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Title of test:
PSICOLOGIA della SALUTE Ultimo

Description:
eCampus Scienze Motorie

Author:
Marinero21
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Creation Date:
29/04/2023

Category:
Sport

Number of questions: 369
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Content:
01. L’obiettivo della Carta di Ottawa è stato quello di: tracciate le linee guida per un’azione globale e concertata di promozione della salute definire un riconoscimento formale della Psicologia della Salute tracciate le linee guida per un’azione globale e concertata di prevenzione delle malattie trasmissibili stabilire dei protocolli per applicare la Medicina Comportamentale a livelli globali.
02. La Psicologia della salute costituisce un ambito disciplinare di ricerca e applicazioni professionali riguardante: i fattori cognitivi, affettivo - emotivi, psicosociali, comportamentali, sociali e culturali che sono all’origine dello stato di salute delle persone la promozione e il mantenimento della salute secondo una prospettiva biopsicosociale la prevenzione e trattamaneto delle malattie e i loro correlati psicologici tutte le risposte sono corrette.
03. La Società Italiana di Psicologia della Salute: E' stata costituita in Italia nel 1979 per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). E' stata istituita nel 1997 allo scopo di promuovere e sviluppare la ricerca empirica e le applicazioni sul campo. E' stata da poco istituita in Italia per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). Tutte le altre alternative sono false.
04. La "divisione 38": E' nata in Inghilterra alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association E' nata in Germania alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association E' nata negli USA alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association E' nata in Europa alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association.
05. «The Alameda Study»: E' uno studio epidemiologico iniziato nel 1965 in California Lo studio ha dimostrato che l’individuo non influenza il proprio stato di salute Ai partecipanti è stato chiesto di indicare le proprie abitudini alimentari Ha esaminato un campione di 928 individui.
06. La Psicologia della Salute pubblica può essere definita attraverso l'integrazione di questi elementi: valutazione qualitativa degli interventi psicologici, utilizzo della tradizione psicoanalitica, considerazione degli aspetti fisiologici connessi allo stato di salute considerazione degli aspetti psicologici e sociali ma non fisici che sono coinvolti nelle patologie fisiche considerazione degli aspett psicologici, utilizzo di ricerche epidemiologiche forti, valutazione scientifica dell'efficacia degli interventi psicologici considerazione degli aspetti fisiologici, valutazione qualitativa degli interventi medici, utilizzo di un approccio biomedico.
07. La gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale è un intervento che rientra nel dominio della promozione della salute prevenzione primaria prevenzione terziaria prevenzione secondaria.
08. Il rapporto del Center for Disease Control indica come singolo fattore più importante nelle dieci principali cause di morte: La sedentarietà Lo stile di vita Il fumo L'alimentazione.
09. La prevenzione terziaria è rivolta: a comprendere l’eziologia di patologie rare a predire le future cause di mortalità a ridurre la gravità e le complicazioni di malattie ormai instaurate Tutte le precedenti risposte sono corrette.
10. Gli interventi sull’uomo per rilevare e correggere errate abitudini di vita sono esempi di: prevenzione terziaria promozione della salute prevenzione primaria prevenzione secondaria.
11. Gli interventi mirati all’individuazione e correzione delle situazioni che predispongono alla malattia sono esempi di: prevenzione primaria promozione della salute prevenzione secondaria prevenzione terziaria.
12. La Carta di Ottawa si fa fautrice di un approccio: prettamente psicologico biomedico socio-ecologico psicosomatico.
13. La prevenzione primaria ha come obiettivo la diffusione di un approccio integrato alla patologia è la forma classica e principale di prevenzione e comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza delle malattie nella popolazione, combattendo le cause e i fattori predisponenti. ha come obiettivo l’individuazione precoce dei soggetti ammalati o ad alto rischio per poter ottenere la guarigione o impedire l’insorgenza e la progressione della malattia. ha come obiettivo principale la riduzione delle malattie trasmissibili.
14. La prevenzione secondaria è la forma classica e principale di prevenzione e comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza delle malattie nella popolazione, combattendo le cause e i fattori predisponenti. ha come obiettivo l’individuazione precoce dei soggetti ammalati o ad alto rischio per poter ottenere la guarigione o impedire l’insorgenza e la progressione della malattia. ha come obiettivo principale la riduzione delle malattie trasmissibili ha come obiettivo la diffusione di un approccio integrato alla patologia.
15. La prevenzione secondaria ha come obbiettivo l’individuazione precoce dei soggetti ammalati o ad alto rischio per poter ottenere la guarigione o impedire l’insorgenza e la progressione della malattia. si attua attraverso progetti di educazione alla salute e campagne di sensibilizzazione/informazione alla popolazione (ad es. sull’impiego delle cinture di sicurezza in automobile); ha come obiettivo la cura di pazienti cronici Tutte le precedenti risposte sono corrette.
16. Il primo congresso internazionale di Psicologia della Salute si è svolto: nel 1987 nel 2010 nel 2007 nel 1997.
17. Il Primo Congresso italiano di Psicologia della Salute in Italia si è svolto: nei primi anni ‘90 verso la metà degli ‘20 verso la metà degli ‘50 verso la metà degli ‘80.
18. La Rivista di Psicologia della Salute ha avuto vita: alla fine degli anni ‘90 alla fine degli anni ‘70 agli inizi degli anni ‘90 agli inizi degli anni ‘80.
19. Molti hanno erroneamente equiparato: la Psicologia della Salute e la Psicologia clinica La Psicologia della Salute e la Psicoanalisi la Psicologia della Salute e la Medicina Comportamentale la Psicologia della Salute e la Psiconeuroendocrinommunologia.
20. Quale documento stimolò lo sviluppo di una task force sulla ricerca sanitaria? Il documento “The Importance of Health in the Delivery of Psychological Care” dell’ONU Il documento “The Importance of Psychology in the Delivery of Medical Treatments” dell’EU Il documento “The Role of Psychology in the Delivery of Health Care” dell’APA Il documento “The Importance of Psychodinamic Approach in Treatmenting Somatic Disease” di Freud.
21. La Società Italiana di Psicologia della Salute: E' stata da poco istituita in Italia per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). E' stata costituita in Italia nel 1979 per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). E' stata istituita nel 1997 allo scopo di promuovere e sviluppare la ricerca empirica e le applicazioni sul campo. Tutte le altre alternative sono false.
22. La "divisione 38": E' nata in Germania alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association E' nata negli USA alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association E' nata in Europa alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association E' nata in Inghilterra alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association.
01. Basato sulla teoria dei sistemi, il..................... tiene in considerazione il paziente come persona, il contesto sociale in cui vive e l'apparato sanitario che la società cui appartiene ha sviluppato per affrontare le conseguenze della malattia. modello del cambiamento socio-culturale modello biomedico modello biopsicosociale modello consumistico.
02. Il modello biopsicosociale: E' stato criticato del fato di non specificare i legami tra le tre componenti bio-psico-sociale Mira a coinvolgere la persona non solo nel processo di cura, ma anche nella fase di prevenzione Sostiene che l'individuo è in grado di fornire una misura soggettiva del proprio stato Tutte le altre alternative sono corrette.
03. Il modello biomedico: E' un modello centrato sulla malattia, sul medico e il paziente è solo portatore passivo di un problema Considera la salute come assenza di malattia. Considera salute e malattia come polarità opposte di un continuum. Tutte le altre alternative sono corrette.
04. Il modello biomedico: Il paziente collabora con il medico e contribuisce alla formulazione della diagnosi Concettualizza la salute in termini soggettivi E' centrato sulla malattia, sul contributo del medico nel processo di cura e attribuisce al paziente il ruolo di portatore passivo di un problema Pone l'accento sulla misurazione soggettiva riportata dal paziente.
05. Il modello biopsicosociale: Considera il paziente come una persona, tiene conto del contesto sociale in cui la persona vive e l'apparato sanitario che la società cui appartiene ha sviluppato per fronteggiare le conseguenze della malattia Attribuisce un ruolo centrale dell'individuo (considera la prospettiva soggettiva) Dà rilievo contemporaneamente a tre dimensioni: la dimensione biologica, la dimensione psicologica e la dimensione sociale. Tutte le altre alternative sono corrette.
06. L'acronimo OMS significa: Organizzazione Mondiale della Salute mentale Organizzazione Mondiale della Sanità Organizzazione Mondiale della Salute Organizzazione Mondiale della Sicurezza.
01. Il modello biopsicosociale: da rilievo alle tre dimensioni : biologica, psicologica e sociale Dà rilievo solo alla dimensione biologica Attribuisce un ruolo centrale al medico (considera la prospettiva oggettiva) non tiene conto del contesto sociale in cui la persona vive.
02. Il modello biomedico: Centrato sul paziente Centrato sul caregiver è centrato sul medico E' maternalistico.
03. Il modello biomedico: Considera la salute come assenza di malattia. E' un modello centrato sulla malattia, sul medico e il paziente è solo portatore passivo di un problema Considera salute e malattia come polarità opposte di un continuum. tutte le risposte sono corrette.
04. La salute funzionale è: la valutazione del funzionamento fisico, mentale e sociale sulla base di speciche aeree che riguardano i sensi, lo stato cognitivo e eventuali limitazione nella vita quotidiana la valutazione del funzionamento fisico, mentale e sociale sulla base di speciche aeree che riguardano i sensi, lo stato cognitivo e eventuali limitazione nella vita quotidiana la valutazione del funzionamento mentale sulla base di speciche aeree che riguardano gli stati cognitivi la valutazione del funzionamento fisico sulla base di speciche aeree che riguardano i sensi.
05. L'acronimo HRQoL sta per: qualità di vita legata alla salute dipartimento di ricerca sullo studio della salute qualità di vita legata alla funzionalità quotidiana salute funzionale.
06. La medicina psicosomatica trae origine dagli studi di: Burrhus Skinner, psicologo comportamentista statunitense Albert Bandura, psicologo sociale canadese Sigmund Freud, padre della psicoanalisi Franz Alezander, psicoanalista ungherese.
07. Indica da chi è stata promulgata la seguente definizione di salute: la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non mera assenza di malattia o infermità. Dal Parlamento Europeo Dall'ONU Dall'OMS Da Amnesty International.
08. Quale, tra le seguenti alternative, NON è un vantaggio delle misurazioni soggettive rispetto a quelle oggettive. Le misurazioni soggettive: Sono misure più accurate e inclusive dello stato di salute e dei fattori di rischio Sono valutazioni dinamiche che considerano l’andamento della salute nel tempo Incidono sul livello di reddito e qualità della vita della persona Influenzano il comportamento, che a sua volte influisce sullo stato di salute.
09. Il modello biopsicosociale: E' stato criticato del fatto di non specificare i legami tra le tre componenti bio-psico-sociale Mira a coinvolgere la persona solo nel processo di cura, ma non nella fase di prevenzione Sostiene che l’individuo non è in grado di fornire una misura soggettiva del proprio stato Considera il paziente come un portatore passivo di malattia.
10. Il modello biomedico: il paziente contribuisce alla formulazione della diagnosi Il paziente collabora con il medico attribuisce al paziente il ruolo di portatore passivo di un problema Pone l'accento sulla misurazione soggettiva riportata dal paziente.
01. Secondo Keyes (1998) la coerenza sociale sia basa sulla convinzione che la società possa realizzare le sue potenzialità tramite le istituzioni e i cittadini valutazione della qualità della relazione con la comunità e la società valutazione degli altri come degni di fiducia e disponibili percezione per la qualità del mondo sociale e interesse per la conoscenza delle diverse culture, norme e valori.
02. La differenza tra stato di salute percepito e qualità di vita riguarda il fatto che… …lo stato di salute percepito è fisico, la funzionalità è psicosociale …lo stato di salute percepito è eterovalutato, la funzionalità è autovalutata …lo stato di salute percepito è psicosociale, la funzionalità è fisica …lo stato di salute percepito è autovalutato, la funzionalità è eterovalutata.
03. Autonomia, controllo ambientale, crescita personale, relazioni positive, scopo di vita, accettazione di sé sono dimensioni del: benessere soggettivo benessere fisico benessere sociale benessere psicologico.
04. Indica da chi è stata promulgata la seguente definizione di salute: la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non mera assenza di malattia o infermità. Da Amnesty International Dall'ONU Dall'OMS Dal Parlamento Europeo.
05. L'acronimo OMS significa: Organizzazione Mondiale della Salute Organizzazione Mondiale della Sanità Organizzazione Mondiale della Sicurezza Organizzazione Mondiale della Salute mentale.
06. Secondo Keyes (1998) l’integrazione sociale sia basa sulla valutazione degli altri come degni di fiducia e disponibili convinzione che la società possa realizzare le sue potenzialità tramite le istituzioni e i cittadini convinzione di poter dare un contributo originale alla società valutazione della qualità della relazione con la comunità e la società.
07. Secondo Keyes (1998) il contributo sociale sia basa sulla convinzione che la società possa realizzare le sue potenzialità tramite le istituzioni e i cittadini convinzione di poter dare un contributo originale alla società valutazione degli altri come degni di fiducia e disponibili valutazione della qualità della relazione con la comunità e la società.
08. Secondo Keyes (1998) l’accettazione sociale sia basa sulla valutazione degli altri come degni di fiducia e disponibili convinzione di poter dare un contributo originale alla società valutazione della qualità della relazione con la comunità e la società convinzione che la società possa realizzare le sue potenzialità tramite le istituzioni e i cittadini.
09. Secondo la teoria dell’autodeterminazione (Ryan e Deci, 2000), la realizzazione di sé è un aspetto centrale del benessere individuale e si basa sulla soddisfazione di tre categorie di bisogni psicologici: introversione, conoscenza e ambizione egocentrismo, efficacia e estroversione individualità, efficienza e socievolezza autonomia, competenza e relazionalità.
