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Meccanica delle Strutture - 2 di 3

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13-06-2022

Author:
AVATAR
UomoDelFuturo
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Creation Date:
12/10/2023

Category: University

Number of questions: 100
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Content:
Relativamente al sistema di figura, lo sforzo normale nell’asta AC è nullo. l'asta AC è tesa. la componente orizzontale della reazione del vincolo B è nulla. la reazione del vincolo A è nulla.
Relativamente al sistema di figura, la rotazione del nodo A ha verso orario. lo spostamento del nodo A è verso l’alto. lo spostamento del nodo A è verso il basso. lo spostamento del nodo A è nullo.
Relativamente al sistema di figura, lo sforzo normale dell'asta CE è nullo. lo sforzo normale nell’asta AB è positivo. lo sforzo normale nell’asta CD è negativo. lo sforzo normale nell’asta CD è nullo.
Relativamente al sistema di figura, lo sforzo normale nell’asta AB è nullo. lo sforzo normale dell'asta AC è nullo. lo sforzo normale nell’asta BE è nullo. lo sforzo normale nell’asta BC è nullo.
Relativamente al sistema di figura, l'asta AC è compressa. l'asta AC è tesa. lo sforzo normale nell’asta AC è nullo. lo sforzo normale nell’asta AB è nullo.
La tensione in un punto di un solido relativa ad un’assegnata giacitura è una forza interna per il solido. è uno scalare dipendente dalla giacitura che si considera. è un vettore di modulo infinitesimo. è un vettore la cui retta di azione passa per il punto.
La tensione in un punto di un solido relativa ad un’assegnata giacitura è un vettore definito mediante un’operazione di passaggio al limite. è un vettore la cui retta di azione non necessariamente passa per il punto. è uno scalare non negativo. è uno scalare indipendente dalla giacitura che si considera.
La tensione in un punto di un solido, relativa ad una assegnata giacitura è uno scalare dipendente dalle coordinate del punto. è un vettore dipendente dalle coordinate del punto. è un vettore avente retta di azione ortogonale alla giacitura. è un vettore avente retta di azione giacente sulla giacitura.
Il teorema di Cauchy si può dimostrare imponendo l’uguaglianza delle tensioni tangenziali con pedici scambiati. imponendo l’equilibrio delle forze applicate al sistema. applicando una condizione di congruenza interna. imponendo l’equilibrio di un intorno di un punto.
In forza del teorema di Cauchy è possibile determinare la tensione in un punto una volta nota la tensione in un punto infinitamente vicino. è possibile determinare la tensione in un punto una volta note le forze applicate al sistema. è possibile esprimere le componenti della tensione in un punto rispetto ad un assegnato sistema di riferimento. è possibile determinare la tensione in un punto una volta note sei quantità scalari.
Le componenti speciali della tensione in un punto relativa ad una certa giacitura sono le componenti della tensione rispetto ad un qualunque sistema di riferimento. sono le componenti della tensione rispetto ad un qualunque sistema di riferimento avente origine nel punto. sono le componenti della tensione rispetto ad un qualunque sistema di riferimento avente un asse ortogonale alla giacitura. sono le componenti della tensione rispetto ad un qualunque sistema di riferimento avente un asse sulla giacitura.
La tensione principale in un punto è la tensione massima nel punto. è uno degli autovalori del tensore di tensione. è la componente della tensione ortogonale alla giacitura che si considera. è il più grande tra gli autovalori del tensore di tensione.
Su una giacitura principale la tensione normale è nulla. la tensione tangenziale è massima. le componenti tangenziali della tensione sono nulle. una delle componenti tangenziali della tensione è nulla.
Il tensore di tensione rappresenta uno stato di tensione generico. rappresenta uno stato di tensione monoassiale. rappresenta uno stato di tensione idrostatico. rappresenta uno stato di tensione piano.
In uno stato di tensione monoassiale una delle tensioni principali è nulla. tutte le forze esterne hanno rette di azione passanti per un punto. due delle tensioni principali sono nulle. due delle tensioni principali agenti su giaciture non mutuamente ortogonali sono nulle.
Relativamente al tensore di tensione -2 MPa è una delle tensioni principali. la tensione normale su una giacitura ortogonale all’asse z è nulla. la tensione tangenziale su una giacitura ortogonale all’asse x è nulla. 5 MPa è una delle tensioni principali.
In uno stato di tensione piano esiste una giacitura sulla quale la tensione normale è nulla. due degli autovalori del tensore di tensione sono nulli. solo due delle direzioni principali di tensione sono tra loro ortogonali. due delle tensioni principali sono uguali.
