazione Calcificazione Calcificazione e cristallizzazione.
L'osteoporosi è una perdita di densità ossea che: Comporta una perdita di matrice ossea e minerali Non può essere prevenuta con l'esercizio fisico Si verifica solo in caso di ipertiroidismo Comporta la stimolazione di produzione di vitamina D.
Il tessuto osseo contiene: 10g di osteoblasti circa il 99% del calcio totale presente nell'organismo il 70 % dell'acqua presente nell'organismo circa il 99% del sodio totale presente nell'organismo.
Svolgono una funzione fondamentale nella crescita ossea: Adrenalina e cortisolo Osteoblasti L'ipofisi L'epifisi.
Un aumento della frequenza cardiaca, della ventilazione e della forza di pompaggio del cuore può essere un effetto: Dell'adrenalina Dell'ormone della crescita Dell'eritropoietina Dell'insulina.
La maggior parte degli ormoni sono: Fosforilati Peptidici Idrogenati Lipidici.
I recettori per gli ormoni steroidei si trovano: Sulla membrana plasmatica Sulla membrana cellulare All'interno delle cellule bersaglio Negli alveoli.
La secrezione ormonale è regolata: Dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico Solo dal sistema nervoso parasimpatico Dall'ipofisi Solo dal sistema nervoso simpatico.
Quale dei seguenti ormoni influenza l'appetito: L'adrenalina Insulina La grelina La gastrina.
L'ormone tiroideo: Non influenza lo sviluppo del sistema nervoso È essenziale per la normale crescita e sviluppo del sistema nervoso Ha come organo bersaglio la tiroide Non influenza la temperatura corporea.
La tiroide è situata: Nel cervelletto Nell'ipotalamo Nei seni carotidei Al di sotto della laringe.
Non è un meccanismo di perdita di acqua da parte dell'organismo: diffusione plasmatica evaporazione dai polmoni evaporazione dalla cute produzione di urina.
La regolazione dell'equilibrio del potassio avviene: Aumentando la pressione arteriosa Aumentando la quantità di acqua ingerita Tramite l'eliminazione dello stesso nell'urina Inibendo la funzionalità dei dotti collettori.
Corteccia, papilla, medulla e capsula sono elementi del: rene corteccia motoria midollare del surrene fegato.
La filtrazione glomerulare, il riassorbimento tubulare e la secrezione tubulare sono le tre principali funzioni del: Sistema renale alveolo polmonare parenchima polmonare Sistema digestivo.
LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA è il più importante meccanismo attraverso il quale l’energia derivata dalle molecole energetiche può essere trasferita all’ATP avviene sulla membrana cellulare non produce ATP è sinonimo di ciclo dell'acido citrico.
Nella maggior parte delle cellule, la quantità di ATP che viene prodotta durante la glicolisi a partire da una molecola di glucosio è: uguale alla quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso la fosforilazione ossidativa uguale alla quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso il ciclo di Krebs maggiore della quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso il ciclo di Krebs molto inferiore alla quantità che si genera in condizioni aerobiche attraverso il ciclo di Krebs.
LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA è il più importante meccanismo attraverso il quale l’energia derivata dalle molecole energetiche può essere trasferita all’ATP avviene sulla membrana cellulare non produce ATP è sinonimo di ciclo dell'acido citrico.
Report abuse Consent Terms of use