10. Le principali variabili che influenzano il benessere psicologico sono: le strategie di gestione della vita, lo status socioeconomico, l’orientamento temporale (specialmente rivolto al passato) e lo svolgere attività congruenti con i propri contesti sociali le strategie di autoregolazione, lo status socioeconomico, l’orientamento temporale (specialmente rivolto al presente) e lo svolgere attività congruenti con i propri valori profondi. le strategie di gestione della relazioni sociali, il grado di scolarità, l’orientamento temporale (specialmente rivolto al futuro) e lo svolgere attività congruenti con le aspettative altrui le strategie di coping, il grado di scolarità, l’orientamento temporale (specialmente rivolto al futuro) e lo svolgere attività congruenti con i propri valori profondi.
11. Quali sono le dimensioni del benessere psicologico individuate da Ryff (1989) Autonomia, controllo ambientale, crescita personale, relazioni positive, scopo di vita, accettazione di sé Autonomia, coesione sociale, crescita economica, relazioni positive, emozioni positiva, accettazione degli altri Autotrascendenza, valori positivi, relazioni positive, crescita personale, senso nella vita, accettazione degli altri Autorealizzazione, controllo sociale, crescita economica, relazioni positive, sicurezza, serenità.
12. Quanti domini ha identificato la WHOQOL (World Health Organization Quality of Life) Sei Otto Cinque Dieci.
13. Quale affermazione è FALSA riguardo la qualità della vita: La religione e le credenze personali non sono un dominio di cui si compone il WHOQOL Le relazioni sociali sono un dominio di cui si compone il WHOQOL L'ambiente è un dominio di cui si compone il WHOQOL La WHOQOL si compone di sei domini.
14. Lo strumento WHOQOL 100: E' composto due sezioni da 50 item ciascuna per un totale di 100 item E' composto da 2 sezioni da 100 item ciascuna E' composto da 100 item raggruppati 4 sezioni da 25 domande ciascuna E' composto da 100 item raggruppati in 24 sezioni, a loro volta suddivise in quattro aree.
15. L'acronimo WHOQOL significa: World Health Organization Quality of Lifelong learing World Health Organization Question of Life World Health Organization Quality of lifelong learning World Health Organization Quality of Life.
16. Secondo una meta-analisi, i pazienti definiscono la qualità di vita… Tutte le precedenti risposte sono corrette …prevalentemente in termini di funzionamento fisico …prevalentemente in termini di funzionamento mentale …prevalentemente in termini di funzionamento sociale.
02. Nell'ambito della teoria della selezione psicologia, l'esperienza ottimale: riguarda l’equilibrio tra challenge e skill percepiti, non si tratta della ripetizione continua e statica delle stesse attività. E’ un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti: agli skills viene dedicata maggiore attenzione E’ un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti: ai challenge viene dedicata maggiore attenzione E’ un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti.
03. La teoria della selezione psicologica ha come oggetto di studio l'esperienza soggettiva e il suo ruolo nel processo di crescita personale Sostiene che l'esperienza soggettiva sia costituita solo da emozioni tutte le alternative sono corrette Ha come oggetto lo studio dell’esperienza soggettiva ma non il suo ruolo nel processo di crescita personale.
04. Secondo la teoria della selezione psicologica: La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: la «competition» e i «winners» percepiti. La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: gli «habit» e gli «hobby» perseguiti. La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: i «challenge» e gli «skill» percepiti. La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: le «perceptions» e gli «outcomes» percepiti.
01. La Teoria dell’autodeterminazione è stata proposta da: Vansteenkiste e Lens nel 2006 Ed Deci e Richard Ryan nel 1985 Keyes e Cartwright nel 1993 Sheldon e Kasser nel 2008.
02. La motivazione intrinseca: è la propensione innata e naturale a perseguire i propri interessi genera benessere e soddisfazione è ricerca della novità, essenziale per lo sviluppo cognitivo e sociale tutte le alternative sono corrette.
03. La motivazione è estrinseca: è assimilabile al condizionamento operante quando la ragione per svolgere un'attività è esterna all'attività stessa tutte le alternative sono corrette quando è presente il desiderio di una ricompensa esterna.
04. Il nucleo centrale della teoria dell’autodeterminazione è lo studio di: emozione motivazione comportamenti atteggiamenti.
05. La Teoria dell’autodeterminazione proposta da Ed Deci e Richard Ryan sostiene che per comprendere il comportamento delle persone e poter identificare le azioni che conducono al benessere occorre anzitutto: eplorare l'integrità psicofisica di una persona esplorare i bisogni da cui prendono le mosse esplorare il modo in cui le persone affrontano gli eventi stressanti (strategie di coping) esplorare la spinta all'autodeterminazione generale di una persona.
06. Tra le cinque componenti nella rappresentazione cognitiva della malattia di Leventhal e colleghi (2012), l'identità riguarda: le aspettative di risultato riguardo il trattamento, il controllo personale e le credenze di autoefficacia. l'etichetta che la persona assegna alla sua malattia e alla conoscenza sui sintomi a essa associati. l'eziologia percepita della malattia (fattori ambientali o biologici, inquinamento, ereditarietà, stress, destino, stati emotivi) l'impatto della malattia sulla vita della persona in tutte le sue sfaccettature.
07. Le cinque componenti individuate da Leventhal e colleghi (2012) che compongono la rappresentazione cognitiva della malattia sono: definizione; percezione presente; percezione passata; prospettive future definizione; valori; motivazioni; obiettivi; credenze identità; rappresentazione emotiva; autoregolazione; automonitoriaggio; pianificazione futura identità; cause; conseguenze; decorso temporale; curabilità/controllabilità.
01. Quali sono le cinque componenti nella rappresentazione cognitiva della malattia (Leventhal et al., 2012) 1) Coping; 2) Rappresentazioni; 3) Burnout; 4) Coerenza; 5) Resilienza 1) Identità; 2) Cause; 3) Conseguenze; 4) Decorso temporale; 5) curabilità/controllabilità 1) Cronicità; 2) Burden; 3) Burnout; 4) Resilienza 1) Identità; 2) Cronicità; 3) Coping; 4) Resilienza; 5) Stress.
02. Il modello multilivello di Braunsteine colleghi (2017) fa leva sulla distinzione tra: regolazione delle emozioni automatica/controllata e processi di cambiamento emotivo con obiettivi impliciti/espliciti regolazione delle emozioni con obiettivi implicit/espliciti e processi di cambiamento emotivo automatici/controllati regolazione delle emozioni con obiettivi razionali/irrazionali e processi di cambiamento emotivo consci/inconsci regolazione delle emozioni funzionali/disfunzionali e processi di cambiamento emotivo razionali/irrazionali.
03. Il modello proposto da Leventhal, Nerez e Steele a proposito di rappresentazione della malattia postula che: le rappresentazioni della malattia si attivano esclusivamente in presenza di sintomi i vissuti emotivi influiscono nella costruzione della rappresentazione della malattia identità, causa, decorso temporale, conseguenze e controllo/curabilità sono le 5 dimensioni che caratterizzano la percezione di malattia i vissuti emotivi non influiscono nella costruzione della rappresentazione della malattia.
04. Quale modello spiega la regolazione emozionale facendo riferimento alla regolazione delle emozioni controllata in modo esplicito, alla regolazione delle emozioni automatica implicita, alla regolazione delle emozioni esplicita automatici e alla regolazione delle emozioni implicita e controllata? Il modello dell’interdipendenza tra le strategie di regolazione emozionale di Goldin e colleghi (2008) Il modello della regolazione emotiva di Gross (2007) Il modello dell’autoregolazione di Leventhal e colleghi(1980) Il modello multilivello di Braunsteine e colleghi (2017).
05. l'attenzione selettiva è un esempio di: processo di cambiamento emotivo esplicito processo di cambiamento emotivo automatico processo di cambiamento emotivo controllato processo di cambiamento emotivo conscio.
06. la capacità dell’uomo di produrre un comportamento emotivo appropriato implica l’attivazione di una via che coinvolge soltanto le strutture corticali (corteccia prefrontale laterale e mediana e corteccia cingolata anteriore), la quale sembra implicata: nei processi automatici di regolazione emozionale. nei processi volontari di regolazione emozionale nei processi volontari di regolazione emozionale e nell’adattamento del comportamento alle diverse situazioni nell’adattamento del comportamento alle diverse situazioni.
07. Un obiettivo esplicito di regolazione delle emozioni: non implica il desiderio cosciente di cambiare la risposta emotiva. È un obiettivo cronicamente attivo che è importante per la sopravvivenza È un obiettivo incidentale/casuale implica un desiderio consapevole di cambiare le proprie emozioni.
01. Quante sono le fasi distinte da Kuhl (1984) nell'attuare un comportamento finalizzato alla salute? Sei Quattro Tre Cinque.
02. Quale, tra le seguenti alternative, NON è una delle quattro fasi individuate da Kuhl (1984) nell'attuare un comportamento finalizzato alla salute: Fase di pensiero Fase predecisionale Fase successiva all’azione Fase dell’azione.
03. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966) è un modello: Circolare Complementare Stadiale Continuo.
04. L’uso frequente della strategia di rivalutazione cognitiva è associato a: un maggior numero di esperienze emotive positive e un minor numero di esperienze e espressioni negative. un minor numero di esperienze emotive positive ma anche un maggior numero di esperienze e espressioni negative. nessuna delle precedenti un minor numero di esperienze emotive positive e un maggior numero di esperienze e espressioni negative.
05. L’adozione frequente della strategia di soppressione espressiva: non riduce la negatività dell’emozione ed è associata ad una minore esperienza ed espressione emotiva positiva. aumenta la positività dell’emozione ed è associata ad una minore esperienza ed espressione emotiva negativa. aumenta la negatività dell’emozione ed è associata ad una minore esperienza ed espressione emotiva positiva. non riduce la negatività dell’emozione ma è associata ad una maggiore esperienza ed espressione emotiva positiva.
06. Le facoltà nervose alla base delle decisioni razionali e dei giudizi interpersonali che orientano i comportamenti sociali sono influenzate da: le esperienze pregresse gli stati emotivi gli stati cognitivi le aspettative sociali.
07. Cosa consente di modificare la sequenza emozionale prima che le tendenze alla risposta si siano completamente formate? rivalutazione cognitiva rivalutazione emotiva autoregolazione emotiva soppressione emotiva.
08. I modelli "stadiali" della salute: Postulano che l’attuazione di un comportamento dipende dalle aspettative o probabilità di riuscita di una data azione e dalla valutazione personale del valore dell’azione Si focalizzano anzitutto sull’aspetto volitivo, la volontà necessaria per tradurre un’intenzione in comportamento finalizzato Presuppongono che se la persona è adeguatamente motivata, adotterà di conseguenza un comportamento salutare Sono anche definiti modelli di «aspettativa-valore».
09. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): Tenta di spiegare perché le persone non prendano parte a programmi di prevenzione e diagnosi precoce (es. visite ginecologiche). Nel valutare la risposta l’individuo confronta l’auto-efficacia personale e l’efficacia della risposta adattativa con i costi insiti nella risposta. E’ stato elaborato da Rogers (1983) con l’obiettivo di superare i limiti del modello del comportamento pianificato di Ajzen. L'obiettivo principale è chiarire cosa spinge un individuo ad abbandonare un comportamento nocivo per la salute (es. fumo o abuso di alcol).
10. Secondo il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): Un elemento centrale del modello sono le barriere e i costi percepiti (effetti collaterali e gli inconvenienti dell'azione) Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali) La percezione della vulnerabilità, della gravità, della minaccia, dei costi/benefici è influenzata da variabili demografiche (età, genere, etnia), socio psicologiche (personalità, classe sociale) e strutturali (conoscenze della malattia).
11. l’alessitimia ___________ è descritta come dipendente da un arresto di sviluppo collegato a processi socioculturali o come strategia protettiva per il protrarsi di situazioni traumatiche sociale secondaria difensiva traumatica.
12. I modelli "continui" della salute: tutte le risposte cono corrette Si focalizzano prevalentemente sulla fase pre-decisionale, ossia sulla formulazione di intenzioni di carattere motivazionale Prendono in considerazione l’intera sequenza delle fasi di Kuhl, intesa come un processo caratterizzato da tappe qualitativamente distinte Includono il modello transteoretico di cambiamento.
13. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model) è stato elaborato da: nessuna delle alternative è corretta Ajzen nel 1988 Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983.
01. Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall’altro. Un elemento centrale del modello sono le barriere e i costi percepiti (effetti collaterali e gli inconvenienti dell'azione) Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali).
02. Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory) è stato elaborato da: Ajzen nel 1988 Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983 Rosenstock nel 1966.
03. Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d’ansia. Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all’adozione dell’azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall’altro. La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva.
04. Numerosi studi associano _____ alla morbilità verso specifiche patologie somatiche (ad esempio, disturbi funzionali grastrointestinali, asma, sindrome metabolica) l’introversione il nevroticismo l’inibizione l’isolamento.
05. In uno studio statunitense (McCann, 2011) quale fattore è emerso come il principale predittore, insieme allo status socioeconomico, della salute emotiva? nevroticismo coscienziosità gradevolezza estroversione.
06. Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983) è di tipo: Stadiale Circolare Continuo Complementare.
07. L’inibizione sociale consiste nella tendenza a: isolarsi al fine di rifuggire emozioni negative tendere a compiacere le aspettative altrui per provare emozioni positive reprimere l’espressività emotiva durante le interazioni conformarsi al comportamento altrui per indurre emozioni positive negli altri.
08. Secondo Rosenman e Friedman, quale tipo di personalità è tipico dei pazienti con disturbi cardiaci? Tipo C Tipo B Tipo D Tipo A.
09. ______ fornisce informazioni sulla tendenza generale di una persona a provare tristezza, frustrazione, stress e ansia l'introversione il locus of control interno il nevroticismo l'alessitimia.