Relativamente al tensore di tensione 2 MPa non è una delle tensioni principali. 3 MPa è una delle tensioni principali. il quesito è mal posto. l’asse z è certamente una direzione principale di tensione.
In uno stato di tensione monoassiale due degli autovalori del tensore di tensione sono non nulli. la tensione tangenziale è nulla su ogni giacitura. la tensione normale è nulla su ogni giacitura. solo uno degli autovalori del tensore di tensione è non nullo.
Relativamente al tensore di tensione gli assi x, y e z sono direzioni principali di tensione. l’asse z non è una direzione principale di tensione. gli assi x ed y sono direzioni principali di tensione. gli assi x ed y non sono direzioni principali di tensione.
I circoli di Mohr di figura rappresentano uno stato di tensione monoassiale. rappresentano uno stato di tensione piano. rappresentano uno stato di tensione generico. rappresentano uno stato di tensione idrostatico.
Relativamente allo stato di tensione nel punto A di un solido, rappresentato dai circoli di Mohr di figura i punti S, R e Q rappresentano le tensioni normali e tangenziali agenti su tre diverse giaciture passanti per A mentre non esiste una giacitura passante per A sulla quale le tensioni normale e tangenziale sono rappresentate dal punto P. i punti P, Q, R ed S rappresentano le tensioni normali e tangenziali agenti su quattro diverse giaciture passanti per A. i punti Q ed R rappresentano le tensioni normali e tangenziali agenti su due diverse giaciture passanti per A mentre non esistono giaciture passanti per A sulle quali le tensioni normale e tangenziale sono rappresentate dai punti P ed S. i punti P, Q ed R rappresentano le tensioni normali e tangenziali agenti su tre diverse giaciture passanti per A mentre non esiste una giacitura passante per A sulla quale le tensioni normale e tangenziale sono rappresentate dal punto S.
I circoli di Mohr di figura rappresentano uno stato di tensione generico. rappresentano uno stato di tensione idrostatico. rappresentano uno stato di tensione piano. rappresentano uno stato di tensione monoassiale.
I circoli di Mohr di figura rappresentano uno stato di tensione piano. rappresentano uno stato di tensione monoassiale. rappresentano uno stato di tensione generico. rappresentano uno stato di tensione idrostatico.
Due configurazioni deformate dello stesso solido caratterizzate in ogni punto dalle stesse deformazioni lineari specifiche e dagli stessi scorrimenti angolari sono prodotte da due sistemi di forze equivalenti. differiscono al più per un moto rigido. sono la stessa configurazione. sono caratterizzate da tensori di deformazione diversi.
Lo scorrimento angolare in un punto di un solido è un angolo. non è funzione delle coordinate del punto. è funzione solo delle coordinate del punto. è uno spostamento relativo.
La deformazione lineare specifica in un punto di un solido è uno scalare adimensionale. è un vettore avente la direzione del segmento di lunghezza L0 preso come riferimento. è funzione solo delle coordinate del punto. è la variazione di lunghezza di un’asta soggetta a trazione o a compressione.
La deformazione lineare specifica in un punto di un solido è una quantità infinitesima. è definita mediante un passaggio al limite. è l’effetto di sole azioni termiche. è una variazione di lunghezza.
Le sei funzioni contenute nel tensore di deformazione che caratterizza la deformazione di un solido devono soddisfare equazioni differenziali di congruenza che impongono solo il rispetto dei vincoli da parte del campo di spostamento ad esse associato. non devono soddisfare alcuna condizione, se non quella di essere continue e derivabili rispetto ad ogni variabile. devono essere uguali due a due. devono soddisfare equazioni di congruenza che impongono la continuità del campo di spostamento ad esse associato ed il rispetto dei vincoli.
Noto il tensore di deformazione in un punto P di un solido è possibile valutare il tensore di deformazione in un punto Q appartenente ad un piccolo intorno di P. è possibile valutare gli spostamenti dei punti di un intorno di P. è possibile valutare gli spostamenti dei punti di un intorno di P, al netto dei moti rigidi. è possibile valutare gli spostamenti dei punti del solido, al netto dei moti rigidi.
Noto il tensore di deformazione in un punto P di un solido è possibile valutare la deformazione lineare specifica nel punto P relativa ad ogni direzione. è possibile valutare le forze di volume applicate ad un piccolo intorno di P. è possibile valutare la dilatazione lineare specifica in ogni punto Q appartenente ad un piccolo intorno di P. non è possibile valutare la deformazione angolare relativa ad ogni coppia di direzioni uscenti da P.
Se nell’intorno di un punto P lo stato di deformazione è caratterizzato da dilatazioni lineari specifiche nulle la dilatazione volumetrica è positiva. gli spostamenti di tutti i punti dell’intorno sono nulli. la dilatazione volumetrica è nulla. non si ha cambiamento di forma dell’intorno.
La dilatazioni principali in un punto sono definite solo per stati di deformazione particolari. sono dilatazioni lineari specifiche in direzioni alle quali è associato scorrimento angolare nullo. sono definite a meno di una costante. sono dilatazioni lineari specifiche in direzioni alle quali sono associati gli scorrimenti angolari massimi.
La dilatazione volumetrica di un intorno di un punto P è una quantità infinitesima. dipende solo dalle deformazioni lineari specifiche che caratterizzano la deformazione dell’intorno. è la variazione di volume dell’intorno del punto P. dipende solo dagli scorrimenti angolari che caratterizzano la deformazione dell’intorno.
La dilatazione principale in un punto è la deformazione massima nel punto. è il più grande tra gli autovalori del tensore di deformazione. è uno degli autovalori del tensore di deformazione. è la dilatazione lineare specifica nella direzione di un asse del sistema di riferimento assunto.
In uno stato di deformazione piano dell’intorno di un punto gli scorrimenti angolari sono nulli. una delle dilatazioni principali è nulla. due delle dilatazioni principali sono nulle. i vettori spostamento dei punti dell’intorno hanno tutti la medesima direzione.
Se l’intorno di un punto di un solido è caratterizzato da uno stato di deformazione monoassiale tutti i punti del solido si spostano nella stessa direzione. due autovalori del tensore di deformazione del punto sono nulli. la deformazione volumetrica dell’intorno è nulla. la deformazione volumetrica dell’intorno è positiva.
Il lavoro virtuale delle forze interne dipende solo dagli spostamenti dei punti di applicazione delle forze applicate al sistema. può essere valutato in funzione delle componenti del tensore di tensione e delle componenti del tensore di deformazione associato al campo di spostamenti virtuali considerato. dipende solo dalle componenti del tensore di deformazione associato al campo di spostamenti virtuali considerato. è non positivo per ogni campo di spostamenti virtuali del sistema.
In una condizione di equilibrio di un sistema, il lavoro virtuale delle forze interne attive è non positivo per ogni campo di spostamenti virtuali del sistema. è nullo per ogni campo di spostamenti virtuali del sistema. è negativo per ogni campo di spostamenti virtuali del sistema. per ogni campo di spostamenti virtuali del sistema ha lo stesso modulo del lavoro delle forze esterne attive.
Il legame costitutivo di un materiale è una funzione che associa alle componenti del tensore di deformazione le componenti del tensore di tensione. non può dipendere dalla temperatura. è una funzione che associa alle componenti del tensore di tensione le componenti delle forze applicate. è una funzione che associa alle componenti del tensore di deformazione le componenti del campo di spostamento.
Per un materiale elastico isotropo il legame costitutivo è esprimibile mediante il modulo di elasticità tangenziale. il legame costitutivo può essere espresso mediante tre costanti elastiche indipendenti. il legame costitutivo è esprimibile mediante il modulo elastico. il legame costitutivo può essere espresso mediante due costanti elastiche indipendenti.
Un materiale si definisce omogeneo ed elastico se ha peso specifico costante. se ad ogni stato di deformazione è associabile un solo stato di tensione e viceversa. se ha lo stesso legame costitutivo in ogni punto e ad ogni stato di tensione è associabile un solo stato di deformazione e viceversa. se suo legame costitutivo non dipende dal sistema di riferimento utilizzato.
Per un materiale elastico anisotropo ad uno stato di deformazione possono essere associati diversi stati di tensione, dipendentemente dal processo di carico. assegnato uno stato di deformazione, lo stato di tensione non dipende dal sistema di riferimento utilizzato per rappresentare lo stato di deformazione. assegnato uno stato di tensione, lo stato di deformazione dipende dal sistema di riferimento utilizzato per rappresentare lo stato di tensione. ad uno stato di tensione possono essere associati diversi stati di deformazione, dipendentemente dal processo di carico.
Per un materiale elastico isotropo il legame costitutivo è esprimibile in funzione di tre costanti elastiche indipendenti. le deformazioni sono così piccole da poter essere trattate come infinitesimi. le direzioni principali di tensione coincidono con le direzioni principali di deformazione non è detto che le direzioni principali di tensione coincidano con le direzioni principali di deformazione.