01. Il modello del comportamento pianificato (Theory of Planned Behavior, Ajzen, 1988) è di tipo: Complementare Circolare Stadiale Circolare.
02. Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all’adozione dell’azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d’ansia. Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona. La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva.
03. Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): Postula che la variabile che svolge un ruolo centrale nell’innescare l’azione è l’intenzione, cioè la motivazione necessaria per attuare un comportamento E' nato nell’ambito della psicologia sociale, e mira a fornire una spiegazione generale del comportamento, non limitandosi a quello connesso alla salute. Tutte le altre alternative sono corrette Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona.
04. Il modello del comportamento pianificato è stato elaborato da: Ajzen nel 1988 Rogers, nel 1983 Rosenstock nel 1966 Gollwitzer nel 1993.
01. Nel modello delle 3 C il termine “_______” riguarda la capacità di coinvolgerci attivamente, in prima persona, in compiti realisticamente affrontabili con le nostre competenze e nel nostro ruolo “coping” “control” “commitment” “challenge”.
02. _______ è la convinzione che abbiamo nelle nostre capacità, in particolare nella nostra capacità di affrontare le sfide che ci attendono e di completare con successo un compito coping autoefficacia hardiness resilienza.
03. Quale affermazione è FALSA riguardo la teoria dell'autoefficacia: E' la competenza percepita dall'individuo in una data situazione L'auto-efficacia non è connessa al locus of control. Le origini del concetto auto-efficacia risalgono alle teorie cognitiviste della motivazione, con le attribuzioni di causalità che l'individuo usa per porre ordine agli eventi L'auto-efficacia permette di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi.
04. Il modello di implementazione degli obiettivi è stato proposto da: Rogers, nel 1983 Rosenstock nel 1966 Ajzen nel 1988 Gollwitzer nel 1993.
05. Secondo Maddi, quali sono le principali componenti della “resistenza psicologica allo stress”? Rogers, nel 1983 Rosenstock nel 1966 Ajzen nel 1988 Gollwitzer nel 1993.
05. Secondo Maddi, quali sono le principali componenti della “resistenza psicologica allo stress”? Autoefficacia, ottimismo, resilienza Autoefficacia, ottimismo, locus of control interno Locus of control interno, impegno, autoefficacia Impegno, controllo, sfida.
06. Quale affermazione è FALSA riguardo l'ottimismo: L'ottimismo influenza nel tempo l'evolversi delle reazioni a una condizione avversa, il processo di adattamento ad essa e il suo superamento E' costituito dalle aspettative che l'individuo si crea riguardo le possibilità di successo o fallimento nel perseguimento degli obiettivi e dal valore che viene attribuito all'obiettivo E' una caratteristiche generale stabile della personalità, che influenza la modalità con cui gli individui esperiscono e affrontano i problemi Gli ottimisti, in situazioni avverse, hanno livelli più bassi di benessere soggettivo anche perché utilizzano strategie di coping centrate sulle emozioni.
07. L'....................... è un insieme di caratteristiche psicologiche (cognitive e emotive) e strategie di azione (comportamenti) che permettono di percepire aspetti costruttivi in situazioni altamente distruttive e stresso gene Ottimismo Catastrofismo Hardiness Pessimismo.
08. L’implementazione degli obiettivi (Gollwitzer, 2006) è un modello di tipo: Continuo Complementare Stadiale Circolare.
09. “L’insieme di atteggiamenti o convinzioni su se stessi che fornisce il coraggio e la motivazione di impegnarsi per trasformare situazioni stressanti in opportunità” è definito come: hardiness resilienza coping proattivo autoefficacia.
10. Quale affermazione è FALSA riguardo l'ottimismo: E' costituito dalle aspettative che l'individuo si crea riguardo le possibilità di successo o fallimento nel perseguimento degli obiettivi e dal valore che viene attribuito all'obiettivo Gli ottimisti, in situazioni avverse, hanno livelli più bassi di benessere soggettivo anche perché utilizzano strategie di coping centrate sulle emozioni L'ottimismo influenza nel tempo l'evolversi delle reazioni a una condizione avversa, il processo di adattamento ad essa e il suo superamento E' una caratteristiche generale stabile della personalità, che influenza la modalità con cui gli individui esperiscono e affrontano i problemi.
11. L’______(a) è una strategia per raggiungere i propri obiettivi, mentre l’______ (b) è la convinzione di poter avere successo. (a) Autoefficacia (b) autostima (a) Autocontrollo (b) autostima (a) Autoefficacia, (b) autoregolazione a) Autoregolazione, (b) autoefficacia.
12. In una recente meta-analisi, Banik e colleghi (2018) quale risorsa personale hanno indagato in relazione alla qualità della vita percepita correlata alla salute in persone affette da malattie cardiovascolari? L’ottimismo L’autoefficacia L’hardiness L’autostima.
13. L'....................... è un insieme di caratteristiche psicologiche (cognitive e emotive) e strategie di azione (comportamenti) che permettono di percepire aspetti costruttivi in situazioni altamente distruttive e stresso gene Catastrofismo Ottimismo Hardiness Pessimismo.
14. Quale affermazione è FALSA riguardo la teoria dell'autoefficacia: E' la competenza percepita dall'individuo in una data situazione L'auto-efficacia non è connessa al locus of control. Le origini del concetto auto-efficacia risalgono alle teorie cognitiviste della motivazione, con le attribuzioni di causalità che l'individuo usa per porre ordine agli eventi L'auto-efficacia permette di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi.
15. Secondo l’implementazione degli obiettivi proposto da Gollwitzer (1993): Nella prima fase, detta di "precontemplazione", l’individuo non ha alcuna intenzione di cambiare comportamento nel prossimo futuro (prossimi 6 mesi) Nella terza fase, detta di "preparazione", l’individuo si accinge a cambiare, sviluppando l’intenzione di agire concretamente nell’arco del mese successivo. Nella seconda fase, detta di "contemplazione", l’individuo inizia a pensare al cambiamento, ma non ha ancora intrapreso azioni in tal senso; è consapevole che c’è un problema, considera attivamente la possibilità di superarlo, ma non si è ancora impegnato a farlo. Per mettere in atto un comportamento: nella prima fase il soggetto decide di agire in base alla formulazione di un desiderio; nella seconda fase la persona sviluppa l'intenzione di implementare la decisione e pianifica come trasformarla in realtà.
01. Il coping orientato al compito secondo Endler e Parker (1993): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include la distrazione o la distrazione cognitiva.
02. Con il termine "eustress" si intende Lo stess positivo Lo stress euristico La defizione di stress presentata dall'Unione Europea Lo stress negativo.
03. Quali è la sequenza corretta delle fasi dello stress individuate dalla teoria della sindrome generale di adattamento di Selye? resistenza, fase di allarme, esaurimento aurosal, distress, omeostasi fase di allarme, resistenza, esaurimento omeostasi, aurosal, distress.
04. Il modello trans teoretico del cambiamento è stato elaborato da: Rogers, nel 1983 Prochaska e DiClemente nel 1982 Rosenstock nel 1966 Gollwitzer nel 1993.
05. Secondo il modello trans teoretico del cambiamento (Prochaska e DiClemente, 1982): Le intenzioni di implementazione hanno molto in comune con le abitudini, ma differiscono per il fatto che le intenzioni si formano tramite un processo deliberato di pianificazione, mentre le abitudini si creano attraverso la mera ripetizione del comportamento. Prima che il cambiamento del comportamento abbia luogo, la dimensione temporale viene concettualizzata in termini di intenzione. Le intenzioni di implementazione possono avere effetti benefici anche tra coloro che conducono stili di vita malsani (chi segue una dieta con tanti grassi ha elevate probabilità di adottare un’alimentazione sana ricca di frutta, se ne sviluppa l’intenzione), ma gli effetti delle intenzioni di implementazione e delle abitudini malsane sono indipendenti (la persona può cioè aumentare l’apporto di frutta, ma continuare ad assumere cibi grassi) Distingue tra l’intenzione di fissare un obiettivo (o intenzione finalizzata), che è il risultato di una decisione presa tra più desideri in competizione, e l’intenzione di implementazione, che deriva dalla scelta tra i diversi modi per realizzare l’obiettivo (l’individuo specifica quando, dove e come raggiungere l’obiettivo).
06. Il modello transteoretico del cambiamento (Transtheoretical model of change, Prochaska e Di Clemente, 1982) è di tipo: Circolare Complementare Continuo Stadiale.
07. Chi propose un modello cognitivo dello stress? Farnè Selye Lazarus e Folkman Cannon.
08. Un esempio di intervento di prevenzione secondaria mirato su pochi individui è rappresentato: screening tutte le precendenti sono errate una indagine rivolta a gruppi di popolazione omogenei (per età sesso, ecc.) dalle indagini epidemiologiche seguito di un caso di malattia infettiva.
09. Il coping orientato al compito secondo Endler e Parker (1993): include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include la distrazione o la distrazione cognitiva include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli.
10. Con il termine "distress" si intende Lo stess positivo Lo stress euristico La defizione di stress presentata dall'Unione Europea Lo stress negativo.
11. Il coping orientato all'evitamento secondo Endler e Parker (1993): include la distrazione o la distrazione cognitiva include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi.
12. La distinzione di Coping focalizzato sul problema e Coping focalizzato sull'emozione è imputabile a: Rogers e Brown (1983) Lazarus e Folkman (1984) Endler e Parker (1993) Turner e Gollwitzer (1993).
13. Secondo Cohen e Lazarus (1979) il coping svolge la funzione di: Mantenere un'immagine positiva di sé Tutte le risposte sono corrette Limitare le condizioni esterne dannose Tollerare gli eventi negativi o adattarsi a essi.
14. La formulazione originaria di coping è stata proposta da : Ajzen e Tajfel (1988) Lazarus e Folkman (1984) Rogers e Brown (1983) Turner e Gollwitzer (1993).
15. Nella sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) si possono riconoscere tre fasi comuni a tutti gli animali, compreso l'uomo: Immobilizzazione, valutazione dell'allarme, reazione Reazione di allarme, resistenza, esaurimento Reazione di allarme, pianificazione, ritiro Attivazione, proazione, reazione.
16. Il coping orientato all'emozione secondo Endler e Parker (1993): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include la distrazione o la distrazione cognitiva include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema.
17. Trai i primi studiosi dello stress Cannon intraprese una serie di esperimenti che lo condussero alla definizione della cosidetta: teoria dello stress fisiologico teoria centrale delle emozioni teoria del carico allostatico sindrome generale di adattamento.
18. Lo stress può essere definito come: il risultato della loro somma tutte le risposte sono corrette una risposta/reazione avversa ad uno stimolo uno stimolo che provoca una reazione di fatica, esaurimento o ansia.
19. Con il termine "distress" si intende La defizione di stress presentata dall'Unione Europea Lo stess positivo Lo stress negativo Lo stress euristico.
20. Con il termine "eustress" si intende Lo stess positivo Lo stress negativo Lo stress euristico La defizione di stress presentata dall'Unione Europea.
21. A proposito del rapporto tra stress e malattia, quale affermazione è corretta: Lo stress non agisce sul sistema gastrointestinale ma solo sulla salute mentale. Lo stress viene vissuto dalla persona, ma non dai caregiver Lo stress non arriva ad agire sulla salute mentale, ma soprattutto sul sistema gastrointestinale. Lo stress può, in alcuni casi, aggravare il quadro sintomatologico della persona o impedire la guarigione.
22. Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, che è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress, si parla di Posistress Eustress Distress Upstress.
23. Il coping orientato all'emozione secondo Endler e Parker (1993): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include la distrazione o la distrazione cognitiva include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli.
24. Il coping orientato all'evitamento secondo Endler e Parker (1993): include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include la distrazione o la distrazione cognitiva include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema.
25. La distinzione di coping focalizzato sul problema e coping focalizzato sull'emozione è imputabile a: Lazarus e Folkman (1984) Endler e Parker (1993) Rogers e Brown (1983) Turner e Gollwitzer (1993).
26. Secondo Cohen e Lazarus (1979) il coping svolge la funzione di: Tutte le risposte sono corrette Mantenere un'immagine positiva di sé Tollerare gli eventi negativi o adattarsi a essi Limitare le condizioni esterne dannose.
27. La formulazione originaria di coping è stata proposta da : Turner e Gollwitzer (1993) Lazarus e Folkman (1984) Rogers e Brown (1983) Ajzen e Tajfel (1988).
28. A proposito del rapporto tra stress e malattia, quale affermazione è corretta: Lo stress non agisce sul sistema gastrointestinale ma solo sulla salute mentale. Lo stress viene vissuto dalla persona, ma non dai caregiver Lo stress non arriva ad agire sulla salute mentale, ma soprattutto sul sistema gastrointestinale. Lo stress può, in alcuni casi, aggravare il quadro sintomatologico della persona o impedire la guarigione.
29. Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, che è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress, si parla di Eustress Distress Posistress Upstress.
30. Con il termine eustress si identifica: uno stress acuto un stress costruttivo uno stress negativo uno stress cronico.
01. Numerosi studi hanno mostrato l’esistenza di un’associazioni positive per: il coping di accomodamento e minori sintomi psicosomatici il coping di assimilazione e minori sintomi psichiatrici il coping di accomodamento e minori sintomi depressivi il coping di assimilazione e minori sintomi ansiosi;.
02. Tra gli esiti disfunzionali del coping sono state riscontrate associazioni tra: il coping centrato sulle emozioni e maggiore distress, ansia, depressione, nevroticismo, insoddisfazione per la vita, disturbi alimentari il coping centrato sul problema e maggiore distress, ansia, depressione, nevroticismo, insoddisfazione per la vita, disturbi alimentari il coping centrato sulle emozioni e maggiore distress, ansia, depressione, nevroticismo, insoddisfazione per la vita, disturbi alimentari il coping resistente e maggiore distress, ansia, depressione, nevroticismo, insoddisfazione per la vita, disturbi alimentari il coping di accomodamento e maggiore distress, ansia, depressione, nevroticismo, insoddisfazione per la vita, disturbi alimentari.
03. Quale stile di coping espone al rischio di cancro? il coping di monitoring il coping di blunting il coping di tipo C il coping di accomodamento.
04. La tendenza a evitare cognitivamente tali informazioni e a ricercare distrazioni è definita: coping repressivo coping di monitoring coping di blunting coping centrato sulle emozioi.
05. Secondo la teoria cognitivo-transazionale (Lazarus): Nessuna delle precedenti risposte è corretta L'individuo esplora e considera la spropria pinta all'autodeterminazione nel valutare la risposta agli stressors L'individuo, attraverso la valutazione cognitiva, attribuisce agli eventi di vita un significato in relazione al proprio benessere e decide di conseguenza come reagire. Nell'affrontare gli eventi stressanti, l'individuo può adottare diverse strategie di coping a seconda dell'evento stressante.
06. Indica la risposta corretta. La resilienza: E' l'insieme dei fenomeni che caratterizzano un adattamento soddisfacente all'ambiente, pur in condizioni di avversità e rischio elevato E' una situazione estremamente particolare per pazienti, familiari e operatori sanitari Permette di predice la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. E' la competenza percepita dall'individuo in una data situazione.
07. Il coping è: Una modalità di risposta allo stress la cui funzione generale è quella di permettere l'adattamento dell'individuo all'ambiente Tutte le risposte sono corrette L'insieme degli sforzi cognitivi, comportamentali ed emotivi mirati alla gestione delle situazioni percepite soggettivamente come stressanti Include non solo risposte volontarie, ma anche le risposte involontarie e automatiche che si attivano quando l'autonomia, la competenza e la capacità di valutare i rapporti tra gli eventi vengono minacciate.
08. L’approccio del processo di azione rilevante per la salute (Health action process approach, Schwarzer, 1992) è un modello di tipo: Stadiale Circolare Continuo Complementare.
09. L’approccio del processo di azione rilevante per la salute (Schwarzer, 1992): E’ un modello socio-cognitivo di carattere stadiale che ha una fase motivazionale e una volitiva. Tutte le altre alternative sono corrette Postula che l’autoefficacia percepita, le aspettative di risultato e la percezione del rischio concorrono alla formulazione dell’intenzione. Postula che nella fase motivazionale l’individuo sviluppa l’intenzione di cambiare comportamenti rischiosi in favore di altre condotte.
10. L’approccio del processo di azione rilevante per la salute è stato presentato e sostenuto da quale autore? Rosenstock nel 1966 Gollwitzer nel 1993 Schwarzer nel 1992 Rogers, nel 1983.
11. Indica la risposta corretta. La resilienza: E' l'insieme dei fenomeni che caratterizzano un adattamento soddisfacente all'ambiente, pur in condizioni di avversità e rischio elevato Permette di predice la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. E' la competenza percepita dall'individuo in una data situazione E' una situazione estremamente particolare per pazienti, familiari e operatori sanitari.
12. Secondo la teoria cognitivo-transazionale (Lazarus): L'individuo esplora e considera la spropria pinta all'autodeterminazione nel valutare la risposta agli stressors Nessuna delle precedenti risposte è corretta L'individuo, attraverso la valutazione cognitiva, attribuisce agli eventi di vita un significato in relazione al proprio benessere e decide di conseguenza come reagire. Nell'affrontare gli eventi stressanti, l'individuo può adottare diverse strategie di coping a seconda dell'evento stressante.
13. Il coping è: L'insieme degli sforzi cognitivi, comportamentali ed emotivi mirati alla gestione delle situazioni percepite soggettivamente come stressanti Tutte le risposte sono corrette Include non solo risposte volontarie, ma anche le risposte involontarie e automatiche che si attivano quando l'autonomia, la competenza e la capacità di valutare i rapporti tra gli eventi vengono minacciate Una modalità di risposta allo stress la cui funzione generale è quella di permettere l'adattamento dell'individuo all'ambiente.
01. Nella sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) si possono riconoscere tre fasi comuni a tutti gli animali, compreso l'uomo: Reazione di allarme, pianificazione, ritiro Immobilizzazione, valutazione dell'allarme, reazione Reazione di allarme, resistenza, esaurimento Attivazione, proazione, reazione.
02. L'implementazione degli obiettivi (Gollwitzer, 2006) è un modello di tipo: Continuo Complementare Stadiale Circolare.
03. Con il termine "distress" si intende Lo stess positivo La defizione di stress presentata dall'Unione Europea Lo stress euristico Lo stress negativo.
04. La cosiddetta sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) è stata illustrata nel 1946 da quale autore? Selye Rogers Ajzen Rosenstock.
05. L'approccio del processo di azione rilevante per la salute (Health action process approach, Schwarzer, 1992) è un modello di tipo: Complementare Continuo Stadiale Circolare.
06. Il modello transteoretico del cambiamento (Transtheoretical model of change, Prochaska e Di Clemente, 1982) è di tipo: Stadiale Circolare Complementare Continuo.
07. Le risposte fisiologiche allo stress sono mediate da un complesso meccanismo neuroendocrino di comunicazione che coinvolge il sistema nervoso centrale e periferico e il sistema endocrino. Il coordinamento dei vari meccanismi che entrano in gioco nello stress è delegato al sistema nervoso centrale, ma il ruolo principale spetta al: Nessuna delle precedenti risposte è corretta sistema parasimpatico sistema nervoso autonomo sistema simpatico.
08. Il modello del comportamento pianificato (Theory of Planned Behavior, Ajzen, 1988) è di tipo: Continuo Complementare Stadiale Circolare.
09. Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983) è di tipo: Complementare Continuo Circolare Stadiale.
10. Il modello delle crede+D124:H129nze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966) è un modello: Circolare Stadiale Continuo Complementare.
11. I modelli "stadiali" della salute: Presuppongono che se la persona è adeguatamente motivata, adotterà di conseguenza un comportamento salutare Si focalizzano anzitutto sull'aspetto volitivo, la volontà necessaria per tradurre un'intenzione in comportamento finalizzato Sono anche definiti modelli di «aspettativa-valore» Postulano che l'attuazione di un comportamento dipende dalle aspettative o probabilità di riuscita di una data azione e dalla valutazione personale del valore dell'azione.
12. I modelli "continui" della salute: Si focalizzano prevalentemente sulla fase pre-decisionale, ossia sulla formulazione di intenzioni di carattere motivazionale Includono il modello transteoretico di cambiamento tutte le risposte sono errate Prendono in considerazione l'intera sequenza delle fasi di Kuhl, intesa come un processo caratterizzato da tappe qualitativamente distinte.
13. Con il termine "eustress" si intende Lo stress negativo Lo stress euristico Lo stess positivo La defizione di stress presentata dall'Unione Europea.
01. Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory) è stato elaborato da: Rosenstock nel 1966 Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983 Ajzen nel 1988.
02. La valutazione della minaccia e valutazione del coping determina: la gravità percepita di una malattia l'atteggiamento verso una malattia la suscettibilità percepita ad una malattia l'intenzione a proteggerci.
03. Secondo il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): La percezione della vulnerabilità, della gravità, della minaccia, dei costi/benefici è influenzata da variabili demografiche (età, genere, etnia), socio psicologiche (personalità, classe sociale) e strutturali (conoscenze della malattia). Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali) Un elemento centrale del modello sono le barriere e i costi percepiti (effetti collaterali e gli inconvenienti dell'azione) Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia.
04. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model) è stato elaborato da: Gollwitzer nel 1993 Rosenstock nel 1966 Ajzen nel 1988 Rogers, nel 1983.
05. Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall'altro. Un elemento centrale del modello sono le barriere e i costi percepiti (effetti collaterali e gli inconvenienti dell'azione) Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali).
06. Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva. Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all'adozione dell'azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall'altro. La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d'ansia.
07. Quale teoria è una revisione ed estensione dell'Health belief model? L'HAPA model La protection motivation theory La theory of reasoned action La theory of planned behaviour.
08. La Social Readjustment Rating Scale proposta da Holmes e Rahe: Grazie a questa scala si è visto che non c'è differenza tra coloro che riportano un numero elevato di eventi stressanti e coloro che ne riportano un numero ridotto rispetto al contrarre più frequentemente malattie. nessuna delle alternative è corretta Consiste in una lista di 43 eventi relativi a vari ambiti e comprende anche gli eventi positivi Consiste in una lista di 43 eventi relativi a vari ambiti ma comprende solo gli eventi negativi.
09. Secondo la teoria cognitivo-transazionale (Lazarus): Nessuna delle precedenti risposte è corretta L’individuo, attraverso la valutazione cognitiva, attribuisce agli eventi di vita un significato in relazione al proprio benessere e decide di conseguenza come reagire. L'individuo esplora e considera la spropria pinta all'autodeterminazione nel valutare la risposta agli stressors Nell'affrontare gli eventi stressanti, l'individuo può adottare diverse strategie di coping a seconda dell'evento stressante.
10. Quale autore ha concettualizzato il tratto generale di personalità del “sensation seeking” (ricerca di forti sensazioni); Zuckerman Selye Tajfel Lazarus.
11. Considerando il ruolo delle differenze individuali nella reazione allo stress, quale affermazione, tra le seguenti, è corretta: la personalità contribuisce alle differenza individuali nel processo di stress La personalità contribuisce alle differenze individuali nel processo di stress, influenzando gli eventi di vita, la valutazione cognitiva, le strategie di coping e gli esiti per la salute. Gli individui con alti punteggi di nevroticismo sono esposti a un maggior n. di eventi negativi, selezionano strategie di coping inappropriate, sviluppano emozioni negative e quindi sono meno efficaci nell’affrontare i problemi tutte le alternative sono corrette.
12. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): L'obiettivo principale è chiarire cosa spinge un individuo ad abbandonare un comportamento nocivo per la salute (es. fumo o abuso di alcol). Tenta di spiegare perché le persone non prendano parte a programmi di prevenzione e diagnosi precoce (es. visite ginecologiche). E' stato elaborato da Rogers (1983) con l'obiettivo di superare i limiti del modello del comportamento pianificato di Ajzen. Nel valutare la risposta l'individuo confronta l'auto-efficacia personale e l'efficacia della risposta adattativa con i costi insiti nella risposta.
01. Lo stress: non arriva ad agire sulla salute mentale, ma soprattutto sul sistema gastrointestinale. non agisce sul sistema gastrointestinale ma solo sulla salute mentale. viene vissuto dalla persona, ma non dai caregiver può, in alcuni casi, aggravare il quadro sintomatologico della persona o impedire la guarigione.
02. Quale modello prende maggiormente in considerazione l'effetto dei messaggi salutari sul comportamento di salute? La theory of reasoned action L'HAPA model L'health belief model L'extended parallel process model.
03. Quando si parla di eustress: Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, cheperò non è in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress nessuna delle alternative è corretta Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, che è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress Quando le pressioni non sono tollerabili dal soggetto, che non è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress.
04. Quale teoria presuppone che un individuo ben informato, motivato e dotato delle capacità comportamentali richieste attui e manterrà un comportamento di promozione della salute? La theory of reasoned action L'health belief model HAPA model Information motivation behavioural skills model.
05. In quale teoria l'informazione è definita come una conoscenza adeguata della malattia e della cura ? HAPA model La theory of reasoned action Information motivation behavioural skills model Extended parallel process model.
06. Quale teoria differenzia tra controllo del pericolo e controllo della paura? HAPA model Information motivation behavioural skills model Extended parallel process model L'health belief model.
01. Il modello del comportamento pianificato è stato elaborato da: Rogers, nel 1983 Ajzen nel 1988 Gollwitzer nel 1993 Rosenstock nel 1966.
02. Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): E' nato nell'ambito della psicologia sociale, e mira a fornire una spiegazione generale del comportamento, non limitandosi a quello connesso alla salute. Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona. Tutte le altre alternative sono corrette Postula che la variabile che svolge un ruolo centrale nell'innescare l'azione è l'intenzione, cioè la motivazione necessaria per attuare un comportamento.
03. La formulazione originaria di coping è stata proposta da : Ajzen e Tajfel (1988) Turner e Gollwitzer (1993) Rogers e Brown (1983) Lazarus e Folkman (1984).
04. Secondo Cohen e Lazarus (1979) il coping svolge la funzione di: Mantenere un’immagine positiva di sé Limitare le condizioni esterne dannose Tollerare gli eventi negativi o adattarsi a essi Tutte le risposte sono corrette.
05. La distinzione di Coping focalizzato sul problema e Coping focalizzato sull’emozione è imputabile a: Endler e Parker (1993) Turner e Gollwitzer (1993) Lazarus e Folkman (1984) Rogers e Brown (1983).
06. Il coping orientato all’evitamento secondo Endler e Parker (1993): include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include la distrazione o la distrazione cognitiva.
07. Il coping orientato all’emozione secondo Endler e Parker (1993): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi include la distrazione o la distrazione cognitiva include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema.
08. Il coping orientato al compito secondo Endler e Parker (1993): include la distrazione o la distrazione cognitiva include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli.
09. Il coping centrato sul significato (Park e Folkman): include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include la distrazione o la distrazione cognitiva include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi.
10. Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all'adozione dell'azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva. La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d'ansia. Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona.
11. Il coping è: L’insieme degli sforzi cognitivi, comportamentali ed emotivi mirati alla gestione delle situazioni percepite soggettivamente come stressanti Include non solo risposte volontarie, ma anche le risposte involontarie e automatiche che si attivano quando l’autonomia, la competenza e la capacità di valutare i rapporti tra gli eventi vengono minacciate Tutte le risposte sono corrette Una modalità di risposta allo stress la cui funzione generale è quella di permettere l’adattamento dell’individuo all’ambiente.