Per un materiale elastico isotropo ad uno stato di tensione monoassiale corrisponde uno stato di deformazione monoassiale. ad uno stato di tensione monoassiale corrisponde uno stato di deformazione caratterizzato da tre deformazioni principali non nulle. ad uno stato di tensione monoassiale corrisponde uno stato di deformazione senza variazione di volume. ad uno stato di tensione monoassiale corrisponde uno stato di deformazione piano.
Si identifichi l’affermazione corretta tra le quattro seguenti relative alle costanti elastiche. Il modulo elastico ha le dimensioni di una forza per unità di superficie mentre il modulo di elasticità tangenziale ha le dimensioni di una forza. Il modulo elastico ha le dimensioni di una forza mentre il modulo di elasticità tangenziale ha le dimensioni di una forza per unità di superficie. Il modulo elastico ed il modulo di elasticità tangenziale hanno le dimensioni di una forza per unità di superficie. Le costanti elastiche hanno le dimensioni di una forza.
Due materiali elastici lineari che hanno lo stesso modulo elastico e lo stesso modulo di elasticità tangenziale hanno lo stesso legame costitutivo. pur essendo isotropi possono non avere lo stesso coefficiente di Poisson. se sono isotropi hanno anche lo stesso coefficiente di Poisson. hanno anche lo stesso coefficiente di Poisson anche se non sono isotropi.
In una barra di materiale elastico lineare soggetta a trazione nella direzione dell’asse x (figura), in modulo la dilatazione lineare specifica εx è tanto più grande quanto più è piccolo il modulo elastico e la dilatazione lineare specifica εy è tanto più grande quanto più è grande il coefficiente di Poisson. il rapporto tra le deformazioni lineari specifiche εy ed εx è tanto più grande quanto più è grande il modulo elastico e non dipende dal coefficiente di Poisson. il rapporto tra le deformazioni lineari specifiche εy ed εx è tanto più grande quanto più è piccolo il modulo elastico. le dilatazioni lineari specifiche εy ed εz sono diverse.
Un solido di De Saint Venant è un cilindro retto non caricato sulla superficie laterale. un qualunque solido di forma allungata non caricato sulla superficie laterale. un qualunque cilindro retto. un qualunque cilindro retto costituito da materiale elastico lineare.
Si dice che un solido di De Saint Venant è soggetto a flessione semplice se ognuno dei sistemi di forze applicati alle sue basi è equivalente ad una coppia avente asse momento coincidente con uno degli assi centrali di inerzia della base stessa. ognuno dei sistemi di forze applicati alle sue basi è equivalente ad una coppia avente asse momento ortogonale al piano della base stessa. ognuno dei sistemi di forze applicati alle sue basi è equivalente ad una forza avente la direzione di uno degli assi centrali di inerzia della base stessa. ognuno dei sistemi di forze applicati alle sue basi è equivalente ad una forza avente direzione ortogonale al piano della base stessa.
Si dice che un solido di De Saint Venant è soggetto a taglio e flessione retta se ognuno dei sistemi di forze applicati alle sue basi è equivalente ad una forza avente direzione ortogonale al piano della base stessa. ognuno dei sistemi di forze applicati alle sue basi è equivalente ad una forza avente la direzione di uno degli assi centrali di inerzia della base stessa. il sistema di forze applicato ad una delle sue basi è equivalente ad una forza avente retta di azione giacente sul piano della base stessa. il sistema di forze applicato ad una delle sue basi è equivalente ad una forza avente la direzione di uno degli assi centrali di inerzia della base stessa.
In un solido di De Saint Venant, con asse coincidente con l’asse z del sistema di riferimento assunto, soggetto sforzo normale centrato sono non nulle le dilatazioni lineari specifiche nelle direzioni degli assi x, y e z. si produce un’inflessione dell’asse del solido se la sezione del solido non ha almeno un asse di simmetria. sono non nulle le tensione normali sulle giaciture ortogonali agli assi x, y e z. sono nulle le dilatazioni lineari specifiche nelle direzioni degli assi x ed y.
In un solido di De Saint Venant, con asse coincidente con l’asse z del sistema di riferimento assunto, soggetto sforzo normale centrato la tensione normale sulle giaciture ortogonali all’asse z è costante su ogni sezione. la dilatazione lineare specifica in direzione z varia linearmente lungo l’asse, essendo nulla ad un estremo del solido e massima all’altro. la tensione normale sulle giaciture ortogonali all’asse z è inversamente proporzionale allo sforzo normale. la tensione normale sulle giaciture ortogonali all’asse z dipende dalla lunghezza del solido.