01. Quale affermazione è FALSA riguardo l'ottimismo: E' costituito dalle aspettative che l’individuo si crea riguardo le possibilità di successo o fallimento nel perseguimento degli obiettivi e dal valore che viene attribuito all’obiettivo Gli ottimisti, in situazioni avverse, hanno livelli più bassi di benessere soggettivo anche perché utilizzano strategie di coping centrate sulle emozioni L’ottimismo influenza nel tempo l’evolversi delle reazioni a una condizione avversa, il processo di adattamento ad essa e il suo superamento E' una caratteristiche generale stabile della personalità, che influenza la modalità con cui gli individui esperiscono e affrontano i problemi.
02. Quale affermazione è VERA riguardo la teoria dell'autoefficacia: L’auto-efficacia è connessa al locus of control. Le origini del concetto di auto-efficacia risalgono alla teoria freudiana L’auto-efficacia non permette mai di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. Non rientra tra le competenze individuali.
03. L'approccio del processo di azione rilevante per la salute è stato presentato e sostenuto da quale autore? Rosenstock nel 1966 Rogers, nel 1983 Gollwitzer nel 1993 Schwarzer nel 1992.
04. L'approccio del processo di azione rilevante per la salute (Schwarzer, 1992): Tutte le altre alternative sono corrette Postula che l'autoefficacia percepita, le aspettative di risultato e la percezione del rischio concorrono alla formulazione dell'intenzione. Postula che nella fase motivazionale l'individuo sviluppa l'intenzione di cambiare comportamenti rischiosi in favore di altre condotte. E' un modello socio-cognitivo di carattere stadiale che ha una fase motivazionale e una volitiva.
05. In quale teoria le aspettative di risultato sono viste come precursori dell'autoefficacia ? HAPA model l'extended parallel process model La theory of reasoned action L'health belief model.
01. La resilienza: Permette di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. E' una situazione estremamente particolare per pazienti, familiari e operatori sanitari E' la competenza percepita dall’individuo in una data situazione Caratterizza un adattamento soddisfacente all’ambiente, pur in condizioni di avversità e rischio elevato.
02. Il modello di implementazione degli obiettivi è stato proposto da: Rosenstock nel 1966 Ajzen nel 1988 Rogers, nel 1983 Gollwitzer nel 1993.
03. Secondo l'implementazione degli obiettivi proposto da Gollwitzer (1993): Nella terza fase, detta di "preparazione", l'individuo si accinge a cambiare, sviluppando l'intenzione di agire concretamente nell'arco del mese successivo. Sono due le fasi necessarie per mettere in atto un comportamento. Nella prima il soggetto decide di agire in base alla formulazione di un desiderio. La seconda fase volitiva in cui la persona sviluppa l'intenzione di implementare la decisione e pianifica come trasformarla in realtà Nella prima fase, detta di "precontemplazione", l'individuo non ha alcuna intenzione di cambiare comportamento nel prossimo futuro (prossimi 6 mesi) Nella seconda fase, detta di "contemplazione", l'individuo inizia a pensare al cambiamento, ma non ha ancora intrapreso azioni in tal senso; è consapevole che c'è un problema, considera attivamente la possibilità di superarlo, ma non si è ancora impegnato a farlo.
04. La speranza: E' credere che si potrà trovare una via (pathway) per realizzare i propri obiettivi e la motivazione (agency) per percorrerla Tutte le altre alternative sono corrette E' stata oggetto di studio soprattutto da Snyder in relazione al suo impatto sulla vita umana Porta l’individuo a focalizzare la propria attenzione su obiettivi da raggiungere, piuttosto che a concentrarsi sulla malattia.
01. Il modello trans teoretico del cambiamento è stato elaborato da: Rogers, nel 1983 Prochaska e DiClemente nel 1982 Rosenstock nel 1966 Gollwitzer nel 1993.
02. Secondo il modello trans teoretico del cambiamento (Prochaska e DiClemente, 1982): Le intenzioni di implementazione possono avere effetti benefici anche tra coloro che conducono stili di vita malsani (chi segue una dieta con tanti grassi ha elevate probabilità di adottare un'alimentazione sana ricca di frutta, se ne sviluppa l'intenzione), ma gli effetti delle intenzioni di implementazione e delle abitudini malsane sono indipendenti (la persona può cioè aumentare l'apporto di frutta, ma continuare ad assumere cibi grassi). Distingue tra l'intenzione di fissare un obiettivo (o intenzione finalizzata), che è il risultato di una decisione presa tra più desideri in competizione, e l'intenzione di implementazione, che deriva dalla scelta tra i diversi modi per realizzare l'obiettivo (l'individuo specifica quando, dove e come raggiungere l'obiettivo). Prima che il cambiamento del comportamento abbia luogo, la dimensione temporale viene concettualizzata in termini di intenzione. Le intenzioni di implementazione hanno molto in comune con le abitudini, ma differiscono per il fatto che le intenzioni si formano tramite un processo deliberato di pianificazione, mentre le abitudini si creano attraverso la mera ripetizione del comportamento.
03. Il modello di resilienza familiare è stato elaborato da: Rolland Tajfel Zuckerman Lazarus.
L'hardiness: è un insieme di caratteristiche e strategie di azione non coincide con il catastrofismo tutte le alternative sono corrette permette di percepire aspetti costruttivi in situazioni distruttive o stressogene.
01. Secondo i dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità, le fasce di popolazione più a rischio di abuso di alcool sono: quelle dei 16-17enni e dei giovani adulti (24-35 anni) con una maggiore prevalenza di rischio nei maschi quelle dei 16-17enni e dei giovani anziani (65-75 anni) con una maggiore prevalenza di rischio nelle femmine quelle dei 16-17enni e dei giovani anziani con una maggiore prevalenza di rischio nei maschi quelle dei 16-17enni e dei giovani adulti (24-35 anni) con uguale prevalenza di rischio nei maschi e nelle femmine.
02. Sono definiti ………... gli individui che si rendono protagonisti delle proprie decisioni e che decidono in autonomia, riflettendo ed esplorando in modo attivo possibilità alternative. mindful mindless nessuna delle alternative è corretta mindself.
03. I comportamenti a rischio hanno: effetti sia a breve che a lungo termine ma evidenti nel lungo periodo effetti solo a breve termine ed evidenti nel lungo periodo effetti solo a lungo termine ed evidenti nel lungo periodo effetti sia a breve che a lungo termine evidenti sia nell’immediato che nel lungo periodo.
04. Quali sono le strategie comportamentali per decidere, basate sull’interazione tra la quantità di informazioni che la persona ritiene sufficiente per decidere, e la sua partecipazione più o meno attiva e consapevole al processo decisionale? Elaborazre informazione; Rimuginare; riesaminare le informazioni passate; Ricercare informazione; Elaborare informazione; Rimuginare; Seguire i consigli; nessuna delle alternative è corretta Ricercare informazione; Rimuginare; Affrontare i problemi;.
05. Seguire i consigli: strategia attuata da persone con elevato bisogno di chiusura e elevata consapevolezza. Si mettono nelle mani degli altri, affrontano il processo decisionale in modo responsabile, non delegano agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindless strategia attuata da persone con basso bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza.. Si mettono nelle mani degli altri. Affrontano il processo decisionale in modo responsabile, delegano agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindless strategia attuata da persone con elevato bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza. Si mettono nelle mani degli altri, non affrontano il processo decisionale in modo responsabile, non delegano mai agli altri le proprie decisioni; tteggiamento di dipendenza. Mindful strategia attuata da persone con elevato bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza. Si mettono nelle mani degli altri, non affrontano il processo decisionale in modo responsabile, delegano agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindless.
06. Come individuato dall’Istituto Superiore di Sanità, nel corso degli ultimi 30 anni il tasso di mortalità per incidente stradale: è calato complessivamente in tutte le fasce d’età è calato complessivamente ma è rimasto invariato nella fascia d'età 15-29 anni è aumento nella fascia d’età tra 15-29 anni è calato maggiormente nella fascia d'età 15-29 anni.
07. Rimuginare è il comportamento: che caratterizza le persone con basso bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza tutte le alternative sono corrette delle persone mindless, poco consapevoli e poco capaci di attuare strategie cognitive adeguate degli eterni indecisi, non riescono a giungere a conclusioni, raccolgono molte info ma hanno sempre dubbi sul cosa fare.
08. Il bisogno di chiusura è un costrutto multidimensionale che ha varie componenti: l’intolleranza dell’ambiguità, la tendenza a prendere decisioni lentamente, il bisogno di prevedibilità, l'apertura mentale il bisogno di ordine e strutturazione, la tolleranza dell'ambiguità, la tendenza a prendere decisioni con calma nessuna delle alternative è corretta il bisogno di ordine e strutturazione, l’intolleranza dell’ambiguità, la tendenza a prendere decisioni rapidamente, il bisogno di prevedibilità, la chiusura mentale.
09. Ricercare informazione: è tipica solo delle persone con alto bisogno di chiusura è tipica delle persone con basso bisogno di chiusura ed elevata consapevolezza. Prima di prendere una decisione allargano il più possibile le proprie conoscenze sull’argomento, e decidono poi in autonomia. nessuna delle alternative è corretta è tipica delle persone con basso bisogno di chiusura e poca consapevolezza che poi decidono con l'aiuto degli altri.
10. Sono definiti mindless persone che: prendono decisioni affidandosi alle opinioni altrui tutte le alternative sono corrette si conformano a soluzioni già preformate non partecipano in modo consapevole alle decisioni che li riguardano e non si sforzano di immaginare alternative.
11. Nell'ambito del processo decisionale, il medico, in qualità di esperto, utilizza la strategia del procedimento in avanti, ovvero: questo procedimento richiede una conoscenza approfondita del problema e una quantità consistente di info organizzate sul caso specifico, tutte le alternative sono corrette ha già a disposizione rappresentazioni mentali delle possibili soluzioni alternative questo procedimento viene utilizzato sia in fase diagnostica che quando deve essere scelta la terapia più adeguata.
12. La prospettiva olistica del modello biopsicosociale: viene molto utilizzato anche perché è più semplice per il medico ha apportato un ripensamento relativo alle modalità di comunicazione e relazione tra professionisti della salute e pazienti Richiede meno attenzione alle richieste del paziente nessuna delle alternative è corretta.
13. In Psicologia della Salute, i fattori di rischio e di protezione sono definiti come fattori rappresentati da: variabili individuali che favoriscono o ostacolano l'esecuzione di comportamenti salutari o a rischio variabili e sociali che favoriscono o ostacolano l'esecuzione di comportamenti salutari o a rischio variabili osservabili che favoriscono o ostacolano l'esecuzione di comportamenti salutari o a rischio variabili individuali e sociali che favoriscono o ostacolano l'esecuzione di comportamenti salutari o a rischio.
14. L'euristica della rappresentatività: Tutte le altre alternative sono corrette utilizzata quando si deve stimare la probabilità che un dato evento rientri in una determinata categoria più ampia, o che un certo evento si verifichi a partire da casi noti in precedenza si verifica quando, dovendo emettere dei giudizi in condizioni di incertezza, le persone riducono l’ambiguità ancorandosi ad un punto di riferimento stabile per poi operare degli aggiustamenti ed infine raggiungere una decisione finale consiste nel decidere in base alla facilità con cui si richiamano alla memoria esempi della situazione specifica (perché molto frequenti, emotivamente coinvolgenti, o accaduti a persone care o vicine).
15. L'euristica della disponibilità: consiste nel decidere in base alla facilità con cui si richiamano alla memoria esempi della situazione specifica (perché molto frequenti, emotivamente coinvolgenti, o accaduti a persone care o vicine). si verifica quando, dovendo emettere dei giudizi in condizioni di incertezza, le persone riducono l’ambiguità ancorandosi ad un punto di riferimento stabile per poi operare degli aggiustamenti ed infine raggiungere una decisione finale utilizzata quando si deve stimare la probabilità che un dato evento rientri in una determinata categoria più ampia, o che un certo evento si verifichi a partire da casi noti in precedenza Tutte le altre alternative sono corrette.
16. Il bisogno di chiusura cognitiva: esigenza che la persona avverte di giungere a una conclusione sulla base delle info che possiede, chiudendo il processo di elaborazione evitando di esplorare possibili alternative. è un costrutto multidimensionale composto da cinque componenti tutte le alternative sono corrette può variare da persona a persona e da situazione a situazione.
17. Elaborare informazione: valutano autonomamente la situazione e le conseguenze della decisione tutte le alternative sono corrette Decidono sulla base delle info rmazioni di cui già dispongono strategia usata da persone con elevato bisogno di chiusura ed elevata consapevolezza.
18. …………….. descrivono due tipi di euristiche: l'euristica della disponibilità e l'euristica della rappresentatività: Bakker e Demerouti (2007) Tversky e Kahneman (1974) Prochaska e Clemente (1975) Bandura e Rogers (2001).
01. Il modello centrato sul paziente: è il riferimento ideale cui ogni relazione terapeutica dovrebbe ispirarsi va considerato solo con pazienti con patologie particolari va assolutamente evitato è sconsigliato utilizzarlo con gli anziani.
02. L'alleanza terapeutica è: è promossa da tre aspetti dell’atteggiamento del medico: empatia, coerenza, disponibilità e apertura incondizionate nei confronti del paziente è una delle cinque dimensioni individuate da Mead e Bower del modello centrato sul paziente scaturisce dalle caratteristiche emotivo/affettive della relazione medico-paziente. Tutte le risposte sono corrette.
03. L’aderenza terapeutica è: il contrario di compliance influenzata da variabili socio-economiche, sistema di cura, condizione medica, tipo di terapia sinonimo di compliance l’approccio adottato dal medico.
04. Considerando i modelli relazionali medico/paziente, il modello consumistico: vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive è centrato sull’autonomia di scelta del paziente, il medico dovrebbe rispondere alle sue domande ma senza influenzare le sue decisioni affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana.
05. Indica l'affermazione errata. Il modello paternalistico biomedico: ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana. vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. è centrato sull’autonomia di scelta del paziente, dopo che il medico ha presentato dati statistici sulle probabilità di successo di una terapia, i suoi costi/benefici e gli effetti collaterali .
06. Considerando i modelli relazionali medico/paziente, il modello centrato sul paziente: ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. Si tratta di un costrutto ampio che include diversi aspetti della relazione con il medico e del percorso terapeutico affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana.
07. Quale tra queste NON è una dimensione fondamentale della patient-centredness secondo Mead e Bower (2000)? condivisione di potere e responsabilità prospettiva biopsicosociale alleanza terapeutica prospettiva biomedica.
08. Tra quelli elencati, il fattore principale nella sperimentazione del fumo è: essere estroversi avere una bassa autostima la pressione sociale dei coetanei o dei fratelli maggiori essere sensation seeker.
09. Il fumo di sigaretta è più frequente: nelle persone più istruite e nelle persone con maggiori difficoltà economiche nelle persone meno istruite e nelle persone con maggiori difficoltà economiche nelle persone più istruite e nelle persone con minori difficoltà economiche nelle persone meno istruite e nelle persone con minori difficoltà economiche.
10. In quale tipo di terapie, l’approccio cognitivo-comportamentale per la cessazione del fumo prevede scosse elettriche, stimoli immaginativi e il fumo di sigaretta stesso? Procedure di mindfulness Condizionamento operante Conidizionamento classico (terapia dell'avversione) Procedure di autogestione e "dissolvenza" della nicotina.
01. Secondo la concettualizzazione dell’abuso di alcol di Jellinek, quale categoria di alcolisti beve regolarmente grandi quantità di alcol? Alcolisti beta Alcolisti alpha Alcolisti delta Alcolisti gamma.
02. Secondo quale modello teorico di spiegazione dell’abuso di alcol, l’alcolista sperimenta un dilemmi di autocontrollo ? La concettualizzazione dell'alcolismo come malattia Il Reflective-Impulsive Model (RIM) La concettualizzazione dell’alcolismo come riduzione della tensione La teoria dell’aspettiva di esito.
03. Secondo quale teoria esistono le tipologie "gamma" e "delta" di bevitori? la concettualizzazione dell'alcolismo come malattia la concettualizzazione dell’alcolismo come riduzione della tensione la concettualizzazione della teoria dell’aspettativa di esito dell’alcol la concettualizzazione dell’alcolismo come dipendenza.
04. Le sindromi "gamma" e "delta" sono due tipologie: di fumatori secondo il modello di regolazione di nicotina di dipendenti secondo la concettualizzazione della dipendenza come malattia di alcolisti secondo la concettualizzazione dell'alcolismo come malattia di obesi secondo la concettualizzazione dell’obesità come malattia.
05. L'impatto dell'alcol sull'eccitazione sessuale è principalmente dovuto: alle risposte ormonali alle aspettative delle persone alle caratteristiche psicofisiche dell’individuo agli effetti farmacologici dell'alcol.
06. Secondo la concettualizzazione di Jellinek (1960), l’alcolismo gamma è caratterizzato da: un metabolismo cellulare adattivo, aspettative positive sull’esito dell’alcol, perdita di controllo perdita di controllo, l'incapacità di astenersi, aspettative positive sull’esito dell’alcol l’acquisizione di una maggiore tolleranza dei tessuti all'alcol, un metabolismo cellulare adattivo, la dipendenza fisica dall'alcol e la perdita di controllo aspettative positive sull’esito dell’alcol, dipendenza fisica dall’alcol, alterazione della memoria di lavoro.
07. Nel caso del consumo di alcol, quale fenomeno impedisce alle persone di considerare le conseguenze più sottili o remote di alternative comportamentali? Dispercezione alcolica Distrazione alcolica Miopia alcolica Offuscamento alcolico.
08. Secondo quale teoria le convinzioni sugli effetti del consumo di alcol agiscono come ipotesi che si autoavverano? la teoria psicosociale degli effetti dell’alcol la teoria dell'aspettativa dell’esito dell'alcol la teoria cognitiva di regolazione dell’alcol la teoria dell’avversione dell’alcol.
09. L'associazione tra consumo di alcol e malattia coronarica cardiaca è: rettilinea curvilinea ascendente invertita.
10. Il Protocollo Spikes di Baile e collaboratori significa: Tutte le precedenti risposte sono errate. Setting, Perception, Invitation, Knowledge, Emotions, Strategy and Summary Situation, Preparation, Innovation, Knowledge, Entertainment, Sale and Skill. Settlement, Perspective, Involvement, Knowledge, Empathy, Stratification and Suggestion.
11. Il Protocollo Spikes di Baile e collaboratori: è un protocollo a sei fasi per la comunicazione di cattive notizie include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema postula l'importanza della partecipazione attiva, consapevole e prolungata nel tempo all’iter terapeutico e alle prescrizioni. include la distrazione o la distrazione cognitiva.
01. Secondo lo studio crossculturale di Schimitt (2004), in molte regioni del mondo la promiscuità sessuale è correlata maggiormente: al machiavellismo all’antisocialità all’estroversione alla gradevolezza.
02. Numerosi studi hanno mostrato che il machiavellismo, lo psicoticismo e l'anti-socialità sono associati a quali comportamentia rischio? Comportamenti stradali non sicuri Comportamenti di abuso di Internet Comportamenti alimentari scorretti Comportamenti sessuali rischiosi.
03. Il paziente richiedente: è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza persoanle è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso.
04. Quale delle seguenti affermazioni è vera. La minore risposta acceleratoria di coloro che non sono sensation seeker a stimoli nuovi intensi può essere correlata all'evitamento dello stimolo o ad una fuga di fronte ad esso La maggiore risposta acceleratoria di coloro che non sono sensation seeker a stimoli nuovi intensi può essere correlata a strategie di approccio allo stimolo La maggiore risposta acceleratoria di coloro che non sono sensation seeker a stimoli nuovi intensi può essere correlata all'evitamento dello stimolo o ad una fuga di fronte ad esso La minore risposta acceleratoria di coloro che non sono sensation seeker a stimoli nuovi intensi può essere correlata a strategie di approccio allo stimolo.
05. Il paziente psicosomatico: è problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale.
06. L’IAD indica: la dipendenza da alcool incontrollata una modalità eccessiva di utilizzo della reta telematica il disturbo dell’alimentazione incontrollata il deficit dell’autoregolazione impulsiva.
07. Il paziente ansioso: è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. è un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza persoanle.
08. Quale, tra le seguenti alternative, NON è una reazione del medico alla malattia e al paziente La depressione L'introiezione La negazione L'ansia.
09. Secondo il modello cognitivo-comportamentale per la spiegazione del disturbo da abuso di internet, le cognizioni disadattive coinvolte sono paura relazionale e pensieri distorti sul mondo ruminazione centrata sugli altri e vergogna sociale pensieri distorti sul mondo e ruminazione centrata su di sè paura relazionale e vergogna sociale.
10. Il paziente direttivo: sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. Desidera avere il controllo costante della situazione, esprime chiaramente quello che vuole e non esita a porsi in contrapposizione con il medico o l’infermiere se non è d’accordo con lui cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso.
01. Secondo quale teoria il corpo ha un sistema di regolazione che mantiene il peso a un livello di stato stazionario? Teoria del metabolismo basale Teoria dell’esternalità Teoria dell’obesità come malattia Teoria del set point.
02. Secondo _______ (a) gli individui obesi e in sovrappeso tenderebbero a mangiare perché sarebbero più sensibili alla presenza di _________ (b). La teoria cognitiva (a), stimoli relazionali disfunzionale (b) La teoria psicosomatica (a), stimoli affettivi disfunzionali (b) La teoria psicosomatica (a), stimoli cognitivi disfunzionali (b) La teoria dell’esternalità (a), stimoli alimentari esterni (b).
01. Quale costrutto non considera realmente le dimensioni di autonomia e indipendenza che rendono capace l’individuo di avere un ruolo attivo nelle decisioni che riguardano la propria salute? Adhesion Compliance Externality Ahderence.
01. Con screening si intende un esame sistematico per individuare una malattia in una fase preclinica un accertamento prescritto dal medico per identificare la natura di un disturbo una cura prescritta dal medico per arginare la natura di un disturbo un accertamento prescritto dal medico per identificare la remissione di un disturbo.
01. Il più diffuso strumento per la rilevazione delle 3 dimensioni di base del burnout è: nessuna delle alternative è corretta il Maslach Burnout Inventory (MBI): il Maslach Burnout Report (MBR) il Burnout Test.
02. Sul piano funzionale si distingue tra: una capacità immunitaria innata e una acquisita una capacità immunitaria acquisita e una capacità genetica una capacità immunitaria aspecifica e una capacità genetica una capacità immunitaria innata e una aspecifica.
03. I linfociti T sono parte della componente umore della capacità immunitaria specifica componente cellulare della capacità immunitaria specifica componente umore della capacità immunitaria aspecifica componente cellulare della capacità immunitaria aspecifica.
04. Il burnout è costituito da tre dimensioni: 1. Esaurimento emotivo, 2. Depersonalizzazione, 3. Scarsa realizzazione personale. 1. Depersonalizzazione, 2. elevata realizzazione personale, 3. Esaurimento emotivo. Nessuna delle precedenti risposte è corretta 1. Scarsa realizzazione personale, 2. Depersonalizzazione, 3. Esaurimento fisico.
05. Nel burnout, l'esaurimento emotivo consiste in: ensazione di aver esaurito le proprie risorse emotive. La persona si sente svuotata e sfinita, senza energie per affrontare un nuovo giorno di lavoro un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima considerare gli utenti in un modo cinico e distaccato che impedisce all'operatore di rivolgere un'adeguata attenzione ai loro bisogni investimento negativo sull'utente, investimento caratterizzato da insensibilità e indifferenza.
06. Nel burnout, la depersonalizzazione consiste in: atteggiamento caratterizzato da distacco e ostilità nella relazione professionale di aiuto, vissuta con fastidio, freddezza e cinismo. L’individuo cerca di non farsi coinvolgere. un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri la percezione che le richieste provenienti dall'ambiente lavorativo siano eccessive rispetto alle risorse che si hanno a disposizione per affrontarle.
07. Nel burnout, la ridotta realizzazione personale consiste in: declino del senso di competenza e produttività sul lavoro un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri la percezione che le richieste provenienti dall'ambiente lavorativo siano eccessive rispetto alle risorse che si hanno a disposizione per affrontarle. investimento negativo sull'utente, investimento caratterizzato da insensibilità e indifferenza.
08. La Psico-neuro-endocrino-immunologia si basa sulla concezione del sistema immunitario, secondo cui: esso è un sistema dotato di meccanismi di regolazione intrinseci che agiscono su base genetica esso è un sistema di difesa autonomo contro le minacce interne ed esterne all’organismo esso è un sistema dotato di meccanismi di regolazione intrinseci che agiscono indipendente dagli altri sistemi dell’organismo esso è un sistema influenzabile da fattori psicologici e sociali.
01. Negli anni ‘90 a seguito della ricerca sul burnout: il concetto di burnout è stato esteso a tutte le professioni, non solo quelle di aiuto nessuna delle alternative è corretta il concetto non è stato più utilizzato non sono state effettuate ricerche sul burnout.
02. I linfociti specializzati nel riconoscimento dall’esterno e nella distruzione di cellule modificate da un virus o da una mutazione tumorale sono: i linfotici B i linfociti T-helper i linfociti Natural Killer i linfociti CD.
03. La PNEI studia: Le interazioni tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario Le interazioni tra sistema nervoso, sistema enterico e sistema immunitario Le interazioni tra sistema psicologico, sistema endocrino e sistema immunitario Le interazioni tra sistema nervoso, sistema psicologico e sistema sociale.
04. Negli ultimi anni, quale disciplina si è maggiormente focalizzata sugli effetti dello stress sulla salute fisica? Psicologia dell’arco di vita Psicologia del lavoro Psico-neuro-endocrino-immunologia Psicologia dell’emergenza.
01. Tra le varie like skills, la capacità di leggere dentro sé stessi e di conoscersi è definita: empatia problem solving senso critico autoconsapevolezza.
02. Perchè secondo l’OMS la fascia di età adatta per cominciare ad apprendere le life skills è quella dei 6-16 anni? Perchè in questo periodo vi è una maggiore plasticità neuronale Perché in questo periodo l’individuo è ancora soggetto ad un controllo genitoriale Perchè in questo periodo i comportamenti a rischio non sono cristallizzati Perché in questo periodo l’individuo è più propenso a migliorare le proprie competenze.
03. Le competenze da sviluppare per promuovere la salute nell’ambito scolastico e personale sono definite: self-refulation strategies life skills coping strategies self-efficacy.
04. Le 3 aree delle life skills: competenze fisiche, psicologiche e sociali competenze emotive, relazionali e cognitive competenze fisiche, relazionali, decisionali competenze decisionali, sociali, affettive.
05. Nella resilienza familiare i processi e sistemi fondamentali sono: comunicazione, processi di problem solving, sistema di valori della famiglia espressione delle emozioni, attribuzione di significato alle avversità, chiarezza della comunicazione sistema di valori della famiglia, comunicazione e processi di decision making, connessione tra i membri sistema di credenza della famiglia, modelli di organizzazione familaire, comunicazione e processi di problemi solving.
01. Quale modello può essere applicato per la spiegazione di come le persone elaborano la malattia cronica: modello di “guadagni-perdite” modello di elaborazione delle informazioni modello di elaborazione del lutto modello di autoregolazione.