La variazione di lunghezza di un solido di De Saint Venant soggetto sforzo normale centrato dipende dalla lunghezza del solido, essendo direttamente proporzionale a questa. non dipende dalla lunghezza del solido. non dipende dall’area della sezione del solido. dipende dalla lunghezza del solido, essendo inversamente proporzionale a questa.
Due solidi di De Saint Venant geometricamente uguali e costituiti da materiali aventi lo stesso modulo elastico ma diverso modulo di elasticità tangenziale soggetti a sforzo normale centrato della stessa intensità hanno la stessa configurazione deformata e lo stesso stato di tensione in ogni punto. hanno diverse variazioni di lunghezza. hanno la stessa variazione di lunghezza e lo stesso stato di tensione in ogni punto. hanno stati di tensione diversi.
La configurazione deformata dell’asse di un solido di De Saint Venant soggetto a flessione retta (nell’ambito dei piccoli spostamenti) è una circonferenza in quanto la curvatura è costante lungo l’asse. è una parabola in quanto la curvatura è costante lungo l’asse. è una parabola in quanto la curvatura ha andamento lineare lungo l’asse. è una circonferenza in quanto la curvatura ha andamento lineare lungo l’asse.
Nella configurazione deformata di un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a flessione retta tutti punti che pima della deformazione si trovavano sulla stessa retta appartengono, dopo la deformazione, alla stessa retta. la rotazione delle sezioni è costante lungo l’asse z. tutti punti che pima della deformazione si trovavano su una sezione trasversale appartengono, dopo la deformazione, allo stesso piano. la curvatura ha andamento lineare lungo l’asse z.
La tensione nel punto di coordinata (x,y) di una sezione d un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a flessione retta secondo l’asse x (l’asse momento è parallelo all’asse x) si valuta con la formula di Jourawsky solo se x è uno degli assi centrali di inerzia della sezione. con la formula di Navier solo se x è uno degli assi centrali di inerzia della sezione. con la formula di Navier comunque siano orientati gli assi x ed y sulla sezione. con la formula di Jourawsky comunque siano orientati gli assi x ed y sulla sezione.
Considerando un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a flessione retta secondo l’asse x (l’asse momento è parallelo all’asse x), può affermarsi che la tensione normale su una sezione è nulla nel baricentro ed ha andamento lineare con la coordinata y. la tensione normale su una sezione è la stessa in tutti i punti di coordinate (x,y) che hanno la stessa distanza dal baricentro. la tensione normale su una sezione è nulla nel baricentro ed ha andamento lineare con la coordinata x. la tensione la tensione tangenziale su una sezione è nulla nel baricentro ed ha andamento lineare con la coordinata y.
La curvatura di un concio di un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a flessione retta è direttamente proporzionale al modulo elastico del materiale ed inversamente proporzionale ad uno dei momenti centrali di inerzia della sezione. è inversamente proporzionale al modulo elastico del materiale e ad uno dei momenti centrali di inerzia della sezione. non dipende dal modulo elastico del materiale. è inversamente proporzionale al modulo elastico del materiale e direttamente proporzionale ad uno dei momenti centrali di inerzia della sezione.