02. Nelle successive revisioni del modello sforzo/ricompensa è stata data maggiore enfasi alla componente: dello sforzo relazionale definito overcommittment dello sforzo sociale definito overcommittment dello sforzo fisico definito overcommittment dello sforzo intrinseco definito overcommittment.
03. Il modello richieste/controllo inerente il benessere lavorativo: consente di identificare differenti tipi di impiego in fuzione di due aspetti cruciali: le richieste lavorative e il grado di controllo riportato dal lavoratore ha origine nell'ambito della sociologia medica Tutte le risposte sono errate Postula che il datore di lavoro esige dai dipendenti sforzi e impegni, che possono essere intrinseci o intrinseci, e allo stesso tempo elargisce ricompense (denaro, stima, opportunità di sicurezza e carriera).
04. Il modello richieste/controllo inerente il benessere lavorativo è stato descritto da: Bakker e Demerouti (2007) Maslache Goldberg (1998) Siegrist e collaboratori Karasek (1979).
05. Al modello richieste/controllo è stato poi aggiunta la variabile: fatica fisica sostegno sociale sforzo cognitivo investimento emotivo.
06. A livello individuale la principale strategia per prevenire e trattare il burnout: mira all'acquisizione delle conoscenze utili ad affrontare lo stress e con tecniche di memorizzazione veloce nessuna delle alternative è corretta mira all'accrescimento della propria autostima e del self-control ma anche allo sviluppo di competenze interpersonali mira allo sviluppo e al rafforzamento di abilità utili ad affrontare lo stress (corsi con tecniche di rilassamento, gestione del tempo, esercizi di assertività, potenziamento dell’autoefficacia, sviluppo di competenze interpersonali).
07. Il modello dello squilibrio sforzo/ricompensa inerente il benessere lavorativo: ha origine nell'ambito della sociologia medica Tutte le risposte sono corrette si fonda sulla relazione tra sforzi e ricompense Postula che il datore di lavoro esige dai dipendenti sforzi e impegni, che possono essere intrinseci o intrinseci, e allo stesso tempo elargisce ricompense (denaro, stima, opportunità di sicurezza e carriera).
08. L’indagine ISYDE-Ψ si è occupata di Indagare le reazioni emotive dei soggetti esposti a situazioni di emergenza Indagare la relazione tra ansia e depressione nei casi di malattia cardiaca Indagare la relazione tra stress e risposte immunitarie negli adolescenti Indagare il livello di conoscenza e implementazione delle linee guida di cardiologia riabilitativa.
09. Le cardiopatie rientrano nella categoria delle Malattie neoplastiche Malattie croniche Malattie acute Malattie recidivanti.
10. Quale tipo di malattia caratterizzata da un lento e progressivo declinio che permette di curare i sintomi ma non la malattia? Malattia neoplastica Malattia recidivante Malattia acuta Malattia cronica.
01. La __________ può essere definita come il grado in cui i sistemi sanitari riescono ad aumentare, a livello individuale e di popolazione, la probabilità di ottenere gli esiti desiderati, in accordo con le migliori evidenze scientifiche medicina patient-centered qualità dell’assistenza medicina disease-centered clinical governance.
02. La ________ è una strategia basata sulla cultura della evidence-based medicine, mediante la quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei servizi e del mantenimento degli standard assistenziali, stimolando un ambiente a favore dell’eccellenza professionale. qualità dell’assistenza medicina patient-centered medicina disease-centered clinical governance.
03. La soggettività del medico è una dimensione chiave di quale modello di cura centrata sul paziente? Il modello di Mead e Bower (2000) Il modello di Moja e Vegni (2000) Il modello di Engel (1977) Il modello di Stewart (2003).
04. Il modello dello squilibrio sforzo/ricompensa inerente il benessere lavorativo è stato illustrato da: Maslache Goldberg (1998) Bakker e Demerouti (2007) Siegrist e collaboratori Karasek (1979).
05. ll "moral distress": ha una connotazione etica derivante dalla percezione di una violazione dei valori e dei compiti centrali per la persona, accompagnata dalla sensazione di essere costretti a intraprendere azioni eticamente non giustificate decisamente non è un costrutto recente riguarda solo i medici nessuna delle alternative è corretta.
06. Jameton distinse due forme di distress: distress iniziale; distress reattivo distress lieve; distress grave distress iniziale; distress finale distress iniziale; distress lavorativo.
07. L’incertezza morale:. tutte le risposte sono corrette si ha quando la persona si trova in una situazione di ambivalenza rispetto a scelte antitetiche connotate moralmente e non sa quale direzione seguire si caratterizza per il disagio provato e gli interrogativi che una persona si pone quando non le è chiara la direzione da seguire fa invece riferimento a quelle situazioni in cui è chiaro quale sia l’azione eticamente corretta, ma, a causa di ostacoli istituzionali, non si è in grado di perseguirla.
01. La mancanza di compliance rispetto ad un messaggio persuasivo volto alla promozione della salute è da attribuirsi: al target, alla fonte, alla loro relazione e ad elementi situazionali al target alla fonte alla fonte, al target e alla loro relazione.
02. La capacità dei genitori di accettare la malattia del figlio e di parlarne apertamente ha: conseguenze negative sullo sviluppo del bambino e nell'interazione con i pari, soprattutto in adolescenza ripercussioni positive a lungo termine sul suo adattamento a essa e sul suo sviluppo psicoemotivo conseguenze positive a breve termine ma negative a lungo termine ripercussioni negative a lungo termine sul suo adattamento a essa e sul suo sviluppo psicoemotivo.
03. Tra i principali mediatori dell’impatto di un evento stressante sul bambino sono emersi: nessuna delle alternative è corretta i processi attenzionali e la valutazione emotiva i processi mnestici e la valutazione cognitiva i processi attenzionali e la valutazione cognitiva.
04. Il medico può reagire alla perdita di controllo secondo varie modalità: modalità assertiva neutra; assertività reattiva; resa positiva; resa negativa modalità assertiva positiva; assertività negativa; resa positiva; resa negativa modalità assertiva positiva; assertività neutra; resa positiva; resa negativa modalità assertiva positiva; proiezione negativa; resa positiva; resa lieve.
05. Quali tra i seguenti aspetti sono esempi dell’approccio della Community Health Psychology? Un livello di analisi intrapersonale, un focus dell’intervento sulle risorse, un timing dell’intervento riparativo Un livello di analisi intrapersonale, un focus dell’intervento sulle risorse, un timing dell’intervento preventivo Un livello di analisi ecologico, una ricerca di cause individuali per la definizione dei problemi, un timing dell’intervento riparativo Un livello di analisi ecologico, un focus dell’intervento sulle risorse, un timing dell’intervento preventivo.
06. Quali sono i punti di contatto tra Community Health Psychology e la Public Health Psychology? entrambe si avvalgono di modelli socio-cognitivi si avvalgono di modelli socioecologici Entrambe hanno come la finalità di accrescere le competenze per la tutela della salute entrambe si avvalgono di modelli socio-cognitivi e di interventi basati su teorie che insistono su fattori intraindividuali entrambe danno lo stesso peso ai fattori extraindividuali.
07. Quali tra i seguenti aspetti sono esempi dell’approccio della Community Health Psychology? Un livello di analisi ecologico, una ricerca di cause individuali per la definizione dei problemi, un timing dell’intervento riparativo Un livello di analisi ecologico, una obiettivo di riduzione dei comportamenti a rischio, un timing dell’intervento riparativo Un obiettivo di promozione del benessere,una visione del professionista come collaboratore, l’assunzione di una etica sociale Un obiettivo di promozione del benessere, una ricerca di cause individuali per la definizione dei problemi, un timing dell’intervento preventivo.
01. Il carico evolutivo del burden: è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente.
02. _____è la disciplina che studia il comportamento individuale, gruppale e comunitario in situazioni di crisi. Psicologia dell'emergenza Psicologia della salute di stampo clinico Psicologia sociale della persuasione Psicologia della salute di stampo comunitario.
03. Il debriefing è: un intervento psicologico-clinico di gruppo che si svolge per fornire un'adeguata preparazione a scopo preventivo rispetto ai vissuti emotivi che vengono attivati dalle situazioni di emergenza un intervento psicologico-clinico di gruppo che si tiene a seguito di un avvenimento potenzialmente traumatico è un colloquio psicologico-clinico che si svolge con l’individuo che ha vissuto una esperienza potenzialmente traumatica è un un protocolo per gestire i vissuti emotivi che vengono attivati dalle situazioni di emergenza.
04. Seleziona l’ordine giusto delle sette fasi "classiche" del protocollo di debriefing Mitchell. Introduzione, Fornire Informazioni, Discussione dei Fatti, Discussione dei Sintomi, Discussione delle Emozioni, Discussione dei Pensieri/Cognizioni, Conclusione Introduzione, Discussione dei Fatti, Fornire Informazioni, Discussione dei Sintomi, Discussione delle Emozioni, Discussione dei Pensieri/Cognizioni, Conclusione Introduzione, Discussione dei Fatti, Discussione dei Pensieri/Cognizioni, Discussione delle Emozioni, Discussione dei Sintomi, Fornire Informazioni, Conclusione Introduzione, Fornire Informazioni, Discussione dei Fatti, Discussione delle Emozioni, Discussione dei Pensieri/Cognizioni, Discussione dei Sintomi, Conclusione.
05. Identifica l’unica affermazione NON corretta. Con infortunio si indica un evento non previsto in una catena di eventi previsti o controllati Con infortunio si indica il verificarsi di un evento traumatico immediato Con infortunio si indica un incidente con conseguenze anche importanti per la persona Con infortunio si indica una particolare categoria di incidente che colpisce la componente umana del sistema uomo-macchina.
06. Negli studi sugli infortuni, dai primi decenni agli anni cinquanta del XX secolo ha prevalso un orientamento blaming the victims… ….secondo il quale subiscono incidenti soprattutto le persone «meno istruite» ….secondo il quale subiscono incidenti soprattutto le persone «instabili psicologicamente» ….secondo il quale subiscono incidenti soprattutto le persone «vittimizzate all’interno dell’azienda» ….secondo il quale subiscono incidenti soprattutto le persone «predisposte a farsi male».
07. Il burn-out è: una condizione di esaurimento psicofisico derivante dallo stress causato da una patologia somatica una condizione di esaurimento psicofisico derivante dallo stress in un contesto lavorativo una condizione di esaurimento psicofisico derivante dallo stress causato dall’esposizione ad un evento traumatico una condizione di esaurimento psicofisico derivante dallo stress causato da una dipendenza patologica.
08. Il termine "burden": L’utilizzo del costrutto di burden in questo ambito è relativamente recente tutte le alternative sono corrette. significa letteralmente «peso/carico», viene utilizzato in campo assistenziale per indicare lo stress percepito dal caregiver e dalla famiglia in seguito alla condizione di malattia o di sofferenza psicofisica di un suo membro indica le ricadute psicologiche e fisiche che si manifestano in una serie di sintomi analoghi a quelli dello stress.
09. Il carico oggettivo del burden valuta il tempo che il caregiver dedica alla sua attività di cura considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei.
10. I modelli anglosassoni della Psicologia dell’emergenza prediligono: l’approccio psicodinamico incentrato sui processi individuali di elaborazione della situazione di crisi l'approccio cognitivo-comportamentale, altamente protocollizzato e funzionalizzato l’approccio comunitario incentrato su modelli socioecologici l’integrazione tra approccio cognitivo e approcio psicodinamico.
11. Il carico fisico del burden: è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza.
12. Il carico emotivo del burden: considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente.
13. Lo Zarit Burden Inventory [Zarit e Zarit 1987]è uno strumento che valuta: il livello di burden del caregiver e che al tempo stesso gli permette di riflettere sulla propria esperienza attraverso la compilazione del questionario nessuna delle alternative è corretta esclusivamente il tempo oggettivo impiegato nelle attività il livello di burden del caregiver, ma solo il carico oggettivo.
14. Il carico sociale del burden: è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente.
01. Il play specialist: è una figura che può essere di aiuto sia al bambino che alla famiglia tutte le risposte sono corrette è una figura che può essere di aiuto al bambino è una figura che suggerisce modalità più efficaci di interazione con il bambino.
02. Nello specifico di bambini malati di tumore, secondo Spinetta [1990] i genitori e l’equipe sanitaria devono tenere in considerazione le dimensioni: medica e psicologica medica, psicologica e sociale psicologica e sociale non è specificato.
03. Secondo il sondaggio Eurobarometro del 2014, nell’Unione europea: le donne fanno sport o svolgono altre attività fisiche più degli uomini e i cittadini del nord Europa sono i più attivi fisicamente. gli uomini fanno sport o svolgono altre attività fisiche più delle donne e i cittadini del nord Europa sono i più attivi fisicamente. le donne fanno sport o svolgono altre attività fisiche più degli uomini e i cittadini del sud Europa sono i più attivi fisicamente. gli uomini fanno sport o svolgono altre attività fisiche più delle donne e i cittadini del sud Europa sono i più attivi fisicamente.
04. Per bambini e adolescenti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda: una attività fisica per oltre i 60 minuti al giorno 75–150 minuti di attività fisica vigorosa attività fisica con cadenza settimanale media di 150–300 minuti di intensità moderata 60 minuti di attività fisica da moderata a vigorosa al giorno.
05. La maggior parte delle ricerche oggigiorno utilizza il termine "esercizio fisico": per descrivere tutti i livelli di comportamento non sedentario (ad es. camminare, fare le scale, andare in bicicletta a lavoro). per indicare episodi discreti di attività (ad es., corsa, andare in palestra, praticare sport) per descrivere qualsiasi movimento corporeo pianificato, strutturato e ripetitivo fatto per migliorare o mantenere una o più componenti della forma fisica" per identificare qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che si traduce in un dispendio energetico".