Per un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a flessione deviata in un solo punto della sezione la tensione normale alla giacitura della sezione stessa è nulla. tutti i punti della sezione nei quali la tensione normale alla giacitura della sezione stessa è nulla appartengono alla stessa retta non passante per il baricentro. in nessun punto della sezione la tensione normale alla giacitura della sezione stessa è nulla. tutti i punti della sezione nei quali la tensione normale alla giacitura della sezione stessa è nulla appartengono alla stessa retta passante per il baricentro.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a flessione deviata l'asse neutro passa certamente per il baricentro della sezione. l'asse neutro non è definibile. l'asse neutro certamente non passa per il baricentro della sezione. l'asse neutro non necessariamente passa per il baricentro della sezione.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a sforzo normale eccentrico l'asse neutro certamente non passa per il baricentro della sezione. l'asse neutro non necessariamente passa per il baricentro della sezione. l'asse neutro non è definibile. l'asse neutro passa certamente per il baricentro della sezione.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a sforzo normale eccentrico la tensione normale nel baricentro di una sezione su una giacitura ortogonale all’asse z dipende dall’eccentricità dello sforzo normale. la tensione normale nel baricentro di una sezione su una giacitura ortogonale all’asse z può calcolarsi senza conoscere i momenti centrali di inerzia della sezione stessa. la tensione normale nel baricentro di una sezione su una giacitura ortogonale all’asse z dipende solo dai momenti centrali di inerzia della sezione stessa. la tensione normale nel baricentro di una sezione su una giacitura ortogonale all’asse z dipende solo dall’eccentricità dello sforzo normale.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a sforzo normale eccentrico la posizione dell’asse neutro dipende dal modulo dello sforzo normale. la posizione dell’asse neutro non dipende dalle coordinate del centro di pressione. la posizione dell’asse neutro dipende dai raggi dell’ellisse centrale di inerzia della sezione e dall’eccentricità dello sforzo normale. la posizione dell’asse neutro dipende dai raggi dell’ellisse centrale di inerzia della sezione ma non dall’eccentricità dello sforzo normale.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a sforzo normale eccentrico l'asse neutro certamente divide la sezione in una parte tesa ed una compressa. l'asse neutro certamente può passare per il baricentro della sezione. l'asse neutro è certamente esterno alla sezione. l'asse neutro certamente non passa per il baricentro della sezione.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a sforzo normale eccentrico se il centro di pressione giace sul bordo del nocciolo centrale di inerzia allora l’asse neutro ha almeno un punto in comune con la sezione. se il centro di pressione giace sul bordo del nocciolo centrale di inerzia allora non ci sono punti della sezione nei quali la tensione normale sulla giacitura della sezione stessa è nulla. se il centro di pressione giace sul bordo del nocciolo centrale di inerzia allora l’asse neutro è esterno alla sezione. se il centro di pressione giace sul bordo del nocciolo centrale di inerzia allora l’asse neutro divide la sezione in una parte tesa ed una parte compressa.
In un solido di De Saint Venant (con l’asse coincidente con l’asse z di un sistema di riferimento) soggetto a sforzo normale eccentrico il nocciolo centrale di inerzia certamente contiene il baricentro della sezione. il nocciolo centrale di inerzia certamente non contiene il baricentro della sezione. la forma del nocciolo centrale di inerzia dipende dalle coordinate del centro di pressione. la forma del nocciolo centrale di inerzia dipende dal modulo elastico del materiale di cui è costituito il solido.
In una sezione circolare soggetta a torsione la tensione normale è certamente non nulla nel baricentro. la tensione normale è direttamente proporzionale alla distanza dal centro. la tensione tangenziale è certamente non nulla nel baricentro. la tensione tangenziale è direttamente proporzionale alla distanza dal centro.
La prima formula di Bredt si applica nel caso di sezioni sottili aperte soggette a torsione, per la valutazione della tensione tangenziale. nel caso di sezioni rettangolari sottili soggette a torsione, per la valutazione di una tensione tangenziale media. nel caso di sezioni sottili chiuse soggette a torsione, per la valutazione di una tensione tangenziale media. nel caso di sezioni sottili chiuse soggette a torsione, per la valutazione della funzione ingobbamento.
La figura seguente rappresenta la sezione di un solido di De Saint Venant soggetto a sforzo normale eccentrico di compressione applicato nel centro di pressione H. Può affermarsi che la tensione normale è di trazione nei punti C, D ed E e nel baricentro e di compressione nei punti A, J e B la tensione normale è di trazione nei punti A, B e C e nel baricentro e di compressione nei punti E, F e B la tensione normale è di trazione nei punti A, B e C e di compressione nei punti E, F e B e nel baricentro la tensione normale è di trazione nei punti C, D ed E e di compressione nei punti A, J e B e nel baricentro.
In una sezione sottile aperta soggetta a torsione la tensione tangenziale è nulla in ogni punto. la tensione tangenziale è nulla in corrispondenza della linea media e massima in modulo agli estremi di ogni corda ortogonale alla linea media. la tensione tangenziale è costante su ogni corda ortogonale alla linea media. la tensione tangenziale è massima in modulo in corrispondenza della linea media e nulla agli estremi di ogni corda ortogonale alla linea media.
Relativamente ad una sezione soggetta a taglio, la formula di Jourawski consente di determinare la tensione tangenziale media su una corda. la tensione tangenziale media sulla sezione. la tensione normale media su una corda passante per il baricentro. la tensione tangenziale in ogni punto della sezione.
Relativamente ad un solido di De Saint Venant soggetto a flessione retta e taglio la tensione è non nulla in tutti i punti della sezione. la tensione è nulla ai lembi della sezione. la tensione è nulla in ogni punto della sezione. la tensione è nulla nel baricentro.
Relativamente al sistema di figura, il momento flettente nella sezione B dipende da F ma non da L. il taglio nella sezione B dell’asta AB dipende da F e da L. il momento flettente nella sezione B dipende da F, da L e dalle caratteristiche meccaniche del materiale costituente le aste. il taglio nella sezione B dell’asta AB dipende da F ma non da L.
Relativamente al sistema di figura, nella sezione B dell’asta AC, lo sforzo normale ed il momento flettente sono discontinui, il taglio è continuo. lo sforzo normale e il taglio sono continui, il momento flettente è discontinuo. lo sforzo normale è discontinuo, il taglio ed il momento flettente sono continui. lo sforzo normale e il taglio sono discontinui, il momento è continuo.
Relativamente al sistema di figura, nella sezione B dell’asta AC, lo sforzo normale ed il momento flettente sono discontinui, il taglio è continuo. lo sforzo normale e il taglio sono continui, il momento flettente è discontinuo. lo sforzo normale e il taglio sono discontinui, il momento è continuo. lo sforzo normale è discontinuo, il taglio ed il momento flettente sono continui.
Relativamente al sistema di figura, nella sezione B dell’asta AC, lo sforzo normale e il taglio sono continui, il momento flettente è discontinuo. lo sforzo normale e il taglio sono discontinui, il momento flettente è continuo. lo sforzo normale è discontinuo, il taglio ed il momento flettente sono continui. lo sforzo normale ed il momento flettente sono discontinui, il taglio è continuo.
Relativamente al sistema di figura, nella sezione B dell’asta AC, lo sforzo normale è discontinuo, il taglio ed il momento flettente sono continui. lo sforzo normale e il taglio sono discontinui, il momento è continuo. lo sforzo normale e il taglio sono continui, il momento flettente è discontinuo. lo sforzo normale, il momento flettente ed il taglio sono discontinui.
Relativamente al sistema di figura, il momento flettente all’estremo B dell’asta BA è diverso dal momento flettente all’estremo B dell’asta BC. il momento flettente all’estremo D dell’asta DE è diverso dal momento flettente all’estremo D dell’asta DC e diverso dal momento flettente all’estremo D dell’asta DG. il momento flettente all’estremo D dell’asta DE è uguale dal momento flettente all’estremo D dell’asta DC ma diverso dal momento flettente all’estremo D dell’asta DG. il momento flettente all’estremo B dell’asta BC è uguale momento flettente all’estremo D dell’asta DC.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), considerando solo le deformazioni associate al momento flettente gli spostamenti delle sezioni B e C sono uguali. le rotazioni delle sezioni B e C sono uguali. la curvatura e la sua derivata rispetto a z sono continue rispetto alla variabile z. la rotazione della sezione C è diversa dalla rotazione della sezione B.
La configurazione deformata di un’asta rettilinea soggetta solo a sforzo normale (momento flettente e taglio nulli) non dipende dal modulo elastico del materiale di cui è costituita l’asta. è rettilinea solo se la sezione dell’asta ha almeno un asse di simmetria. non è mai rettilinea. è rettilinea.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), trascurando le deformazioni associate al taglio la rotazione della sezione di mezzeria è più grande della rotazione di ogni altra sezione. la deformata dell’asse dell’asta presenta un flesso nella sezione di mezzeria. la rotazione della sezione di mezzeria è nulla. la deformata dell’asse dell’asta ha forma parabolica.
Relativamente al sistema di figura, trascurando le deformazioni associata al taglio, la rotazione è esprimibile come una funzione lineare dell’ascissa z. la rotazione è esprimibile come un polinomio di terzo grado dell’ascissa z. la rotazione è esprimibile come un polinomio di secondo grado dell’ascissa z. la rotazione è esprimibile come un polinomio di quarto grado dell’ascissa z.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), trascurando le deformazioni associate al taglio la deformata è esprimibile come un polinomio di secondo grado dell’ascissa z. la deformata è esprimibile come un polinomio di terzo grado dell’ascissa z. la deformata ha forma parabolica. la deformata è esprimibile come un polinomio di primo grado dell’ascissa z.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), considerando solo le deformazioni associate al taglio la deformata dell’asse dell’asta è un arco di circonferenza. la deformata dell’asse dell’asta è una spezzata. gli spostamenti dei punti B e C sono diversi. la rotazione della sezione C è diversa dalla rotazione della sezione B.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), considerando solo le deformazioni associate al taglio la deformata dell’asse dell’asta è un arco di circonferenza. la rotazione di ogni sezione è nulla. la deformata dell’asse dell’asta è una retta. il rapporto tra gli spostamenti dei punti B e C dipende dal modulo elastico del materiale di cui è costituita l’asta.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), considerando solo le deformazioni associate al taglio l’asta non si deforma. lo spostamento della sezione C è più grande dello spostamento della sezione B. lo spostamento della sezione C è più piccolo dello spostamento della sezione B. il rapporto tra gli spostamenti dei punti B e C dipende dal modulo elastico del materiale di cui è costituita l’asta.