06. Ad oggi, gli interventi progettati rivolti alla promozione dell’esercizio fisico mirano a: rendere i giovani più talentuosi nelle attività sportive rendere le persone più sentarie abili nel raggiungimento di una eccellente forma fisica rendere tutte le persone più attive e meno sedentarie rendere le persone più attive abili nel raggiungimento di una eccellente forma fisica.
07. Il sondaggio Eurobarometro contribuisce a fornire alcuni dei dati a sostegno del quadro politico in via di sviluppo per la promozione dell’alimentazione contribuisce a fornire alcuni dei dati a sostegno del quadro politico in via di sviluppo per la promozione dello sport e dell'attività fisica contribuisce a fornire alcuni dei dati a sostegno del quadro politico in via di sviluppo per la prevenzione delle malattie trasmissibili contribuisce a fornire alcuni dei dati a sostegno del quadro politico in via di sviluppo per la prevenzione delle malattie non trasmissibili.
08. L'ospedalizzazione: se prolungata può interferire con il fisiologico percorso evolutivo tutte le risposte sono corrette può essere un evento traumatico, soprattutto se riguarda un bambino o un adolescente comporta un cambiamento importante nelle abitudini e nelle relazioni con i coetanei e con la scuola.
09. A quale età i bambini sviluppano il concetto di salute (non semplicemente come assenza di malattia)? 12 anni 6-7 anni 9-10 anni. 5-6 anni.
01. Secondo importante studio sulla relazione tra attività fisica e mortalità (Wen et al., 2011) ha dimostrato che: 15 minuti al giorno di attività fisica di intensità moderata riducono significativamente il rischio di decessi correlati a tutte le cause una ora al giorno di attività fisica di intensità moderata riducono significativamente il rischio di decessi correlati a tutte le cause 30 minuti al giorno di attività fisica di intensità moderata riducono significativamente il rischio di decessi correlati a tutte le cause 30 minuti alla settimana di attività fisica di intensità moderata riducono significativamente il rischio di decessi correlati a tutte le cause.
02. Gli studi su adolescenti con malattie croniche di diversa gravità hanno evidenziato che: la comparsa della malattia può essere attribuita a varie cause tutte le risposte sono corrette le credenze dipendono dalla qualità di adattamento alla patologia il concetto di malattia si modifica in funzione dell’età.
03. Un predittore della risposta all'evento traumatico e al ritorno alla normalità in età evolutiva è: la scuola la società la famiglia nessuna delle risposte è corretta.
04. Lo studio Harvard Alumni fu uno dei primi a rilevare che gli individui meno attivi hanno un rischio di mortalità maggiore gli individui che fumano abitualmente hanno un rischio di mortalità maggiore gli individui che hanno una scorretta alimentazione hanno un rischio di mortalità maggiore gli individui che hanno alti livelli di stress hanno un rischio di mortalità maggiore.
05. Negli adolescenti i livelli di adherence non sono influenzati da: la presenza di fratelli bisogni di autonomia e individuazione conoscenze biomediche controllo percepito.
06. L’esercizio e l’attività fisica hanno dimostrato di essere specialmente indicate per: tutte le risposte sono vere rallentare l’invecchiamento ridurre il rischio di essere soggetto a malattie trasmissibili ridurre le malattie cardiovascolari.
07. L’esercizio e l’attività fisica hanno dimostrato di: ridurre le malattie cardiovascolari ridurre una serie di malattie croniche migliorare la salute in termini di longevità tutte le risposte sono vere.
08. E’ opportuno, da parte dei genitori di un bambino malato: evitare di parlare con il figlio sano della situazione fare finta di niente, così da diminuire la preoccupazione nel figlio sano incoraggiare i figli sani a esprimere solo emozioni positive incoraggiare i figli sani a esprimere i propri sentimenti e le proprie preoccupazioni e accoglierle, facilitando il rapporto con il fratello malato.
01. Nel disturbo da ansia di malattia: Tutte le risposte sono corrette c'è preoccupazione di avere o poter contrarre una malattia grave non diagnosticata la preoccupazione non è per i sintomi ma per la diagnosi I sintomi somatici, se presenti, sono lievi.
02. Secondo recenti studi svolti sui ratti, praticare attività fisica e sport aumenta il livello di benessere perché stimola la produzione di: serotonine endorfine morfine anandamidi.
03. Hardy e Grogan (2009), hanno riscontrato che le ragioni prevalenti che spingono gli anziani a svolgere attività fisica negli anziani sono: prevenire un declino del loro stato di salute e incontrare altre persone prevenire un declino del loro stato di salute ed essere motivati da altre persone prevenire un declino del loro stato di salute e impegnare il tempo impegnare il tempo ed essere motivati da altre persone.
04. I risultati dello studio di Marcus et al. (1992), che ha applicato il modello transteorico per indagare la relazione tra i pro e i contro dell'esercizio fisico e lo stadio di cambiamento, hanno suggerito che: incoraggiare le persone a concentrarsi sui rischi dell’inattività può aumentare il passaggio dal fare esercizio sporadicamente al farlo con costanza incoraggiare le persone a concentrarsi sui benefici dell’esercizio fisico può aumentare il passaggio dal non pensare di fare esercizio all’iniziare a pianificarlo incoraggiare che incoraggiare le persone a concentrarsi sugli svantaggi dell’inattività può aumentare il passaggio dal pensare all'esercizio fisico al farlo effettivamente incoraggiare le persone a concentrarsi sui vantaggi dell'esercizio fisico può aumentare il passaggio dal pensare all'esercizio fisico al farlo effettivamente.
05. Il disturbo post-traumatico da stress: consiste in ricordi ricorrenti e inopportuni di un evento traumatico opprimente per la diagnosi devono essere esclusi gli stimoli associati all'evento traumatico, gli incubi, e le allucinazioni non viene fatta l'anamnesi nessuna risposta è corretta.
06. Il disturbo fittizio, un tempo era chiamato: sindrome di Stendhal nessuna risposta è corretta sindrome di asperger sindrome di Munchausen.
07. Nella categoria disturbo da sintomi somatici e i disturbi correlati troviamo: il disturbo da sintomi somatici il disturbo da sintomi somatici tutte le risposte sono corrette il disturbo da ansia di malattia.
01. Secondo quale teoria quando si persegue un obiettivo e si rileva una discrepanza tra lo stato attuale e quello desiderato si esperiscono emozioni negative che stimolano un maggiore sforzo di autoregolazione per raggiungere l'obiettivo desiderato? Control theory Emotion theory Cognitive theory Discrepancy theory.
02. Nell’ambito dell’esercizio fisico, le persone possiedono una motivazione ____ quando iniziano l’attività fisica per piacere di farla, perché pensano che sia importante e che li aiuterà a raggiungere degli obiettivi indipendente profonda iniziale autonoma.
03. Se svolgiamo attività fisica per compiacere gli altri, siamo guidati da: una motivazione intrinseca una motivazione preliminare una motivazione estrinseca una motivazione fittizia.
04. Secondo gli studi sulla relazione tra emozioni anticipatorie e esercizio fisico: tutte le risposte sono corrette quanto più ci alleniamo nel presente tanto più siamo capaci di anticipare le emozioni negative che esperiremmo se anche in futuro non ci allenassimo quanto più siamo capaci di anticipare le emozioni negative che esperiremmo se non facessimo attività fisica, tanto più ci alleniamo per evitare queste spiacevoli emozioni future. quanto più ci alleniamo nel presente tanto più siamo capaci di anticipare le emozioni positive che esperiremmo se anche in futuro ci alleneremo.
05. Il mini mental state exam: valuta le condizioni fisiche è un test di personalità fornisce una valutazione globale del funzionamento ed è utilizzato per diagnosticare le demenze. è utilizzato per valutare il livello cognitivo dei bambini.
06. La forma più frequente di demenza è: la demenza senile la malattia di Alzheimer nessuna risposta è corretta la demenza vascolare.
07. L’aumento della rigidità, dell’egocentrismo, dell’apatia e la compromissione del controllo emotivo sono tipiche modificazioni della personalità: nella sclerosi multipla in altre malattie nelle demenze nelle persone anziane.
08. Gli stereotipi relativi all’invecchiamento fanno si che: tutte le risposte sono errate gli anziani si sentano più accuditi e meglio compresi, in quanto gli stereotipi relativi al declino cognitivo permettono loro di avere un maggiore contatto con la loro rete sociale. i medici propongano terapie più aggressive agli anziani, non preoccupandosi degli effetti collaterali sul fisico, già deteriorato dall’età venga attuato un comportamento di cure eccessive, controproducente perché spinge l’anziano ad adottare dei comportamenti più passivi e a convincersi della sua incompetenza e inabilità.
09. Nell'anziano: i deficit cognitivi sono sempre di natura particolarmente invalidante Le capacità di porsi nuovi obiettivi non vanno in alcun modo a influire sull'autoefficacia e sull'autostima L’immagine sociale legata alla perdita del ruolo professionale può influire negativamente sull’autostima fino a condurre a vissuti depressivi e all’isolamento le capacità di riconoscere i limiti dell’età, di considerare le risorse individuali e sociali non sono importanti .
01. I caregivers informali di persone anziane: sono per la maggior parte figlie femmine. sono quasi sempre estranei sono maggiormente uomini sono maggiormente fratelli o sorelle.
02. Il "family burden": tende a crescere in funzione della riduzione dell’autonomia del paziente e soprattutto della comparsa di sintomi comportamentali e pensiero delirante interessa il caregiver è l’insieme delle conseguenze oggettive e soggettive, fisiche e psicologiche, correlate alla presenza e cura di un familiare affetto da una malattia grave o cronica tutte le risposte sono corrette.
03. Sono state definite "le seconde vittime nascoste della malattia": i caregivers solo nel caso di pazienti con patologie fisiche i caregivers familiari gli infermieri nessuna delle risposte è corretta.
04. Gli Alzheimer cafè: sono dedicati unicamente ad attività ricreative per i pazienti Alzheimer. sono dedicati solo ai parenti sono situazioni conviviali finalizzate a facilitare la socializzazione e favorire la qualità della vita del malato e del caregiver e la relazione con gli operatori sanitari non esistono.
01. Quale affermazione è scorretta la sola presenza degli altri influenza i comportamenti alimentari la scelta alimentare è una forma di comunicazione del sè la presenza degli altri influenza i comportamenti alimentari solo quando diamo peso al loro parere gli individui assumono nel loro ambiente delle norme di consumo alimentare specifiche.
02. Secondo Ursula Markham (1997) il succedersi delle emozioni a seguito di un lutto è solitamente il seguente: nessuna risposta è corretta incredulità o rifiuto; dolore; rabbia; senso di colpa; paura; accettazione e pace incredulità o rifiuto; dolore; senso di colpa; gioia; paura; accettazione e pace incredulità o rifiuto; ricordo; rabbia; senso di rivalsa; paura; accettazione e pace.
03. Nell'ambito dell'aiuto da offrire a un bambino nell'affrontare un lutto: la lettura di libri per l'infanzia che affrontano la morte va evitata non è opportuno stimolare il bambino al gioco e al disegno per permettergli di raccontare la propria storia ed esprimere le proprie emozioni. occorre evitare l'argomento Non esiste un momento giusto per comunicare a un bambino la morte di una persona cara, ma è opportuno che la comunicazione venga data da un familiare e non da un estraneo.
04. Si parla di "eutanasia non volontaria": nel caso di persone capaci di intendere e di volere può essere attiva ma non passiva può essere solo passiva ma non attiva nel caso di persone non consapevoli, che non possono esprimere il proprio consenso.
05. Dopo il gusto, qual è il senso più coinvolto nella percezione dei cibi= L’udito L’olfatto Il tatto La vista.
06. Secondo il Food Choice Process Model, le traiettorie di scelta alimentare cambiano in base a: interiorizzazione e pressione sociale assimilazione e accomandamento scelte personali e pressioni sociali transizioni e punti di svolta.
07. Secondo il Food Choice Process Model, come si definiscono I persistenti pensieri, sentimenti, strategie e azioni relativi alla scelta alimentare, che si presentano durante il ciclo della vita? traiettorie di scelta alimentare schemi di scelta alimentare stadiali schemi di scelta alimentare dinamici transizioni di scelta alimentare.
08. Secondo il Food Choice Process Model quali sono le componenti coinvolte per la costruzione della scelta alimentare? I sistemi personali, i valori e gli atteggiamenti Il corso di vita, le influenze e i sistemi personali Le influenze, i valori e il corso di vita I sistemi sociali, i sistemi personali e i sistemi culturali.
01. Le scelte alimentari, essendo influenzate dall’appartenenza al gruppo, hanno due funzioni: funzione personale e funzione sociale funzione espressiva e funzione normativa funzione di assimiliazione e funzione di accomodamento funzione differenziale e funzione unitaria.
02. Le ricerche su spiritualità e relgione evidenziano che: La spiritualità e la religione non hanno alcuna influenza sull’esperienza della malattia nessuna delle risposte è corretta l’esperienza della malattia suscita il desiderio nelle persone di allontanarsi dalla realtà trascendentale la spiritualità e la religione riportino effetti positivi sulla qualità della vita, soprattutto in situazioni di malattie gravi e di confronto con la morte.
03. Il senso di fame è attivato da una diminuzione del livello di: saccarosio cortisone fruttosio glucosio.
04. Le ricerche sulla relazione tra fattori personali e scelte alimentari, definiscono le persone come_____ quando vivono l’alimentazione come esperienza estetica che coinvolge tutti i sensi socratiche epicuree impulsive viscerali.
05. Una _______ rispetto ad un determinato cibo è determinata dall’aspettativa che un alimento provochi una particolare conseguenza e il grado di importanza attribuita a quella conseguenza valutazione percezione credenza norma.
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