Relativamente al sistema di figura, trascurando le deformazioni associata al taglio, la rotazione ha lo stesso verso per ogni sezione dell’asta. la rotazione è nulla in A e C e massima (in modulo) in B. la rotazione nel tratto AB ha segno opposto a quello della rotazione nel tratto BC. la rotazione in B aumenta all’aumentare di L.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), considerando solo le deformazioni associate al taglio la deformata dell’asse dell’asta è una spezzata. la rotazione della sezione di mezzeria è più grande della rotazione di ogni altra sezione. la deformata dell’asse dell’asta ha forma parabolica. la deformata dell’asse dell’asta è un arco di circonferenza.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), trascurando le deformazioni associate al taglio il rapporto tra le rotazioni delle sezioni B e C dipende dal modulo elastico del materiale di cui è costituita l’asta. lo spostamento della sezione C è proporzionale al quadrato della lunghezza 2L. il rapporto tra gli spostamenti dei punti B e C dipende dal modulo elastico del materiale di cui è costituita l’asta. lo spostamento della sezione C ha direzione ortogonale alla retta cui appartiene l’asse dell’asta.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), trascurando le deformazioni associate al taglio la rotazione è costante lungo l’asta. la deformata dell’asta è un arco di circonferenza. la rotazione della sezione B è uguale alla rotazione della sezione C. la curvatura nella sezione C è il doppio della curvatura nella sezione B.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), trascurando le deformazioni associate al taglio la deformata dell’asta è un arco di circonferenza. la curvatura nella sezione C è nulla. la rotazione della sezione B è uguale alla rotazione della sezione C. la curvatura è costante lungo l’asta.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), la variazione di lunghezza del tratto AB è uguale alla variazione di lunghezza del tratto BC. lo spostamento del punto C è uguale allo spostamento del punto B. lo spostamento del punto C è più grande dello spostamento del punto B. la variazione di lunghezza del tratto AB è inferiore alla variazione di lunghezza del tratto BC..
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), lo spostamento del punto B è nullo come lo spostamento del punto A. lo spostamento del punto C è il doppio dello spostamento del punto B. lo spostamento del punto B è il doppio dello spostamento del punto C. lo spostamento del punto C è uguale allo spostamento del punto B.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), considerando solo le deformazioni associate al taglio gli spostamenti dei punti B e C sono uguali. la rotazione della sezione C è diversa dalla rotazione della sezione B. la deformata dell’asse dell’asta è una retta. la deformata dell’asse dell’asta è un arco di circonferenza.
La curvatura in una sezione di un’asta rettilinea è nulla se la sezione è incastrata. dipende dall’entità del taglio agente nella sezione. dipende dallo sforzo normale agente nella sezione. dipende dal momento flettente agente nella sezione.
Trascurando le deformazioni associate al taglio, e ponendo l’origine dell’asse z nella sezione A, lo spostamento trasversale v(z) della sezione all’ascissa z si determina con l’equazione riportata in figura (M(z) è il momento flettente all’ascissa z, E è il modulo elastico, I il momento di inerzia della sezione) e le condizioni al contorno v(0) = 0 --- v(0) = 0; --- dv/dz (z=L) = 0; --- v(0) = 0; --- dv/dz (z=0) = 0; --- v(L) = Vmax; --- dv/dz (z=L) = 0;.
Relativamente al sistema di figura (materiale elastico, omogeneo e isotropo, sezione costante), trascurando le deformazioni associate al taglio il rapporto tra la curvatura della sezione A e la curvatura della sezione B dipende dalla lunghezza dell’asta. la curvatura della sezione A è il doppio della curvatura della sezione B. la curvatura della sezione A è nulla par la presenza del vincolo. la curvatura della sezione C è il doppio della curvatura della sezione B.
In presenza di una cerniera interna che vincola tra loro gli estremi di due aste rettilinee la rotazione è nulla agli estremi delle aste collegati dalla cerniera interna. la rotazione di una delle aste è nulla in corrispondenza della cerniera. la curvatura è nulla in ogni sezione di ognuna delle due aste. la curvatura è nulla agli estremi delle aste collegati alla cerniera interna.
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